Autore: Redazione Onrugby
RWC 2025: la presentazione di Francia-Italia
L’attesa è finita. Alle 21.15 di sabato 23 agosto comincia la Rugby World Cup 2025 di Francia e Italia, impegnate nella prima sfida del Girone D. Si gioca al Sandy Park di Exeter. È il match più difficile per le Azzurre, ma anche per le Bleus: chi vince ha già un piede ai quarti di finale, per chi perde invece le sfide con Sudafrica e Brasile diventeranno dei veri e propri spareggi. La Francia parte favorita, ma già al Sei Nazioni la squadra guidata da Fabio Roselli ha dimostrato di potersela giocare fino alla fine, mettendo sotto scacco le Bleus per 75 minuti. Come arriva la Francia È sempre difficile valutare il cammino di preparazione verso il Mondiale: certamente la Francia non ha brillato, perdendo clamorosamente 40-6 nell’ultimo test contro l’Inghilterra. Difficile però, immaginare che quella Francia possa essere la stessa che scenderà in campo a Exeter, più probabile invece che il carico di lavoro in vista del Mondiale abbia inciso al punto da “imballare” le francesi, che non hanno giocato altri test di preparazione. D’altra parte, in questo 2025 alle Bleus è sempre mancato qualcosa per raggiungere l’obiettivo finale: il Sei Nazioni è sfuggito di un punto nel 43-42 della solita “finale” con l’Inghilterra all’ultima giornata, e allo stesso modo la Francia non riesce più a vincere il Sei Nazioni dal 2018 e tre anni fa, all’ultimo Mondiale, è andata a un passo dalla finalissima sbagliando nel finale il calcio che l’avrebbe portata a superare la Nuova Zelanda. La squadra di Gaëlle Mignot e David Ortiz ha bisogno di togliersi di dosso l’etichetta di eterna incompiuta, e arriva a questo Mondiale per provare a vincerlo. Come arriva l’Italia Le due vittorie nei test di preparazione contro Scozia e Giappone hanno dato ulteriore morale a un gruppo che continua a dare segnali di crescita costante. Tra le due sfide Roselli ha ruotato tutte le 32 giocatrici che alla fine sono state scelte per la Rugby World Cup, dimostrando un ulteriore aumento della profondità. Il 2025 dell’Italia è stato di crescita e già ricco di soddisfazioni, ma non sempre facile: dopo il buon secondo tempo dell’esordio con l’Inghilterra, le Azzurre sono incappate in una giornataccia contro l’Irlanda (12-54 a Parma) che sembrava poter compromettere tutto il Sei Nazioni. La squadra di Roselli invece ha reagito, e da quel momento ha dato segnali sempre più incoraggianti: prima una grande vittoria in Scozia per 25-17, poi una bellissima partita contro la Francia – che l’ha risolta solo negli ultimi 5 minuti – e infine un netto successo per 44-12 sul Galles in chiusura di torneo. L’Italia sa di potersi giocare le proprie carte contro la Francia, e a Exeter proverà a dimostrarlo. Tutte le informazioni per seguire Francia-Italia Francia-Italia si giocherà sabato 23 agosto alle 21.15 al Sandy Park di Exeter, Inghilterra, ed è la prima gara del girone D della Rugby World Cup 2025. La sfida sarà trasmessa in diretta tv su Rai Sport e in streaming su Rai Play a partire dalle 21. L’arbitra del match sarà l’inglese Sara Cox, coadiuvata dalle assistenti Natarsha Ganley (Nuova Zelanda) e Maria Heitor (Portogallo). Al TMO l’irlandese Leo Colgan, al bunker l’australiana Rachel Horton. RWC 2025: le formazioni di Francia-Italia Francia: 15 Morgane Bourgeois, 14 Joanna Grisez, 13 Marine Ménager ©, 12 Gabrielle Vernier, 11 Kelly Arbey, 10 Carla Arbez, 9 Alexandra Chambon, 8 Teani Feleu, 7 Léa Champon, 6 Charlotte Escudero, 5 Madoussou Fall Raclot, 4 Manae Feleu, 3 Assia Khalfaoui, 2 Manon Bigot, 1 Yllana Brosseau A disposizione: 16 Agathe Gerin, 17 Annaëlle Deshaye, 18 Rose Bernadou, 19 Axelle Berthoumieu, 20 Séraphine Okemba, 21 Lina Queyroi, 22 Lina Tuy, 23 Carla Neisen Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari, 12 Sara Mannini, 11 Alyssa D’Incà, 10 Emma Stevanin, 9 Sofia Stefan, 8 Elisa Giordano ©, 7 Alissa Ranuccini, 6 Francesca Sgorbini, 5 Giordana Duca, 4 Sara Tounesi, 3 Sara Seye, 2 Vittoria Vecchini, 1 Silvia Turani A disposizione: 16 Desiree Spinelli, 17 Emanuela Stecca, 18 Gaia Maris, 19 Valeria Fedrighi, 20 Ilaria Arrighetti, 21 Alia Bitonci, 22 Veronica Madia, 23 Francesca Granzotto
Italia Femminile | 23/08/2025
RWC 2025: Italia, Roselli lancia Mannini accanto a Sillari. Francia senza Bourdon-Sansus, gioca Chambon. L’analisi delle formazioni
Francia-Italia è subito un big match, e lo si capisce dalle formazioni messe in campo dai due allenatori. Fabio Roselli si affida al gruppo con cui sta costruendo il nuovo ciclo iniziando all’inizio del 2025, con qualche variazione sul tema: dentro Alissa Ranuccini in terza linea al fianco di Sgorbini e Giordano, mentre dietro tocca a Sara Mannini affiancare ai centri Michela Sillari. Dall’altra parte, l’importanza che la Francia dà a questa partita è subito chiara, basta un dato: a parte Bourdon-Sansus – squalificata – la formazione francese è la stessa che ad aprile ha giocato la partita decisiva del Sei Nazioni contro l’Inghilterra, perdendola di un punto. La coppia di tecnici Mignot-Ortiz schiera quindi il miglior XV possibile, sapendo che quello con le Azzurre è già uno scontro diretto per vincere il girone. Incognite e fisicità La prima partita di un Mondiale è sempre ricca di incognite: nessuno conosce le condizioni fisiche dell’avversaria, che può arrivare all’esordio con carichi diversi a seconda della preparazione, di conseguenza per i tecnici è ancora più difficile impostare il match sull’avversario. Roselli di fatto conferma il gruppo che in questi 7 mesi ha ottenuto risultati importanti: Sara Mannini viene confermata primo centro dopo l’ottimo Sei Nazioni disputato, mentre in terza linea tocca ad Alissa Ranuccini, che ha vinto la concorrenza di Arrighetti e Veronese. Nei due test di preparazione si è già vista una prima idea di ciò che vuole fare l’Italia, ma ovviamente Roselli e le ragazze non hanno scoperto le carte e a Exeter sicuramente le Azzurre tireranno fuori tutte le novità alle quali hanno lavorato in questi mesi. Servirà grandissima attenzione anche alla disciplina, perché Morgane Bourgeois può calciare da qualsiasi posizione. Dall’altra parte, allo stesso modo, la Francia potrebbe impostare la partita in diversi modi: la scelta di schierare contemporaneamente tante giocatrici così impattanti fisicamente come Khalfaoui, Manae Feleu, e Fall e Teani Feleu – senza contare Seraphine Okemba, premiata come miglior emergente dell’ultimo Sei Nazioni, che partirà dalla panchina – lascia intendere la volontà di rendere il match di Exeter particolarmente combattuto a metà campo, soprattutto per non concedere troppi possessi e troppi spazi all’Italia. Tutto poi starà al ritmo che Chambon e Arbez riusciranno ad imporre: le due mediane proveranno a mandare fuori giri le Azzurre, e sarà richiesto il solito grande lavoro con e senza palla a Francesca Sgorbini e Giordana Duca, impedendo quindi alle Bleus di fare la partita che hanno in mente, mentre Sara Tounesi dovrà garantire avanzamento e placcaggi. L’imprevedibilità azzurra Proprio il possesso sarà il fattore chiave del match. Quando si parla di possesso, non si intende soltanto il semplice dato numerico – che comunque sarà importante, perché l’Italia ha bisogno di avere per tanto tempo il pallone in mano – ma soprattutto la qualità dei palloni che arriveranno dai raggruppamenti e dalle fasi statiche. Per farlo sarà fondamentale prima di tutto il lavoro in rimessa laterale di Vecchini al lancio e Duca e Ranuccini al salto, poi quello nei raggruppamenti con le stesse Ranuccini e Duca, Sgorbini, Turani e Giordano. Più l’Italia sarà veloce a far uscire il pallone e metterlo a disposizione di Stefan, più avrà la possibilità di far male a una Francia che in difesa qualcosa concede e non ha ancora oliato alla perfezione tutti i meccanismi, come dimostra il 40-6 preso dall’Inghilterra nell’ultimo test di preparazione. Altrettanto fondamentale sarà il ruolo delle finalizzatrici azzurre: D’Incà, Muzzo e Ostuni Minuzzi dovranno sfruttare ogni pallone a disposizione, e servirà la miglior Sillari per mettere punti sul tabellone. In mezzo, poi, Sillari e Mannini dovranno fronteggiare la sfida diretta con Vernier e Marine Menager, giocatrici complete e in grado sia di attaccare per linee dirette sia di usare le mani aprendo spazi per le compagne. Le panchine 5+3 per entrambi gli allenatori. Davanti, oltre alla tallonatrice di riserva Spinelli, Roselli potrà scegliere se far entrare Gaia Maris a destra (come suggerisce il numero di maglia, il 18) o a sinistra, dove è a disposizione anche Emanuela Stecca. Completano il reparto due giocatrici di grandissima esperienza, che peraltro conoscono molto bene il campionato francese e possono dare una grande mano a partita in corso: Valeria Fedrighi e Ilaria Arrighetti. La mediana di mischia di riserva sarà Alia Bitonci, che proprio con la Francia al Sei Nazioni giocò la sua prima partita da titolare, mentre il resto dei ruoli sarà coperto da Veronica Madia (apertura, con Stevanin che eventualmente può giocare primo centro in caso di necessità) e Francesca Granzotto, che copre tutto il triangolo allargato. Dall’altra parte, invece, la Francia opera una scelta particolare fra le trequarti: Lina Queyroi e Lina Tuy sono due aperture, ma non c’è da sorprendersi, considerando che in Francia chi gioca in quel ruolo passa con molta facilità da 10 a 9 e viceversa. Più probabile che possa essere Queyroi a sostituire Chambon a partita in corso, come accaduto nell’ultimo test con l’Inghilterra, anche se la numero 21 può coprire anche il ruolo di centro. A chiudere il reparto c’è Carla Neisen, capitana della Francia Seven alle ultime Olimpiadi, che può coprire praticamente tutti i ruoli rimanenti. Davanti, come detto, attenzione soprattutto alla fortissima Okemba, che potrebbe fare la differenza nel secondo tempo, mentre la prima linea Gerin-Deshaye-Bernadou promette battaglia. RWC 2025: le formazioni di Francia-Italia Francia: 15 Morgane Bourgeois, 14 Joanna Grisez, 13 Marine Ménager ©, 12 Gabrielle Vernier, 11 Kelly Arbey, 10 Carla Arbez, 9 Alexandra Chambon, 8 Teani Feleu, 7 Léa Champon, 6 Charlotte Escudero, 5 Madoussou Fall Raclot, 4 Manae Feleu, 3 Assia Khalfaoui, 2 Manon Bigot, 1 Yllana Brosseau A disposizione: 16 Agathe Gerin, 17 Annaëlle Deshaye, 18 Rose Bernadou, 19 Axelle Berthoumieu, 20 Séraphine Okemba, 21 Lina Queyroi, 22 Lina Tuy, 23 Carla Neisen Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari, 12 Sara Mannini, 11 Alyssa D’Incà, 10 Emma Stevanin, 9 Sofia Stefan, 8 Elisa Giordano ©, 7 Alissa Ranuccini, 6 Francesca Sgorbini, 5 Giordana Duca, 4 Sara Tounesi, 3 Sara Seye, 2 Vittoria Vecchini, 1 Silvia Turani A disposizione: 16 Desiree Spinelli, 17 Emanuela Stecca, 18 Gaia Maris, 19 Valeria Fedrighi, 20 Ilaria Arrighetti, 21 Alia Bitonci, 22 Veronica Madia, 23 Francesca Granzotto
Italia Femminile | 22/08/2025
Rugby World Cup 2025: i precedenti tra Francia e Italia femminile
Come un segno del destino, la Rugby World Cup 2025 dell’Italia si apre con la più classica delle partite, quella contro la Francia: la squadra che le Azzurre hanno affrontato più volte (30) e anche la protagonista del primo storico match internazionale femminile, che finì 0-0 a Riccione nel 1985. A 40 anni di distanza da quel primo inizio, l’Italia torna a sfidare la Francia nel più importante palcoscenico internazionale: la Coppa del Mondo. I precedenti tra Francia e Italia femminile Come detto, Francia e Italia si sono affrontate 30 volte in partite ufficiali: il bilancio è di 24 successi francesi, 5 italiani e un pareggio, proprio quello di Riccione. La Francia ha segnato in totale 853 punti, l’Italia 275. Il primo successo azzurro risale al 1996: finì 8-5 per l’Italia in Coppa Europa, a Madrid. Sempre per continuare la serie di prime volte, Italia-Francia è stato anche il primo incontro della storia delle Azzurre al Sei Nazioni: nel 2007 a Biella le Bleus vinsero 37-17. La prima vittoria italiana nel Sei Nazioni risale invece al 2013: 13-12 nel diluvio di Rovato, con il calcio a tempo scaduto di Veronica Schiavon a decidere il match. Nel giro di pochi anni sono arrivate altre 3 vittorie: 17-12 a Badia nel 2015, poi lo spettacolare 31-12 del 2019 che valse uno storico secondo posto al Sei Nazioni, forse una delle partite più belle della storia del rugby italiano. E poi c’è la sfida di Biella, nel 2022: era un test pre-Mondiale, che avrebbe poi proiettato le Azzurre a conquistare la prima storica qualificazione ai quarti di finale del torneo. L’Italia guidata da Andrea di Giandomenico vinse 26-19, rimontando l’iniziale 14-0 francese con una grandissima prestazione. Italia e Francia si sono incontrate una sola volta ai Mondiali, proprio ai quarti di finale della Rugby World Cup 2021 (disputata nel 2022). L’Italia giocò un’ora alla pari, rispondendo alla meta di Grisez con un piazzato di Sillari. Poi nel finale di primo tempo il primo momento chiave: le Azzurre sprecarono l’ultimo possesso della frazione, concedendo alle francesi un’ultima occasione che portò al cartellino giallo di Magatti e al piazzato di Drouin per il 10-3 dell’intervallo. Nella ripresa fu ancora Drouin ad allungare con un altro piazzato, ma l’Italia rimase ampiamente in partita ribattendo colpo su colpo: negli ultimi 20 minuti, però, la Francia venne fuori di prepotenza segnando al 62’ la meta di punizione che chiuse il match. A quel punto, le Bleus andarono ancora a segno con Touyé e due volte con Grisez per il 39-3 finale. In ogni modo, oltre ad essere stato il primo storico quarto di finale del rugby azzurro, quella fu anche la sfida dell’incredibile ritorno di Manuela Furlan, che riuscì a recuperare in tempo per scendere in campo al Mondiale nonostante il bruttissimo infortunio al crociato che sembrava aver chiuso la sua carriera proprio 2 mesi prima nel primo test con la Francia. L’ultima sfida Al Sei Nazioni 2025 l’Italia ha sfiorato l’impresa con una grande partita: le Azzurre di Fabio Roselli giocarono un primo tempo strepitoso, chiudendolo in vantaggio 21-12 (a segno Vecchini, Muzzo e Turani con 3 trasformazioni di Sillari, mete francesi di Grisez e Bourgeois) poi nella ripresa tennero duro contro l’assalto francese e contro una mischia che pesava 60 kg in più. Alla fine il sorpasso francese arrivò con un piazzato di Bourgeois e con la meta di Romane Menager, ma le Azzurre continuarono a spingere rimanendo a un solo punto di distacco fino al 77’, quando la meta di Marine Menager scavò il solco decisivo. A tempo scaduto, con l’Italia tutta in attacco alla ricerca del bonus, arrivò anche la beffa con la marcatura finale di Chambon per il 34-21, che però non tolse alcun merito alla gran partita dell’Italia, che una settimana prima aveva battuto la Scozia in trasferta e che quella successiva avrebbe demolito il Galles.
Italia Femminile | 21/08/2025
Italia, Silvia Turani: “Arrivo a questo Mondiale con una consapevolezza diversa. Con la Francia possiamo giocarcela”
L’Italia è sbarcata a Exeter, e dopo il lungo lavoro di preparazione adesso il primo e unico pensiero è l’esordio contro la Francia alla Rugby World Cup 2025, sabato alle 21.15 (diretta Rai Sport). Le Azzurre, dopo aver conquistato i quarti di finale 3 anni fa in Nuova Zelanda (miglior risultato italiano di sempre a un Mondiale) vogliono provare a confermarsi e, chissà, anche ad andare oltre. Tra le Azzurre in campo 3 anni fa che saranno protagoniste anche in Inghilterra c’è Silvia Turani, prima linea delle Harlequins e della Nazionale Italiana. Per lei, che gioca proprio in Inghilterra, questo torneo è un appuntamento ancor più speciale: “Sicuramente in 3 anni sono cambiate delle cose. Arrivo a questo Mondiale con una consapevolezza diversa, dopo 3 anni giocati in Inghilterra sono cresciuta sia come persona sia come giocatrice. I miei obiettivi e i miei compiti in campo sono sempre gli stessi, ma se pensiamo che in Nuova Zelanda c’erano delle leader come Melissa Bettoni e Lucia Gai, adesso forse ho delle responsabilità in più anche all’interno del gruppo. È un onore ma anche un compito importante. E poi giocare in Inghilterra, dove vivo da 3 anni, rende tutto ancora più speciale”. Come sono stati questi primi giorni in Inghilterra? “Questi primi giorni a Exeter sono stati positivi. E poi ci siamo subito messe all’opera: campo, palestra, riunioni, cerimonia d’apertura, shooting. Quando inizi tutto questo ti rendi conto che sta davvero iniziando il Mondiale. Abbiamo detto tante volte che per noi la partita contro la Francia è fondamentale e volevamo affrontare subito l’avversaria più difficile: siamo tutti consapevoli di quanto questa partita sia importante, sia dal punto di vista dell’impegno – perché affrontiamo una delle squadre più forti del mondo all’esordio mondiale – sia perché chi vincerà questa sfida potrà poi affrontare il resto del girone con più tranquillità, mentre per chi perde le altre due partite diventano dei veri e propri spareggi per passare il turno”. Al Sei Nazioni l’Italia ha sognato per 75 minuti di fare l’impresa contro la Francia. Da un lato c’è la consapevolezza di potercela fare, dall’altro però le Bleus arriveranno ancora più preparate dopo quello spavento… “In quella partita il fattore chiave è stato il drive, un fondamentale che abbiamo eseguito bene in tutto il Sei Nazioni. Nei due test pre-Mondiale siamo state un po’ più incostanti, quindi stiamo lavorando per affinare i meccanismi e ritrovare quel livello. Dall’altra parte, un altro fattore importante può essere l’indisciplina, che la Francia tende a soffrire particolarmente come si è visto nella sconfitta contro l’Inghilterra, quindi lavoreranno tantissimo sul commettere meno falli possibile contro di noi”. La pressione, però, è comunque su di loro… “È innegabile che sulla carta loro siano considerate un gradino sopra di noi e quindi favorite, anche guardando il ranking, ma già ad aprile abbiamo dimostrato che possiamo farcela e che è una partita che possiamo giocarci. Dobbiamo crederci. Sappiamo anche che per loro questo è un appuntamento importante, che vogliono arrivare in fondo e che vorranno riscattarsi dopo la brutta sconfitta con l’Inghilterra, ma alla fine – Mondiale o meno – è una partita di rugby e dobbiamo affrontarla così com’è”. Quando hai scoperto il rugby in quel famoso Erasmus in Spagna, avresti mai pensato che saresti arrivata a giocare due Mondiali? “Credo sia venuto tutto in maniera talmente naturale che non ho mai pensato che certi traguardi fossero irraggiungibili. Nel senso che ho sempre vissuto il rugby affrontando le sfide che mi si proponevano quotidianamente: ad esempio, qualcuno mi diceva che ero troppo grossa per giocare a rugby, e per come sono fatta io più mi si dice ‘non ce la farai’ più io mi impunto per farcela. Non vorrei sembrasse una cosa presuntuosa, ma semplicemente il mio rapporto col rugby – pur essendo nato tardi, avevo già 20 anni – è stato sempre così naturale che non ho pensato mai a un futuro troppo lontano. Se tornassi indietro a quella sera e qualcuno mi dicesse che sarei arrivata a giocare due Mondiali avrei detto ‘bene, speriamo che mi piaccia!’. Era un’opzione talmente lontana anche solo l’idea di arrivare in Nazionale che non ci pensavo proprio, ero sempre concentrata su quello che potevo fare quel giorno”. Domanda forse banale, ma necessaria: chi vince il Mondiale? “So che tutti diranno l’Inghilterra, ed effettivamente è la risposta più scontata per tante ragioni. Però anche 3 anni fa doveva essere così e poi in finale è successo di tutto e alla fine ha vinto la Nuova Zelanda. Io direi di fare attenzione soprattutto al Canada: è una squadra molto completa, arriva da un bel percorso ed è seconda nel ranking, secondo me è la seconda favorita del Mondiale, e come terza ci metto la Nuova Zelanda. Per il quarto posto c’è tanta competizione, nulla è scontato”.
Italia Femminile | 20/08/2025
Azzurre pronte alla sfida mondiale: a Parma il via ufficiale verso la Rugby World Cup 2025
Si è svolto alla sala stampa "Leonardo Mussini" della Cittadella del Rugby di Parma il talk di lancio dell'avventura italiana alla Rugby World Cup 2025 che si terrà in Inghilterra dal 22 agosto al 27 settembre, con l'esordio dell'Italia previsto sabato 23 agosto alle 21.15 contro la Francia. Le Azzurre affronteranno poi il Sudafrica domenica 31 agosto e il Brasile domenica 7 settembre. Sarà un Mondiale atteso e importante per la Nazionale Azzurra, che viene da un Sei Nazioni chiuso in crescendo e da due vittorie contro Scozia e Giappone nei due test di preparazione alla RWC 2025, come sottolineato anche dal Presidente della Federazione Italiana Rugby, Andrea Duodo, nel videomessaggio di auguri alle Azzurre: "Volevo fare un grandissimo in bocca al lupo a tutte le ragazze che scenderanno in campo alla Rugby World Cup 2025. Veniamo da un cammino molto importante all'ultimo Sei Nazioni e ci approcciamo a questo Mondiale in Inghilterra, nel Paese dove il rugby è nato, con la certezza che ci toglieremo tantissime soddisfazione. Mi auspico che eguaglierete il record dell'ultima Coppa del mondo. Io sono e sarò sempre al vostro fianco. Forza azzurre". La crescita del rugby femminile Per le Azzurre quella del 2025 in Inghilterra sarà la sesta Coppa del Mondo, la terza consecutiva dopo le partecipazioni del 2017 in Irlanda e nel 2021 (disputata nel 2022) in Nuova Zelanda, torneo che ha visto la prima storia qualificazione di una nazionale azzurra ai quarti di finale di un Mondiale. L'Italia ha partecipato anche al primo Mondiale femminile della storia, quello del 1991. Era un altro rugby, e come spiega Erika Morri - Consigliera federale con delega al rugby femminile, membro della commissione sviluppo del rugby femminile e di Rugby Europe e membro del board di World Rugby - ricordare quei tempi è importantissimo per capire dove si è arrivati oggi: "Ho giocato quel primo Mondiale e ho dei ricordi incredibili. Intanto, l'emozione della maglia azzurra è sempre la stessa, e ancora oggi mi emoziono nel vedere le ragazze scendere in campo. Ricordo che a quei tempi lavavamo le divise dopo aver giocato, addirittura ai club veniva chiesto di non ospitarci. Il rugby femminile è cresciuto tantissimo: adesso si gioca anche in Zimbabwe, nel Burkina Faso. La geografia del rugby si è evoluta tantissimo e non è ristretta solo alle nazioni più importanti che già conosciamo. Pensiamo anche che quel mondiale lo vinsero gli USA, che ne panorama maschile praticamente non esistevano: le ragazze avevano cominciato a giocare a rugby nei college perché non potevano giocare a football americano". "Ricordo anche le atlete della Russia" prosegue la consigliera Morri: "Addirittura si autofinanziarono. Prima e dopo le partite vendevano degli oggetti per potersi pagare la trasferta. Poi a Cardiff un supermercato decise di sponsorizzarle e in questo modo hanno potuto pensare alle loro partite. Veniamo da questo mondo, dobbiamo ricordarcelo: non perché siamo arrivate al traguardo - è solo una tappa di un lungo percorso - ma dobbiamo ricordarci da dove veniamo. Il rugby femminile non cresce da solo, perché colpito da un raggio alieno. Si cresce tutti insieme, pensiamo a quanto fatto in Inghilterra dove hanno imposto a tutti i club di Premiership di avere una squadra femminile. Sono tutti passi importanti. C'è stato un momento in cui ho capito che qualcosa anche in Italia stava cambiando: quando a Padova abbiamo battuto la Francia, nel 2019, ho visto vedevo alcuni tifosi 'fedelissimi' del Petrarca rimanere sorpresi dalla bellezza del gioco. Lì in tanti si sono resi conto della bellezza e del valore del rugby femminile". L'emozione di indossare la maglia azzurra La capitana, Elisa Giordano, è tra le 10 atlete che disputerà il terzo Mondiale di fila: "L'emozione di indossare la maglia azzurra, come detto anche dalla consigliera Morri, è sempre incredibile. Nel 2022 la responsabilità di essere capitana fu un po' più inaspettata rispetto a oggi, ma ciò che non cambia è il mio cercare sempre di più di dare il massimo in ogni compito che mi viene assegnato. Spero di riuscire a trasmettere tutto questo alle mie compagne. Noi che abbiamo passato tutte le fasi di evoluzione del rugby femminile sappiamo quanto sia stato importante arrivare fino a qui e ottenere tutto quello che abbiamo ottenuto, dal punto di vista mediatico, delle possibilità di preparazione, di staff, strutture. Abbiamo un gruppo molto eterogeneo dal punto di vista dell'età, ma siamo tutte unite dal campo e dagli obiettivi che ci poniamo. E questo si vede anche quando c'è da fare un po' di fatica in più, perché riusciamo sempre a tirare fuori qualcosa. Dobbiamo vivere qualsiasi tipo di emozione: dall'ansia alla gioia, dalla tristezza alla felicità, perché ogni momento ha un suo perché e porta un ricordo nella nostra vita". Il Mondiale è una competizione completamente diversa dalle altre per importanza, durata, dispendio di energie fisiche e mentali, come spiega la Consigliera federale con delega ai bilanci, rapporti con GIRA, rapporti con atlete e atleti, Silvia Pizzati: "La preparazione a un Mondiale è molto più lunga, con degli obiettivi molto più importanti ed è un torneo lunghissimo: non conta solo l'aspetto fisico, ma anche quello mentale. Queste sono emozioni che si provano soltanto quando si scende in campo, si canta l'inno: l'ansia è un'emozione che resta e che un domani mancherà, così come l'adrenalina, la consegna delle maglie. Sono tutti ricordi indelebili". Proprio sull'importanza dell'approccio mentale è intervenuto anche il capo allenatore dell'Italia femminile, Fabio Roselli: "L'aspetto mentale sarà fondamentale. Durante una competizione così lunga e importante il grosso del lavoro tecnico, tattico e strategico lo si fa durante la preparazione: fare il mondo che tutti i componenti - le giocatrici ma anche lo staff - stiano bene è vitale, perché è ciò che dà energia positiva a tutto il gruppo, e questa energia ha un impatto enorme sulla prestazione dell'intera squadra. Questo è un gruppo straordinario, soprattutto per quanto riesce ad emozionare, ad andare in profondità nell'aspetto umano: il modo in cui la squadra affronta ogni attività dentro e fuori dal campo è ciò che rende tutto più facile. Il rugby femminile è cambiato in maniera enorme, anche solo negli ultimi 2-3 anni. Sono aumentate moltissimo le competenze sia negli staff sia nelle ragazze che lo giocano: ci sono più strategie, maggiore organizzazione, il gioco al piede sta aumentando. Sta facendo un po' quello che è stato il percorso del rugby in generale, quindi è molto stimolante anche lavorarci". Il Mondiale sulla Rai Come già avvenuto 3 anni fa, anche la Rugby World Cup 2025 sarà trasmessa in diretta e in chiaro su Rai Sport e Rai Play, in virtù dell'accordo stipulato tra la FIR e il Servizio Pubblico. "Grazie alla Rai speriamo di allargare ulteriormente il numero di persone che ci segue e che si emozionerà insieme a noi" spiega Erika Morri: "Il fatto che il Mondiale sia in Inghilterra è importante anche per la visibilità che gli inglesi stanno dando a questa competizione. La finale sarà a Twickenham, un tempo sarebbe stato impensabile pensare di avere 70mila persone per una finale mondiale femminile. Ringraziamo anche la Nuova Zelanda per ciò che han fatto organizzando un Mondiale un anno dopo rispetto al previsto: questo ha dato la possibilità di vedere un rugby migliore". Rincara la dose la capitana Elisa Giordano: "Veniamo da un'estate molto positiva per gli sport femminili italiani. Finché le ragazze continueranno a vincere il seguito continuerà a crescere e tutto il movimento procederà verso quella direzione. Se questo ci porta ulteriore ansia? Non siamo assolutamente preoccupate da questo punto di vista. Noi daremo tutto, come abbiamo sempre fatto, e siamo felici che quante più persone possibile possano vederlo". Come spiega la consigliera Pizzati "ci presentiamo con una squadra fortissima a livello tecnico e fisico, ma il rugby è cresciuto anche a livello culturale. Purtroppo rimane ancora uno sport considerato 'per maschi'. Questa è un'occasione per mostrare a un pubblico ancora più ampio la bellezza del rugby femminile, che non ha nulla in meno rispetto a quello maschile, magari è giocato soltanto in maniera diversa, forse anche più bella. Vedere la bellezza dello sport è importantissimo, spero che la trasmissione Rai sia l'occasione per tante ragazze per pensare di potersi approcciare a questo sport, in tutte le sue forme. L'impegno della FIR è grandissimo: è stato importantissimo contrattualizzare le ragazze che stanno giocando in azzurro, perché l'impegno richiesto è alto ed è giusto fare di tutto affinché possano dedicare il massimo del tempo ad allenarsi, sia fisicamente che tecnicamente. L'impegno della Federazione è dare alle ragazze e ai ragazzi degli strumenti affinché possano scegliere una carriera quando non potranno più giocare: spingiamo tantissimo sulla consapevolezza riguardo ai percorsi di studio e di carriera possibili dopo il rugby". La scelta delle 32 La seconda parte del talk è stata dedicata agli aspetti tecnici della Rugby World Cup 2025, a cominciare dalle convocazioni delle 32 ragazze che voleranno in Inghilterra. Una scelta non facile, come spiegato dal capo allenatore Fabio Roselli: "La selezione è il momento più complicato, però fa parte del nostro lavoro e delle nostre scelte. Si arriva sempre a un punto - che siano le convocazioni o la singola partita - in cui bisogna fare delle scelte. La cosa importante è il modo in cui hanno lavorato e si sono comportante le ragazze che purtroppo non andranno in Inghilterra: per me fanno parte della squadra e sono orgoglioso di quello che hanno fatto. Questa è una squadra straordinaria, che ha esperienza, energia, spensieratezza, anche diverse interpretazioni come modo di giocare a rugby, è un gruppo bellissimo da allenare e da portare al Mondiale. La cosa più bella è la coerenza tra l'immagine che abbiamo di noi stesse all'interno del gruppo e quella che hanno le persone all'esterno. Nel momento in cui chi è fuori capisce che cosa vogliamo dare loro, chi vogliamo essere e qual è la nostra identità, allora abbiamo raggiunto un grande risultato". L'Italia viene da due vittorie importanti nei test di preparazione contro Scozia e Giappone: "I due test sono andati bene. Intanto perché abbiamo vinto, e questo fa sempre bene. E poi abbiamo lavorato per provare determinare cose, per aggiungere ulteriori dettagli al nostro gioco, e questi dovevano essere dei test per darci delle conferme e della confidenza: sicuramente non siamo ancora al 100%, come normale che sia in fase di preparazione, ma contiamo di affinare gli ultimi dettagli nei giorni precedenti all'esordio Mondiale" spiega Elisa Giordano. E Roselli aggiunge: "Una squadra che percepisce di non essere ancora al 100% ma vince due partite su due fa già capire tante cose. Volevamo vedere alcuni aspetti tecnici e strategici, provare diversi assetti che permettano allo staff di avere a disposizione più scelte possibili, e parallelamente abbiamo visto una squadra che ha trovato delle soluzioni per segnare e vincere le partite. Da queste partite abbiamo avuto anche delle indicazioni sugli aspetti che dobbiamo migliorare per essere competitive contro le migliori squadre al mondo. Quando in una partita puoi celebrare i 50 caps di una ragazza come Sara Tounesi e contemporaneamente l'esordio di Giada Corradini, questo ti dà una visione chiara e più stabile del futuro, e questo stimola ancora di più a fare bene nel presente". Le avversarie dell'Italia L'Italia, come detto, affronterà in quest'ordine Francia, Sudafrica e Brasile per giocarsi la qualificazione ai quarti di finale della Coppa del Mondo. Come spiega Roselli: "Questa sarà una Rugby World Cup di altissimo livello, bella da giocare e anche da vedere. Sappiamo che la Francia punta a vincere il Mondiale, è tra le squadre più forti e ha un organico a 360 gradi. È la sfida più dura, ma personalmente preferisco affrontare la squadra più forte all'inizio, infatti sono felice di questo calendario e non cambierei assolutamente nulla. Il Brasile è alla sua prima partecipazione e questa è sempre un'incognita, e poi c'è il Sudafrica che negli ultimi mesi ha fatto una crescita importantissima, raggiungendo livelli inaspettati: sarà una partita molto dura, noi però dobbiamo lavorare giornata dopo giornata, e adesso pensiamo solo alla Francia". "Concordo con Fabio, non cambierei nulla del calendario" spiega Giordano: "Dobbiamo ragionare partita dopo partita. Chiaramente il nostro obiettivo è più a lungo termine, ma adesso pensiamo soltanto alla Francia perché è giusto sia così. Andare troppo in là con la mente sarebbe controproducente: magari scendi in campo pensando già ai quarti e invece perdi col Brasile, non sarebbe l'atteggiamento giusto. Fino a sabato abbiamo pensato soltanto al Giappone, il nostro ultimo test, e dal raduno di oggi penseremo alla Francia. Da domenica 24 al Sudafrica, e così via". Ci sarà tanta concorrenza per una maglia da titolare e per un posto nelle 23 di ogni partita. Tutte le 32 atlete infatti sono delle potenziali titolari: "La responsabilità degli staff è proprio aumentare la competizione interna all'interno della rosa. Questo è anche un importante indice di quanto stia crescendo l'intera squadra, e questo ci dà anche la possibilità di avere più scelte. Quando si arriva in queste condizioni può diventare più facile come più difficile, personalmente preferisco avere sempre più scelte in modo da poter decidere ciò che penso possa funzionare di più in quel momento. Ilaria Arrighetti è stata molto sfortunata durante questi 7 mesi, ed è un'altra ragazze che comunque deve rendicontare alla sua situazione lavorativa, quindi in alcuni momenti aveva difficoltà con il lavoro, poi ha avuto un infortunio durante il Sei Nazioni. Poi è tornata a giocare in Francia, prima del match con la Scozia era in squadra ma si era riacutizzato questo infortunio muscolare, ma anche lei è importante: vero, arriverà al Mondiale senza aver giocato ma quando si è allenata lo ha fatto molto bene e nelle dinamiche di questa squadra è una pedina che aiuta tanto e che contribuisce al benessere di cui abbiamo parlato all'inizio" conclude Fabio Roselli.
Italia Femminile | 13/08/2025
Summer Tour 2025: il Sudafrica batte l’Italia 45-0
Si chiude con una sconfitta il tour estivo dell'Italia, battuta 45-0 a Port Elizabeth dal Sudafrica. I campioni del mondo segnano 7 mete con Williams, Van der Merwe (doppietta), Moodie, Marx, Mapimpi e Wessels, scavano il solco decisivo già nel primo tempo e gestiscono nella ripresa. Tanti i cartellini: espulso Wiese al 22', ammoniti Louw, Fischetti e Odiase. L'Italia tornerà in campo a novembre per le Autumn Nations Series contro Australia, Sudafrica e Samoa. La cronaca di Sudafrica-Italia Dopo aver deciso sorprendentemente di cominciare il match con una mischia per l'Italia, il Sudafrica comincia subito a spingere: Libbok trova una penaltouche nei 22, poi Wiese apre un varco verso il centro dei pali ma commette fallo giocando da terra, per cui anche la successiva carica di Louw risulta vana. In mischia gli Springboks provano subito ad imporsi ma per due volte vengono puniti da Brace per una spinta anticipata, al minuto numero 8 però il pacchetto sudafricano fa la differenza, conquista il primo vantaggio e poi Van der Merwe trova il varco a metà campo, Mapimpi segue l'azione e poi rigioca verso l'interno per Grant Williams per il 5-0. Il Sudafrica continua a spingere e sfrutta l'indisciplina azzurra per riportarsi in attacco, con Brace che al 15' richiama Cannone per i troppi falli italiani. La mischia del Sudafrica è ancora avanzante, poi Libbok e Le Roux allargano su Van der Merwe che resiste al placcaggio di Belloni e schiaccia in bandierina. Al 18' si fa male anche Trulla, dentro Giulio Bertaccini. È un momento difficile, ma gli Azzurri resistono e dal 22' possono giocare anche in superiorità numerica: Wiese colpisce alla testa Fischetti e riceve un'espulsione definitiva, senza possibilità di inserire un altro giocatore dopo 20 minuti. L'Italia prova a reagire ma sbatte contro una difesa furiosa da parte degli Springboks, che resistono bene alle iniziative azzurre (Zuliani su tutte) e al 32' segnano la terza meta: il rimbalzo del calcetto di Le Roux mette sotto pressione Bertaccini, Van der Merwe arriva prima di tutto e ne approfitta per schiacciare in mezzo ai pali. Al 38' segna Canan Moodie per la quarta meta dopo una bella giocata di Williams. Nella ripresa l'Italia prova a reagire giocando coraggiosamente palla in mano dalla propria metà campo. Belloni allarga su Lynagh che supera Le Roux con un calcetto ma viene tradito dal rimbalzo. Il gioco però viene fermato da Brace per un controllo del TMO su un placcaggio alto di Louw su Negri che costa il cartellino giallo al pilone sudafricano. Il Sudafrica quindi resta in 13, ma al 48' anche gli Azzurri perdono un uomo: ammonito Fischetti per falli ripetuti. Gli Springboks continuano a spingere e segnano la quinta meta con Marx sugli sviluppi di una maul. Il Sudafrica gestisce l'ultima mezz'ora abbassando il ritmo, l'Italia si fa vedere in attacco con un paio di buone iniziative di Belloni ma non riesce a finalizzare. Al 72' arriva la meta di Makazole Mapimpi che conclude l'azione iniziata da Libbok e Mngomezulu. Odiase viene ammonito, poi a tempo scaduto Wessels firma la meta del 43-0 con cui si chiude il match.Port Elizabeth, “Mandela Bay Stadium” - sabato 12 luglioTest-MatchSudafrica v Italia 45-0Marcatori: p.t. 8’ m. Williams (5-0); 16’ m. Van der Merwe (10-0); 31’ m. van der Merwe tr. Libbok (17-0); 37’ m. Moodie tr. Libbok (24-0); s.t. 11’ m. Marx tr. Libbok (31-0); 33’ m. Mapimpi tr. Libbok (38-0); 41’ m Wessels tr. Libbok (45-0)Sudafrica: le Roux (16’ st. Hoooker); van der Merwe, Moodie (16’ st. Feinberg-Mngomezulu), Esterhuizen, Mapimpi; Libbok, Williams; Wiese J. , du Toit S., van Staden (17’ st. Roos); Nortje, Moerat (cap, 16’ st. Wiese C.); Louw (22’ st. Ntlabakanye), Marx (22’ st. Wessels), du Toit T. (30’ pt. Nche)all. ErasmusItalia: Belloni; Lynagh, Menoncello, Zanon, Trulla (18’ pt. Bertaccini); Da Re, Garbisi A. (27’ st. Varney); Vintcent, Zuliani (31’ st. Odiase), Negri (20’ st. Izekor); Zambonin (22’ st. Canali), Cannone N. (cap); Ferrari (12’ st. Hasa), Di Bartolomeo (12’ st. Dimcheff), Fischetti (23’ st. Spagnolo)all. QuesadaCartellini: 21’ pt. rosso Wiese (Sudafrica); 5’ st. giallo Louw (Sudafrica); 8’ st. giallo Fischetti (Italia); 34’ st. giallo Odiase (Italia)arb. Brace (Irlanda)Calciatori: Libbok (Sudafrica) 5/7Note: 44.282 spettatori. In tribuna il Presidente della FIR Andrea Duodo. Cap numero 100 per le Roux (Sudafrica)
Italia | 12/07/2025
Summer Tour 2025: la presentazione del secondo test tra Sudafrica e Italia
Il tour estivo dell’Italia si chiude a Port Elizabeth, di nuovo di fronte al Sudafrica campione del mondo. Dopo la prima sfida persa 42-24 a Pretoria con una prestazione di livello, soprattutto nel secondo tempo (chiuso con un parziale di 21-14) gli Azzurri vogliono confermare e se possibile migliorare quanto di buono fatto vedere sabato scorso. Di fronte, però, ci sarà un Sudafrica molto diverso e ricco di incognite che ha cambiato 11 giocatori nella formazione titolare e in totale 16 elementi su 23 in lista gara. Calcio d’inizio alle 17.10 di sabato 12 luglio al Nelson Mandela Bay Stadium di Port Elizabeth. Come arriva il Sudafrica Gli Springboks hanno portato a casa 2 vittorie su 2 in questo inizio d’estate, battendo nettamente i Barbarians e poi superando l’Italia. La prestazione contro gli Azzurri, però, non ha del tutto convinto Rassie Erasmus, che non aveva gradito il calo dei suoi ragazzi nella ripresa e già nelle dichiarazioni post partita aveva fatto capire che avrebbe operato molti cambi in vista del secondo match. E così è stato: il tecnico ne cambia ben 11 fra i titolari, e il nome più atteso è quello di Pieter Steph du Toit, mentre Willie le Roux festeggia i 100 caps. In totale, considerando anche la panchina, sono 16 i cambi di Erasmus. Se da un lato mancano alcuni elementi eccellenti che avevano giocato e deciso la prima partita (dalla coppia di ali Kolbe-Arendse ad Etzebeth) dall’altro lato gli Springboks presentano maggiore freschezza e imprevedibilità, con tanti giocatori che vorranno mettersi in mostra. Sarà una partita diversa rispetto alla prima, ma altrettanto difficile. Tutto passerà dalla mediana: Grant Williams e Manie Libbok sono giocatori fortissimi, anche più imprevedibili di Van den Berg e Pollard (che avevano giocato la prima partita) ma meno costanti, per cui molto dipenderà dalla loro prestazione. Come arriva l’Italia Non è stato un tour facile da gestire per Gonzalo Quesada, che si è trovato più volte a dover cambiare i piani in corsa a causa dei tanti infortuni, operando già con una rosa che vedeva tanti giocatori lasciati a riposo per recuperare dopo una stagione molto intensa. Eppure gli Azzurri non hanno mai mostrato segni di cedimento, vincendo bene con la Namibia e sfoderando una grandissima reazione nel secondo tempo di Pretoria contro il Sudafrica. A Port Elizabeth la squadra di Quesada troverà di fronte una formazione sulla carta meno potente (ma comunque fortissima) rispetto a quella di Pretoria, ma anche molto più fresca, poiché Erasmus ha potuto fare molte più rotazioni nelle prime due partite tra Barbarians e Azzurri. Come detto da Quesada “dentro ogni crisi c’è un’opportunità, e la stiamo sfruttando” e in questo tour stanno venendo fuori tanti ragazzi che possono aumentare la profondità azzurra, a partire da Giacomo Da Re che dopo aver trovato continuità nelle Zebre ha giocato due ottime partite anche con l’Italia. Molto bene anche Zambonin, che ha battagliato in touche contro Etzebeth, mentre Zanon si è confermato come sempre un giocatore affidabilissimo e Bertaccini cresce di partita in partita, così come hanno fatto bene i vari esordienti Di Bartolomeo, Dimcheff, Odiase, Canali. Infine, Mirko Belloni avrà l’opportunità di partire dal primo minuto in casa dei campioni del mondo. Tutte le informazioni per seguire Sudafrica-Italia La seconda sfida tra Sudafrica e Italia si giocherà sabato 12 luglio alle 17.10 al Nelson Mandela Bay Stadium di Port Elizabeth, e sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport Uno, Sky Sport Arena e in streaming su NOW. L’arbitro del match sarà l’irlandese Andrew Brace. Gli assistenti saranno l’inglese Matthew Carley e la scozzese Hollie Davidson, che ha diretto la prima partita della serie. Al TMO il francese Tual Trainini, al bunker l’inglese Andrew Jackson. Le formazioni di Sudafrica-Italia Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Edwill van der Merwe, 13 Canan Moodie, 12 Andre Esterhuizen, 11 Makazole Mapimpi, 10 Manie Libbok, 9 Grant Williams, 8 Jasper Wiese, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Marco van Staden, 5 Ruan Nortje, 4 Salmaan Moerat (c), 3 Wilco Louw, 2 Malcolm Marx, 1 Thomas du Toit A disposizione: 16 Jan-Hendrik Wessels, 17 Ox Nche, 18 Asenathi Ntlabakanye, 19 Cobus Wiese, 20 Evan Roos, 21 Cobus Reinach, 22 Sacha Feinberg-Mngomezulu, 23 Ethan Hooker. Italia: 15 Mirko Belloni, 14 Louis Lynagh, 13 Tommaso Menoncello, 12 Marco Zanon, 11 Jacopo Trulla, 10 Giacomo Da Re, 9 Alessandro Garbisi, 8 Ross Vintcent, 7 Manuel Zuliani, 6 Sebastian Negri, 5 Andrea Zambonin, 4 Niccolò Cannone (Capitano), 3 Simone Ferrari, 2 Tommaso Di Bartolomeo, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Pablo Dimcheff, 17 Mirco Spagnolo, 18 Muhamed Hasa, 19 Matteo Canali, 20 Alessandro Izekor, 21 David Odiase, 22 Stephen Varney, 23 Giulio Bertaccini
Italia | 12/07/2025
Italia, Zuliani: “Col Sudafrica grande personalità”
È stato tra i migliori nella prima sfida di Pretoria contro il Sudafrica, con una meta e una prestazione di altissimo livello: Manuel Zuliani sa che il secondo match – sabato a Port Elizabeth – sarà ancora più duro, ma sa anche che l’Italia ha dimostrato di avere le qualità per essere competitiva anche in situazioni difficili. La squadra di Gonzalo Quesada sta preparando il secondo test contro i campioni del mondo: “Abbiamo avuto delle giornate tranquille, orientate soprattutto al recupero delle energie dopo una partita molto dura come quella contro il Sudafrica. Oggi invece abbiamo cominciato a lavorare con maggiore intensità in vista del secondo match”. Cosa vi portate dietro dalla prima partita e cosa invece dovete migliorare in vista di Port Elizabeth? “Sicuramente ci portiamo dietro la personalità con cui siamo scesi in campo senza mai mollare e lottando fino all’80’. Questa deve essere la nostra forza e la strada da seguire anche nella prossima partita. Sicuramente dobbiamo migliorare rispetto a quanto abbiamo fatto nel primo tempo, nel quale abbiamo avuto poco possesso e abbiamo soltanto difeso: siamo anche riusciti a farlo molto bene, ma chiaramente se passi 40 minuti a resistere agli attacchi degli avversari prima o poi commetti degli errori, com’è successo in occasione delle due mete che abbiamo subito in prima fase. Alla fine non vinci le partite difendendo e basta”. Poi cosa è successo? Nel secondo tempo si è vista un’altra Italia? “Nell’intervallo Gonza (Quesada, ndr) ci ha detto di avere maggior coraggio, di prendere in mano la partita e di non farci intimorire dal fatto che giocassimo contro il Sudafrica primo nel ranking. Dovevamo attaccare noi e non essere attaccati, e nel secondo tempo abbiamo dimostrato di avere le qualità per farlo. Dobbiamo continuare a seguire il nostro sistema e i nostri principi di gioco, perché a volte siamo usciti da quello che era il piano di gioco e questo ci ha impedito di essere efficaci in alcune occasioni”. La stampa estera è stata praticamente unanime nel parlare di te come il migliore degli Azzurri a Pretoria. Come ti fa sentire? Come valuti la tua prestazione? “Sono ovviamente molto felice, anche se la cosa più bella – ripeto – è stata la reazione di squadra che abbiamo avuto tutti insieme, abbiamo dato una bella prova di carattere, di maturità del gruppo e di unione, con una squadra piena di esordienti e di ragazzi che non giocavano da tanto in Nazionale, anche senza i senatori abbiamo dimostrato di avere una rosa ampia. Personalmente sono molto contento, ma potevo fare meglio, perché abbiamo preso una meta in prima fase nella quale potevo fare meglio e aiutare decisamente di più il mio compagno a controllare la situazione. Chiaramente so che ci saranno ancora più aspettative su di me e voglio ripetermi anche sabato”. Il Sudafrica ha praticamente cambiato tutto il XV iniziale: come si prepara una seconda partita contro la stessa squadra ma con una formazione completamente diversa? “Anche per questo già nel primo test match ci siamo concentrati principalmente su noi stessi, basandoci sull’eseguire bene i nostri principi di gioco. Il nostro focus è sempre stato su noi stessi. Vero che hanno cambiato la formazione, ma noi continueremo a concentrarci sul nostro gioco. La cosa importante sarà offrire un’altra prestazione di squadra e di compattezza, lottando fino all’ultimo minuto. Nel primo tempo abbiamo preso 4 mete ma non ci siamo disuniti, e nel secondo tempo siamo riusciti a fare il nostro gioco”.
Italia | 09/07/2025
Summer Tour: il Sudafrica batte un’Italia coraggiosa a Pretoria
Nel primo dei due test match della serie contro il Sudafrica l'Italia viene sconfitta 42-24 a Pretoria, in casa dei campioni del mondo, dopo una prestazione coraggiosa e comunque ricca di spunti positivi, in particolare nel secondo tempo. Gli Azzurri marcano tre mete con Zuliani (autore di una prestazione strepitosa), Dimcheff e Niccolò Cannone, e soprattutto non perdono mai la concentrazione anche nei momenti più difficili. Il Sudafrica chiaramente ha sfoderato il meglio del proprio repertorio: struttura, fisicità, tecnica, ma dopo il 28-3 del primo tempo la squadra di Quesada ha reagito bene, chiudendo in crescendo. La cronaca di Sudafrica-Italia Il match comincia all'insegna della pressione che il Sudafrica mette su ogni fase di gioco degli Azzurri: mischia, touche, calci dalla base e gioco aereo. L'Italia è reattiva e attenta, ma soprattutto in mischia gli Springboks fanno la voce grossa e mettono in difficoltà la prima linea degli ospiti. La prima occasione per la squadra di Erasmus arriva al 10' dopo un fallo di Gesi su Van den Berg: si va in rimessa, Tshituka vince un pallone difficile e dà il via a una lunghissima serie di cariche. L'Italia tiene bene, ma De Allende supera la linea difensiva con un calcetto per la corsa di Kriel che schiaccia la meta del 7-0. Il Sudafrica continua a spingere ma sbatte contro un'ottima difesa italiana: Menoncello evita il break di Willemse con un bel placcaggio alle gambe, poi Zuliani mette le mani sul pallone e conquista un turnover importante. La squadra di Quesada si fa vedere in attacco: Zambonin ruba una bella rimessa laterale, poi Lynagh vince la battaglia aerea con Arendse su un calcio dalla base di Fusco, sull'azione successiva però la difesa del Sudafrica risponde presente. Un calcio di Kriel riporta il Sudafrica in attacco e mette sotto pressione Trulla e Menoncello, che liberà come può. Sull'azione successiva gli Springboks spingono ancora e l'Italia commette due falli: il secondo - quello di Lorenzo Cannone - costa il cartellino giallo. La squadra di Erasmus chiama mischia e con il pacchetto va a marcare in mezzo ai pali, con Van den Berg che schiaccia per il 14-0. L'Italia reagisce e in inferiorità numerica conquista un calcio di punizione: Da Re centra i pali e trova i primi punti della partita degli Azzurri. Dall'altra parte però Arendse trova un grande cambio di velocità, supera tre avversari e va a schiacciare per il 21-3. Al 37' Van den Berg si mette in proprio, parte dalla base della mischia e con un'accelerazione fulminea trova la quarta meta in mezzo ai pali per il 28-3 con cui si chiude il primo tempo. Nella ripresa l'Italia prova a riproporsi in attacco, guadagnando due calci di punizione e guadagnandosi la possibilità di giocare una touche ai 5 metri. Dopo la maul fermata dal Sudafrica la mediana azzurra muove il pallone, Lynagh col piede trova Menoncello sul lato destro, poi gli avanti fanno strada palla in mano e Manuel Zuliani finalizza di forza portandosi dietro due Springboks. Da Re trasforma per il 28-10. Al 48' Lorenzo Cannone esce in barella dopo uno scontro con Van den Berg. Al 56' il Sudafrica trova la prima meta della sua ripresa con Koch, che marca dopo un'altra lunga serie di cariche. L'Italia risponde: ottimo ingresso di Odiase che fa strada con due belle cariche, poi bellissimo break di Vintcent che porta i compagni nei 22. De Re allarga su Trulla che assorbe un avversario e poi serve Gesi sul lato destro, bella corsa dell'ala delle Zebre che punta la bandierina ma viene portato fuori da Arendse un attimo prima di schiacciare. La squadra di Quesada continua ad attaccare e torna in attacco con un bel 50:22 di Da Re. La maul stavolta è nettamente avanzante, il Sudafrica clamorosamente si sfalda e il neoentrato Dimcheff trova la meta all'esordio. Da Re trasforma per il 35-17. È ancora l'Italia ad attaccare: bel calcio passaggio di Da Re su Lynagh che prova a superare Arendse con un calcetto. L'ala sudafricana recupera il pallone ma non esce dalla pressione azzurra, bella controruck con Dimcheff che recupera e serve a Niccolò Cannone l'ovale della terza meta azzurra. Nel finale il Sudafrica ritorna in attacco e va a segno con Van Staden dopo un'altra lunghissima azione guidata dal solito De Klerk. L'Italia rimane in 14 per un giallo a Izekor ma continua ad attaccare con grande coraggio e a tempo scaduto marcherebbe anche con Bertaccini ma la meta viene annullata perché non ha rilasciato il pallone. Finisce 42-24 per il Sudafrica contro una buona Italia.Pretoria, Loftus Versfeld – sabato 5 luglioTest-matchSudafrica v Italia 42-24Marcatori: p.t. 10’ m. Kriel tr. Pollard (7-0); 22’ m. Van den Berg tr. Pollard (14-0); 27’ cp. Da Re (14-3); 29’ m. Arendse tr. Pollard (21-3); 37’ m. Van den Berg tr. Pollard (28-3); s.t. 5’ m. Zuliani tr. Da Re (28-10); 16’ st. Koch tr. Pollard (35-10); 23’ m. Dimcheff tr. Da Re (35-17); 28’ m. Cannone N. tr. Da Re (35-24); 33’ m. Van Staden tr. Pollard (42-24)Sudafrica: Willemse (22’ st. Le Roux); Kolbe, Kriel (Cap), De Allende, Arendse; Pollard, Van den Berg (14’ st. De Klerk); Wiese (14’ st. Smith), Tshituka, Van Staden; De Jager (8’ st. Mostert), Etzebeth (8’ st. Syman); Louw (8’ st. Koch), Marx (8’ st. Mbonambi), Nche (8’ st. Wessels)all. ErasmusItalia: Trulla; Lynagh, Menoncello, Zanon (34’ st. Bertaccini), Gesi; Da Re, Fusco (14’ st. Garbisi A.); Cannone L. (10’ st. Vincent), Zuliani (18’ st. Odiase), Izekor; Zambonin (22’ st. Canali), Cannone N. (Cap); Ferrari (18’-27’ pt. e 14’ st. Hasa), Di Bartolomeo (22’ st. Dimcheff), Fischetti (14’ st. Spagnolo)all. Quesadaarb. Davidson (SRU)Cartellini: 22’ pt. giallo Cannone L. (Italia); 33’ st. Izekor (Italia)Calciatori: Pollard (Sudafrica) 6/6; Da Re (Italia) 4/4Note: esordio in Nazionale per Odiase (Azzurro n. 749), Canali (Azzurro n. 750) e Dimcheff (Azzurro n. 751)Player of the Match: Tshituka (Sudafrica)
Italia | 05/07/2025
Summer Tour: la presentazione del primo match tra Sudafrica e Italia
Arriva il momento clou del tour estivo dell’Italia, che scende in campo sabato 5 luglio alle 17.10 al Loftus Versfeld di Pretoria contro il Sudafrica campione del mondo, per la prima delle due sfide della serie. Sarà un esame importantissimo e difficile per gli Azzurri, che vengono da un bel successo per 73-6 contro la Namibia ma che hanno dovuto anche superare una settimana non facile a causa degli infortuni. Dall’altra parte gli Springboks vengono da un netto successo (54-7) contro i Barbarians e schierano una formazione di altissimo livello. L’Italia è chiamata a una grande prova di coraggio, atletismo e resistenza: fattori chiave saranno ovviamente la difesa e la disciplina (fattore sul quale Quesada ha insistito molto in settimana) per evitare che gli Springboks possano prendere in mano fin da subito il match. Dall’altra parte gli Azzurri dovranno essere bravi a portare a casa punti in ogni occasione – considerando che il Sudafrica non concede tante opportunità – e a restare attaccati al match. Come arriva il Sudafrica Nella prima partita del suo 2025 il Sudafrica ha fatto la voce grossa contro i Barbarians vincendo, imponendosi con le proprie strutture di gioco e soprattutto impedendo a una squadra che vive delle giocate individuali di esprimersi al meglio. Insomma, una tipica partita degli Springboks, che sembrano intenzionati a ripetere lo stesso copione anche con gli Azzurri. Del resto, le scelte di Erasmus sono chiare e denotano un grande rispetto per l’Italia: uniche due variazioni sul tema sono il mediano di mischia Van den Berg (che con i Barbarians ha fatto molto bene e che permette a Erasmus di abbassare un po’ l’età media dei suoi numeri 9, molto alta considerando l’esperienza di De Klerk – in panchina – e Reinach) e il terza linea Tshituka, altra rivelazione dell’ultima stagione. Per il resto, il Sudafrica punterà come sempre a vincere la battaglia davanti (Nché proverà a fare la voce grossa in mischia, Etzebeth e De Jager faranno il lavoro sporco e Van Staden e Wiese saranno ovunque in mezzo al campo) per poi aprire gli spazi alle schegge Kolbe e Arendse, che fanno il paio con la fisicità della coppia di centri De Allende-Kriel. In panchina c’è la solita bomb squad col 6+2: da Mbonambi e RG Snyman fino a Kwagga Smith, e poi i trequarti De Klerk e Le Roux. Come arriva l’Italia Da un lato l’Italia arriva al match di Pretoria in fiducia, dopo aver battuto nettamente la Namibia conquistando il miglior successo esterno della sua storia, dall’altro i tanti infortuni hanno complicato i piani di Quesada, costretto ad alcune scelte di formazione obbligate dalle assenze. Il tecnico ha sempre giocato con un centro che fungeva anche da secondo play (prima Brex e poi Marin) mentre l’infortunio di quest’ultimo lo porta a dover schierare invece due centri puri, con Zanon che ha dalla sua l’esperienza internazionale per affrontare questo tipo di partite. In mediana continuità alla coppia delle Zebre Fusco-Da Re, mentre Lynagh sostituisce Odogwu. Davanti l’assenza di Nicotera – capitano designato per il tour – porta all’esordio dal primo minuto di Di Bartolomeo, mentre Niccolò Cannone sarà il leader del gruppo per il match di Pretoria. Al suo fianco tocca a Zambonin, entrato bene nel finale con la Namibia, mentre Izekor ha una grande occasione al fianco di Zuliani e Lorenzo Cannone. Tre possibili esordienti dalla panchina: Dimcheff, Canali (che era già andato in panchina in Francia-Italia del 2024, pur senza entrare in campo) e Odiase, la cui fisicità potrebbe essere molto importante nella seconda parte del match. Tutte le informazioni per seguire Sudafrica-Italia La sfida tra Sudafrica e Italia, primo match della serie di due partite in casa dei campioni del mondo, si giocherà sabato 5 luglio alle 17.10 e sarà visibile in diretta tv su Sky Sport Max e in streaming su NOW. A dirigere il match ci sarà la scozzese Hollie Davidson, gli assistenti saranno l’inglese Matthew Carley e l’irlandese Andrew Brace. Al TMO l’inglese Andrew Jackson, al bunker il francese Tual Trainini. Le formazioni di Sudafrica-Italia Sudafrica: 15 Damian Willemse, 14 Cheslin Kolbe, 13 Jesse Kriel (Capitano), 12 Damian de Allende, 11 Kurt-Lee Arendse, 10 Handre Pollard, 9 Morne van den Berg, 8 Jasper Wiese, 7 Vincent Tshituka, 6 Marco van Staden, 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Wilco Louw, 2 Malcolm Marx, 1 Ox Nche. A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Jan-Hendrik Wessels, 18 Vincent Koch, 19 RG Snyman, 20 Franco Mostert, 21 Kwagga Smith, 22 Faf de Klerk, 23 Willie le Roux. Italia: 15 Jacopo Trulla, 14 Louis Lynagh, 13 Tommaso Menoncello, 12 Marco Zanon, 11 Simone Gesi, 10 Giacomo Da Re, 9 Alessandro Fusco, 8 Lorenzo Cannone, 7 Manuel Zuliani, 6 Alessandro Izekor, 5 Andrea Zambonin, 4 Niccolò Cannone (Capitano), 3 Simone Ferrari, 2 Tommaso Di Bartolomeo, 1 Danilo Fischetti. A disposizione: 16 Pablo Dimcheff, 17 Mirco Spagnolo, 18 Muhamed Hasa, 19 Matteo Canali, 20 Ross Vintcent, 21 David Odiase, 22 Alessandro Garbisi, 23 Giulio Bertaccini.
Italia | 04/07/2025
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