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Sei Nazioni femminile 2024: i precedenti tra Italia e Inghilterra

Il Sei Nazioni femminile 2024 dell’Italia inizia subito con la partita più dura, quella contro l’Inghilterra, un tabù non solo per le Azzurre ma per gran parte del rugby mondiale: ancora troppa la differenza tra il movimento inglese e tutti gli altri, che spesso rende il Sei Nazioni femminile una corsa a due con la Francia, unica in grado di reggere il ritmo delle inglesi. Italia-Inghilterra: i precedenti Le due squadre si sono incontrate 24 volte in partite ufficiali, con le inglesi che hanno vinto in tutte le occasioni. La prima sfida risale al 1988, quando in Coppa Europa le inglesi vinsero 32-9. Nel 1991 il primo incontro al Mondiale (25-9 per l’Inghilterra nella fase a gironi), poi con l’ingresso dell’Italia nel Sei Nazioni femminile, avvenuto nel 2007, le due squadre hanno iniziato ad incontrarsi ogni anno. Il primo incontro nel Torneo, che risale a quell’anno, finì 23-0 per le inglesi a Twickenham. L’ultima sfida, lo scorso anno, si è invece conclusa 68-5. L’impresa sfiorata C’è stata un’occasione in cui l’Italia ha dato realmente l’impressione di poter fare l’impresa e battere l’Inghilterra. Nel Sei Nazioni 2016 le Azzurre ospitarono le inglesi ad Ivrea in una partita che per loro si rivelò difficilissima: dopo 26 secondi l’Italia passò in vantaggio con lo splendido break di Maria Grazia Cioffi. L’Inghilterra reagì ribaltando il risultato e portandosi sul 7-14, ma un’invenzione di Rigoni per la corsa di Stefan permise alle Azzurre di accorciare le distanze con la meta del 12-14. Le inglesi chiusero il primo tempo con la marcatura di Clapp, ma nella ripresa arrivò l’immediata risposta con Elisa Giordano. Il secondo tempo fu di grande tensione per le inglesi, sorprese da un’Italia così arrembante: solo nell’ultimo quarto di partita riuscirono a venire a capo di un match complicatissimo, vincendo 33-24, con Este a siglare la quarta meta per l’Italia.

Italia Femminile | 23/03/2024

Raineri ritrova Sgorbini e lancia Cavina, Mitchell punta sull’esperienza: l’analisi delle formazioni di Italia-Inghilterra

Per la sfida d’esordio del Sei Nazioni femminile contro l’Inghilterra il capo allenatore dell’Italia Nanni Raineri ha dato continuità alle scelte del 2023. Le Azzurre ritrovano Francesca Sgorbini in terza linea, mentre davanti parte Seye dall’inizio con l’esperta Gai pronta a subentrare dalla panchina. Reparto trequarti invece senza novità con la capitana di giornata Stefan accanto a Madia in mediana. Rispetto al WXV stravinto a ottobre il c.t. dell’Inghilterra John Mitchell recupera Sadia Kabeya e Lucy Parker e schiera una formazione di grande esperienza, senza fare tanti esperimenti: svettano Emily Scarratt (108 presenze), Abbie Ward (61) e Zoe Harrison (46) e soprattutto sarà festa per la capitana Marlie Packer, che festeggerà la 100esima presenza con la maglia dell’Inghilterra dopo aver esordito nel 2008. Dalla panchina un possibile debutto: la seconda linea Maddie Feaunati. Sorprese davanti Il pacchetto di mischia scelto da coach Raineri presenta un po’ di sorprese. Come già preannunciato alla vigilia, l’assenza di Vecchini riporta Turani nel ruolo di tallonatrice, con Maris titolare a sinistra e Sara Seye che si prende la maglia numero 3 a destra. Per la prima linea delle Ealing Trailfinders una grande occasione dall’inizio, conseguenza della crescita che sta avendo nel campionato inglese. Tounesi affianca Fedrighi in seconda linea, mentre in terza ritorna dopo l’infortunio Francesca Sgorbini. L’altra flanker sarà Locatelli mentre Giulia Cavina sostituisce Giordano. La numero 8 del Cus Milano si è imposta come terza linea di grande qualità già nel WXV contro Giappone, Sudafrica e USA, ed è chiamata a confermarsi anche contro il meglio del rugby europeo e mondiale. Sicurezza fra le trequarti Se davanti il tecnico azzurro ha operato diversi cambi, nessuna sorpresa invece fra le trequarti, dove le gerarchie non cambiano: Madia affianca Stefan in mediana, D’Incà e Muzzo coprono i lati del campo con Ostuni Minuzzi estremo, mentre la coppia di centri è sempre quella formata da Rigoni e Sillari. Contro una squadra come l’Inghilterra sarà fondamentale mantenere la calma e sbagliare il meno possibile sotto la pressione furiosa delle ragazze di Mitchell, e soprattutto sotto il ritmo che imporranno Lucy Packer e Harrison. Gli inserimenti di Kildunne e il lavoro di Dow, che può anche accentrarsi per andarsi a prendere il pallone in mezzo al campo, serviranno ad aprire spazi nella difesa azzurra, con la coppia Scarratt-Rowland pronta a dare avanzamento costante. Le panchine Se reggere il primo impatto con le inglesi sarà difficile, sarà ancora più impegnativo tenere duro contro la fortissima panchina inglese. Raineri ha optato quindi per un 6+2 in panchina con giocatrici di grande esperienza come Gai e Duca, alternate invece a giovani in crescita come Gurioli, Stecca, Pilani e Frangipani. Per quanto riguarda le trequarti, Stevanin può coprire gli slot di apertura e centro, mentre Granzotto può fare praticamente quasi tutto e il ruolo che coprirà dipenderà molto dall’andamento della partita. Coach Mitchell sceglie invece un classico 5+3 pieno di esperienza, se si esclude la possibile esordiente Feaunati Le formazioni di Italia-Inghilterra Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari, 12 Beatrice Rigoni, 11 Alyssa D’Incà, 10 Veronica Madia, 9 Sofia Stefan (capitana), 8 Giulia Cavina, 7 Francesca Sgorbini, 6 Isabella Locatelli, 5 Sara Tounesi, 4 Valeria Fedrighi, 3 Sara Seye, 2 Silvia Turani, 1 Gaia Maris A disposizione: 16 Laura Gurioli, 17 Emanuela Stecca, 18 Lucia Gai, 19 Alessia Pilani, 20 Giordana Duca, 21 Alessandra Frangipani, 22 Emma Stevanin, 23 Francesca Granzotto Inghilterra: 15 Ellie Kildunne, 14 Abby Dow, 13 Helena Rowland, 12 Emily Scarratt, 11 Jess Breach, 10 Zoe Harrison, 9 Lucy Packer, 8 Sarah Beckett, 7 Marlie Packer (capitana), 6 Sadia Kabeya, 5 Abbie Ward, 4 Zoe Aldcroft, 3 Kelsey Clifford, 2 Lark Atkin-Davies, 1 Hannah Botterman A disposizione: 16 Connie Powell, 17 Mackenzie Carson, 18 Maud Muir, 19 Maddie Feaunati, 20 Alex Matthews, 21 Natasha Hunt, 22 Holly Aitchison, 23 Megan Jones

Italia Femminile | 22/03/2024

Il primo Sei Nazioni senza Sara Barattin: “La maglia azzurra mi manca, ma questo è un gruppo giovane e talentuoso”

Questo sarà il primo Sei Nazioni femminile della storia dell’Italia senza Sara Barattin. La mediana di mischia azzurra aveva infatti esordito nel 2005, ben 2 anni prima che le Azzurre entrassero nel Torneo femminile: “Beh, prima o poi dovevo smettere. Non potevo mica andare avanti all’infinito” racconta ridendo Barattin, che ha introdotto i temi portanti del prossimo Sei Nazioni femminile 2024. Non ti manca un po’ la maglia azzurra? “Assolutamente sì, credo sia normale. Però era il momento giusto per staccare. Sto comunque continuando a giocare al Villorba, fino a quando mi divertirò continuerò a giocare, poi smetterò del tutto”. Negli ultimi 2-3 anni hanno esordito tante giovani promettenti? Come vedi questo nuovo ciclo azzurro? “C’è tanta qualità. Partiamo da Alyssa (D’Incà, ndr), Franceschina (Granzotto, ndr), Vittoria Vecchini, Vittoria Ostuni Minuzzi, ma ce ne sono davvero tante. Speriamo di avere sempre più ragazze di questo livello”. A ottobre c’è stato un WXV molto particolare, con l’Italia che ha vinto tutte le partite schierando 3 formazioni completamente diverse. È un segnale importante? “Moltissimo, vuol dire che c’è grande profondità. Coach Raineri secondo me ha fatto benissimo, era il momento giusto per provare e far fare nuove esperienze alle ragazze. Lo ‘zoccolo duro’ del gruppo comunque era presente, ma intorno a questo sta crescendo tanto talento”. Quali possono essere i margini di miglioramento? “Negli ultimi anni c’è stata una crescita importante in touche, e in mischia comunque riusciamo sempre a ottenere i nostri possessi, quindi i miglioramenti ci sono già stati. Quello su cui bisogna lavorare tanto è soprattutto il piede, che è sempre stato il nostro problema”. Tante ragazze questa estate si sono trasferite all’estero. Pensi sia stata la scelta giusta? “Secondo me sì. Credo sia stata anche una scelta volta a mettersi in gioco a livello rugbistico e umano, per andare fuori dalla propria comfort zone. Il campionato inglese e quello francese poi sono di alto livello, è un modo per aumentare anche il proprio bagaglio tecnico”. Hai mai pensato di provare un’esperienza all’estero? “Solo un anno ci ho pensato, ma poi ho cambiato idea e ho deciso di rimanere qui. È stata una scelta di vita”. Un tuo pronostico su come sarà il Sei Nazioni 2024 dell’Italia femminile? “La partenza sarà molto dura, l’Inghilterra come sempre è l’avversaria più difficile del Torneo. Con l’Irlanda possiamo giocarcela: vero che hanno il fattore campo dalla loro parte e questo ha sempre inciso molto (l’Italia non ha mai vinto in Irlanda, ndr) ma credo e spero che le ragazze possano far bene. Con la Francia sarà un’altra partita molto difficile, forse quasi impossibile. Dovremo giocarcela contro Scozia e Galles, soprattutto la prima è alla nostra portata. Le gallesi invece stanno crescendo a dismisura, ma noi abbiamo già vinto 2 tante volte in Galles, e possiamo ripeterci”.

Italia Femminile | 21/03/2024

Italia femminile, Turani: “L’obiettivo è il podio al Sei Nazioni. L’Inghilterra ci darà segnali importanti”

Comincia l’avventura dell’Italia al Sei Nazioni femminile 2024, e comincia con la sfida più dura, quella contro l’Inghilterra: le Azzurre sfideranno le campionesse in carica domenica 23 marzo a Parma, alle ore 16 (diretta Sky Sport) ma nonostante la grande difficoltà del primo ostacolo hanno le idee molto ben chiare sugli obiettivi. Lo spiega Silvia Turani, prima linea dell’Italia: “A livello di gruppo l’obiettivo è arrivare al terzo posto. Poi ovviamente ragioniamo di partita in partita e scendiamo in campo sempre per vincere, l’obiettivo di fondo è questo anche perché ci permetterebbe di andare nella prima divisione del WXV (nel 2023 l’Italia ha giocato in seconda divisione) e soprattutto ci garantirebbe la qualificazione al prossimo Mondiale”. Hai parlato di terzo posto: vuol dire che bisogna portare a casa almeno 2 o 3 partite… “Sì, siamo consapevoli che non sarà facile perché tutte le nazionali sono molto competitive, ma abbiamo un’importante consapevolezza dei nostri mezzi. Già nel giro di un anno l’Irlanda, che lo scorso anno era più alla portata, è migliorata molto, poi la Scozia lo scorso anno ci ha battute e poi ha vinto tutte le partite al WXV, il Galles è ormai una squadra consolidata e ha fatto un percorso importante, anche se dipenderà molto anche da come si arriverà alla fine del Torneo, soprattutto perché in alcuni ruoli non abbiamo ancora la profondità necessaria per sopperire a tanti infortuni”. Iniziare contro l’Inghilterra è un ostacolo importante. Avreste preferito incontrarla dopo? “Ci sono pro e contro. Da un lato affronti subito l’ostacolo più difficile e questo permette di capire quali sono i punti sui quali bisogna lavorare per migliorare. Dall’altro ti scontri subito con la dura realtà, una squadra che non ti perdona nulla”. Quali obiettivi ci si pone quando si affronta una squadra come l’Inghilterra? “Personalmente mi piace giocare da ‘underdog’, senza la pressione del risultato, e credo possa essere un banco di prova importante anche per le ragazze più giovani che hanno meno esperienza e possono farla in una partita in cui non c’è l’ansia di dover vincere, per quanto difficilissima. Poi alla fine dei conti è una partita, anche se ci si prepara in maniera diversa perché conterà più la prestazione del risultato una volta che arrivi in campo fai quello che fai sempre quando giochi a rugby, a prescindere dall’avversario”. Hai parlato prima di profondità. Con il WXV è stato fatto un primo passo avanti? “Sì assolutamente, quelle 3 partite sono state un bel segnate. Le nostre terze linee non erano disponibili e quindi sono state chiamate – e sono anche partite titolari – ragazze molto giovani con pochissimi o nessun cap in nazionale, e si sono dimostrate tutte all’altezza. Allo stesso modo anche Nicole Mastrangelo (mediana di mischia, ndr) ha dimostrato di poter stare nel gruppo nonostante non fosse mai stata nel giro della Nazionale maggiore ma sono dell’Under 20. Chiaro, non abbiamo affrontato Francia o Inghilterra, ma comunque le loro prestazioni sono state positive, così come è positivo secondo me l’aver iniziato in un Torneo diverso dal Sei Nazioni, in modo da fare un percorso più graduale”. Per quanto riguarda la prima linea, come vedi questo Sei Nazioni nella battaglia davanti? “Intanto spero di riuscire a fare tanti minuti, perché negli ultimi anni gli infortuni hanno limitato le mie presenze nel Sei Nazioni, e vorrei essere in grado di giocare ed essere performante anche per 80 minuti di fila, se ce ne sarà la necessità. Molte avversarie le conosco, pensiamo al Galles dove la tallonatrice gioca con me nelle Harlequins, e molte prime linee le ho già incontrate nel campionato inglese. Da questo punto di vista è un vantaggio perché conosco le loro caratteristiche. Per quanto riguarda l’Italia credo che anche le giovani stiano iniziando ad avere un’esperienza importante. Pensiamo a Gaia Maris, che ha 22 anni e 25 caps, quasi incredibile. Anche Francesca Sgorbini è giovane ma ha esordito a 18 anni. A volte dai per scontato che queste ragazze abbiano la tua età, perché le vedi in azzurro da tantissimo tempo, invece non è così. Alla fine la nostra prima linea è molto giovane, dopo Lucia Gai (95 caps) quella con più cap sono io che ne ho 30, che non sono pochi ma nemmeno tantissimi. Però è anche importante che molte di noi abbiano esperienza internazionale, in effetti tante delle nostre prime linee giocano o hanno giocato all’estero. Gaia Maris è in Francia, io e Sara Seye siamo in Inghilterra, Lucia Gai è stata in Francia: questo aggiunge molto”.

Italia Femminile | 20/03/2024

Italia femminile: un grande mix di talento ed esperienza. L’analisi delle convocate per il Sei Nazioni 2024

Comincia l’avventura dell’Italia al Sei Nazioni femminile 2024: le ragazze, guidate da coach Nanni Raineri, esordiranno domenica 24 marzo alle 16 contro l’Inghilterra, per poi affrontare l’Irlanda e la Francia in trasferta, la Scozia in casa e per finire il Galles a Cardiff. Raineri ha scelto 26 giocatrici per iniziare la preparazione alla prima partita: ciò che salta all’occhio, analizzando l’elenco, non è solo l’ottimo mix tra giocatrici esperte e giovani talenti che come sempre rappresenta il punto di forza di questa squadra, ma è anche l’esperienza internazionale già maturata da alcune ragazze ancora molto giovani. Ad esempio, a soli 23 anni Sgorbini conta già 20 presenze in maglia azzurra e ha una notevole esperienza internazionale maturata in Francia, dove con Romagnat ha vinto anche il titolo nazionale. Allo stesso modo la neo-compagna di squadra a Clermont, Gaia Maris, a 22 anni ha già giocato 25 partite ed è in azzurro dal 2021. Ovviamente sarà importante l’apporto di giocatrici come Gai, Stefan, Sillari e la capitana Giordano, insieme a una Beatrice Rigoni che anche in Inghilterra sta facendo vedere tutto il suo talento. Le avanti Raineri si affida al giusto mix di giovani ed esperte. In attesa del ritorno di Vittoria Vecchini, che salterà la prima partita per infortunio, sarà probabilmente Silvia Turani ad indossare la maglia numero 2 aprendo ulteriormente la strada alla concorrenza per il ruolo di pilone sinistro, con Gaia Maris pronta a dare battaglia in mischia, così come Stecca. A destra Lucia Gai farà valere la sua grandissima esperienza: se dovesse giocare tutte e 5 le partite chiuderebbe il Torneo a quota 100 presenze in maglia azzurra. Dietro di lei ci sarà lotta serrata per il posto in squadra, con Pilani e Seye a giocarsi una maglia. Inoltre, Laura Gurioli rappresenta una pedina ulteriormente importante per tutto il reparto avanzato, potendo giocare non solo tallonatrice ma anche terza linea. In seconda linea spazio all’esperienza di Duca e Fedrighi, con Tounesi, Locatelli e Frangipani che come sempre potranno svariare tra seconda e terza in base alle esigenze del match e della squadra. In terza linea, considerando che in futuro potrebbero tornare a disposizione anche Franco e Arrighetti, ci sarà grande concorrenza per occupare i due posti al fianco della capitana Giordano. Detto delle 3 seconde linee adattabili, bisogna aggiungere alla lista Francesca Sgorbini, anche lei giovane ma con tanta esperienza internazionale, capace di garantire avanzamento palla in mano e ottima placcatrice, Beatrice Veronese – che ritorna in Nazionale dopo tanto tempo – e Giulia Cavina, autrice di un ottimo WXV lo scorso ottobre. Mediana e trequarti Per la maglia numero 9 l’esperienza di Sofia Stefan e il talento di Francesca Granzotto (che potrebbe però essere impiegata in tanti ruoli diversi, soprattutto da ala o estremo) garantiscono un reparto completo. Allo stesso modo, ci sarà lotta serrata per la maglia numero 10, con Madia e Stevanin che spesso si sono alternate nel 2023 e che avendo caratteristiche diverse rendono la mediana ulteriormente completa: la prima si distingue particolarmente nella distribuzione e nella gestione del gioco mentre la seconda può giocare quasi da centro aggiunto attaccando spesso la linea. Il reparto trequarti si presenta come sempre pericolosissimo in attacco: Rigoni e Sillari sono come sempre dei punti fermi per talento ed esperienza, D’Incà può consacrarsi dopo un grande 2023, mentre Muzzo è ormai una certezza. Le fiammate di Vittoria Ostuni Minuzzi e la duttilità di Capomaggi completano un reparto eterogeneo e sempre più performante. Italia femminile: le convocate per il Sei Nazioni 2024 Prime lineeLucia GAI (Valsugana Rugby Padova) – 95 caps Laura GURIOLI (Villorba Rugby) – 7 capsGaia MARIS (ASM Romagnat Rugby) – 25 caps Alessia PILANI (Rugby Colorno) – 5 capsSara SEYE (Ealing Trailfinders) – 18 caps Emanuela STECCA (Villorba Rugby) – 8 capsSilvia TURANI (Harlequins) – 30 caps  Seconde lineeGiordana DUCA (Valsugana Rugby Padova) – 43 caps Valeria FEDRIGHI (Stade Toulousain) – 50 caps Alessandra FRANGIPANI (Villorba Rugby) – 5 capsSara TOUNESI (Sale Sharks) – 35 caps  Terze lineeGiulia CAVINA (CUS Milano) – 4 capsElisa GIORDANO (Valsugana Rugby Padova) –  Capitana – 65 caps Isabella LOCATELLI (Rugby Colorno) – 46 caps Francesca SGORBINI (ASM Romagnat Rugby) – 20 capsBeatrice VERONESE (Valsugana Rugby Padova) – 16 caps  Mediane di mischiaFrancesca GRANZOTTO (Unione Rugby Capitolina) – 7 caps Sofia STEFAN (Valsugana Rugby Padova) – 82 caps  Mediane d’aperturaVeronica MADIA (Grenoble Amazones) – 46 caps Emma STEVANIN (Valsugana Rugby Padova) – 11 caps  CentriBeatrice RIGONI (Sale Sharks) – 70 caps Michela SILLARI (Valsugana Rugby Padova) – 82 caps  Ali/estremiBeatrice CAPOMAGGI (Villorba Rugby) – 12 caps Alyssa D’INCÀ (Villorba Rugby) – 21 caps Aura MUZZO (Villorba Rugby) – 40 caps Vittoria OSTUNI MINUZZI (Valsugana Rugby Padova) – 28 caps 

Italia Femminile | 18/03/2024

Italia: un Sei Nazioni in crescendo, una squadra giovane e tanta voglia di confermarsi. L’analisi del Torneo azzurro

Come detto anche da capitan Lamaro nella conferenza stampa di Cardiff, questo Sei Nazioni deve essere un punto di partenza e non di arrivo, per continuare a crescere e guadagnarsi il rispetto di tutti. Ma se chi ben comincia è già a metà dell’opera, questa Italia ha iniziato più che bene: 2 vittorie contro Scozia e Galles, un pareggio in trasferta con la Francia e una sconfitta col bonus con l’Inghilterra. Da rivedere la sconfitta con l’Irlanda, dove comunque si sono viste delle buone cose a livello difensivo che sono state poi il punto di partenza per i risultati delle 3 partite successive. Il quinto posto finale, paradossalmente, sta un po’ stretto agli Azzurri, che hanno chiuso a un solo punto di ritardo dalla Scozia, a 3 dall’Inghilterra e a 4 dalla Francia, in una classifica cortissima. La squadra di Quesada, però, ha anche distanziato notevolmente il Galles, fermo a 4 punti contro gli 11 dell’Italia. Un Sei Nazioni in crescendo Che l’Italia potesse fare un bel Sei Nazioni lo si era capito fin dalla prima giornata: il primo tempo contro l’Inghilterra, davanti ai 57.000 spettatori dell’Olimpico, aveva fatto capire tutte le potenzialità degli Azzurri, rimontati ma mai domi, come dimostra la grande difesa contro un avversario che voleva chiudere la partita e la successiva meta a tempo scaduto di Ioane, che è valsa il primo punto del Torneo. Contro l’Irlanda la squadra di Quesada ha vissuto il pomeriggio più difficile del Sei Nazioni: il 36-0 finale è stato bruciante, ma ha comunque dato segnali importanti al tecnico, in particolare sulla fase difensiva, diventata poi il vero punto di forza dell’Italia, già dalla partita successiva. A Lille, la Francia era scesa in campo con un solo obiettivo: demolire fisicamente gli avversari con la forza dei propri avanti (oltre 100 kg di differenza), ma la squadra di Galthié ha sbattuto contro un muro azzurro, capace di chiudere la porta ai giganti francesi e di sporcare tutti i palloni nel breakdown, rendendo impossibile il lavoro di Lucu, Jalibert e poi Ramos, passato apertura. Chiaramente il rosso a Danty alla fine del primo tempo ha inciso, ma sarebbe riduttivo collegare il pareggio dell’Italia (con Garbisi che è andato a un millimetro da una vittoria storica) solo alla superiorità numerica. Il risultato nasce prima di tutto da una grande difesa e da una grande lucidità di tutto il gruppo, e solo dopo dai maggiori spazi concessi dai francesi, che comunque erano parsi molto nervosi a prescindere dall’espulsione. In ogni caso, l’Italia è cresciuta di partita in partita sotto tutti gli aspetti: difesa, capacità di sfruttare le occasioni, mentalità, e soprattutto in mischia e touche, un po’ balbettanti all’inizio e molto più solide alla fine del Torneo, come dimostrano le grandi prestazioni di Fischetti e Ferrari di fronte a una prima linea gallese in grande sofferenza. La svolta Quella di Lille è stata la partita della svolta, quella dell’Olimpico (sold out con 70.000 spettatori) è stata invece la prova che la squadra di Quesada faceva sul serio: di fronte c’era una Scozia che doveva vincere per restare in corsa per il Sei Nazioni (e la successiva sconfitta dell’Irlanda le avrebbe dato ragione) e che ha giocato una grande partita, provando con le giocate di Russell a innescare il dinamismo di Kinghorn e la furia di Van der Merwe e Steyn. Di fronte però c’era un’Italia molto diversa a livello di testa: nonostante lo svantaggio di 14-3 prima e di 22-10 poi, gli Azzurri hanno continuato a fare la loro partita senza scomporsi, mettendo sempre più pressione alla Scozia e battendola con un grandissimo secondo tempo. Ciliegina sulla torta: la difesa sulle 24 fasi di assalto finale della Scozia, arresasi di fronte al muro azzurro. Il resto è storia recente: a Cardiff l’Italia ha tenuto il Galles a 0 punti per 60 minuti, una cosa riuscita a ben pochi da quelle parti, dominando la partita e mettendola poi in cassaforte con i calci di Page-Relo e Garbisi. Le due mete subite nel finale bruciano un po’, ma possono essere comunque utili per ricordare a una squadra giovanissima quanto al Sei Nazioni – e a livello internazionale in generale – basti poco per cambiare tutto, da una parte e dall’altra. Confermarsi Ora l’obiettivo è confermare quanto fatto vedere in questo Sei Nazioni 2024. Il primo passo sarà il tour estivo, storicamente ostico per l’Italia, che vedrà 3 partite contro 3 formazioni molto difficili da affrontare, soprattutto in trasferta: Tonga, Samoa e Giappone. L’ultimo tour, nel 2022, non è andato benissimo, e proprio per questo fare una bella estate in termini di risultati e prestazioni sarà importante per continuare il percorso di crescita di questa squadra, oltre ad essere un’occasione per allargare ulteriormente la rosa. Anche perché a novembre arriveranno Argentina e All Blacks, rispettivamente quarta e seconda dell’ultima Rugby World Cup: due squadre contro le quali gli Azzurri dovranno dimostrare di essere davvero diventati grandi.

Italia | 18/03/2024

I numeri dell’Italia femminile e le statistiche al Sei Nazioni

La storia dell’Italia femminile comincia a Riccione, il 22 giugno 1985: le Azzurre giocarono la prima partita della loro storia contro la Francia, pareggiando per 0-0. Dopo 39 anni, l’Italia è una delle principali potenze del rugby femminile mondiale, e si presenta al Sei Nazioni 2024 come settima del ranking. I numeri all time dell’Italia femminile L’Italia ha disputato 189 partite ufficiali, ottenendo 70 vittorie, con 4 pareggi e 115 sconfitte. In totale le Azzurre hanno segnato 2737 punti, subendone 4155. La squadra che l’Italia ha affrontato più volte è proprio la Francia, sfidata 3 volte nelle prime 3 partite della sua storia e 28 volte in totale, con 5 vittorie azzurre: 1996, 2013, 2015, 2019 e 2022. La squadra più battuta dalle Azzurre è la Scozia, 16 vittorie su 24 incontri. L’Italia ha partecipato anche a 5 Coppe del Mondo, raggiungendo per la prima volta i quarti di finale nel 2022. La giocatrice più presente nella storia dell’Italia è Sara Barattin con 116 presenze, mentre la miglior marcatrice è Veronica Schiavon con 383. La prima in attività, e seconda assoluta, è Michela Sillari con 279 punti. Sillari è anche la giocatrice che ha segnato più punti in una singola partita (23 contro la Scozia nel 2018) e quella che ha segnato più mete in un singolo match, 3 come Manuela Furlan. La giocatrice con più mete segnate in assoluto è Manuela Furlan con 20, mentre Sofia Stefan è la migliore tra quelle in attività con 16. La vittoria più larga dell’Italia è un 52-0 del 2005 contro la Germania e quella con più punti segnati è il 65-22 del 2012 contro le Samoa, mentre la sconfitta più larga è un 74-0 subito a Parma dall’Inghilterra nel 2022. Il record in una partita dei Mondiali invece è appannaggio di Michela Tondinelli, 19 contro la Russia nel 1998. L’Italia ha vinto anche 2 edizioni della Coppa delle Nazioni (2002 e 2006) e una del campionato europeo, nel 2005. In realtà si tratta della stessa competizione, solo che Rugby Europe assegnava il titolo di campione europeo ogni 4 anni, mentre le altre edizioni non venivano conteggiate ufficialmente. Le Azzurre sono giunte al secondo posto del WXV 2023, vincendo tutte le partite con il bonus offensivo, chiudendo a pari punti con la Scozia ma concludendo seconde per differenza punti. Sono 3 le Azzurre che hanno indossato la maglia delle Barbarians: Silvia Turani nel 2019, Sara Barattin e Maria Magatti nel 2023. Le statistiche dell’Italia al Sei Nazioni femminile L’Italia partecipa al Sei Nazioni femminile dal 2007, quando prese il posto della Spagna: da quel momento, le Azzurre hanno disputato 82 partite vincendone 23, con 3 pareggi e 57 sconfitte, 900 punti segnati e 1995 subiti. Il miglior risultato dell’Italia è il secondo posto del 2019, ottenuto conquistando 3 vittorie (Scozia, Irlanda e Francia) e un pareggio contro il Galles. Anche in questo caso, la Scozia è la “vittima” preferita delle Azzurre, che hanno vinto 10 volte su 16 partite, con in mezzo un pareggio e 4 sconfitte. Dall’ingresso nel Torneo del 2007 al 2023 sono 6 le capitane che hanno guidato la Nazionale azzurra: Licia Stefan (2007), Paola Zangirolami (dal 2008 al 2012), Silvia Gaudino (dal 2013 al 2015), Sara Barattin (dal 2016 al 2018), Manuela Furlan (2019, e poi 2021 e 2022) ed Elisa Giordano, capitana nel 2020 e nel 2023. Il record di presenze italiane nel Torneo è detenuto da Sara Barattin (78 presenze), quello di punti da Veronica Schiavon (201) e quello delle mete da Manuela Furlan (12). Quest’ultimo può essere superato quest’anno, visto che la prima giocatrice in attività (terza globale, dietro Furlan e Bettoni) in classifica è Beatrice Rigoni con 10 marcature. Schiavon è anche la giocatrice ad aver segnato più punti in una singola partita dell’Italia al Sei Nazioni: 21 nella vittoria per 31-10 contro la Scozia. La vittoria italiana più larga in una partita del Sei Nazioni risale al 2014 (45-5 contro la Scozia) mentre la sconfitta col passivo più alto è lo 0-74 subito nel 2022 contro l’Inghilterra. La miglior striscia di risultati positivi nel Sei Nazioni risale al biennio 2018-19, con 4 vittorie e un pareggio. La peggiore invece risale al biennio 2007-08, con 9 sconfitte di fila. L’Italia ha conquistato anche un Trofeo Anita Garibaldi, battendo la Francia nel 2019 per 31-12 con mete di Furlan, Bettoni, Stefan e Rigoni, una trasformazione e 3 calci di punizione di Sillari. I piazzamenti dell’Italia femminile al Sei Nazioni 2007 – 6ª  2008 – 5ª con 1 vittoria (Scozia)    2009 – 6ª2010 – 5ª con 1 vittoria (Galles) e 1 pareggio (Scozia)2011 – 5ª con 2 vittorie (Galles e Scozia)2012 – 5ª con 1 vittoria (Scozia)2013 – 5ª con 2 vittorie (Francia e Scozia)2014 – 4ª con 2 vittorie (Galles e Scozia)2015 – 3ª con 3 vittorie (Scozia, Francia e Galles)2016 – 5ª con 2 vittorie (Scozia e Galles)2017 – 6ª2018 – 4ª con 2 vittorie (Galles e Scozia)2019 – 2ª con 3 vittorie (Scozia, Irlanda e Francia) e 1 pareggio (Galles)2020* (Il Torneo non fu disputato per intero) – 4ª con 1 vittoria (Galles)2021* (Il Torneo si tenne in versione “ridotta” con sole 3 partite) – 4ª con una vittoria (Scozia)2022 – 5ª con 2 vittorie (Scozia e Galles)2023 – 5ª con 1 vittoria (Irlanda)

Italia Femminile | 18/03/2024

Italia Under 20: una squadra completa e che imparerà dalle sconfitte. L’analisi del Sei Nazioni di categoria

Il Sei Nazioni Under 20 dell’Italia non si è chiuso nel migliore dei modi, ma la sconfitta contro il Galles non cancella quanto di buono fatto vedere dagli Azzurrini nel corso di tutto il Torneo. Il secondo tempo di Cardiff – nel quale, come ribadito anche da coach Brunello, è mancato il giusto approccio – sarà un importante insegnamento per il futuro: un futuro che però si prospetta roseo, perché l’Italia ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra forte e competitiva e ha battuto la Francia campione del mondo – in trasferta – e ha battagliato alla pari, perdendo di un solo punto, contro l’Irlanda, oltre a ribadire ancora una volta la propria superiorità sulla Scozia, battuta nettamente a Treviso. Il Sei Nazioni Under 20 è stato vinto dall’Inghilterra, con l’Irlanda seconda e la Francia terza. L’Italia ha chiuso al quarto posto con 10 punti (frutto di 2 vittorie e una sconfitta con bonus) davanti al Galles e alla Scozia. Una squadra completa Ciò che salta all’occhio è sicuramente l’eterogeneità di questo gruppo. Brunello ha a disposizione una formazione non solo dominante in mischia, come lo è sempre stata negli ultimi anni, ma che può dire la sua anche nel reparto arretrato. Il primo nome è quello di Marco Scalabrin, letteralmente esploso nel match di Cork con l’Irlanda (due mete e un assist per la marcatura di Gritti) e poi trascinatore degli Azzurrini contro la Francia, ma sono tanti i ragazzi che si sono distinti: dal mediano Pucciariello all’estremo Belloni, l’altra ala Elettri e i centri Bozzo, Zanandrea e Fusari. Soprattutto contro Irlanda, Francia e Scozia i trequarti italiani sono stati bravi a capitalizzare il lavoro della mischia, e quando la mediana ha mosso al pallone al largo sono riusciti a portare a casa punti preziosi. Davanti, anche quest’anno Marcos Gallorini si è imposto come uno dei piloni più promettenti del panorama europeo. Meglio di lui ha fatto solo il pilone sinistro dell’Inghilterra Asher Opoku, l’unico che lo ha messo in difficoltà: va detto, però, che l’inglese vanta già un notevole minutaggio con i Sale Sharks, con i quali ha giocato 10 partite quest’anno tra Premiership, Premiership Rugby Cup e Champions. Per il resto, Gallorini ha messo alla frusta tutti i piloni che si è trovato davanti, compreso il gallese Morse nonostante la sconfitta. Dall’altra parte anche Pisani ha fatto bene, mentre Piero Gritti (che è 2005, e quindi avrà ancora un altro anno di Under 20 a disposizione per crescere ulteriormente) si è già imposto come regista della rimessa laterale e ha fatto grandi miglioramenti nel breakdown. Il capitano Botturi ha confermato quanto fatto vedere già nel 2023, e con il tempo si è “sgrezzato” migliorando la disciplina e la gestione dei palloni in uscita dalla mischia, mentre Bellucci è stato sia il miglior placcatore dell’Italia (67 placcaggi) sia il miglior azzurro nel breakdown con 9 turnover conquistati. Esame di maturità A livello tecnico questa Italia c’è, e il Mondiale Under 20 (29 giugno-19 luglio 2024 in Sudafrica) sarà un’importante prova di maturità che aiuterà a capire dove questi ragazzi possono arrivare. Il girone non è per niente facile, con gli Azzurrini che dovranno vedersela con Georgia, Australia e Irlanda per uno o massimo due posti nelle semifinali per il titolo. Si sa, il Mondiale richiede ancora più lucidità e continuità: si giocano 5 partite in 21 giorni, e basta sbagliarne una per vedere compromesso tutto il cammino. Lo scorso anno, gli Azzurrini passarono nel giro di 80 minuti dal sogno della semifinale per il titolo allo spettro dei playout retrocessione, ma nonostante un Mondiale difficile riuscirono comunque a conquistare la grande soddisfazione della prima vittoria contro il Sudafrica. L’obiettivo, ora, sarà dare continuità a quanto fatto vedere nel Sei Nazioni Under 20, migliorandosi sempre di più.

Italia U 20 | 17/03/2024

Sei Nazioni 2024: una grande Italia espugna Cardiff. Galles battuto 24-21

L'Italia chiude con una grande vittoria il Sei Nazioni 2024: gli Azzurri espugnano il Principality Stadium di Cardiff battendo il Galles 24-21 dopo una partita dominata, nonostante la rimonta finale dei padroni di casa. Una grande mischia trascina la squadra di Quesada, con un Fischetti scatenato, poi Ioane e Pani scavano un solco incolmabile per i gallesi, che segnano con Dee e provano a spingere fino alla fine. Garbisi e Page-Relo allungano ancora al piede e rendono vana la rimonta gallese con le mete di Rowlands e Grady a tempo scaduto. L'Italia chiude il torneo con 2 vittorie e un pareggio, che insieme al punto di bonus difensivo fatto con l'Inghilterra valgono 11 punti in classifica, il miglior risultato di sempre. La cronaca di Galles-Italia Il match comincia con un lungo ping-pong tattico al piede. La prima accelerazione è di Ioane, che evita il placcaggio di Costelow e crea il primo pericolo per la difesa gallese, poi al 4' è Lynagh a seminare il panico sul lato destro. Il Galles recupera il pallone, ma subisce la pressione azzurra e Fischetti conquista il tenuto che vale i primi 3 punti col piede di Garbisi. Il match è molto tattico, ma l'Italia tiene bene in difesa e al 13' allunga ancora con Garbisi, dopo un altro turnover conquistato da Lamaro su Josh Adams. Al 18' sale in cattedra anche la mischia azzurra, con Fischetti che mette in grande difficoltà Lewis, poi Lorenzo Cannone trova un offload strepitoso per Menoncello che serve Ioane e poi Ruzza al largo. La difesa gallese si ancora ai 5 metri, poi Varney allarga su Brex da primo in piedi, sostegno di Garbisi che apre la strada all'imbucata di Ioane: 0-11 Italia al 20'. La squadra di Gatland prova a reagire affidandosi al talento dei suoi interpreti, con un bel buco di Tomos Williams col sostegno di Adams, ma c'è il solito placcaggio tranciante di Nicotera a cui segue un altro turnover di Lamaro. La seconda metà del primo tempo vede tanta battaglia in mezzo al campo, con le due formazioni che rispondono colpo su colpo nel punto d'incontro e l'Italia che non sfrutta una buona occasione alla mezz'ora con Cannone che forza troppo un riciclo, ma al 38' è la squadra di Gatland a sprecare una grande occasione con Tompkins che perde il pallone in avanti nei 22 dopo il placcaggio raddoppiato di Lucchesi e Garbisi. A inizio ripresa continua la sfida al piede tra Garbisi e Pani e Costelow e Winnett, ed è proprio su un pallone raccolto dai gallesi che prende vita la prima azione d'attacco del primo tempo. North apre bene su Rio Dyer sul lato sinistro, l'ala gallese accelera e trova l'offload su Tomos Williams, ben placcato da Varney e Fischetti. L'Italia tiene bene in difesa al limite dei propri 22 e l'azione si esaurisce con un fallo in attacco, poi riparte e trova l'accelerata della seconda meta: Garbisi riesce a servire Ioane sotto pressione, l'ala azzurra buca ancora una volta la difesa gallese e serve Pani, che con una finta esterno-interno brucia Adams e marca la seconda meta. Garbisi trasforma per il 18-0. Gatland gioca la carta Grady per Tompkins, mentre Quesada risponde con un triplo cambio: dentro Zilocchi, Vintcent e Page-Relo. Brex frena il contrattacco gallese con un altro turnover dopo un gran placcaggio di Pani su North. Al 61' Vintcent fa un miracolo su Williams già lanciato in meta dopo la bella azione di Dyer, poi nel breakdown Zuliani scava e recupera il pallone. Pochi minuti dopo il Galles ci prova con la maul, avanzante ma fermata a due metri dalla linea di meta: i padroni di casa continuano a spingere con una serie di cariche e marcano con Elliot Dee. La squadra di Gatland perde coraggio, sfrutta due falli dell'Italia per tornare nei 22 ma spreca tutto con un in avanti di Martin. Dall'altra parte Garbisi risponde con un calcio da 40 metri per il 21-7. Al 73' ci pensa Martin Page-Relo a chiudere la partita con un gran calcio da metà campo che vale il 24-7. Nel finale il Galles ha una bella reazione d'orgoglio e dopo un lungo assalto marca con Will Rowlands, poi a tempo scaduto attacca dai propri 22 e con un bel calcio di Hardy mette in moto la corsa di Mason Grady, che anticipa tutti col piede e vola in mezzo ai pali per il 24-21 finale che rende meno amaro il punteggio per la squadra di Gatland, ma al fischio finale è l'Italia a festeggiare: gli Azzurri chiudono il Sei Nazioni 2024 con due vittorie e un pareggio, mentre il Galles finisce ultimo con 4 punti di bonus. Cardiff, Principality Stadium, 16 marzo 2024Guinness Men’s Six Nations– V GiornataGalles v Italia 21-24 (0-11)Marcatori: p.t. 6’ cp. Garbisi (0-3); 13’ cp Garbisi (0-6); 20’ m. Ioane (0-11) s.t. 6’st. m. Pani tr. Garbisi (0-18); 24’ st. m. Dee tr. Costelow (7-18); 31’st. cp. Garbisi (7-21); 73’st. cp. Page-Relo (7-24); 39’ st. m. Rowlands tr. I.Lloyd (14-24); 42’st. m. Grady tr. I.Lloyd (21-24)Galles: Winnett; Adams, North, Tompkins (8’st. Grady), Dyer; Costelow (33’st. I.Lloyd), Williams (23’st. Hardy); Wainwright, Reffell, Mann; Beard (12’ st. Rowlands), Jenkins (Cap), Lewis (33’st O’Connor); Dee (33’st. E.Lloyd), Thomas (33’st. Mathias)all. Warren GatlandItalia: Pani; Lynagh, Brex, Menoncello, Ioane (35’st. Marin); Garbisi, Varney (11’st. Page-Relo); L.Cannone (11’ st. Vintcent), Lamaro (Cap), Negri (20’st. Zuliani); Ruzza, N.Cannone (35’st. Favretto); Ferrari (11’st. Zilocchi), Nicotera (30’-40’pt. Lucchesi; 18’st. Lucchesi), Fischetti (18’st. Spagnolo)all. Gonzalo Quesadaarb: Mathieu Raynal (FFR)gdl: Chris Busby (IRFU); Morné Ferreira (SARU)TMO: Joy Neville (IRFU)Cartellini: nessunoCalciatori: Garbisi (4/5); Costelow (1/1); Page-Relo (1/1); I.Lloyd (2/2)Player of the match: Juan Ignacio Brex (ITA)Note: 74500 spettatori, sostituzione temporanea 30’-40’ pt. Nicotera-Lucchesi per HIA

Italia | 16/03/2024

Sei Nazioni 2024: la presentazione di Galles-Italia

Ultima giornata del Sei Nazioni 2024. Il Galles ha un’ultima occasione per togliere lo “0” dalla casella delle vittorie, mentre l’Italia insegue il sogno di chiudere in bellezza un Sei Nazioni giocato in crescendo. A livello di classifica, al Galles vincere potrebbe non bastare per superare gli Azzurri: la squadra di Gatland è ferma a 3 punti, con l’Italia a 7, quindi un bonus azzurro (senza le 4 mete gallesi) o un doppio bonus consentirebbe alla squadra azzurra di restare davanti. Come arriva il Galles Warren Gatland ha tenuto la barra dritta nonostante un Sei Nazioni difficilissimo in cui il Galles ha portato a casa solo 3 punti di bonus senza vincere. Proprio il tecnico neozelandese potrebbe essere la vera chiave di questa partita: sta costruendo per il futuro e da alcuni giocatori ha già avuto risposte importanti, e soprattutto non ha mai perso in carriera contro l’Italia. Il Galles arriva all’ultima partita dopo aver messo in grande difficoltà la Francia per 60 minuti: manca la continuità, non la qualità, come dimostrato anche con la grande rimonta contro la Scozia e con la bella partita contro l’Inghilterra. E proprio alla qualità dei suoi interpreti si affiderà questo Galles per provare ad avere ragione dell’Italia. Come arriva l’Italia Gli Azzurri hanno approcciato nel miglior modo possibile quest’ultima settimana di Sei Nazioni: piedi per terra, testa bassa e lavorare. La vittoria contro la Scozia è stata già archiviata, e c’è la consapevolezza di doversi giocare tanto in uno stadio che si preannuncia come sempre caldissimo e contro una squadra che quando è alle corde moltiplica le sue energie. Quesada è riuscito ad allargare ulteriormente la profondità, e anche l’assenza di uno degli uomini simbolo di questa squadra come Capuozzo sembra improvvisamente meno pesante di quanto lo sarebbe stata un po’ di tempo fa. Da un lato, l’Italia deve gestire la pressione di doversi ulteriormente confermare, dall’altro gli Azzurri hanno la consapevolezza di essere ormai una squadra pronta per questo livello anche a livello mentale. Tutte le informazioni per seguire Galles-Italia Galles-Italia, ultima giornata del Sei Nazioni 2024, si giocherà alle 15.15 al Principality Stadium di Cardiff. Diretta su Sky Sport Uno, Tv8 e NOW. L’arbitro del match sarà il francese Mathieu Raynal, coadiuvato dagli assistenti Chris Busby (Irlanda) e Morné Ferreira (Sudafrica). Al TMO l’irlandese Joy Neville. Le formazioni di Galles-Italia Galles: 15 Cameron Winnett, 14 Josh Adams, 13 George North, 12 Nick Tompkins, 11 Rio Dyer, 10 Sam Costelow, 9 Tomos Williams, 8 Aaron Wainwright, 7 Tommy Reffell, 6 Alex Mann, 5 Adam Beard, 4 Dafydd Jenkins (c), 3 Dillon Lewis, 2 Elliot Dee, 1 Gareth Thomas A disposizione: 16 Evan Lloyd, 17 Kemsley Mathias, 18 Harri O’Connor, 19 Will Rowlands, 20 Mackenzie Martin, 21 Kieran Hardy, 22 Ioan Lloyd, 23 Mason Grady Italia: 15 Lorenzo Pani, 14 Louis Lynagh, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (c), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Mirco Spagnolo, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Riccardo Favretto, 20 Ross Vintcent, 21 Manuel Zuliani, 22 Martin Page-Relo, 23 Leonardo Marin

Italia | 16/03/2024