La Federazione Italiana Rugby ha presentato oggi, 23 novembre 2024, all’Allianz Stadium di Torino, sede dell’incontro della Nazionale Maschile nelle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series con la Nuova Zelanda, il progetto “La bellezza della Forza – Rugby Empowerment per la Vita”.
La progettualità è volta ad aumentare la partecipazione femminile nel gioco del rugby, sottolineando il valore dello sport come strumento di sviluppo personale e collettivo.
Il video si avvale dell’ausilio delle storie di donne torinesi che hanno lasciato un segno in ambiti differenti e collega alcune loro frasi a delle citazioni sui valori cardine del rugby, grazie al coinvolgimento di 72 atlete dei club femminili del Piemonte.
La Madama Reale Maria Cristina di Francia, Duchessa di Savoia; il premio Nobel per la medicina 1986 Rita Levi-Montalcini e la fondatrice dell’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda (AIDDA) Marian Taylor prestano le loro frasi più significative alle giovani rugbiste e alle dirigenti sportive che si impegnano per la diffusione del rugby al femminile e che grazie al Gioco accrescono il bagaglio valoriale e personale.
Immerso nel cuore del capoluogo piemontese, Palazzo Madama, il “palazzo delle donne” perché abitato prima da Madama Cristina di Borbone e poi da Maria Giovanna Battista di Savoia, è il set delle riprese del video di campagna, che sarà proiettato anche sui maxischermi dell’Allianz Stadium all’intervallo di Italia v Nuova Zelanda.
Parabiago (MI) – L’Italia U19 di coach Castagna cede in casa alla Francia al termine di uno spettacolare match amichevole che ha visto le tribune del Red&Blue Stadium di Parabiago gremite di oltre duemila spettatori. 36 a 55 il risultato finale, dopo che la prima frazione si era chiusa sul 15 a 31 frutto delle cinque mete transalpine opposte alle due italiane. Nella ripresa gli ospiti rimangono solidi in fase di conquista e sempre pericolosi in attacco, ma anche l’Italia c’è e la contesa si mantiene viva fino al +19 scritto dalle ulteriori due mete azzurre e cinque francesi che salutano un pubblico soddisfatto dallo spettacolo del pomeriggio milanese.
Inni nazionali subito pericolosi gli ospiti, che dopo una prima fase di studio vanno a segno al 4’ con Elissalde. Risposta italiana al 9’, con il penalty in attacco guadagnato su una buona iniziativa in attacco, poi però è la Francia a prendere in mano le redini del match, con Nemor e Llaveria a schiacciare oltre la linea per il primo gap serio della partita. Poco prima della mezz’ora la reazione degli Azzurrini è affidata al dinamico flanker Dene, ma la Francia non ci sta e torna ad accelerare trovando subito dopo la meta di Tia. Il finale di tempo è combattutissimo, con entrambe le difese chiamate ad un impegno importante: segnano prima Reina per l’Italia e poi Nemor per la Francia giusto sul fischio che manda le squadre a riposo sul parziale di 15 a 31.
Al rientro in campo il XV di Castagna ci crede, lavora bene sul breakdown e trova la marcatura di Opoku Gyamfi che spinge le tribune a crederci davvero. Peccato che di fronte c’è la Francia, letale dopo una decina di minuti per la prima delle tre mete in sequenza di Llaveria (a referto poker personale il suo) che scavano un solco semplicemente incolmabile, lenito dalla meta di Casarin a 2’ dalla fine prima del sigillo finale di Ourtad che sentenzia il 36 a 55 definitivo.
Parabiago (MI), 23 novembre 2024 ore 14.30 Centro Sportivo “Venegoni-Marazzini” ITALIA U19 v FRANCIA U19 36-55 (p.t. 15-31)
Marcatori: PT 4’ m. Elissalde, t. Sarraude (0-7); 9’ cp Celi (3-7); 14’ m. Nemor, nt (3-12); 23’ m. Llaveria t. Sarraude (3-19); 27’ m. Dene, t. Celi (10-19); 32’ m. Tia, t. Sarraude (10-26); 35’ m. Reina, nt (15-26); 39’ m. Nemor, nt (15-31). ST 46’ m. Opoku Gyamfi, t. Celi (22-31); 57’ m. Llaveria, nt (22-36); 64’ m. Llaveria, t. Alary (22-43); 72’ m. Llaveria, t. Alary (22-50); 75’ m. Reina, t. Fasti (29-50); 78’ m. Casarin, t. Fasti (36-50); 80’ m. Ourtad, nt (36-55).
La sfida più bella, ma anche la più difficile: Italia-Nuova Zelanda non è mai una partita come le altre. Gli Azzurri tornano a sfidare gli All Blacks a poco più di un anno di distanza dalla cocente sconfitta della Rugby World Cup 2023, quando i neozelandesi vinsero 96-17. Coach Gonzalo Quesada ha parlato in conferenza stampa di una squadra diventata più matura e consapevole in questo 2024, che si chiuderà per gli Azzurri proprio allo Juventus Stadium. L’ultima prova, la più difficile, dopo un’annata storica.
Come arriva l’Italia
In questo 2024 l’Italia ha vinto 5 partite, ne ha perse 4 e ne ha pareggiata una. Queste Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series non sono state facili: contro l’Argentina è arrivata una sconfitta pesante, anche se con un distacco maggiore rispetto al valore effettivo delle due formazioni, e contro la Georgia il primo tempo degli Azzurri è stato particolarmente impegnativo, con i Lelos bravi a sfruttare le uniche 2 occasioni create. Proprio il successo contro la Georgia, però, può rappresentare un’importante iniezione di fiducia: è stata vinta una partita difficile, che non si poteva sbagliare e piena di insidie, contro una formazione che aveva puntato tutto sul pomeriggio di Genova. Da qui bisogna ripartire per un match che Gonzalo Quesada ha definito “una tempesta”: sarà una grande prova di maturità per gli Azzurri.
Come arriva la Nuova Zelanda
Gli All Blacks hanno avuto un 2024 altalenante: prima una bella serie con l’Inghilterra, poi un Rugby Championship sottotono e infine delle Autumn Nations Series convincenti, nonostante la sconfitta di sabato scorso con la Francia. La Nuova Zelanda, nel complesso, ha vinto 9 partite e ne ha perse 4, di cui 3 in estate, ed è in netta crescita. La squadra di Robertson vorrà sicuramente riscattare la sconfitta di misura patita a Parigi, e infatti si presenta a Torino con la miglior formazione possibile. Starà all’Italia trovare le contromisure giuste e rendere la partita difficile agli All Blacks.
Tutte le informazioni per vedere Italia-Nuova Zelanda
La partita tra Italia e Nuova Zelanda, valida per le Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series, si giocherà sabato 23 novembre alle 21.10 allo Juventus Stadium. Il match sarà trasmesso in diretta tv su Sky Sport Uno e in chiaro su Tv8, è prevista la diretta streaming su Tv8.it e su NOW. L’arbitro del match sarà il francese Pierre Brousset, con assistenti il connazionale Ludovic Cayre e il georgiano Nika Amashukeli. Al TMO il francese Tual Trainini.
Le formazioni di Italia-Nuova Zelanda
Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Jacopo Trulla, 13 Juan Ignacio Brex (capitano), 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Ross Vintcent, 7 Manuel Zuliani, 6 Sebastian Negri, 5 Dino Lamb, 4 Federico Ruzza, 3 Marco Riccioni, 2 Gianmarco Lucchesi, 1 Danilo Fischetti
Torino – Un cielo soleggiato ha fatto da sfondo al captain’s run dell’Italia all’Allianz Stadium di Torino che domani – sabato 23 novembre – ospiterà il terzo ed ultimo Test Match della Nazionale Italiana Rugby Maschile nelle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Seris. Gli azzurri affronteranno la Nuova Zelanda alle 21.10 con la diretta della partita prevista su Sky Sport Uno e in chiaro su TV8.
“Con la Georgia siamo stati bravi – ha esordito Nacho Brex nella sua prima conferenza stampa pre-partita da capitano dell’Italia – e ci è mancata la finalizzazione dell’azione, ma siamo riusciti a crearne tantissime che a questo livello non è semplice. Adesso dobbiamo fare un ulteriore step di crescita per riuscire a chiudere le nostre azioni e fare punti. Contro la Nuova Zelanda però non possiamo pensare solo all’attacco: abbiamo concesso solo due situazioni difensive contro la Georgia e da quelle loro hanno segnato, quindi per la partita c’è un grande focus sulla difesa.”
“Ci siamo trovati benissimo qui a Torino. Abbiamo avuto una bella accoglienza al nostro campo di allenamento. Lo Juventus Stadium, poi, è veramente bello, con il pubblico che sarà molto vicino e il terreno di gioco in condizioni davvero perfette. Per noi è ancora più entusiasmante il fatto che gli All Blacks abbiano schierato contro di noi la loro miglior formazione possibile. Per noi sarà importante fare tutto quello che possiamo al 100%”.
“Penso che abbiamo imparato dal mondiale che non possiamo sottovalutarli nemmeno un secondo, perché nel momento in cui abbiamo pensato di poter competere con loro ci hanno dimostrato che invece non c’eravamo ancora” ha concluso Brex.
Roma – Il responsabile tecnico dell’Italia U19, Alessandro Castagna, ha ufficializzato titolari e sostituti in vista del match fissato per domani pomeriggio, sabato 23 novembre, con kick-off alle 14:30 al Red&Blue Stadium di Parabiago, contro i pari età della Francia.
Lo staff degli Azzurrini, in raduno da lunedì a giovedì a Parma e da ieri nel milanese, opta per 11 giocatori in panchina, pronti ad una sfida che di fronte ai francesi non sarà sicuramente in discesa.
“Veniamo da una settimana positiva, di lavoro intenso focalizzato soprattutto sulla costruzione del gruppo”, spiega lo stesso Castagna alla vigilia del Captain’s Run. “La nostra è una selezione votata pienamente allo sviluppo dei ragazzi, in particolare verso il possibile accesso alla Nazionale Under 20”.
Prosegue il tecnico: “A Parma abbiamo condiviso ogni passaggio con Roberto Santamaria, il tecnico dell’Under 20, calibrando le scelte sui giocatori anche in base ai minutaggi già sviluppati recentemente tra Under 18 e Under 20, e sabato con la Francia le scelte sono basate sullo stesso principio, anche se chiaramente quando si va in campo lo si fa per vincere, pur sapendo che con la Francia sarà non dura, durissima”.
La Federazione Italiana Rugby (FIR) e Alperia hanno presentato la loro partnership all’Allianz Stadium di Torino dove, sabato 23 novembre, si disputerà il test-match conclusivo delle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series tra la Nazionale Italiana Rugby Maschile e la Nuova Zelanda.
L’accordo presentato dal Presidente federale Andrea Duodo e dal DG di Alperia S.p.A. Luis Amort vede il più grande provider di servizi energetici dell’Alto Adige e una delle maggiori aziende italiane nel settore della green energy entrare nel panel dei partner FIR come top sponsor delle Nazionali Seniores per la stagione 2024/25, portando il logo di Alperia sul materiale di allenamento di Azzurre, Azzurri e Azzurrini U20.
Le Nazionali FIR verranno così supportate da una realtà in espansione sul territorio nazionale e che rivede nei valori del rugby molti dei propri valori aziendali, ampliando l’impegno che vede da tre anni Alperia S.p.A. affiancare il Comitato Regionale Veneto della FIR attraverso delle iniziative pensate per i piccoli della palla ovale, condividendo il terreno comune dei valori educativi.
Una collaborazione che andrà ben oltre la presenza sui kit da allenamento, ma che vedrà Alperia impegnata anche nel ruolo di “official green energy partner” della FIR, fornendo alla Cittadella del Rugby di Parma e ai Comitati Regionali energia da fonti rinnovabili in un’ottica di promozione della sostenibilità.
Il Presidente federale Andrea Duodo ha dichiarato: “Garantire la piena sostenibilità della nostra Federazione e del nostro movimento è stato da subito uno degli impegni principali che abbiamo assunto come Consiglio Federale ci siamo impegnati a perseguire. La collaborazione con Alperia ci consente di garantire coerenza a questa nostra visione, lavorando con un brand di primissimo piano nel panorama delle energie rinnovabili. Siamo entusiasti di accogliere Alperia nel panel dei nostri top sponsor e di poterlo fare alla vigilia del test-match contro gli All Blacks, che conclude con uno straordinario evento di promozione del nostro sport la finestra internazionale delle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series”.
Luis Amort, DG di Alperia, ha detto: “Siamo orgogliosi di annunciare questa nuova partnership con la Federazione Italiana Rugby, una collaborazione che nasce dalla profonda sintonia tra i valori fondanti della nostra azienda e quelli del rugby. Abbiamo scelto di affiancare la FIR perché crediamo fermamente che lo sport, e in particolare il rugby, incarni ideali che rappresentano anche la nostra identità: la sostenibilità, intesa come impegno a costruire un futuro solido e rispettoso delle persone e dell’ambiente; il rispetto reciproco, che in campo si esprime nel confronto leale e fuori dal campo guida il nostro lavoro quotidiano; e infine la forza del gruppo, il cuore pulsante del rugby, che ci ispira a collaborare e a crescere insieme, come una squadra, verso obiettivi comuni”.
A poco più di un anno di distanza dalla bruciante sconfitta di Lione tornano ad affrontarsi Italia e Nuova Zelanda. Coach Gonzalo Quesada lo ha detto chiaramente: “Non siamo quelli dei 90 punti del Mondiale”, e nella splendida cornice dello Juventus Stadium gli Azzurri faranno di tutto per riscattare quella sconfitta. Insieme all’Inghilterra, gli All Blacks sono l’unica squadra di vertice mai battuta dall’Italia, uno dei pochi tabù rimasti da rompere.
I precedenti tra Italia e Nuova Zelanda
Italia e Nuova Zelanda si sono incontrate in totale 17 volte, con altrettante vittorie degli All Blacks. La prima sfida ufficiale risale al 28 novembre 1979: a Rovigo, i neozelandesi passarono 18-12 con mete di Mexted e Fraser, due trasformazioni e un calcio di Hewson e un altro penalty di Wilson. Gli Azzurri andarono a segno con Bettarello dalla piazzola e con la meta di Nello Francescato. Si tratta della sconfitta col passivo meno pesante per l’Italia contro i neozelandesi. Nel 1999 invece, arrivò la peggior sconfitta azzurra contro gli All Blacks, che vinsero 101-3 nella partita che chiuse la Coppa del Mondo più difficile della storia italiana.
Il computo totale dei punti è di 169 per gli Azzurri contro i 981 della Nuova Zelanda. L’ultima partita è purtroppo il 96-17 di Lione, con gli Azzurri che subiscono il clamoroso uno-due degli All Blacks che nel giro di 2 minuti si portano dal 7-3 al 21-3, chiudendo i giochi già dopo 20 minuti. Per quanto riguarda le Autumn Nations Series, invece, l’ultima sfida risale al 2021: la prima dell’era Crowley, con gli Azzurri in piena ricostruzione bravissimi a tenere gli All Blacks sullo 0-0 per mezz’ora. Col passare del tempo venne fuori la maggiore concretezza dei neozelandesi, che vinsero 47-9, ma il punteggio venne unanimemente giudicato eccessivo per quanto visto in campo. Quella partita fu un primo importante segnale di fiducia che avrebbe portato poi alla costruzione del nuovo ciclo, arrivato fino a qui.
Il capolavoro di Fourcade
Quelle con gli All Blacks non sempre sono state sfide facili. Anzi, forse è la squadra che gli Azzurri tendono a soffrire di più. Eppure l’Italia ha saputo offrire prestazioni memorabili pur non riuscendo a portare a casa la vittoria. Una di queste risale al Mondiale 1991, quando la giovane Italia di coach Bertrand Fourcade (scomparso la scorsa estate) rispose colpo su colpo a una Nuova Zelanda che pensava di aver già messo la partita in cassaforte dopo un primo tempo chiuso 16-3. Gli Azzurri nella ripresa diedero l’anima, riaprendo la partita con la meta di Marcello Cuttitta e i calci di Diego Dominguez. Hewett prova a chiudere definitivamente i giochi, ma Bonomi rimette ancora il punteggio in discussione. Di fatto, gli All Blacks non sono sicuri di vincere fino all’80’, quando l’arbitro fischia per il 31-21 finale. Quella partita, nonostante la sconfitta, servì a gettare le basi di quello che sarebbe stato il grande ciclo dell’Italia negli anni ’90, fino alla conquista di un posto nel nuovo Sei Nazioni a partire dal 2000.
La bolgia di San Siro
C’è un’altra partita che più delle altre è rimasto nell’immaginario collettivo: è quella del 2009, quando in un San Siro strapieno gli All Blacks fecero una fatica incredibile per avere ragione degli Azzurri. L’Italia, guidata in panchina da Nick Mallett, passò in vantaggio con il piede di Gower e mise in croce la mischia neozelandese. Col passare dei minuti gli All Blacks riuscirono a ribaltare la partita, ma senza mai prendere il largo, e nel finale furono messi alle strette dal pacchetto azzurro. Il video di quell’assalto è diventato ormai un “cult” anche sul web: 10 minuti in cui gli All Blacks sono costretti a difendere coi denti e con le unghie contro un’Italia che forse avrebbe meritato di ottenere di più della semplice gloria. Finì 20-6, con qualche rimpianto per l’Italia e gli applausi di un San Siro in estasi.
Allo Juventus Stadium di Torino si disputa l’ultima sfida delle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series. Italia-All Blacks sarà la partita delle occasioni: da una parte c’è Manuel Zuliani, 26 caps in maglia azzurra ma solo 6 di questi da titolare. Spesso decisivo dalla panchina, il flanker del Benetton ha una grande opportunità di farsi valere dall’inizio, dopo aver giocato – di fatto – tutta la partita con la Georgia, essendo subentrato dopo 2 minuti all’infortunato Lamaro. Il compito sarà arduo: non far rimpiangere il capitano azzurro. Dall’altra parte c’è Anton Lienert-Brown: 29 anni e grandissima esperienza internazionale con 83 presenze, ma solo in 42 casi è partito titolare. Da sempre “riserva” di lusso, il centro neozelandese è sempre stato in lista gara in questa stagione, a partire dai test di luglio, ma solo 2 volte è partito titolare: questa sarà la terza. Entrambi sono quindi due elementi fondamentali delle loro formazioni, ma spesso sono partiti dalla panchina e hanno una grande occasione. Italia-All Blacks sarà anche l’ultima partita in maglia nera di Sam Cane e TJ Perenara.
Il ritorno di Capuozzo
A proposito di occasioni, Gonzalo Quesada recupera Ange Capuozzo dopo il colpo alla testa che lo ha tenuto fuori contro la Georgia e che gli ha fatto disputare solo 7 minuti con l’Argentina. Il suo ritorno, nella partita più difficile, sarà fondamentale soprattutto per aiutare l’Italia a rendersi più pericolosa in attacco. Gli All Blacks di Robertson stanno sviluppando uno stile di gioco molto preciso: calciare verso la profondità per poter innescare una lunga battaglia al piede e poi attaccare da qualsiasi posizione. Di conseguenza, è presumibile che gli Azzurri non abbiano tantissimi possessi a disposizione, e quindi sarà importante sfruttarli tutti. Fondamentale in questo senso anche il dinamismo di Ross Vintcent – tra i migliori con la Georgia – e la capacità di Ioane e Trulla di attaccare gli spazi. Italia e All Blacks in questo aspetto sono simili: infatti, statistiche alla mano, sono le due squadre che tengono di più il pallone in attacco. La scorsa settimana sono state le formazioni che hanno avuto più possessi con oltre 10 passaggi: 8 per gli Azzurri e 11 per i neozelandesi.
Le scelte di Quesada e Robertson
Rispetto al match con la Georgia, Gonzalo Quesada opera 6 cambi. Uno obbligato – Zuliani per Lamaro – mentre Capuozzo rileva la posizione di Gallagher, Page-Relo torna dall’inizio al posto di Alessandro Garbisi così come Ruzza prende il posto di Niccolò Cannone, mentre viene confermato Dino Lamb. Davanti tocca a Riccioni al posto di Ferrari e a Lucchesi al posto di Nicotera, confermato Danilo Fischetti. Dall’altra parte Scott Robertson è stato molto chiaro: “Abbiamo grande rispetto dell’Italia, per questo abbiamo scelto la miglior formazione possibile”. Infatti, dei 5 cambi operati 3 sono obbligati (De Groot per Williams, Lienert-Brown per Jordie Barrett e Cane per Finau) e 2 sono scelte tecniche, con l’elettrico Tele’a preferito al più fisico Sevu Reece e Tuipulotu che dopo delle ottime prove da subentrato ha una bella occasione al posto di Tupou Vaa’i.
Le fasi statiche
Nella sconfitta contro la Francia ma mischia degli All Blacks ha funzionato a fasi alterne, ma ha anche dovuto affrontare un pacchetto pesantissimo (957 kg) come quello schierato dai Bleus. Fischetti e Riccioni saranno quindi chiamati a un grandissimo lavoro per contrastare la spinta di De Groot e Lomax. Per quanto riguarda la rimessa laterale la soluzione scelta da Quesada con due saltatori puri in seconda linea – Ruzza e Lamb – può essere molto interessante, sia per avere palloni di qualità ogni volta che si presenterà l’opportunità di giocare in attacco, sia per provare a sporcare i possessi degli All Blacks e impedire loro di accelerare.
Le formazioni di Italia-Nuova Zelanda
Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Jacopo Trulla, 13 Juan Ignacio Brex (capitano), 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Ross Vintcent, 7 Manuel Zuliani, 6 Sebastian Negri, 5 Dino Lamb, 4 Federico Ruzza, 3 Marco Riccioni, 2 Gianmarco Lucchesi, 1 Danilo Fischetti
Torino – “Con questa partita finisce il mio primo anno alla guida dell’Italia – ha dichiarato Gonzalo Quesada – quindi è solo l’inizio di questo ciclo. Il Mondiale è servito tanto per la crescita di questa squadra, credo che oggi sia una formazione molto più consapevole. Anche se la partita con l’Argentina non è stata quella che volevamo siamo una squadra che sa uscire dal proprio campo, sa mettere pressione, sa difendere e sa adattarsi alle caratteristiche dell’avversario. So che questa squadra sarà sempre più difficile da battere. Questo è quello che posso dire”
“La Nuova Zelanda, dopo aver avuto un Rugby Championship non perfetto e in cui è stata molto criticata, in questo novembre ha fatto molto bene. Secondo me meritavano di vincere anche con la Francia. Sono tornati ad essere gli All Blacks di sempre. Sicuramente ci rispettano, si vede dalla formazione che hanno messo. Hanno preso un charter specifico per venire subito a Torino e potersi allenare bene. Per competere dovremo fare la nostra miglior partita degli ultimi anni”
Su Michele Lamaro ha dichiarato: “È il capitano da tanti anni e ha giocato tutte le partite importanti, non ricordo una partita sbagliata da lui. Ma come ogni volta in cui abbiamo infortuni – e in queste settimane sono tanti – è sempre un’opportunità per allargare il gruppo dei leader. Duro perdere Mitch, ma la squadra sarà di livello lo stesso
“Voglio tanti dettagli e do loro tante informazioni, ma serve per avere tutte le armi a disposizione per competere. Ci serve tempo, a volte facciamo delle cose molto belle: nel Sei Nazioni contro il Galles abbiamo giocato 70 minuti davvero belli da vedere, ma serve tanto lavoro per farlo con continuità. L’obiettivo è affrontare questa squadra gigantesca con umiltà e fierezza e mostrare la miglior versione di noi stessi per rendere fieri i tifosi” ha concluso Quesada.
Una delegazione di giocatori della Nazionale Italiana di Rugby ha visitato l’Istituto di Candiolo – IRCCS per sostenere la cura e la ricerca contro i tumori maschili e per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione oncologica, accompagnata dal Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli.
A due giorni dalla sfida attesissima contro gli All Blacks, in programma sabato 23 novembre all’Allianz Stadium di Torino, una delegazione della Nazionale Italiana di Rugby ha visitato l’Istituto di Candiolo – IRCCS. Accompagnati dal Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli, i giocatori hanno esplorato gli spazi dove medici e ricercatori si impegnano quotidianamente nelle attività di cura e ricerca sul cancro.
La visita si inserisce nell’ambito della collaborazione tra la Federazione Italiana Rugby (FIR) e la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione, la ricerca e la cura dei tumori maschili. Durante il mese di novembre, in concomitanza con le Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series, gli Azzurri sono stati protagonisti della campagna della Fondazione “Life is Blu”, attraverso una serie di attività a sostegno dell’iniziativa.
Allegra Agnelli ha dichiarato: “Siamo onorati di accogliere la Nazionale Italiana di Rugby nel nostro Istituto. La loro visita rappresenta un importante segnale di vicinanza e supporto alla nostra missione. La collaborazione con la FIR è un esempio virtuoso di come sport e ricerca possano unirsi per promuovere la prevenzione e sostenere la lotta contro il cancro.”
Vittorio Musso, Consigliere Federale FIR, ha guidato la delegazione azzurra in rappresentanza del Presidente Duodo: “La Federazione Italiana Rugby è impegnata a contribuire attivamente al miglioramento della società e siamo orgogliosi di affiancare la Fondazione nella campagna di sensibilizzazione per la prevenzione dei tumori maschili Life is BLU. L’Istituto di Candiolo è un’eccellenza nazionale ed è stato un privilegio poterlo visitare e andare alla scoperta di una struttura che da lustro al nostro Paese“.
I giocatori, particolarmente colpiti dall’eccellenza delle strutture e dall’impegno di medici e ricercatori, hanno confermato la volontà di proseguire il sostegno alla Fondazione, ribadendo l’importanza di fare squadra anche fuori dal campo per obiettivi cruciali come la prevenzione e la salute.
Inoltre, la Fondazione, in collaborazione con la Federazione Italiana Rugby, offre a tutti coloro che hanno acquistato il biglietto della partita la possibilità di effettuare una visita di prevenzione gratuita dedicata ai tumori maschili. Le visite si terranno presso l’Istituto di Candiolo – IRCCS nelle giornate del 28-29 novembre, 5-6 dicembre e 12-13 dicembre.
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