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Quesada e Brex, la conferenza stampa post-All Blacks

Torino. Nella pancia dell’Allianz Stadium tocca come sempre al c.t. Quesada riassumere i temi di un match che la sua Italia ha saputo affrontare a testa alta, con una grande performance difensiva e qualche errore pagato davvero caro in attacco, cancellando il ricordo amaro dell’ultimo confronto al Mondiale francese. Accanto a lui il Capitano di giornata, un indomito Ignacio “Nacho” Brex. Gonzalo Quesada: “Un mix di emozioni. Vedere la squadra battersi così contro la miglior formazione che gli All Blacks sono in grado di mettere in campo oggi mi rassicura, abbiamo cercato di sfruttare le palle buone da touche e contrattacco, ma purtroppo non ci siamo riusciti. Peccato, abbiamo lavorato tanto in questo mese, messo nel nostro piano strategico molti elementi nuovi per il futuro”. Nacho Brex: “Rispetto al Mondiale l’attitudine mentale è stata completamente diversa, proprio lì avevamo capito che ogni minimo cedimento può trasformarsi in una dura punizione, questo non è accaduto questa sera, dobbiamo essere soddisfatti del progresso fatto, ma sappiamo che la strada per giocarcela con loro punto su punto è ancora lunga”. GQ: “Abbiamo perso 17 palloni, loro 11, la palla era scivolosa e forse giocare così tardi qui a Torino a novembre, peraltro in uno stadio fantastico, è un elemento di cui tenere conto in futuro. Stiamo lavorando per essere una squadra difficile da affrontare, gli All Blacks hanno meritato completamente la vittoria anche se alcuni regali potevano essere evitati. Mi spiace molto per l’ultima meta, era evitabile". GQ: “Per il Sei Nazioni abbiamo delle novità sul piano di gioco, la relazione con gli staff di Benetton e Zebre è ottima e questo è un elemento fondamentale per affrontare il percorso che ci porterà al primo match del Torneo con un calendario molto stretto”. GQ: “Voglio ringraziare tutte le città che ci hanno ospitato in questo mese, in particolare Torino, che si è messa a disposizione in ogni modo. Un grazie speciale all’Esercito Italiano, e al pubblico naturalmente”. NB: “La gente qui allo stadio è stata fantastica, dal campo sentivamo il loro sostegno nei momenti più difficili e davvero il contributo che ci hanno dato è stato importantissimo. A fine gara ho regalato i miei pantaloncini a un bambino, sono padre di due figli e so cosa possa significare, è sempre un piacere il momento del contatto col pubblico a fine partita”. Non scontato il commento di Scott Robertson, head coach degli All Blacks: "Sapevamo che sarebbe stata dura con l'Italia, sono un team molto fisico e dobbiamo dare pieno credito alla performance di cui sono stati capaci, hanno giocato con una passione incredibile e la vittoria non è stata facile per noi anche per l'atmosfera che il pubblico ha saputo creare nei momenti più tosti della gara, specialmente quando difendevano sui loro cinque metri".

Italia | 24/11/2024

Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series: a Torino gli All Blacks battono una grande Italia

A Torino l'Italia gioca una gran partita al cospetto degli All Blacks, che si trovano di fronte una difesa azzurra coriacea e aggressiva che tiene aperto il match fino al 70', quando Tele'a firma la meta che chiude i giochi dopo una serata non facile per i neozelandesi. La squadra di Quesada passa in vantaggio due volte con i piazzati di Paolo Garbisi, viene raggiunta dalla meta di Roigard e nel finale di primo tempo è Will Jordan a scavare il solco definitivo. Nella ripresa l'arrembaggio azzurro infiamma lo Juventus Stadium ma la difesa degli All Blacks tiene, pur con grande fatica. Nel finale segnano Tele'a, Menoncello e poi Barrett per il definitivo 29-11 con cui la Nuova Zelanda conquista l'ultimo test delle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series. La cronaca di Italia-Nuova Zelanda L'inizio del match è molto spezzettato, la Nuova Zelanda fatica ad uscire dal proprio campo ma l'Italia non ne approfitta e commette 2 errori di handling al limite dei 22. Dopo 10 minuti passati a difendere gli All Blacks rispondono, ma Ruzza è bravissimo a penetrare nella maul neozelandese e a rubare palla, poi Page-Relo trova un grandissimo 50-22 e riporta gli Azzurri (oggi in maglia bianca) in attacco: Negri vince la touche e innesca la maul dell'Italia, gli All Blacks sono costretti al fallo e Garbisi segna i primi punti del match. Dall'altra parte Beauden Barrett risponde col piazzato del 3-3. Sul calcio di rinvio, però, l'Italia ottiene subito un altro calcio di punizione per un'ostruzione di Aumua: Garbisi è preciso e riporta di nuovo in vantaggio gli Azzurri. Al 18' arriva anche una seconda opportunità per gli All Blacks, che però rinunciano ai pali e vanno in rimessa laterale. Ancora una volta la pressione italiana è furiosa e disinnesca l'attacco della squadra di Robertson. Tra i più attivi in difesa Lucchesi, Zuliani e Vintcent, ma è tutta la squadra di Quesada che mette sabbia negli ingranaggi degli All Blacks, che restano temporaneamente in 14 per un giallo a Scott Barrett per una pulizia irregolare su Fischetti. Al 24' gli All Blacks trovano la meta del vantaggio, la segna Cam Roigard con una bella iniziativa personale: il mediano di mischia neozelandese vede il buco, elude il placcaggio di Fischetti e segna per il 10-6 con trasformazione di Beauden Barrett. La squadra di Robertson, una volta recuperato Scott Barrett, prova a spingere per togliersi l'Italia di dosso, ma al 35' uno strepitoso Ioane salva prima su Will Jordan lanciato in meta, poi dopo l'offload dell'estremo neozelandese su Sititi, l'ala di Lione va a prendersi anche il numero 6 degli All Blacks con l'aiuto di Zuliani. Alla fine del primo tempo è Will Jordan a punire gli Azzurri: l'estremo trova un primo varco al limite dei 22, gli avanti danno continuità all'azione e poi è di nuovo il numero 15 a finalizzare il passaggio di Beauden Barrett. Il primo tempo si chiude sul 17-6. A inizio ripresa Quesada mette dentro Ferrari per Riccioni, e dopo 4 minuti Trulla salva provvidenzialmente su Tele'a. Poi si accende Ange Capuozzo, che squarcia la linea difensiva neozelandese e serve Ioane sul lato sinistro, la difesa degli All Blacks scala bene ma concede un fallo. Gli Azzurri vanno in rimessa laterale e vergono fermati con due falli di fila, e l'arbitro Brousset punisce Lienert-Brown con un giallo. La squadra di Quesada continua ad insistere, avanza con la maul ma gli All Blacks impacchettano il pallone e conquistano il turnover. Dall'altra parte invece è l'ottimo tenuto di Fischetti a interrompere l'avanzamento neozelandese. La squadra di Robertson fatica a trovare soluzioni in mezzo al campo e si ancora alla mischia ordinata, unico fondamentale davvero dominante della loro partita: ne fa le spese Simone Ferrari, che al 67' viene ammonito per crolli ripetuti della mischia. Subito dopo, lo Juventus Stadium tributa una meritata ovazione a Sam Cane, che esce tra gli applausi firmando la sua ultima presenza con gli All Blacks. Subito dopo è ancora uno strepitoso Ioane a salvare su Will Jordan, ma al 70' alla fine gli All Blacks marcano con Mark Tele'a dopo un gran passaggio del solito Beauden Barrett. Nel finale l'Italia con una grande reazione trova la meta dell'11-24: la segna Tommaso Menoncello dopo un offload strepitoso di Zanon. Nell'ultima occasione però Barrett raccoglie un calcetto di Capuozzo e si invola in bandierina per il definitivo 29-11 con cui si chiude il match. Il tabellino del match:Torino, Allianz StadiumVittoria Assicurazioni ANS  Sabato 23.11.2024 - kick-off ore 21:10 ITALIA v NUOVA ZELANDA 11-29 (p.t. 6-17) Marcatori: PT 11’ cp Garbisi (3-0); 14’ cp B. Barrett (3-3); 16’ cp Garbisi (6-3); 23’ m. Roigard, t. B. Barrett (6-10); 38’ m. Jordan, t. B. Barrett (6-17). ST 69’ m. Tele’a, t. B. Barrett (6-24); 75’ m. Menoncello, nt (11-24); 78’ m. B. Barrett, nt (11-29) Italia: 15 Ange Capuozzo (66’ Riccioni), 14 Jacopo Trulla (71’ Zanon), 13 Juan Ignacio Brex (C), 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi (77’ Marin), 9 Martin Page-Relo (54’ A. Garbisi), 8 Ross Vintcent, 7 Manuel Zuliani (68’ Izekor), 6 Sebastian Negri, 5 Dino Lamb (65’ Ruzza; 74’ Lamb), 4 Federico Ruzza (51’ N. Cannone), 3 Marco Riccioni (43’ Ferrari), 2 Gianmarco Lucchesi (51’ Nicotera), 1 Danilo Fischetti (61’ Spagnolo)A disposizione: 16 Giacomo Nicotera, 17 Mirco Spagnolo, 18 Simone Ferrari, 19 Niccolò Cannone, 20 Alessandro Izekor, 21 Alessandro Garbisi, 22 Leonardo Marin, 23 Marco ZanonHead Coach: Gonzalo Quesada Nuova Zelanda: 15 Will Jordan, 14 Mark Tele’a, 13 Rieko Ioane, 12 Anton Lienert-Brown (61’ Havili), 11 Caleb Clarke 61’ McKenzie), 10 Beauden Barrett, 9 Cam Roigard (57’ Perenara), 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane (C – 66’ Lakai), 6 Wallace Sititi, 5 Patrick Tuipulotu (51’ Vaa’i), 4 Scott Barrett (C), 3 Tyrel Lomax (54’ Newell), 2 Codie Taylor (50’ Aumua), 1 Ethan de Groot (51’ Tu’ungafasi)A disposizione: 16 Asafo Aumua, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Fletcher Newell, 19 Tupou Vaa’i, 20 Peter Lakai, 21 TJ Perenara, 22 David Havili, 23 Damian McKenzieHead Coach: Scott Robertson Arbitro: Pierre Brousset (FFR)Assistenti: Nika Amashukeli (GRU), Ludovic Cayre (FFR)Quarto Uomo: Filippo Russo (FIR)TMO: Tual Trainini (FFR) Cartellini: 19’ giallo a S. Barrett (NZL); 50’ giallo a Lienert-Brown (NZL); 66’ giallo a Ferrari (ITA)Calciatori: Garbisi (ITA) 2/3; B. Barrett (NZL) 4/5Player of the Match: Will Jordan (NZL)Note: Serata fredda, terreno di gioco in perfette condizioni, spettatori 40.732. Ultima partita con gli All Blacks per Sam Cane

Italia | 23/11/2024

Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series: la presentazione di Italia-Nuova Zelanda

La sfida più bella, ma anche la più difficile: Italia-Nuova Zelanda non è mai una partita come le altre. Gli Azzurri tornano a sfidare gli All Blacks a poco più di un anno di distanza dalla cocente sconfitta della Rugby World Cup 2023, quando i neozelandesi vinsero 96-17. Coach Gonzalo Quesada ha parlato in conferenza stampa di una squadra diventata più matura e consapevole in questo 2024, che si chiuderà per gli Azzurri proprio allo Juventus Stadium. L’ultima prova, la più difficile, dopo un’annata storica. Come arriva l’Italia In questo 2024 l’Italia ha vinto 5 partite, ne ha perse 4 e ne ha pareggiata una. Queste Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series non sono state facili: contro l’Argentina è arrivata una sconfitta pesante, anche se con un distacco maggiore rispetto al valore effettivo delle due formazioni, e contro la Georgia il primo tempo degli Azzurri è stato particolarmente impegnativo, con i Lelos bravi a sfruttare le uniche 2 occasioni create. Proprio il successo contro la Georgia, però, può rappresentare un’importante iniezione di fiducia: è stata vinta una partita difficile, che non si poteva sbagliare e piena di insidie, contro una formazione che aveva puntato tutto sul pomeriggio di Genova. Da qui bisogna ripartire per un match che Gonzalo Quesada ha definito “una tempesta”: sarà una grande prova di maturità per gli Azzurri. Come arriva la Nuova Zelanda Gli All Blacks hanno avuto un 2024 altalenante: prima una bella serie con l’Inghilterra, poi un Rugby Championship sottotono e infine delle Autumn Nations Series convincenti, nonostante la sconfitta di sabato scorso con la Francia. La Nuova Zelanda, nel complesso, ha vinto 9 partite e ne ha perse 4, di cui 3 in estate, ed è in netta crescita. La squadra di Robertson vorrà sicuramente riscattare la sconfitta di misura patita a Parigi, e infatti si presenta a Torino con la miglior formazione possibile. Starà all’Italia trovare le contromisure giuste e rendere la partita difficile agli All Blacks. Tutte le informazioni per vedere Italia-Nuova Zelanda La partita tra Italia e Nuova Zelanda, valida per le Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series, si giocherà sabato 23 novembre alle 21.10 allo Juventus Stadium. Il match sarà trasmesso in diretta tv su Sky Sport Uno e in chiaro su Tv8, è prevista la diretta streaming su Tv8.it e su NOW. L’arbitro del match sarà il francese Pierre Brousset, con assistenti il connazionale Ludovic Cayre e il georgiano Nika Amashukeli. Al TMO il francese Tual Trainini. Le formazioni di Italia-Nuova Zelanda Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Jacopo Trulla, 13 Juan Ignacio Brex (capitano), 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Ross Vintcent, 7 Manuel Zuliani, 6 Sebastian Negri, 5 Dino Lamb, 4 Federico Ruzza, 3 Marco Riccioni, 2 Gianmarco Lucchesi, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Giacomo Nicotera, 17 Mirco Spagnolo, 18 Simone Ferrari, 19 Niccolò Cannone, 20 Alessandro Izekor, 21 Alessandro Garbisi, 22 Leonardo Marin, 23 Marco Zanon Nuova Zelanda: 15 Will Jordan, 14 Mark Tele’a, 13 Rieko Ioane, 12 Anton Lienert-Brown, 11 Caleb Clarke, 10 Beauden Barrett, 9 Cam Roigard, 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane, 6 Wallace Sititi, 5 Patrick Tuipulotu, 4 Scott Barrett (capitano), 3 Tyrel Lomax, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot A disposizione: 16 Asafo Aumua, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Fletcher Newell, 19. Tupou Vaa’i, 20 Peter Lakai, 21 TJ Perenara, 22 David Havili, 23 Damian McKenzie

Italia | 23/11/2024

Italrugby, Brex: “Adesso proviamo a fare un ulteriore step nella nostra crescita”

Torino – Un cielo soleggiato ha fatto da sfondo al captain’s run dell’Italia all’Allianz Stadium di Torino che domani – sabato 23 novembre – ospiterà il terzo ed ultimo Test Match della Nazionale Italiana Rugby Maschile nelle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Seris. Gli azzurri affronteranno la Nuova Zelanda alle 21.10 con la diretta della partita prevista su Sky Sport Uno e in chiaro su TV8. “Con la Georgia siamo stati bravi – ha esordito Nacho Brex nella sua prima conferenza stampa pre-partita da capitano dell’Italia – e ci è mancata la finalizzazione dell’azione, ma siamo riusciti a crearne tantissime che a questo livello non è semplice. Adesso dobbiamo fare un ulteriore step di crescita per riuscire a chiudere le nostre azioni e fare punti. Contro la Nuova Zelanda però non possiamo pensare solo all’attacco: abbiamo concesso solo due situazioni difensive contro la Georgia e da quelle loro hanno segnato, quindi per la partita c’è un grande focus sulla difesa.” CLICCA QUI PER IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DI NACHO BREX “Ci siamo trovati benissimo qui a Torino. Abbiamo avuto una bella accoglienza al nostro campo di allenamento. Lo Juventus Stadium, poi, è veramente bello, con il pubblico che sarà molto vicino e il terreno di gioco in condizioni davvero perfette. Per noi è ancora più entusiasmante il fatto che gli All Blacks abbiano schierato contro di noi la loro miglior formazione possibile. Per noi sarà importante fare tutto quello che possiamo al 100%”. “Penso che abbiamo imparato dal mondiale che non possiamo sottovalutarli nemmeno un secondo, perché nel momento in cui abbiamo pensato di poter competere con loro ci hanno dimostrato che invece non c’eravamo ancora” ha concluso Brex.

Italia | 22/11/2024

Autumn Nations Series: i precedenti tra Italia e Nuova Zelanda

A poco più di un anno di distanza dalla bruciante sconfitta di Lione tornano ad affrontarsi Italia e Nuova Zelanda. Coach Gonzalo Quesada lo ha detto chiaramente: “Non siamo quelli dei 90 punti del Mondiale”, e nella splendida cornice dello Juventus Stadium gli Azzurri faranno di tutto per riscattare quella sconfitta. Insieme all’Inghilterra, gli All Blacks sono l’unica squadra di vertice mai battuta dall’Italia, uno dei pochi tabù rimasti da rompere. I precedenti tra Italia e Nuova Zelanda Italia e Nuova Zelanda si sono incontrate in totale 17 volte, con altrettante vittorie degli All Blacks. La prima sfida ufficiale risale al 28 novembre 1979: a Rovigo, i neozelandesi passarono 18-12 con mete di Mexted e Fraser, due trasformazioni e un calcio di Hewson e un altro penalty di Wilson. Gli Azzurri andarono a segno con Bettarello dalla piazzola e con la meta di Nello Francescato. Si tratta della sconfitta col passivo meno pesante per l’Italia contro i neozelandesi. Nel 1999 invece, arrivò la peggior sconfitta azzurra contro gli All Blacks, che vinsero 101-3 nella partita che chiuse la Coppa del Mondo più difficile della storia italiana. Il computo totale dei punti è di 169 per gli Azzurri contro i 981 della Nuova Zelanda. L’ultima partita è purtroppo il 96-17 di Lione, con gli Azzurri che subiscono il clamoroso uno-due degli All Blacks che nel giro di 2 minuti si portano dal 7-3 al 21-3, chiudendo i giochi già dopo 20 minuti. Per quanto riguarda le Autumn Nations Series, invece, l’ultima sfida risale al 2021: la prima dell’era Crowley, con gli Azzurri in piena ricostruzione bravissimi a tenere gli All Blacks sullo 0-0 per mezz’ora. Col passare del tempo venne fuori la maggiore concretezza dei neozelandesi, che vinsero 47-9, ma il punteggio venne unanimemente giudicato eccessivo per quanto visto in campo. Quella partita fu un primo importante segnale di fiducia che avrebbe portato poi alla costruzione del nuovo ciclo, arrivato fino a qui. Il capolavoro di Fourcade Quelle con gli All Blacks non sempre sono state sfide facili. Anzi, forse è la squadra che gli Azzurri tendono a soffrire di più. Eppure l’Italia ha saputo offrire prestazioni memorabili pur non riuscendo a portare a casa la vittoria. Una di queste risale al Mondiale 1991, quando la giovane Italia di coach Bertrand Fourcade (scomparso la scorsa estate) rispose colpo su colpo a una Nuova Zelanda che pensava di aver già messo la partita in cassaforte dopo un primo tempo chiuso 16-3. Gli Azzurri nella ripresa diedero l’anima, riaprendo la partita con la meta di Marcello Cuttitta e i calci di Diego Dominguez. Hewett prova a chiudere definitivamente i giochi, ma Bonomi rimette ancora il punteggio in discussione. Di fatto, gli All Blacks non sono sicuri di vincere fino all’80’, quando l’arbitro fischia per il 31-21 finale. Quella partita, nonostante la sconfitta, servì a gettare le basi di quello che sarebbe stato il grande ciclo dell’Italia negli anni ’90, fino alla conquista di un posto nel nuovo Sei Nazioni a partire dal 2000. La bolgia di San Siro C’è un’altra partita che più delle altre è rimasto nell’immaginario collettivo: è quella del 2009, quando in un San Siro strapieno gli All Blacks fecero una fatica incredibile per avere ragione degli Azzurri. L’Italia, guidata in panchina da Nick Mallett, passò in vantaggio con il piede di Gower e mise in croce la mischia neozelandese. Col passare dei minuti gli All Blacks riuscirono a ribaltare la partita, ma senza mai prendere il largo, e nel finale furono messi alle strette dal pacchetto azzurro. Il video di quell’assalto è diventato ormai un “cult” anche sul web: 10 minuti in cui gli All Blacks sono costretti a difendere coi denti e con le unghie contro un’Italia che forse avrebbe meritato di ottenere di più della semplice gloria. Finì 20-6, con qualche rimpianto per l’Italia e gli applausi di un San Siro in estasi.

Italia | 22/11/2024

Il ritorno di Capuozzo, l’occasione di Zuliani: l’analisi delle formazioni di Italia-All Blacks

Allo Juventus Stadium di Torino si disputa l’ultima sfida delle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series. Italia-All Blacks sarà la partita delle occasioni: da una parte c’è Manuel Zuliani, 26 caps in maglia azzurra ma solo 6 di questi da titolare. Spesso decisivo dalla panchina, il flanker del Benetton ha una grande opportunità di farsi valere dall’inizio, dopo aver giocato – di fatto – tutta la partita con la Georgia, essendo subentrato dopo 2 minuti all’infortunato Lamaro. Il compito sarà arduo: non far rimpiangere il capitano azzurro. Dall’altra parte c’è Anton Lienert-Brown: 29 anni e grandissima esperienza internazionale con 83 presenze, ma solo in 42 casi è partito titolare. Da sempre “riserva” di lusso, il centro neozelandese è sempre stato in lista gara in questa stagione, a partire dai test di luglio, ma solo 2 volte è partito titolare: questa sarà la terza. Entrambi sono quindi due elementi fondamentali delle loro formazioni, ma spesso sono partiti dalla panchina e hanno una grande occasione. Italia-All Blacks sarà anche l’ultima partita in maglia nera di Sam Cane e TJ Perenara. Il ritorno di Capuozzo A proposito di occasioni, Gonzalo Quesada recupera Ange Capuozzo dopo il colpo alla testa che lo ha tenuto fuori contro la Georgia e che gli ha fatto disputare solo 7 minuti con l’Argentina. Il suo ritorno, nella partita più difficile, sarà fondamentale soprattutto per aiutare l’Italia a rendersi più pericolosa in attacco. Gli All Blacks di Robertson stanno sviluppando uno stile di gioco molto preciso: calciare verso la profondità per poter innescare una lunga battaglia al piede e poi attaccare da qualsiasi posizione. Di conseguenza, è presumibile che gli Azzurri non abbiano tantissimi possessi a disposizione, e quindi sarà importante sfruttarli tutti. Fondamentale in questo senso anche il dinamismo di Ross Vintcent – tra i migliori con la Georgia – e la capacità di Ioane e Trulla di attaccare gli spazi. Italia e All Blacks in questo aspetto sono simili: infatti, statistiche alla mano, sono le due squadre che tengono di più il pallone in attacco. La scorsa settimana sono state le formazioni che hanno avuto più possessi con oltre 10 passaggi: 8 per gli Azzurri e 11 per i neozelandesi. Le scelte di Quesada e Robertson Rispetto al match con la Georgia, Gonzalo Quesada opera 6 cambi. Uno obbligato – Zuliani per Lamaro – mentre Capuozzo rileva la posizione di Gallagher, Page-Relo torna dall’inizio al posto di Alessandro Garbisi così come Ruzza prende il posto di Niccolò Cannone, mentre viene confermato Dino Lamb. Davanti tocca a Riccioni al posto di Ferrari e a Lucchesi al posto di Nicotera, confermato Danilo Fischetti. Dall’altra parte Scott Robertson è stato molto chiaro: “Abbiamo grande rispetto dell’Italia, per questo abbiamo scelto la miglior formazione possibile”. Infatti, dei 5 cambi operati 3 sono obbligati (De Groot per Williams, Lienert-Brown per Jordie Barrett e Cane per Finau) e 2 sono scelte tecniche, con l’elettrico Tele’a preferito al più fisico Sevu Reece e Tuipulotu che dopo delle ottime prove da subentrato ha una bella occasione al posto di Tupou Vaa’i. Le fasi statiche Nella sconfitta contro la Francia ma mischia degli All Blacks ha funzionato a fasi alterne, ma ha anche dovuto affrontare un pacchetto pesantissimo (957 kg) come quello schierato dai Bleus. Fischetti e Riccioni saranno quindi chiamati a un grandissimo lavoro per contrastare la spinta di De  Groot e Lomax. Per quanto riguarda la rimessa laterale la soluzione scelta da Quesada con due saltatori puri in seconda linea – Ruzza e Lamb – può essere molto interessante, sia per avere palloni di qualità ogni volta che si presenterà l’opportunità di giocare in attacco, sia per provare a sporcare i possessi degli All Blacks e impedire loro di accelerare. Le formazioni di Italia-Nuova Zelanda Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Jacopo Trulla, 13 Juan Ignacio Brex (capitano), 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Ross Vintcent, 7 Manuel Zuliani, 6 Sebastian Negri, 5 Dino Lamb, 4 Federico Ruzza, 3 Marco Riccioni, 2 Gianmarco Lucchesi, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Giacomo Nicotera, 17 Mirco Spagnolo, 18 Simone Ferrari, 19 Niccolò Cannone, 20 Alessandro Izekor, 21 Alessandro Garbisi, 22 Leonardo Marin, 23 Marco Zanon Nuova Zelanda: 15 Will Jordan, 14 Mark Tele’a, 13 Rieko Ioane, 12 Anton Lienert-Brown, 11 Caleb Clarke, 10 Beauden Barrett, 9 Cam Roigard, 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane, 6 Wallace Sititi, 5 Patrick Tuipulotu, 4 Scott Barrett (capitano), 3 Tyrel Lomax, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot A disposizione: 16 Asafo Aumua, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Fletcher Newell, 19. Tupou Vaa’i, 20 Peter Lakai, 21 TJ Perenara, 22 David Havili, 23 Damian McKenzie

Italia | 22/11/2024

Quesada verso la Nuova Zelanda: “Mostriamo la miglior versione di noi stessi”

Torino – “Con questa partita finisce il mio primo anno alla guida dell’Italia – ha dichiarato Gonzalo Quesada – quindi è solo l’inizio di questo ciclo. Il Mondiale è servito tanto per la crescita di questa squadra, credo che oggi sia una formazione molto più consapevole. Anche se la partita con l’Argentina non è stata quella che volevamo siamo una squadra che sa uscire dal proprio campo, sa mettere pressione, sa difendere e sa adattarsi alle caratteristiche dell’avversario. So che questa squadra sarà sempre più difficile da battere. Questo è quello che posso dire” “La Nuova Zelanda, dopo aver avuto un Rugby Championship non perfetto e in cui è stata molto criticata, in questo novembre ha fatto molto bene. Secondo me meritavano di vincere anche con la Francia. Sono tornati ad essere gli All Blacks di sempre. Sicuramente ci rispettano, si vede dalla formazione che hanno messo. Hanno preso un charter specifico per venire subito a Torino e potersi allenare bene. Per competere dovremo fare la nostra miglior partita degli ultimi anni” Su Michele Lamaro ha dichiarato: “È il capitano da tanti anni e ha giocato tutte le partite importanti, non ricordo una partita sbagliata da lui. Ma come ogni volta in cui abbiamo infortuni – e in queste settimane sono tanti – è sempre un’opportunità per allargare il gruppo dei leader. Duro perdere Mitch, ma la squadra sarà di livello lo stesso “Voglio tanti dettagli e do loro tante informazioni, ma serve per avere tutte le armi a disposizione per competere. Ci serve tempo, a volte facciamo delle cose molto belle: nel Sei Nazioni contro il Galles abbiamo giocato 70 minuti davvero belli da vedere, ma serve tanto lavoro per farlo con continuità. L’obiettivo è affrontare questa squadra gigantesca con umiltà e fierezza e mostrare la miglior versione di noi stessi per rendere fieri i tifosi” ha concluso Quesada.

Italia | 21/11/2024

Italrugby, il XV per la sfida alla Nuova Zelanda

Tornano Capuozzo e Ruzza. Brex capitano degli Azzurri Torino – Gonzalo Quesada, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby Maschile, ha ufficializzato la formazione che affronterà la Nuova Zelanda sabato 23 novembre alle 21.10 all’Allianz Stadium di Torino, terzo ed ultimo Test Match per gli Azzurri nelle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series. La partita sarà trasmessa in diretta su Sky Sport 1 e in chiaro su TV8. Sarà il diciottesimo scontro diretto tra le due squadre, il decimo in Italia e il primo a Torino che , per l’occasione, vedrà sul rugby debuttare nello stadio della Juventus, aperto per la prima volta ad un evento extracalcistico.I diciassette precedenti sono tutti a favore dei tre volte Campioni del Mondo, attualmente al terzo posto nel ranking dopo la sconfitta di misura subita sabato scorso a Parigi contro la Francia. L’Italia si presenta all'ultima sfida del proprio autunno internazionale dopo il successo in rimonta centrato a Genova domenica contro la Georgia, il quinto in dieci test-match sotto la guida di Gonzalo Quesada che, al momento, vanta sulla panchina azzurra uno score di cinque vittorie, un pareggio e quattro sconfitte.Per il test-match con il XV neozelandese il CT argentino dell’Italia apporta sei cambi rispetto alla formazione vista dal primo minuto al “Ferraris”, riproponendo nella lista gara quattordici reduci dell’’ultimo scontro diretto vinto dagli All Blacks lo scorso autunno a Lione nel terzo incontro della fase a gironi della Rugby World Cup “Francia 2023”. Capuozzo, completato il protocollo di rientro in campo, torna titolare nel ruolo di estremo sostituendo Gallagher nel triangolo allargato dove trovano conferma all’’ala Trulla e Ioane. Invariata la coppa di centri maggiormente utilizzata da Quesada durante la propria gestione, con Menoncello a primo centro e Brex che, in maglia numero tredici, viene investito per la prima volta dei gradi di Capitano dell’Italia - rilevati a gara iniziata in tre precedenti - sostituendo l’infortunato Lamaro.In mediana si rivede la coppia titolare del test-match inaugurale d’autunno a Udine contro l’Argentina, con Paolo Garbisi che a soli 24 anni scende in campo per la quarantaduesima volta con la maglia numero dieci di apertura, affiancato in regia da Martin Page-Relo.In terza linea scenderanno in campo Vintcent, Zuliani e Negri mentre in seconda linea, insieme al Player of the Match di Genova Dino Lamb, rientra Ruzza costretto a saltare per un lieve problema fisico la sfida ai georgiani.Quesada cambia, infine, due terzi della prima linea, confermando il solo Fischetti sul lato sinistro dal primo minuto e riproponendo a destra Riccioni e Lucchesi come tallonatore titolare.In panchina cinque avanti - Nicotera, Spagnolo, Ferrari, Niccolò Cannone e Izekor, quest’ultimo per la prima volta a lista gara nella finestra internazionale di novembre - ed i trequarti Alessandro Garbisi, Marin e Zanon a completare la squadra azzurra.Direzione di gara affidata al francese Pierre Brousset, che arbitra l’Italia per la seconda volta in carriera dopo averla diretta all’Aviva Stadium di Dublino contro l’Irlanda nella seconda giornata del Guinness Sei Nazioni 2024.  Questa la formazione dell’Italia: 15 Ange CAPUOZZO (Stade Toulousain, 22 caps)14 Jacopo TRULLA (Zebre Parma, 11 caps)13 Juan Ignacio BREX (Benetton Rugby, 40 caps) – capitano12 Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 22 caps)11 Monty IOANE (Lione 34 caps)10 Paolo GARBISI (Toulon RC, 41 caps)9 Martin PAGE-RELO (Lione, 12 caps)8 Ross VINTCENT (Exeter Chiefs, 8 caps)7 Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 26 caps)6 Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 57 caps)5 Dino LAMB (Harlequins, 8 caps)4 Federico RUZZA (Benetton Rugby, 58 caps)3 Marco RICCIONI (Saracens, 29 caps)2 Gianmarco LUCCHESI (Toulon RC, 27 caps)1 Danilo FISCHETTI (Zebre Parma, 46 caps) A disposizione16 Giacomo NICOTERA (Stade Francais, 27 caps)17 Mirco SPAGNOLO (Benetton Rugby, 10 caps)18 Simone FERRARI (Benetton Rugby, 58 caps)19 Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 46 caps)20 Alessandro IZEKOR (Benetton Rugby, 5 caps)21 Alessandro GARBISI (Benetton Rugby, 12 caps)22 Leonardo MARIN (Benetton Rugby, 12 caps)23 Marco ZANON (Benetton Rugby, 16 caps)

Italia | 21/11/2024

Sergio Parisse è il primo italiano nella Hall of Fame di World Rugby

Duodo: “Carriera stellare, ha mostrato il volto migliore del rugby italiano”“Dedicato a tutte le rugbiste ed i rugbisti italiani, è stato un viaggio straordinario" Sergio Parisse, 142 caps con la maglia della Nazionale Italiana Rugby, l’atleta più presente e celebrato della storia del rugby tricolore, novantaquattro volte Capitano dell’Italia, è il primo Azzurro ad entrare a far parte della Hall of Fame di World Rugby.La Federazione internazionale ha ufficialmente indotto l’indimenticabile capitano della Nazionale, insieme ad altri due atleti e altrettante atlete, nel panel di coloro che - giocatori, allenatori, dirigenti, arbitri o istituzioni - hanno contribuito in modo eccezionale alla storia e allo sviluppo del Gioco. https://youtu.be/jZZOAU4ntjY?si=1iT8B_nQwId9vrdW Parisse, che dopo il ritiro dal rugby giocato nell’estate del 2023 ha intrapreso la carriera di allenatore con il Toulon RC, il Club dove ha concluso la propria leggendaria carriera, entrerà ufficialmente a far parte della ristrettissima cerchia di leggende del Gioco il prossimo 24 novembre a Montecarlo, in occasione della cerimonia annuale dei World Rugby Awards.L’ex numero otto e capitano degli Azzurri ha debuttato con l’Italia nel 2002 ad Hamilton contro la Nuova Zelanda, chiudendo la carriera internazionale diciassette anni più tardi contro il Sudafrica, in occasione della Rugby World Cup giapponese del 2019, attraversando il cammino di cinque Commissari Tecnici: John Kirwan, che lo lanciò appena maggiorenne, Pierre Berbizier, Nick Mallett che gli conferì i gradi di Capitano e poi Jacques Brunel e Conor O’Shea.Insieme a Parisse, che con le sue 142 apparizioni è il quarto giocatore più presente di tutti i tempi sulla scena dei test-match, verranno indotti nella Hall of Fame internazionale la campionessa olimpica australiana Emilee Barton-Cherry, la scozzese Donna Kennedy - prima atleta scozzese assoluta a raggiungere i 100 caps con la maglia blu scuro - l’ex Capitano della Nuova Zelanda 7s DJ Forbes e Chris Laidlaw, 20 volte in campo con gli All Blacks tra il 1963 e il 1970 prima di intraprendere la carriera politica come membro del parlamento neozelandese.Andrea Duodo, Presidente della Federazione Italiana Rugby, ha voluto rendere omaggio a Sergio Parisse in vista della cerimonia degli Awards del fine settimana: “Conosco Sergio sin dal suo arrivo, giovanissimo, alla Benetton Rugby. Come amico, come Presidente della Federazione e come membro del Consiglio World Rugby considero un privilegio poter celebrare il suo ingresso nella Hall of Fame, il giusto riconoscimento a una carriera agonistica che non si può fare a meno che definire stellare. Sergio ha dato lustro al rugby italiano nel mondo, è stato e continua ad essere ancora oggi un magnifico ambasciatore. Con il suo talento ed il suo carisma ha contribuito, insieme a una generazione di atleti straordinaria, a mostrare per anni il volto migliore del rugby italiano. La Hall of Fame del rugby apre per la prima volta le proprie porte a un atleta italiano, altre e altri lo seguiranno negli anni a venire ma, ancora una volta, Parisse è stato un fantastico precursore, portando con le sue gesta il nostro movimento ai vertici del rugby globale”.  Sergio Parisse ha commentato l’annuncio di World Rugby esprimendo “un ringraziamento a tutto il rugby italiano per avermi sostenuto, insieme alla mia famiglia, in ogni momento della carriera. Dedico questo riconoscimento a tutto il movimento. E’ stato un viaggio indimenticabile, un’avventura che da ragazzo, arrivato in Italia dall’Argentina compiendo a ritroso il viaggio dei miei genitori, potevo solo sognare. Essere il primo italiano mi riempie di orgoglio, anche se non posso fare a meno di pensare a tanti altri giocatori che mi hanno preceduto e che hanno giocato con me. Aspetto con entusiasmo la cerimonia di Montecarlo, un nuovo ricordo che sarò felice di vivere insieme a mia moglie e ad Andrea a cui mi lega una lunga amicizia e che aspetto di incontrare di persona nei panni di Presidente della nostra Federazione”.Sergio PARISSENato a: La Plata (Arg)il: 12 settembre 1983Ruolo: Terza linea centroAltezza: 1.95Peso: 110 kgClubs: Universitario La Plata (Arg), Treviso, Stade Français (Fra), Toulon (Fra)Caps: 142Caps come capitano: 94Esordio in Nazionale: Nuova Zelanda-Italia 64-10 (Hamilton, 8.6.2002)Ultima in Nazionale: Sudafrica-Italia 49-3 (Shizuoka, 4.10.2019)Punti segnati: 83 (16m, 1d)Caps Sei Nazioni: 69 (record assoluto)Caps RWC: 15Altre selezioni: Italia U.19, Italia U.21, BarbariansAzzurro n°: 544 Due standing ovation per una carriera leggendaria, La prima gliel'ha regalata l'Aviva di Dublino, al termine della finale di Challenge Cup vinta dal “suo” Tolone contro Glasgow (43-19) il 19 maggio 2023. La seconda ha avuto per teatro il mitico “Mayol”, lo stadio dei trionfi dei Varois, il 28 maggio seguente: 35-19 al Begles nella sua ultima partita in Top 14. L'unico traguardo che non ha potuto tagliare è stato quello della sesta Coppa del Mondo da giocatore, e sarebbe stato l'ennesimo record, per il “niet” dell'allora c.t. azzurro Kieran Crowley. Dal Mondiale del 2019, d'altronde, il destino gli ha sbarrato la strada. Sotto forma di tifoni, pandemie, infortuni. Ma il più grande giocatore azzurro dell'era del Sei Nazioni non s'è mai arreso, anche se aveva già fatto coriandoli dei libri dei record. Il c.t. John Kirwan lo fece esordire contro gli All Blacks a soli 18 anni e 269 giorni, il più giovane avanti della storia azzurra, se si esclude il tallonatore Ottavio Bottonelli, pioniere della prima partita in Spagna nel 1929! Diciassette anni e 118 giorni tra la prima e l'ultima partita in Nazionale, primatista italiano di presenze in test-match e di gare giocate da capitano. Record assoluto di presenze nel Sei Nazioni. Diciassette stagioni nel Top 14 tra Stade Français e Tolone (nessun italiano come lui). E potremmo continuare. Papà Sergio era aquilano, ex tre-quarti ala, campione d'Italia con i neroverdi abruzzesi nel 1967. Mamma Carmela è calabrese di Reggio. Si sono conosciuti in Argentina, dove Parisse senior era stato trasferito dalla sua azienda di accessori per telecomunicazioni. Lì è nato Sergio, e poi la sorella minore Emanuela. A scoprirlo fu il tecnico “Pino” Lusi, che lo vedeva giocare d'estate nelle partitelle con gli amici quando il nostro veniva in Italia a trascorrere qualche settimana dai nonni. Aggregato alla Nazionale U.19 in raduno a Buenos Aires per il Mondiale di categoria di Santiago del Cile, si è trasferito in Italia a 18 anni, per giocare nel Treviso, con cui ha vinto subito lo scudetto giovanile (U.21) e poi due titoli assoluti. Con lo Stade Français ha festeggiato due Bouclier de Brennus (2007, 2015) e una Challenge Cup (2017). Con Tolone, come detto, una seconda Challenge. Sposato con Silvia, ha tre figli: Ava, avuta dalla prima moglie nel 2010, Leonardo (2017) ed Emily (2020). Tifoso dell'Inter e appassionato del basket NBA, ammira Lebron James e Roger Federer. Oggi è allenatore della touche al Tolone.

Italia | 20/11/2024

Italia v All Blacks, ultimi biglietti per la sfida di Torino

Accordo FIR/Ministero della Cultura, accesso agevolato alla mostra di Tolkien a Venaria L’Allianz Stadium di Torino è prossimo al sold-out per il test-match che sabato 23 novembre alle ore 21.10 metterà di fronte l’Italia alla Nuova Zelanda nel terzo ed ultimo appuntamento delle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series. L’impianto del capoluogo piemontese ospita per la prima volta un evento extracalcistico e l’interesse per la sfida tra gli Azzurri di Quesada e gli All Blacks, reduci da una sconfitta di misura a Parigi, ha caratterizzato la prevendita sin dalle primissime fasi in luglio.  Sul portale dedicato FIR/TicketOne sono disponibili, gli ultimi cento biglietti per la vendita online, con prezzi compresi tra i 99€ ed i 159€, mentre attraverso i tour operator dedicati è ancora possibile acquistare una limitata quantità di biglietti al prezzo esclusivo di 49€: i tour operator abilitati possono essere contattati per l’acquisto al  +39 0110447919 o via email all’indirizzo commerciale@touchpointturismo.com Con il calcio d’inizio in prima serata, gli oltre quarantamila spettatori attesi nella casa della Juventus potranno approfittare della collaborazione sottoscritta per Italia v Nuova Zelanda e per il Guinness Sei Nazioni 2025 tra la Federazione Italiana Rugby ed il Ministero della Cultura. Questa collaborazione, per la sfida di Torino, garantirà nel fine settimana a tutti i possessori di biglietto per lo Stadium un accesso agevolato alla mostra “Tolkien. Uomo. Professore. Autore” ospitata presso la Reggia di Venaria dove - corsi e ricorsi storici - nell’estate del 2007, la Nazionale fu protagonista dello spot televisivo Sky Sport per la promozione della Rugby World Cup francese.La mostra è dedicata a J.R.R. Tolkien, giocatore di rugby nella squadra di Oxford e creatore - tra le altre opere - della celeberrima saga de “Il Signore degli Anelli”, la cui trasposizione cinematografica ha avuto proprio la Nuova Zelanda come set. La mostra potrà essere visita al prezzo esclusivo di 2€, contro i 10€ del prezzo nominale, domenica 24 novembre dalle 9.30 alle 18.30. La collaborazione tra FIR e Ministero della Cultura proseguirà per l’intera durata del Guinness Sei Nazioni, offrendo ai fans di Italrugby ed ai tifosi provenienti da Galles, Francia e Irlanda di accedere a condizioni agevolate a mostre e Musei della Capitale nei tre weekend di gara del Torneo 2025: maggiori dettagli saranno resi noti su Federugby.it e su vari canali di comunicazione ufficiali della Federazione. 

Italia | 20/11/2024