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Italrugby, il XV per la sfida all’Australia

Udine – Gonzalo Quesada, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Maschile, ha ufficializzato la formazione che affronterà sabato 8 novembre l’Australia alle 18.40 al Bluenergy Stadium di Udine nel primo Test Match degli Azzurri nelle Quilter Nations Series. La partita dell’Italia sarà trasmessa in diretta su Sky Sport Uno, NowTV, Rai Sport e Raiplay. Sarà il confronto numero ventidue tra le due squadre, il quattordicesimo in Italia con l’ultimo precedente che sorride agli Azzurri con la vittoria di misura a Firenze – con il risultato di 28-27 – nel novembre 2022. Nella prima formazione della stagione, nel XV iniziale il triangolo allargato sarà formato da Capuozzo, Lynagh e Ioane. Torna la coppia di centri composta da Menoncello e Brex, al terzo caps da capitano dell’Italia. Le chiavi della mediana saranno affidate a Paolo Garbisi e Varney. In terza linea Lorenzo Cannone vestirà la maglia numero 8 con Zuliani e Vintcent a completare il reparto. In seconda linea spazio a Zambonin e Niccolò Cannone, mentre in prima linea scenderanno in campo Ferrari, Nicotera e Fischetti. Pronti a subentrare dalla panchina Di Bartolomeo – prima volta in lista gara in Italia – Spagnolo, Riccioni, Ruzza, Izekor, Page-Relo, Allan e Marin. Michele Lamaro sarà indisponibile per la partita contro l’Australia. Terza linea, 48 caps con la maglia dell’Italia, in allenamento ha riportato un infortunio muscolare alla coscia destra che non gli consentirà di poter essere in campo sabato a Udine. Il giocatore ha fatto rientro a Treviso: le sue condizioni saranno monitorate dallo staff medico della Nazionale in sinergia con quello del Benetton Rugby che hanno pianificato un piano di recupero specifico mirato al rientro in campo nel minor tempo possibile. Direzione di gara affidata all’irlandese Andrew Brace. Questa la formazione che scenderà in campo: 15 Ange CAPUOZZO (Stade Toulousain, 28 caps) 14 Louis LYNAGH (Benetton Rugby, 7 caps) 13 Juan Ignacio BREX (Toulon, 46 caps) – capitano 12 Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 31 caps) 11 Monty IOANE (Lione, 39 caps) 10 Paolo GARBISI (Toulon, 47 caps) 9 Stephen VARNEY (Exeter Chiefs, 34 caps) 8 Lorenzo CANNONE (Benetton Rugby, 30 caps) 7 Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 35 caps) 6 Ross VINTCENT (Exeter Chiefs, 17 caps) 5 Andrea ZAMBONIN (Exeter Chiefs, 12 caps) 4 Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 55 caps) 3 Simone FERRARI (Benetton Rugby, 66 caps) 2 Giacomo NICOTERA (Stade Français, 34 caps) 1 Danilo FISCHETTI (Northampton Saints 55 caps) A disposizione 16 Tommaso DI BARTOLOMEO (Zebre Parma, 3 caps) 17 Mirco SPAGNOLO (Benetton Rugby, 17 caps) 18 Marco RICCIONI (Saracens, 34 caps) 19 Federico RUZZA (Benetton Rugby, 64 caps) 20 Alessandro IZEKOR (Benetton Rugby, 6 caps) 21 Martin PAGE-RELO (Bordeaux, 18 caps) 22 Tommaso ALLAN (Perpignan, 86 caps) 23 Leonardo MARIN (Benetton Rugby, 15 caps)

Italia | 06/11/2025

Ecco il XV dei Wallabies per l’Italia, Schmidt: Inghilterra alle spalle, con gli azzurri dovremo fare meglio

Il Commissario Tecnico dell’Australia Joe Schmidt ha ufficializzato la formazione iniziale che affronterà sabato l’Italia al Bluenergy Stadium di Udine alle 18,40, primo appuntamento delle Quilter Nations Series 2025. Nel XV titolare troviamo Carter Gordon: per il mediano d'apertura dei Wallabies si tratta di un ritorno in Nazionale, da cui manca dalla Coppa del Mondo del 2023. Anche per Matt Faessler si tratta di un ritorno dopo essersi completamente ripreso da un infortunio al polpaccio. "Il gruppo si è rimboccato le maniche e ha lavorato bene questa settimana, mettendosi alle spalle la sconfitta contro l’Inghilterra" - le parole dell’allenatore dei Wallabies - Sappiamo che dovremo fare meglio sabato contro gli Azzurri. Saranno ben preparati e in fiducia dopo essere stati altamente competitivi nel Sei Nazioni di inizio anno". Il XV iniziale 15 Andrew Kellaway (47 caps) 14 Corey Toole (5 caps) 13 Joseph-Aukuso Suaalii (15 caps) 12 Hunter Paisami (34 caps) 11 Harry Potter (8 caps) 10 Carter Gordon (8 caps) 9 Jake Gordon (34 caps) 8 Harry Wilson (c) (33 caps) 7 Fraser McReight (36 caps) 6 Tom Hooper (19 test) 5 Jeremy Williams (22 caps) 4 Nick Frost (35 caps) 3 Taniela Tupou (66 caps) 2 Matt Faessler (15 caps) 1 Angus Bell (47 caps) A disp.: 16 Billy Pollard  17 Aidan Ross (1 cap) 18 Zane Nonggorr (17 cap) 19 Rob Valetini (59 cap) 20 Pete Samu (33 cap) 21 Ryan Lonergan (3 cap) 22 Tane Edmed (6 cap) 23 Filipo Daugunu (17 cap)

Italia | 06/11/2025

Verso le Quilter Nations Series, l’ex Capitano Azzurro Bigi: “Nazionale che cresce, a Reggio primi in classifica con un club saldo nei valori”

A una manciata di giorni dal debutto dell’Italia nelle Quilter Nations Series, a Udine contro l’Australia, anche il campionato di Serie A Elite Maschile va in pausa, e ci va con il Valorugby Emilia in testa alla classifica. Nella rosa della squadra allenata dall’ex Azzurro Marcello Violi, anche Luca Bigi. Il tallonatole, in passato in forza alla Benetton e alle Zebre, ed ex capitano della Nazionale, ha fatto il punto sul campionato che vede i reggiani al momento in testa, ma anche sulle possibilità che i ragazzi di Quesada avranno nelle sfide con i Wallabies, gli Springboks e i Condores cileni. Luca, partiamo da Reggio Emilia. Come ti stai trovando in questa nuova avventura e quanto siete soddisfatti del primato alla pausa?A Reggio mi sto trovando davvero molto bene. Sono entusiasta dell’ambiente, delle persone e della struttura che ho trovato: un club con una visione a lungo termine, ambizioso ma saldo nei valori, radicato sul territorio e con una cultura forte. Quest’anno celebriamo gli 80 anni del rugby reggiano e tutto il club sta lavorando per rendere questa ricorrenza un momento di crescita e partecipazione. Dal punto di vista sportivo siamo partiti bene: la preparazione è stata importante, il gruppo è ampio e giovane ma di qualità, sia umana che tecnica. Il club è molto attento anche alla responsabilità sociale e alla doppia carriera, quindi è un ambiente completo. Per me, che sono tornato nel club della mia città, quello dove ho iniziato a giocare, è un motivo di orgoglio. Ora arriva la pausa, ma abbiamo tre partite di Coppa Italia fondamentali: vogliamo affrontarle al massimo per restare in alto anche in quella classifica e proseguire il nostro percorso con continuità e consapevolezza. Dal punto di vista tecnico, com’è stato inserirsi in un nuovo gruppo dopo tanti anni alle Zebre?Il mio primo obiettivo è stato quello di guadagnarmi il rispetto dei compagni, entrando in punta di piedi in un gruppo già consolidato. Mi sono posto con rispetto verso le figure di riferimento dello spogliatoio, cercando di dare subito il mio contributo attraverso le azioni quotidiane. Fisicamente sto bene, e questo mi ha aiutato a essere subito dentro al progetto. Il gruppo mi ha accolto a braccia aperte: c’è molta coesione e una grande sintonia tra squadra e staff. Le linee guida del management sportivo sono chiare e condivise, e questo crea un ambiente trasparente. Certo, c’è sempre da migliorare, ma la cosa più bella è vedere il coinvolgimento di tutti i giocatori, a 360 gradi, nella vita del club: è un segno di cultura di squadra, e quest’anno vogliamo farla crescere ancora. Una curiosità: com’è ritrovarsi ad avere come allenatore un compagno di tanti anni, come Marcello Violi?Avevo già vissuto una situazione simile l’anno scorso con Dave Sisi alle Zebre, ma con Marcello è diverso: lui è entrato pienamente nel ruolo di allenatore, pur restando se stesso. Sa quando serve una battuta o un sorriso, ma anche quando bisogna essere esigenti e dire le cose come stanno. È molto attento alla squadra, senza distinzioni: che tu sia il capitano, un veterano o un giovane appena salito dalla cadetta, pretende sempre il massimo. Apprezzo molto la sua integrità, perché sono convinto che i progetti vincenti nascano prima di tutto dalle persone. Marcello gode della fiducia del club, dello staff e del gruppo, e sta facendo davvero un ottimo lavoro. Fuori dal campo ogni tanto ci scappa la battuta tra vecchi compagni, ma io rispetto totalmente la sua posizione da allenatore, come lui rispetta la mia da giocatore: fa parte di un equilibrio sano. Passando alla Nazionale: da ex capitano azzurro, come vedi oggi l’Italia e che tipo di partite ti aspetti da questa finestra internazionale?Dopo la tournée estiva ho parlato con diversi ragazzi e ho visto Gonzalo Quesada alla presentazione della stagione a Parma: sono rimasto colpito dalla solidità e dalla competitività che la squadra sta costruendo. È un gruppo che matura di partita in partita.L’Australia, che affronteremo per prima, arriva da un periodo di crescita e sarà un test tosto, ma l’Italia gioca in casa e ha ormai una struttura consolidata, con molti giocatori che stanno facendo esperienza all’estero e si stanno affermando ai massimi livelli. Mi aspetto tre partite di altissimo livello, perché la Nazionale sta trovando continuità e identità.  Ti sembra che il percorso di crescita della squadra sia ancora condiviso e in pieno sviluppo?Sì, assolutamente. È chiaro, condiviso e in continua conferma. Non riguarda solo la Nazionale, ma tutto il movimento di alto livello: le Zebre sono partite bene, Treviso è sempre più solida, e stanno emergendo tanti giovani interessanti.Penso a Belloni, a Opoku, a Todaro: sono segnali che il percorso funziona, che si sta lavorando nella direzione giusta. La crescita non è più solo teorica, si vede nelle prestazioni, nelle mini-competizioni interne durante l’anno, dal Sei Nazioni ai test estivi.Mi aspetto tre partite intense, con un’Italia solida in mischia, ruvida in difesa e capace di esprimere un gioco efficace quando l’attacco gira. Per vincere servirà giocare al 100%, senza lasciare nulla sul campo, ma sono convinto che vedremo una squadra capace di divertirsi e far divertire.

Campionati | 06/11/2025

Italrugby, gli Azzurri in visita al reparto di Oncologia Pediatrica all’ospedale Santa Maria della Misericordia a Udine

Udine – Giornata liberi da impegni sportivi per la Nazionale Italiana Maschile che prosegue la preparazione verso l’esordio nelle Quilter Nations Series. Gli Azzurri affronteranno l’Australia sabato 8 novembre alle 18.40 al Bluenergy Stadium di Udine, partita che sarà trasmessa in diretta sui Sky Sport e Rai. Sedute di fisioterapia e recupero per tutto il gruppo che nella giornata di domani, giovedì 6 novembre, svolgerà l’ultimo allenamento della settimana presso lo stadio Gerli a Udine, quartier generale del gruppo guidato da Quesada per gli allenamenti nella settimana in preparazione alla sfida con i Wallabies. Nella tarda mattinata odierna, mercoledì 5 novembre, una rappresentanza di giocatori della Nazionale Maschile ha fatto visita al reparto di Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia a Udine. Foto di rito, sorrisi e scambio di opinioni con i pazienti e gli atleti presenti – Ross Vintcent, Giacomo Da Re, Edoardo Todaro e Damiano Mazza – che hanno donato una maglia firmata da tutta la squadra e sono stati supportati nella visita dall’Associazione Friulana Oncologia Pediatrica LUCA ODV ETS, che dal 1999 opera costantemente a sostegno delle famiglie aventi bambini con patologie emato-oncologiche.

Italia | 05/11/2025

Riccardo Favretto, tuttofare dentro e fuori dal campo: “Sono il barbiere del gruppo. I ruoli diversi? C’è molto studio dietro”

Seconda linea, flanker, numero 8 senza nessuna distinzione e senza differenze di rendimento tra un ruolo e l’altro: Riccardo Favretto è ormai un utility forward come non se ne vedono molti nel rugby internazionale (“ma ce ne saranno sempre di più” specifica lui), ed è un tuttofare anche fuori dal campo. È il “barbiere del gruppo”, ama i tatuaggi e studia per diventare sempre più bravo anche a farli, ama la pesca, è diventato padre giovane e continua a lavorare per conquistarsi un posto in Nazionale nonostante i tanti infortuni del passato, pensando alla sfida con l’Australia in cui l’Italia proverà a cercare un’altra impresa dopo quella del 2022: “Sono rientrati anche i ragazzi che giocano all’estero, si respira davvero una bella aria in gruppo. C’è voglia di lavorare e di fare bene. Arriveremo all’Australia seguendo quello che è il nostro mantra: affrontare tutte le partite consapevoli che nessun avversario – per quanto forte – sia superiore per diritto divino, ma deve dimostrarlo sul campo. Il bello del rugby è che tutto si decide in quegli 80 minuti. Sicuramente loro sono un gruppo agguerrito, lo hanno dimostrato nel Rugby Championship e poi con un tour molto lungo che è iniziato in Giappone e li ha portati poi in Europa”. Come ti fa sentire tornare “in gioco” dopo tanti infortuni? “Mi fa sentire bene il fatto che il mio lavoro mi porti a essere preso in considerazione per i raduni o per giocarmi un posto per la maglia. Sto andando nella direzione giusta e soprattutto sento la fiducia e l’appoggio da parte di tutto il gruppo degli allenatori. Siamo davvero un bel gruppo, giovane ma con dei giocatori di esperienza in grado di guidarci nel migliore dei modi. Sarà una partita aperta, in cui potremo dire la nostra”. A proposito di gruppo, in azzurro hai anche un ruolo particolare: quello del barbiere… “Sì. Devo ancora rimboccarmi un po’ le maniche, per adesso ho dato un’aggiustata ai ‘soliti noti’ che spesso si appoggiano a me come Mirko Spagnolo o Louis Lynagh, anche Pablo (Dimcheff) appena tornato dalla Francia mi ha chiesto quando avessi una disponibilità per tagliargli i capelli. Anche se in questi periodi il tempo libero è poco e ci si allena tantissimo, quando c’è un momento libero mi piace dare spazio anche alle mie passioni, tra cui i capelli: è nata con il Covid, anche un po’ per necessità poiché i barbieri erano chiusi. Col passare del tempo però è diventata una vera e propria passione: ho iniziato ad interessarmi di tutto quello che c’è dietro un taglio di capelli, ai diversi tipi di clipper, di macchinette, di forbici, di tagli della barba. Anche l’essere diventato un po’ il ‘barbiere’ della squadra è nato per necessità, nei raduni più lunghi o nelle trasferte, e poi è diventata una cosa bella perché comunque si sta insieme anche fuori dal campo. Inoltre questo mi permette di esercitarmi: per quanto si possa sperimentare su se stessi alla fine si impara davvero tagliando i capelli agli altri”. Oltre ai capelli, hai anche dei baffi caratteristici, per entrare anche in tema Movember (una campagna globale che si svolge a novembre per sensibilizzare sulla salute maschile, in particolare su problemi come i tumori alla prostata e ai testicoli sulla la salute mentale, e il simbolo della campagna è proprio il baffo) “Sì, anche in questo momento ho un bel baffo. In qualche modo e nel mio piccolo cerco di sostenere la campagna del Movember, anche a Treviso, dove ci sono state varie campagne. È un’iniziativa che dovremmo sempre ricordare. Avendo avuto un compagno di squadra che ha avuto un tumore (Nasi Manu) la trovo una cosa non dico dovuta, ma che faccio con grande piacere. Ero ancora giovane, forse la mia prima pre-stagione col Benetton, avevo 16 anni: fu un’esperienza che mi ha sicuramente formato su questi temi, e in qualche modo cerco di aiutare”. Tra le altre passioni? “Sicuramente i tatuaggi. Non sono pieno, però ne ho un numero considerevole. Anche questa passione è nata nel periodo del Covid: avevo preso una macchinetta per cominciare a fare pratica su pelli sintetiche, poi ho seguito un corso di didattica per imparare delle tecniche, e poi sono andato da degli amici che ora sono conosciuti nell’ambiente ma che nei primi tempi erano ancora emergenti e avevano bisogno di iniziare a lavorare. Molti tatuaggi me li hanno fatti loro. Mi piace molto anche pescare, soprattutto d’estate. Solo pesca sportiva, quindi nel massimo rispetto dell’ambiente, ma la trovo rilassante, è un’opportunità per stare all’aria aperta: questa estate ho portato anche mio figlio Leone, che adesso ha 3 anni, ovviamente con una canna finta per bambini, però era un modo per far svagare anche lui. Alla fine i figli vedono cosa fanno i genitori, e vedendo che spesso andavo fuori a pescare aveva il desiderio di accompagnarmi: sono cose che anche involontariamente si trasmettono”. Peraltro sei diventato padre molto giovane, e ti sei sposato recentemente “Sì, io mi sono sposato quest'estate e sono papà da tre anni, perché Leone è nato nel settembre del 2022. Ero molto giovane, ma penso che quando trovi la persona giusta, com’è stato per me con Elena, non esiste un ‘presto’ o un ‘tardi’ per queste cose: bisogna solo capire qual è il momento giusto”. E in questo mondo così ricco di passioni quale ruolo ha il rugby? “Il rugby è lo sport che ho scelto da piccolo, è stato amore a prima vista. Avevo provato diversi sport: nuoto, atletica, basket, ma nessuno mi ha dato il senso di appartenenza che può dare il rugby. Non parlo solo di campo, ma di tutto ciò che c’è intorno, quel rapporto che si crea con alcuni compagni e che rimane nel tempo: per fare un esempio, i miei testimoni di nozze sono ragazzi con cui ho giocato in Under 18. Sono cose che rimangono per la vita”. Hai avuto tanti infortuni che ti hanno tenuto fuori da appuntamenti azzurri importanti. Ti manca un po’ la “grande vittoria”? “Ho giocato partite importanti, penso al pareggio con la Francia del 2024 dove sfiorammo la vittoria, e sono entrato in campo nella vittoria in Galles sempre nel 2024, però sì, vorrei conquistare qualche altra vittoria importante con la maglia dell’Italia perché purtroppo molte partite le ho saltate. Con l’Australia nel 2022 ero infortunato. Sto lavorando tanto per cercare di conquistarmi un posto in squadra: malgrado i tanti acciacchi del passato so di poter dare ancora tanto, così come so che nulla è dovuto e che anche se le prestazioni nel club sono positive poi bisogna dimostrare di essere pronti anche a un livello più alto, per cui continuo a lavorare a testa bassa per migliorare, ma sono convinto di star andando nella direzione giusta. Spero di potermi guadagnare l’occasione di festeggiare una grande vittoria”. Tuttofare fuori, ma anche in campo: seconda linea in grado di giocare in entrambi i ruoli (4 e 5) ma anche terza linea, sia come flanker che come numero 8. Quanto lavoro c’è dietro la capacità di adattarsi a tutti questi ruoli diversi? “Ci dev’essere sicuramente più attenzione ai dettagli anche fuori dal campo, perché bisogna studiare diverse posizioni, diversi compiti da svolgere poi durante la partita. Lo faccio da molti anni perché anche a Treviso ho sempre svariato: avevo iniziato la mia prima stagione da numero 8, ma anche in quel caso cambiavo spesso, perché magari passavo flanker e poi nel finale di partita in seconda linea. È una cosa che sento mia e che sento di poter fare, lo ritengo uno dei miei punti di forza. E poi credo che nel rugby moderno il numero di maglia non indichi più un ruolo fisso: stiamo vedendo utility back che giocano anche in terza linea, terze che passano in seconda o viceversa. Credo che per come si sta evolvendo il rugby ci saranno sempre più giocatori in grado di svolgere diversi ruoli”. E se dovessi scegliere un solo ruolo? "La realtà è che alla fine sono tutti ruoli che fanno parte da tempo della mia quotidianità, così come sono abituato ormai a cambiarli anche nel corso della stessa partita, quindi non ho davvero un ruolo che prediligo. È un po’ come se mi chiedessero il mio piatto preferito e io ne avessi due: non riuscirei a dirne uno solo”.

Italia | 05/11/2025

Italrugby, gli Azzurri ricevono l’abbraccio dei tifosi a Udine. Izekor: “Sempre una grande emozione”

Udine – Prosegue la marcia di avvicinamento della Nazionale Italiana Maschile verso l’esordio nelle Quilter Nations Series 2025. Gli Azzurri affronteranno l’Australia nel primo dei tre Test Match in programma nella finestra internazionale di novembre. La partita contro i Wallabies è in calendario sabato 8 novembre alle 18.40 al Bluenergy Stadium di Udine con diretta prevista su Sky Sport e sui canali Rai. Giornata intesa di lavoro per la squadra allenata da Gonzalo Quesada che nella mattinata odierna, martedì 4 novembre, presso lo stadio Otello Gerli di Udine – quartier generale dell’Italia per gli allenamenti in preparazione al Test Match contro l’Australia – ha ricevuto l’abbraccio di un nutrito numero di tifosi accorsi per la seduta di allenamento aperta al pubblico con gli Azzurri che hanno dedicato un applauso ai tifosi presenti prima di iniziare il riscaldamento. Al termine dei lavori classico momento dedicato a foto e autografi con tutti i giocatori che hanno salutato le persone presenti. Nel pomeriggio lavoro in palestra per il gruppo al completo. “L’Australia è un avversario scomodo su tutti i fronti – ha dichiarato Alessandro Izekor nell’incontro stampa odierno – nel gioco statico e aperto. Abbiamo concentrato molto la preparazione sulla loro linea dei trequarti, perché sono molto pericolosi. Ma l’allerta è su tutto: touche, mischia, gioco aperto. Non sono un avversario da sottovalutare, lo hanno dimostrato recentemente”. “Non ho ancora avuto il piacere di giocare contro l’Australia, però ricordo l’ultima partita a Firenze quando ero sugli spalti. Vedere i miei compagni lottare fino all’ultimo e vincere all’ultimo minuto, da tifoso dell’Italia, è stata una grande emozione. Sarebbe bellissimo viverla da giocatore” Sull’abbraccio dei tifosi Izekor ha concluso: “Ci danno sempre tanta energia. E’ sempre un grande piacere avere le persone sugli spalti, anche se solo per l’allenamento, che fanno il tifo per te. Siamo stati anche noi bambini e il momento degli autografi lo viviamo sempre con grande emozione”.

Italia | 04/11/2025

Sliding doors azzurre: Edoardo Padovani ricorda l’Italia-Australia che cambiò la storia

È il 74’ di Italia-Australia, 12 novembre 2022. Gli Azzurri, dopo aver giocato 65 minuti di livello stellare contro i Wallabies, stanno soffrendo. Gli australiani sono tornati sotto e sono a soli 3 punti dal pareggio. Il punteggio in quel momento dice 25-22, ma c’è un calcio di punizione a favore dell’Italia. L’Artemio Franchi di Firenze, che fino a quel momento aveva trascinato gli Azzurri, adesso trattiene il fiato. Dalla piazzola si presenta Edoardo Padovani, l’uomo che non ti aspetti. Veniva da un infortunio, non doveva nemmeno giocare, invece è entrato, è in campo e si prende la responsabilità più importante e mette dentro il piazzato del 28-22: “Quella palla era pesantissima. Non era un pallone da rugby, sembrava una palla medica da 3 kg. In più il primo calcio di quella partita l’avevo mandato in tribuna: non era facile, ma aver messo dentro quei 3 punti è stato importantissimo per la squadra, e anche per me” racconta Padovani, oggi trequarti del Mogliano in Serie A Elite. Un punto in più Il pallone entra dentro, il Franchi esplode in un boato e poi torna a tenere il fiato sospeso. Comincia l’assalto dell’Australia. Una carica dietro l’altra, con l’Italia che combatte, lotta, soffre e a tempo scaduto cede. Segna Cadeyrn Neville, e il sogno sembra svanire: “Era un momento complicato, non riuscivamo ad uscire dai 22. Lì è stato difficile, anche perché mi sentivo responsabile avendo sbagliato un placcaggio proprio in quell’occasione. E poi a quel punto la cosa peggiore è non essere più padroni del proprio destino, perché è tutto legato alla trasformazione e non puoi più farci nulla. La partita non è più nelle tue mani”. Alla fine Ben Donaldson sbaglierà quella trasformazione, accompagnato dal boato del Franchi che ricorda – come sempre – la più crudele legge dello sport: a un metro di distanza c’è uno che piange e uno che festeggia, sullo stesso campo. “Sicuramente siamo stati fortunati, ma quella partita l’abbiamo vinta meritatamente perché per 65 minuti avevamo giocato un rugby stupendo ed eravamo in uno stato di forma strepitoso, come avevamo dimostrato anche con le Samoa (vittoria per 49-17). E anche contro il Sudafrica, prima di cedere nella ripresa, avevamo giocato un grandissimo primo tempo”. Sliding doors Finirà 28-27. Alla fine quei 3 punti messi dentro sono stati decisivi: “È stato tutto una sorpresa, anche perché venivo da un momento complicato. Avevo saltato la partita con le Samoa per un infortunio alla caviglia ed ero rientrato all’ultimo. In più, durante la settimana avevo avuto l’influenza, ma comunque avevo preparato la partita sapendo di dovermi far trovare pronto in caso di necessità. Ricordo questi momenti passati a letto in cui ripassavo mentalmente tutti i compiti che avrei potuto svolgere in partita, anche perché potendo coprire tre ruoli – apertura, ala ed estremo – avevo bisogno di farmi trovare mentalmente pronto e preparato. Quando Kieran mi disse che sarei entrato nei 23 ho sentito la responsabilità, e in questi casi la difficoltà principale è il non sapere in quale ruolo si verrà schierati. Fortunatamente avendo sempre giocato come utility back sono abituato ad adattarmi in fretta e questo mi ha aiutato. Anche perché in certi momenti devi spegnere tutte le voci che ti ronzano nel cervello e pensare solo ad entrare in campo”. Dominio e consapevolezza Ritornando all’inizio, quell’Italia gioca una partita strepitosa. La difesa australiana è totalmente in balia delle imprevedibili linee di corsa degli Azzurri, i trequarti arrivano da tutte le parti e gli avanti (su tutti Lucchesi, che sarà player of the match) si impongono fisicamente. Al 20’ segna Pierre Bruno, poi al 25’ arriva quella che Padovani considera “una delle mete più belle mai segnate nella storia del rugby italiano. Un passamano dietro l’altro, una cosa meravigliosa”. È un’azione in cui gli Azzurri viaggiano a velocità doppia rispetto agli avversari: Lucchesi, Allan (che prende pure una botta tremenda), Ioane, Morisi, Brex e poi Capuozzo, che apre il gas e schiaccia per il 17-3. Poi l’Australia ritorna sotto, anche se la seconda meta di Capuozzo (dopo un gran passaggio di Ioane) la rispedisce indietro: “Stavamo giocando meglio, ma concedevamo troppi falli e questo permetteva loro di rimanere in partita. Non ci siamo mai disuniti, anche perché sapevamo di potercela fare, lo sentivamo. Avevamo preparato la partita nel modo giusto: sapevamo che l’Australia stava vivendo un momento di difficoltà ma non ci siamo concentrati su questo. Avevamo studiato i loro punti deboli, ma una volta fatto questo poi ci siamo focalizzati su noi stessi, sulle nostre qualità e su quello che potevamo fare. E poi una volta scesi in campo col passare dei minuti ci siamo resi conto sempre di più che si poteva fare: e poi c’era lo stadio che ci trascinava, un tifo bellissimo che ci caricava ancora di più. Anche in panchina continuavamo a dircelo: ‘Caspita, si può fare!’ Avevamo questa percezione” Dopo 3 anni Ancora novembre, ancora Italia-Australia, questa volta a Udine. Le due squadre tornano ad affrontarsi dopo quel match rimasto nella storia del rugby italiano. Nel frattempo di acqua sotto i ponti ne è passata. Gli Azzurri hanno ottenuto altre vittorie importanti dopo essere passati attraverso momenti difficilissimi, mentre i Wallabies stanno uscendo da quella crisi cominciata proprio nel 2022: “Abbiamo le capacità di portare a casa anche questa partita. Chiaramente l’Australia è in un momento diverso rispetto al 2022, è uscita da un periodo difficile ma ha disputato una grande stagione, facendo vedere cose importanti sia contro i Lions che nel Rugby Championship, ma anche noi siamo cresciuti ancora di più e rispetto a loro saremo anche più freschi, visto che la loro stagione internazionale non si è mai interrotta da luglio. Le aspettative dopo il successo di tre anni fa incideranno? Non credo. Ogni partita fa storia a sé, molti ragazzi sono maturati ulteriormente e hanno ancora più consapevolezza nei loro mezzi”.

Italia | 04/11/2025

Italrugby, Di Bartolomeo: “Competizione interna stimolante per il gruppo”

Udine – Primo allenamento a Udine per la Nazionale Italiana Maschile in preparazione all’esordio nelle Quilter Nations Series. Gli Azzurri affronteranno l’Australia al Bluenergy Stadium di Udine sabato 8 novembre alle 18.40 con diretta sui canali Sky Sport e Rai. Mattinata con il gruppo che ha lavorato diviso per reparti tra palestra e riunioni. Nel primo pomeriggio il gruppo al completo si è spostato verso lo stadio “Gerli” – che nella mattinata di domani, martedì 4 novembre, ospiterà un allenamento aperto al pubblico – per un allenamento sul campo con la squadra al completo a disposizione dello staff tecnico azzurro. “Siamo molto concentrati in vista della prossima partita. C’è una sana competizione nel gruppo – ha dichiarato Tommaso Di Bartolomeo nell’incontro stampa odierno – che sicuramente è uno stimolo per tutti. Affronteremo tre squadre diverse tra di loro, ma ora il nostro focus è unicamente sul prossimo match contro l’Australia”. “Stiamo lavorando su varie aree del gioco ottimizzando al meglio i tempi per farci trovare pronti per l’esordio. Cerco sempre di migliorarmi ogni giorno e di essere soprattutto utile alla squadra” ha sottolineato il tallonatore della Nazionale e delle Zebre. Questo il calendario della Nazionale Italiana Maschile per le Quilter Nations Series: Italia v Australia – 08.11.25 – Bluenergy Stadium – Ore 18.40 Italia v Sudafrica – 15.11.25 – Allianz Stadium – ore 13.40 Italia v Cile – 22.11.25 – Stadio L. Ferraris – ore 21.10

Italia | 03/11/2025

Italrugby, iniziato il raduno a Udine verso l’Australia. Lynagh: “Partita importante per la mia famiglia”

Roma – Iniziata ufficialmente la marcia di avvicinamento della Nazionale Italiana Maschile verso Italia-Australia, primo Test Match degli Azzurri nelle Quilter Nations Series. La partita contro i Wallabies è in calendario sabato 8 novembre alle 18.40 al Bluenergy Stadium di Udine con diretta prevista sui canali Sky Sport e Rai. Il gruppo Azzurro ha raggiunto Udine nel pomeriggio odierno, domenica 2 novembre, con allenamenti in programma a partire da lunedì 3 novembre. Nella lista dei giocatori convocati per la partita contro l’Australia c’è anche Louis Lynagh che ha un legame forte, in famiglia, con l’Australia. Classe 2000, nato a Treviso e compirà 25 anni il prossimo 3 dicembre, figlio di Micheal Lynagh, leggenda del rugby che tra gli anni 80 e 90 ha giocato in pianta stabile con la maglia dell’Australia. Il fratello, Tom, nato a Montebelluna il 14 aprile 2003, ha scelto invece di ripercorrere le orme paterne: al momento sono 7 i caps con l’Australia e 24 i punti segnati. Una famiglia decisamente improntata sul rugby con i fratelli Lynagh che a novembre non riusciranno a giocare uno contro l’altro causa l’assenza di Tom nella lista dei convocati dei Wallabies. Louis Lynagh, dopo aver giocato in Premiership con gli Harlequins, ha scelto di tornare nel suo luogo di nascita per iniziare un nuovo capitolo della sua carriera con il Benetton. Ha indossato la maglia dell’Italia in un esordio da sogno: meta e vittoria contro la Scozia allo Stadio Olimpico di Roma il 9 marzo del 2024. Gioca da titolare anche nella partita successiva contro il Galles non andando in meta ma contribuendo alla seconda vittoria consecutiva della gestione Quesada. Al momento sono sette le presenza in Azzurro condite da due mete. Un avvio di stagione, 2025/26, con il Benetton che ha evidenziato le sue qualità riuscendo a realizzare ben sei mete di cui quattro in una sola partita. Una delle doti di Louis fuori dal campo è sicuramente il pragmatismo e non farsi prendere da facili entusiasmi. Step by step. Adesso il focus è sulle Quilter Nations Series: “Ogni volta che si può giocare una partita di rugby internazionale è un grande onore, ma avere la possibilità di giocare tre partite in casa davanti a tutti i nostri tifosi e alle nostre famiglie è il miglior momento possibile. Avremo bisogno del supporto di tutti: vogliamo renderli orgogliosi di questa squadra”. “Sono molto emozionato e onorato di far parte di questo squadra per le partite di novembre. Siamo un gruppo molto talentuoso e darò il massimo in ogni allenamento sperando di avere la possibilità di giocare anche io nelle tre partite. Sono anche molto emozionato di rivedere alcuni dei miei amici nel gruppo azzurro che non vedevo da molto tempo”. La partita contro l’Australia non sarà un match qualunque per lui: “Sarà un evento importante per la mia famiglia. Purtroppo mio fratello non giocherà, ma sarà a Udine se avrò la possibilità di giocare contro di loro. Non so per chi farà il tifo. L'Australia è una delle squadre più forti al mondo, con tanti giocatori bravissimi e allenatori di livello. Sarà un test molto importante per noi come squadra”. La famiglia è uno degli argomenti più cari a Louis Lynagh: “Il momento più bello che ho vissuto con mio fratello è stato probabilmente quando lui e tutta la mia famiglia erano a Twickenham per vedermi vincere la Premier League con gli Harlequins. È stato un giorno davvero speciale per me e per tutti gli altri. È stata l'unica volta in cui ho visto entrambi i miei fratelli piangere un po'.” “Papà non mi ha ancora detto niente, se non che è molto orgoglioso che io sia entrato a far parte dei convocati. Se avrò la possibilità di giocare, dirà altre parole, come sempre. È uno dei miei idoli, se potessi avere una carriera internazionale come la sua o anche solo in parte simile alla sua, sarei molto felice. È una delle mie più grandi motivazioni per continuare a migliorare come giocatore e come persona” ha sottolineato Lynagh. Chiusura sul gruppo Azzurro: "Ogni volta che ci riuniamo come squadra è sempre divertente, un momento speciale. Siamo tutti molto uniti, frutto anche della cultura di squadra che viviamo ogni giorno. Trascorriamo molto tempo insieme fuori dal campo: quando si tratta di lottare l'uno per l'altro in partita, nessuno si tira indietro" ha concluso l'ala dell'Italia e del Benetton Rugby.

Italia | 02/11/2025

Italrugby, gli Azzurri convocati per l’esordio nelle Quilter Nations Series contro l’Australia

Udine – Lo staff tecnico della Nazionale Italiana Maschile guidato da Gonzalo Quesada ha ufficializzato la lista degli atleti convocati per il raduno di Udine in preparazione a Italia-Australia, prima partita degli Azzurri nelle Quilter Nations Series in programma sabato 8 novembre alle 18.40 al Bluenergy Stadium di Udine. Le partite dell’Italia saranno trasmesse in diretta su Sky Sport e Rai. Confermata nella quasi totalità la lista annunciata per il raduno di Verona per preparare la sfida ai Wallabies. L’unico cambio è l’ingresso di Mirko Belloni nella lista dei convocati con David Odiase – terza linea in forza alle Zebre – invitato a prendere parte al raduno. Mancherà l’infortunato Sebastian Negri che non raggiungerà la squadra in Friuli. Il gruppo Azzurro si ritroverà a Udine nel pomeriggio di domenica 2 novembre. Gli allenamenti sul campo inizieranno nella giornata di lunedì 3 novembre, mentre martedì 4 novembre alle 10 - presso la struttura del Rugby Udine - è in programma un allenamento aperto ai tifosi. Giovedì 6 novembre alle 14.30 è in calendario l’annuncio formazione dell’Italia – via comunicato stampa - per il primo Test Match di novembre, mentre venerdì 7 novembre alle 11.45 l'Italia si sposterà verso il Bluenergy Stadium di Udine per il Team Run, il consueto allenamento di rifinitura in vista della partita. Questo il calendario delle partite dell’Italia nelle Quilter Nations Series: Italia v Australia – 08.11.25 – Bluenergy Stadium – Ore 18.40 Italia v Sudafrica – 15.11.25 – Allianz Stadium – ore 13.40 Italia v Cile – 22.11.25 – Stadio L. Ferraris – ore 21.10 Questa la lista dei giocatori convocati: Piloni Simone FERRARI (Benetton Rugby, 66 caps) Danilo FISCHETTI (Northampton Saints 55 caps) Muhamed HASA (Zebre Parma 3 caps) Marco RICCIONI (Saracens, 34 caps) Mirco SPAGNOLO (Benetton Rugby, 17 caps) Tallonatori Tommaso DI BARTOLOMEO (Zebre Parma, 3 caps) Pablo DIMCHEFF (Colomiers Rugby, 2 caps) Giacomo NICOTERA (Stade Français, 34 caps) Seconde Linee Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 55 caps) Riccardo FAVRETTO (Benetton Rugby, 7 caps) Enoch OPOKU GYAMFI (Bath, esordiente) Federico RUZZA (Benetton Rugby, 64 caps) Andrea ZAMBONIN (Exeter Chiefs, 12 caps) Terze Linee Lorenzo CANNONE (Benetton Rugby, 30 caps) Alessandro IZEKOR (Benetton Rugby, 6 caps) Michele LAMARO (Benetton Rugby, 48 caps) Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 35 caps) Ross VINTCENT (Exeter Chiefs, 17 caps) Mediani di mischia Alessandro GARBISI (Benetton Rugby, 18 caps) Martin PAGE-RELO (Bordeaux, 18 caps) Stephen VARNEY (Exeter Chiefs, 34 caps) Mediani di apertura Tommaso ALLAN (Perpignan, 86 caps) Giacomo DA RE (Zebre Parma, 5 caps) Paolo GARBISI (Toulon, 47 caps) Centri Juan Ignacio BREX (Toulon, 46 caps) Leonardo MARIN (Benetton Rugby, 15 caps) Damiano MAZZA (Zebre Parma, esordiente) Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 31 caps) Ali/Estremi Mirko BELLONI (Zebre Parma, 2 caps) Ange CAPUOZZO (Stade Toulousain, 28 caps) Monty IOANE (Lione, 39 caps) Louis LYNAGH (Benetton Rugby, 7 caps) Lorenzo PANI (Zebre Parma, 8 caps) Edoardo TODARO (Northampton Saints, esordiente) Invitato David ODIASE (Zebre Parma, 2 caps) Atleti non considerati per infortunio: Matteo CANALI (Zebre Parma, 2 caps) Alessandro FUSCO (Zebre Parma, 20 caps) Dino LAMB (Canon Eagles, 12 caps) Gianmarco LUCCHESI (Toulon, 33 caps) Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 65 caps) Ivan NEMER (Benetton Rugby, 16 caps) Jacopo TRULLA (Zebre Parma, 17 caps)

Italia | 01/11/2025