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Rugby e Inclusione: Il Progetto europeo SAME Porta i giovani dei Centri di Accoglienza e le loro famiglie al Sei Nazioni

Il progetto SAME (Sport Against Marginalization and Exclusion) è stato protagonista il 23 febbraio allo Stadio Olimpico in occasione del match Italia vs Francia del Sei Nazioni 2025.  Nato all’interno del programma Erasmus+ Sport, il progetto, che vede tra i partner FIR, Programma Integra e Next Salute e Servizi, è coordinato dal capofila Ecos e mira a favorire l’integrazione di giovani rifugiati di guerra attraverso attività sportive seguite da allenatori formati alla salute mentale e alla mediazione culturale.  Al fine di presentare il progetto e promuoverlo tra i Centri di Accoglienza che ospitano i giovani che dovranno poi partecipare ai programmi sportivi di rugby inclusi nelle attività di progetto, il 23 febbraio è stata organizzata una giornata di sport e integrazione. Dopo la presentazione del progetto sul Palco Peroni a cura dei partner, i minori dei Centri di Accoglienza coinvolti nel progetto e le loro famiglie hanno partecipato alle attività sportive nell’area Rugby per Tutti, dove hanno provato il rugby con la guida dei tecnici federali presenti. Sul Palco Peroni, il Presidente di Ecos, Valerio di Tommaso, e il Dott. Santo Rullo, psichiatra che guida Next, sono stati accolti dal Presidente del Comitato Regionale Lazio Rugby, Maurizio Amedei, e hanno raccontato gli obiettivi e gli sviluppi del progetto. Le attività sportive hanno coinvolto i minori dei Centri che si sono divertiti ad entrare in contatto con la palla ovale, sconosciuta a molti di loro.  La giornata è proseguita con la partecipazione delle 160 persone coinvolte nel progetto presenti all'evento alla partita Italia vs Francia, che, anche se caratterizzata dalla sconfitta della squadra di casa, ha rappresentato per i giovani coinvolti un'occasione di crescita e di riflessione. A fine partita tutti alla festa al Villaggio Peroni Terzo Tempo. Infatti, l'inclusione sociale è il cuore pulsante del progetto SAME, che non si limita a promuovere il rugby come sport, ma come veicolo per creare opportunità di dialogo, coesione e integrazione. Il progetto SAME si dimostra un esempio virtuoso di come lo sport possa essere un motore di cambiamento, capace di abbattere le barriere e costruire ponti tra le diverse realtà sociali. 

Bandi Europei e Nazionali | 25/02/2025

Servizio Civile, via al reclutamento dei volontari e delle volontarie per il 2025

La Federazione Italiana Rugby, in collaborazione con OPES, offre anche nel 2025 la possibilità di svolgere il Servizio Civile presso la sede centrale FIR di Roma, i Comitati Regionali o una tra le Società affiliate accreditate presso il Dipartimento per le Politiche Giovanili ed il Servizio Civile. Volontarie e volontari dai 18 ai 28 anni potranno essere avviati in uno dei 4 Progetti approvati dal Dipartimento: "Sport e sostegno oltre le sbarre", "Lo sport a sostegno dell'inclusione sociale", "Sport per la salute fisica e sociale in Italia" e ''Lo Sport per la salute fisica e sociale in sud Italia''. Il primo è dedicato al rugby in carcere, attività nella quale diversi club di rugby sono ormai impegnati da alcuni anni nell’ambito del Progetto federale Rugby Oltre le Sbarre; gli altri due sono relativi all’utilizzo dello sport come strumento di promozione e inclusione sociale. Gli aspiranti Operatori Volontari che vorranno presentare la domanda di partecipazione possono farlo solo ed esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone al seguente indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it.  La guida per la presentazione delle domande è scaricabile sul sito Federugby, nella sezione Documenti utili – Servizio Civile dell’area Responsabilità Sociale. Con decreto del Capo del Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale n. 163/2025 del 17 febbraio 2025, il termine per la presentazione delle domande è stato prorogato. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 27 febbraio 2025.

Impegno Sociale | 24/02/2025

Sei Nazioni all’insegna dell’inclusione: un’esperienza speciale per i giovani atleti del Progetto Rugby e Autismo all’Olimpico

Sabato scorso, lo Stadio Olimpico di Roma è stato teatro non solo della sfida tra Italia e Galles per il Sei Nazioni, ma anche di un’iniziativa speciale dedicata ai bambini autistici e alle loro famiglie. Grazie all’impegno dell’Ufficio Responsabilità Sociale della Federazione Italiana Rugby, in collaborazione con Sport e Salute che ha reso possibile l’allestimento della Quiet Room, sette giovani rugbisti del progetto "Rugby e Autismo" della società Primavera Rugby di Roma hanno vissuto una giornata indimenticabile. Dalle 13, la Quiet Room è stata un rifugio sicuro per accogliere i giovani atleti con i rispettivi genitori e permettere loro di vivere l’esperienza del grande rugby in un ambiente protetto e adatto alle loro esigenze. Uno spazio pensato per ridurre stimoli eccessivi e offrire un luogo di tranquillità nel cuore della confusione dello Stadio Olimpico. Tutti i partecipanti sono stati accolti dai Consiglieri Federali Erika Morri, Leonardo Ghilardini e da Daniela De Angelis, Referente Strategia e Responsabilità Sociale della FIR, per un breve momento istituzionale inaugurale di questa nuova attività. Ma l’emozione più grande è arrivata poco prima del fischio d’inizio: tre bambini del progetto hanno avuto l’onore di accompagnare i giocatori della Nazionale Italiana in campo per l’esecuzione dell’inno nazionale. Un momento di grande intensità che ha riempito di gioia non solo loro, ma anche le loro famiglie, presenti sugli spalti a tifare. L’iniziativa ha rappresentato un passo avanti significativo per rendere il rugby sempre più inclusivo e accessibile a tutti, dimostrando ancora una volta come lo sport possa essere un potente strumento di integrazione sociale.Esperienze come questa si ripeteranno in futuro: già dalla prossima partita del Sei Nazioni in programma domenica 23 febbraio fra Italia e Francia, la Quiet Room si riattiverà per accogliere altri giovani rugbisti con disabilità, permettendo a sempre più bambini di vivere l’emozione del grande rugby in un ambiente accogliente e su misura per loro.La Federazione Italiana Rugby ha regalato a questi bambini e ai loro genitori una giornata che resterà nei loro cuori: la loro felicità e l’orgoglio nei loro occhi è stata la vera vittoria di sabato.

Impegno Sociale | 10/02/2025

Guinness Men’s Six Nations 2025: procedure accredito stampa

Si forniscono di seguito informazioni utili circa il processo di accreditamento per i Media in relazione agli incontri che la Nazionale Maggiore Maschile disputerà nell’ambito delle Guinness Men’s Six Nations 2025 CALENDARIO GARESabato 8 febbraio, Roma, Stadio Olimpico (calcio d’inizio ore 15:15)ITALIA v GALLESDomenica 23 febbraio, Roma, Stadio Olimpico (calcio d’inizio ore 16:00)ITALIA v FRANCIASabato 15 marzo, Roma, Stadio Olimpico (calcio d’inizio ore 15:15)ITALIA v IRLANDA È possibile formulare richiesta di accredito stampa attraverso il portale di registrazione on line:https://fir-events.it/mediahome.aspx DEAD LINELa richiesta di accredito stampa dovrà essere formulata entro 15 giorni lavorativi dalla data di svolgimento della gara ed autorizzata dal direttore responsabile della testata giornalistica richiedente (documentazione da allegare).Richieste pervenute oltre il termine fissato non verranno prese in considerazione. CONFERMA REGISTRAZIONE/ACCREDITO STAMPAAl termine della compilazione on line una comunicazione confermerà l’avvenuta registrazione dei dati ma non l’accettazione dell’accredito. La conferma dell’accredito, o diniego, verrà inviata entro gli otto giorni lavorativi precedenti la disputa dell’incontro richiesto. ACCREDITI PLURIMIIn caso di accrediti plurimi da parte di una medesima testata dovrà essere comunicato a simona.detoma@federugby.it l’ordine di preferenza.CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEL PASS STAMPA Si riportano di seguito i criteri di priorità di cui l’Area Comunicazione FIR terrà conto per il rilascio dell’accredito stampa. GIORNALISTI (TRIBUNA STAMPA) 1) Agenzie di Stampa Internazionali2) Agenzia di Stampa Nazionali (solo Paesi coinvolti nell’evento)3) Quotidiani Nazionali (solo Paesi coinvolti nell’evento) e siti internet di settore.4) Quotidiani Internazionali5) Riviste Specializzate di Rugby (solo Paesi coinvolti nell’evento)6) Quotidiani Locali7) Freelance specializzati (sono richiesti almeno tre articoli inerenti l’attività sportiva rugbystica pubblicati nell’anno in corso o nei sei mesi precedenti)8) Altri (comprese richieste d’accredito provenienti da rappresentati dei media di nazionalità diversa da quella delle squadre coinvolte nell’evento) *FOTOGRAFI (POSTAZIONI CAMPO) 1) Agenzie Internazionali2) Agenzie Nazionali (solo Paesi coinvolti nell’evento)3) Quotidiani Nazionali (solo Paesi coinvolti nell’evento)4) Quotidiani Internazionali5) Freelance specializzati nel Rugby **6) Riviste Specializzate di Rugby (solo Paesi coinvolti nell’evento)7) Fotografi siti internet specializzati8) Quotidiani Locali (solo Paesi coinvolti nell’evento)9) Agenzie locali (solo Paesi coinvolti nell’evento)10) Altri (comprese richieste d’accredito provenienti da testate di nazionalità diversa da quella delle squadre coinvolte nell’evento) *I fotografi dovranno obbligatoriamente allegare alla richiesta di accredito copia della Tessera Professionale in corso di validità. ** Per i Freelance è, inoltre, richiesta: 1) indicazione della/e testata/e giornalistiche (quotidiani o periodici con indirizzo completo, e nome del direttore) per le quali il fotografo dichiara di svolgere l’attività per l’accredito richiesto.2) Fotocopia delle pagine di almeno una pubblicazione (no WEB) dell’anno precedente o dell’anno in corso dove compaiono propri servizi fotografici inerente all’attività sportiva rugbysitca.3) Formale impegno a pubblicare servizi sulla manifestazione. RADIO / TV (TRIBUNA STAMPA POSTAZIONI COMMENTO) 1) TV e Radio proprietarie dei diritti2) TV e Radio proprietarie dei secondi diritti3) TV Locali e Radio Locali (solo Paesi coinvolti nell’evento)4) Siti Internet di settore (solo Paesi coinvolti nell’evento)5) Altri (comprese richieste d’accredito provenienti da Radio e TV di nazionalità diversa da quella delle squadre coinvolte nell’evento) AREA PARCHEGGIO STAMPA Eventuali richiesta di pass auto per accedere al parcheggio stampa dovranno essere effettuate per iscritto ed inviate a: simona.detoma@federugby.it. L’assegnazione verrà valutata a seconda della necessità connesse all’ingombro dell’attrezzatura. I posti del parcheggio stampa saranno a disposizione fino ad esaurimento. Per ulteriori necessità o chiarimenti si prega di contattare Simona De Toma, Media Operations Manager, allo 0645213112, o simona.detoma@federugby.it

Area Stampa | 03/12/2024

Sport, Inclusione e Passione: una giornata speciale per il Rugby italiano

Lo Stadio Luigi Ferraris di Genova, il 16 novembre in occasione della partita tra Italia e Georgia, è stato il cuore pulsante di una giornata indimenticabile di rugby, integrazione e passione: infatti il tifo per gli Azzurri è stato arricchito dalla presenza di alcune realtà straordinarie: Primavera Rugby di Roma , Le Tre Rose Nere di Casale Monferrato e CUS Piemonte Orientale, presenti con i loro atleti e i rappresentanti dei progetti sociali della FIR: Rugby e Disabilità e Rugby e Migranti. La Primavera Rugby di Roma è stata una delle protagoniste della giornata. Il club, che ha visto i primi passi del capitano azzurro Michele Lamaro, è da oltre un decennio un punto di riferimento per l’integrazione sportiva di ragazzi e ragazze con disturbo dello spettro autistico grazie al suo Progetto Rugby e Autismo. Nato nel 2012 con appena quattro partecipanti, il progetto oggi coinvolge circa 65 atleti e atlete che ogni sabato si allenano con entusiasmo, dimostrando che il rugby è molto più di uno sport: è un’occasione per superare barriere e costruire legami autentici. Il progetto della Primavera Rugby non si ferma ai confini del campo da gioco. Proprio nel weekend della partita, i ragazzi e le ragazze del progetto hanno vissuto un’esperienza unica con una trasferta a Genova, iniziata con la visita all’Acquario e proseguita con una passeggiata nel centro storico. Il momento culminante è stato il tifo per la Nazionale sugli spalti del Ferraris. Accanto alla Primavera Rugby, un’altra realtà ha catturato l’attenzione: Le Tre Rose Rugby di Casale Monferrato. Questo club rappresenta un modello unico nel panorama italiano: una squadra composta principalmente da richiedenti asilo provenienti dall’Africa. Nata nel 2014, Le Tre Rose è un esempio di come lo sport possa diventare un ponte tra culture diverse, abbattendo diffidenze e promuovendo l’integrazione. Attraverso il rugby, questi ragazzi trovano una nuova famiglia e un messaggio di accoglienza che si riflette in ogni loro partita. Anche il CUS Piemonte Orientale era presente con una piccola delegazione, rappresentando il suo progetto Moschettieri Mixed Ability, un'iniziativa nata per includere atleti con disabilità e normodotati.La giornata è iniziata con un momento speciale: tutti i partecipanti ai progetti si sono riuniti per una foto collettiva che ha immortalato il loro entusiasmo e la loro unità. Poi, è stato il momento di fondersi tra la folla, prendere posto sugli spalti e cantare a squarciagola l'Inno di Mameli. Quando gli Azzurri hanno conquistato la vittoria per 20 a 17, l’esultanza è stata condivisa da tutti, dimostrando ancora una volta che il rugby è molto più di uno sport: è un linguaggio universale di inclusione e speranza.

Impegno Sociale | 20/11/2024

Le Tre Rose Nere: una “Comunità in Campo” che abbatte le barriere

Il rugby non è solo uno sport, ma un potente strumento di inclusione e cambiamento sociale. Lo dimostra il progetto “Comunità in Campo”, parte della campagna nazionale #unaltrapartita, promossa da Acri e Assifero in occasione della Giornata Europea delle Fondazioni. Questa iniziativa ha coinvolto, dal 23 settembre al 1° ottobre, oltre 130 eventi in tutta Italia, per portare al centro dell’attenzione il valore dello sport per tutti: giovani, anziani, persone con disabilità, migranti e detenuti.Tra le realtà protagoniste del progetto, spicca la squadra delle Tre Rose Nere, riconosciuta da tempo da FIR come una realtà di riconosciuto valore sociale e sportivo. La FIR ha dimostrato con i fatti come lo sport debba essere un diritto per tutti, riconoscendo a questi atleti migranti lo status di “atleti di formazione italiana”, nonostante le loro origini extracomunitarie. Per la Federazione, questi ragazzi non sono semplicemente extracomunitari, ma parte integrante del tessuto sociale e sportivo italiano.Le Tre Rose Nere sono un progetto unico in Italia. Nata come squadra multiculturale, è oggi un simbolo di inclusione, capace di unire giovani italiani e migranti intorno ai valori del rugby: rispetto, lavoro di squadra e resilienza. Durante “Comunità in Campo”, la squadra ha organizzato attività sul campo, coinvolgendo ragazzi di oltre dieci nazionalità diverse e dimostrando che lo sport può abbattere ogni barriera, da quelle linguistiche a quelle culturali.Gli eventi del progetto “Comunità in Campo” hanno portato una ventata di energia nelle varie comunità locali, soprattutto quella cuneese, coinvolgendo famiglie, scuole e volontari in attività che mettono al centro i valori dello sport. Inoltre, grazie alla donazione di un pulmino da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, le Tre Rose Nere potranno raggiungere ancora più ragazzi, anche quelli che vivono in aree isolate o svantaggiate. La campagna #unaltrapartita arriva in un momento cruciale per il nostro Paese, ad un anno dall’inserimento dello sport nella Costituzione italiana come diritto fondamentale per il benessere psicofisico e la coesione sociale. Tuttavia, il quadro italiano non è propriamente positivo: secondo i dati Istat solo il 34,5% della popolazione pratica sport, e l’Italia è al primo posto al mondo per sedentarietà tra i minori. Inoltre, le donne, i giovani e le persone con disabilità sono spesso tagliati fuori dal mondo sportivo.In questo contesto, iniziative come quella della campagna nazionale #unaltrapartita e delle Tre Rose Nere dimostrano che il cambiamento è possibile. Attraverso il rugby, si costruisce una cultura dello sport inclusivo che combatte le disuguaglianze e crea opportunità per tutti.Il progetto “Comunità in Campo” non si limita al rugby. Come parte della campagna nazionale, ha coinvolto anche le principali reti associative dello sport inclusivo, tra cui Aics, Csen, Opes, Sport for Inclusion e Uisp, con il patrocinio di Rai per la Sostenibilità ESG e la mediapartnership di Rai Sport. È un impegno collettivo, sostenuto da oltre 120mila organizzazioni sportive, che ogni giorno lavorano per garantire che lo sport sia una pratica accessibile a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche, sociali e fisiche.Le Tre Rose Nere, fiore all’occhiello del progetto rugby migranti della FIR, rappresentano molto più di una squadra di rugby: sono un simbolo di speranza e integrazione in un Paese che ha ancora molta strada da fare per abbattere le disuguaglianze. Grazie a progetti come “Comunità in Campo”, il rugby continua a dimostrare che non è solo uno sport, ma un modo per costruire una società più giusta e inclusiva.

Impegno Sociale | 07/10/2024

Fino al 15 ottobre è ancora possibile fare richiesta di accreditamento come enti di accoglienza del Servizio Civile Universale

Fino al 15 ottobre le società interessate possono fare richiesta di accreditamento per diventare sede di accoglienza dei volontari di Servizio Civile, grazie all’accordo tra FIR e Opes. Il Club dovrà presentare richiesta di accreditamento una sola volta in quanto diventato ‘’ente di accoglienza di servizio civile’’ resterà accreditato per sempre. Tra club, comitati e sede nazionale, ad oggi risultano essere accreditati in 132 come sedi di accoglienza di Servizio Civile Universale. Numero che cresce ogni anno in seguito alle nuove richieste che, durante la finestra di apertura della procedura di accreditamento, arrivano da parte dei Club. L’analisi dei dati ad oggi a disposizione mostra la crescente diffusione del progetto tra le società di rugby italiane. Per approfondire i dati recenti sul servizio civile nel mondo rugbistico italiano clicca QUI Vivere il mondo del rugby attraverso il Servizio Civile offre la possibilità di arricchire il proprio bagaglio di esperienza e di immergersi in un’avventura indelebile, come raccontano i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato. Massimiliano – Volontario SCU 2023 SEDE CENTRALE“Il ruolo di operatore volontario presso la Federazione Italiana Rugby, oltre ad aver avuto un ruolo specifico nell’Ufficio Responsabilità Sociale, mi ha permesso di vivere le partite del 6 Nazioni da bordocampo e di partecipare alla preparazione e al lavoro che si nasconde dietro al torneo.” Camilla – Volontaria SCU 2023 SEDE CENTRALE“Essere volontaria presso la Federazione Italiana Rugby mi ha permesso di assistere molte persone e ampliare le mie conoscenze del rugby. Inoltre, mi ha offerto l’opportunità di comprendere l’importanza dell’inclusione e attenzione al pubblico disabile durante le partite del 6 Nazioni, dove ho dato anche una mano nell’organizzazione. Per avere maggiori informazioni sul progetto potete consultare la pagina del sito dedicata al Servizio Civile su Federugby.it, dove è possibile scaricare la presentazione del progetto e la modulistica necessaria. Nel caso in cui siate interessati a partecipare vi invitiamo a contattare l’Ufficio Responsabilità Sociale inviando una e-mail a responsabilitasociale@federugby.it che sarà a vostra disposizione per guidarvi nella procedura di accreditamento.

Impegno Sociale | 03/10/2024

Rugby Oltre le Sbarre, presentato il nuovo progetto del carcere di San Gimignano

Il numero delle carceri italiane in cui si gioca a rugby si arricchisce di una nuova realtà grazie all’impegno dell’Amatori Rugby Toscana, già attiva da tempo nella Casa Circondariale Le Sughere di Livorno. La nota società toscana, fiore all’occhiello di Rugby Oltre le Sbarre, ha trasmesso l’impegno e l’importanza del progetto ad un gruppo di appassionati, allenatori e non, che ogni domenica mattina, da marzo scorso, si recano nella Casa di Reclusione di Ranza a San Gimignano per far conoscere il gioco della palla ovale e i suoi valori tra i detenuti. Il progetto è stato ufficialmente presentato il 20 settembre nella sala del Consiglio del Comune di San Gimignano alla presenza delle istituzioni comunali e regionali, del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e della Polizia penitenziaria. Il Sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci, e l’Assessora regionale alle politiche sociali, Serena Spinelli, hanno mostrato grande sostegno all’ingresso del rugby all’interno di una realtà carceraria di Alta sicurezza, quale è quella di Ranza. Presenti anche il Presidente del Comitato Regionale Toscano, Riccardo Bonaccorsi, i referenti dell’Ufficio Responsabilità Sociale della FIR che coordinano il progetto a livello nazionale, il Presidente dell’Amatori Rugby Toscana, Stefano Maganzi, e i referenti delle squadre OLD Toscane che partecipano, insieme alla squadra della C.C. Le Sughere ‘Le Pecore Nere’ al Campionato OLD Toscano. Largo spazio alle testimonianze di chi entra ogni settimana nell’istituto Ranza e Le Sughere, tra gli altri Leonardo Panci e Maurizio Berti, protagonisti fondamentali per la riuscita del progetto. Tra i racconti, l’emozione degli atleti detenuti nel ricevere i tesserini FIR, segno del loro ingresso nella famiglia del rugby italiano. Haka è il nome scelto per la squadra, che gli allenatori auspicano in futuro possa entrare, come la sua sorella livornese, a far parte del Campionato OLD toscano. L’istituto Ranza in provincia di Siena si unisce alle altre 17 realtà carcerarie all’interno delle quali si gioca a rugby in Italia.

Impegno Sociale | 25/09/2024

Pubblicato il Report ‘L’impatto di Mondovale Responsabile 2023’

La Responsabilità Sociale (CSR) è alla base delle strategie di sviluppo del movimento rugbistico, in ragione dell’impatto generato dai nostri valori nella società civile. Consapevoli di rappresentare un veicolo educativo per le persone che si avvicinano alla palla ovale, si promuovono scelte in grado di tenere insieme le attività sportive con la dimensione etica, sociale e ambientale ritenendo imprescindibile il connubio tra la pratica sportiva e i principi di cittadinanza della società civile. Aderendo al modello di Sport quale attore per lo sviluppo sociale promosso dall’Agenda 2030: “Anche lo sport è un attore importante per lo sviluppo sostenibile. Riconosciamo il crescente contributo dello sport per la realizzazione dello sviluppo e della pace attraverso la promozione di tolleranza e rispetto e attraverso i contributi per l’emancipazione delle donne e dei giovani, degli individui e delle comunità, così come per gli obiettivi in materia di inclusione sociale, educazione e sanità”. [Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile], si adottano scelte socialmente responsabili che rispondano alle aspettative economiche, ambientali e sociali di tutti i portatori di interesse per il conseguimento di uno sviluppo sostenibile in rispetto delle generazioni di domani. Rispondendo alle numerose richieste di coinvolgimento in progettazioni sociali che provengono da parte del mondo civile (Organizzazioni no profit, Onlus, Enti e Ministeri) il rugby diventa strumento di un cambiamento culturale che ha l’ambizione di formare cittadini migliori. “Mondo Ovale Responsabile” è il contenitore della Federazione nel quale si muovono tutte le progettualità che, in coerenza con i valori del rugby e con i principi di equità, promuovono e sviluppano un gioco inclusivo aperto a tutti e a tutte. È stato redatto, a cura del settore Strategia e Responsabilità Sociale, il primo report ‘l’impatto di Mondovale Responsabile 2023’ che valorizza le azioni e i progetti di CSR della FIR e dei suoi Club che hanno generato per il movimento rugbistico italiano nel 2023 un valore economico pari a 1.485.247€. Per leggere e scaricare il report clicca QUI.

Bandi Europei e Nazionali | 16/09/2024

Accreditamento Enti di Accoglienza Servizio Civile Universale: Richiedilo entro il 15 Ottobre!

Come già avvenuto negli anni scorsi, anche quest’anno è possibile fare richiesta di accreditamento per diventare sede di accoglienza dei volontari di Servizio Civile Universale, per tutti i Club che ancora non sono accreditati, grazie all’Accordo tra FIR e Opes. Ad oggi risultano essere 117 i Club accreditati come sedi di accoglienza di Servizio Civile Universale e 41 tra le società, i Comitati e la sede nazionale che al momento ospitano i 92 volontari e volontarie attivi che concluderanno il loro anno di Servizio Civile a settembre. In seguito, arriveranno nuovi giovani nei 54 Club, Comitati e sede nazionale che hanno aderito al progetto nel 2023 e che hanno ricevuto più di 300 domande di candidatura. Ulteriori 16 Club hanno completato l’iter di accreditamento per riceverli nel 2025. Per avere maggiori informazioni sul progetto potete consultare la pagina del sito dedicata al Servizio Civile su Federugby.it, dove è possibile scaricare la presentazione del progetto e la modulistica necessaria. Nel caso in cui siate interessati a partecipare vi invitiamo a contattare l’Ufficio Responsabilità Sociale inviando una e-mail a responsabilitasociale@federugby.it che sarà a vostra disposizione per guidarvi nella procedura di accreditamento. La scadenza prevista per accreditarsi è il 15 ottobre. Il Servizio Civile è un progetto promosso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale che permette ai giovani tra i 18 e i 28 anni e 364 giorni di vivere un’esperienza unica, sia dal punto di vista professionale che umano, che li porta a valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese, ad assistere i cittadini più fragili o ad avvicinarsi a settori come l’educazione, lo sport sociale ed il turismo sostenibile. 

FIR per il Sociale | 05/08/2024