Autore: Redazione Onrugby
URC: Benetton trascinato da Izekor e Odogwu. Zebre beffate per un punto, ma grande partita a Durban. L’analisi della 13a giornata
Nella 13° giornata di United Rugby Championship il Benetton torna a vincere battendo 21-18 Edimburgo in una sfida complicatissima, decisa dalla meta di Izekor a un minuto dalla fine dopo aver inseguito per gran parte del match. Un successo fondamentale per i biancoverdi in ottica playoff, che superano proprio gli scozzesi in classifica. A Durban le Zebre vanno vicinissime all’impresa e alla quarta vittoria consecutiva contro degli Sharks pieni di Springboks ma messi in difficoltà dai ragazzi di Brunello, che si confermano ancora una volta pienamente competitivi anche in un match che sulla carta si prospettava difficilissimo. I sudafricani soffrono tantissimo e rimontano nel finale grazie alla loro fisicità, vincendo 35-34, ma le Zebre conquistano comunque altri due punti di bonus, nonostante il rimpianto di essere arrivati a un passo da un altro grande successo. Benetton, sofferenza e vittoria Una partita difficilissima, con Edimburgo che a un certo punto è parso padrone del campo ma non è riuscito a chiudere la partita, e con il Benetton bravo a soffrire e a rimontare nel finale. Fanno la differenza la meta di Alessandro Izekor, con quella falcata che è ormai il suo marchio di fabbrica, e la grande prestazione del rientrante Paolo Odogwu, che ancora una volta dimostra di essere decisivo quando la condizione fisica glielo consente. La meta di McCann nel primo tempo indirizza subito il match dalla parte degli scozzesi, che si sono affidati tantissimo al piede di un ottimo Thompson, bravo ad ispirare la meta del compagno e a mettere pressione al Benetton con i suoi calci. L’asse Smith-Mendy nel finale di primo tempo firma la meta del sorpasso, ma prima che il tempo scada Thompson firma il piazzato dell’11-13 dell’intervallo. La ripresa è molto combattuta a metà campo, con poche occasioni e tanti errori da una parte e dall’altra nei momenti decisivi. La rolling maul scozzese però fa la differenza al 48’, con Ashman che finalizza, e a quel punto il Benetton entra nella fase più difficile della sua partita. La squadra di Bortolami però non perde la testa, tiene duro e con l’ingresso di Albornoz ritrova fluidità in attacco: l’argentino ispira con una grande giocata la meta di Odogwu, poi il finale diventa un vero e proprio assalto. Menoncello è come sempre tra i più attivi, e proprio il miglior giocatore del Sei Nazioni 2024 (e tra i candidati al premio di MVP anche quest’anno) in qualche modo è decisivo, perché Mosese Tuipulotu lo colpisce direttamente in faccia con un placcaggio alto. È rosso diretto, con Umaga che spreca il piazzato del sorpasso, ma i biancoverdi non mollano e continuano ad insistere: lo stesso Umaga si fa perdonare ridando vita a un pallone buttato nella propria metà campo, Odogwu trova uno splendido break e Izekor apre il gas per mancare in bandierina la meta che vale la vittoria per 21-18 su Edimburgo. Sharks-Zebre: fisicità e velocità Da una parte la prorompente fisicità degli Sharks, che partono furiosamente e segnano due mete in 12 minuti a suon di cariche degli avanti e mettono in difficoltà la mischia italiana conn la prima linea tutta Springboks Nché-Mbonambi-Koch. Dall’altra parte però c’è la grande capacità delle Zebre di attaccare gli spazi in velocità. La squadra di Brunello, ispirata da un Geronimo Prisciantelli in stato di grazia, mette in evidenza tutte le falle della difesa sudafricana e ribalta tutto con un clamoroso 17-0 di parziale. Proprio Prisciantelli si alterna con Montemauri in cabina di regia togliendo riferimenti agli Sharks, e la rapidità con cui le Zebre muovono il pallone crea spesso la superiorità numerica al largo. Succede in occasione della prima meta di Gesi, che apre la rimonta che porta al 17-14 con la marcatura di Ferrari e il piazzato di Montemauri dopo un fallo da cartellino giallo di Mapimpi. In 14, però, gli Sharks si affidano al loro uomo più rappresentativo, quello in grado di risolvere partite così: Siya Kolisi, che sorprende tutti partendo dalla base di una maul avanzante, evita il placcaggio di Gregory e segna la meta che indirizza il primo tempo, perché poco dopo Koch firma la marcatura del 28-17 con cui si chiude il primo tempo, anche se Gesi e Dominguez prima costruiscono (su altra intuizione di Prisciantelli) e poi si divorano una meta che sembrava già fatta. L’impressione è che gli Sharks, seppur fisicamente superiori, non abbiano la continuità necessaria per sfruttarla e siano costretti ad andare a fiammate. Quando cala il ritmo, poi, la loro difesa sale in maniera disordinata, e contro una squadra che sa accelerare il gioco come le Zebre le cose si complicano particolarmente. Prisciantelli, poi, è incontenibile, e nel giro di 4 minuti si mette in proprio segnando le due mete che ribaltano la partita. Nel finale purtroppo la fisicità degli Sharks fa la differenza, con la mischia che mette in difficoltà la prima linea delle Zebre – ammonito Hasa – e Hooker che marca la meta che decide il match a 6 minuti dalla fine, con la trasformazione di Hendrikse che firma il 35-34 finale. Detto di Prisciantelli, grande prestazione anche da parte di Ruggeri e del solito Paea, mentre Alessandro Gesi si dimostra pericolosissimo in attacco, ma pesa l’errore (diviso a metà con il compagno) sul pallone perso da Dominguez alla fine del primo tempo.
News | 23/03/2025
Italia, Roselli lancia Granzotto dall’inizio. Inghilterra con Kildunne impact player
Fabio Roselli ha scelto la prima Italia della sua avventura sulla panchina delle Azzurre, e di fronte c’è un’Inghilterra che schiera una formazione piena di stelle per il match della prima giornata del Sei Nazioni femminile 2025. Il tecnico azzurro schiera Alyssa D’Incà come centro, mentre all’ala trova spazio Granzotto. Davanti Francesca Sgorbini si sposta a numero 8, con le esperte Locatelli e Veronese flanker. Occasione importante da titolare per Laura Gurioli, titolare in prima linea accanto alle confermate Turani e Seye. In panchina c’è una possibile esordiente – la mediana di mischia Alia Bitonci – e anche un grande ritorno: quello di Giada Franco. Dall’altra parte John Mitchell, tecnico delle Red Roses, schiera invece due esordienti: l’ala Mia Venner e la seconda linea Lilli Ives Campion. Altre due possibili esordienti partono dalla panchina, Robinson e Shakells. Ritmo e possesso Senza Giordano e Sillari, indisponibili, Roselli ha deciso di spostare D’Incà accanto a Rigoni, formando una coppia di centri diversa dal solito, mentre l’utility back Granzotto giocherà ala provando a sfruttare la sua rapidità di movimento (può fare anche la mediana di mischia) e dovrà arginare in difesa l’esordiente Venner dall’altra parte. Per il resto, il reparto trequarti non subisce particolari modifiche rispetto alla scorsa annata, con Ostuni Minuzzi e Muzzo a completare il triangolo allargato e Madia ad affiancare Stefan (capitana di giornata) in mediana. Il lavoro di Stefan, numero 9 anche delle Sale Sharks, sarà fondamentale, sia perché conosce e sfida tutte le settimane le avversarie sia perché dovrà impostare un ritmo che permetta alle Azzurre di non andare fuori giri contro la furia delle inglesi. Più possesso avrà l’Italia, più sarà possibile arginare le Red Roses, che se lasciate libere di fare la partita che hanno in mente diventano ingiocabili. La battaglia davanti In questo senso, saranno tre gli aspetti fondamentali della battaglia davanti, e riguardano sia la qualità del possesso azzurro sia la capacità di abbassare il ritmo delle inglesi. Le terze italiane (Veronese, Locatelli e Sgorbini, più Franco ed eventualmente anche Tounesi dalla panchina) dovranno lavorare tantissimo in mezzo al campo per rallentare il più possibile il possesso delle inglesi, con placcaggi mirati e tanti interventi nel breakdown. Per avere palloni di qualità saranno fondamentali le fasi statiche, con Gurioli che dovrà essere precisa al lancio e le seconde linee azzurre (con Locatelli che giocando in terza può aggiungere un’ulteriore opzione) brave a garantire possessi veloci. E poi, chiaramente, la mischia ordinata sarà chiamata al durissimo compito di reggere l’impatto con Clifford e Muir in prima linea. Le panchine Per tenere per 80 minuti il ritmo indiavolato dell’Inghilterra serviranno ingressi di grande qualità. Roselli può contare su elementi ormai rodati ad alto livello come Vecchini, Maris, Tounesi, Franco (che torna in Nazionale dopo 2 anni), Stevanin e Capomaggi. Si aggiungono anche Stecca, che ha fatto bene nel WXV e l’esordiente Bitonci. Dall’altra parte, però, coach Mitchell ha il jolly da giocarsi se le cose dovessero mettersi male: Elle Kildunne, miglior giocatrice del Sei Nazioni 2024, una ragazza in grado di cambiare e spaccare la partita da sola. Le formazioni di Inghilterra-Italia Inghilterra: 15 Emma Sing, 14 Mia Venner, 13 Emily Scarratt, 12 Holly Aitchison, 11 Claudia Macdonald, 10 Helena Rowland, 9 Lucy Packer, 8 Maddie Feaunati, 7 Marlie Packer, 6 Zoe Aldcroft (Capitano), 5 Lilli Ives Campion, 4 Rosie Galligan, 3 Maud Muir, 2 Amy Cokayne, 1 Kelsey Clifford A disposizione: 16 May Campbell, 17 Hannah Botterman, 18 Sarah Bern, 19 Abbie Ward, 20 Sadia Kabeya, 21 Flo Robinson, 22 Jade Shekells, 23 Ellie Kildunne Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Alyssa D’Incà, 12 Beatrice Rigoni, 11 Francesca Granzotto, 10 Veronica Madia, 9 Sofia Stefan (Capitano), 8 Francesca Sgorbini, 7 Isabella Locatelli, 6 Beatrice Veronese, 5 Giordana Duca, 4 Valeria Fedrighi, 3 Sara Seye, 2 Laura Gurioli, 1 Silvia Turani A disposizione: 16 Vittoria Vecchini, 17 Emanuela Stecca, 18 Gaia Maris, 19 Sara Tounesi, 20 Giada Franco, 21 Alia Bitonci, 22 Emma Stevanin, 23 Beatrice Capomaggi
Italia Femminile | 21/03/2025
Giada Franco: “Che bello tornare, dell’Italia mi mancava tutto. La prima con l’Inghilterra? Una sfida per tutte”
Era il 55’ di Italia-Galles, 29 aprile 2023: Giada Franco è costretta ad abbandonare il campo per un infortunio al ginocchio. È l’inizio di un percorso lunghissimo che la tiene lontana dai campi per oltre un anno: poi il ritorno con la maglia di Colorno, e adesso la convocazione in Nazionale, per tornare a sognare quella maglia azzurra che non indossa da due anni. Adesso, Giada Franco è felice: “Sto molto bene, sono contenta e felice di essere in raduno, è una delle cose che mi sono mancate di più. Stare insieme alle ragazze, vivere con loro la preparazione alle partite, lavorare sul campo, fuori, è tutto speciale. Mi è mancato tutto questo”. Quali sono state le difficoltà principali di questi due anni? “Oltre ai problemi fisici, che ovviamente sono l’aspetto principale quando si ha un infortunio, ha inciso molto anche il fattore mentale. Quando il tuo corpo non riesce a fare ciò che la tua mente vorrebbe è sempre frustrante, ti mette molto in difficoltà. Adesso, però, sono fiera di me stessa ed essere tornata in raduno per me vuol dire già tanto”. Sei sempre stata convinta di riuscire a tornare? “No, ho avuto davvero paura di non poter tornare più in campo. E per questo devo ringraziare tantissimo tutte le persone che mi hanno seguita in questi due anni, come i fisioterapisti e i preparatori. Non mi sono affidata a un mental coach ma col senno di poi avrei dovuto (ride, ndr)”. Tornando al campo, che aria si respira in raduno? “Il clima è molto positivo, c’è davvero tanto entusiasmo. Abbiamo voglia di ricominciare e il nuovo coach (Fabio Roselli, ndr) ha portato nuovi stimoli. Siamo un gruppo che ha voglia di imparare ancora, di mettersi in gioco, di migliorare e di scendere in campo”. Quali sono gli obiettivi per questo Sei Nazioni? “Stiamo iniziando a costruire quello che sarà un anno molto impegnativo, con la Rugby World Cup ad agosto e settembre, e ovviamente il nostro obiettivo è quello di performare al meglio in tutte le 5 partite, perché parliamo di uno dei tornei più importanti del mondo. Tutti vorrebbero giocare il Sei Nazioni e vogliamo farlo al meglio. Per ora il focus è sulla performance: trovare la nostra strada su come vogliamo giocare, i risultati poi verranno come conseguenza delle prestazioni”. Com’è iniziare con l’Inghilterra? Meglio trovarla prima o dopo? “Personalmente credo che iniziare con l’Inghilterra sia una bella sfida. Sono le migliori al mondo, le conosciamo bene e sappiamo quanto siano pericolose in tutti gli aspetti del gioco. Affrontarle subito è un modo per riadattarci subito al livello internazionale, e poi come tutte le squadre anche loro alla prima partita non avranno ancora tutti gli automatismi rodati come potrebbero esserlo in seguito, e affrontando una squadra così strutturata penso possa essere un aiuto”.
Italia Femminile | 19/03/2025
Italia femminile: un bel mix di esperienza e giovani talenti. L’analisi delle convocate per il Sei Nazioni 2025
Sono 34 le azzurre scelte dal nuovo capo allenatore dell’Italia femminile, Fabio Roselli, per affrontare il Sei Nazioni 2025, primo importante obiettivo stagionale delle Azzurre, che esordiranno domenica 23 contro l’Inghilterra (diretta Rai/Sky). Coach Roselli, ex Zebre e Italia maschile under 20, ha scelto 20 avanti e 14 trequarti, potendo contare su tante giocatrici in grado di coprire più ruoli, con la possibilità di variare le carte in tavola a seconda della partita. Le avanti Davanti c’è la conferma di Silvia Turani, la più esperta delle prime linee: dovrebbe giocare a sinistra, ma all’occorrenza può coprire tutti i ruoli della prima linea. A sinistra possibilità anche per Gaia Maris, sempre presente nel gruppo azzurro, con Emanuela Stecca a disposizione del tecnico. A destra c’è l’ormai rodata Sara Seye, con le giovani Alessia Pilani e Vittoria Zanette a giocarsi l’altro posto in lista gara. Per quanto riguarda la maglia numero 2, il tecnico ha confermato Vittoria Vecchini e Laura Gurioli, aggiungendo però la possibile esordiente Desiree Spinelli del Benetton Treviso. Per quanto riguarda la seconda e la terza linea, Roselli avrà ha disposizione tante giocatrici intercambiabili, e la concorrenza nel ruolo sarà agguerritissima. In seconda il tecnico può contare sulla furia di Sara Tounesi, sull’esperienza di Fedrighi e Duca e sulla duttilità di Frangipani e Locatelli, che all’occorrenza possono giocare anche in terza linea, così come fatto spesso da Tounesi nelle ultime due stagioni. In terza si registra anche il grande ritorno di Giada Franco, lontana dalla maglia azzurra per quasi due anni a causa di un grave infortunio. Presente ovviamente la capitana Elisa Giordano, con l’esperta Arrighetti e la confermatissima Sgorbini, mentre tornano in azzurro Alissa Ranuccini e Beatrice Veronese. La mediana Dietro Sofia Stefan, come sempre confermata nel gruppo azzurro, Fabio Roselli potrà scegliere tra la possibile esordiente Alia Bitonci – che si è già messa in luce in under 20 – e l’utility back Francesca Granzotto, che può giocare numero 9 ma che potrebbe essere impiegata principalmente nel triangolo allargato. Per la maglia numero 10 invece ci sarà ancora una volta un ballottaggio tra Veronica Madia ed Emma Stevanin. Le trequarti Il reparto arretrato delle azzurre alterna la grande esperienza di giocatrici esperte a giovani esordienti o quasi. Dietro la coppia di centri Rigoni-Sillari scalpita Sara Mannini (già tra le migliori nel WXV 2024) e le possibili esordienti Aggio – che può fare anche l’ala – e Corradini. Alyssa D’Incà può fare sia il centro che l’ala, ma è più probabile vederla nel triangolo allargato, dove ci saranno anche Vittoria Ostuni Minuzzi (principalmente estremo), Aura Muzzo (ala), Beatrice Capomaggi (estremo) e la già citata Granzotto, che può coprire praticamente tutti i ruoli dal 9 al 15. Le convocate dell’Italia per il Sei Nazioni femminile 2025 PiloniGaia MARIS (Valsugana Rugby Padova, 32 caps)Alessia PILANI (Rugby Colorno, 7 caps)Sara SEYE (Ealing Trailfinders, 27 caps)Emanuela STECCA (Villorba Rugby, 13 caps)Silvia TURANI (Harlequins, 37 caps)Vittoria ZANETTE (LOU Rugby, 1 cap) TallonatriciLaura GURIOLI (Villorba Rugby, 13 caps)Desiree SPINELLI (Benetton Rugby Treviso, esordiente)Vittoria VECCHINI (Valsugana Rugby Padova, 31 caps) Seconde lineeGiordana DUCA (Valsugana Rugby Padova, 52 caps)Valeria FEDRIGHI (Rugby Colorno, 58 caps)Alessandra FRANGIPANI (Villorba Rugby, 11 caps)Isabella LOCATELLI (Rugby Colorno, 51 caps)Sara TOUNESI (Montpellier Herault Rugby, 43 caps) Terze lineeIlaria ARRIGHETTI – Stade Rennais Rugby (62 caps)Giada FRANCO (Rugby Colorno, 32 caps)Elisa GIORDANO (Valsugana Rugby Padova, 69 caps) – CapitanaAlissa RANUCCINI – Rugby Colorno (10 caps)Francesca SGORBINI (ASM Romagnat Rugby, 28 caps)Beatrice VERONESE (Valsugana Rugby Padova, 22 caps) Mediane di mischiaAlia BITONCI (Valsugana Rugby Padova, esordiente)Sofia STEFAN (Sale Sharks, 91 caps) Mediane di aperturaVeronica MADIA (Rugby Colorno, 52 caps)Emma STEVANIN (Valsugana Rugby Padova, 19 caps) CentriNatascia AGGIO (Valsugana Rugby Padova, esordiente)Giada CORRADINI (Rugby Colorno, esordiente)Sara MANNINI (Rugby Colorno, 4 caps)Beatrice RIGONI (Sale Sharks, 79 caps)Michela SILLARI (Valsugana Rugby Padova, 87 caps) Ali/estremiBeatrice CAPOMAGGI (Villorba Rugby, 19 caps)Alyssa D’INCA’ (Villorba Rugby, 26 caps)Francesca GRANZOTTO (Unione Rugby Capitolina, 16 caps)Aura MUZZO (Villorba Rugby, 49 caps)Vittoria OSTUNI MINUZZI (Valsugana Rugby Padova, 37 caps)
Italia Femminile | 19/03/2025
Italia: una difesa da perfezionare e un attacco che dà fiducia. L’analisi del Sei Nazioni degli Azzurri
L’Italia ha chiuso il Sei Nazioni 2025 al quinto posto con una vittoria, 4 sconfitte e 5 punti, maturati dal successo contro il Galles e dal bonus conquistato contro l’Irlanda. Gli Azzurri hanno quindi confermato il piazzamento del 2024, pur con qualche punto in meno, rimanendo per il secondo anno di fila davanti al Galles (battendolo nello scontro diretto per la terza volta in quattro anni) e – pur in un torneo tra alti e bassi – confermando di poter essere una squadra pericolosa per tutte le avversarie. Le novità in attacco L’Italia ha giocato un Sei Nazioni in crescendo soprattutto dal punto di vista dell’attacco. La squadra di Quesada non era riuscita ad esprimersi al meglio contro la Scozia, poi con il Galles è stata costretta a cambiare piano di gioco all’ultimo momento a causa del maltempo, giocando una partita di grande carattere nonostante le condizioni poco favorevoli. Contro Francia, Inghilterra e Irlanda però si sono visti i lanci di gioco su cui Quesada puntava tantissimo e hanno portato a un grande miglioramento della pericolosità offensiva degli Azzurri, con giocatori come Menoncello e Capuozzo sempre protagonisti e un Monty Ioane che si è calato bene nel ruolo di “disturbatore”, andando a disturbare la ricezione degli avversari sui calci dalla base e sugli un&under. Le difficoltà nei secondi tempi D’altro canto, il problema principale del Sei Nazioni dell’Italia è stato la difesa, in particolare nel secondo tempo. Gli Azzurri hanno sempre giocato delle prime frazioni di livello, tenendo testa ai ritmi folli imposti da Scozia e Francia, dominando il Galles e giocando alla pari con Inghilterra e Irlanda. Gli errori commessi nella ripresa, però, sono costati tanto in termini di punteggio, con Francia e Inghilterra che nel secondo tempo hanno preso il largo sfruttando ogni minimo errore degli Azzurri e chiudendo con dei distacchi anche eccessivi rispetto al valore mostrato dall’Italia in questo Sei Nazioni. Proprio le difficoltà nel secondo tempo hanno impedito all’Italia di conquistare più punti di quanti ne ha effettivamente ottenuti, considerando che gli Azzurri sono andati vicini al bonus difensivo con la Scozia e a una sola meta da quello offensivo con Francia e Inghilterra. Alla fine, anche le statistiche confermano l’Italia come quinta forza del torneo, essendo quinta anche per numero di punti fatti (106) e per numero di punti subiti (188). Gioco al piede Tra i miglioramenti principali, va sicuramente registrato quello nel gioco al piede. L’Italia è la seconda squadra del torneo per numero di calci (160 contro i 183 dell’Inghilterra) e spesso è riuscita a vincere la battaglia aerea o a mettere pressione ai ricevitori, in particolare contro Galles e Irlanda. Inoltre, grazie soprattutto alla precisione di Tommaso Allan, l’Italia è stata la seconda squadra del Sei Nazioni (dietro all’Inghilterra) per percentuale di riuscita nei piazzati, comprese le trasformazioni: gli Azzurri hanno piazzato con l’81.48% di efficacia. Crescita e continuità In questo senso, proprio nell’ultima partita contro l’Irlanda si è registrata la crescita che serviva, con l’Italia che non solo è riuscita a fare il suo gioco per 80 minuti (pur avendone giocati 30 con un uomo in meno) ma che è anche cresciuta nel finale di partita, accorciando con la meta di Varney e attaccando nel finale alla ricerca della meta del pareggio e del possibile sorpasso. Esattamente quello che serviva a Quesada e al suo staff per impostare al meglio il prosieguo del 2025, nonostante la palpabile delusione per una vittoria che a un certo punto sembrava alla portata, come dichiarato dal tecnico stesso. Proprio sulla continuità gli Azzurri dovranno continuare a lavorare: ad esempio, la percentuale di efficacia nei placcaggi è tutto sommato buona (85.52%, quarta nel torneo) ma è stata condizionata dai secondi tempi contro Francia e Inghilterra, altrimenti sarebbe stata ancora più alta. Infatti, l’Italia è la formazione che ha effettuato più placcaggi nel Sei Nazioni 2025 (839) ma anche quella che ne ha sbagliati di più (142)
Italia | 18/03/2025
Sei Nazioni femminile 2025: i precedenti tra Inghilterra e Italia
Il Sei Nazioni femminile 2025 dell’Italia comincia con la partita più difficile, quella contro l’Inghilterra: un tabù non solo per le Azzurre ma per tante altre formazioni che contro le inglesi non sono mai riuscite a vincere. Sarà l’esordio ufficiale di Fabio Roselli sulla panchina della Nazionale femminile al Community Stadium di York. Inghilterra-Italia femminile: i precedenti Inghilterra e Italia si sono incontrate 25 volte in partite ufficiali, con le inglesi che hanno vinto in tutte le occasioni. Le Azzurre hanno segnato 138 punti contro i 1263 dell’Inghilterra. La prima sfida risale al 1988, quando in Coppa Europa le inglesi vinsero 32-9. Nel 1991 il primo incontro al Mondiale (25-9 per l’Inghilterra nella fase a gironi), poi con l’ingresso dell’Italia nel Sei Nazioni femminile, avvenuto nel 2007, le due squadre hanno iniziato ad incontrarsi ogni anno. Il primo incontro nel Torneo, che risale a quell’anno, finì 23-0 per le inglesi a Twickenham. L’ultima sfida, lo scorso anno, si è invece conclusa 0-48. L’impresa sfiorata C’è stata un’occasione in cui l’Italia ha dato realmente l’impressione di poter fare l’impresa e battere l’Inghilterra. Nel Sei Nazioni 2016 le Azzurre ospitarono le inglesi ad Ivrea in una partita che per loro si rivelò difficilissima: dopo 26 secondi l’Italia passò in vantaggio con lo splendido break di Maria Grazia Cioffi. L’Inghilterra reagì ribaltando il risultato e portandosi sul 7-14, ma un’invenzione di Rigoni per la corsa di Stefan permise alle Azzurre di accorciare le distanze con la meta del 12-14. Le inglesi chiusero il primo tempo con la marcatura di Clapp, ma nella ripresa arrivò l’immediata risposta con Elisa Giordano. Il secondo tempo fu di grande tensione per le inglesi, sorprese da un’Italia così arrembante: solo nell’ultimo quarto di partita riuscirono a venire a capo di un match complicatissimo, vincendo 33-24, con Este a siglare la quarta meta per l’Italia. L’ultima sfida Nell’ultima sfida, al Lanfranchi di Parma, l’Italia ha ceduto nella ripresa dopo un gran primo tempo nel quale aveva tenuto le inglesi sullo 0-0 per oltre mezz’ora. Le ospiti, in 14 dal 10’ per l’espulsione di Beckett, faticano a sfondare il muro azzurro e passano in vantaggio solo al 31’ con Botterman, per poi marcare al 36’ con Ward e chiudere il primo tempo sul 10-0. Nella ripresa, però, viene fuori la maggiore cilindrata delle inglesi che segnano con Atkin-Davies, Kildunne, Rowland, Carson, ancora Kildunne e Powell per il 48-0 finale.
Italia Femminile | 18/03/2025
Un Sei Nazioni U20 in crescendo per l’Italia. L’analisi del torneo degli Azzurrini
L’Italia under 20 ha chiuso il Sei Nazioni 2025 di categoria al quarto posto con 2 vittorie, 3 sconfitte e 10 punti, maturati dai successi conquistati con Scozia e Irlanda e dai bonus difensivi acquisiti contro Galles e Inghilterra. Anche se il match con i Dragoni rimane un rimpianto, come raccontato dallo stesso capitano Giacomo Milano, alla fine gli Azzurrini sono riusciti ad essere competitivi per tutto il torneo, ad esclusione del passo falso con la Francia, e hanno sfiorato il podio giocandoselo fino alla fine. Il Sei Nazioni under 20 2025 degli Azzurrini può quindi dirsi positivo, anche in virtù della presenza di tantissimi ragazzi classe 2006 che quindi saranno a disposizione anche il prossimo anno, e rappresenta un bel trampolino di lancio per il prossimo Mondiale di categoria che si disputerà proprio in Italia e che vedrà la squadra di Santamaria di fronte a Nuova Zelanda, Irlanda e Georgia nel girone C. Italia under 20: un Sei Nazioni in crescendo L’Italia under 20 ha giocato un Sei Nazioni in crescendo, compattando il gruppo giornata dopo giornata e migliorando sempre di più i propri automatismi. La vittoria sulla Scozia, nella prima partita, nasce non solo da questa attitudine caratteriale ma anche dalle qualità tecniche dei ragazzi in campo, in particolare i trequarti. Scozia-Italia è stata la partita che ha rivelato al mondo la coppia di centri Todaro-Zanandrea e il talento di Malik Faissal, tra i migliori del torneo. Quando l’Italia è riuscita ad attaccare palla in mano avendo possessi di qualità è stata sempre pericolosa, come dimostra la bellissima meta firmata da Alessandro Drago contro l’Irlanda, ma anche la splendida marcatura del primo vantaggio con l’Inghilterra, nata da un break di Opoku e finalizzata dal calcetto di Fasti per Faissal. Un altro aspetto particolarmente in crescita riguarda la mischia ordinata, che ha cominciato il torneo in sofferenza e lo ha concluso guadagnando dei calci di punizione a favore. Continuità Pur nelle difficoltà l’Italia è riuscita ad avere una certa continuità, unita alla capacità di sapersi rialzare nei momenti più difficili: nei primi 30 minuti di Edimburgo all’esordio sembrava che la Scozia potesse prendere in mano la partita, ma la reazione degli uomini di Santamaria è stata esemplare. Allo stesso modo, dopo la brutta partita contro la Francia gli Azzurrini sono stati in grado di fare il salto di qualità che serviva, portando a casa un bonus con l’Inghilterra (e sfiorando il secondo) e poi battendo l’Irlanda con un grandissimo primo tempo e una ripresa di difesa e resistenza, mancando il podio per un soffio, a causa della sorprendente vittoria del Galles sugli inglesi che ha sparigliato la classifica. In ogni caso, gli Azzurrini hanno confermato il quarto posto dello scorso anno, dimostrando ancora una volta di essere una squadra sempre competitiva. Il prossimo passo, però, sarà confermare questa competitività anche in un torneo come il Mondiale dove si gioca ogni 5 giorni, di conseguenza il recupero fisico e il turnover diventano dei fattori chiave per poter andare avanti nel torneo. La gestione del risultato In vista del Mondiale casalingo, ci sono degli aspetti che l’Italia può e deve migliorare per poter fare un ulteriore salto di qualità. Il primo riguarda la gestione delle partite nelle situazioni di vantaggio: sia contro il Galles sia contro l’Irlanda gli Azzurrini non sono riusciti a chiudere la partita quando sarebbe servito, subendo poi il ritorno degli avversari. Nel match finale contro gli irlandesi quello di Santamaria era ormai un gruppo compatto e in grado di resistere anche per lunghi tratti contro i multifase avversari, contro il Galles invece questo calo è costato una partita alla portata che avrebbe cambiato la classifica finale. Anche da queste sconfitte, però, si può imparare tanto, e quanto acquisito dai ragazzi in queste 5 partite sarà fondamentale per la loro crescita nel breve termine (pensando al mondiale, e per la generazione 2006 anche al prossimo Sei Nazioni) e nel lungo termine, pensando al percorso che li porterà tra i grandi.
Italia U20 | 17/03/2025
Sei Nazioni: una bella Italia spaventa l’Irlanda. I Verdi vincono 22-17 all’Olimpico
In un Olimpico sold out una grande Italia gioca alla pari con l'Irlanda e va vicina all'impresa, perdendo 22-17 dopo aver giocato 30 minuti in inferiorità e dopo essere stata costretta a 4 cambi per infortunio nei primi 43 minuti. Azzurri in vantaggio con Monty Ioane e raggiunti da Keenan. Allan allunga di nuovo dalla piazzola ma nel finale di primo tempo Sheehan trova la meta che vale il primo vantaggio dell'Irlanda. La ripresa è di grande sofferenza per gli Azzurri, in 14 prima per un giallo a Lamaro e poi per un rosso (da 20 minuti) a Vintcent, ma la squadra di Quesada risponde alle altre due mete di Sheehan (player of the match) con una strepitosa giocata di Capuozzo che ispira la meta di Varney. Il finale è un assalto, con Marin e Capuozzo protagonisti, ma l'Italia non trova i punti che sarebbero valsi l'impresa: finisce 22-17 per l'Irlanda, che porta a casa 5 punti. Un punto di bonus invece per gli Azzurri. La cronaca di Italia-Irlanda Inizio molto tattico, con tanto piede da una parte e dall'altra. I calci dalla base di Page-Relo e Gibson Park fanno da metronomo al ritmo dei primi 10 minuti, ricchi di battaglia in mezzo al campo ma privi di occasione. La prima reale opportunità è costruita dall'Irlanda, ma Fischetti intercetta il passaggio di Gibson Park e con un gran calcio spedisce l'ovale oltre l'area di meta avversaria. Il mediano irlandese annulla e si riparte da un drop dalla linea di meta. La risposta azzurra è strepitosa. Brex serve Menoncello con un passaggio difficile, poi il centro azzurro attacca benissimo la linea battendo Mack Hansen e servendo Garbisi, piede perfetto per la corsa di Ioane che marca in bandierina. Allan trasforma per il 7-0. Al 16' è ancora la coppia Brex-Menoncello a ispirare un'azione stupenda da prima fase. Sugli sviluppi di una mischia ordinata il capitano di giornata ispira la corsa di Menoncello, che arriva fino ai 22 e serve nuovamente il compagno di squadra. Page-Relo dà continuità all'azione che però viene vanificata dopo un fallo in attacco dopo un in avanti di Lorenzo Cannone. Al 19' Quesada è già costretto al primo cambio, con Lamb costretto ad uscire per infortunio, al suo posto Niccolò Cannone. Il primo, vero, multifase irlandese arriva al 20', quando dopo una maul avanzante gli ospiti cominciano una lunga di serie di cariche che porta Bealham ad andare oltre, ma il TMO rileva un doppio movimento del pilone destro e annulla la meta. C'era un vantaggio e ricomincia l'assalto, ancora difeso molto bene dalla difesa azzurra che concede "solo" un in avanti. Dalla mischia ordinata sotto i pali però l'Irlanda trova la meta, con Gibson Park che muove per Crowley, no-look per Keenan che trova lo spazio per segnare il 7-7 con la trasformazione di Crowley. Al 30' l'Italia è costretta un doppio cambio: fuori Lorenzo Cannone e Negri, dentro Vintcent e Lamaro. Allan riporta in vantaggio l'Italia con un gran piazzato, concesso dopo un fuorigioco di Ringrose. L'azione successiva della squadra di Easterby invece vanificata da un'ostruzione di Beirne su Lamaro, dopo un altro gran placcaggio di Menoncello su Henshaw. L'Italia rimane temporaneamente in 14 per un fallo di Lamaro che disturba da terra Gibson Park: l'Irlanda va in rimessa laterale e con un drive con dentro tutti - trequarti compresi - va a segno con Sheehan. Crowley non trasforma e il primo tempo si chiude sul 12-10 per la squadra di Easterby. Nella ripresa l'Italia ricomincia in attacco, con Allan che trova una bella penaltouche nei 22, ma dopo il drive il passaggio di Garbisi su Brex è considerato in avanti e l'azione sfuma. L'Irlanda risponde con una bella imbucata prima di Hansen e poi di Ringrose, provvidenzialmente fermato da Page-Relo. Crowley prova a dare continuità all'azione ma sbaglia il placcaggio su Sheehan. Nel placcaggio, però, Page-Relo si fa male e al suo posto deve entrare Varney. L'Irlanda continua a spingere, con Fischetti che salva su Beirne e poi Lowe che non riesce a schiacciare. C'era però un vantaggio, gli irlandesi vanno in touche e con un altro drive avanzante segnano con Sheehan. Crowley non trasforma e gli Azzurri restano sotto break, 17-10. Sul calcio di ripresa del gioco, Vintcent colpisce direttamente sulla testa Keenan in ricezione, subendo un altro giallo con controllo del bunker. L'Irlanda approfitta della nuova superiorità numerica (appena rientrato Lamaro) e va a oltre con Keenan dopo un lunghissimo multifase, ma la marcatura viene annullata per un in avanti di Doris. Intanto, il bunker alza la sanzione per Ross Vintcent, che viene espulso. Al 57' l'Irlanda ritorna nei 22 e va a segno: calcetto dalla base di Gibson Park verso Mack Hansen, che dall'angolo fa da sponda per Sheehan che marca la quarta meta. Nel momento più difficile l'Italia ritorna sotto con una grande giocata di Ange Capuozzo che si invola sul lato destro, supera Keenan con un calcetto e mette sotto pressione Hansen che sbaglia la raccolta: Varney arriva prima di tutti e schiaccia per la seconda meta degli Azzurri. Allan trasforma per il 22-17. Quesada non ha più cambi in terza linea a causa degli infortuni, entra quindi Nicotera come tallonatore con Lucchesi che si sposta in terza linea. Al 73' Lowe prova a debordare sul lato sinistro prima di servire all'interno Keenan, ma l'ala mette il piede fuori e Pearce annulla tutto. Il finale è un assalto azzurro, con uno strepitoso guizzo del neoentrato Marin che semina il panico all'ala e arriva fino ai 22, ma poi Lowe riesce a recuperare il pallone dalle mani di Garbisi. Poi al 79' è Capuozzo a che riesce a superare Mack Hansen a sinistra ma non trova il riciclo vincente a sinistra. A 15 secondi dalla fine Nicotera viene ammonito per una pulizia irregolare su O'Mahony, ma l'Irlanda decide di non giocare l'ultima azione di buttare fuori il pallone, vincendo 22-17 su un'Italia molto coraggiosa. Roma, Stadio Olimpico, 15 marzo 2025Guinness Men’s Six Nations V giornataItalia v Irlanda 17-22 (10-12)Marcatori: p.t. 12’ m. Ioane tr. Allan (7-0); 24’ m. Keenan tr. Crowley (7-7); 33’ cp. Allan (10-7); 40’ m Sheehan (10-12) s.t. 7’ m. Sheehan (10-17); 17’ m. Sheehan (10-22); 13’ m. Varney tr. Allan (17-22)Italia: Allan (36’ st Marin); Capuozzo, Brex (Cap), Menoncello, Ioane; P.Garbisi, Page-Relo (5’st Varney); L.Cannone (30’pt. Vintcent; 28’st Nicotera), Zuliani, Negri (30’pt Lamaro); Ruzza, Lamb (19’pt. N.Cannone); Ferrari (15’st Zilocchi), Lucchesi, Fischetti (15’st Spagnolo)all. Gonzalo QuesadaIrlanda Keenan; Hansen, Ringrose, Henshaw (15’st Aki), Lowe; Crowley (24’ st Prendergast) , Gibson-Park (26’st Murray); Doris (Cap), Van Der Flier (11’st O’Mahony), Conan; Beirne, Ryan (6’st J.McCarthy) ; Bealham (6’st Furlong), Sheehan (36’st G.McCarthy), Porter (24’st Boyle)all. Simon Easterbyarb: Luke Pearce (RFU)assistenti: Angus Gardner (RA); Morne Ferreira (SARU)TMO: Andrew Jackson (RFU)Cartellini: 39’ pt, giallo a Lamaro (Italia); 9’st rosso a Vintcent (Italia); 40’st rosso a Nicotera (Italia)Calciatori: Allan (3/3); Crowley (1/4)Player of The Match: Dan Sheehan (Irlanda)Note: Pomeriggio caldo, cielo nuvoloso, 68981 spettatoriPunti in classifica: Italia 1, Irlanda 5
Italia | 15/03/2025
Sei Nazioni: la presentazione di Italia-Irlanda
Il Sei Nazioni 2025 dell’Italia si chiude a Roma contro l’Irlanda: sarà la prima sfida del “super sabato” del torneo, con calcio d’inizio alle 15.15 (diretta Rai/Sky). Gli Azzurri sono in cerca di continuità dopo le ultime due sfide in chiaroscuro con Francia e Inghilterra, dove a due bei primi tempi sono seguite due riprese non all’altezza delle aspettative. Dall’altra parte gli irlandesi devono riscattarsi dopo la bruciante sconfitta contro la Francia e provare a capitalizzare le residue speranze di vincere il Sei Nazioni. A una giornata dalla fine la classifica del Sei Nazioni vede la Francia in testa con 16 punti, seguita dall’Inghilterra a 15 e dall’Irlanda a 14. Quarto posto per la Scozia a 11 punti, quinta l’Italia a quota 4 e sesto il Galles a 3. In caso di parità tra due squadre al termine dell’ultima giornata, conterà la differenza punti. Come arriva l’Italia Non è stato un torneo facile per l’Italia, che da un lato ha battuto il Galles per la terza volta in 4 anni, dall’altro ha mancato tante occasioni che avrebbero potuto dare alla classifica un sapore ben diverso, con 3 punti di bonus sfiorati ma non raggiunti tra Scozia, Francia e Inghilterra. La squadra di Quesada ha giocato a tratti un ottimo rugby, ma non è riuscita ad avere la continuità necessaria per finalizzare, continuità e cinismo che invece le avversarie hanno sfruttato per avere la meglio. Se gli Azzurri riusciranno a sistemare la difesa, però, potranno mettere in difficoltà un’Irlanda che ha mostrato di avere delle crepe e di non essere più la squadra invincibile di un anno fa. Come arriva l’Irlanda La sconfitta con la Francia ha fatto malissimo, non solo perché ha ridotto al lumicino le speranze di vittoria del Sei Nazioni ma anche per il punteggio: 42-27 finale, ma al 75’ i Bleus erano avanti addirittura 42-13 a Dublino. Di fatto, quella con la Francia rappresentava una vera e propria “finale”, che una volta persa rischia di mettere in ombra anche le vittorie precedenti contro Inghilterra, Scozia e Galles. La squadra di Easterby ha bisogno di vincere e poi sperare in risultati favorevoli da Cardiff e Parigi per conquistare il terzo Sei Nazioni di fila, e poi vuole salutare nel modo migliore tre leggende irlandese che proprio all’Olimpico vestiranno la maglia verde per l’ultima volta: Peter O’Mahony, Cian Healy e Conor Murray. Tutte le informazioni per seguire Italia-Irlanda La sfida tra Italia e Irlanda sarà trasmessa in diretta tv su Rai 1 e Sky Sport Uno e in diretta streaming su Rai Play e NOW, con calcio d’inizio alle 15.15 dallo Stadio Olimpico di Roma. L’arbitro del match sarà l’inglese Luke Pearce, con l’australiano Angus Gardner e il sudafricano Morné Ferreira assistenti. Al TMO l’inglese Andrew Jackson, mentre al bunker ci sarà il francese Tual Trainini. Le formazioni di Italia-Irlanda Italia: 15 Tommaso Allan, 14 Ange Capuozzo, 13 Juan Ignacio Brex (Capitano), 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Lorenzo Cannone, 7 Manuel Zuliani, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Dino Lamb, 3 Simone Ferrari, 2 Gianmarco Lucchesi, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Giacomo Nicotera, 17 Mirco Spagnolo, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Niccolò Cannone, 20 Michele Lamaro, 21 Ross Vintcent, 22 Stephen Varney, 23 Leonardo Marin Irlanda: 15 Hugo Keenan, 14 Mack Hansen, 13 Garry Ringrose, 12 Robbie Henshaw, 11 James Lowe, 10 Jack Crowley, 9 Jamison Gibson-Park, 8 Caelan Doris (Capitano), 7 Josh van der Flier, 6 Jack Conan, 5 Tadhg Beirne, 4 James Ryan, 3 Finlay Bealham, 2 Dan Sheehan, 1 Andrew Porter A disposizione: 16 Gus McCarthy, 17 Jack Boyle, 18 Tadhg Furlong, 19 Joe McCarthy, 20 Peter O’Mahony, 21 Conor Murray, 22 Sam Prendergast, 23 Bundee Aki
Italia | 15/03/2025
Sei Nazioni U20: l’Italia prima domina, poi soffre, ma batte l’Irlanda 15-12
L'Italia batte l'Irlanda 15-12 nell'ultima giornata del Sei Nazioni under 20: gli Azzurrini passano a Monigo dopo un primo tempo dominato e una ripresa di grande sofferenza, nella quale però è venuta fuori la caparbietà della squadra di Roberto Santamaria, che batte gli irlandesi per la prima volta nella storia del torneo giovanile. L'unico successo, infatti, era arrivato nel 2017 al Mondiale, ma mai nel Sei Nazioni. A segno Drago e Caiolo-Serra, con un piazzato e una trasformazione di Celi. Player of the match per Federico Zanandrea, autore di una grandissima partita difensiva. Gli Azzurrini sfiorano il podio ma chiudono quarti, perché il Galles fa l'impresa e a sua volta batte l'Inghilterra conquistando il terzo posto. Questa la classifica finale del Sei Nazioni under 20: Francia vincitrice a quota 20, Inghilterra 18, Galles 12, Italia 10, Scozia 7, Irlanda 6. La cronaca di Italia-Irlanda under 20 Parte bene l'Italia, che passa subito in vantaggio con il piede di Celi che punisce un fuorigioco irlandese al primo minuto. L'Irlanda prova a mettere pressione agli Azzurrini al piede, ma la squadra di Santamaria risponde bene nella battaglia tattica. Al 4' però l'Italia rimane temporaneamente in 14 per un placcaggio alto di Corvasce su Wood: l'inferiorità numerica però non cambia l'approccio degli Azzurri, che disinnescano la touche irlandese con un gran pallone rubato da Redondi. La squadra di Santamaria riparte subito con Casartelli che innesca i trequarti: arriva a tutta velocità Zanandrea, bravo a servire al momento giusto Alessandro Drago che conclude l'azione in bandierina per l'8-0. L'Italia continua a spingere. Calcio lunghissimo di Celi che costringe Green a portarsi il pallone dentro l'area di meta, poi un Miranda velocissimo e furioso lo placca e regala ai compagni una mischia ai 5 metri. Il pacchetto azzurro garantisce un possesso di qualità, poi Casartelli trova una gran carica rompendo due placcaggi, arriva Caiolo-Serra che finalizza in mezzo ai pali per il 15-0. Gli Azzurrini recuperano anche Corvasce dopo il giallo, e tornano in 15 contro 15 con un clamoroso parziale di 12-0 in inferiorità numerica. La reazione irlandese è affidata al solito Michael Foy, che con un gran tenuto consente all'Irlanda di tornare in attacco con una penaltouche. Il lancio però è storto e l'azione sfuma. Tanto piede da una parte e dall'altra, con l'Italia che risponde bene e non concede nulla agli avversari, che provano a prendere le redini della mischia ma si trovano davanti una prima linea azzurra combattiva e compatta. La squadra di Santamaria però è costretta a un cambio anticipato davanti con Vallesi costretto ad uscire al 24' per un problema alle costole, al suo posto Bolognini. Una bella azione di Alessandro Drago riporta l'Italia in attacco. Arriva un primo calcio di punizione su una maul avanzante, gli Azzurrini tornano in touche ma il secondo drive viene ben arrestato dagli irlandesi, che conquistano il turnover. Il finale di primo tempo scorre senza particolari sussulti, con qualche errore da entrambe le parti, e si va all'intervallo sul 15-0. Il secondo tempo comincia con l'Irlanda che conquista un primo vantaggio in mischia ordinata, con Mullan che mette in difficoltà Brasini e guadagna un calcio di punizione che vale l'ingresso nei 22. Gli ospiti continuano a spingere e vanno a segno con una maul avanzante, finalizzata da Henry Walker al 46'. Wood non trasforma e il punteggio resta sul 15-5. L'Irlanda continua a spingere sotto il diluvio e al 53' costringe Miranda a un fallo che vale un cartellino giallo perché non rilascia il placcatore. Santamaria prova a sparigliare le carte mettendo dentro Opoku e di nuovo Caiolo-Serra, già subentrato nel primo tempo per il giallo a Corvasce. L'Irlanda avanza ancora con la maul ma non arriva in fondo grazie a una grande difesa dell'Italia. Sulla successiva mischia poi gli Azzurrini conquistano anche il calcio di punizione per un fallo di McAllister ed escono da una situazione difficilissima. Al 61', ancora in superiorità numerica, l'Irlanda riapre la partita con la meta di Wood, che trova lo spazio per marcare dopo aver preso il buco tra Zanandrea e Drago. Pochi minuti dopo rientra Miranda con gli irlandesi ancora in attacco: è il momento più difficile, con un'altra touche in attacco ai 5 metri, ma l'azione viene vanificata da un fallo in attacco di Kennelly. Dopo una fase di grande sofferenza gli Azzurrini rispondono alla grande: maul che dai 10 metri arriva fino ai 22, poi Opoku perde il pallone in avanti. Sulla successiva mischia l'Irlanda conquista un calcio di punizione ritorna in attacco, ma uno strepitoso Bianchi conquista il tenuto che spegne sul nascere l'azione avversaria. L'Irlanda nel finale continua a spingere mettendo pressione agli Azzurrini coi calci dalla base di Logan, la squadra di Santamaria risponde con placcaggi duri ed efficaci, in particolare con Zanandrea. Al 77' Alessandro Drago trova uno strepitoso 50:22 che vale avanzamento e soprattutto ossigeno per gli Azzurrini, la cui maul però viene arrestata dalla difesa irlandese che conquista il turnover. L'ultima azione è irlandese, ma finisce con un in avanti che chiude il match: l'Italia under 20 batte l'Irlanda 15-12 per la prima volta nella storia del Sei Nazioni. Treviso, Stadio Monigo, 14 marzo 2025 U20 Six Nations V giornataItalia v Irlanda 15-12 (15-0)Marcatori: p.t. 1’ cp Celi (3-0); 6’m. Drago (8-0); 11’ m- Caiolo Serra tr. Celi (15-0) s.t. 6’ m. Walker (15-5); 21’m. Wood tr. Wisniewski (15-12)Italia: Pietramala (4-13’pt. temp Caiolo-Serra; 15’st Fasti); Drago, Zanandrea, Todaro, Faissal; Celi (33’st Ioannucci), Beni (25’st Bellotto); Milano (Cap, 22’st Bianchi), Casartelli, Miranda; Redondi, Midena (13’st Opoku-Gyamfi); Vallesi (23’ pt Bolognini), Corvasce (13’st Caiolo Serra), Brasini (7’st Pelliccioli)all. Roberto SantamariaIrlanda: Green (19’st Wisniewski); Molony, Mangan, Smyth, O’Leary Kareem (28’st Fahy); Wood, Logan (37’st O’Connor); McCarthy (Cap), Foy, Walsh (1’st Power); Corrigan, Ronan (13’st Kennelly); Mullan (13’st McAllister), Walker (13’ st Yarr), Bohan (17’st Moore)all. Neil Doakarb: Katsuki Furuse (JRFU)assistenti: Evan Urruzmendi (FFR); Kevin Bralley (FFR)TMO: Adam Jones (WRU)Cartellini: 2’ pt Giallo a Corvasce (Italia); 12’st giallo a Miranda (Italia)Calciatori: Celi (2/3); Green (0/1); Wisniewski (1/1)Player of The Match: Federico Zanandrea (Italia)Note: serata piovosa, 3374 spettatoriPunti in classifica: Italia 4, Irlanda 1
Italia U20 | 14/03/2025
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