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Quesada ne cambia 6, Galthié gioca la carta Tuilagi: l’analisi delle formazioni di Francia-Italia

A Lille si affrontano due formazioni piene di novità. L’Italia cambia 6 giocatori rispetto alla sfida di Dublino: in terza linea Gonzalo Quesada gioca la carta Favretto – prima assoluta da titolare – per aggiungere un’opzione in rimessa laterale, mentre fra i trequarti Federico Mori ritorna dall’inizio a 2 anni dalla sua ultima partita dal primo minuto con la Nazionale (Italia-Inghilterra del 13 febbraio 2022). Di fronte c’è una Francia senza i due leader più importanti (Dupont e Alldritt) e alla ricerca di certezze: Galthié ha optato per una formazione molto fisica, con giocatori come Posolo Tuilagi (alla prima assoluta da titolare) e Boudehent schierati dall’inizio col chiaro obiettivo di dare battaglia in mezzo al campo. La battaglia fisica Dal punto di vista del gioco, in queste prime due partite la Francia è sembrata aver fatto un passo indietro rispetto al recente passato. La scelta di Galthié, che ha bisogno di ritrovare certezze in un periodo complicato, di sostituire l’infortunato Alldritt con il potente Boudehent e di giocarsi Tuilagi dal primo minuto fa capire quanto la Francia vorrà provare subito ad imporsi dal punto di vista fisico, contro un’Italia che potrebbe patire particolarmente questo aspetto. Di fronte alla fisicità francese, gli Azzurri proveranno a rispondere con il dinamismo dei loro avanti: Vintcent è meno ballcarrier rispetto a Lorenzo Cannone, ma è un giocatore rapidissimo e che sa lavorare molto bene nel punto d’incontro. Sarà come sempre fondamentale l’apporto in mezzo al campo di giocatori come Fischetti e Nicotera, forti nel breakdown, i placcaggi di Lamaro, Zilocchi e Niccolò Cannone e l’ordine che Ruzza e Favretto sapranno dare in mezzo al campo, contro una formazione che presumibilmente userà i propri avanti per attaccare dritto per dritto. Le fasi statiche Nelle prime 2 partite l’Italia ha sofferto tantissimo in touche: e la scelta di Quesada di schierare Favretto come flanker e di portarsi in panchina Canali e Zambonin per un totale di 5 possibili seconde linee nei 23 rappresenta una contromisura importante per risolvere quello che è stato il problema principale degli Azzurri fino a questo momento. Dall’altra parte la Francia, un po’ per necessità e un po’ per scelta, ha rinunciato a un po’ di dinamismo davanti per aggiungere peso e potenza. Fischetti sarà chiamato a una grande sfida contro Atonio, ma anche Zilocchi avrà un compito non facile con Baille davanti. Talento e fisicità dietro La Francia ha deciso di non cambiare niente per quanto riguarda la mediana e i trequarti, affidandosi all’ormai rodata coppia di centri Danty-Fickou, con il primo a fare da “ariete” e il secondo a fungere da regista del reparto. Dall’altra parte Quesada schiera contemporaneamente Mori e Menoncello (all’ala) per avere maggiori alternative in attacco, con il solito Brex chiamato a fare un grande lavoro in difesa e Ioane che come sempre verrà a prendersi il pallone anche in mezzo al campo. Gli Azzurri dovranno fare molta attenzione alle magie di Bielle-Biarrey, che dal nulla ha risolto una partita contro la Scozia che sembrava già persa, alla classe di Penaud e al piede di Thomas Ramos. In questo senso Capuozzo sarà chiamato a un grande lavoro di copertura dietro, e sarà verosimilmente sostenuto anche da Paolo Garbisi che potrebbe arretrare per giocarsi la battaglia tattica con l’estremo francese. In ogni caso, entrambe le formazioni presentano giocatori di grandissimo talento, che potrebbero far svoltare il match da una parte e dall’altra con una singola giocata. Le panchine In previsione di un match che si preannuncia di altissima intensità, entrambe le squadre scenderanno in campo con una panchina 6+2. L’Italia, come detto, porta ben 2 seconde linee: Canali – all’esordio – e Zambonin, con il primo che garantirà fisicità e potenza al reparto avanzato e il secondo che invece aggiungerà centimetri in rimessa laterale. Presenti anche Lucchesi e il confermato Spagnolo, oltre al rientrante Simone Ferrari che aggiungerà grande esperienza in prima linea. Chiude il reparto degli avanti Manuel Zuliani, chiamato a dare una bella accelerazione nel secondo tempo. Fra i trequarti c’è Varney come mediano di riserva – ma considerando la duttilità di Page-Relo, il “9” di Gloucester potrebbe anche entrare per un altro giocatore – e Leonardo Marin a coprire gli slot di apertura, centro ed estremo, mentre per quello di ala non dovrebbero esserci problemi essendo in campo ben 5 giocatori che possono svolgere il ruolo (Capuozzo, Ioane, Menoncello, Mori e Page-Relo). Tanta fisicità anche nella panchina francese, con i due Taofifenua pronti ad aggiungere potenza a partita in corso insieme agli esperti Marchand (tallonatore) e Aldegheri (pilone). Completano il reparto degli avanti Roumat e il possibile esordiente Abadie. Fra i trequarti, invece, c’è il mediano di mischia Le Garrec e il centro-ala Moefana. Francia: 15 Thomas Ramos, 14 Damian Penaud, 13 Gaël Fickou, 12 Jonathan Danty, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Matthieu Jalibert, 9 Maxime Lucu, 8 François Cros, 7 Charles Ollivon (c), 6 Paul Boudehent, 5 Posolo Tuilagi, 4 Cameron Woki, 3 Uini Atonio, 2 Peato Mauvaka, 1 Cyril Baille A disposizione: 16 Julien Marchand, 17 Sebastien Taofifenua, 18 Dorian Aldegheri, 19 Romain Taofifenua, 20 Alexandre Roumat, 21 Esteban Abadie, 22 Nolann Le Garrec, 23 Yoram Moefana Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Tommaso Menoncello, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Federico Mori, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Ross Vintcent, 7 Michele Lamaro (c), 6 Riccardo Favretto, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Giosuè Zilocchi, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Mirco Spagnolo, 18 Simone Ferrari, 19 Matteo Canali, 20 Andrea Zambonin, 21 Manuel Zuliani, 22 Stephen Varney, 23 Leonardo Marin

Italia | 23/02/2024

Italia U18, la formazione per la sfida alla Francia

L'Italia U18 è pronta per la sfida di domani ai pari età della Francia, sfida che si terrà allo stadio Zaffanella di Viadana con calcio d'inizio alle 14.30 e diretta su Federugby.it. Per affrontare la formazione transalpina, il responsabile tecnico Grassi ha scelto i 26 che scenderanno in campo e che negli 80 minuti battaglieranno davanti al pubblico amico. Qui di seguito la formazione degli Azzurrini per la sfida alla Francia U18: Italia U18 15. Alessandro RAGUSI14. Luca ROSSI13. Daniele COLUZZI12. Edoardo TODARO11. Malik FAISSAL10. Pietro CELI (Cap)9. Nikolaj VAROTTO8. Carlo Antonio BIANCHI7. Tommaso TROMBETTA6. Inza DENE5. Marco SPREAFICHI4. Simone FARDIN3. Filippo GIAGNONI2. Henry BONETTI1. Cristian BRASINIA disposizione16. Antonio REINA17. Bill BRIGHT18. Davide BOSSINI19. Luigi NALIN20. Filippo MEZZANO21. Samuele VENUTO22. Christopher BAAS23. Giacomo MORANDINO 24. Marco RAVANELLI25. Christian DOTTO26. Riccardo CASARINAll. Paolo GRASSI

Italia U18 | 23/02/2024

Quesada in conferenza: “Ci aspetta una gara fisica, abbiamo lavorato duramente per questo”

Il Commissario tecnico dell'Italia, Gonzalo Quesada, ha parlato delle scelte di formazione per la sfida di domenica allo stadio Pierre Mauroy di Lille, dove gli Azzurri giocheranno con la Francia per la terza giornata del Guinness Men's Six Nations. “Non ho contato quanti cambi ho fatto nella formazione rispetto alla partita con l’Irlanda. Ci stiamo adattando alla partita di domenica e fronteggiando qualche infortunio. Il gruppo è lo stesso che ha lavorato per tre settimane insieme. Mi sto impegnando per dare il massimo delle opportunità ai giocatori che sentiamo essere pronti: cerchiamo di mantenere l’impegno”, dice il coach Azzurro, che parla anche del lavoro per migliorare le fasi di conquista, che non hanno funzionato al meglio nelle prime due gare del torneo: “La conquista non è stata il nostro punto forte contro Inghilterra e Irlanda, quindi dobbiamo continuare a lavorare in questo senso. La Francia vorrà portare molta fisicità, ma noi dobbiamo fare la nostra partita e imporre le nostre idee di gioco. Da vero latino - prosegue - mi piace la fase di conquista, anche se non è il mio settore specifico: abbiamo lavorato tanto con Andrea Moretti per migliorare mischia e touche. I giocatori hanno messo un impegno e un senso di responsabilità enorme: non smettono di sorprendermi per l’etica del lavoro che hanno. Quella con la mischia francese sarà una bella sfida: spero che avremo dei palloni di qualità, perché con l’Irlanda non ci siamo riusciti: per esprimere al meglio il nostro rugby dobbiamo avere il possesso della palla, è importantissimo”. Sul merito delle scelte e sull'inserimento di Favretto come titolare, Quesada ha spiegato: “Inserendo in formazione Favretto, abbiamo numerose opzioni d’attacco anche in rimessa laterale, ma abbiamo anche tante possibilità diverse nel gioco aperto. Nelle scorse partite Izekor è partito dalla panchina, poi è stato titolare, ora la stessa cosa tocca a Vintcent. La nostra priorità è stata predisporre una panchina 6+2 perché sarà una partita molto dura dal punto di vista fisico”.

Italia | 23/02/2024

Sei Nazioni U20 2024: la presentazione di Francia-Italia

Dopo la sfida con l’Irlanda, detentrice del Sei Nazioni Under 20, l’Italia è chiamata ad un’altra prova di altissima difficoltà: la Francia campione del mondo in carica. A Beziers gli Azzurrini scendono in campo per la terza giornata del Sei Nazioni Under 20: calcio d’inizio venerdì 23 alle ore 21, diretta Sky Sport Arena e NOW. Come arriva la Francia Under 20 I campioni del mondo sono al terzo posto in classifica con 7 punti non possono più sbagliare, dopo aver perso la sfida-spareggio contro l’Irlanda nella prima giornata. Contro la Scozia, nella seconda giornata, i Bleus hanno dominato il primo tempo chiudendolo in vantaggio per 26-0 salvo poi concedere troppo agli avversari nella ripresa, permettendo loro di ritornare sotto pur vincendo comunque 29-14. Questa prima parte di Sei Nazioni Under 20 in chiaroscuro è dovuta anche alle rotazioni alla quale è stato costretto il tecnico francese Calvet, tra infortuni e sovrapposizioni con Pro D2 e Top 14. La Francia resta una squadra fortissima, ma forse meno impenetrabile degli altri anni, e l’Italia dovrà cercare di approfittarne. Come arriva l’Italia Under 20 Anche gli Azzurrini hanno iniziato il Torneo tra alti e bassi: l’ottima prestazione contro l’Irlanda, con una vittoria sfiorata contro i detentori del Grande Slam, ha fatto da contraltare al deludente esordio contro l’Inghilterra. A livello di formazione e di gioco Brunello sta continuando sulla strada tracciata fin dall’inizio, dando piena fiducia ai sui ragazzi: l’impegno di Beziers sarà durissimo, ma rappresenterà anche un importante banco di prova per confermare la bella prestazione di Cork, e soprattutto può essere un buon viatico in vista delle due sfide contro Scozia e Galles che chiuderanno il torneo. Tutte le informazioni per seguire Francia-Italia Under 20 La sfida tra Francia e Italia, valida per la terza giornata del Sei Nazioni Under 20, si giocherà venerdì 23 febbraio alle ore 21, e sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport Arena e in streaming su NOW. L’arbitro del match sarà lo scozzese Ian Kenny. Gli assistenti saranno gli inglesi Adam Leal e Anthony Woodthorpe. Al TMO lo scozzese Andrew McMenemy. Le formazioni di Francia-Italia Under 20 Francia: 15 Xan Mosques; 14 Maxence Biasotto, 13 Fabien Baur-Boiarie, 12 Robin Taccola, 11 Maxim Granell; 10 Jean Cotarmanac’h, 9 Lucas Zamora; 8 Mael Perrin, 7 Sialevailea Tolofua, 6 Noa Zinzen; 5 Antonin Corso, 4 Corentin Mézou; 3 Zinedine Aouad, 2 Robin Couly, 1 Lino Julien A disposizione: 16 Lyam Akrab, 17 Sascha Mistrulli, 18 Thomas Duchène, 19 Hugo Descube, 20 Noa Traversier, 21 Thomas Souverbie, 22 Mathys Belaubre, 23 Oliver Cowie Italia: 15 Mirko Belloni, 14 Marco Scalabrin, 13 Federico Zanandrea, 12 Nicola Bozzo, 11 Lorenzo Elettri, 10 Martino Pucciariello, 9 Lorenzo Casilio, 8 Jacopo Botturi ©, 7 Luca Bellucci, 6 Cesare Zucconi, 5 Piero Gritti, 4 Samuele Mirenzi, 3 Marcos Gallorini, 2 Valerio Siciliano, 1 Federico Pisani A disposizione: 16 Nicholas Gasperini, 17 Sergio Pelliccioli, 18 Davide Ascari, 19 Giacomo Milano, 20 Mattia Midena, 21 Mattia Jimenez, 22 Francesco Imberti, 23 Patrick De Villiers

Italia U20 | 23/02/2024

27 anni dopo Grenoble: cosa lascia in eredità quell’impresa? Il racconto di Alessandro Troncon

Sono passati 27 anni da quel pomeriggio di Grenoble che cambiò per sempre il rugby italiano: il successo dell’Italia contro la Francia nella finale della Coppa FIRA sancì – di fatto – l’ingresso degli Azzurri tra i grandi della palla ovale: “A pensarci adesso, è quasi strano che una partita di quasi 30 anni fa venga ricordata ancora così tanto, per noi fu una grandissima gioia, un tatuaggio indelebile” racconta Alessandro Troncon, mediano di mischia di quell’Italia e attualmente allenatore dell’attacco del Benetton. Perché secondo lei, dopo tutto questo tempo, si parla ancora di Grenoble? “Nell’immaginario collettivo è stato il momento in cui l’Italia ha dimostrato di essere competitiva a livello europeo. Battere quella Francia, che aveva appena fatto il Grande Slam, a casa loro e giocando una grande partita rappresenta un ricordo importante per tutti, me compreso ovviamente. Evidentemente fu qualcosa che impressiono talmente tutti da diventare, nella narrazione successiva, la partita che cambiò il rugby italiano, quindi è giusto che venga ricordata, anche se in realtà il nostro percorso iniziò ancor prima”. Sì, prima ancora di quella partita l’Italia aveva già ottenuto risultati importanti… “Era una squadra forte e molto sicura di se stessa. Avevamo vinto 3 volte consecutive contro l’Irlanda, 3 volte contro la Scozia, avevamo rischiato di vincere a Twickenham. Nel 1994 poi avevamo fatto una grande tournee in Australia, all’epoca i Wallabies erano i campioni del mondo in carica e noi andammo vicinissimi a batterli: purtroppo un giovane mediano che non capiva nulla di rugby giocò un calcio di punizione veloce a 5 metri dalla linea di meta sprecando un’occasione, e quel giocatore ero io (ride, ndr). Eravamo 20-11 per noi e mancavano 15 minuti, avremmo potuto segnare altri 3 punti e invece finì 23-20 per loro. Al di là di questo, i risultati ci davano fiducia ed eravamo competitivi con tutti. Solo con gli All Blacks abbiamo sempre subito a livello mentale, e di conseguenza anche sul piano del gioco, ma con tante altre squadre eravamo estremamente competitivi, se non superiori”. Quanto contava l’unità di quel gruppo? “Avevamo un gruppo davvero coeso, che contribuiva ad aumentare la sicurezza nei propri mezzi. Era l’inizio di un professionismo ‘velato’, con George Coste avevamo iniziato a concentrarci solo sul rugby, anche grazie al sostegno della Federazione. Era una squadra con grande qualità morali, fisiche e tecniche”. Se dovesse ricordare un solo “flash” della partita di Grenoble, quale sceglierebbe? “Ho in mente la meta di Croci, arrivata dopo un bellissimo contrattacco. Fu una splendida azione di squadra, toccammo il pallone in tanti e con quei punti scavammo un solco importante sulla Francia. E poi chiaramente la fine, la gioia dopo il fischio finale. Per chi ha giocato quella partita è un ricordo indelebile, un tatuaggio che non si può più rimuovere, fortunatamente”. Per chiudere il cerchio, secondo lei quale eredità lascia questa partita anche a chi inizia adesso o inizierà in futuro a giocare a rugby? “Insegnamenti ce ne possono essere tanti. Dobbiamo partire dal presupposto che quella partita non è stata vinta solo in quel giorno, ma nei 2-3 anni precedenti nei quali è stata costruita quella squadra e quei giocatori. Eravamo estremamente avanti per i tempi per quanto riguardi allenamenti, sia a livello tecnico che fisico. Avevamo allenatori di altissimo livello come Isaia Di Cesare, purtroppo scomparso. Eravamo seguiti davvero in quasi tutti gli aspetti, avevamo lo psicologo dello sport, una cosa molto avanti per i tempi. Quello era un gruppo vero che voleva provare a cambiare qualcosa, e ci è riuscito”.

Italia | 22/02/2024

Brunello conferma quasi tutti, Calvet ne cambia 8: l’analisi delle formazioni di Francia-Italia Under 20

In vista della sfida di Beziers tra Francia e Italia (calcio d’inizio alle 21 di venerdì), valida per la terza giornata del Sei Nazioni Under 20, i due allenatori hanno operato scelte molto diverse: Massimo Brunello ha cambiato solo 2 giocatori nel XV titolare, mentre Sébastien Calvet ha ancora una volta modificato tantissimo nella sua formazione, anche a causa degli infortuni. Lo aveva già fatto due settimane fa contro la Scozia, cambiando l’assetto rispetto al primo match perso con l’Irlanda. In totale, sono 8 i cambi del tecnico francese rispetto al match contro la Scozia, tra cui tutta la terza linea e la mediana. I cambi davanti e la mischia azzurra Brunello prova dall’inizio Valerio Siciliano, tallonatore che peraltro gioca proprio in Francia, a Brive, al posto di Gasperini che sarà comunque a disposizione dalla panchina. Confermati invece i piloni Pisani e Gallorini, così come i back-up Pelliccioli e Ascari, tutti autori di una prestazione positiva contro l’Irlanda, che sarà necessario ripetere contro l’altrettanto forte mischia francese. Proprio dalla mischia chiusa, infatti, passeranno gran parte delle possibilità di creare pericoli da parte dell’Italia. L’altro cambio è Samuele Mirenzi, partito dalla panchina nel match d’esordio contro l’Inghilterra e ora alla prima da titolare in questo Sei Nazioni. Al suo fianco il confermato Piero Gritti, tra i migliori contro l’Irlanda e uomo chiave della touche azzurra. Le conferme dietro L’Italia ha dimostrato di potersi rendere molto pericolosa anche con i propri trequarti: Pucciariello è un mediano dotato di grande inventiva, e Scalabrin ha fatto impazzire la difesa irlandese. Servirà però il contributo di tutti, anche perché soprattutto l’ala dei Rangers Vicenza sarà presumibilmente marcatissima. Ai centri Bozzo e Zanandrea verrà chiesto un grande lavoro a livello fisico, contro l’altrettanto fisica coppia francese formata da Taccola e Baur-Boiarie. Allo stesso modo, saranno fondamentali le ripartenze palla in mano di Belloni ed Elettri e il ritmo che imporrà Lorenzo Casilio. I pericoli francesi “La sovrapposizione con Top 14 e Pro D2 e gli infortuni hanno portato a una rotazione della squadra, ma questo ci consente di valutare ancora altri giocatori per poter scegliere il gruppo che andrà ai Mondiali Under 20” ha spiegato il tecnico Sébastien Calvet. Nonostante le assenze di capitan Castro, di Mezou (miglior placcatore francese) e del talentuoso 10 Raffy, la Francia resta una formazione fortissima e pericolosa. Gli Azzurrini dovranno reggere fisicamente non solo di fronte alle cariche dei potenti avanti francesi, ma anche a quelle del centro Robin Taccola, utilizzato spesso come “ariete” per guadagnare metri in avanzamento. L’estremo Mosques proverà ad aprire ulteriori spazi nella difesa azzurra attaccando palla in mano, mentre in mischia bisognerà fare molta attenzione a Zinedine Aouad, una furia anche in campo aperto e nel breakdown. In totale, gli 8 cambi francesi nel XV iniziale sono Julien, Couly, Zinzen, Tolofua, Perrin, Zamora, Cotarmanac'h e Granel. Le formazioni di Francia-Italia Under 20 Francia: 15 Xan Mosques; 14 Maxence Biasotto, 13 Fabien Baur-Boiarie, 12 Robin Taccola, 11 Maxim Granell; 10 Jean Cotarmanac’h, 9 Lucas Zamora; 8 Mael Perrin, 7 Sialevailea Tolofua, 6 Noa Zinzen; 5 Antonin Corso, 4 Corentin Mézou; 3 Zinedine Aouad, 2 Robin Couly, 1 Lino Julien A disposizione: 16 Lyam Akrab, 17 Sascha Mistrulli, 18 Thomas Duchène, 19 Hugo Descube, 20 Noa Traversier, 21 Thomas Souverbie, 22 Mathys Belaubre, 23 Oliver Cowie Italia: 15 Mirko Belloni, 14 Marco Scalabrin, 13 Federico Zanandrea, 12 Nicola Bozzo, 11 Lorenzo Elettri, 10 Martino Pucciariello, 9 Lorenzo Casilio, 8 Jacopo Botturi ©, 7 Luca Bellucci, 6 Cesare Zucconi, 5 Piero Gritti, 4 Samuele Mirenzi, 3 Marcos Gallorini, 2 Valerio Siciliano, 1 Federico Pisani A disposizione: 16 Nicholas Gasperini, 17 Sergio Pelliccioli, 18 Davide Ascari, 19 Giacomo Milano, 20 Mattia Midena, 21 Mattia Jimenez, 22 Francesco Imberti, 23 Patrick De Villiers

Italia U20 | 22/02/2024

Sei Nazioni Under 20: i precedenti tra Francia e Italia

La Francia è l’unica squadra europea che l’Italia Under 20 non ha ancora mai battuto in partite ufficiali: allo Stadio Raoul-Barrière di Béziers la squadra di Massimo Brunello proverà a sfatare questo tabù, dopo aver già conquistato una vittoria nell’amichevole di gennaio a Viadana. Francia-Italia under 20: i precedenti Francia e Italia si sono affrontate 18 volte in partite ufficiali, tutte vinte dai Bleus. La prima sfida ufficiale risale al 2008: la Francia vinse 26-14 a Porto Vecchio nella quarta giornata del Sei Nazioni Under 20. Le due squadre si sono incontrate 16 volte nel Sei Nazioni e 2 volte ai Mondiali, nel 2008 (32-14 per la Francia) e nel 2009 (43-19), da allora nella massima competizione per squadre under 20 non si sono più incrociate. L’ultima sfida ufficiale risale al Sei Nazioni Under 20 2023, con l’Italia beffata 28-27 a Monigo nonostante le 5 mete segnate. Vicini al successo Non è la prima volta che gli Azzurrini vanno vicini allo scalpo dei tre volte campioni del mondo under 20. Già in un’amichevole non ufficiale di inizio 2021 in Corsica la squadra di Brunello aveva giocato una gran partita punto a punto, perdendo 25-24 con un drop a tempo scaduto di Retiere. Al Sei Nazioni di quell’anno la storia si era ripetuta, con l’Italia che ad Arms Park (quel Torneo si giocava interamente nella “bolla” di Cardiff per via della pandemia) perse 13-11 dopo un’altra grande partita. L’ultima sfida è forse quella che brucia di più: lo scorso anno a Monigo gli Azzurrini pagarono un po’ di sfortuna e troppi errori dalla piazzola, perdendo nonostante le 5 mete segnate (Berlese, Gallorini, Rubinato, Mey e Douglas) e andando vicinissima al successo. La marcatura alla bandierina di Douglas, infatti, valse il -1, ma non arrivò poi la trasformazione che avrebbe ribaltato il successo: finì 28-27 per la Francia, anche se l’Italia conquistò 2 punti di bonus fondamentali per il terzo posto finale in classifica.

Italia U20 | 22/02/2024

Izekor, dall’oratorio al Sei Nazioni: “Non immaginavo tutto questo, ma ora non voglio fermarmi”

È una delle sorprese più belle e importanti di questa prima parte di stagione: Alessandro Izekor si è preso una maglia da titolare al Benetton a suon di prestazioni, poi ha conquistato anche quella dell’Italia con l’esordio alla prima giornata contro l’Inghilterra e il bis, da titolare, a Dublino contro l’Irlanda. Arrivato a questo punto, però, il terza linea bresciano non ha nessuna intenzione di fermarsi, anzi. Alessandro, com’è iniziato il percorso di avvicinamento alla partita di Lille contro la Francia? “Abbiamo cominciato a lavorare sul modo in cui imposteremo la partita, su come attaccarli e su come non ripetere gli errori commessi contro l’Irlanda. Nei prossimi giorni lavoreremo maggiormente sui dettagli. Dobbiamo migliorare l’approccio mentale, perché alla fine è cambiando la mentalità che si cambia anche lo stile di gioco. Poi dobbiamo cercare di imporci di più in attacco, lavorando sulle fasi statiche in modo da avere maggior possesso e di maggiore qualità”. Stai vivendo un periodo importante tra club e Nazionale: l’esordio con l’Inghilterra, poi la prima da titolare a Dublino e poi il big match di URC a Leinster… “Sono molto felice della fiducia che tutti gli allenatori, sia Treviso che in Nazionale, stanno riponendo su di me, tutto questo è un’ulteriore stimolo a fare ancora meglio e migliorarmi sempre di più”. Qualche anno fa avresti mai pensato a tutto questo? “Sinceramente no, ma ho lavorato tanto per arrivarci. Vengo da un percorso particolare, non sono stato nelle accademie ma arrivo dalle giovanili del Calvisano, sono arrivato in prima squadra e poi sono passato al Benetton”. Come hai iniziato a giocare a rugby? “I miei genitori sono di origini nigeriane ma si sono conosciuti a Brescia, dove lavoravano, poi sono nato io, che sono il primo di 3 fratelli. Ho iniziato a giocare a rugby a 10 anni, ma in maniera abbastanza casuale: ho iniziato all’oratorio, dove era una delle attività previste. L’oratorio era legato al Rugby Brescia, dove ho iniziato ad allenarmi, ma all’inizio giocavo anche al calcio e vedevo quello come ‘primo’ sport. Col tempo però le cose sono cambiate, da Brescia sono passato all’Ospitaletto, perché mia madre aveva cambiato lavoro e con tutta la famiglia ci siamo spostati. Poi siamo ritornati a Brescia per poi spostarmi a Calvisano nell’under 18. Da lì ho fatto gli ultimi anni di giovanili fino alla prima squadra. Se qualcuno mi ha mai fatto pesare le mie origini o il colore della mia pelle? Nel rugby mai, nella vita in generale ci sono stati degli episodi, ma in passato, ormai sono solo ricordi”. E adesso quali sono i tuoi obiettivi? “Vorrei provare ad impormi anche a livello internazionale. Credo che il Sei Nazioni sia un palcoscenico importantissimo e adatto ad ‘esplodere’, voglio continuare a lavorare duro per farlo”. A livello di squadra come sta procedendo il percorso di crescita? “Alla fine dobbiamo sempre considerare che siamo un gruppo giovane e con un nuovo allenatore. Stiamo cercando di creare una nuova identità, non è una cosa che si acquisisce in due partite, ci vuole tempo e bisogna giocare tanto insieme. Sicuramente nelle prossime partite riusciremo ad esprimerci meglio di come abbiamo fatto in queste prime partite”.

Italia | 21/02/2024

Sei Nazioni Under 20, Azzurrini pronti all’esame di francese: fatta la formazione per il match di venerdì sera a Béziers

Al “Raoul-Barrère” sfida durissima contro i Campioni del Mondo, qualche ritocco tra primi cinque uomini e panchina rispetto all’ultima uscita irlandese Treviso – Il responsabile tecnico della Nazionale Under 20 Massimo Brunello ha deciso la formazione che venerdì sera, con kick-off alle ore 21:00 (diretta Sky Sport e live streaming su Now) affronta allo Stadio “Raoul-Barrière” di Béziers i pari età della Francia Campione del Mondo per il terzo turno del Sei Nazioni 2024. Il raduno cominciato sabato pomeriggio presso il consueto quartier generale di Silea (tre giorni di intenso lavoro tra palestra e centro Ghirada con una sessione congiunta assieme alla Benetton di coach Bortolami) ha chiarito le idee allo staff degli Azzurrini, che rinuncia al seconda linea Tommaso Redondi sostituendolo col tallonatore moglianese classe 2004 Francesco Gentile, aggregatosi al gruppo nella serata di martedì. Dopo la giornata di oggi, mercoledì 21 febbraio, interamente dedicata al trasferimento verso la località dell’Occitania (distante circa un’ottantina di chilometri da Montpellier), la squadra calcherà il terreno del Raoul-Barrière per il Captain’s Run fissato alle 15:30 di giovedì, a poco meno di 30 ore dal kick-off contro una Francia che dopo la sconfitta interna nel match inaugurale con l’Irlanda (31-37) e il rotondo successo in casa della Scozia (14-29) sa di non potere più lasciare punti per strada nel tentativo di insidiare gli irlandesi per la corsa al titolo. Lo staff Azzurro opta per un XV che ricalca perfettamente dal 15 al 5 quello protagonista dell’ottima performance in terra d’Irlanda, con un cambio in seconda linea – dove Mirenzi prende il posto di Redondi – e uno in prima (Siciliano dentro dal primo minuto per Gasperini che parte dalla panchina). Midena e Imberti al posto di D’Alessandro e Fusari le novità tra le riserve, mentre il gruppo si chiude con le due prime linee Padoan e Gentile e l’ala Bini in veste di back-up. “Match difficilissimo, come sempre contro di loro”, esordisce nell’analisi Brunello. “La Francia è con pieno merito Campione del Mondo, e lo è da tre edizioni consecutive, certificando il valore di un movimento capace di esprimere stabilmente quantità e qualità. Affrontiamo la gara con il massimo rispetto per giocatori e staff, cercando di fare tesoro dell’ultimo test amichevole disputato a Viadana, ma senza illuderci che quella sarà il contesto che ritroveremo anche a Béziers”. “Per quanto ci riguarda, sappiamo bene che ogni match richiede per noi un livello di applicazione sempre più alto, proseguendo nel percorso di maturazione visto tra il match inaugurale contro l’Inghilterra e quello di Cork contro l’Irlanda, che non nego ci abbia lasciato quella punta di rammarico che ho chiesto ai ragazzi di trasformare in energia positiva per la partita di venerdì”. Prosegue il tecnico rodigino: “La formazione prevede un paio di cambi davanti e altrettanti in panchina, come ho sempre detto questo è per me un gruppo unico di 40 giocatori e i turn-over sono determinati di volta in volta da valutazioni mediche e/o strategiche in funzione dell’avversario e di un Torneo che è lungo e molto, molto impegnativo”. La direzione di gara è affidata allo scozzese Ian Kenny, assistito dagli inglesi Adam Leal e Anthony Woodthorpe. TMO lo scozzese Andrew McMenemy.  ITALIA U20, la formazione annunciata: 15 BELLONI Mirko (2004, Verona Rugby) 14 SCALABRIN Marco (2004, Rugby Vicenza) 13 ZANANDREA Federico (2005, Mogliano Veneto Rugby) 12 BOZZO Nicola (2004, USA Perpignan) 11 ELETTRI Lorenzo (2004, Rugby Rovigo Delta) 10 PUCCIARIELLO Martino (2004, CUS Milano Rugby) 9 CASILIO Lorenzo (2004, Rugby Vicenza) 8 BOTTURI Jacopo (2004, Petrarca Rugby) - CAP7 BELLUCCI Luca (2004, Rugby Roma Olimpic) 6 ZUCCONI Cesare (2004, Cavalieri U.R. Prati Sesto) 5 GRITTI Piero (2005, ASM Clérmont Auvergne) 4 MIRENZI Samuele (2004, VII Rugby Torino) 3 GALLORINI Marcos (2004, Mogliano Veneto Rugby) 2 SICILIANO Valerio (2004, CA Briviste Corrèze) 1 PISANI Federico (2004, Verona Rugby) A disposizione:  16 GASPERINI Nicholas (2004, Rugby Viadana 1970) 17 PELLICCIOLI Sergio (2005, Rugby Lyons) 18 ASCARI Davide (2004, Rugby Colorno 1975) 19 MILANO Giacomo (2005, UR Capitolina) 20 MIDENA Mattia (2005, Rugby Paese) 21 JIMENEZ Mattia (2004, Rugby Petrarca) 22 IMBERTI Francesco (2004, CUS Torino) 23 DE VILLIERS Patrick (2004, Rugby Noceto FC)  La Francia U20 risponde con: Mosques; Biasotto, Baur-Boiarie, Taccola, Granell; Cotarmanac'h, Zamora; Perrin, Tolofua, Zinzen; Corso, Mézou; Aouad, Couly, Julien. A disposizione: Acrab, Mistrulli, Duchène, Descube, TRaversier, Souverbie, Belaubre, Cowie. SEI NAZIONI U20 2024 | giocatori selezionati terzo turno: ASCARI Davide (2004, Rugby Colorno 1975) | prima lineaBELLONI Mirko (2004, Verona Rugby) | alaBELLUCCI Luca (2004, Rugby Roma Olimpic) | terza lineaBINI Francesco (2004, Rugby Rovigo Delta) | alaBOTTURI Jacopo (2004, Petrarca Rugby) | terza linea - CAPITANOBOZZO Nicola (2004, USA Perpignan) | centroCASILIO Lorenzo (2004, Rugby Vicenza) | mediano di mischiaDE VILLIERS Patrick (2004, Rugby Noceto FC) | centroELETTRI Lorenzo (2004, Rugby Rovigo Delta) | centro/alaGALLORINI Marcos (2004, Mogliano Veneto Rugby) | prima lineaGASPERINI Nicholas (2004, Rugby Viadana 1970) | prima lineaGENTILE Francesco (2004, Mogliano Veneto Rugby) | prima lineaGRITTI Piero (2005, ASM Clérmont Auvergne) | seconda linea/terza lineaIMBERTI Francesco (2004, CUS Torino) | estremoJIMENEZ Mattia (2004, Rugby Petrarca) | mediano di mischiaMIDENA Mattia (2005, Rugby Paese) | seconda lineaMILANO Giacomo (2005, UR Capitolina) | terza lineaMIRENZI Samuele (2004, VII Rugby Torino) | seconda lineaPADOAN Vittorio (2004, Casale Rugby) | prima lineaPELLICCIOLI Sergio (2005, Rugby Lyons) | prima lineaPISANI Federico (2004, Verona Rugby) | prima lineaPUCCIARIELLO Martino (2004, CUS Milano Rugby) | mediano di aperturaREDONDI Tommaso (2005, Verona Rugby) | seconda lineaSCALABRIN Marco (2004, Rugby Vicenza) | alaSICILIANO Valerio (2004, CA Briviste Corrèze) | prima lineaZANANDREA Federico (2005, Mogliano Veneto Rugby) | centroZUCCONI Cesare (2004, Cavalieri U.R. Prati Sesto) | terza linea SIX NATIONS U20 2024 | calendario Italia (ora locale Italia) 02.02.2024 - ore 20:15 ITALIA U20 v INGHILTERRA U20 11-36 09.02.2024 - ore 20:15 IRLANDA U20 v ITALIA U20 23-22 23.02.2024 - ore 21:00 FRANCIA U20 v ITALIA U20 08.03.2024 - ore 20:15ITALIA U20 v SCOZIA U20 15.03.2024 - ore 20:30 GALLES U20 v ITALIA U20 Lo staff della Nazionale Under 20 2023-2024: Commissario Tecnico: Massimo BRUNELLO Tecnico Avanti: Roberto SANTAMARIA Tecnico Trequarti: Mattia DOLCETTOTeam Manager: Andrea SACCÀResponsabile Preparazione Fisica: Massimo ZAGHINIAssistente Preparazione Fisica: Mario DISETTI Responsabile Logistica e Coordinamento: Ennio CAPPELLETTIArea Medica: Giorgio DI GIACOMO – Leonardo ROLDAN – Stefano JACOTTIFisioterapisti: Matteo POLINI – Lorenzo GAIVideo Analyst:Dario VALENTE

Italia U20 | 21/02/2024

Fabio Roselli: “Under 20 fondamentale per la crescita dei ragazzi. I campioni? Li vedi subito”

Il Sei Nazioni Under 20 rappresenta ogni anno un’occasione importantissima per i giovani, che possono misurarsi con il livello internazionale e col meglio del rugby giovanile europeo. Il biennio dell’Under 20 rappresenta il primo trampolino di lancio per tanti ragazzi, e va gestito cercando il massimo equilibrio tra formazione e risultati, come spiega l’attuale allenatore delle Zebre ed ex capo allenatore dell’Italia Under 20 Fabio Roselli, che ha seguito gli Azzurrini dal 2018 al 2020 e precedentemente aveva fatto parte dello staff di Alessandro Troncon: “L’esperienza dell’Under 20 è stata fondamentale per il mio percorso di crescita, sia come persona che come tecnico. Si lavora in un momento importantissimo per la crescita dei ragazzi, e anche l’attività internazionale è di altissimo livello. Quando si arriva al Sei Nazioni e soprattutto al Mondiale Under 20 i ragazzi sperimentano per la prima volta un’intensità molto vicina a quella che poi troveranno quando faranno il ‘salto’ tra i grandi. È stato un periodo ricco di emozioni, di risultati, anche di fallimenti che però hanno rappresentato una crescita”. Quanto è importante questo passaggio per dei ragazzi che a 19-20 anni si affacciano alle prime vere partite internazionali? “È vitale, sono i primi momenti in cui affrontano delle partite che possono dare loro dei riferimenti rispetto a ciò che troveranno in futuro. Chiaramente il passaggio al livello seniores è comunque grande, ma sono delle occasioni per capire come sarà poi il rugby da professionisti. Parlavo prima del Mondiale Under 20: al di là del livello alto delle squadre, anche il modo in cui è strutturato aiuta tanto a crescere, perché un punto in più o in meno può fare la differenza tra giocarti le semifinali per il titolo e quelle per non retrocedere”. Chiaramente i ragazzi fanno già un percorso di crescita “proprio” durante la stagione. Su cosa deve lavorare un c.t. dell’Italia Under 20 quando poi arrivano in raduno? “Prima di tutto è importante creare una forte identità e un modello di gioco chiaro, cucito su misura sul gruppo di giocatori a disposizione, e un’etica del lavoro ben definita. Dopodiché la sfida – molto difficile – è quella di ottenere dei risultati e allo stesso tempo lavorare in un momento fondamentale della crescita dei ragazzi. Bisogna trovare un equilibrio, ed è una sfida molto importante perché si rischia facilmente di sbilanciarsi troppo o sulla formazione o sul risultato”. Quali sono state le soddisfazioni più grandi che ha ottenuto in quegli anni? “La soddisfazione più grande è stata quella di aver dato una possibilità a tanti giocatori, anche quelli che magari non facevano parte del percorso formativo federale e che hanno comunque potuto esprimersi e dare il loro contributo. Abbiamo fatto il massimo affinché non si ‘perdesse’ nessun giocatore. Ricordo che nel 2018 riuscimmo a creare un gruppo allargato di oltre 50 ragazzi, un grande successo. Vedere ogni giocatore esprimersi al massimo delle sue possibilità è la soddisfazione più bella, e vedere adesso questi ragazzi in Nazionale o nelle franchigie è bellissimo per me. A livello di risultati, sicuramente togliersi di dosso il cucchiaio di legno e togliere l’Italia dall’ultimo posto nel Sei Nazioni è stata una grande cosa. Abbiamo fatto bene anche ai Mondiali: nel 2018 arrivammo a un solo punto dalle semifinali per il titolo, chiudemmo il girone al secondo posto facendo 10 punti battendo Scozia e Argentina col bonus, e non riuscimmo ad essere la migliore seconda perché nell’altro girone il Sudafrica ne fece 11. È il discorso che facevo prima, questo torneo insegna ai ragazzi che ogni punto può fare la differenza”. Da Lamaro a Capuozzo, passando per Niccolò Cannone e Paolo Garbisi e altri, ha allenato tanti talenti. Aveva già capito che avevano qualcosa di diverso dagli altri? “Sì, si capisce subito quando un ragazzo eccelle in qualcosa, che sia la determinazione, l’abilità tecnica, la qualità fisica, l’interpretazione del gioco. Pensiamo a Federico Mori, che già in Under 20 aveva dimostrato grandi doti a livello fisico, o all’intelligenza rugbistica che aveva già uno come Paolo Garbisi. Poi è chiaro, non c’è sempre la garanzia che poi ‘arriveranno’, perché il passaggio al livello seniores è sempre difficile, però sicuramente ci sono grandi speranze quando si vedono giocatori così”. Quello di Capuozzo, poi, fu un caso particolare. Arrivò quasi per caso… “Sì, arrivò davvero per caso. Se non avessimo giocato quell’amichevole con gli espoirs di Grenoble forse non l’avremmo conosciuto. Fu lui a presentarsi dopo la partita, ma fu subito un ‘matrimonio’ felice, perché aveva mostrato un grande desiderio di giocare per l’Italia, e per un ragazzo che cresce all’estero non è così scontato. E poi ha dimostrato subito di avere una capacità di interpretazione del gioco superiore. Ricordo che non abbiamo potuto utilizzarlo nel Sei Nazioni 2019, ma lo abbiamo fortemente voluto nel gruppo del Mondiale, e di questo ringrazio anche Maurizio Zaffiri per la relazione avuta con Grenoble per prepararlo al meglio”. Inizialmente giocava mediano di mischia, com’è avvenuto il cambio di ruolo? “In quell’amichevole con Grenoble contro di noi fece quasi tutta la partita da mediano di mischia, poi nel finale si spostò ad estremo. Quell’anno noi avevamo bisogno di più profondità nel ruolo di estremo, e quando gliene parlai lui era contentissimo, gli bastava giocare, andava bene qualsiasi ruolo. Più volte in quel Mondiale giocammo con un doppio estremo, con lui insieme a Trulla, un altro ragazzo che sta facendo un bel percorso. Allo stesso modo anche Grenoble è stato molto disponibile nel collaborare alla sua crescita, facendolo giocare più spesso ad estremo. È venuto tutto molto facile, sia per la sua disponibilità sia perché tutti i compagni lo hanno subito accolto benissimo, facendolo sentire a casa”.

Italia U20 | 20/02/2024