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SEI NAZIONI 2023, ITALIA V IRLANDA: LA PREVIEW DEL MATCH

  La terza giornata del Sei Nazioni 2023 comincia proprio con Italia-Irlanda, allo Stadio Olimpico alle ore 15.15. Una sfida sulla carta proibitiva, con l’Irlanda che arriva a Roma da prima nel ranking mondiale e dopo aver demolito la Francia, diretta concorrente al trono del Sei Nazioni e insieme a Sudafrica e All Blacks anche della Coppa del Mondo. Gli azzurri però sanno di potersela giocare con tutti, e che tutti ormai devono dare il 100% per portare a casa la partita. Come arriva l’Italia Contro una squadra che sembra non avere punti deboli è dura per tutti. Ormai però è chiaro che l’Italia non parte più come vittima sacrificale, soprattutto in casa. Da novembre ad oggi sono passate per la penisola Samoa, Australia, Sudafrica e Francia: il bilancio è stato di due vittorie e due sconfitte, ma in generale 4 partite nelle quali nessuno ha avuto vita facile (nemmeno il Sudafrica, nonostante il punteggio che si è allargato nel finale) e che in un modo o nell’altro hanno fornito dei segnali importanti a Crowley, ai giocatori e ai tifosi, che vedono una squadra che sta migliorando partita dopo partita. Anche se la prova di Twickenham non è stata del tutto superata, la reazione mostrata nel secondo tempo – e l’Inghilterra non ha di certo tirato i remi in barca, tutt’altro – fa capire quanto questa squadra possa essere pericolosa se messa nelle condizioni di creare occasioni. Come arriva l’Irlanda La squadra di Farrell sta viaggiando spedita verso il Grande Slam, dopo aver vinto quella che per tanti era già una “finale” del Sei Nazioni 2023, contro la Francia. Delle 5 squadre da affrontare, sicuramente quella irlandese è la meno propensa a cali di concentrazione, e anche all’Olimpico scenderà in campo per dare il 100%, senza prendere sottogamba l’impegno. Hanno qualità e profondità in tutti i reparti, con un piano A ben rodato e difficile da fronteggiare per tutti, costruito in anni di lavoro da Joe Schmidt prima e Andy Farrell dopo, e un piano B tanto semplice quanto efficace: palla in cielo e tutti sotto. L’unico “difetto” è forse proprio la grande sicurezza che nutrono nel loro piano di gioco, tanto da risultare a volte un po’ monocorde e non sempre avvezzi a cercare alternative: per gli azzurri sarà una grande prova di resistenza, che se superata aprirà poi diversi scenari nella seconda fase della partita, quando le tante assenze (compreso Ringrose, costretto a dare forfeit a meno di 24 ore dal match) potrebbero farsi sentire. Tutte le informazioni per seguire Italia-Irlanda Italia-Irlanda, partita di apertura della terza giornata del Sei Nazioni 2023, sarà trasmessa in tv su Sky Sport Uno e in chiaro su Tv8, mentre in streaming sarà visibile su NOW e Tv8.it. Il calcio d’inizio è previsto alle ore 15.15, ma il collegamento televisivo inizierà alle 14.30. L’arbitro del match sarà lo scozzese Mike Adamson, con l’irlandese Wayne Barnes e il gallese Craig Evans come assistenti. Al TMO ci sarà il sudafricano Marius Jonker. Le formazioni di Italia-Irlanda Italia: 15. Ange Capuozzo; 14. Edoardo Padovani, 13. Juan Ignacio Brex, 12. Tommaso Menoncello, 11. Pierre Bruno; 10. Paolo Garbisi, 9. Stephen Varney; 8. Lorenzo Cannone, 7. Michele Lamaro ©, 6. Sebastian Negri; 5. Federico Ruzza, 4. Niccolò Cannone; 3. Simone Ferrari, 2. Giacomo Nicotera, 1. Danilo Fischetti A disposizione: 16. Luca Bigi, 17. Federico Zani, 18. Marco Riccioni, 19. Edoardo Iachizzi, 20. Giovanni Pettinelli, 21. Alessandro Fusco, 22. Luca Morisi, 23. Tommaso Allan. Irlanda: 15 Hugo Keenan, 14 Mack Hansen, 13 Stuart McCloskey, 12 Bundee Aki, 11 James Lowe, 10 Ross Byrne, 9 Craig Casey, 8 Jack Conan, 7 Josh van der Flier, 6 Caelan Doris, 5 James Ryan, 4 Iain Henderson, 3 Finlay Bealham, 2 Ronan Kelleher, 1 Andrew Porter A disposizione: 16 Dan Sheehan, 17 Dave Kilcoyne, 18 Tom O’Toole, 19 Ryan Baird, 20 Peter O’Mahony, 21 Conor Murray, 22 Jack Crowley, 23 Jimmy O’Brien  

Italia | 25/02/2023

ITALRUGBY, LAMARO VERSO L’IRLANDA: “COMPETITIVI DALL’INIZIO DEL MATCH”

Roma – Una giornata con temperature primaverili ha accompagnato il Captain’s Run della Nazionale Italiana Rugby Maschile allo Stadio Olimpico di Roma che nella giornata di domani – sabato 25 febbraio alle 15.15 – ospiterà il terzo incontro degli Azzurri nel Guinness Sei Nazioni 2023. L’avversario sarà l’Irlanda – squadra prima al mondo nel ranking mondiale – con la partita che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport Uno e TV8 con collegamento a partire dalle 14.30. “In un percorso può anche capitare di avere delle battute d’arresto. Contro l’Inghilterra – ha esordito Michele Lamaro nella conferenza stampa pre-partita – non è stata una prestazione del tutto positiva. Per la prima volta in 18 mesi abbiamo concesso tre mete da drive, e questo ha reso tutto più difficile, così come il non aver risolto i problemi che avevamo in mischia”. (altro…)

Italia | 24/02/2023

ITALIA V IRLANDA: LE FORMAZIONI IN CAMPO ALL’OLIMPICO NEL TERZO TURNO DEL SEI NAZIONI 2023

Italia-Irlanda: Crowley cambia dietro, Farrell rivoluziona la mediana. L’analisi delle formazioni in campo all’Olimpico Qualche cambio verso Italia-Irlanda, prevista sabato 25 febbraio alle 15.15 (diretta Sky Sport Uno, Tv8 e NOW), ma senza esagerare e senza snaturare il piano di gioco di una squadra che sta costruendo la sua identità: questo ci dice la formazione schierata da Kieran Crowley, che contro l’Irlanda - prima nel ranking mondiale e finora dominatrice di questo Sei Nazioni - tenta qualcosa di nuovo, spostando Tommaso Menoncello nel più naturale ruolo di primo centro con Bruno e Padovani per la prima volta schierati insieme dall’inizio. Una scelta legata sicuramente alla volontà di valorizzare le scorribande offensive del giovane trequarti biancoverde, ma pensata anche in base alla necessità di avere un triangolo allargato quanto più confidente possibile sulle palle alte, una delle specialità della casa irlandese. L’Irlanda, del resto, la si conosce bene: sia con l’attuale tecnico Andy Farrell, sia con l’ex Joe Schmidt, il gioco dei Verdi è sempre stato caratterizzato da lunghi e logoranti multifase, con l’obiettivo di guadagnare metri palla in mano e soprattutto di svuotare progressivamente il serbatoio di energie avversario. In caso di mancato avanzamento, l’opzione B è stata sempre rappresentata da un gioco al piede insistito e pressante, fatto di palloni alti calciati apposta per essere ripresi e guadagnare metri, mettendo contemporaneamente pressione agli avversari. A questo, probabilmente, è legata la scelta di Crowley di affidarsi a giocatori come Bruno e Padovani, che saranno molto sollecitati da up&under e insidiosi calci dalla base da parte di Casey e del possibile subentrante Murray. Tra conferme e infortuni Per quanto riguarda la mediana, ci sono dei cambi in entrambe le formazioni. Crowley ritrova Paolo Garbisi dopo un lungo infortunio, mentre Farrell deve fare a meno dell’acciaccato Sexton, concedendo una possibilità a Ross Byrne, uno dei tanti 10 che sgomita per un posto dietro alla leggenda irlandese. L’Irlanda cambia anche il mediano di mischia. Gibson Park è ancora infortunato, e allora tocca a Craig Casey che avrà un’importante occasione da titolare al posto di Murray, che partirà dalla panchina. Crowley invece non cambia e conferma Varney dall’inizio e Fusco come impact player. Il numero 9 di Munster, pur non avendo l’esperienza del collega Murray, è un mediano molto rapido e smaliziato, in grado di individuare i punti deboli dell’avversario e giocare su quelli. Partire dall’inizio però comporta responsabilità diverse, e starà agli azzurri metterlo sotto pressione e indurlo all’errore. Davanti, il tecnico azzurro non cambia praticamente nulla. Continua l’alternanza a destra tra Ferrari e Riccioni, con il primo che stavolta partirà dall’inizio. Capitan Lamaro ha recuperato dopo la brutta botta presa a Twickenham, mentre non ci sarà Manuel Zuliani – che lo aveva ottimamente sostituito – a causa di un problema alla gamba. Dall’altra parte, invece, Farrell ha modificato parte del pacchetto di mischia. Herring non ha recuperato dalla brutta botta presa da Atonio due settimane fa (e che è costata al francese una squalifica) ma è tornato a disposizione Dan Sheehan, che però ha “perso” il ballottaggio con Kelleher e partirà dalla panchina. Confermato in seconda linea James Ryan, che sarà anche capitano di giornata, mentre in terza Doris si sposta nel ruolo flanker al posto di O’Mahoney, con Jack Conan numero 8, entrambi affiancati dal confermatissimo Van der Flier. Contro un pacchetto del genere, l’obiettivo è chiaramente quello di tenere duro e non concedere quell’avanzamento costante che è tipico del rugby irlandese. Gli avanti di Farrell, infatti, sono in grado di portare avanti fasi su fasi, logorando l’avversario e costringendolo ad assorbire sempre più uomini vicino al punto d’incontro, per poi aprire al momento giusto sui due fenomeni alle ali: James Lowe e Mack Hansen, ai quali basta mezzo metro di spazio per prendere velocità e risultare letali. La volontà di mettere l’Italia in difficoltà dal punto di vista fisico è inoltre rappresentata anche dalla scelta di Farrell di schierare Bundee Aki dal primo minuto, con McCloskey che invece partirà dalla panchina. Le panchine Crowley ritorna alla struttura 5+3: gli infortuni di Polledri e Zuliani riaprono la strada a Giovanni Pettinelli, che chiude la lista degli avanti a disposizione con i confermati Bigi, Zani, Riccioni e Iachizzi. Il mediano di mischia a disposizione sarà ancora Alessandro Fusco, che all’occorrenza può fare anche l’ala, mentre Luca Morisi e Tommaso Allan potranno da un lato rifiatare dopo essere stati molto impiegati sia in Nazionale con i rispettivi club in Inghilterra, dall’altro rappresentano due carte di grande qualità da utilizzare a partita in corso. Panchina di grande qualità anche per l’Irlanda. Detto del rientrante Sheehan, Farrell conferma i due piloni di riserva Kilcoyne e O’Toole. La seconda linea di riserva sarà Baird, con l’esperto O’Mahoney pronto a dare un grande contributo a partita in corso. Tanta esperienza anche per Conor Murray, che ha giocato dall’inizio le prime due partite, mentre chiudono la panchina Jack Crowley (che ha vinto il ballottaggio con Carbery, richiamato all’ultimo momento) e Stuart McCloskey. Le formazioni di Italia-Irlanda Italia: 15. Ange Capuozzo; 14. Edoardo Padovani, 13. Juan Ignacio Brex, 12. Tommaso Menoncello, 11. Pierre Bruno; 10. Paolo Garbisi, 9. Stephen Varney; 8. Lorenzo Cannone, 7. Michele Lamaro ©, 6. Sebastian Negri; 5. Federico Ruzza, 4. Niccolò Cannone; 3. Simone Ferrari, 2. Giacomo Nicotera, 1. Danilo Fischetti A disposizione: 16. Luca Bigi, 17. Federico Zani, 18. Marco Riccioni, 19. Edoardo Iachizzi, 20. Giovanni Pettinelli, 21. Alessandro Fusco, 22. Luca Morisi, 23. Tommaso Allan. Irlanda: 15. Hugo Keenan; 14. Mack Hansen, 13. Garry Ringrose, 12. Bundee Aki, 11. James Lowe; 10. Ross Byrne, 9. Craig Casey; 8. Jack Conan, 7. Josh Van der Flier, 6 Caelan Doris; 5. James Ryan ©, 4. Iain Henderson; 3. Finlay Bealham, 2. Ronan Kelleher, 1. Andrew Porter A disposizione: 16. Dan Sheehan, 17. Dave Kilcoyne, 18. Tom O’Toole, 19. Ryan Baird, 20. Peter O’Mahony; 21. Conor Murray, 22. Jack Crowley, 23. Stuart McCloskey.

Italia | 23/02/2023

L’IRLANDA PER IL 25 FEBBRAIO A ROMA

Roma - Il capo allenatore dell’Irlanda Andy Farrell ha ufficializzato la formazione che sabato 25 febbraio affronterà l’Italia a Roma nella terza giornata del Guinness Sei Nazioni 2023 (ore 15.15, diretta Sky Sport 1/TV8).  15. Hugo Keenan (Leinster/UCD) 27 caps 14 Mack Hansen (Connacht/Corinthians) 11 caps 13 Garry Ringrose (Leinster/UCD) 49 caps 12 Bundee Aki (Connacht/Galwegians) 43 caps 11 James Lowe (Leinster) 17 caps 10 Ross Byrne (Leinster/UCD) 16 caps 9 Craig Casey (Munster/Shannon) 9 caps 8 Jack Conan (Leinster/Old Belvedere) 35 7 Josh van der Flier (Leinster/UCD) 47 caps 6 Caelan Doris (Leinster/St Mary’s College) 25 caps 5 James Ryan (Leinster/UCD) 50 caps (c) 4 Iain Henderson (Ulster/Academy) 70 caps 3 Finlay Bealham (Connacht/Buccaneers) 29 caps 2 Ronan Kelleher (Leinster/Lansdowne) 19 caps 1 Andrew Porter (Leinster/UCD) 50 caps a disposizione16 Dan Sheehan (Leinster/Lansdowne) 14 caps 17 Dave Kilcoyne (Munster/UL Bohemians) 50 caps 18 Tom O’Toole (Ulster/Ballynahinch) 6 caps 19 Ryan Baird (Leinster/Dublin University) 8 caps 20 Peter O’Mahony (Munster/Cork Constitution) 91 caps 21 Conor Murray (Munster/Garryowen) 102 caps 22 Jack Crowley (Munster/Cork Constitution) 2 caps 23 Stuart McCloskey (Ulster/Bangor) 11 caps

Italia | 23/02/2023

ITALRUGBY, IL XV PER LA SFIDA ALL’IRLANDA

  Roma – Kieran Crowley, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby Maschile, ha ufficializzato la formazione che sabato 25 febbraio alle 15.15 affronterà l’Irlanda allo Stadio Olimpico di Roma, partita valida per la terza giornata del Guinness Sei Nazioni 2023 che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport 1 e in chiaro su TV8 con collegamento a partire dalle 14.30. Sarà il confronto numero 35 tra le due squadre, il numero 14 in Italia. Per la seconda gara casalinga nel torneo sono tre i cambi nel XV titolare dell’Italia rispetto al match giocato a Twickenham domenica 12 febbraio. Triangolo allargato formato da Capuozzo, Padovani e Bruno con quest’ultimo che rientra dal primo minuto dopo l’esordio con la Francia. Al centro si sposta Menoncello in coppia con Brex, mentre le chiavi della mediana saranno affidate a Paolo Garbisi – di nuovo in campo da titolare dopo la partita contro Samoa vinta a Padova a novembre – e Stephen Varney. Confermate terze e seconde linee con capitan Lamaro, Lorenzo Cannone e Negri e il duo Ruzza-Niccolò Cannone. In prima linea nuova chance dal primo minuto per Simone Ferrari che completerà il reparto con Nicotera e Fischetti. (altro…)

Italia | 23/02/2023

L’ITALIA ARRIVA A ROMA, AL FRECCIALOUNGE DI TERMINI BENVENUTO DEL MOVIMENTO

Roma - Con la sfida di sabato all’Olimpico di Roma (ore 15.15, diretta Sky Sport 1 e TV8) contro l’Irlanda ormai alle porte, l’Italia del rugby ha fatto il proprio arrivo nella Capitale nella serata di mercoledì 22. Provenienti da Verona, dove in questi giorni hanno preparato la sfida ai leader del ranking mondiale, Lamaro e compagni sono approdati a Roma Termini dopo il viaggio a bordo del FrecciaArgento 8519 di Trenitalia ed hanno trovato ad accoglierli, presso il FrecciaClub di Roma Termini, una rappresentanza dei giovani rugbisti dei Club del Lazio.  Insieme all’accoglienza del movimento, a dare il benvenuto al CT Crowley, al Capo Delegazione Morelli ed agl gruppo azzurro anche il Direttore Business Alta Velocità di Trenitalia, Pietro Diamantini, che ha ricevuto della delegazione azzurra una delle maglie da gioco brandizzaste Frecciarossa, il brand di Trenitalia che da gennaio 2023 trova spazio sul retro-maglia delle Nazionali Seniores FIR. Per gli Azzurri tanti autografi e immancabili selfie con i giovani rugbisti, prima di trasferirsi all’NH Hotel di Via Veneto, quartier generale azzurro a Roma, in vista degli ultimi allenamenti di domani all’Acqua Acetosa e del Captain’s Run di venerdì all’Olimpico, tappa conclusiva della preparazione alla terza giornata del Guinness Sei Nazioni 2023.   

Italia | 22/02/2023

SCOZIA V ITALIA: TUTTI I PRECEDENTI, IN VISTA DELL’ULTIMA SFIDA DEGLI AZZURRI NEL SEI NAZIONI 2023

   - Quella fra Italia e Scozia è sempre stata considerata un po’ come la partita: un po’ per i precedenti, visto che fra le Tier 1 gli scozzesi sono la squadra che gli azzurri hanno battuto più volte, un po’ perché anche nei momenti in cui gli Highlanders sembravano nettamente superiori gli azzurri hanno tirato fuori delle prestazioni importanti, mettendoli in difficoltà. Insomma, è una sfida che supera il momento in sé e si propone sempre come un match difficile da decifrare e per questo ancora più aperto. I precedenti tra Italia e Scozia Italia e Scozia si sono affrontate 34 volte in match ufficiali, con 8 vittorie azzurre e 26 scozzesi. La prima sfida ufficiale risale al 14 dicembre 1996, quando gli scozzesi vinsero 29-22 a Edimburgo. Il primo match in Italia fu invece vinto dagli azzurri, che passarono 25-21 a Monigo. Nel 2000, poi, l’ingresso al Sei Nazioni e la prima storica vittoria, all’esordio, proprio contro la Scozia campione in carica: al Flaminio finì 34-20, con un Diego Dominguez scatenato e autore di 29 punti. ITALIA V SCOZIA, SEI NAZIONI 200: IL DROP DI DIEGO DOMINGUEZ In particolare, resta nella memoria il drop messo a segno al 67’ per il doppio break di vantaggio, che di fatto chiuse la partita. Il bilancio del Sei Nazioni invece è dì 7 vittorie su 23 per l’Italia. La vittoria italiana più larga è il 37-17 del 2007, mentre quella scozzese è il 52-10 del 2021, entrambe a Edimburgo, dove l’Italia ha vinto soltanto due volte, nel 2007 appunto e poi nel 2015. La storia di Italia-Scozia Quelle tra Italia e Scozia sono state spesso sfide equilibrate, in passato, con una discreta alternanza tra le due formazioni, spesso vincenti nel proprio fortino di casa e viceversa sconfitte in trasferta. L’Italia infatti, dopo la famosa vittoria di Edimburgo nel 2007 con 3 mete in 7 minuti, bissò il successo all’Olimpico l’anno successivo, vincendo tutte partite in casa fino al 2014, quando un drop di Duncan Weir ruppe l’imbattibilità casalinga degli azzurri. La squadra di Brunel si prese la rivincita l’anno successivo, vincendo a Edimburgo. SCOZIA V ITALIA, SEI NAZIONI 2015: LA META TECNICA ASSEGNATA ALL'ITALIA Dal 2015, però, l’Italia non è più riuscita a battere la Scozia, passando da un bilancio di 8 vittorie a 15 all’8-26 attuale. Eppure, gli azzurri ci sono andati vicini più volte, sfiorando il successo pochi mesi dopo l’impresa di Edimburgo in un test pre-mondiale a Torino (12-16), a Roma nell’ultima giornata del Sei Nazioni 2018 (27-29, con un calcio di Laidlaw nel finale) o a Firenze in Autumn Cup, quando gli azzurri condussero fino al 60’ per poi cedere nel finale. L’ultima sfida risale allo scorso Sei Nazioni, ma più che per il risultato (22-33) è ricordata per l’esplosione di Ange Capuozzo, che entrato dalla panchina segnerà 2 mete e da quel momento non lascerà più la maglia da titolare. Le grandi vittorie Numeri alla mano, la Scozia è il bersaglio preferito degli azzurri. Detto dello storico successo di Roma nel 2000, l’Italia vinse nuovamente nel 2004, grazie alla meta di Ongaro e ai calci di De Marigny. Un altro successo arrivò poi nel 2007, quando gli azzurri segnarono 3 mete d’intercetto in 7 minuti, davanti a un Murrayfield incredulo e ammutolito. SCOZIA V ITALIA, SEI NAZIONI 2007: LA META DI MAURO BERGAMASCO Prima Mauro Bergamasco, poi Scanavacca, infine Robertson: “Alzai lo sguardo al tabellone e lessi 21 a 0 per noi, una cosa mai vista” ha raccontato poco tempo fa Sergio Parisse al Corriere dello Sport. Quella partita finì 37-17, con i punteggi attuali sarebbe valsa anche il punto di bonus offensivo. Purtroppo gli scozzesi si presero la rivincita nell’acquazzone di Saint-Etienne, a settembre, nella sfida decisiva per l’accesso ai quarti di finale della Coppa del Mondo: finì 18-16, con un calcio sbagliato a 3 minuti dalla fine che avrebbe potuto regalare agli azzurri un traguardo storico. Al Sei Nazioni, però, la Scozia fu costretta a cedere di nuovo l’anno successivo, stavolta per 23-20 in una partita tiratissima decisa dal drop allo scadere di Andrea Marcato. Poi 2010 e 2012, ancora Roma, ancora vittorie: quella del 2012 però fu l’ultima in casa, mentre nel 2015 arrivò l’ultimo successo in assoluto. Una partita che sembrava essersi messa male e che invece fu ripresa per i capelli grazie a un grande secondo tempo e a un pacchetto di mischia maestoso, che negli ultimi 10 minuti mise a ferro e fuoco la 22 scozzese fino a conquistare la meta tecnica per il 22-19 finale. Quest’anno gli azzurri ritornano a Edimburgo con tanta consapevolezza e molta più fiducia nei propri mezzi rispetto agli anni precedenti, e sono pronti a dare di nuovo battaglia come un tempo.      

Italia | 22/02/2023

VERSO LA SFIDA CON IL GALLES: TUTTI I PRECEDENTI TRA AZZURRI E DRAGONI

  Roma - Nella storia del Sei Nazioni, il match tra Italia e Galles è stato più volte il punto di svolta di momenti delicati della Nazionale azzurra: lo è stato nel 2003, quando gli azzurri di John Kirwan ruppero un digiuno di vittorie nel Torneo di 3 anni e sconfissero per la prima volta proprio i gallesi a Roma per 30-22. E lo è stato, tornando a tempi più recenti, anche nel 2022, quando il digiuno di vittorie arrivò addirittura a 7 anni e fu interrotto dai calci di Garbisi e Padovani e dalla splendida giocata di Ange Capuozzo. Nel mezzo, uno dei successi più importanti della storia italiana: nel 2007, infatti, l’Italia di Pierre Berbizier conquisto per la prima volta due vittorie consecutive nel Torneo, la seconda proprio contro il Galles in un tiratissimo 23-20. Italia-Galles: le statistiche e i precedenti Considerando solo gli incontri ufficiali, Italia e Galles si sono affrontate per 31 volte: il bilancio dice 27 vittorie per i gallesi, 3 per l’Italia e un pareggio per 18-18 nel Sei Nazioni 2006. Ad oggi, resta l’unico match azzurro al Sei Nazioni terminato in parità, con la meta d’intercetto di Canavosio a raggiungere i gallesi alla fine del primo tempo e una seconda frazione equilibratissima, dove nessuna delle due squadre riuscì a prendere il sopravvento. Galles v Italia, Sei Nazioni 2007: la meta di Pablo Canavosio Il primo incontro risale al 1994 (29-19 per i padroni di casa al National Stadium di Cardiff, conosciuto oggi come Arms Park). A differenza di Scozia, Irlanda e Francia, nel periodo precedente all’ingresso nel Sei Nazioni gli azzurri non riuscirono ad ottenere lo scalpo dei gallesi, nonostante un successo sfiorato e mancato per soli 3 punti a Llanelli nel 1998 (23-20). La vittoria più ampia degli azzurri è il 30-22 del 2003, mentre quella dei gallesi è il 67-14 di Cardiff nel 2016. I 23 incontri del Sei Nazioni vedono un bilancio di 3 vittorie per l’Italia, un pareggio e 19 sconfitte. Fuori dal torneo, Italia e Galles si sono affrontate 8 volte: in 5 test match prima del 2000, poi alla Coppa del Mondo 2003 (a Camberra, unica sfida in campo neutro fra le due squadre), in un test pre-mondiale nel 2015 e nell’Autumn Cup 2020. Tra successi e sofferenza Come detto, la storia recente azzurra è particolarmente legata alle vittorie ottenute contro il Galles, poiché ognuna di queste ha rappresentato un importantissimo traguardo per il rugby italiano. Nel 2003 l’Italia arrivava da 3 anni di digiuno, e non era più riuscita a vincere dopo il successo all’esordio contro la Scozia nel 2000. La squadra di Kirwan segna con De Carli, Festuccia e Matthew Phillips, e fissa il punteggio con i calci del solito Diego Dominguez, che segna 15 dei 30 punti totali degli azzurri, mentre i gallesi restano a 22. Nel 2007, ancora al Flaminio, l’Italia concede il bis: già l’anno precedente a Cardiff gli azzurri avevano sfiorato il colpaccio pareggiando 18-18, e questa volta non perdonano. La partita è tiratissima, gli azzurri sono galvanizzati dal successo esterno sulla Scozia e ci credono: Pez porta avanti gli azzurri al piede, poi Robertson risponde alla meta di Shane Williams e chiude il primo tempo 13-7. Nella ripresa gli ospiti ripassano davanti con Rees, e i calci di Hook sembrano chiudere i conti. Al 73’ Ramiro Pez accorcia ancora le distanze per il 16-20, poi al 78’ si inventa un calcetto stupendo per la meta di Mauro Bergamasco, che schiaccia in mezzo ai pali e consegna agli azzurri il secondo successo consecutivo nello stesso torneo. Italia v Galles, Sei Nazioni 2007: le mete di Mauro Bergamasco e Kaine Robertson Le sfide successive, però, saranno tutte molto difficili. Nel 2009 gli azzurri restano in partita fino alla fine grazie ai calci di Marcato, ma perdono 20-15, e nel 2014 assaporano il gusto dell’impresa contro un Galles campione in carica, ma cedono 23-15 in una partita che vede l’esplosione internazionale di Michele Campagnaro. Gli anni successivi purtroppo sono avari di soddisfazioni, anche se nel 2019 l’Italia di O’Shea tiene in scacco per 60 minuti un Galles che poi conquisterà il Grande Slam. Lo stesso farà l’anno successivo il nuovo gruppo guidato da Franco Smith, che in Autumn Cup arriva al 60’ avanti nel punteggio a Llanelli e cede poi negli ultimi minuti. Nel 2022 arriva finalmente il colpaccio. A Cardiff l’Italia calcia qualsiasi cosa in mezzo ai pali e guida per larghi tratti il match: la meta di Josh Adams a 10 minuti dalla fine sembra far svanire i sogni di gloria azzurri, ma a tempo quasi scaduto Ange Capuozzo si inventa uno slalom strepitoso e appoggia a Padovani la palla del 22-21. Quest’anno si ritorna a Roma, con il Galles che vuole uscire dal momento di difficoltà prendendosi la rivincita contro l’Italia, che a sua volte vuole invece confermare di essere davanti nelle gerarchie.  

Italia | 22/02/2023

VERSO LA SFIDA CON L’IRLANDA, I PRECEDENTI TRA GLI AZZURRI E LA GREEN ARMY

    Roma - Il fascino della corazzata irlandese, la volontà di affondarla: le sfide contro l’Irlanda non sono mai state facili, storicamente, eppure, proprio contro gli irlandesi gli azzurri hanno ottenuto la miglior striscia di vittorie consecutive contro una tier 1, ben 3: la prima nel 1995, 22-12 a Monigo; la seconda nell’ormai celebre sfida di Lansdowne Road vinta per 37-29; la terza sempre nello stesso anno al Dall’Ara di Bologna per 37-22, ad oggi la miglior vittoria italiana contro la nazionale del trifoglio, come distacco. Il borsino totale, però, è favorevole all’Irlanda, che ha vinto 30 delle 34 partite disputate, contro le 4 vittorie degli azzurri. In Italia si sono giocate 13 partite, con 3 vittorie azzurre e 10 irlandesi. Una è arrivata al Sei Nazioni, nel 2013 in un Olimpico strapieno, nell’ultima giornata di un torneo che vide l’Italia protagonista con 2 vittorie e una grande partita a Twickenham, dove avrebbe meritato di ottenere di più. Il trionfo di Roma 16 marzo 2013, 74.174 spettatori all’Olimpico per spingere l’Italia verso la seconda vittoria nel Sei Nazioni di quell’anno e per eguagliare il record del 2007. O’Driscoll si prende un giallo per un brutto fallo su un giocatore a terra, Orquera e Jackson si danno battaglia dalla piazzola, e anche Gonzalo Garcia dà il suo contributo con 3 punti fondamentali ottenuti da metà campo. Nella ripresa l’equilibrio è sbloccato dalla marcatura di Giovanbattista Venditti, che come sempre sfrutta il suo fiuto per la meta per portare oltre un pallone nascosto nel marasma di una ruck a pochi centimetri dalla bandierina. L’esultanza non arriva subito, perché in pochi pensano che quel pallone sia andato oltre, poi il TMO evidenzia l’immagine dell’ovale schiacciato, e arriva il primo boato dell’Olimpico, seguito dal secondo – ancora più forte – quando Barnes convalida la meta. È anche la partita dell’addio di Andrea Lo Cicero, che esce commosso e sommerso dall’applauso dei presenti, mentre Jackson accorcia ancora dalla piazzola. Ci pensa Luciano Orquera con altri due calci di punizione, al 69’ e all’80’, a chiudere i giochi e a regalare il primo – e per ora unico – successo azzurro contro l’Irlanda nel Sei Nazioni. Italia v Irlanda, 2013: il piazzato di Luciano Orquera all’ottantesimo L’incubo O’Gara Quella tra Italia e Irlanda è anche una storia di imprese sfiorate, e soprattutto 3 di queste sconfitte di misura portano la stessa firma, quella di Ronan O’Gara, miglior marcatore di sempre della storia irlandese con 1083 punti. La prima risale al 2007, test match di preparazione alla Coppa del Mondo a Ravenhill, Belfast: l’Italia gioca una grande partita punto a punto contro gli irlandesi, poi passa in vantaggio a pochissimo dallo scadere con la meta di Pratichetti, ma quando tutto sembra apparecchiato per la vittoria O’Gara firma la meta della vittoria a tempo ampiamente scaduto, per il 23-20 finale. L’Italia ci riprova pochi mesi dopo, al Sei Nazioni 2008. Una meta per parte, con Dempsey e Castrogiovanni, ma a decidere la partita è ancora una volta il piede della leggenda irlandese, che segna 11 dei 16 punti totali dell’Irlanda, che batte l’Italia 16-11. Quella che brucia di più, però, è la sconfitta del Flaminio nel 2011: l’Italia gioca bene, resta attaccata alla partita e passa in vantaggio al 75’ con la meta di McLean. Sembra fatta, c’è solo da resistere all’assalto finale, ma ancora una volta spunta Ronan O’Gara, entrato a un quarto d’ora dalla fine al posto di Sexton. L’irlandese finalizza l’assalto dell’Irlanda con un altro drop, che condanna l’Italia a una sconfitta di misura per 13-11.    

Italia | 22/02/2023

I FRATELLI DEL RUGBY ITALIANO: UNA STORIA DI FAMIGLIA

Verona - Quando il rugby è una questione di famiglia, e non solo metaforicamente. Sono tanti i fratelli che hanno vestito la maglia azzurra, in alcuni casi anche contemporaneamente. Una lunga storia che arriva fino ad oggi, fino a Niccolò e Lorenzo Cannone da Firenze, che proprio nella loro città Natale si sono tolti una delle soddisfazioni più belle battendo l’Australia per la prima volta nella storia del rugby italiano. Insieme a loro ci sono i fratelli Garbisi, visti insieme soltanto una volta nel match vinto dall’Italia contro la Romania, ma che sicuramente avranno tantissime occasioni di farsi vedere insieme in campo, con la maglia azzurra. Per arrivare ad oggi, però, la strada è molto lunga e parte da lontano. Pensiamo al mai dimenticato Ivan Francescato, un pezzo di storia del rugby prematuramente scomparso nel 1999 e che proveniva da una famiglia di rugbisti, tre dei quali internazionali: Lello, Bruno e Rino, che avevano giocato insieme in Nazionale tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. Ivan, invece, fu azzurro dal 1990 al 1997. In quell’Italia, che negli anni ’90 conquisto a suon di risultati il diritto di entrare nell’allora Cinque Nazioni, giocavano anche i fratelli Cuttitta: a Massimo, scomparso nel 2021, ricordato e stimatissimo anche oltremanica, è dedicato anche il trofeo assegnato alla vincitrice del match tra Italia e Scozia. Lui – pilone - e Marcello – ala – erano entrambi in campo in quello storico pomeriggio di Grenoble, quando l’Italia conquisto la Coppa FIRA battendo la Francia 40-32. L’ingresso nel torneo di rugby più antico del mondo, diventato per l’occasione Sei Nazioni, fu il palcoscenico perfetto per tanti altri fratelli azzurri, come Dennis e Manuel Dallan, ala e centro della Nazionale Italiana all’inizio degli anni 2000. Il mondo del rugby ha potuto poi vedere Dennis anche in un’altra veste, quella inedita di cantante: l’ex trequarti azzurro ha infatti eseguito l’inno nazionale a San Siro prima di Italia-All Blacks del 2009 e a Treviso prima della finale di Rainbow Cup 2021 tra Benetton e Bulls. Come non dimenticare anche i fratelli Pratichetti: Andrea e Matteo, anche loro provenienti da una famiglia dal cuore ovale. Lo zio Carlo fu campione d’Italia con la Rugby Roma nel 2000, mentre il prozio Silvano Tartaglini giocò 8 volte con l’Italia fra il 1948 e il 1953. E poi ci sono due storiche vittorie, che portano entrambe la firma di uno dei fratelli Bergamasco: nel 2007 Mauro raccolse un calcio di Pez per schiacciare in meta e conquistare la prima vittoria contro il Galles nel Sei Nazioni; nel 2011, invece, furono i piazzati di Mirco a demolire la Francia al Flaminio. Insieme hanno scritto un pezzo di storia del rugby italiano, Mauro gioco 106 volte con la maglia azzurra, Mirco 89. Il padre, Arturo Bergamasco, ottenne 4 caps azzurri tra il 1973 e il 1978. Anche i fratelli Sarto, Leonardo e Jacopo, ebbero l’occasione di giocare una volta insieme, in occasione della sfortunata trasferta gallese del 2016, che vide l’esordio dalla panchina dell’ex capitano del Colorno, nella sua unica presenza in azzurro. Arrivando ai giorni nostri, non si può non sottolineare l’importanza di Federico e Valentina Ruzza nella storia recente delle Nazionali maschili e femminili. Entrambe seconde linee, Federico è uno dei punti fermi della nazionale di Kieran Crowley, mentre Valentina lo è stata per 7 anni della squadra femminile, dal 2012 al 2019. Si torna quindi al presente, a Niccolò che abbraccia Lorenzo Cannone dopo la meta all’esordio contro le Samoa, ai fratelli Garbisi compagni di stanza nel tour estivo nell’attesa di poter giocare finalmente insieme, e a una Nazionale che vive anche di queste bellissime storie, nella speranza di poterne raccontare altre di ancora più belle.

Italia | 22/02/2023