Autore: Redazione Onrugby
Sei Nazioni U20: l’Italia comincia bene. Scozia battuta 22-10 a Edimburgo
L'Italia comincia bene e batte la Scozia 22-10 nella prima giornata del Sei Nazioni under 20. La squadra di Roberto Santamaria fa fatica nella prima mezz'ora, soprattutto a causa dell'indisciplina, ma riesce comunque a chiudere il primo tempo in vantaggio e nella ripresa prende il largo con la meta di Beni, dopo una grande giocata di Ducros. Gli Azzurrini (oggi in maglia bianca) vanno a segno con Zanandrea, Beni e Todaro, eletto anche player of the match. L'Italia si dimostra superiore nel breakdown e in rimessa laterale, soffre in mischia ma gestisce bene la difficoltà e impedisce alla Scozia di approfittarne, e alla fine porta a casa un successo importante. La cronaca di Scozia-Italia Le due squadre partono un po' contratte. La Scozia commette tanti errori al piede, ma l'Italia concede troppi calci di punizione, ne viene fuori un match molto tattico, con la squadra di Santamaria che ha più possesso ma al 15' concede ai padroni di casa il primo ingresso nei 22: rimessa laterale vinta, maul avanzante e meta di Billy Allen che trova la carica giusta per il 5-0. L'Italia reagisce con una bella azione personale di Todaro, poi Vallesi spegne la seconda azione della Scozia con un bel tenuto. Al 26' sono i padroni di casa a concedere una penalità che porta gli Azzurrini in touche ai 5 metri, il drive avanza e va oltre la linea di meta, ma viene tenuto alto. Nel momento più complicato viene fuori Federico Zanadrea, tra i più attesi della serata: il secondo centro azzurro intercetta il passaggio di Ventisei su Brown, capisce che c'è spazio per andare fino in fondo e vola in mezzo ai pali. Fasti trasforma per il primo vantaggio dell'Italia. La squadra di Santamaria prende fiducia e tiene sempre lontana la Scozia dai propri 22, poi al 36' Faissal arriva vicinissimo ad un altro intercetto su un pallone mal controllato da Brown. Nel finale di frazione i padroni di casa soffrono, ma riescono a non concedere altri punti all'Italia: si va negli spogliatoi sul 5-7. Il secondo tempo comincia sulla stessa linea del primo, con pochi spazi da entrambe le parti, ma a sbloccarlo ci pensa Jules Ducros, che riceve nella sua metà campo un calcio di Urwin, fulmina Guy Rogers con un cambio di passo strepitoso e apre un'autostrada davanti sé. Il sostegno di Miranda e puntuale, così come il passaggio a Niccolò Beni che vola in meta per il 12-5. L'Italia perde in pochi minuti Pietramala (dentro Celi) e Opoku, fino a quel momento tra i migliori (dentro Melegari) e deve gestire una mischia scozzese arrembante, ma non concede nessuna occasione ai padroni di casa. Al 55' è bravo Casartelli a conquistare un tenuto importante, Fasti ci prova dalla lunga distanza ma non trova i pali. Ancora Casartelli con uno splendido break con offload per Miranda ispira l'azione offensiva dell'Italia, con Milano che con una gran carica porta tutti ai 5 metri. Celi e Fasti allargano su Casartelli che sotto pressione prova a servire Faissal, ma il pallone è provvidenzialmente deviato da Watson che salva una meta già fatta. L'Italia però insiste e dopo una lunghissima azione con gli avanti marca con Edoardo Todaro, che trova lo spazio per infilarsi e volare in mezzo ai pali. Lo stesso Todaro poi si fa valere anche in difesa, conquistando un tenuto fondamentale che spezza le ambizioni della Scozia, poi è Pietro Celi a salvare sul calcetto a scavalcare di Rogers che aveva trovato uno spazio sulla destra. Nel finale la Scozia prova a rientrare in partita, si affida alla mischia ordinata e dopo una maul arginata dall'Italia va a segno con Oliver Duncan. Urwin non trova la trasformazione e si resta sul 19-10. Nel finale gli Azzurrini gestiscono bene il vantaggio, allungano ancora con Fasti e alzano la saracinesca sull'ultimo assalto scozzese. Finisce 22-10 per l'Italia, che conquista i primi 4 punti del suo torneo.Edimburgo, Hive Stadium - venerdì 31 gennaio 2025Sei Nazioni U20, I giornataScozia v Italia 10-22Marcatori: p.t. 15’ m. Allen (5-0); 30’ m. Zanandrea tr. Fasti (5-7); s.t.5’ m. Beni (5-12); 21’ m. Todaro tr. Fasti (5-19); 32’ m. Duncan (10-19); 38’ cp. Fasti (10-22)Scozia: Brown; Rogers, Ventisei (c), Yule, Watson (25’ st. Moncrieff); Urwin (36’ st. Wolfenden), Cowan (9’ st. Patterson); Logan, Allen, Lindsay; Halkon (9’ st. Duncan), Moss (9’ st. Godsell); Blyth-Lafferty (38’ st. Whitefield), Roberts, McKenna (20’ st. Shearer)all. MurrayItalia: Pietramala (9’ st. Celi); Ducros, Zanandrea (39’ st. Ndoumbe-Lobe), Todaro, Faissal; Fasti, Beni (27’ st. Bellotto); Milano (c), Casartelli (24’ st. Bianchi), Miranda; Opoku-Gyamfi (11’ st. Melegari), Redondi; Vallesi (34’ st. Brasini), Caiolo-Serra (29’ st. Casiraghi), Pelliccioli (29’ st. Bolognini)all. Santamariaarb: Cox (Inghilterra)assistenti: Woodthorpe (Inghilterra); Joe James (Inghilterra)TMO: Jones (Galles)Calciatori: Fasti (Italia) 3/5; Logan (Scozia) 0/2Player of The Match: Todaro (Italia)Note: serata fredda, campo sintetico. In tribuna con il Presidente federale Duodo l’ex Capitano della Nazionale Sergio Parisse.
Italia U20 | 31/01/2025
Sei Nazioni U20: la presentazione di Scozia-Italia
A Edimburgo comincia il Sei Nazioni under 20 di Scozia e Italia, due squadre con storie recenti molto diverse che si incrociano ai nastri di partenza del torneo. Per la Scozia il 2025 deve essere l’anno della rinascita dopo la vittoria del World Rugby U20 Trophy (la seconda divisione del Mondiale di categoria) e il ritorno nel Championship (la “massima serie” a livello giovanile) dopo anni di purgatorio, per l’Italia deve essere l’anno delle conferme dopo le stagioni molto positive che hanno portato gli Azzurrini ad essere una squadra temuta e rispettata. Come arriva l’Italia under 20 La squadra di Roberto Santamaria è reduce dal 10° posto al World Rugby U20 Championship, con due vittorie contro Australia (prima volta a livello under 20) e Spagna, mentre nell’ultimo Sei Nazioni si è classificata 4°. Certo, a livello under 20 le cose cambiano molto velocemente e ogni anno è una storia a sé, ma gli Azzurrini sanno di poter contare su una buona struttura data dalla generazione dei 2005, che ha già ottenuto vittorie importanti, e su tanti talenti arrivati quest’anno a vestire la maglia azzurra. Per l’Italia il match di Edimburgo sarà fondamentale per cominciare il Sei Nazioni under 20 nel modo giusto, considerando che il calendario presenterà delle difficoltà sempre crescenti: prima Scozia e Galles, che lo scorso anno hanno chiuso il torneo dietro agli Azzurrini, poi Francia, Inghilterra e Irlanda. Importantissimo cominciare bene e portare a casa punti importanti, soprattutto in trasferta. Come arriva la Scozia under 20 La Scozia si presenta al Sei Nazioni under 20 con tanta voglia di rivalsa dopo l’ultimo posto dello scorso anno e la vittoria del Trophy, che è valsa il ritorno nel Championship dopo la clamorosa delusione del 2023, quando gli scozzesi furono battuti in semifinale dall’Uruguay. I padroni di casa si presentano però con una squadra molto diversa da quella dell’anno scorso, e a livello under 20 la partita d’esordio è sempre una totale incognita, perché si conosce molto poco degli avversari. Il fattore campo e la “fame” di riprendersi delle vittorie importanti che mancano da un po’ potranno essere delle chiavi importanti per la Scozia, e l’Italia dovrà a sua volta essere brava ad imporsi fin da subito per evitare che l’inerzia del match possa spostarsi nelle mani dei padroni di casa. Tutte le informazioni per seguire Scozia-Italia under 20 La sfida tra Scozia e Italia, valida per la prima giornata del Sei Nazioni under 20, sarà trasmessa in diretta tv venerdì 31 gennaio alle 20.15 su Rai Sport e Sky Sport Arena, e in streaming su Rai Play e NOW. In campo a dirigere il match una terna tutta inglese, con Sara Cox assistita da Anthony Woodthorpe e Joe James, con al TMO il gallese Adam Jones. Le formazioni di Scozia-Italia under 20 Scozia: 15 Jack Brown, 14 Guy Rogers, 13 Johnny Ventisei (Capitano), 12 Kerr Yule, 11 Fergus Watson, 10 Matthew Urwin, 9 Noah Cowan, 8 Reuben Logan, 7 Billy Allen, 6 Christian Lindsay, 5 Dan Halkon, 4 Charlie Moss, 3 Ollie Blyth-Lafferty, 2 Joe Roberts, 1 Oliver McKenna A disposizione: 16 Seb Stephen, 17 Jake Shearer, 18 Ryan Whitefield, 19 Bart Godsell, 20 Oliver Duncan, 21 Hector Patterson, 22 Ross Wolfenden, 23 Nairn Moncrieff Italia: 15 Gianmarco Pietramala, 14 Jules Ducros, 13 Federico Zanandrea, 12 Edoardo Todaro, 11 Malik Faissal, 10 Roberto Fasti, 9 Niccolò Beni, 8 Giacomo Milano (Capitano), 7 Nelson Casartelli, 6 Anthony Miranda, 5 Enoch Opoku Gyamfi, 4 Tommaso Redondi, 3 Bruno Vallesi, 2 Alessio Caiolo-Serra, 1 Sergio Pelliccioli A disposizione: 16 Giacomo Casiraghi, 17 Christian Brasini, 18 Nicola Bolognini, 19 Pietro Melegari, 20 Carlo Antonio Bianchi, 21 Matteo Bellotto, 22 Pietro Celi, 23 Giacomo Ndoumbe Lobe
Italia U20 | 31/01/2025
Sei Nazioni: Quesada lancia Rizzoli, Townsend sceglie McDowall. L’analisi delle formazioni di Scozia-Italia
Gonzalo Quesada ha fatto le sue scelte: doppio playmaker con Tommaso Allan in campo ad estremo e Capuozzo ala, Luca Rizzoli possibile esordiente e Simone Gesi che torna in lista gara dopo due anni. Il tecnico azzurro opta per una panchina 6+2 con l’ala delle Zebre che può sparigliare le carte nella ripresa e giocatori di grande qualità pronti a subentrare davanti come Niccolò Cannone, Vintcent e Zuliani. Sono questi i principali spunti di riflessione offerti dalla formazione dell’Italia che sfida la Scozia nella prima giornata del Sei Nazioni 2025. Anche la formazione schierata da Gregor Townsend offre spunti importanti: senza Tuipulotu, grande occasione dall’inizio per Stafford McDowall, mentre in assenza di Cummings in seconda linea c’è Jonny Gray. La Scozia recupera invece Duhan Van der Merwe, in dubbio fino a metà settimana ma abile e arruolato per il match d’esordio. Trequarti imprevedibili Il principale dubbio di formazione riguardava l’impiego di Tommaso Allan: alternanza con Paolo Garbisi o doppio mediano? Quesada ha dato la sua risposta schierando ad estremo il giocatore di Perpignan con Capuozzo che si sposta all’ala. Confermato invece il resto del reparto arretrato, con Brex e Menoncello ai centri, Ioane dall’altra parte e Page-Relo che affianca Paolo Garbisi in mediana. Sarà una partita all’insegna dell’imprevedibilità: da un lato i continui inserimenti negli spazi degli Azzurri, dotati di tanti giocatori in grado di saltare il primo avversario e di un vero e proprio regista aggiunto come Brex, dall’altro un mediano stellare (Russell) una coppia di centri solida (Jones-McDowall, anche se manca Tuipulotu) e due ali capaci di segnare in qualsiasi momento come Van der Merwe e Graham, che sono già i due migliori marcatori della storia della Scozia con rispettivamente 30 e 29 mete. Nessuna delle due formazioni potrà permettersi il minimo errore difensivo. Da una parte Russell può inventare qualsiasi cosa e consentire alla Scozia di essere pericolosa in ogni zona del campo, con Van der Merwe e Graham pronti a finalizzare. Dall’altra parte l’Italia è in grado di trovare spazi anche dove non ci sono, come dimostra il match dell’Olimpico del 2024 dove le tre mete azzurre sono nate da due calci oltre la prima linea di difesa da parte di Page-Relo e Garbisi e dal break di Ross Vintcent. E poi c’è Tommaso Menoncello, capace di spostare l’asse del match ogni volta che tocca palla. In questo senso, anche le panchine possono cambiare le carte in tavola: Horne è un mediano che in URC ha spesso fatto male alle squadre italiane, mentre Gesi è in grado di mischiare le carte con la sua capacità di sfuggire al placcaggio e le sue gambe. Le scelte in mischia Anche per quanto riguarda gli avanti Quesada ha dovuto sciogliere un nodo abbastanza importante, quello del pilone sinistro. Con Mirco Spagnolo squalificato le opzioni erano due: far debuttare Luca Rizzoli o spostare Simone Ferrari. Il tecnico ha deciso di dare fiducia al giovane pilone delle Zebre, che sarà chiamato a entrare a partita in corso e – verosimilmente – nel momento più caldo, quando i pacchetti di mischia saranno stravolti e bisognerà trovare la quadra il più velocemente possibile. Poche novità per quanto riguarda invece i titolari, con Fischetti e Nicotera a completare la prima linea mentre Lamb vince il ballottaggio con Niccolò Cannone e affianca Ruzza. In terza linea ci sono Negri, Lamaro e Lorenzo Cannone. La scelta più sorprendente di Townsend riguarda il tallonatore, con Dave Cherry (espertissimo, 34 anni e oltre 100 partite con Edimburgo, ma solo 11 caps con la Scozia) preferito al più “inserito” Ashman. Per il resto, anche la Scozia si presenta in formazione “tipo” con Matt Fagerson affiancato da Darge e Ritche in terza linea, Gray che sostituisce Cummings in seconda e i piloni Schoeman e Fagerson ai fianchi del già citato Cherry. Le formazioni di Scozia-Italia Scozia: 15 Blair Kinghorn, 14 Darcy Graham, 13 Huw Jones, 12 Stafford McDowall, 11 Duhan van der Merwe, 10 Finn Russell (Co-Capitano), 9 Ben White, 8 Matt Fagerson, 7 Rory Darge (Co-Capitano), 6 Jamie Ritchie, 5 Grant Gilchrist, 4 Jonny Gray, 3 Zander Fagerson, 2 Dave Cherry, 1 Pierre Schoeman. A disposizione: 16 Ewan Ashman, 17 Rory Sutherland, 18 Will Hurd, 19 Gregor Brown, 20 Jack Dempsey, 21 George Horne, 22 Tom Jordan, 23 Kyle Rowe Italia: 15 Tommaso Allan, 14 Ange Capuozzo, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (Capitano), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Dino Lamb, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Luca Rizzoli, 18 Marco Riccioni, 19 Niccolò Cannone, 20 Manuel Zuliani, 21 Ross Vintcent, 22 Alessandro Garbisi, 23 Simone Gesi
Italia | 30/01/2025
Sei Nazioni U20: Italia, coppia di centri Todaro-Zanandrea. Scozia, occhio a Douglas e Yule. L’analisi delle formazioni
All’Hive Stadium di Edimburgo comincia il Sei Nazioni under 20 di Scozia e Italia, in campo alle 20.15 di venerdì 31 gennaio (diretta Rai/Sky) per la prima giornata del torneo. Entrambe le formazioni devono fare i conti con un’assenza importante causata dagli infortuni: l’Italia è senza Piero Gritti, uno dei trascinatori degli Azzurrini lo scorso anno, mentre la Scozia è senza il capitano Freddy Douglas, che a novembre aveva già esordito con la nazionale maggiore. L’esperienza Considerando che si tratta della partita d’esordio di entrambe le squadre, il fattore esperienza sarà fondamentale: l’Italia ne ha di più in mischia, con 4 ragazzi che hanno già giocato in under 20 lo scorso anno mentre la Scozia ne ha uno solo. Statistiche invertite invece fra i trequarti: un solo Azzurrino reduce dal 2024 (Zanandrea) contro i 5 della Scozia. Uno di questi, il centro classe 2005 Kerr Yule, è addirittura al terzo Sei Nazioni under 20 della carriera. Ha giocato non solo quello dello scorso anno, ma anche quello del 2023, a soli 17 anni. Sfida fra trequarti Il capo allenatore dell’Italia Roberto Santamaria punta su buona parte del gruppo già sperimentato nei test con Irlanda e Francia: occhi puntati sulla coppia di centri Todaro-Zanandrea, due centri molto talentuosi con il primo che sta facendo esperienza nelle giovanili dei Northampton Saints e il secondo che è stato tra i protagonisti dell’annata 2024 degli Azzurrini. Se alla cerniera 12-13 spetta il compito di mettere in cassaforte l’ovale e dare solidità al reparto trequarti, l’Italia punterà molto anche sulle capacità realizzative di Ducros e Faissal, capaci di essere letali negli ultimi 10 metri. Dall’altra parte attenzione a Fergus Watson, già autore di una meta proprio contro l’Italia nel Sei Nazioni del 2024, torneo nel quale è stato lo scozzese che ha guadagnato più metri (205). Giocatore pericoloso e che vanta già esperienza a livello under 20, la difesa azzurra dovrà tenerlo d’occhio. La battaglia davanti Il pacchetto di mischia azzurro ha una grande responsabilità: confermare quanto fatto vedere dalle precedenti annate, che proprio su questo fondamentale hanno costruito tante vittorie. In particolare, l’Italia potrà far valere la sua maggiore esperienza considerando che 7 giocatori su 8 del pacchetto scozzese sono al primo cap assoluto con l’Italia under 20, mentre negli Azzurrini hanno già giocato Pelliccioli, Redondi, Casartelli e capitan Giacomo Milano. Proprio il dinamismo delle terze linee azzurre sarà fondamentale per mettere in difficoltà una Scozia alla quale la squadra di Santamaria dovrà impedire di prendere il sopravvento dal punto di vista fisico. In particolare, proprio Nelson Casartelli è il giocatore da tenere maggiormente sotto controllo, soprattutto considerando che già lo scorso anno – seppur ancora un po’ acerbo – aveva fatto vedere grandissime cose: con 12 mesi di esperienza in più potrebbe diventare un fattore decisivo di questa partita e non solo. Sei Nazioni under 20: le formazioni di Scozia-Italia Scozia: 15 Jack Brown, 14 Guy Rogers, 13 Johnny Ventisei (Capitano), 12 Kerr Yule, 11 Fergus Watson, 10 Matthew Urwin, 9 Noah Cowan, 8 Reuben Logan, 7 Billy Allen, 6 Christian Lindsay, 5 Dan Halkon, 4 Charlie Moss, 3 Ollie Blyth-Lafferty, 2 Joe Roberts, 1 Oliver McKenna A disposizione: 16 Seb Stephen, 17 Jake Shearer, 18 Ryan Whitefield, 19 Bart Godsell, 20 Oliver Duncan, 21 Hector Patterson, 22 Ross Wolfenden, 23 Nairn Moncrieff Italia: 15 Gianmarco Pietramala, 14 Jules Ducros, 13 Federico Zanandrea, 12 Edoardo Todaro, 11 Malik Faissal, 10 Roberto Fasti, 9 Niccolò Beni, 8 Giacomo Milano (Capitano), 7 Nelson Casartelli, 6 Anthony Miranda, 5 Enoch Opoku Gyamfi, 4 Tommaso Redondi, 3 Bruno Vallesi, 2 Alessio Caiolo-Serra, 1 Sergio Pelliccioli A disposizione: 16 Giacomo Casiraghi, 17 Christian Brasini, 18 Nicola Bolognini, 19 Pietro Melegari, 20 Carlo Antonio Bianchi, 21 Matteo Bellotto, 22 Pietro Celi, 23 Giacomo Ndoumbe Lobe
Italia U20 | 30/01/2025
Italia, Allan: “Dieci anni fa a Edimburgo gioia incredibile. Cosa fa la differenza? L’etica del lavoro”
10 anni fa l’Italia vinceva per l’ultima volta a Edimburgo contro la Scozia, dopo una rimonta fantastica culminata con una meta di penalità conquistata di forza. Era il 2015 e oggi, nel 2025, nel gruppo azzurro c’è ancora un “superstite” di quella sfida: Tommaso Allan. Il rugby è cambiato, ma l’apertura-estremo dell’Italia e del Perpignan ha sempre saputo adattarsi ai cambiamenti continui del gioco: “Il segreto? L’etica del lavoro è fondamentale. Non bisogna essere mentalmente chiusi ma aprirsi ai cambiamenti che il rugby propone sempre, analizzando sempre il gioco e il modo in cui si possono usare a proprio favore queste evoluzioni. In tutto questo, però, la serietà nel lavoro fa la differenza. Credo l’abbia fatta in generale per l’Italia. Dal 2013 (anno dell’esordio in Nazionale, ndr) a oggi il rugby è cambiato tantissimo e negli ultimi anni siamo stati bravi ad adattarci al meglio alle novità che questo sport propone sempre. Funziona così, chi si adatta più velocemente è sempre un passo avanti”. Come detto più volte da Quesada, chi gioca all’estero ha meno tempo per lavorare con il gruppo in vista della prima partita. Come si gestisce questa cosa? “La vita di chi gioca all’estero è così. Sappiamo che è uno sforzo ed è impegnativo anche fisicamente, ma lo si fa e si tiene duro perché giocare in Nazionale è sempre un onore. Devi dare il 100% sempre. Poi giocando da tanto tempo fuori sono abbastanza abituato, quindi ho trovato un equilibrio”. Sei il giocatore più longevo presente in rosa (esordio il 12 novembre 2013, Italia-Australia, ndr). Come la vivi? “Molto bene. Sono felice di essere qua e di aiutare i giovani il più possibile. In realtà credo si tratti di un vero e proprio scambio. Io posso dare qualcosa in più a loro dal punto di vista dell’esperienza, ma a mia volta prendo tantissima energia e freschezza dai ragazzi più giovani. È un rapporto reciproco che alla fine fa bene a tutti”. Eri presente nel 2015 a Edimburgo, ultima vittoria dell’Italia in terra scozzese. Che ricordi hai di quella partita? “Ricordo gli ultimi minuti e quell’ultima azione che ci ha portati alla meta. Ricordo quella maul che aveva cominciato ad avanzare e istintivamente sono andato dentro anch’io: mi piace dire che ho dato l’ultima spinta per arrivare in fondo (ride, ndr). Il ricordo più bello, però, è dello spogliatoio dopo la partita: quella felicità meravigliosa che ti porta a goderti la vittoria insieme ai tuoi compagni. Sono quei ricordi che non si cancelleranno mai, sarebbe bellissimo replicarli quest’anno, chissà...” E adesso? La Scozia a Edimburgo alla prima giornata è un test durissimo… Sì, credo non ci sia mai un buon momento per affrontare la Scozia. Con loro è sempre una partita difficile, in casa loro ancora di più. È una squadra con tanti punti di forza che viene da un periodo molto positivo e a novembre ha giocato benissimo. Noi la stiamo studiando e stiamo preparando la nostra partita per fare il nostro gioco: dobbiamo farlo al meglio e poi il risultato si vedrà alla fine”. Come si lavora sapendo di scendere in campo non più da outsider ma da squadra che può giocarsela alla pari, e di conseguenza gli avversari non concederanno nulla? “È un traguardo che abbiamo conquistato col lavoro duro e con i risultati. Il fatto che nessuno ci prenda più sottogamba è un segnale molto positivo. Certo, dall’altro lato vuol dire che servirà un’attenzione ancora maggiore ai dettagli. La Scozia è una squadra piena di campioni, pericolosa in attacco ma dotata anche di grande fisicità: credo che proprio l’aspetto fisico sarà il più importante, sia per quanto riguarda la mischia sia per quanto riguarda i trequarti. Sappiamo quello che ci aspetta, ma sappiamo anche di poter fare una grande prestazione”. Come vivi l’alternanza tra apertura ed estremo sia in Nazionale che a Perpignan? “La vivo in maniera abbastanza semplice. Mi sento a mio agio in entrambi i ruoli, da 15 magari ho più tempo per vedere gli spazi e capire cosa può succedere in attacco e in difesa, e posso propormi anche come un secondo play al fianco di Paolo (Garbisi, ndr). La cosa più importante è far parte della squadra, il numero di maglia poi non cambia il modo in cui mi preparo mentalmente alla partita. Mi era capitato già agli Harlequins di giocare estremo, poi quando sono arrivato a Perpignan ho trovato un progetto tecnico che prevedeva proprio la presenza di un doppio play tra 10 e 15, di conseguenza ho giocato molto spesso in questo ruolo”. A inizio carriera i piazzati erano un po’ il tuo punto debole, adesso sono tra i tuoi punti di forza: com’è avvenuto questo cambiamento? “Lavoro, lavoro, lavoro. Chiaramente ci sono delle giornate più o meno difficili, ma bisogna sempre pensare a migliorarsi trovando del positivo anche nei momenti più negativi. L’importante è migliorarsi costantemente, anche solo dell’1% ogni volta, e avvicinarsi sempre di più all’obiettivo. Sui piazzati ho lavorato davvero tanto, non sempre viene tutto perfetto, ma spero di continuare ad avere delle buone percentuali e di migliorarle ancora”.
Italia | 30/01/2025
Italia U20, Zanandrea: “Scozia più forte dell’anno scorso. Ragioniamo partita dopo partita”
Il Sei Nazioni under 20 è sempre carico di aspettativa: l’Italia negli ultimi anni ha sempre ottenuto risultati importanti, nonostante comunque quella degli Azzurrini sia – per forza di cose – una formazione sempre in continuo mutamento. Cominciare bene è sempre importante, soprattutto quando si parte favoriti. Lo sa bene Federico Zanandrea, centro dell’Italia under 20 e del Mogliano, che vuole tenere alta l’attenzione in vista dell’esordio contro la Scozia (venerdì 31 gennaio alle 20.15, diretta Rai/Sky) al torneo di categoria. Si è parlato di aspettative alte per la Nazionale maggiore, ma visti i risultati recenti il concetto vale anche per l’Under 20? “Sì. Sappiamo che i risultati ottenuti negli ultimi anni sono stati importanti per i rugby italiano e che ripetersi e migliorarsi è sempre difficile. Vero, l’Italia negli ultimi anni ha sempre vinto contro la Scozia, ma ogni annata e diversa e loro sono in crescita, non sono la stessa squadra che abbiamo battuto l’anno scorso. Sarà una Scozia più difficile da battere e dobbiamo essere pronti a una partita molto difficile. In questo senso dobbiamo sempre ricordare la partita con il Galles dello scorso anno, quando partivamo favoriti e poi abbiamo perso in rimonta”. Qual è l’obiettivo? “Noi iniziamo questo Sei Nazioni con un obiettivo: essere competitivi con tutti e in tutte e 5 le partite, perché i risultati sono poi una conseguenza della prestazione che metti in campo. Sarebbe bello migliorare ulteriormente i risultati ottenuti negli ultimi anni, anche se sappiamo che sarà difficilissimo perché l’Italia ha conquistato traguardi importanti. Proprio per questo dobbiamo ragionare partita dopo partita ed essere sempre competitivi, mettendo in campo la miglior prestazione possibile”. Come procede l’avvicinamento al match? “L’avvicinamento procede bene, siamo un gruppo molto unito. Sono stati molto importanti anche i test che abbiamo giocato con Irlanda e Francia per arrivare nel modo giusto a questo Sei Nazioni, sono mancati i risultati, che adesso invece dobbiamo ottenere. Stiamo già studiando la Scozia in vista di venerdì: siamo pronti”. Il gruppo è cambiato molto rispetto all’anno scorso, tu e gli altri ragazzi che hanno già giocato in Under 20 come state “guidando” il resto del gruppo? Quale ragazzo ti ha più impressionato dei “nuovi”? “Vero, è una squadra abbastanza diversa rispetto all’anno scorso e starà a noi 2005 che abbiamo già avuto esperienza al Sei Nazioni e al Mondiale guidare i più piccoli in un contesto di alto livello come questo. Purtroppo non c’è Piero Gritti che sarebbe stato importante in questa squadra, ed è anche un mio carissimo amico quindi mi dispiace doppiamente non averlo con noi. Il livello è molto alto, siamo un gruppo unito e forte: se devo fare un nome dico Edoardo Todaro”. Togliendo l’Italia perché saremmo ovviamente di parte, quale tra le altre 5 squadre vedi come favorita per il Torneo? “L’Inghilterra. Credo sarà la squadra più difficile da affrontare e che sia la favorita per il Sei Nazioni. Poi ovviamente la Francia è sempre un’incognita per via delle rotazioni che fanno sempre in questo periodo dell’anno, avendo tanti giocatori di alto livello che però devono giocare anche con i club. Se devo fare un nome secco, però, dico Inghilterra”.
Italia U20 | 29/01/2025
Guinness Sei Nazioni 2025: i precedenti tra Scozia e Italia
Scozia-Italia non è mai una sfida banale, ma quella del 1° febbraio 2025 a Edimburgo lo sarà ancora di meno, per due motivi. Prima di tutto, perché ricorre il decennale dell’ultima vittoria azzurra in terra scozzese, arrivata nel 2015 in un Murrayfield ammutolito dal dominio della mischia italiana, e poi perché questa volta è la Scozia che cerca la rivincita contro un’Italia uscita vincente dall’ultimo incontro. Il 31-29 dell’Olimpico è rimasto nella memoria degli scozzesi, anche perché – considerando la contemporanea sconfitta dell’Irlanda a Londra – è stata la partita che ha spento le speranze della Nazionale del Cardo di vincere il Sei Nazioni. I precedenti tra Scozia e Italia Quella di Edimburgo sarà la partita numero 38 tra Scozia e Italia, con un bilancio che vede 28 vittorie scozzesi e 9 italiane nelle 37 partite già disputate. Gli Azzurri hanno segnato 619 punti subendone 959. La prima sfida ufficiale risale al 1996: la Scozia vinse 29-22 a Edimburgo. La prima vittoria italiana arrivò invece nella seconda partita, 25-21 a Treviso nel 1998. Gli Azzurri hanno vinto invece la prima assoluta al Sei Nazioni, 34-20 al Flaminio con uno scatenato Diego Dominguez mattatore del match e autore di 29 punti. La vittoria più larga dell’Italia risale al 2007, 37-17 a Murrayfield con 3 mete nei primi 7 minuti, mentre il miglior successo scozzese è datato 2021: 52-10 sempre a Edimburgo. L’ultima sfida in terra scozzese risale al luglio del 2023, quando la squadra guidata da Townsend vinse 25-13 un tirato test pre-mondiale, giocato punto a punto fino alla meta a tempo scaduto di Bayliss che ha chiuso la partita. Quella partita fu praticamente la fotocopia dell’ultima sfida del Sei Nazioni giocata in Scozia 3 mesi prima, con gli Azzurri attaccati nel punteggio fino alla fine e poi beffati – dopo l’assalto finale – dalla meta di Van der Merwe che fissò il punteggio sul 26-14. Dopo due partite perse nel finale, però, l’Italia ha ottenuto la sua rivincita rimontando la Scozia all’Olimpico dopo un primo tempo di sofferenza e dominando nella ripresa fino a vincere 31-29. Le grandi vittorie e la meta di Venditti Dopo il successo di Treviso nel ’98, al Sei Nazioni l’Italia ha ottenuto altre 7 vittorie contro la Scozia. La prima, come detto, nel 2000, poi gli Azzurri vinsero nuovamente nel 2004 grazie alla meta di Ongaro e ai piazzati di De Marigny. Il successo più largo è quello già citato del 2007, con Mauro Bergamasco, Scanavacca e Robertson a siglare un clamoroso parziale di 21-0 nei primi 7 minuti: nella ripresa i piazzati dello stesso Scanavacca e la meta finale di Troncon contribuirono a respingere l’assalto scozzese, finì 37-17. La Scozia si prese la rivincita pochi mesi dopo, al Mondiale 2007: finì 18-16, con un calcio sbagliato a 3 minuti dalla fine che avrebbe potuto regalare agli Azzurri un traguardo storico. A sua volta, l’Italia rispose immediatamente al Sei Nazioni 2008, vincendo 23-20 con un drop a tempo scaduto di Andrea Marcato. Azzurri vincitori a Roma anche nel 2010 (16-12 con meta decisiva di Canavosio dopo 3 piazzati di Mirco Bergamasco) e nel 2012 (13-6, meta di Venditti e piazzati di Mirco Bergamasco e Burton, a segno anche con un drop). L’ultimo successo risale al 2015, a Edmburgo: una partita che sembrava essersi messa male e che invece fu ripresa per i capelli grazie a un grande secondo tempo e a un pacchetto di mischia maestoso, che negli ultimi 10 minuti mise a ferro e fuoco i 22 scozzesi fino a conquistare la meta tecnica per il 22-19 finale. Quel match sarà sempre ricordato anche per la meta “di rapina” di Venditti, oggi team manager della Nazionale, che si fiondò su un calcio di Haimona che aveva colpito il palo e arrivò prima di tutti sul pallone, schiacciandolo per la meta che riaprì in match dopo un primo tempo di difficoltà. L’ultima sfida Se si parla di grandi vittorie non si può non concentrarsi sulla sfida dell’Olimpico del 2024: Roma risponde presente e riempie lo stadio regalando agli Azzurri un sold out e un sostegno incredibile dal primo all’ultimo minuto. La Scozia, come prevedibile, parte forte perché deve fare 5 punti per rimanere attaccata all’Irlanda in classifica e segna 2 mete con Zander Fagerson e Steyn dopo il primo piazzato di Garbisi per il 3-14. La squadra di Quesada però non esce mai dalla partita e alla prima occasione ritorna sotto con la meta di Brex, servito da uno splendido calcetto di Page-Relo. Russell Schoeman sembrano poter rimettere le cose a posto rispettivamente con un piazzato e con la meta del 10-22, ma nel finale di primo tempo gli Azzurri fanno intuire ciò che sarebbe poi accaduto nella ripresa, prendono in mano il match e tornano sotto il break con i piazzati di Garbisi e Page-Relo, all’intervallo è 16-22. La ripresa è tutta di marca italiana: Garbisi inventa uno splendido calcetto per Lynagh che si infila tra le linee scozzesi è segna il 21-22. L’Olimpico ribolle e spinge l’assalto assalto, che si concretizza al 56’ con la meta di Varney dopo un grande break di Vintcent e ripetute cariche degli avanti. Garbisi trasforma e al 72’ porta l’Italia addirittura oltre il break con un altro calcio di punizione, rendendo inutile la meta di Skinner al 77’. L’assalto finale scozzese, infatti, non porta frutti, con la difesa italiana che regge meravigliosamente oltre 20 fasi e tiene a debita distanza gli avversari, che perdono palla e anche l’occasione di portare a casa il Torneo di fronte a un’Italia splendida.
Italia | 28/01/2025
Italia: l’analisi dei convocati per il Sei Nazioni 2025
Gonzalo Quesada ha scelto i 34 Azzurri con cui cominciare il Sei Nazioni 2025: 19 avanti, 15 trequarti e tanti giocatori in lotta per un posto da titolare fin dalla prima partita contro la Scozia. Molti giocatori si presentano ai nastri di partenza del torneo in un ottimo momento di forma, rendendo ulteriormente interessanti quelle che saranno le scelte di formazione di Quesada. Gli avanti L’Italia dovrà fare a meno di Mirco Spagnolo per le prime due partite, causa squalifica. Considerando che il pilone di Camposampiero si sarebbe verosimilmente alternato con Danilo Fischetti a sinistra, almeno per le prime due giornate sarà necessario trovare un’alternativa. Quesada potrebbe dare una chance all’esordiente Luca Rizzoli oppure spostare Simone Ferrari, che può adattarsi ad entrambi i lati, considerando che a destra può contare su due giocatori di comprovata esperienza come Riccioni e Zilocchi. Tante le possibili scelte, quindi, così come la maglia numero 2 dovrebbe essere contesa da Lucchesi e Nicotera, con Di Bartolomeo che cresce sempre di più alle loro spalle, come dimostrano le ottime prestazioni con le Zebre. In seconda linea un’altra assenza importante, con Andrea Zambonin – che Quesada ha elogiato proprio durante la presentazione del Sei Nazioni, sottolineando la sua mancanza – che non potrà essere nel gruppo a causa di un infortunio. Anche qui le scelte saranno fatte in base alla partita e all’avversario, considerando che Ruzza, Lamb e Niccolò Cannone sono tutte seconde linee affidabilissime e che Riccardo Favretto può garantire una certa duttilità, potendo essere impiegato sia in seconda linea sia in terza. Proprio la terza linea si presenta, come sempre, come uno dei reparti più competitivi dell’Italia: capitan Lamaro, Lorenzo Cannone, Izekor, Negri, Vintcent e Zuliani si contenderanno i 3 posti da titolare più quelli da subentrante, che potrebbero essere uno o due a seconda del tipo di panchina scelta da Quesada. La mediana Anche qui Gonzalo Quesada ha dovuto scegliere, considerando che i mediani di mischia nel giro azzurro sono 4. A novembre era rimasto fuori Stephen Varney, che adesso rientra in luogo di Alessandro Fusco. Confermati invece Martin Page-Relo e Alessandro Garbisi. Tutti e tre hanno giocato titolari in Nazionale nel corso del 2024, e anche in questo caso la loro diversità potrà essere un valore aggiunto. Fra i 3, Martin Page-Relo può contare anche su un’abilità che lo rende ancora più importante: la capacità di piazzare dalla lunga distanza, che ha fruttato punti fondamentali nello scorso Sei Nazioni contro Francia, Scozia e Galles. Grande lotta anche per la maglia numero 10. Paolo Garbisi sta giocando con grande continuità a Tolone, e lo stesso sta facendo Tommaso Allan a Perpignan, che però lo sta impiegando anche come estremo. Lo stesso potrebbe fare Gonzalo Quesada, che dovrà scegliere se schierarli insieme o alternarli, spostando eventualmente Capuozzo all’ala. E poi c’è Leonardo Marin, che può coprire tutti i ruoli dal 10 al 15: nella storica vittoria del Benetton contro La Rochelle ha giocato 77 minuti di alto livello da ala, il ruolo a lui meno congeniale, e la sua duttilità potrebbe garantirgli un posto nei 23. I trequarti Per quanto riguarda i centri, difficile immaginare soluzioni diverse – almeno all’inizio – dall’ormai collaudata coppia Menoncello-Brex, ribattezzata anche dalla stampa internazionale “Brexoncello” (come gli “Huwipulotu” scozzesi) ma Giulio Bertaccini ha scalato velocemente posizioni nelle gerarchie di Quesada, conquistando il primo cap a novembre contro la Georgia e fornendo ottime prestazioni sia col Valorugby che con le Zebre. Anche per lui potrebbe aprirsi qualche spazio a partita in corso, considerando che Menoncello può spostarsi anche all’ala. Stesso discorso per Marco Zanon, protagonista da subentrato proprio della meta di Menoncello contro gli All Blacks, e giocatore di sicura affidabilità. Saranno scelte difficili per Quesada anche nel triangolo allargato. Difficile rinunciare ad Ange Capuozzo: il tecnico dovrà decidere dove collocarlo, se all’ala con uno tra Allan e Gallagher estremo, o se con la maglia numero 15 lasciando aperto uno slot in più ai lati del campo. Per quanto riguarda le ali, Monty Ioane sta avendo una bella continuità di mete e prestazioni a Lione, e se Capuozzo dovesse giocare estremo la lotta sarà fra Trulla, Gallagher e Gesi, unica ala “pura” del gruppo insieme allo stesso Ioane. Grande concorrenza quindi, considerando anche l’assenza di Louis Lynagh, infortunato. Italia: i convocati per il Sei Nazioni 2025 PiloniSimone FERRARI (Benetton Rugby, 59 caps)Danilo FISCHETTI (Zebre Parma, 47 caps)Marco RICCIONI (Saracens, 30 caps)Luca RIZZOLI (Zebre Parma, esordiente)Giosuè ZILOCCHI (Benetton Rugby, 22 caps) TallonatoriTommaso DI BARTOLOMEO (Zebre Parma, esordiente)Gianmarco LUCCHESI (Toulon, 28 caps)Giacomo NICOTERA (Stade Francais, 28 caps) Seconde LineeMatteo CANALI (Zebre Parma, esordiente)Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 47 caps)Riccardo FAVRETTO (Benetton Rugby, 4 caps)Dino LAMB (Harlequins, 9 caps)Federico RUZZA (Benetton Rugby, 59 caps) Terze LineeLorenzo CANNONE (Benetton Rugby, 23 caps)Alessandro IZEKOR (Benetton Rugby, 4 caps)Michele LAMARO (Benetton Rugby, 43 caps)Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 58 caps)Ross VINTCENT (Exeter Chiefs, 9 caps)Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 27 caps) Mediani di MischiaAlessandro GARBISI (Benetton Rugby, 13 caps)Martin PAGE-RELO (Lione, 13 caps)Stephen VARNEY (Vannes, 30 caps) Mediani di AperturaTommaso ALLAN (Perpignan, 81 caps)Paolo GARBISI (Toulon, 42 caps)Leonardo MARIN (Benetton Rugby, 13 caps) CentriGiulio BERTACCINI (Valorugby Emilia, 1 cap)Juan Ignacio BREX (Benetton Rugby, 41 caps)Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 23 caps)Marco ZANON (Benetton Rugby, 17 caps) Ali/EstremiAnge CAPUOZZO (Stade Toulousain, 23 caps)Matt GALLAGHER (Benetton Rugby, 2 caps)Simone GESI (Zebre Parma, 1 cap)Monty IOANE (Lione, 35 caps)Jacopo TRULLA (Zebre Parma, 12 caps)
Italia | 28/01/2025
Sei Nazioni U20 2025: i precedenti tra Scozia e Italia
La prima partita del Sei Nazioni under 20 ha sempre qualcosa di speciale, perché serve ad indirizzare il Torneo e a decidere – per entrambe le formazioni – la strada sarà in salita o in discesa. E poi, nel caso di Scozia e Italia, a livello di numeri la partita è praticamente una sorta di spareggio. I precedenti tra Scozia e Italia Under 20 Da quando esistono le competizioni ufficiali Under 20, Scozia e Italia si sono affrontate 24 volte, con 12 vittorie a testa. Il bilancio, quindi, è totalmente pari. Se si considera invece solo il Sei Nazioni Under 20, allora l’Italia è già davanti con 9 vittorie contro le 8 scozzesi in 17 partite totali. La prima sfida ufficiale risale al 14 marzo 2008: al comunale di Mogliano l’Italia trovò la prima vittoria della sua storia al Sei Nazioni Under 20 battendo la Scozia 14-13. Gli Azzurrini hanno affrontato la Scozia 17 volte nel Sei Nazioni Under 20 (9-8 il parziale), 6 volte al Mondiale Under 20 (2-4 il parziale, con l’Italia che ha vinto le ultime 2 partite disputate, nel 2018 e nel 2019) e una alle Summer Series 2022, vincendo 34-14. La Scozia, però, non batte l’Italia dal 2020 (29-30 a Reggio Emilia), poi tutte le sfide successive sono state appannaggio degli azzurrini: 43-3 nella “bolla” di Cardiff, 27-13 a Treviso, 34-14 ancora a Treviso nelle Summer Series, poi 40-17 a Glasgow e ancora 47-14 a Monigo nel 2024. In terra scozzese, quindi, l’Italia è chiamata a confermare il suo dominio. L’ultima sconfitta in trasferta degli Azzurrini in Scozia risale al 2017, quando persero 38-17 al Broadwood Stadium di Cumbernauld. Le vittorie più belle Fra le tante vittorie, una delle più belle rimane sicuramente quella del Mondiale 2018: prima di tutto perché fino a quel momento gli Azzurrini non erano mai riusciti a battere la Scozia in quel torneo, e poi perché arrivo dopo un match tiratissimo. L’Italia va in vantaggio grazie a una mischia dominante, che al 27’ conquista una meta tecnica demolendo il pack avversario. La Scozia risponde con 2 mete in 5 minuti da parte di Dumbar e Chapman, che allunga dalla piazzola per il 13-7 dell’intervallo. Nella ripresa la meta di Dewhirst e i piazzati di Chapman sembrano chiudere la partita, ma l’Italia reagisce e segna 2 volte con D’Onofrio e Forcucci. Chapman e Rizzi muovono il tabellone dalla piazzola, poi a tempo scaduto l’Italia – in 14 per un cartellino giallo – va a segno con una maul straripante per il 27-26 finale. Nel 2021, invece, è arrivata la vittoria più larga della storia dell’Italia Under 20: a Cardiff, dove si disputava il Sei Nazioni di categoria in campo neutro, la squadra di Brunello si impose 43-3 contro la Scozia. Italia a segno con ben 6 mete: Vaccari, Pani, Neculai, Andreani, Albanese e Spagnolo. Completano il punteggio i calci di Marin e Teneggi. L’ultima sfida Nella quarta giornata del Sei Nazioni 2024 l’Italia ospita la Scozia allo Stadio Monigo di Treviso, e ci arriva sulle ali dell’entusiasmo dopo lo strepitoso successo sulla Francia campione del mondo in carica e dopo aver sfiorato l’impresa anche contro l’Irlanda. Azzurrini subito davanti con la meta di Piero Gritti e poi raggiunti subito da McVie che schiaccia dopo aver ribattuto un calcio dalla base di Jimenez. Al 26’ la Scozia passa in vantaggio con una grande giocata di Fergus Watson, che batte 3 avversari sul lato sinistro e schiaccia in bandierina per il 7-14 con cui si chiude il primo tempo. La ripresa, però, è tutta un’altra storia: Gritti sorprende la difesa scozzese e partendo dalla base della ruck pareggia, poi sale in cattedra Nicholas Gasperini che con 2 mete in 4 minuti mette in cassaforte partita e punto di bonus. L’Italia dilaga: segnano Belloni, Scalabrin e De Villiers per il 47-14 finale. Era successo anche nel 2023: primo tempo di sofferenza (10-5 per la Scozia all’intervallo) e poi dominio nella ripresa per il 17-40 finale a Glasgow.
Italia U20 | 27/01/2025
Italia: i numeri, le storie e le statistiche verso il Sei Nazioni 2025
Si avvicina il debutto dell’Italia alla 26esima edizione del Sei Nazioni, e la Nazionale Italiana si presenta all’appuntamento forte del miglior ruolino della sua storia in un anno solare: gli Azzurri hanno concluso il 2024 con un bilancio totalmente pari, forti di 5 vittorie, un pareggio e 5 sconfitte. Del resto, il 2024 è stato un anno speciale per tanti motivi, 3 su tutti che vanno ad inserirsi con pieno merito tra le statistiche della storia del rugby italiano: il miglior Sei Nazioni di sempre (2 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte), il premio di miglior giocatore del Torneo assegnato a Tommaso Menoncello – secondo italiano a conquistarlo dopo Andrea Masi – e l’inserimento di Sergio Parisse nella Hall of Fame di World Rugby. Un po’ di storia In 96 anni di storia e 551 incontri giocati, l’Italia ha ottenuto 205 vittorie, 15 pareggi e 329 sconfitte, mettendo a segno in totale 9818 punti e subendone 13207. Nel 2024 invece, l’Italia ha segnato 244 punti subendone 283. Nel corso della sua storia l’Italia ha conquistato 27 vittorie contro squadre considerate oggi di livello Tier 1: il primo grande successo arrivò contro l’Argentina nel 1978 a Rovigo, con gli Azzurri – guidati da Pierre Villepreux – che sconfissero i Pumas 16-9. Le ultime 2 vittorie contro una Tier 1 sono arrivate nel Sei Nazioni 2024: gli Azzurri hanno sconfitto la Scozia 31-29 in un Olimpico sold out, per poi fare il bis in trasferta battendo il Galles a Cardiff per 24-21, ottenendo peraltro la seconda vittoria di fila nella capitale gallese dopo quella del 2022. La squadra Tier 1 battute più spesso è stata la Scozia con 9 vittorie, di cui 8 conquistate al Sei Nazioni. La vittoria più larga, a livello di distacco, della Nazionale Italiana risale al 18 maggio 1994: l’Italia sconfisse 104-8 la Repubblica Ceca. La peggior sconfitta della storia azzurra risale invece al 1999, quando il Sudafrica vinse 101-0 a Durban. I numeri degli Azzurri Il miglior marcatore della storia dell’Italrugby è Diego Dominguez con 983 punti (9 mete, 208 calci di punizione, 127 trasformazioni e 20 drop). Il secondo, nonché primo azzurro in attività, è Tommaso Allan con 507, frutto di ben 15 mete, 81 calci di punizione, 93 trasformazioni e un drop. Nel 2023 l’azzurro ha superato Stefano Bettarello, terzo in questa speciale classifica. Tra i giocatori ancora in attività al settimo posto c’è Paolo Garbisi, che in un anno ha guadagnato altre 3 posizioni (era decimo a inizio 2024) con 223 punti. Il prossimo da superare è Mirco Bergamasco, sesto a 256 punti. Sergio Parisse, inserito meritatamente nella Hall of Fame di World Rugby, è il giocatore più presente della storia dell’Italrugby con 142 presenze, seguito da Castrogiovanni e Zanni, entrambi a quota 119. Parisse è anche l’azzurro con più partite giocate da capitano, 93, mentre l’attuale capitano Michele Lamaro è quinto in questa speciale graduatoria con 34 partite da capitano. Le altre posizioni sono poco distanti: il mai dimenticato Marco Bollesan ha guidato l’Italia per 37 volte, Massimo Giovanelli per 38 e Marco Bortolami per 39. Il giocatore in attività con più presenze totali è Tommaso Allan, che nel match con l’Argentina delle Autumn Nations Series 2024 ha raggiunto anche Fabio Ongaro nella classifica dei giocatori più presenti in azzurro, al 15esimo posto con 81 caps. Il giocatore con più mete segnate è Marcello Cuttitta, a quota 26, seguito da Paolo Vaccari a 33 e dalla coppia formata a Carlo Cecchinato e Manrico Marchetto a 31. I primi in attività, con 15 mete, sono Tommaso Allan e Monty Ioane, undicesimi insieme a Mauro Bergamasco. I numeri dell’Italia al Sei Nazioni Dal suo ingresso nel Torneo delle Sei Nazioni, avvenuto nel 2000, l’Italia giocato 125 partite ottenendo 15 vittorie, due pareggi (nel 2006 con il Galles e nel 2024 con la Francia) e 108 sconfitte, con 1800 punti fatti e 4226 subiti. Gli Azzurri hanno battuto 8 volte la Scozia, 4 il Galles, 2 la Francia e una l’Irlanda. L’Italia ha vinto anche tre Trofei Garibaldi, conquistati battendo la Francia nel 2011 e nel 2013, mentre quello del 2024 – in seguito al pareggio di Lille – è stato assegnato a pari merito ad entrambe, che hanno tenuto il trofeo 6 mesi a testa. Per due volte un italiano ha conquistato il titolo di miglior giocatore del Sei Nazioni: Andrea Masi nel 2011 e Tommaso Menoncello nel 2024. La vittoria più larga dell’Italia al Sei Nazioni risale al 2007: 37-17 a Edimburgo contro la Scozia, in un match rimasto nella storia per quelle 3 mete segnate nei primi 7 minuti di gioco, con Mauro Bergamasco a segno per la prima volta dopo soli 16 secondi. La peggior sconfitta, in termini di distacco, risale al 2001, quando gli Azzurri persero 80-23 in Inghilterra. Nel 2007 e nel 2013 l’Italia ha ottenuto il miglior piazzamento della sua storia, quarta con 2 vittorie: nel primo caso contro Scozia e Galles, nel secondo contro Francia e Irlanda. Anche se con un piazzamento inferiore (5° posto) a livello di risultati il miglior Sei Nazioni della storia azzurra è stato quello del 2024, perché alle 2 vittorie delle altre annate citate si è aggiunto anche il pareggio con la Francia. L’unica squadra del Torneo ancora mai battuta dagli Azzurri è l’Inghilterra. Per quanto riguarda i premi individuali, per 22 volte da quando viene assegnato il premio di Player of the match è stato vinto da un azzurro: 5 volte da Sergio Parisse, 2 da Alessandro Troncon, Alessandro Zanni, Andrea Masi e Juan Ignacio Brex, una da Mirco Bergamasco, Fabio Semenzato, Martin Castrogiovanni, Luciano Orquera, Michele Campagnaro, Josh Furno, Luke McLean, Tommaso Allan e Tommaso Menoncello. Sergio Parisse è il giocatore più presente della storia del Sei Nazioni, con 69 partite giocate, davanti a Brian O’Driscoll (65), Alun Wyn Jones e Rory Best (64). Per quanto riguarda gli italiani, Parisse è davanti a Castrogiovanni (60) e Zanni (54). Il primo azzurro in attività è Tommaso Allan, con 33 partite. Proprio Tommaso Allan nel 2024 è diventato il giocatore italiano con più mete segnate nel Sei Nazioni, 8, staccando Mirco Bergamasco e Sergio Parisse. Con i 12 punti messi a segno contro l’Inghilterra nella prima giornata del 2024 il trequarti azzurro è diventato anche il giocatore con più punti segnati in totale, 165, 2 in più di Diego Dominguez, che resta però l’azzurro con più punti segnati in una singola partita: ben 29 nel successo all’esordio assoluto nel Sei Nazioni 2000 contro la Scozia, battuta 34-20. L’unico azzurro che ha fatto registrare un “full house” nel Sei Nazioni (almeno una meta, una trasformazione, un calcio di punizione e un drop nella stessa partita) è Carlo Canna, nel 2016 contro la Francia. Fuori dal Torneo, prima di lui ci erano riusciti Stefano Bettarello (nell’83 contro il Canada) e Diego Dominguez, contro l’Australia nel 1993 e contro il Sudafrica nel 2001. Nel corso di queste 25 edizioni, l’Italia ha avuto 8 capitani ufficiali: Troncon, Moscardi, De Rossi, Bortolami, Parisse, Ghiraldini, Bigi e dal 2022 Michele Lamaro.
Italia | 27/01/2025
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