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Il Benetton cede allo scadere, un ottimo Prisciantelli in Zebre-Leinster. L’analisi del 12° turno di URC

Nella 12esima giornata di United Rugby Championship gli Scarlets hanno battuto il Benetton per 16-13 con una meta di Swart a tempo scaduto. Il Leinster ha vinto 31-7 al Lanfranchi di Parma. Due sconfitte con un sapore diverso: i biancoverdi hanno concesso troppo possesso ai gallesi, e questo non ha permesso di sfruttare le potenzialità superiori dei propri giocatori, mentre la squadra di Roselli ha offerto una prova competitiva contro la dominatrice del Torneo. Benetton: ottima difesa, ma troppo poco possesso Il Benetton torna dal Galles con un solo punto in cassaforte, comunque importante per la classifica ma non quello che i ragazzi di Bortolami avevano come obiettivo alla vigilia: la sconfitta allo scadere contro gli Scarlets per 16-13 brucia, soprattutto perché i biancoverdi avevano chiuso il primo tempo in vantaggio per 13-3 e nonostante il tanto possesso dei gallesi aveva tenuto benissimo in difesa. Gli Scarlets si sono affidati alle individualità di Fifita e Johnny Williams, ma nonostante dei buoni avanzamenti sono stati ben arginati dalla difesa biancoverde, che ha tenuto sotto controllo anche un campione come Jonathan Davies. Dall’altra parte, però, il Benetton ha concesso troppi palloni agli Scarlets (67-33% il dato del possesso, 69-31% quello del territorio) e questo alla lunga ha permesso loro di rendersi sempre più pericolosi, mentre in attacco – dopo la bella meta di Ratave – è mancato il guizzo che potesse concretizzare i ben 7 linebreaks della squadra di Bortolami. L’ottima difesa biancoverde ha ceduto proprio alla fine di fronte alla maul avanzante trainata da Swart, dopo che Costelow – anche lui ben imbragato in campo – aveva tenuto i suoi in partita con un 3 su 4 dalla piazzola. Zebre: buona prestazione contro Leinster Anche se il risultato non ha sorriso alle Zebre, la sfida contro Leinster ha fatto vedere ancora una volta delle buone potenzialità, considerando il grande valore dell’avversario. Tra i migliori Geronimo Prisciantelli, protagonista di una grande partita non solo in attacco (splendido il cross-kick per Gregory che ha propiziato la meta di Trulla) ma anche in difesa. Considerando il risultato finale, c’è il rimpianto per non aver sfruttato i 10 minuti di superiorità numerica causati dal giallo a Turner, durante i quali invece Leinster ha segnato la meta del 14-7. Bene invece nei 10 minuti di inferiorità numerica per via del giallo a Bianchi, che hanno visto invece la squadra di Roselli difendersi bene. Nel complesso è mancato un po’ di cinismo in attacco, cinismo invece che ha avuto Leinster nelle occasioni più importanti e che alla lunga ha permesso agli irlandesi di scavare un solco importante nel punteggio, alla fine troppo pesante per quello che si è visto in campo. Hanno fatto la differenza i primi 10 minuti del secondo tempo, quando le mete di McGrath e Penny hanno deciso la partita.

United Rugby Championship | 25/03/2024

Sei Nazioni Femminile: l’Inghilterra batte l’Italia 48-0

L'Inghilterra esce alla distanza e batte l'Italia 48-0 nella prima giornata del Sei Nazioni femminile 2024. Allo Stadio Lanfranchi di Parma la squadra di Raineri gioca un grande primo tempo, tiene le dominatrici del ranking mondiale a 0 per mezz'ora e cede poi nella ripresa, con l'Inghilterra che nonostante l'inferiorità numerica si è dimostrata ancora una volta imbattibile. Le Azzurre torneranno in campo domenica prossima alla RDS Arena di Dublino contro l'Irlanda. La cronaca di Inghilterra-Italia L'Inghilterra parte subito forte. Brave le Azzurre a tallonare velocemente in mischia e a difendere con grande concretezza sulle furiose azioni inglesi. La squadra di Mitchell fa strada con le avanti (Botterman la migliore) ma non trova varchi, e quando allarga il gioco trova sempre l'ottima copertura del triangolo allargato azzurro, con Ostuni Minuzzi protagonista di almeno due placcaggi fondamentali. Al 10' Sarah Beckett viene punita per una pulizia pericolosa su Sillari, che subendo il fallo si fa male al ginocchio ed è costretta ad uscire. La numero 8 inglese viene prima ammonita, poi il bunker modifica la decisione in un cartellino rosso. L'Inghilterra in 14 continua a spingere, Ward riesce ad andare oltre ma viene sanzionata per un doppio movimento, l'Italia cresce in mischia e comincia a soffrire di meno l'impatto del pacchetto inglese, mentre in rimessa laterale Fedrighi e Locatelli sono una garanzia e portano giù tutti i lanci di Turani. Servono ben 30 minuti all'Inghilterra per sfondare il muro azzurro, che regge a suon di placcaggi durissimi e cede solo di fronte alla carica di Hannah Botterman, che segna la meta del 5-0. L'Italia prova a reagire, poi un fallo di D'Incà consente alle inglesi di ritornare in attacco: grande azione di Rowland che si porta dietro mezza difesa azzurra, poi Ward finalizza per il 10-0, con Harrison che manca la trasformazione. Nel finale, dopo un po' di scambi al piede, Stefan butta fuori il pallone e manda le squadre all'intervallo. Nella ripresa l'Inghilterra continua a spingere per chiudere la partita, e al 45' trova la terza meta con una maul avanzante: Atkin-Davies schiaccia per il 15-0. Al 50' Kildunne trova una splendida serpentina, supera di slancio D'Incà, Stefan e Fedrighi e marca la meta che vale il bonus offensivo. L'Inghilterra cambia marcia e marca ancora: gran pallone di Packer che apre la strada alla corsa di Rowland, che vola in mezzo ai pali per il 29-0. L'Italia prova a rispondere con un paio di azioni di D'Incà, tradita dal rimbalzo su un bel calcetto di Stefan che avrebbe potuto mandarla in meta. All'ora di gioco l'Inghilterra va a segno con una gran carica di Carson, che elude i placcaggi di Stevanin e Ostuni Minuzzi e segna il 36-0. La risposta italiana è affidata a Muzzo, che si invola sul lato sinistro ma viene portata fuori da Kildunne. Al 68' Rowland viene ammonita per una pulizia irregolare su Stecca. Nel finale ancora Kildunne trova il guizzo per la meta del 41-0, poi a tempo scaduto Powell raccoglie un pallone caduto a Stecca e si invola verso il centro dei pali, Stevanin la raggiunge e la placca, poi però interviene irregolarmente in ruck e viene ammonita. L'Inghilterra va in touche e segna con la maul la meta del 48-0, firmata proprio da Powell. Parma, Stadio “Sergio Lanfranchi” - domenica 24 marzoGuinness Women’s Six Nations, I giornataItalia v Inghilterra 0-48Marcatori: p.t. 31’ m. Botterman (0-5); 36’ m. Ward (0-10); s.t. 4’ m. Atkin-Davies (0–15); 10’ m. Kildunne tr. Harrison (0-22); 13’ m. Rowland tr. Harrison (0-29); 20’ m. Carson tr. Harrison (0-36); 31’ m. Kildunne (0-41); 40’ m. Powell tr. Harrison (0-48)Italia: Ostuni-Minuzzi; Muzzo, Sillari (15’ pt. Stevanin), Rigoni, D’Incà; Madia, Stefan (cap, 17’ st. Granzotto); Cavina G. (23’ st. Gai), Sgorbini (17’ st. Pilani), Locatelli; Tounesi (17’ st. Duca), Fedrighi (13’ st. Frangipani); Seye (33’ st. Maris), Turani (19’ st. Gurioli), Maris (17’ st. Stecca)all. RaineriInghilterra: Kildunne; Dow, Rowland, Scarratt (10’ st. Aitchison), Breach; Harrison, Packer (13’ st. Hunt); Beckett, Packer M. (cap, 17’ st. Mathews), Kabeya (19’ st. Feaunati); Ward, Alcroft; Clifford (10’ st. Muir), Atkin-Davies (10’ st. Powell), Botterman (10’ st. Carson)all. Maxwellarb. Groizelau (Francia)Cartellini: 10’ pt. rosso Beckett (Inghilterra); 28’ st. giallo Rowland (Inghilterra); 40’ st. giallo Stevanin (Italia)Calciatrici: Harrison 4/8Guinness Player of the Match: Kildunne (Inghilterra)Note: 3600 spettatori, giornata di sole, terreno in ottime condizioni

Italia Femminile | 24/03/2024

Sei Nazioni femminile: la presentazione di Italia-Inghilterra

L’inizio più difficile che si potesse pensare, ma anche un “crash test” che servirà subito ad entrare nel clima del Sei Nazioni: l’Italia femminile sfida l’Inghilterra allo Stadio Lanfranchi di Parma per la prima giornata del Torneo. Calcio d’inizio alle 16, diretta Sky Sport Arena. Si prospetta un match difficilissimo in cui sarà importante soprattutto la prestazione: tenere duro e reggere fisicamente contro l’Inghilterra può essere un segnale importante in vista delle partite successive, dove invece il risultato conterà moltissimo. La squadra di Raineri arriva a questo esordio con molte più consapevolezze rispetto allo scorso anno, forte di un bel WXV e di un gruppo molto eterogeneo che come sempre sarà un valore aggiunto. Come arriva l’Italia Il 2023 delle Azzurre è stato in crescita, dopo un inizio difficile. Il Sei Nazioni dello scorso anno è stato di transizione, come normale che fosse dopo la fine di un ciclo lunghissimo e l’inizio dell’era Raineri: a un’ottima partita con la Francia e una vittoria importante contro l’Irlanda hanno però fatto da contraltare le occasioni sprecate in Scozia e la sconfitta contro il Galles. Col passare del tempo, però, l’Italia è cresciuta e ha ritrovato gioco e risultati, battendo nettamente la Spagna in estate e vincendo tutte le partite del WXV 2, perdendo il trofeo solo per differenza punti contro la Scozia. Bisogna ripartire da lì, con la consapevolezza che questo può essere un Sei Nazioni di grandi soddisfazioni. Come arriva l’Inghilterra Le inglesi ci hanno messo pochissimo a smaltire la delusione del Mondiale 2022, perso in finale con la Nuova Zelanda dopo una partita giocata quasi interamente in 14. Il Sei Nazioni 2023 è stato dominato, compresa la partita finale contro la Francia – praticamente uno spareggio – resa più equilibrata nel punteggio solo dalla bella reazione delle transalpine nel finale, quando il risultato però era stato ormai compromesso dallo strapotere inglese dei primi 60 minuti. L’Inghilterra ha dominato poi anche il WXV 2: 42-7 all’Australia, 45-12 al Canada e 33-12 alla Nuova Zelanda nella rivincita della finale mondiale. Tutte le informazioni per seguire Italia-Inghilterra La sfida tra Italia e Inghilterra, valida per la prima giornata del Sei Nazioni femminile, sarà trasmessa alle 16 su Sky Sport Arena (canale 204) e su NOW. Terna arbitrale tutta francese, con Aurelie Groizeleau a dirigere la gara, coadiuvata dalle connazionali Doriane Domenjo e Melissa Leboeuf. Al TMO il canadese Chris Assmus. Le formazioni di Italia-Inghilterra Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari, 12 Beatrice Rigoni, 11 Alyssa D’Incà, 10 Veronica Madia, 9 Sofia Stefan (capitana), 8 Giulia Cavina, 7 Francesca Sgorbini, 6 Isabella Locatelli, 5 Sara Tounesi, 4 Valeria Fedrighi, 3 Sara Seye, 2 Silvia Turani, 1 Gaia Maris A disposizione: 16 Laura Gurioli, 17 Emanuela Stecca, 18 Lucia Gai, 19 Alessia Pilani, 20 Giordana Duca, 21 Alessandra Frangipani, 22 Emma Stevanin, 23 Francesca Granzotto Inghilterra: 15 Ellie Kildunne, 14 Abby Dow, 13 Helena Rowland, 12 Emily Scarratt, 11 Jess Breach, 10 Zoe Harrison, 9 Lucy Packer, 8 Sarah Beckett, 7 Marlie Packer (capitana), 6 Sadia Kabeya, 5 Abbie Ward, 4 Zoe Aldcroft, 3 Kelsey Clifford, 2 Lark Atkin-Davies, 1 Hannah Botterman A disposizione: 16 Connie Powell, 17 Mackenzie Carson, 18 Maud Muir, 19 Maddie Feaunati, 20 Alex Matthews, 21 Natasha Hunt, 22 Holly Aitchison, 23 Megan Jones

Italia Femminile | 24/03/2024

Sei Nazioni femminile 2024: i precedenti tra Italia e Inghilterra

Il Sei Nazioni femminile 2024 dell’Italia inizia subito con la partita più dura, quella contro l’Inghilterra, un tabù non solo per le Azzurre ma per gran parte del rugby mondiale: ancora troppa la differenza tra il movimento inglese e tutti gli altri, che spesso rende il Sei Nazioni femminile una corsa a due con la Francia, unica in grado di reggere il ritmo delle inglesi. Italia-Inghilterra: i precedenti Le due squadre si sono incontrate 24 volte in partite ufficiali, con le inglesi che hanno vinto in tutte le occasioni. La prima sfida risale al 1988, quando in Coppa Europa le inglesi vinsero 32-9. Nel 1991 il primo incontro al Mondiale (25-9 per l’Inghilterra nella fase a gironi), poi con l’ingresso dell’Italia nel Sei Nazioni femminile, avvenuto nel 2007, le due squadre hanno iniziato ad incontrarsi ogni anno. Il primo incontro nel Torneo, che risale a quell’anno, finì 23-0 per le inglesi a Twickenham. L’ultima sfida, lo scorso anno, si è invece conclusa 68-5. L’impresa sfiorata C’è stata un’occasione in cui l’Italia ha dato realmente l’impressione di poter fare l’impresa e battere l’Inghilterra. Nel Sei Nazioni 2016 le Azzurre ospitarono le inglesi ad Ivrea in una partita che per loro si rivelò difficilissima: dopo 26 secondi l’Italia passò in vantaggio con lo splendido break di Maria Grazia Cioffi. L’Inghilterra reagì ribaltando il risultato e portandosi sul 7-14, ma un’invenzione di Rigoni per la corsa di Stefan permise alle Azzurre di accorciare le distanze con la meta del 12-14. Le inglesi chiusero il primo tempo con la marcatura di Clapp, ma nella ripresa arrivò l’immediata risposta con Elisa Giordano. Il secondo tempo fu di grande tensione per le inglesi, sorprese da un’Italia così arrembante: solo nell’ultimo quarto di partita riuscirono a venire a capo di un match complicatissimo, vincendo 33-24, con Este a siglare la quarta meta per l’Italia.

Italia Femminile | 23/03/2024

Raineri ritrova Sgorbini e lancia Cavina, Mitchell punta sull’esperienza: l’analisi delle formazioni di Italia-Inghilterra

Per la sfida d’esordio del Sei Nazioni femminile contro l’Inghilterra il capo allenatore dell’Italia Nanni Raineri ha dato continuità alle scelte del 2023. Le Azzurre ritrovano Francesca Sgorbini in terza linea, mentre davanti parte Seye dall’inizio con l’esperta Gai pronta a subentrare dalla panchina. Reparto trequarti invece senza novità con la capitana di giornata Stefan accanto a Madia in mediana. Rispetto al WXV stravinto a ottobre il c.t. dell’Inghilterra John Mitchell recupera Sadia Kabeya e Lucy Parker e schiera una formazione di grande esperienza, senza fare tanti esperimenti: svettano Emily Scarratt (108 presenze), Abbie Ward (61) e Zoe Harrison (46) e soprattutto sarà festa per la capitana Marlie Packer, che festeggerà la 100esima presenza con la maglia dell’Inghilterra dopo aver esordito nel 2008. Dalla panchina un possibile debutto: la seconda linea Maddie Feaunati. Sorprese davanti Il pacchetto di mischia scelto da coach Raineri presenta un po’ di sorprese. Come già preannunciato alla vigilia, l’assenza di Vecchini riporta Turani nel ruolo di tallonatrice, con Maris titolare a sinistra e Sara Seye che si prende la maglia numero 3 a destra. Per la prima linea delle Ealing Trailfinders una grande occasione dall’inizio, conseguenza della crescita che sta avendo nel campionato inglese. Tounesi affianca Fedrighi in seconda linea, mentre in terza ritorna dopo l’infortunio Francesca Sgorbini. L’altra flanker sarà Locatelli mentre Giulia Cavina sostituisce Giordano. La numero 8 del Cus Milano si è imposta come terza linea di grande qualità già nel WXV contro Giappone, Sudafrica e USA, ed è chiamata a confermarsi anche contro il meglio del rugby europeo e mondiale. Sicurezza fra le trequarti Se davanti il tecnico azzurro ha operato diversi cambi, nessuna sorpresa invece fra le trequarti, dove le gerarchie non cambiano: Madia affianca Stefan in mediana, D’Incà e Muzzo coprono i lati del campo con Ostuni Minuzzi estremo, mentre la coppia di centri è sempre quella formata da Rigoni e Sillari. Contro una squadra come l’Inghilterra sarà fondamentale mantenere la calma e sbagliare il meno possibile sotto la pressione furiosa delle ragazze di Mitchell, e soprattutto sotto il ritmo che imporranno Lucy Packer e Harrison. Gli inserimenti di Kildunne e il lavoro di Dow, che può anche accentrarsi per andarsi a prendere il pallone in mezzo al campo, serviranno ad aprire spazi nella difesa azzurra, con la coppia Scarratt-Rowland pronta a dare avanzamento costante. Le panchine Se reggere il primo impatto con le inglesi sarà difficile, sarà ancora più impegnativo tenere duro contro la fortissima panchina inglese. Raineri ha optato quindi per un 6+2 in panchina con giocatrici di grande esperienza come Gai e Duca, alternate invece a giovani in crescita come Gurioli, Stecca, Pilani e Frangipani. Per quanto riguarda le trequarti, Stevanin può coprire gli slot di apertura e centro, mentre Granzotto può fare praticamente quasi tutto e il ruolo che coprirà dipenderà molto dall’andamento della partita. Coach Mitchell sceglie invece un classico 5+3 pieno di esperienza, se si esclude la possibile esordiente Feaunati Le formazioni di Italia-Inghilterra Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari, 12 Beatrice Rigoni, 11 Alyssa D’Incà, 10 Veronica Madia, 9 Sofia Stefan (capitana), 8 Giulia Cavina, 7 Francesca Sgorbini, 6 Isabella Locatelli, 5 Sara Tounesi, 4 Valeria Fedrighi, 3 Sara Seye, 2 Silvia Turani, 1 Gaia Maris A disposizione: 16 Laura Gurioli, 17 Emanuela Stecca, 18 Lucia Gai, 19 Alessia Pilani, 20 Giordana Duca, 21 Alessandra Frangipani, 22 Emma Stevanin, 23 Francesca Granzotto Inghilterra: 15 Ellie Kildunne, 14 Abby Dow, 13 Helena Rowland, 12 Emily Scarratt, 11 Jess Breach, 10 Zoe Harrison, 9 Lucy Packer, 8 Sarah Beckett, 7 Marlie Packer (capitana), 6 Sadia Kabeya, 5 Abbie Ward, 4 Zoe Aldcroft, 3 Kelsey Clifford, 2 Lark Atkin-Davies, 1 Hannah Botterman A disposizione: 16 Connie Powell, 17 Mackenzie Carson, 18 Maud Muir, 19 Maddie Feaunati, 20 Alex Matthews, 21 Natasha Hunt, 22 Holly Aitchison, 23 Megan Jones

Italia Femminile | 22/03/2024

Il primo Sei Nazioni senza Sara Barattin: “La maglia azzurra mi manca, ma questo è un gruppo giovane e talentuoso”

Questo sarà il primo Sei Nazioni femminile della storia dell’Italia senza Sara Barattin. La mediana di mischia azzurra aveva infatti esordito nel 2005, ben 2 anni prima che le Azzurre entrassero nel Torneo femminile: “Beh, prima o poi dovevo smettere. Non potevo mica andare avanti all’infinito” racconta ridendo Barattin, che ha introdotto i temi portanti del prossimo Sei Nazioni femminile 2024. Non ti manca un po’ la maglia azzurra? “Assolutamente sì, credo sia normale. Però era il momento giusto per staccare. Sto comunque continuando a giocare al Villorba, fino a quando mi divertirò continuerò a giocare, poi smetterò del tutto”. Negli ultimi 2-3 anni hanno esordito tante giovani promettenti? Come vedi questo nuovo ciclo azzurro? “C’è tanta qualità. Partiamo da Alyssa (D’Incà, ndr), Franceschina (Granzotto, ndr), Vittoria Vecchini, Vittoria Ostuni Minuzzi, ma ce ne sono davvero tante. Speriamo di avere sempre più ragazze di questo livello”. A ottobre c’è stato un WXV molto particolare, con l’Italia che ha vinto tutte le partite schierando 3 formazioni completamente diverse. È un segnale importante? “Moltissimo, vuol dire che c’è grande profondità. Coach Raineri secondo me ha fatto benissimo, era il momento giusto per provare e far fare nuove esperienze alle ragazze. Lo ‘zoccolo duro’ del gruppo comunque era presente, ma intorno a questo sta crescendo tanto talento”. Quali possono essere i margini di miglioramento? “Negli ultimi anni c’è stata una crescita importante in touche, e in mischia comunque riusciamo sempre a ottenere i nostri possessi, quindi i miglioramenti ci sono già stati. Quello su cui bisogna lavorare tanto è soprattutto il piede, che è sempre stato il nostro problema”. Tante ragazze questa estate si sono trasferite all’estero. Pensi sia stata la scelta giusta? “Secondo me sì. Credo sia stata anche una scelta volta a mettersi in gioco a livello rugbistico e umano, per andare fuori dalla propria comfort zone. Il campionato inglese e quello francese poi sono di alto livello, è un modo per aumentare anche il proprio bagaglio tecnico”. Hai mai pensato di provare un’esperienza all’estero? “Solo un anno ci ho pensato, ma poi ho cambiato idea e ho deciso di rimanere qui. È stata una scelta di vita”. Un tuo pronostico su come sarà il Sei Nazioni 2024 dell’Italia femminile? “La partenza sarà molto dura, l’Inghilterra come sempre è l’avversaria più difficile del Torneo. Con l’Irlanda possiamo giocarcela: vero che hanno il fattore campo dalla loro parte e questo ha sempre inciso molto (l’Italia non ha mai vinto in Irlanda, ndr) ma credo e spero che le ragazze possano far bene. Con la Francia sarà un’altra partita molto difficile, forse quasi impossibile. Dovremo giocarcela contro Scozia e Galles, soprattutto la prima è alla nostra portata. Le gallesi invece stanno crescendo a dismisura, ma noi abbiamo già vinto 2 tante volte in Galles, e possiamo ripeterci”.

Italia Femminile | 21/03/2024

Italia femminile, Turani: “L’obiettivo è il podio al Sei Nazioni. L’Inghilterra ci darà segnali importanti”

Comincia l’avventura dell’Italia al Sei Nazioni femminile 2024, e comincia con la sfida più dura, quella contro l’Inghilterra: le Azzurre sfideranno le campionesse in carica domenica 23 marzo a Parma, alle ore 16 (diretta Sky Sport) ma nonostante la grande difficoltà del primo ostacolo hanno le idee molto ben chiare sugli obiettivi. Lo spiega Silvia Turani, prima linea dell’Italia: “A livello di gruppo l’obiettivo è arrivare al terzo posto. Poi ovviamente ragioniamo di partita in partita e scendiamo in campo sempre per vincere, l’obiettivo di fondo è questo anche perché ci permetterebbe di andare nella prima divisione del WXV (nel 2023 l’Italia ha giocato in seconda divisione) e soprattutto ci garantirebbe la qualificazione al prossimo Mondiale”. Hai parlato di terzo posto: vuol dire che bisogna portare a casa almeno 2 o 3 partite… “Sì, siamo consapevoli che non sarà facile perché tutte le nazionali sono molto competitive, ma abbiamo un’importante consapevolezza dei nostri mezzi. Già nel giro di un anno l’Irlanda, che lo scorso anno era più alla portata, è migliorata molto, poi la Scozia lo scorso anno ci ha battute e poi ha vinto tutte le partite al WXV, il Galles è ormai una squadra consolidata e ha fatto un percorso importante, anche se dipenderà molto anche da come si arriverà alla fine del Torneo, soprattutto perché in alcuni ruoli non abbiamo ancora la profondità necessaria per sopperire a tanti infortuni”. Iniziare contro l’Inghilterra è un ostacolo importante. Avreste preferito incontrarla dopo? “Ci sono pro e contro. Da un lato affronti subito l’ostacolo più difficile e questo permette di capire quali sono i punti sui quali bisogna lavorare per migliorare. Dall’altro ti scontri subito con la dura realtà, una squadra che non ti perdona nulla”. Quali obiettivi ci si pone quando si affronta una squadra come l’Inghilterra? “Personalmente mi piace giocare da ‘underdog’, senza la pressione del risultato, e credo possa essere un banco di prova importante anche per le ragazze più giovani che hanno meno esperienza e possono farla in una partita in cui non c’è l’ansia di dover vincere, per quanto difficilissima. Poi alla fine dei conti è una partita, anche se ci si prepara in maniera diversa perché conterà più la prestazione del risultato una volta che arrivi in campo fai quello che fai sempre quando giochi a rugby, a prescindere dall’avversario”. Hai parlato prima di profondità. Con il WXV è stato fatto un primo passo avanti? “Sì assolutamente, quelle 3 partite sono state un bel segnate. Le nostre terze linee non erano disponibili e quindi sono state chiamate – e sono anche partite titolari – ragazze molto giovani con pochissimi o nessun cap in nazionale, e si sono dimostrate tutte all’altezza. Allo stesso modo anche Nicole Mastrangelo (mediana di mischia, ndr) ha dimostrato di poter stare nel gruppo nonostante non fosse mai stata nel giro della Nazionale maggiore ma sono dell’Under 20. Chiaro, non abbiamo affrontato Francia o Inghilterra, ma comunque le loro prestazioni sono state positive, così come è positivo secondo me l’aver iniziato in un Torneo diverso dal Sei Nazioni, in modo da fare un percorso più graduale”. Per quanto riguarda la prima linea, come vedi questo Sei Nazioni nella battaglia davanti? “Intanto spero di riuscire a fare tanti minuti, perché negli ultimi anni gli infortuni hanno limitato le mie presenze nel Sei Nazioni, e vorrei essere in grado di giocare ed essere performante anche per 80 minuti di fila, se ce ne sarà la necessità. Molte avversarie le conosco, pensiamo al Galles dove la tallonatrice gioca con me nelle Harlequins, e molte prime linee le ho già incontrate nel campionato inglese. Da questo punto di vista è un vantaggio perché conosco le loro caratteristiche. Per quanto riguarda l’Italia credo che anche le giovani stiano iniziando ad avere un’esperienza importante. Pensiamo a Gaia Maris, che ha 22 anni e 25 caps, quasi incredibile. Anche Francesca Sgorbini è giovane ma ha esordito a 18 anni. A volte dai per scontato che queste ragazze abbiano la tua età, perché le vedi in azzurro da tantissimo tempo, invece non è così. Alla fine la nostra prima linea è molto giovane, dopo Lucia Gai (95 caps) quella con più cap sono io che ne ho 30, che non sono pochi ma nemmeno tantissimi. Però è anche importante che molte di noi abbiano esperienza internazionale, in effetti tante delle nostre prime linee giocano o hanno giocato all’estero. Gaia Maris è in Francia, io e Sara Seye siamo in Inghilterra, Lucia Gai è stata in Francia: questo aggiunge molto”.

Italia Femminile | 20/03/2024

Italia femminile: un grande mix di talento ed esperienza. L’analisi delle convocate per il Sei Nazioni 2024

Comincia l’avventura dell’Italia al Sei Nazioni femminile 2024: le ragazze, guidate da coach Nanni Raineri, esordiranno domenica 24 marzo alle 16 contro l’Inghilterra, per poi affrontare l’Irlanda e la Francia in trasferta, la Scozia in casa e per finire il Galles a Cardiff. Raineri ha scelto 26 giocatrici per iniziare la preparazione alla prima partita: ciò che salta all’occhio, analizzando l’elenco, non è solo l’ottimo mix tra giocatrici esperte e giovani talenti che come sempre rappresenta il punto di forza di questa squadra, ma è anche l’esperienza internazionale già maturata da alcune ragazze ancora molto giovani. Ad esempio, a soli 23 anni Sgorbini conta già 20 presenze in maglia azzurra e ha una notevole esperienza internazionale maturata in Francia, dove con Romagnat ha vinto anche il titolo nazionale. Allo stesso modo la neo-compagna di squadra a Clermont, Gaia Maris, a 22 anni ha già giocato 25 partite ed è in azzurro dal 2021. Ovviamente sarà importante l’apporto di giocatrici come Gai, Stefan, Sillari e la capitana Giordano, insieme a una Beatrice Rigoni che anche in Inghilterra sta facendo vedere tutto il suo talento. Le avanti Raineri si affida al giusto mix di giovani ed esperte. In attesa del ritorno di Vittoria Vecchini, che salterà la prima partita per infortunio, sarà probabilmente Silvia Turani ad indossare la maglia numero 2 aprendo ulteriormente la strada alla concorrenza per il ruolo di pilone sinistro, con Gaia Maris pronta a dare battaglia in mischia, così come Stecca. A destra Lucia Gai farà valere la sua grandissima esperienza: se dovesse giocare tutte e 5 le partite chiuderebbe il Torneo a quota 100 presenze in maglia azzurra. Dietro di lei ci sarà lotta serrata per il posto in squadra, con Pilani e Seye a giocarsi una maglia. Inoltre, Laura Gurioli rappresenta una pedina ulteriormente importante per tutto il reparto avanzato, potendo giocare non solo tallonatrice ma anche terza linea. In seconda linea spazio all’esperienza di Duca e Fedrighi, con Tounesi, Locatelli e Frangipani che come sempre potranno svariare tra seconda e terza in base alle esigenze del match e della squadra. In terza linea, considerando che in futuro potrebbero tornare a disposizione anche Franco e Arrighetti, ci sarà grande concorrenza per occupare i due posti al fianco della capitana Giordano. Detto delle 3 seconde linee adattabili, bisogna aggiungere alla lista Francesca Sgorbini, anche lei giovane ma con tanta esperienza internazionale, capace di garantire avanzamento palla in mano e ottima placcatrice, Beatrice Veronese – che ritorna in Nazionale dopo tanto tempo – e Giulia Cavina, autrice di un ottimo WXV lo scorso ottobre. Mediana e trequarti Per la maglia numero 9 l’esperienza di Sofia Stefan e il talento di Francesca Granzotto (che potrebbe però essere impiegata in tanti ruoli diversi, soprattutto da ala o estremo) garantiscono un reparto completo. Allo stesso modo, ci sarà lotta serrata per la maglia numero 10, con Madia e Stevanin che spesso si sono alternate nel 2023 e che avendo caratteristiche diverse rendono la mediana ulteriormente completa: la prima si distingue particolarmente nella distribuzione e nella gestione del gioco mentre la seconda può giocare quasi da centro aggiunto attaccando spesso la linea. Il reparto trequarti si presenta come sempre pericolosissimo in attacco: Rigoni e Sillari sono come sempre dei punti fermi per talento ed esperienza, D’Incà può consacrarsi dopo un grande 2023, mentre Muzzo è ormai una certezza. Le fiammate di Vittoria Ostuni Minuzzi e la duttilità di Capomaggi completano un reparto eterogeneo e sempre più performante. Italia femminile: le convocate per il Sei Nazioni 2024 Prime lineeLucia GAI (Valsugana Rugby Padova) – 95 caps Laura GURIOLI (Villorba Rugby) – 7 capsGaia MARIS (ASM Romagnat Rugby) – 25 caps Alessia PILANI (Rugby Colorno) – 5 capsSara SEYE (Ealing Trailfinders) – 18 caps Emanuela STECCA (Villorba Rugby) – 8 capsSilvia TURANI (Harlequins) – 30 caps  Seconde lineeGiordana DUCA (Valsugana Rugby Padova) – 43 caps Valeria FEDRIGHI (Stade Toulousain) – 50 caps Alessandra FRANGIPANI (Villorba Rugby) – 5 capsSara TOUNESI (Sale Sharks) – 35 caps  Terze lineeGiulia CAVINA (CUS Milano) – 4 capsElisa GIORDANO (Valsugana Rugby Padova) –  Capitana – 65 caps Isabella LOCATELLI (Rugby Colorno) – 46 caps Francesca SGORBINI (ASM Romagnat Rugby) – 20 capsBeatrice VERONESE (Valsugana Rugby Padova) – 16 caps  Mediane di mischiaFrancesca GRANZOTTO (Unione Rugby Capitolina) – 7 caps Sofia STEFAN (Valsugana Rugby Padova) – 82 caps  Mediane d’aperturaVeronica MADIA (Grenoble Amazones) – 46 caps Emma STEVANIN (Valsugana Rugby Padova) – 11 caps  CentriBeatrice RIGONI (Sale Sharks) – 70 caps Michela SILLARI (Valsugana Rugby Padova) – 82 caps  Ali/estremiBeatrice CAPOMAGGI (Villorba Rugby) – 12 caps Alyssa D’INCÀ (Villorba Rugby) – 21 caps Aura MUZZO (Villorba Rugby) – 40 caps Vittoria OSTUNI MINUZZI (Valsugana Rugby Padova) – 28 caps 

Italia Femminile | 18/03/2024

Italia: un Sei Nazioni in crescendo, una squadra giovane e tanta voglia di confermarsi. L’analisi del Torneo azzurro

Come detto anche da capitan Lamaro nella conferenza stampa di Cardiff, questo Sei Nazioni deve essere un punto di partenza e non di arrivo, per continuare a crescere e guadagnarsi il rispetto di tutti. Ma se chi ben comincia è già a metà dell’opera, questa Italia ha iniziato più che bene: 2 vittorie contro Scozia e Galles, un pareggio in trasferta con la Francia e una sconfitta col bonus con l’Inghilterra. Da rivedere la sconfitta con l’Irlanda, dove comunque si sono viste delle buone cose a livello difensivo che sono state poi il punto di partenza per i risultati delle 3 partite successive. Il quinto posto finale, paradossalmente, sta un po’ stretto agli Azzurri, che hanno chiuso a un solo punto di ritardo dalla Scozia, a 3 dall’Inghilterra e a 4 dalla Francia, in una classifica cortissima. La squadra di Quesada, però, ha anche distanziato notevolmente il Galles, fermo a 4 punti contro gli 11 dell’Italia. Un Sei Nazioni in crescendo Che l’Italia potesse fare un bel Sei Nazioni lo si era capito fin dalla prima giornata: il primo tempo contro l’Inghilterra, davanti ai 57.000 spettatori dell’Olimpico, aveva fatto capire tutte le potenzialità degli Azzurri, rimontati ma mai domi, come dimostra la grande difesa contro un avversario che voleva chiudere la partita e la successiva meta a tempo scaduto di Ioane, che è valsa il primo punto del Torneo. Contro l’Irlanda la squadra di Quesada ha vissuto il pomeriggio più difficile del Sei Nazioni: il 36-0 finale è stato bruciante, ma ha comunque dato segnali importanti al tecnico, in particolare sulla fase difensiva, diventata poi il vero punto di forza dell’Italia, già dalla partita successiva. A Lille, la Francia era scesa in campo con un solo obiettivo: demolire fisicamente gli avversari con la forza dei propri avanti (oltre 100 kg di differenza), ma la squadra di Galthié ha sbattuto contro un muro azzurro, capace di chiudere la porta ai giganti francesi e di sporcare tutti i palloni nel breakdown, rendendo impossibile il lavoro di Lucu, Jalibert e poi Ramos, passato apertura. Chiaramente il rosso a Danty alla fine del primo tempo ha inciso, ma sarebbe riduttivo collegare il pareggio dell’Italia (con Garbisi che è andato a un millimetro da una vittoria storica) solo alla superiorità numerica. Il risultato nasce prima di tutto da una grande difesa e da una grande lucidità di tutto il gruppo, e solo dopo dai maggiori spazi concessi dai francesi, che comunque erano parsi molto nervosi a prescindere dall’espulsione. In ogni caso, l’Italia è cresciuta di partita in partita sotto tutti gli aspetti: difesa, capacità di sfruttare le occasioni, mentalità, e soprattutto in mischia e touche, un po’ balbettanti all’inizio e molto più solide alla fine del Torneo, come dimostrano le grandi prestazioni di Fischetti e Ferrari di fronte a una prima linea gallese in grande sofferenza. La svolta Quella di Lille è stata la partita della svolta, quella dell’Olimpico (sold out con 70.000 spettatori) è stata invece la prova che la squadra di Quesada faceva sul serio: di fronte c’era una Scozia che doveva vincere per restare in corsa per il Sei Nazioni (e la successiva sconfitta dell’Irlanda le avrebbe dato ragione) e che ha giocato una grande partita, provando con le giocate di Russell a innescare il dinamismo di Kinghorn e la furia di Van der Merwe e Steyn. Di fronte però c’era un’Italia molto diversa a livello di testa: nonostante lo svantaggio di 14-3 prima e di 22-10 poi, gli Azzurri hanno continuato a fare la loro partita senza scomporsi, mettendo sempre più pressione alla Scozia e battendola con un grandissimo secondo tempo. Ciliegina sulla torta: la difesa sulle 24 fasi di assalto finale della Scozia, arresasi di fronte al muro azzurro. Il resto è storia recente: a Cardiff l’Italia ha tenuto il Galles a 0 punti per 60 minuti, una cosa riuscita a ben pochi da quelle parti, dominando la partita e mettendola poi in cassaforte con i calci di Page-Relo e Garbisi. Le due mete subite nel finale bruciano un po’, ma possono essere comunque utili per ricordare a una squadra giovanissima quanto al Sei Nazioni – e a livello internazionale in generale – basti poco per cambiare tutto, da una parte e dall’altra. Confermarsi Ora l’obiettivo è confermare quanto fatto vedere in questo Sei Nazioni 2024. Il primo passo sarà il tour estivo, storicamente ostico per l’Italia, che vedrà 3 partite contro 3 formazioni molto difficili da affrontare, soprattutto in trasferta: Tonga, Samoa e Giappone. L’ultimo tour, nel 2022, non è andato benissimo, e proprio per questo fare una bella estate in termini di risultati e prestazioni sarà importante per continuare il percorso di crescita di questa squadra, oltre ad essere un’occasione per allargare ulteriormente la rosa. Anche perché a novembre arriveranno Argentina e All Blacks, rispettivamente quarta e seconda dell’ultima Rugby World Cup: due squadre contro le quali gli Azzurri dovranno dimostrare di essere davvero diventati grandi.

Italia | 18/03/2024

I numeri dell’Italia femminile e le statistiche al Sei Nazioni

La storia dell’Italia femminile comincia a Riccione, il 22 giugno 1985: le Azzurre giocarono la prima partita della loro storia contro la Francia, pareggiando per 0-0. Dopo 39 anni, l’Italia è una delle principali potenze del rugby femminile mondiale, e si presenta al Sei Nazioni 2024 come settima del ranking. I numeri all time dell’Italia femminile L’Italia ha disputato 189 partite ufficiali, ottenendo 70 vittorie, con 4 pareggi e 115 sconfitte. In totale le Azzurre hanno segnato 2737 punti, subendone 4155. La squadra che l’Italia ha affrontato più volte è proprio la Francia, sfidata 3 volte nelle prime 3 partite della sua storia e 28 volte in totale, con 5 vittorie azzurre: 1996, 2013, 2015, 2019 e 2022. La squadra più battuta dalle Azzurre è la Scozia, 16 vittorie su 24 incontri. L’Italia ha partecipato anche a 5 Coppe del Mondo, raggiungendo per la prima volta i quarti di finale nel 2022. La giocatrice più presente nella storia dell’Italia è Sara Barattin con 116 presenze, mentre la miglior marcatrice è Veronica Schiavon con 383. La prima in attività, e seconda assoluta, è Michela Sillari con 279 punti. Sillari è anche la giocatrice che ha segnato più punti in una singola partita (23 contro la Scozia nel 2018) e quella che ha segnato più mete in un singolo match, 3 come Manuela Furlan. La giocatrice con più mete segnate in assoluto è Manuela Furlan con 20, mentre Sofia Stefan è la migliore tra quelle in attività con 16. La vittoria più larga dell’Italia è un 52-0 del 2005 contro la Germania e quella con più punti segnati è il 65-22 del 2012 contro le Samoa, mentre la sconfitta più larga è un 74-0 subito a Parma dall’Inghilterra nel 2022. Il record in una partita dei Mondiali invece è appannaggio di Michela Tondinelli, 19 contro la Russia nel 1998. L’Italia ha vinto anche 2 edizioni della Coppa delle Nazioni (2002 e 2006) e una del campionato europeo, nel 2005. In realtà si tratta della stessa competizione, solo che Rugby Europe assegnava il titolo di campione europeo ogni 4 anni, mentre le altre edizioni non venivano conteggiate ufficialmente. Le Azzurre sono giunte al secondo posto del WXV 2023, vincendo tutte le partite con il bonus offensivo, chiudendo a pari punti con la Scozia ma concludendo seconde per differenza punti. Sono 3 le Azzurre che hanno indossato la maglia delle Barbarians: Silvia Turani nel 2019, Sara Barattin e Maria Magatti nel 2023. Le statistiche dell’Italia al Sei Nazioni femminile L’Italia partecipa al Sei Nazioni femminile dal 2007, quando prese il posto della Spagna: da quel momento, le Azzurre hanno disputato 82 partite vincendone 23, con 3 pareggi e 57 sconfitte, 900 punti segnati e 1995 subiti. Il miglior risultato dell’Italia è il secondo posto del 2019, ottenuto conquistando 3 vittorie (Scozia, Irlanda e Francia) e un pareggio contro il Galles. Anche in questo caso, la Scozia è la “vittima” preferita delle Azzurre, che hanno vinto 10 volte su 16 partite, con in mezzo un pareggio e 4 sconfitte. Dall’ingresso nel Torneo del 2007 al 2023 sono 6 le capitane che hanno guidato la Nazionale azzurra: Licia Stefan (2007), Paola Zangirolami (dal 2008 al 2012), Silvia Gaudino (dal 2013 al 2015), Sara Barattin (dal 2016 al 2018), Manuela Furlan (2019, e poi 2021 e 2022) ed Elisa Giordano, capitana nel 2020 e nel 2023. Il record di presenze italiane nel Torneo è detenuto da Sara Barattin (78 presenze), quello di punti da Veronica Schiavon (201) e quello delle mete da Manuela Furlan (12). Quest’ultimo può essere superato quest’anno, visto che la prima giocatrice in attività (terza globale, dietro Furlan e Bettoni) in classifica è Beatrice Rigoni con 10 marcature. Schiavon è anche la giocatrice ad aver segnato più punti in una singola partita dell’Italia al Sei Nazioni: 21 nella vittoria per 31-10 contro la Scozia. La vittoria italiana più larga in una partita del Sei Nazioni risale al 2014 (45-5 contro la Scozia) mentre la sconfitta col passivo più alto è lo 0-74 subito nel 2022 contro l’Inghilterra. La miglior striscia di risultati positivi nel Sei Nazioni risale al biennio 2018-19, con 4 vittorie e un pareggio. La peggiore invece risale al biennio 2007-08, con 9 sconfitte di fila. L’Italia ha conquistato anche un Trofeo Anita Garibaldi, battendo la Francia nel 2019 per 31-12 con mete di Furlan, Bettoni, Stefan e Rigoni, una trasformazione e 3 calci di punizione di Sillari. I piazzamenti dell’Italia femminile al Sei Nazioni 2007 – 6ª  2008 – 5ª con 1 vittoria (Scozia)    2009 – 6ª2010 – 5ª con 1 vittoria (Galles) e 1 pareggio (Scozia)2011 – 5ª con 2 vittorie (Galles e Scozia)2012 – 5ª con 1 vittoria (Scozia)2013 – 5ª con 2 vittorie (Francia e Scozia)2014 – 4ª con 2 vittorie (Galles e Scozia)2015 – 3ª con 3 vittorie (Scozia, Francia e Galles)2016 – 5ª con 2 vittorie (Scozia e Galles)2017 – 6ª2018 – 4ª con 2 vittorie (Galles e Scozia)2019 – 2ª con 3 vittorie (Scozia, Irlanda e Francia) e 1 pareggio (Galles)2020* (Il Torneo non fu disputato per intero) – 4ª con 1 vittoria (Galles)2021* (Il Torneo si tenne in versione “ridotta” con sole 3 partite) – 4ª con una vittoria (Scozia)2022 – 5ª con 2 vittorie (Scozia e Galles)2023 – 5ª con 1 vittoria (Irlanda)

Italia Femminile | 18/03/2024