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Italia: un Sei Nazioni in crescendo, una squadra giovane e tanta voglia di confermarsi. L’analisi del Torneo azzurro

Come detto anche da capitan Lamaro nella conferenza stampa di Cardiff, questo Sei Nazioni deve essere un punto di partenza e non di arrivo, per continuare a crescere e guadagnarsi il rispetto di tutti. Ma se chi ben comincia è già a metà dell’opera, questa Italia ha iniziato più che bene: 2 vittorie contro Scozia e Galles, un pareggio in trasferta con la Francia e una sconfitta col bonus con l’Inghilterra. Da rivedere la sconfitta con l’Irlanda, dove comunque si sono viste delle buone cose a livello difensivo che sono state poi il punto di partenza per i risultati delle 3 partite successive. Il quinto posto finale, paradossalmente, sta un po’ stretto agli Azzurri, che hanno chiuso a un solo punto di ritardo dalla Scozia, a 3 dall’Inghilterra e a 4 dalla Francia, in una classifica cortissima. La squadra di Quesada, però, ha anche distanziato notevolmente il Galles, fermo a 4 punti contro gli 11 dell’Italia. Un Sei Nazioni in crescendo Che l’Italia potesse fare un bel Sei Nazioni lo si era capito fin dalla prima giornata: il primo tempo contro l’Inghilterra, davanti ai 57.000 spettatori dell’Olimpico, aveva fatto capire tutte le potenzialità degli Azzurri, rimontati ma mai domi, come dimostra la grande difesa contro un avversario che voleva chiudere la partita e la successiva meta a tempo scaduto di Ioane, che è valsa il primo punto del Torneo. Contro l’Irlanda la squadra di Quesada ha vissuto il pomeriggio più difficile del Sei Nazioni: il 36-0 finale è stato bruciante, ma ha comunque dato segnali importanti al tecnico, in particolare sulla fase difensiva, diventata poi il vero punto di forza dell’Italia, già dalla partita successiva. A Lille, la Francia era scesa in campo con un solo obiettivo: demolire fisicamente gli avversari con la forza dei propri avanti (oltre 100 kg di differenza), ma la squadra di Galthié ha sbattuto contro un muro azzurro, capace di chiudere la porta ai giganti francesi e di sporcare tutti i palloni nel breakdown, rendendo impossibile il lavoro di Lucu, Jalibert e poi Ramos, passato apertura. Chiaramente il rosso a Danty alla fine del primo tempo ha inciso, ma sarebbe riduttivo collegare il pareggio dell’Italia (con Garbisi che è andato a un millimetro da una vittoria storica) solo alla superiorità numerica. Il risultato nasce prima di tutto da una grande difesa e da una grande lucidità di tutto il gruppo, e solo dopo dai maggiori spazi concessi dai francesi, che comunque erano parsi molto nervosi a prescindere dall’espulsione. In ogni caso, l’Italia è cresciuta di partita in partita sotto tutti gli aspetti: difesa, capacità di sfruttare le occasioni, mentalità, e soprattutto in mischia e touche, un po’ balbettanti all’inizio e molto più solide alla fine del Torneo, come dimostrano le grandi prestazioni di Fischetti e Ferrari di fronte a una prima linea gallese in grande sofferenza. La svolta Quella di Lille è stata la partita della svolta, quella dell’Olimpico (sold out con 70.000 spettatori) è stata invece la prova che la squadra di Quesada faceva sul serio: di fronte c’era una Scozia che doveva vincere per restare in corsa per il Sei Nazioni (e la successiva sconfitta dell’Irlanda le avrebbe dato ragione) e che ha giocato una grande partita, provando con le giocate di Russell a innescare il dinamismo di Kinghorn e la furia di Van der Merwe e Steyn. Di fronte però c’era un’Italia molto diversa a livello di testa: nonostante lo svantaggio di 14-3 prima e di 22-10 poi, gli Azzurri hanno continuato a fare la loro partita senza scomporsi, mettendo sempre più pressione alla Scozia e battendola con un grandissimo secondo tempo. Ciliegina sulla torta: la difesa sulle 24 fasi di assalto finale della Scozia, arresasi di fronte al muro azzurro. Il resto è storia recente: a Cardiff l’Italia ha tenuto il Galles a 0 punti per 60 minuti, una cosa riuscita a ben pochi da quelle parti, dominando la partita e mettendola poi in cassaforte con i calci di Page-Relo e Garbisi. Le due mete subite nel finale bruciano un po’, ma possono essere comunque utili per ricordare a una squadra giovanissima quanto al Sei Nazioni – e a livello internazionale in generale – basti poco per cambiare tutto, da una parte e dall’altra. Confermarsi Ora l’obiettivo è confermare quanto fatto vedere in questo Sei Nazioni 2024. Il primo passo sarà il tour estivo, storicamente ostico per l’Italia, che vedrà 3 partite contro 3 formazioni molto difficili da affrontare, soprattutto in trasferta: Tonga, Samoa e Giappone. L’ultimo tour, nel 2022, non è andato benissimo, e proprio per questo fare una bella estate in termini di risultati e prestazioni sarà importante per continuare il percorso di crescita di questa squadra, oltre ad essere un’occasione per allargare ulteriormente la rosa. Anche perché a novembre arriveranno Argentina e All Blacks, rispettivamente quarta e seconda dell’ultima Rugby World Cup: due squadre contro le quali gli Azzurri dovranno dimostrare di essere davvero diventati grandi.

Italia | 18/03/2024

Ranking World Rugby, gli Azzurri salgono all’ottavo posto

La vittoria di Cardiff sul Galles nel turno conclusivo del Guinness Sei Nazioni maschile lancia l’Italia all’ottavo posto del ranking internazionale. Gli Azzurri di Quesada scavalcano proprio il Galles, che scivola al decimo posto, superato anche dall’Australia.  Per la Nazionale maschile si tratta del posizionamento più alto mai raggiunto, e toccato per una sola settimana nel marzo del 2007 proprio grazie all’indimenticabile vittoria colta sempre sul Galles al Flaminio di Roma.In un anno l’Italia ha conquistato sei posizioni nel ranking, passando dalla quattordicesima posizione occupata a conclusione del Torneo 2023 all’attuale ottava piazza con cui gli Azzurri si presenteranno al via della finestra internazionale estiva che li vedrà sfidare in trasferta a luglio Tonga, Samoa e Giappone.  I Campioni del Mondo in carica del Sudafrica restano in vetta, seguiti dall’Irlanda che ha confermato il titolo nel Guinness Sei Nazioni maschile. Concluso il Torneo maschile, prende il via nel weekend il Guinness Women’s Six Nations: l’Italia debutta nel Sei Nazioni 2024 da settima forza del ranking, trovando subito sulla propria strada, domenica 24 marzo a Parma, l’Inghilterra che guida costantemente la graduatoria mondiale da ormai un quadriennio. 

Italia | 18/03/2024

Galles-Italia 21-24, Lamaro e Quesada in conferenza: “Felici e consapevoli, ora dobbiamo continuare a lavorare”

Gonzalo Quesada e Michele Lamaro parlano in conferenza stampa dopo la vittoria per 21-24 al Principality Stadium di Cardiff, che conclude un Guinness Men’s Six Nations importante per l’Italia, che centra tre risultati utili (un pareggio a Lille con la Francia, una vittoria a Roma con la Scozia e quella di oggi con il Galles) e mostra un ottimo stato di forma.“La scorsa settimana ci eravamo detto che sarebbe stata una grande opportunità per fare la nostra storia, abbiamo festeggiato a Roma dopo la Scozia, ma con la testa a questa partita. Ora abbiamo un altro step da fare: tornare al club e finire al meglio la stagione. In 24 anni di storia non ci era mai capitato di vivere così tanti successi, quindi è doveroso anche celebrare il momento prendendo tutto ciò che c’è da prendere in questo Sei Nazioni” dice Lamaro, a cui fa eco coach Quesada: “Siamo un bellissimo gruppo, soprattutto a livello umano. Sono arrivato 5 mesi fa e ho lavorato tanto con questo staff e questi giocatori perché lavorare con questa squadra è stato per me un’opportunità. Ogni settore dello staff e ogni membro del gruppo squadra ha lavorato al meglio. Mitch (Lamaro, ndr.) è uno dei migliori capitani con cui abbia mai lavorato”.Sui dettagli della partita Quesada è chiaro “Abbiamo segnato la meta di Pani nel secondo tempo con un’azione nata da un lancio di gioco, un movimento che avevamo studiato in settimana. La difesa è stata incredibile, abbiamo segnato due bellissime mete, quindi voglio fare i complimenti ai ragazzi”.Lamaro torna poi sulla costruzione e sul percorso: “Dopo il mondiale avevo detto che non erano le due ultime partite a definirci. Allo stesso modo non sono queste due ultime partite a definirci. Dobbiamo lavorare ancora tanto: dobbiamo continuare a spingere in questa direzione, consapevoli che non abbiamo ancora espresso tutto il nostro potenziale. Dobbiamo costruire qualcosa di solido e che possiamo usare a nostro favore. Dobbiamo lavorare tanto con il club quanto con la nazionale. Lo sport è così: non conta ciò che abbiamo fatto oggi, ma quello che faremo da domani”.

Italia | 16/03/2024

Sei Nazioni 2024: una grande Italia espugna Cardiff. Galles battuto 24-21

L'Italia chiude con una grande vittoria il Sei Nazioni 2024: gli Azzurri espugnano il Principality Stadium di Cardiff battendo il Galles 24-21 dopo una partita dominata, nonostante la rimonta finale dei padroni di casa. Una grande mischia trascina la squadra di Quesada, con un Fischetti scatenato, poi Ioane e Pani scavano un solco incolmabile per i gallesi, che segnano con Dee e provano a spingere fino alla fine. Garbisi e Page-Relo allungano ancora al piede e rendono vana la rimonta gallese con le mete di Rowlands e Grady a tempo scaduto. L'Italia chiude il torneo con 2 vittorie e un pareggio, che insieme al punto di bonus difensivo fatto con l'Inghilterra valgono 11 punti in classifica, il miglior risultato di sempre. La cronaca di Galles-Italia Il match comincia con un lungo ping-pong tattico al piede. La prima accelerazione è di Ioane, che evita il placcaggio di Costelow e crea il primo pericolo per la difesa gallese, poi al 4' è Lynagh a seminare il panico sul lato destro. Il Galles recupera il pallone, ma subisce la pressione azzurra e Fischetti conquista il tenuto che vale i primi 3 punti col piede di Garbisi. Il match è molto tattico, ma l'Italia tiene bene in difesa e al 13' allunga ancora con Garbisi, dopo un altro turnover conquistato da Lamaro su Josh Adams. Al 18' sale in cattedra anche la mischia azzurra, con Fischetti che mette in grande difficoltà Lewis, poi Lorenzo Cannone trova un offload strepitoso per Menoncello che serve Ioane e poi Ruzza al largo. La difesa gallese si ancora ai 5 metri, poi Varney allarga su Brex da primo in piedi, sostegno di Garbisi che apre la strada all'imbucata di Ioane: 0-11 Italia al 20'. La squadra di Gatland prova a reagire affidandosi al talento dei suoi interpreti, con un bel buco di Tomos Williams col sostegno di Adams, ma c'è il solito placcaggio tranciante di Nicotera a cui segue un altro turnover di Lamaro. La seconda metà del primo tempo vede tanta battaglia in mezzo al campo, con le due formazioni che rispondono colpo su colpo nel punto d'incontro e l'Italia che non sfrutta una buona occasione alla mezz'ora con Cannone che forza troppo un riciclo, ma al 38' è la squadra di Gatland a sprecare una grande occasione con Tompkins che perde il pallone in avanti nei 22 dopo il placcaggio raddoppiato di Lucchesi e Garbisi. A inizio ripresa continua la sfida al piede tra Garbisi e Pani e Costelow e Winnett, ed è proprio su un pallone raccolto dai gallesi che prende vita la prima azione d'attacco del primo tempo. North apre bene su Rio Dyer sul lato sinistro, l'ala gallese accelera e trova l'offload su Tomos Williams, ben placcato da Varney e Fischetti. L'Italia tiene bene in difesa al limite dei propri 22 e l'azione si esaurisce con un fallo in attacco, poi riparte e trova l'accelerata della seconda meta: Garbisi riesce a servire Ioane sotto pressione, l'ala azzurra buca ancora una volta la difesa gallese e serve Pani, che con una finta esterno-interno brucia Adams e marca la seconda meta. Garbisi trasforma per il 18-0. Gatland gioca la carta Grady per Tompkins, mentre Quesada risponde con un triplo cambio: dentro Zilocchi, Vintcent e Page-Relo. Brex frena il contrattacco gallese con un altro turnover dopo un gran placcaggio di Pani su North. Al 61' Vintcent fa un miracolo su Williams già lanciato in meta dopo la bella azione di Dyer, poi nel breakdown Zuliani scava e recupera il pallone. Pochi minuti dopo il Galles ci prova con la maul, avanzante ma fermata a due metri dalla linea di meta: i padroni di casa continuano a spingere con una serie di cariche e marcano con Elliot Dee. La squadra di Gatland perde coraggio, sfrutta due falli dell'Italia per tornare nei 22 ma spreca tutto con un in avanti di Martin. Dall'altra parte Garbisi risponde con un calcio da 40 metri per il 21-7. Al 73' ci pensa Martin Page-Relo a chiudere la partita con un gran calcio da metà campo che vale il 24-7. Nel finale il Galles ha una bella reazione d'orgoglio e dopo un lungo assalto marca con Will Rowlands, poi a tempo scaduto attacca dai propri 22 e con un bel calcio di Hardy mette in moto la corsa di Mason Grady, che anticipa tutti col piede e vola in mezzo ai pali per il 24-21 finale che rende meno amaro il punteggio per la squadra di Gatland, ma al fischio finale è l'Italia a festeggiare: gli Azzurri chiudono il Sei Nazioni 2024 con due vittorie e un pareggio, mentre il Galles finisce ultimo con 4 punti di bonus. Cardiff, Principality Stadium, 16 marzo 2024Guinness Men’s Six Nations– V GiornataGalles v Italia 21-24 (0-11)Marcatori: p.t. 6’ cp. Garbisi (0-3); 13’ cp Garbisi (0-6); 20’ m. Ioane (0-11) s.t. 6’st. m. Pani tr. Garbisi (0-18); 24’ st. m. Dee tr. Costelow (7-18); 31’st. cp. Garbisi (7-21); 73’st. cp. Page-Relo (7-24); 39’ st. m. Rowlands tr. I.Lloyd (14-24); 42’st. m. Grady tr. I.Lloyd (21-24)Galles: Winnett; Adams, North, Tompkins (8’st. Grady), Dyer; Costelow (33’st. I.Lloyd), Williams (23’st. Hardy); Wainwright, Reffell, Mann; Beard (12’ st. Rowlands), Jenkins (Cap), Lewis (33’st O’Connor); Dee (33’st. E.Lloyd), Thomas (33’st. Mathias)all. Warren GatlandItalia: Pani; Lynagh, Brex, Menoncello, Ioane (35’st. Marin); Garbisi, Varney (11’st. Page-Relo); L.Cannone (11’ st. Vintcent), Lamaro (Cap), Negri (20’st. Zuliani); Ruzza, N.Cannone (35’st. Favretto); Ferrari (11’st. Zilocchi), Nicotera (30’-40’pt. Lucchesi; 18’st. Lucchesi), Fischetti (18’st. Spagnolo)all. Gonzalo Quesadaarb: Mathieu Raynal (FFR)gdl: Chris Busby (IRFU); Morné Ferreira (SARU)TMO: Joy Neville (IRFU)Cartellini: nessunoCalciatori: Garbisi (4/5); Costelow (1/1); Page-Relo (1/1); I.Lloyd (2/2)Player of the match: Juan Ignacio Brex (ITA)Note: 74500 spettatori, sostituzione temporanea 30’-40’ pt. Nicotera-Lucchesi per HIA

Italia | 16/03/2024

Sei Nazioni 2024: la presentazione di Galles-Italia

Ultima giornata del Sei Nazioni 2024. Il Galles ha un’ultima occasione per togliere lo “0” dalla casella delle vittorie, mentre l’Italia insegue il sogno di chiudere in bellezza un Sei Nazioni giocato in crescendo. A livello di classifica, al Galles vincere potrebbe non bastare per superare gli Azzurri: la squadra di Gatland è ferma a 3 punti, con l’Italia a 7, quindi un bonus azzurro (senza le 4 mete gallesi) o un doppio bonus consentirebbe alla squadra azzurra di restare davanti. Come arriva il Galles Warren Gatland ha tenuto la barra dritta nonostante un Sei Nazioni difficilissimo in cui il Galles ha portato a casa solo 3 punti di bonus senza vincere. Proprio il tecnico neozelandese potrebbe essere la vera chiave di questa partita: sta costruendo per il futuro e da alcuni giocatori ha già avuto risposte importanti, e soprattutto non ha mai perso in carriera contro l’Italia. Il Galles arriva all’ultima partita dopo aver messo in grande difficoltà la Francia per 60 minuti: manca la continuità, non la qualità, come dimostrato anche con la grande rimonta contro la Scozia e con la bella partita contro l’Inghilterra. E proprio alla qualità dei suoi interpreti si affiderà questo Galles per provare ad avere ragione dell’Italia. Come arriva l’Italia Gli Azzurri hanno approcciato nel miglior modo possibile quest’ultima settimana di Sei Nazioni: piedi per terra, testa bassa e lavorare. La vittoria contro la Scozia è stata già archiviata, e c’è la consapevolezza di doversi giocare tanto in uno stadio che si preannuncia come sempre caldissimo e contro una squadra che quando è alle corde moltiplica le sue energie. Quesada è riuscito ad allargare ulteriormente la profondità, e anche l’assenza di uno degli uomini simbolo di questa squadra come Capuozzo sembra improvvisamente meno pesante di quanto lo sarebbe stata un po’ di tempo fa. Da un lato, l’Italia deve gestire la pressione di doversi ulteriormente confermare, dall’altro gli Azzurri hanno la consapevolezza di essere ormai una squadra pronta per questo livello anche a livello mentale. Tutte le informazioni per seguire Galles-Italia Galles-Italia, ultima giornata del Sei Nazioni 2024, si giocherà alle 15.15 al Principality Stadium di Cardiff. Diretta su Sky Sport Uno, Tv8 e NOW. L’arbitro del match sarà il francese Mathieu Raynal, coadiuvato dagli assistenti Chris Busby (Irlanda) e Morné Ferreira (Sudafrica). Al TMO l’irlandese Joy Neville. Le formazioni di Galles-Italia Galles: 15 Cameron Winnett, 14 Josh Adams, 13 George North, 12 Nick Tompkins, 11 Rio Dyer, 10 Sam Costelow, 9 Tomos Williams, 8 Aaron Wainwright, 7 Tommy Reffell, 6 Alex Mann, 5 Adam Beard, 4 Dafydd Jenkins (c), 3 Dillon Lewis, 2 Elliot Dee, 1 Gareth Thomas A disposizione: 16 Evan Lloyd, 17 Kemsley Mathias, 18 Harri O’Connor, 19 Will Rowlands, 20 Mackenzie Martin, 21 Kieran Hardy, 22 Ioan Lloyd, 23 Mason Grady Italia: 15 Lorenzo Pani, 14 Louis Lynagh, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (c), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Mirco Spagnolo, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Riccardo Favretto, 20 Ross Vintcent, 21 Manuel Zuliani, 22 Martin Page-Relo, 23 Leonardo Marin

Italia | 16/03/2024

Italrugby, Lamaro verso il Galles: “Sarà una partita intensa dal punto di vista mentale e fisico”

Roma – Un cielo grigio ed una giornata invernale hanno fatto da contorno al Captain’s Run della Nazionale Italiana Maschile che domani – sabato 16 marzo – alle 14.15 locali (15.15 italiane) affronterà il Galles al Principality Stadium di Cardiff nel match valido per la quinta ed ultima giornata del Guinness Sei Nazioni 2024, partita che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport 1 e in chiaro su TV8. “Scendiamo sempre in campo per vincere e ne siamo consapevoli. Il miglioramento più grande di questa squadra – ha esordito Michele Lamaro nella conferenza stampa pre-partita – è sull’atteggiamento: quando durante la partita hai la possibilità di prendere in mano le redini, la differenza la fa la voglia di vincere a tutti i costi. Si è vista una evoluzione durante il torneo” “Le partite di rugby dipende come le giochi: più si difende e più tendi ad avere alla lunga meno energie. A parte alcune situazioni ci siamo trovati nella situazione di difendere un po’ meno durante il passato. Quando difendi bene sviluppi anche le energie mentali per riportarle in attacco.” CLICCA QUI PER IL MEDIA BIN FIR “Una o due partite non ti definiscono, bisogna valutare in un periodo più ampio. Stiamo lavorando per colmare ancora di più il gap dalle nostre avversarie. Il primo grande passo è stato quello restare in partita. Il prossimo sarà quello di essere costanti cercando di giocare le partite con la stessa consistenza per tutti gli 80 minuti”. “Mi aspetto una partita dura dal punto di vista fisico e psicologico. E’ bene che noi tutti siamo consapevoli che arriverà un match duro. Noi abbiamo fatto una buona settimana di lavoro: credo che chi riuscirà a rimanere più lucido riuscirà ad avere l’opportunità di vincere il match”.  Ha sottolineato il capitano azzurro.

Italia | 15/03/2024

Guinness Sei Nazioni 2024: i precedenti fra Galles e Italia

Di nuovo Cardiff, di nuovo all’ultima giornata, due anni dopo: il match che chiude il Sei Nazioni 2024 di Galles e Italia riporta alla mente dolci ricordi per il rugby italiano. Nel 2022, nell’ultima sfida giocata al Principality Stadium, gli Azzurri conquistarono il primo successo in trasferta contro il Galles, con la meta allo scadere di Edoardo Padovani propiziata da una giocata strepitosa di Ange Capuozzo. Galles e Italia si sono affrontate 32 volte: il bilancio dice 28 vittorie per i gallesi, 3 per gli Azzurri e un pareggio per 18-18 nel Sei Nazioni 2006. L’Italia ha segnato 500 punti, contro i 1090 subiti dal Galles. Le grandi vittorie Il primo incontro risale al 1994 (29-19 per i padroni di casa al National Stadium di Cardiff, conosciuto oggi come Arms Park). A differenza di Scozia, Irlanda e Francia, nel periodo precedente all’ingresso nel Sei Nazioni gli Azzurri non riuscirono ad ottenere lo scalpo dei gallesi, nonostante un successo sfiorato e mancato per soli 3 punti a Llanelli nel 1998 (23-20). Le vittorie sono arrivate poi nel Sei Nazioni: nel 2003 gli Azzurri di John Kirwan rompono un digiuno di vittorie nel Torneo di 3 anni e vincono a Roma per 30-22. Segnano De Carli, Festuccia e Matthew Phillips, con il solito Diego Dominguez a sigillare il risultato dalla piazzola. Nel 2007, ancora al Flaminio, l’Italia concede il bis: già l’anno precedente a Cardiff gli Azzurri avevano sfiorato il colpaccio pareggiando 18-18, e questa volta non perdonano. La partita è tiratissima: Pez porta avanti l’Italia al piede, poi Robertson risponde alla meta di Shane Williams e chiude il primo tempo 13-7. Nella ripresa gli ospiti ripassano davanti con Rees, e i calci di Hook sembrano chiudere i conti. Al 73’ Ramiro Pez accorcia ancora le distanze per il 16-20, poi al 78’ si inventa un calcetto stupendo per la meta di Mauro Bergamasco, che schiaccia in mezzo ai pali e consegna agli azzurri il secondo successo consecutivo nello stesso torneo. L’ultimo successo risale a due anni fa: a Cardiff l’Italia calcia qualsiasi cosa in mezzo ai pali con Garbisi e Padovani e guida per larghi tratti il match. La meta di Josh Adams a 10 minuti dalla fine sembra far svanire i sogni di gloria azzurri, ma a tempo quasi scaduto Ange Capuozzo si inventa uno slalom strepitoso e appoggia a Padovani la palla del 22-21. L’ultima sfida e le delusioni Quelle tra Galles e Italia sono state spesso sfide molto faticose per gli Azzurri, che solo in alcune occasioni sono riusciti ad essere competitivi, andando vicini al colpaccio e chiudendo il match con qualche rimpianto di troppo. Nel 2009 l’Italia resta in partita fino alla fine grazie ai calci di Marcato ma perde 20-15, e nel 2014 assapora il gusto dell’impresa contro un Galles campione in carica per poi cedere 23-15 nella partita che vede l’esplosione a livello internazionale di Michele Campagnaro. Gli anni successivi purtroppo sono avari di soddisfazioni, anche se nel 2019 l’Italia di O’Shea tiene in scacco per 60 minuti un Galles che poi conquisterà il Grande Slam. Lo stesso farà l’anno successivo il nuovo gruppo guidato da Franco Smith, che in Autumn Cup arriva al 60’ avanti nel punteggio a Llanelli e cede poi negli ultimi minuti. L’ultima sfida, nel 2023 all’Olimpico, forse è quella che fa più male: l’Italia è in forma e sembra anche superiore, ma regala il primo tempo al Galles che ringrazia e va all’intervallo sul 22-3. Nella ripresa è un’altra Italia, ma non bastano le mete di Negri e Brex per completare la rimonta: vince il Galles 29-17, con la meta di Faletau a scavare il solco definitivo.

Italia | 15/03/2024

Six Nations: Full Contact torna su Netflix nel 2025

Six Nations e Netflix hanno confermato l’impegno per una seconda stagione della serie Six Nations: Full Contact dopo il grande successo della prima Prodotta da Box to Box Films, la casa di produzione pluripremiata per il successo internazionale della serie Formula 1: Drive to Survive, la seconda stagione di Six Nations: Full Contact porterà ancora una volta gli appassionati dietro le quinte per offrire loro uno sguardo esclusivo sulle sei migliori Nazionali d’Europa impegnate nel Guinness Sei Nazioni maschile 2024, portando il pubblico sempre più addentro anche alle vite personali di giocatori e tecnici.Il Torneo 2024 ha già regalato alcune sfide appassionanti, arricchendosi di momenti memorabili e finali emozionanti che terranno il pubblico televisivo col fiato sospeso: la vittoria allo scadere con un drop dell’Inghilterra sui Campioni in carica dell’Irlanda, la prima vittoria dell’Italia in casa dopo undici anni dopo lo storico pareggio in Francia, la difesa della Calcutta Cup da parte della Scozia sono solo alcuni dei momenti più emozionanti del Sei Nazioni 2024. Le partite non sono raccontate solo da ogni angolo del campo, ma anche dal santuario degli spogliatoi e dai box degli allenatori, così come dalle parole di amici e familiari microfoni in tribuna.  Le troupe della casa di produzione Box to Box hanno lavorato a partire da gennaio all’interno delle sei Nazionali, documentando la preparazione fisica, mentale ed emotiva delle squadre nel più grande torneo annuale di rugby internazionale. La seconda stagione della serie promette di portare il pubblico come mai prima dentro le vite dei giocatori, mostrandoli sotto punti di vista inediti, dentro e fuori dal campo, catturando momenti significativi delle loro vite in allenamento, ma anche con le famiglie e gli amici.Mentre le Nazionali sono impegnate a sfidarsi per il titolo di migliore squadre dell’Emisfero Nord, il pubblico vivrà le emozioni della prima manifestazione internazionale disputata dopo la Rugby World Cup 2023. Tom Harrison, CEO di Six Nations Rugby, ha dichiarato: “Siamo felici di offrire al pubblico di tutto il mondo una nuova narrazione, intima e senza compromessi, del più grande torneo annuale di rugby al mondo. Dopo gli ottimi riscontri della prima stagione, siamo sicuri che il secondo anno continuerà ad attrarre nuovi spettatori ed a supportare illo sviluppo del Gioco a livello globale".James Gay-Ress, cofondatore di Box to Box e produttore esecutivo della serie, ha aggiunto: “E’ sempre un privilegio avere accesso alla vita altrui, ma è davvero fantastico in questo caso poter documentare il duro lavoro, l’impegno, la strategia che consentono a queste squadre di giocare e competere al più alto livello. Sappiamo quanto i fans abbiano amato vedere i retroscena di tutto ciò e speriamo che le storie che racconteremo fuori dal campo renderanno ancor più affascinante la narrazione di quanto stiamo vedendo quest’anno sul campo da gioco del Sei Nazioni maschile”.La seconda stagione di Six Nations: Full Contact sarà disponibile su Netflix nel 2025.

Italia | 14/03/2024

Sei Nazioni: senza Capuozzo Quesada si affida a Pani, Gatland cambia i centri. L’analisi delle formazioni di Galles-Italia

In vista dell’ultima sfida tra Galles e Italia, un infortunio priva Quesada di Ange Capuozzo. Al suo posto il tecnico rilancia Lorenzo Pani, presente nelle prime due partite di questo Sei Nazioni: l’estremo delle Zebre, per caratteristiche, ha comunque una buona capacità offensiva, pur non avendo la stessa velocità di Capuozzo, e può contribuire maggiormente al gioco al piede e alla liberazione dai 22. Per il resto, il tecnico continua l’alternanza tra i mediani di mischia, con Varney che stavolta parte dall’inizio e Page-Relo a disposizione dalla panchina. Una responsabilità importante per il “9” di Gloucester, perché questa partita possono deciderla le due mediane. Allo stesso modo ritorna titolare Lorenzo Cannone, con Vintcent pronto a subentrare. Sono 5 invece i cambi di Gatland, che stravolge la cerniera dei centri schierando Tompkins e North (all’ultima in Nazionale). Davanti c’è Dee al posto di Elias come tallonatore e Lewis nel ruolo di pilone destro al posto di Assiratti. In terza linea c’è Alex Mann, con capitan Jenkins che si sposta in seconda e Rowlands che parte dalla panchina. Breakdown e placcaggi Si prospetta una battaglia furiosa in mezzo al campo, con un giocatore pronto a svettare su tutti: Tommy Reffell, gran placcatore e dati alla mano il miglior fetcher del Sei Nazioni, con 8 turnover conquistati. Gli Azzurri dovranno sempre garantire un sostegno di qualità al portatore di palla per evitare di finire nelle grinfie del flanker dei Leicester Tigers. In attacco Quesada si affiderà a due ball carrier come Negri e Cannone e ai placcaggi di Michele Lamaro, mentre Gatland punterà soprattutto sul dinamismo e l’esperienza di Wainwright e sul lavoro in mezzo al campo di capitan Jenkins, fondamentale sia in pulizia nel breakdown sia in difesa: è infatti secondo per numero di placcaggi del Torneo (67), dietro solo a Michele Lamaro, che ne ha messi a segno 82. Il reparto arretrato Non è un caso che in vista dell’Italia Gatland abbia modificato la cerniera dei centri, affidandosi all’esperienza di George North e al talento di Tompkins contro una coppia ormai rodata e affiatata come quella formata da Menoncello e Brex. Dall’altro lato, l’assenza di Capuozzo toglie magari un po’ di rapidità alle ripartenze azzurre, ma Lorenzo Pani è un giocatore di ottima tecnica e con un gran piede e sarà comunque coadiuvato dai confermati Lynagh e Ioane. Il triangolo allargato azzurro dovrà essere bravo a mettere sotto pressione Cameron Winnett per poi difendere al meglio contro il pericolosissimo Dyer e il solito Josh Adams che tante volte ha fatto male all’Italia. Per quanto riguarda la mediana, dopo l’ottima prova dell’Olimpico da subentrato Varney ha un’altra occasione da titolare, affiancato al solito Paolo Garbisi. Gli Azzurri dovranno provare a mettere sotto pressione la mediana avversaria, con Williams e Costelow che sono andati in difficoltà contro la Francia. Le panchine Quesada ritorna al 6+2, ritrovando Zuliani – al ritorno da un infortunio – e affidandosi alla capacità di coprire più ruoli dei due trequarti, Page-Relo e Marin. Per quanto riguarda gli avanti, invece, nessuna novità con i soliti Lucchesi, Spagnolo e Zilocchi pronti ad entrare nel secondo tempo. Confermato anche Zambonin, mentre Vintcent garantirà tanta energia nell’ultima mezz’ora. Nel Galles c’è un possibile esordiente, il pilone destro Harri O’Connor, che dovrà vedersela con Spagnolo. Attenzione anche all’impatto che potranno avere giocatori come Rowlands e Hardy dalla panchina. Le formazioni di Galles-Italia Galles: 15 Cameron Winnett, 14 Josh Adams, 13 George North, 12 Nick Tompkins, 11 Rio Dyer, 10 Sam Costelow, 9 Tomos Williams, 8 Aaron Wainwright, 7 Tommy Reffell, 6 Alex Mann, 5 Adam Beard, 4 Dafydd Jenkins (c), 3 Dillon Lewis, 2 Elliot Dee, 1 Gareth Thomas A disposizione: 16 Evan Lloyd, 17 Kemsley Mathias, 18 Harri O’Connor, 19 Will Rowlands, 20 Mackenzie Martin, 21 Kieran Hardy, 22 Ioan Lloyd, 23 Mason Grady Italia: 15 Lorenzo Pani, 14 Louis Lynagh, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (c), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Mirco Spagnolo, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Andrea Zambonin, 20 Ross Vintcent, 21 Manuel Zuliani, 22 Martin Page-Relo, 23 Leonardo Marin

Italia | 14/03/2024

Un Ange a Cardiff

Un viaggio nel tempo, nella dimensione di Galles-Italia, porta, nell’assaggio della prima tappa, al frullare di un’allodola, al vorticare di finte appena accennate e letali, a quel che un musicista chiama improvviso: l’invenzione di Ange Capuozzo – e la deposizione dell’uovo nel nido rosso da parte di un estatico Edoardo Padovani – trascina a quel lungo momento di vertigine, a quel delirio concesso a giocatori e ai perduti innamorati. Quindici anni dopo Murrayfield, un’altra roccaforte si arrendeva agli azzurri. E più che a Edimburgo, era stato nel luogo passato alla storia come Arms Park, poi Millennium, ora Principality – lo stadio che riempie il cuore urbano di Cardiff e tende al massimo le corde del sentimento – che l’Italia aveva subito dure punizioni, scandite da quei canti che sanno commuovere e da un mugghiare della folla che ha il suono del mare che si frange sui ciottoli della spiaggia. Il Galles, terra di bardi e poeti, invita al lirismo.E così, in un altro di marzo giallo di asfodeli sui prati e appiccicati sulle vesti dei tifosi di Cymru, aveva assunto un significato quasi miracoloso il 18-18 dell’annata 2006. La corsa finale, a braccio alzato, del cordobes Pablo Canavosio che percorreva sino in fondo una larga breccia, riportava a quella notizia che ogni buon cronista attende per tutta una vita: l’uomo che morde il cane. Quando alla fine mancava poco più di un quarto d’ora, Steve Jones, dal viso di pugile segnato e dal piede sempre ben calibrato, tagliò via metà del sogno e del clamore. E a lungo si discusse, quella sera, se il bicchiere era mezzo pieno o mezzo vuoto. Vuote, nessun dubbio, erano le pinte che si ammonticchiavano sui tavoli e sui banconi dei pub, nella Main street.La macchina del tempo – inventata da un britannico, Herbert George Wells – permette escursioni gratuite e sempre più profonde, riporta a una serata a Llanelli quando quel buonanima di Marco Bollesan e un gallese vennero rappezzati alla meglio da un medico che si era scusato per l’attesa: era impegnato in un parto.Sempre più indietro, sino ai tour artigianali degli entusiasti giocatori romani che si trovavano di fronte, con un tuffo al cuore, i campioni che avevano solo accarezzato con la mente e con la passione. Uno di loro, ancor oggi, racconta che a Cardiff sul botteghino era affisso questo cartello: “Ingresso 2 sterline; se gioca Barry John, 5”.

Italia | 14/03/2024