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Summer Tour: Italia, buona la prima. Namibia battuta 73-6

Buona la prima per l'Italia, che a Windhoek batte 73-6 la Namibia nel primo test del suo tour estivo. Gli Azzurri, che sfideranno poi il Sudafrica il 5 e il 12 luglio, vengono fuori già dopo la prima mezz'ora in una partita mai in discussione. La Namibia prova a restare attaccata nel punteggio col piede di Swanepoel ma non regge il ritmo della squadra di Quesada, che chiude il match con 11 mete segnate e ottimi segnali in vista dei due match con gli Springboks. È un record: si tratta del miglior successo italiano in trasferta dal punto di vista dello scarto, superati i 61 punti di distacco di Portogallo-Italia nel 1996. La cronaca di Namibia-Italia L'Italia parte bene. Ottima la pressione di Vintcent che mette sotto pressione Swanepoel nei 22 namibiani, poi Fischetti trova il turnover che vale il primo calcio di punizione del match. Da Re va in rimessa laterale, la maul è nettamente avanzante e viene fatta crollare irregolarmente: è meta di punizione con giallo a Van der Westhuizen. Sugli sviluppi dell'azione, però, si fa male Riccioni, costretto a uscire in barella. Dentro subito l'esordiente Hasa. La Namibia reagisce, Gaoseb e Ludick suonano la carica ma non avanzano contro una buona difesa italiana, che però concede un calcio di punizione che vale i primi 3 punti dei padroni di casa. Tanta fatica per la Namibia nell'uscita dai propri 22, perché la pressione della squadra di Quesada è sempre costante e questo impedisce ai padroni di casa di trovare liberazioni sicure. Bene anche la mischia dell'Italia, ancora con Fischetti e il neoentrato Hasa che mettono in difficoltà la prima linea avversaria. Arriva un calcio, si va ancora un touche e di nuovo il drive dell'Italia fa male. Nicotera si stacca e arriva corto, poi Fischetti viene tenuto alto nei pressi dei pali. Dall'altra parte un paio di errori di distribuzione mettono in difficoltà Marin che finisce nella morsa dei namibiani e concede il tenuto: Swanepoel firma il 7-6. Nel momento più complicato l'Italia si ritrova: bella rimessa vinta da Favretto, Da Re distribuisce su Gesi, pallone allargato su Jacopo Trulla (già protagonista di un bel break in precedenza) che si tuffa in bandierina per la seconda meta: 12-6. Al 22' si scatena Paolo Odogwu, che fino a quel momento si era visto poco. Altro pallone recuperato da Favretto, poi l'ala del Benetton apre il gas e con un bel calcetto innesca la corsa di Marin, che schiaccia per la terza meta. Da Re trasforma per il 19-6. Alla mezz'ora arriva anche la quarta meta con un guizzo dell'altra ala, Simone Gesi: il giocatore delle Zebre finalizza con la solita accelerazione e un bel tuffo in bandierina una bella azione di Marin e Trulla. Da Re trasforma per il 26-6. Al 38' si accende anche Tommaso Menoncello, che trova la nona meta in azzurro: Marin riesce a distribuire pur prendendo un placcaggio durissimo, poi arriva il centro del Benetton che elude il primo intervento namibiano, accelera e diventa imprendibile: meta in mezzo ai pali per il 33-6. Nel finale di primo tempo ancora da un'iniziativa di Gesi arriva la sesta meta: l'ala delle Zebre si libera di due avversari e con un bel calcetto innesca la corsa di Trulla, bravo a controllare l'ovale e a schiacciare per il 40-6 con cui si chiude il primo tempo. Nella ripresa la Namibia reagisce ma non fa male agli Azzurri, dall'altra parte invece Fusco con una bella azione personale trova la settima meta. Il secondo tempo dell'Italia è di gestione: la Namibia ha una sola occasione ma sbatte contro l'ottima difesa della squadra di Quesada, poi all'ora di gioco Lorenzo Cannone trova un bel break nei 22 della Namibia. Il numero 8 del Benetton viene fermato a un passo dalla linea di meta, poi Spagnolo completa l'opera: 52-6. Si accende anche Stephen Varney, che con una bella azione personale trova la nona meta del match e poi trasforma anche la decima (prima volta da piazzatore negli Azzurri) messa a segno da Trulla dopo una bella giocata di Da Re. Nel finale arriva anche la meta del record, ed è indicativo sia una marcatura "di squadra", perché è un'altra meta di punizione arrivata dopo l'ennesima mischia avanzante. Finisce 73-6, miglior vittoria esterna degli Azzurri e un ottimo segnale in vista del Sudafrica.Windhoek, Hage Geingob Stadium – venerdì 27 giugnoTest-match internazionaleNamibia v Italia 6-73Marcatori: p.t. 4’ meta di punizione Italia (0-7); 6’ cp. Swanepoel (3-7); 15’ cp. Swanepoel (6-7); 18’ m. Trulla (6-12); 22’ m. Marin tr. Da Re (6-19); 31’ m. Gesi tr. Da Re (6-26); 38’ m. Menoncello tr. Da Re (6-33); 40’ m. Trulla tr. Da Re (6-40); s.t. 4’ m. Fusco tr. Da Re (6-47); 23’ m. Spagnolo (6-52); 29’ m. Varney tr. Da Re (6-59); 35’ m. Trulla tr. Varney (6-66); 80’ meta di punizione Italia (6-73)Namibia: A. Van der Berg; Da. Van der Merwe, Izaacs (11’ st Majiedt), D. Burger, Meyer; Swanepoel, Theron (30’ st Kearns); Booysen (9’ -17’ pt Combrink; 19’ st Diegaardt), Katjijek, Gaoseb; Retief (29’ st R. Ludick), A. Ludick (7’ st Luttig); A. Coetzee (19’ st Halupe), L. Van der Westhuizen (15’ st Combrink), Shikufa (19’ st Benade)all. BurgerItalia: Trulla; Odogwu (30’ st. Belloni), Menoncello, Marin (3’ st. Bertaccini), Gesi; Da Re, Fusco (13’ st. Varney); Vintcent, Zuliani (18’ st. Cannone L.), Negri; Favretto (13’ st. Zambonin), N. Cannone; Riccioni (6’ pt. Hasa), Nicotera (cap, 13’ st. Di Bartolomeo), Fischetti (13’ st. Spagnolo)all. QuesadaCartellini: 4’ pt. giallo Westhuizen (Namibia)Note: esordio in Nazionale per Mohamed Hasa (Azzurro 746), Tommaso Di Bartolomeo (Azzurro 747) e Mirko Belloni (Azzurro 748). Duemila spettatori circa.Calciatori: Swanepoel (Namibia) 2/2; Da Re (Italia) 6/8; Varney (Italia) 1/1Player of the Match: Da Re (Italia)arb. Brace (Irlanda)

Italia | 27/06/2025

Summer Tour: la presentazione di Namibia-Italia

Comincia il tour estivo dell’Italia, e comincia dall’Hage Geingob Rugby Stadium di Windhoek, la capitale. Si gioca venerdì 27 giugno alle ore 15 con diretta su Sky Sport Arena. Gli Azzurri si presentano alla prima sfida di questa tournee con una formazione ricca di novità e di giovani con tanta voglia di mettersi in mostra. L’obiettivo, come dichiarato dagli Azzurri e dal tecnico stesso alla vigilia, è trovare quella continuità nelle prestazioni che al Sei Nazioni è un po’ mancata. Di fronte c’è un avversario mai banale: la Namibia partecipa a tutti i Mondiali dal 1999 e fra meno di un mese si giocherà la qualificazione a quello del 2027, e quindi sta lavorando per essere al massimo della forma. Come arriva la Namibia Dopo le dimissioni di Chrysander Botha il director of rugby Jacques Burger ha assunto anche il ruolo di guida tecnica della Namibia, che con il precedente allenatore aveva battuto l’Uganda 22-19 nel primo test match stagionale. In mezzo c’è stato anche un match con i Pumas sudafricani, perso 56-26 ma che non fa molto testo perché di fatto è stata un’occasione per sperimentare con tanti cambi sia prima che durante il match, mentre la formazione scelta da Burger per gli Azzurri è invece quella “tipo”. Per la Namibia il test con l’Italia è importante soprattutto in preparazione alla Rugby Africa Cup 2025, che si terrà a luglio e che assegnerà un posto diretto per il Mondiale alla vincitrice e garantirà l’accesso agli spareggi alla finalista perdente. Pur partendo come sempre da favoriti, lo scorso anno i namibiani sono stati clamorosamente eliminati in semifinale dallo Zimbabwe, giungendo alla fine terzi. Quest’anno non possono permettersi errori, perché c’è in ballo l’accesso al Mondiale 2027, e anche la sfida con gli Azzurri sarà una sorta di “crash test” prima del grande appuntamento. Per quanto riguarda la formazione attenzione soprattutto al numero 8 Boysen e all’estremo Van Der Berg, giocatore molto interessante. Come arriva l’Italia Il capo allenatore Gonzalo Quesada ha deciso di tenere a riposo molti nomi importanti per questa tournee: capitan Lamaro, Ruzza, Brex, Allan, Paolo Garbisi. In seguito si è aggiunto il forfeit di Ioane, mentre Ferrari – inizialmente anche lui tenuto fuori in ottica recupero – si è riunito al gruppo in sostituzione dell’infortunato Zilocchi. L’Italia si presenta in Namibia – e poi in Sudafrica – con l’obiettivo di proporre tre prestazioni di alto livelli e di ritrovare la continuità, dopo un Sei Nazioni che alla fine ha dato tanti segnali positivi ma che è stato caratterizzato da tanti alti e bassi. Il capitano sarà Giacomo Nicotera, con Fischetti e Nicolò Cannone vice-capitani, e gli Azzurri propongono molte novità dal punto di vista della formazione: Giacomo Da Re (terza presenza in Nazionale, seconda da titolare) avrà la maglia numero 10, con Fusco che torna in mediana dopo aver saltato il Sei Nazioni per infortunio. Leonardo Marin giocherà centro insieme a Menoncello: una decisione – come spiegato da Quesada – presa in accordo col giocatore e in sinergia con il Benetton, nell’ottica di un ruolo da alternativa a Brex come doppio play, uno dei capisaldi del gioco azzurro. Ad estremo c’è Jacopo Trulla, mentre davanti la novità è rappresentata da Riccardo Favretto, chiamato al delicato compito di sostituire Ruzza. In panchina ci sono anche tre possibili esordienti: Tommaso di Bartolomeo, Muhamed Hasa e Mirko Belloni. Tutte le informazioni per seguire Namibia-Italia Il test match tra Namibia e Italia, prima partita del tour estivo degli Azzurri, si giocherà venerdì 27 giugno alle ore 15 all’Hage Geingob Rugby Stadium di Windhoek, e sarà trasmesso in diretta tv su Sky Sport Arena (canale 204) e in streaming su NOW. L’arbitro del match sarà l’irlandese Andrew Brace, mentre gli assistenti saranno i sudafricani Morné Ferreira e Aimee Barrett-Theron. Le formazioni di Namibia-Italia Namibia: 15 Andre Van Der Berg, 14 Dane Van Der Merwe, 13 Alcino Izaacs, 12 Danco Burger, 11 Jurgen Meyer, 10 Tiaan Swanepoel, 9 Jacques Theron, 8 Adriaan Boysen, 7 Max Katjijek, 6 Prince Gaoseb 5 Johan Retief, 4 Adriaan Ludick, 3 Aranos Coetzee, 2 Louis Van der Westhuizen, 1 Haitembu Shikufa A disposizione: 16 Armand Combrink, 17 Jason Benade, 18, Sidney Halupe, 19 Ruan Ludick, 20 Johan Luttig, 21 Pieter Diergaardt, 22 Oela Blauuw, 23 Quirione Majiedt Italia: 15 Jacopo Trulla, 14 Paolo Odogwu, 13 Tommaso Menoncello, 12 Leonardo Marin, 11 Simone Gesi, 10 Giacomo Da Re, 9 Alessandro Fusco, 8 Ross Vintcent, 7 Manuel Zuliani, 6 Sebastian Negri, 5 Riccardo Favretto, 4 Niccolò Cannone, 3 Marco Riccioni, 2 Giacomo Nicotera (Capitano), 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Tommaso Di Bartolomeo, 17 Mirco Spagnolo, 18 Muhamed Hasa, 19 Andrea Zambonin, 20 Lorenzo Cannone, 21 Stephen Varney, 22 Giulio Bertaccini, 23 Mirko Belloni

Italia | 26/06/2025

Italia, Giacomo Da Re: “So che ho una grande occasione e sono felice. L’obiettivo? Continuità e tre partite di livello”

È una delle novità del gruppo azzurro per il tour estivo 2025, ed è anche uno dei ragazzi più attesi: Giacomo Da Re ha una grande occasione per mettersi in mostra in assenza di Paolo Garbisi e Tommaso Allan. Il mediano di apertura (e all’occorrenza anche estremo) delle Zebre e dell’Italia è consapevole di avere a disposizione una grande opportunità, ma vuole affrontare il tutto in maniera positiva, come racconta dal raduno azzurro in Namibia verso la sfida di venerdì 27 giugno alle 15 contro i padroni di casa. Giacomo, com’è stato il ritorno in Nazionale? “Molto positivo. È stato bello ritrovare il gruppo azzurro e la settimana a L’Aquila è stata molto importante per preparare questo tour estivo, e poi mi ha fatto molto piacere ritrovare anche i ragazzi del Benetton con i quali sono stato per tanti anni. Sono felice di come sto lavorando e spero di continuare così”. L’assenza di Allan e Garbisi apre a te e a Giovanni Montemauri una porta importante verso la maglia azzurra. Come stai vivendo questo momento? Senti un po’ di tensione e di responsabilità? “Sono consapevole del fatto che sia una grandissima opportunità e non vedo l’ora di coglierla. Chiaramente un po’ di tensione c’è ma fa parte del gioco, personalmente mi sento molto tranquillo: so che sono partite molto importanti e che potranno influenzare anche la mia carriera futura, ma non vedo l’ora di affrontarle proprio per vedere come reagirò in campo. La concorrenza con Giovanni credo sia molto positiva per entrambi, in questa stagione alle Zebre abbiamo creato un bel rapporto: siamo due persone molto competitive, abbiamo avuto questa competizione molto positiva per tutto l’anno e sarà così anche in Nazionale, ci aiutiamo a vicenda a crescere. E poi sono felice che anche lui sia qui perché se lo merita”. Quanto è stata importante per te la stagione alle Zebre? “Molto. Purtroppo a Treviso non sono riuscito a giocare molto, a Parma ho trovato continuità e minutaggio e questo mi ha permesso di ritrovare tanta fiducia in me stesso. Anche Quesada mi aveva detto di essere soddisfatto della scelta che avevo fatto, perché mi avrebbe permesso di avere continuità. Gonzalo mi ha sempre detto di giocare sereno e di divertirmi, e cerco sempre di farlo”. Qual è l’obiettivo principale di questo tour? “Il nostro obiettivo è ritrovare la continuità nelle prestazioni che ci è mancata ultimamente. Gonzalo Quesada ha parlato molto di questo durante la settimana in Abruzzo: facciamo una partita bene e una male, poi due bene e due male. L’obiettivo è quindi trovare continuità, poi il risultato è una conseguenza della prestazione che mettiamo in campo e dal modo in cui gestiamo i vari momenti della partita”. Cosa serve all’Italia per dire di aver fatto un bel tour? “Portare in campo tre prestazioni di alto livello, a prescindere dai risultati. Dobbiamo mostrare ciò di cui siamo capaci, sempre nell’ottica della continuità di cui parlavamo prima. Se dovessimo riuscire a giocare tre partite di alto livello potremmo dirci soddisfatti”. Sei principalmente un mediano d’apertura, ma in carriera hai giocato spesso anche estremo. Come vivi questo doppio ruolo? Dove preferisci giocare? “Non mi sono mai privato di nessuna possibilità, anzi, mi piace poter essere utile in più ruoli. Principalmente gioco mediano ma mi sono sempre trovato bene anche a fare l’estremo: approfitto di ogni occasione che mi viene data, che sia in un ruolo o in un altro, perché a me interessa scendere in campo, giocare e divertirmi”.  

Italia | 24/06/2025

Un mix di esperienza e novità e i possibili esordi: Gonzalo Quesada spiega le convocazioni per il Summer Tour 2025

Nello spiegare le scelte verso il Summer Tour 2025 (tre match, contro la Namibia il 27 giugno e contro il Sudafrica il 5 e il 12 luglio) il capo allenatore dell’Italia Gonzalo Quesada è partito due temi principali che riguardano la lista dei convocati: la decisione di lasciare a riposo molti giocatori chiave del gruppo azzurro e l’attenzione verso i giocatori della Serie A Elite con la convocazione di Mirko Belloni e Giulio Bertaccini. Sulla scelta di lasciare a riposo alcuni Azzurri, Quesada ha spiegato: “Le motivazioni sono state due. Da un lato ci sono giocatori che negli ultimi anni hanno avuto un minutaggio davvero elevato: pensiamo che Michele Lamaro, Federico Ruzza e Simone Ferrari hanno accumulato oltre 5000 minuti giocati negli ultimi 3 anni, e hanno bisogno di effettuare un ciclo di recupero completo e con i tempi giusti, dall’altro abbiamo bisogno di allargare il gruppo e di trovare profondità in reparti nella quale ancora non è così alta, costruendo la Nazionale del futuro: di fatto questa era l’unica finestra disponibile. Noi siamo orientati verso la Rugby World Cup 2027 e l’Italia ha bisogno di avere più scelte possibili, soprattutto in alcune posizioni dove non siamo ancora tantissimi”. Sullo sguardo alla Serie A Elite, invece, Quesada ha spiegato: “Chiaramente lo URC ci permette di valutare i giocatori in un livello molto vicino a quello internazionale, per cui quando sono performanti nelle franchigie sappiamo già che potranno esserlo anche in Nazionale, ma ho sempre detto che giocare per le franchigie non è una condizione necessaria, perché guardo il campionato italiano e valuto tutto. Per me è molto importante far seguire le parole ai fatti: se dico che guardo anche i giocatori della Serie A Elite poi agisco di conseguenza. Per dire, anche Samuele Locatelli (terza linea di Viadana, ndr) è stato in lizza per la convocazione, e Mirko Belloni e Giulio Bertaccini hanno fatto davvero la differenza in campionato”. Prima di passare all’analisi ruolo per ruolo, un’ultima chiosa sulla questione capitano, non essendoci né Lamaro, né Brex né Ruzza: “Non ce ne sarà uno solo ma ci sarà un gruppo di 3 capitani che saranno nominati quando saremo tutti insieme in Abruzzo, e in base alla partita uno sarà capitano e gli altri due vice”. Le prime linee Per quanto riguarda i piloni, come già spiegato da Quesada Ferrari necessitava di un turno di stop. Presente invece Muhamed Hasa, che proprio come il collega del Benetton può giocare sia a sinistra sia a destra: “La sua duttilità ci permette di portare 5 piloni e non 6, sta facendo una crescita costante e per noi rappresenta un’importante scelta strategica. In ogni reparto abbiamo deciso di portare alcuni giocatori chiave, perché sarebbe stato un errore portare una squadra completamente sperimentale, insieme ad alcuni emergenti che possono avere un’opportunità. Una volta avuti a disposizione giocatori di comprovata esperienza nel gruppo come Fischetti, Nicotera e Riccioni e altri con un buon numero di presenze come Spagnolo e Zilocchi, è stato possibile anche dare nuove opportunità. E questo ragionamento è stato fatto per ogni ruolo. Per quanto riguarda i tallonatori abbiamo subito deciso che sarebbe stato il momento di Tommaso di Bartolomeo: ha fatto tutto il Sei Nazioni con noi ed è pronto per l’esordio, e ogni giorno è più vicino al livello degli altri due, e questo è fondamentale verso il 2027. Volevamo portare uno solo dei due titolari tra Nicotera e Lucchesi in base a chi era meno stanco, e purtroppo il grave infortunio di Gianmarco ha ‘deciso’ per noi. Per quanto riguarda Pablo Dimcheff lo conosco da quando giocava nell’Under 20 dell’Argentina, conosco le sue qualità e si è detto disponibile a giocare per l’Italia con grande voglia: starà a lui dimostrare che è pronto per l’azzurro. Avevamo tante scelte a disposizione come Manfredi, Ribaldi, Zarantonello e anche Gasperini, abbiamo analizzato tutti, ma alla fine abbiamo premiato la grandissima stagione di Pablo a Colomiers. Inoltre anche a livello umano e caratteriale si adatta benissimo a questa squadra”. Seconde linee Per quanto riguarda le seconde linee, turno di riposo necessario per Federico Ruzza, con Dino Lamb ancora alle prese con tanti problemi fisici: “Abbiamo scelto i due numeri 4 più forti e disponibili al momento, quindi Niccolò Cannone e Matteo Canali. Per quanto riguarda Ruzza è un giocatore chiave ed è il leader della touche, e la scelta di farlo riposare deriva sia dal suo elevato minutaggio sia dalla volontà di trovare anche altri leader della touche, come potranno essere Zambonin e Favretto che si alterneranno nel ruolo di numero 5. Vero che Zambonin ha avuto tanti problemi con gli infortuni, ma lo conosciamo bene e volevamo dargli una grande opportunità di dimostrare di poter essere un leader della touche”. Terze linee Come sempre il ruolo dove c’è più concorrenza, tanto che 5 giocatori su 6 sono quelli del Sei Nazioni, con David Odiase al posto del capitano Michele Lamaro: “La scelta è stata molto difficile. Giovanni Licata è stato vicinissimo alla convocazione, ma alla fine né Lorenzo Cannone né Vintcent hanno avuto minutaggi eccessivi quindi nel ruolo di numero 8 eravamo già coperti. Negri ha avuto un infortunio quindi non ha giocato molto, mentre Izekor ha tanta voglia di fare. Zuliani ha fatto una grandissima stagione e vogliamo approfittarne per dargli ulteriore continuità. Dopo la convocazione dell’anno scorso, pur senza esordire, siamo sempre stati in contatto e ha continuato a migliorare, il tour dell’anno scorso gli ha permesso di assaggiare cos’è il livello internazionale, ha accettato l’invito di tornare a giocare in Italia – alle Zebre – e alla fine la somma di tutto questo ci ha spinti a convocarlo. Per noi è la scelta migliore”. Mediani di mischia Per quanto riguarda i mediani di mischia, tra i 4 che normalmente ruotano intorno alla maglia azzurra Quesada ha deciso di lasciare a riposo Page-Relo: “Anche se non ha giocato tantissimo in Francia è quello con più minuti in Nazionale, non è stato facile scegliere anche perché è l’unico 9 piazzatore che abbiamo, ma considerando che passerà da Lione a Bordeaux, in un club che gli chiederà di essere subito pronto e al 100%, abbiamo preferito farlo riposare e dargli l’opportunità di prepararsi bene alla prossima stagione. In più per noi era molto importante convocare Alessandro Fusco, che ha fatto una seconda parte di stagione di alto livello e meritava la convocazione dopo essere stato fuori per colpa degli infortuni”. Mediani di apertura Quello del mediano di apertura, invece, è il ruolo che ha visto più cambiamenti rispetto alle scelte del passato, non essendoci né Paolo Garbisi né Tommaso Allan, con Giacomo Da Re e Giovanni Montemauri (più Leonardo Marin, inserito come centro) al loro posto: “Paolo Garbisi ha giocato una quantità incredibile di minuti negli ultimi anni ed è stato il numero 10 di ogni partita giocata dall’Italia da quando sono arrivato. Questo è un punto di forza ma può diventare anche un problema, perché rischiamo di diventare troppo dipendenti da lui, e poi davvero aveva bisogno di recuperare dopo delle stagioni lunghissime. Inizialmente avevamo pensato di portare Allan, che però sta per diventare padre e in più ha affrontato una stagione molto complicata con Perpignan, che ha passato tutto il campionato a lottare per non retrocedere, quindi vorremmo permettergli di recuperare. Per quanto riguarda i convocati, Da Re ha fatto una bellissima stagione. Lo scorso anno non è stato chiamato perché pur essendo un potenziale convocabile non giocava mai, scegliendo di andare alle Zebre ha trovato la continuità necessaria e ha giocato molto bene: per noi è un’opzione a numero 10, così come Giovanni Montemauri, anche lui molto presente alle Zebre. Anche Leonardo Marin è un’opzione per il ruolo, considerando che lo ha ricoperto tantissime volte, abbiamo piani diversi su di lui”. Centri Ed è proprio su Leonardo Marin che Quesada incentra il discorso riguardante le scelte sui centri: “Abbiamo preso una decisione tutti insieme, con il ragazzo e con Treviso, sul fatto che debba essere prevalentemente un centro. Ovviamente in caso di necessità durante la partita potrà giocare in altri ruoli, ma l’idea è che durante la settimana si alleni principalmente come centro. Come per Garbisi, anche per Brex vale lo stesso discorso: se un giorno Paolo o Nacho si fanno male dobbiamo avere altre opzioni per mantenere lo stesso livello. E pensare che abbiamo dovuto convincerlo tanto, perché non ne voleva sapere di non andare in tour (ride, ndr), ma per portarlo al Mondiale 2027 dobbiamo gestirlo bene perché ha giocato tantissimo in questi anni e in più andrà in Top 14. Considerando che noi vogliamo continuare a giocare con due playmaker, il 10 e un centro, Leonardo Marin conosce bene questo sistema perché è stato sempre con noi e per caratteristiche e duttilità rappresenta un’opportunità importante per continuare su questa strada, e vogliamo anche che cominci a creare lo stesso ‘incastro’ che Nacho ha creato con Tommaso Menoncello, al quale abbiamo deciso di non rinunciare nonostante abbia comunque giocato tanto, ma abbiamo ritenuto potesse comunque avere un buon recupero post tournee. Mori aveva saltato il Sei Nazioni per infortunio ma lo abbiamo sempre seguito e con il suo finale di stagione ha meritato la convocazione, ma il suo impegno con Bayonne lo farà arrivare più tardi, per questo abbiamo convocato anche altri due centri. Giulio Bertaccini, come detto, ha meritato la convocazione avendo fatto la differenza in Serie A Elite e anche quando ha giocato alle Zebre, e Marco Zanon pur non giocando tanto rimane sempre una certezza in questo ruolo”. Triangolo allargato Gonzalo Quesada ha dovuto operare un cambio all’ultimo momento, chiamando Louis Lynagh al posto di Monty Ioane, assente per motivi familiari. Per il resto si registra il grande ritorno di Odogwu dopo tanti infortuni, le conferme di Trulla e Gesi e la chiamata dell’esordiente Mirko Belloni: “Al di là dell’infortunio che ha avuto ultimamente avevamo già deciso di non chiamare Ange Capuozzo, che ha avuto una stagione lunghissima e se non si fosse fatto male avrebbe giocato le finali di Top 14, inoltre a breve diventerà anche papà. Siamo stati indecisi sul convocare Gallagher, che nell’ultimo periodo ha avuto problemi fisici e ha giocato poco, ma alla fine per il ruolo di estremo punteremo su Jacopo Trulla e Mirko Belloni, oltre a Marin che ha dimostrato a Treviso di poter coprire molto bene anche questa posizione. Per quanto riguarda le ali, Odogwu ha fatto una grandissima stagione e ha meritato tantissimo di essere qui, anche se viene da un infortunio abbiamo lavorato tanto con lo staff medico e ho ricevuto le rassicurazioni necessarie sul fatto che arriverà nelle migliori condizioni al tour estivo. Simone Gesi è sempre con noi, ha giocato anche nel Sei Nazioni e ha fatto bene alle Zebre, per noi è una certezza. Come detto, volevamo comunque avere un po’ di esperienza in ogni reparto, infatti inizialmente avevamo scelto Monty Ioane che però ha dovuto rinunciare per problemi familiari, quindi abbiamo chiamato Louis Lynagh che ci garantisce comunque stabilità e conoscenza del livello internazionale. Per quanto riguarda Mirko Belloni si è già allenato con noi durante il Sei Nazioni, ha dimostrato di poter performare ad alto livello in Serie A Elite e abbiamo potuto conoscerlo durante i vari raduni. La nostra decisione di convocarlo risale a prima ancora che fosse premiato miglior giocatore del campionato” conclude Quesada. I convocati dell'Italia per il Summer Tour 2025 PiloniDanilo FISCHETTI (Zebre Parma, 52 caps)Muhamed HASA (Zebre Parma, esordiente)Marco RICCIONI (Saracens, 33 caps)Mirco SPAGNOLO (Benetton Rugby, 14 caps)Giosuè ZILOCCHI (Benetton Rugby, 24 caps) TallonatoriTommaso DI BARTOLOMEO (Zebre Parma, esordiente)Pablo DIMCHEFF (Colomiers Rugby, esordiente)Giacomo NICOTERA (Stade Français, 33 caps) Seconde LineeMatteo CANALI (Zebre Parma, esordiente)Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 52 caps)Riccardo FAVRETTO (Benetton Rugby, 6 caps)Andrea ZAMBONIN (Zebre Parma, 9 caps) Terze LineeLorenzo CANNONE (Benetton Rugby, 28 caps)Alessandro IZEKOR (Benetton Rugby, 4 caps)Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 63 caps)David ODIASE (Oyonnax, esordiente)Ross VINTCENT (Exeter Chiefs, 14 caps)Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 32 caps) Mediani di MischiaAlessandro FUSCO (Zebre Parma, 18 caps)Alessandro GARBISI (Benetton Rugby, 16 caps)Stephen VARNEY (Vannes, 32 caps) Mediani di AperturaGiacomo DA RE (Zebre Parma, 2 caps)Giovanni MONTEMAURI (Zebre Parma, esordiente) CentriGiulio BERTACCINI (Valorugby Emilia, 1 cap)Leonardo MARIN (Benetton Rugby, 14 caps)Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 28 caps)Federico MORI (Bayonne, 17 caps)Marco ZANON (Benetton Rugby, 17 caps) Ali/EstremiMirko BELLONI (FEMI-CZ Rugby Rovigo Delta, esordiente)Simone GESI (Zebre Parma, 3 caps)Louis LYNAGH (Benetton Rugby, 5 caps)Paolo ODOGWU (Benetton Rugby, 6 caps)Jacopo TRULLA (Zebre Parma, 14 caps)

Italia | 14/06/2025

URC: Benetton, mancati gli ultimi 40’. Zebre coraggiose ma non basta. L’analisi della 18esima giornata

Si è chiusa la stagione regolare dello United Rugby Championship 2024-25. Beffa per il Benetton, che vede sfuggire i playoff negli ultimi 40 minuti del campionato, cedendo 30-21 a Cork contro Munster dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio. Peccato anche per le Zebre, che giocano una partita alla pari contro Connacht ma peccano di concretezza in “zona rossa”, mentre gli irlandesi – pur faticando contro i ragazzi di Brunello – si dimostrano particolarmente cinici e alla fine vincono 22-12 l’ultima partita della stagione. Il Benetton chiude la stagione al 10° posto con 46 punti, a sole 2 lunghezze dalla zona playoff, mentre le Zebre chiudono al 15° con 29 punti. Battaglia e rimpianti a Cork Il Benetton gioca meglio nel primo tempo e, anzi, il 15-14 con cui va all’intervallo sembra stare addirittura stretto. Primi 15 minuti bloccatissimi, con gli avanti ipercombattivi nel breakdown, in particolare i soliti Zuliani e Beirne. La fiammata di Tom Farrell innesca l’azione della meta di Crowley, ma la risposta biancoverde è immediata, ancora una volta con i trequarti che mandano in confusione la difesa rovesciata irlandese, totalmente sorpresa dalla rapidità degli uomini di Bortolami e dalla finalizzazione di Smith. Un sealing off concede a Munster il piazzato del vantaggio, e soprattutto gli irlandesi mettono un punto su uno dei due fondamentali che di fatto deciderà la partita: la rimessa laterale. Munster decide di saltare sempre, anche nei propri 5 metri, ed è una scelta che paga perché spesso il Benetton non riesce ad avere possessi veloci. Nonostante questo, la squadra di Bortolami sembra averne di più, e quando Umaga rompe il placcaggio di Casey Smith deve solo seguire l’azione per firmare la doppietta personale. Paradossalmente, proprio il finale del primo tempo – seppur chiuso in vantaggio 14-10 – rappresenta un grande rimpianto, perché il Benetton avrebbe potuto portare a casa altri punti importanti e mettersi a distanza di sicurezza. Nella ripresa, invece, Munster fa la differenza col secondo fondamentale decisivo del match: il drive, che al 43’ vale la meta di Barron e che per tutto il secondo tempo metterà in difficoltà i biancoverdi. Il secondo solco poi è scavato dal capolavoro di Crowley, che con un calcio-passaggio perfetto ispira la meta di Abrahams. Eppure, quando sembra finita, il Benetton ha una grandissima reazione e ritorna in partita, e lo fa proprio con le stesse armi degli irlandesi, segnando con Bernasconi dopo una maul avanzante. L’impressione, però, è che Munster arrivi nel finale con più energie, e proprio con il drive gli irlandesi chiudono la partita con Wycherley per il 30-21. A fare la differenza i più esperti, come O’Mahony, Tom Farrell e Beirne, ma anche uno scatenato Kilgallen in mezzo al campo e un Hodnett furioso in difesa. Per il Benetton solita partita impressionante di Manuel Zuliani, che chiude con 17 placcaggi, ma non bastano le fiammate dei soliti Mendy e Smith (e pesa l’aver perso subito Odogwu) a ribaltare la partita. I biancoverdi chiudono il torneo con un po’ di rimpianti, non solo per lo “spareggio” perso a Cork, ma anche per alcune partite dove sono stati persi punti importanti. Buone Zebre, ma Connacht più cinico Partita particolare al Lanfranchi di Parma: tanta battaglia in mezzo al campo e poche occasioni, col punteggio che infatti rimane sempre basso, ma in questo contesto è venuta fuori la maggiore esperienza di Connacht, brava a sfruttare tutte le – poche – opportunità concesse dalle Zebre, che invece non sono riuscite a portare a casa punti quando potevano. Non è un caso che la prima meta di Connacht arrivi dal primo errore difensivo del match da parte delle Zebre, al 16’, con Prendergast che rompe troppo facilmente due placcaggi. La squadra di Brunello ha subito un’occasione per pareggiare, ma la spreca, cosa che invece non fanno gli irlandesi che al 27’ vanno a segno con Bolton. Nel finale le Zebre prima mancano 3 punti con il palo di Montemauri, poi vanno a segno con Stavile, bravo a finalizzare di forza una magia di Trulla in mezzo al campo. Il match, quindi, è apertissimo, ma dopo il 7-12 dell’intervallo anche la ripresa è bloccatissima: per 20 minuti non arrivano punti, poi Connacht conquista gradualmente territorio e alla fine colpisce con Hurley-Langton. Ancora una volta la reazione dei ragazzi di Brunello è encomiabile: prima Gesi si inventa una magia facendo fuori due avversari nei propri 22 e arrivano fino ai 5 metri avversari (causando anche il giallo di Devine per un avanti volontario sul suo offload) poi Trulla finalizza l’azione successiva per il 19-12. Nel finale, però, le Zebre non riescono a costruire l’occasione del pareggio, mentre Hanrahan firma il piazzato che chiude i conti per il 22-12 finale.

News | 18/05/2025

Un Sei Nazioni femminile in crescendo che dà fiducia per il futuro: l’analisi del Torneo 2025

L’Italia ha chiuso il Sei Nazioni femminile 2025 al quarto posto, con 10 punti conquistati, frutto di due vittorie contro Scozia e Galles. Le Azzurre hanno migliorato il piazzamento degli ultimi 2 anni (5°) e soprattutto hanno dato l’impressione di essere solo all’inizio del loro percorso di crescita. Il ciclo di Fabio Roselli è iniziato nel modo migliore, con un Sei Nazioni in cui le Azzurre sono andate in crescendo, reagendo alle difficoltà iniziali con carattere e competenza. La crescita L’esordio in trasferta con l’Inghilterra, all’inizio di un nuovo ciclo, era forse la prova più difficile possibile. Eppure le Azzurre, dopo un primo tempo necessario per prendere le misure alle inglesi, hanno mostrato subito dei segnali positivi: un grande secondo tempo un drive e una rimessa laterale funzionanti, una bella difesa e tanti placcaggi. Il 38-5 finale è relativo, considerando il valore dell’avversario ma soprattutto la necessità di guardare la prestazione di York in prospettiva. Quel secondo tempo è stato l’inizio del percorso che ha portato le Azzurre ha ottenere anche i primi risultati. Il primo momento critico le Azzurre lo hanno vissuto a Parma, nell’esordio casalingo contro l’Irlanda: il 12-54 finale non lascia appello in una partita dove è andato tutto storto. Proprio da quello che poteva essere un colpo decisivo al morale delle Azzurre, invece, la squadra di Roselli è ripartita alla grande. A Edimburgo l’Italia ha fatto un capolavoro tattico: salita difensiva perfetta e scozzesi nel pallone a livello offensivo, trequarti che cominciano a fare la differenza e avanti in grado di conquistare metri palla in mano. Se con l’Irlanda non aveva funzionato nulla, con la Scozia ha funzionato tutto: la vittoria per 25-17 non è valsa solo i 5 punti, ma la consapevolezza che questa squadra potesse fare grandi cosa. Una consapevolezza accresciuta ancora di più nel secondo match casalingo contro la Francia, messa alle strette nel primo tempo e tenuta alle corde fino al 75’, quando nel finale le Bleus hanno fatto la differenza con un punteggio eccessivo rispetto a quanto visto in campo. Il 21-34 del Lanfranchi non dice tutto, considerando che le Azzurre erano in vantaggio 21-12 alla fine del primo tempo e che fino a 3 minuti dalla fine il punteggio era di 21-22. Il finale, poi, è stato il migliore possibile: il Galles ha retto il ritmo dell’Italia per un tempo, poi è caduto sotto i colpi delle Azzurre. Del 44-12 finale colpisce soprattutto il clamoroso 34-0 di parziale della ripresa, sintomo di una partita dominata. I numeri L’Italia ha chiuso il torneo con 107 punti segnati e 155 subiti, ha marcato 17 mete subendone 24. Alcune Azzurre si sono particolarmente distinte in questo Sei Nazioni: Silvia Turani e Aura Muzzo sono entrate nel “Team of the Tournament” rispettivamente nel ruolo di pilone sinistro e di ala. Muzzo ha ottenuto anche un premio di player of the match, contro la Scozia, così come Giordana Duca contro il Galles. Sara Tounesi è prima nella classifica degli offload riusciti (9) e quarta in quella dei carries, con 55. Nella stessa graduatoria, al terzo posto c’è Francesca Sgorbini con 64 e al secondo Giordana Duca con 65. La seconda linea dell’Italia è anche la miglior placcatrice azzurra con 74 interventi (quinta totale) ed è terza nella classifica delle touche vinte con 27. In generale, l’Italia è la squadra con più cariche palla in mano in queste 5 partite: 714, ed è la seconda per metri guadagnati con 2505. Inoltre, le Azzurre sono la squadra con la miglior percentuale di mischie vinte: 96.55%. Tutte queste statistiche rendono merito a una squadra che di fatto si è dimostrata completa e competitiva su tutti gli aspetti del gioco: chiaramente la capacità di attaccare gli spazi e di sorprendere le avversarie è rimasta una caratteristica tipica delle Azzurre, che però hanno migliorato di molto le fasi statiche, con mischia e touche che hanno garantito possessi di maggiore qualità rispetto al recente passato. Ancora da rivedere il breakdown: in alcuni frangenti l’Italia ha fatto fatica a imbastire azioni prolungate proprio perché messa sotto pressione nei raggruppamenti.

Italia Femminile | 29/04/2025

Sei Nazioni femminile: l’Italia chiude con una grande vittoria. Galles battuto 44-12

L'Italia viene fuori alla distanza e chiude il Sei Nazioni 2025 con una grande vittoria: allo Stadio Lanfranchi di Parma il Galles dura un tempo, poi cede nettamente nella ripresa per 44-12 dopo un secondo tempo di altissimo livello delle Azzurre. La squadra di Roselli chiude il torneo al 4° posto in classifica, superando la Scozia proprio grazie al bonus offensivo conquistato con le mete di Stefan, Granzotto (doppietta), Turani, Ostuni Minuzzi e Muzzo, oltre a 4 trasformazioni e 2 piazzati di Michela Sillari. Per il Galles 2 mete con Kate Williams e Prys e una trasformazione di Bevan. Colpisce in particolare il clamoroso 34-0 di parziale nel secondo tempo. Player of the match per Giordana Duca, autrice ancora una volta di una grandissima prestazione. La cronaca di Italia-Galles Tanto possesso nei primi minuti per il Galles, che insiste con dei lunghi multifase ma viene ben arginato dalla salita difensiva italiana. La più pericolosa è come sempre Cox, che si invola sul lato sinistro ma il suo offload è ben intercettato dal ritorno di Duca. Al 10' però le ospiti passano in vantaggio: touche vinta all'interno dei 22, maul avanzante e meta di Kate Williams per lo 0-5. La prima risposta dell'Italia arriva con una serie di pick&go, arginati dal turnover di Prys, poi Stefan si inventa un bellissimo chip per la corsa di Madia. Sostegno di Sgorbini, poi ancora Madia con un bel calcio cerca D'Incà sul lato destro, il pallone è lungo di pochissimo e finisce fuori. La squadra di Roselli però ha cambiato l'inerzia del match e al 17' trova la meta del sorpasso: primo break di Seye con sostegno di Veronese, Stefan segue l'azione e vola in mazzo ai pali. Sillari trasforma per il 7-5. Le Azzurre tornano nuovamente in attacco: calcio dalla base di Stefan a mettere pressione a George, subito placcata da D'Incà. Nel tentativo di proteggere il possesso le gallesi commettono un sealing off e consentono all'Italia di tornare in attacco. Duca vince la rimessa laterale sotto pressione, poi Mannini trova un ottimo avanzamento consente alle Azzurre di guadagnare un altro calcio di punizione: Sillari va a segno, 10-5. La reazione gallese è ancora affidata al drive, stavolta però molto per arginato dalla difesa azzurra, con un gran tenuto di Vecchini al 33' dopo un'azione della solita Cox, fermata un minuto dopo anche da un bell'intervento di D'Incà. Al 38' un ottimo intervento di Sgorbini a vanificare l'azione offensiva di un Galles che aveva preso un primo vantaggio in mischia ordinata. Nel finale di primo tempo però il Galles trova la meta, dopo un primo drive avanzante e una serie di cariche che portano Prys a schiacciare. Bevan trasforma il primo tempo si chiude con il Galles davanti. A inizio ripresa l'Italia perde D'Incà per infortunio, dentro Granzotto. Le Azzurre partono benissimo, sprecano due occasioni prima con Tounesi e poi con Muzzo ma al 49' tornano in vantaggio col piede di Sillari per il 13-12. L'Italia insiste: ottimo calcetto di Ostuni Minuzzi che mette sotto pressione Neumann nei suoi 22, la prima ad arrivare è Madia che conquista il tenuto. Si va in rimessa laterale, ma la difesa gallese risponde bene e recupera palla. Le Azzurre continuano a spingere e al 54' trovano la meta: splendido pallone allargato da Madia verso Granzotto che resiste al rientro di due avversarie e marca in bandierina. Sillari trasforma da posizione difficilissima e porta l'Italia oltre il break: 20-12. La squadra di Roselli insiste ancora: 2 minuti di tambureggiante assalto mettono il Galles alle corde. Arriva un altro calcio di punizione, Stefan lo gioca alla mano su Tounesi che arriva corta di pochissimo, Turani però raccoglie l'ovale e completa l'opera per la meta del 27-12 con trasformazione di Sillari. Le Azzurre hanno ormai cambiato l'inerzia le match e al 63' ritornano ancora in attacco con uno splendido 50:22 di Ostuni Minuzzi. Ancora una touche vinta da Duca, poi Ostuni Minuzzi trova il varco in velocità per marcare la meta del bonus offensivo: 32-12. Nel finale il Galles ritorna davanti con un 50:22 conquistato da George, ma Turani risponde presente e conquista un altro turnover. Nel finale il Galles rimane in 14 - giallo a Natalia John per un placcaggio alto su Spinelli - e l'Italia trova anche la quinta meta: Rigoni arriva corta con una bella incursione, poi Madia allarga su Muzzo fermata a due metri dalla linea di meta, poi Granzotto chiude l'azione firmando la doppietta personale con la meta del 37-12. A tempo scaduto la squadra di Roselli trova anche la sesta meta con Aura Muzzo, dopo un drive ancora avanzante e un bellissimo incrocio di Madia. Sillari trasforma per il 44-12 con cui si chiude un match dominato dalle Azzurre. Parma, Stadio Sergio Lanfranchi, 27 aprile 2025Guinness Women’s Six Nations – V turnoItalia v Galles 44-12 (10-12) Marcatrici: p.t 9’ m. Williams (0-5); 18’ m. Stefan tr. Sillari (7-5); 23’ cp Sillari (10-5); 41’ m. Pyrs tr. Bevan (10-12) s.t. 9’ cp. Sillari (13-12); 14’ m. Granzotto tr. Sillari (20-12); 18’ m. Turani tr. Sillari (27-12); 24’st m. Ostuni Minuzzi (32-12), 37’ st m. Granzotto (37-12), 41' st m. Muzzo tr. Sillari (44-12)Italia: Ostuni Minuzzi; Muzzo, Sillari, Mannini (20’st Rigoni), D’Incà (1’st Granzotto); Madia, Stefan (27’st Bitonci); Giordano (Cap), Sgorbini (38’ st Locatelli), Veronese (25’ st Ranuccini); Duca, Tounesi; Seye (30’st Maris), Vecchini (35’st Spinelli), Turani (35’st Stecca)all. Fabio RoselliGalles: Joyce (30’st Richards); Neumann, H.Jones (Cap), Keight (12’ st Bluck), Cox; George, Bevan (30’st S.Jones); Evans (18’st John), Lewis, Williams; Crabb (10’st Callender), Fleming; Rose (23’ st Scoble), K.Jones (12-22’st temp. Phillips; 30’st Phillips), Pyrs (30’st Davies)all. Sean Lynn Arb: Sara Cox (RFU)assistenti: Maria Latos (GER); Alexandre Ferré (FFR)TMO: Andrew McMenemy (SRU)Cartellini: 36’st giallo a Natalia John (Galles)Calciatrici: Bevan (1/2); Sillari (6/8)Player of The Match: Giordana Duca (Italia)Note: Pomeriggio nuvoloso, 1899 spettatoriPunti in Classifica: Italia 5; Galles 0

Italia Femminile | 27/04/2025

Sei Nazioni femminile: la presentazione di Italia-Galles

Il Sei Nazioni femminile 2025 si chiude con Italia-Galles, ultima sfida del torneo in programma domenica 27 aprile alle 12.30 allo Stadio Lanfranchi di Parma. L’Italia è alla ricerca del secondo successo stagionale dopo un torneo in crescendo, mentre il Galles ha l’ultima occasione di evitare l’ultimo posto dopo le 4 sconfitte precedenti. Le due squadre arrivano quindi in momenti molto diversi, ma per entrambe questa è una partita da vincere. Come arriva l’Italia Il successo con la Scozia aveva fatto capire che le cose stavano cominciando a funzionare, e la grande prestazione contro la Francia – compromessa solo da quei 5 minuti finali – lo ha ulteriormente dimostrato. L’Italia c’è, è una squadra pericolosa e competitiva e ha voglia di sbloccarsi anche in casa. Il k.o. con l’Irlanda è stato ormai completamente assorbito, e le due prestazioni arrivate dopo fanno capire che questa squadra ha ritrovato la sua competitività. La seconda vittoria sarebbe importante non solo per i numeri e le statistiche, ma soprattutto per fare un ulteriore passo avanti a livello di crescita: l’Italia ha fatto bene contro due corazzate contro Inghilterra e Francia e ha vinto contro la Scozia una partita da “50 e 50”, dove forse le scozzesi partivano leggermente favorite. Adesso, le Azzurre hanno bisogno del passo successivo: gestire la pressione del pronostico dalla propria parte e vincere una partita da favorita. Sarebbe la chiusura perfetta del torneo in vista della prossima Rugby World Cup. Come arriva il Galles La chiave di volta del torneo è stata la sconfitta con la Scozia alla prima giornata per 24-21, dopo aver sfiorato la rimonta nel finale e aver sprecato 20 minuti di superiorità numerica. Da lì, il torneo del Galles è diventato estremamente in salita, nonostante un buon primo tempo nel quale ha impensierito la Francia. Contro l’Irlanda, però, è arrivato un passivo molto pesante: un 40-14 che fa male soprattutto al morale e che mette le gallesi di fronte a un bivio. Vincere con l’Italia per evitare l’ultimo posto, e sarebbe il secondo consecutivo. Tutte le informazioni per seguire Italia-Galles La sfida tra Italia e Galles sarà trasmessa domenica 27 aprile alle 12.30 in diretta su Sky Sport Max, Rai Play e NOW, e in diretta su Rai Sport a partire dalle 13.15. A dirigere il match ci sarà nuovamente l’inglese Sara Cox, come contro la Francia. Le assistenti saranno la tedesca Maria Latos e la francese Alexandra Ferré. Al TMO lo scozzese Andrew McMenemy, al bunker l’inglese Ian Tempest. Le formazioni di Italia-Galles Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari, 12 Sara Mannini, 11 Alyssa D’Incà, 10 Veronica Madia, 9 Sofia Stefan, 8 Elisa Giordano (Capitana), 7 Francesca Sgorbini, 6 Beatrice Veronese, 5 Giordana Duca, 4 Sara Tounesi, 3 Sara Seye, 2 Vittoria Vecchini, 1 Silvia Turani A disposizione: 16 Desiree Spinelli, 17 Emanuela Stecca, 18 Gaia Maris, 19 Isabella Locatelli, 20 Alissa Ranuccini, 21 Alia Bitonci, 22 Beatrice Rigoni, 23 Francesca Granzotto Galles: 15 Jasmine Joyce, 14 Lisa Neumann, 13 Hannah Jones (Capitana), 12 Courtney Keight, 11 Carys Cox, 10 Lleucu George, 9 Keira Bevan, 8 Georgia Evans, 7 Bethan Lewis, 6 Kate Williams, 5 Gwen Crabb, 4 Abbie Fleming, 3 Donna Rose, 2 Kelsey Jones, 1 Gwenllian Pyrs A disposizione: 16 Carys Phillips, 17 Maisie Davies, 18 Jenni Scoble, 19 Natalia John, 20 Alex Callender, 21 Sian Jones, 22 Hannah Bluck, 23 Catherine Richards

Italia Femminile | 27/04/2025

URC: Zebre, un pari che sta stretto. Battuta d’arresto per il Benetton: l’analisi della 16esima giornata

Si chiude con un pareggio e una sconfitta il weekend della 16esima giornata di URC per le franchigie italiane. Le Zebre si vedono sfuggire il successo contro Edimburgo all’ultimo secondo: gli scozzesi recuperano l’iniziale svantaggio di 19-6 e chiudono sul 25-25 con una meta allo scadere. Un pari che sta stretto alle Zebre, che avevano dominato il match. Battuta d’arresto invece per il Benetton, che cade 56-5 in casa degli Stormers, in una partita indirizzata fin da subito dal ritmo forsennato dei sudafricani. Zebre, un pari che sta stretto I primi 50 minuti delle Zebre sono stati di dominio totale. La squadra di Brunello ha saputo imporre il proprio ritmo alla partita, partendo da una difesa solida e da un attacco ormai molto strutturato. Ottima in particolare la prestazione di Fusco, non solo per le due mete segnate, ma anche per la gestione del pallone e del gioco al piede. Dopo aver chiuso la prima frazione in vantaggio, le Zebre sembravano aver dato il colpo di grazia nella ripresa, trasformando in meta l’azione più bella della partita: prima Gesi vince la battaglia aerea (non l’unica) dopo un ottimo calcio dalla base di Fusco, poi Paea e Gregory danno continuità all’azione, gli avanti fanno strada e alla fine Trulla firma la meta del 19-6. Proprio Trulla ha tirato fuori un’altra grande prestazione, mettendo sempre in difficoltà la difesa scozzese con le sue accelerazioni e gestendo anche bene la battaglia tattica al piede. In generale, soprattutto nel primo tempo le Zebre hanno spesso vinto la collisione, disinnescando tutte le soluzioni offensive di Edimburgo, rimasto in partita con i piazzati di Thompson. Sembrava fatta, poi da due distrazioni sono arrivate le due mete di Venter che hanno riaperto il match: il pilone di Edimburgo prima ha sfruttato un pallone vagante dopo una touche non vinta perfettamente, poi ha sorpreso la difesa delle Zebre giocando velocemente un calcio di punizione. Sul 19-18 le Zebre hanno reagito di nuovo, segnando con Montemauri due piazzati che le hanno riportate a un break di distanza e sfiorando anche l’opportunità di chiudere il match, ma a tempo scaduto una gestione non perfetta dell’ultimo pallone e una fiammata di Darcy Graham hanno permesso a Currie di segnare la meta che poi, con la trasformazione di Scott, è valsa il pareggio per 25-25. Come spiegato anche da coach Brunello a fine partita, anche se il risultato non è pienamente soddisfacente rimane l’ennesima prestazione di livello di una squadra ormai sempre competitiva, contro tutti. Niente da fare per il Benetton A Città del Capo gli Stormers giocano una delle migliori partite del loro campionato, e in un match caratterizzato da impatti durissimi prendono subito il largo, anche grazie all’asse 10-12-15 formato da Mngomezulu, Willemse e Gelant, che ha fatto la differenza. Segnano Sandi, Du Plessis e Senatla e i calci di Mngomezulu fissano il punteggio sul 30-0 con cui si chiude il primo tempo. Soprattutto, però, gli Stormers hanno “vinto” quello che è stato il momento chiave della partita: il Benetton ha dominato la mischia ordinata nel primo tempo, è stata per 5 minuti ai 5 metri dalla linea di meta vincendo mischie su mischie, ma non è riuscita a finalizzare l’occasione che avrebbe riaperto la partita e forse ne avrebbe cambiato anche l’inerzia. Nella ripresa il Benetton reagisce bene segnando con Umaga dopo 30 secondi, poi però viene fuori la maggiore fisicità degli Stormers che chiudono la partita e segnano ancora con Theunissen, Zas, De Villiers e Mngomezulu per il 56-5 finale.

News | 27/04/2025

Italia con Stefan, Sgorbini e Tounesi. Galles, occhio a Cox, ma segnano spesso le avanti: l’analisi delle formazioni

Il Sei Nazioni femminile dell’Italia si chiude a Parma, domenica 27 aprile alle 12.30 contro il Galles. Per l’ultimo match del torneo Roselli rilancia dall’inizio Sgorbini, Tounesi e Stefan mentre deve fare a meno dell’infortunata Fedrighi. Confermata Mannini primo centro, mentre dalla panchina si rivedono Locatelli e Granzotto. Dall’altra parte solo due cambi: Rose per Scoble in prima linea e Crabb in seconda linea al posto della numero 8 Callender, il cui ruolo viene preso da Georgia Evans che si sposta in terza. Fisicità Sarà una bella sfida tra un pacchetto di mischia più fisico, come quello gallese, e uno che però ha dimostrato di poter essere altamente pericoloso già contro la Francia, mettendo in croce le Bleus a ogni drive. Le azzurre si affidano spesso alle cariche di Duca, Sgorbini, Turani e Tounesi per poi trovare il momento giusto per allargare e innescare le proprie trequarti. Al pacchetto si è aggiunto anche Veronese, tra le migliori contro la Francia. Il Galles sposta Georgia Evans – la più avanzante della sua formazione – a numero 8, togliendole quindi alcune incombenze di “lavoro sporco” che avrebbe avuto da seconda e dandole quindi maggiori opportunità di rendersi pericolosa col pallone in mano. Evans, inoltre, è anche la miglior placcatrice del Sei Nazioni, con 76 interventi riusciti, e sarà quindi molto attiva anche in difesa. Per quanto riguarda il breakdown, forse il fondamentale in cui l’Italia ha sofferto di più, attenzione Bethan Lewis, sempre attiva nel punto d’incontro, mentre Fleming lavora soprattutto in fase di pulizia per rendere più veloci possibile i possessi gallesi. Dall’altra parte questo lavoro lo fa molto bene Silvia Turani, mentre in difesa avere a disposizione contemporaneamente Duca, Sgorbini e Tounesi, che insieme fanno 188 placcaggi riusciti. Attacco Il reparto trequarti azzurro anche quest’anno si è dimostrato pericoloso e difficile da difendere: arginare l’atletismo e la vena realizzativa di Aura Muzzo (3 mete e un player of the match nelle ultime due partite contro Scozia e Francia) sarà probabilmente il primo obiettivo della difesa gallese, che però sarà costretta a contrastare le diverse opzioni d’attacco che le azzurre possono proporre, a partire dalle ripartenze palla in mano di Ostuni Minuzzi fino alla regia aggiunta di Sillari, passando per la capacità di D’Incà di battere l’avversaria diretta. Se l’Italia dovesse riuscire ad essere avanzante palla in mano, e tra le prime 8 ha giocatrici in grado di esserlo, per il Galles potrebbe diventare difficile riuscire a contrastare il reparto arretrato azzurro. Dall’altra parte, però, anche le gallesi hanno le loro carte da giocare. La prima si chiama Carys Cox e ha grandi numeri, metaforicamente e non, considerando gli 8 linebreaks (solo l’inglese Dow ha fatto meglio) e i 284 metri guadagnati. Dalle sue iniziative partono molte delle azioni d’attacco gallesi, nelle quali si inserisce spesso l’estremo Jasmine Joyce-Butchers. I break delle trequarti servono soprattutto a portare l’azione dentro i 22, poi a finalizzare spesso le avanti: 7 mete delle 9 segnate dal Galles in questo Sei Nazioni sono arrivate da giocatrici di mischia. Panchine Come contro la Francia, anche al Lanfranchi le panchine saranno fondamentali. Roselli avrà a disposizione ragazze come Ranuccini e Bitonci, che hanno fatto bene partendo dall’inizio contro la Francia, oltre al talento di Beatrice Rigoni e alla solidità di Gaia Maris. Ritornano in lista gara anche l’esperta Locatelli e la duttile Granzotto. Dall’altra parte attenzione a quando subentrerà Alex Callender, numero 8 e vice-capitana del Galles, così come Hannah Bluck, in meta nell’ultima sfida contro l’Irlanda proprio partendo dalla panchina. Le formazioni di Italia-Galles Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari, 12 Sara Mannini, 11 Alyssa D’Incà, 10 Veronica Madia, 9 Sofia Stefan, 8 Elisa Giordano (Capitana), 7 Francesca Sgorbini, 6 Beatrice Veronese, 5 Giordana Duca, 4 Sara Tounesi, 3 Sara Seye, 2 Vittoria Vecchini, 1 Silvia Turani A disposizione: 16 Desiree Spinelli, 17 Emanuela Stecca, 18 Gaia Maris, 19 Isabella Locatelli, 20 Alissa Ranuccini, 21 Alia Bitonci, 22 Beatrice Rigoni, 23 Francesca Granzotto Galles: 15 Jasmine Joyce, 14 Lisa Neumann, 13 Hannah Jones (Capitana), 12 Courtney Keight, 11 Carys Cox, 10 Lleucu George, 9 Keira Bevan, 8 Georgia Evans, 7 Bethan Lewis, 6 Kate Williams, 5 Gwen Crabb, 4 Abbie Fleming, 3 Donna Rose, 2 Kelsey Jones, 1 Gwenllian Pyrs A disposizione: 16 Carys Phillips, 17 Maisie Davies, 18 Jenni Scoble, 19 Natalia John, 20 Alex Callender, 21 Sian Jones, 22 Hannah Bluck, 23 Catherine Richards

Italia Femminile | 27/04/2025