Categoria: Impegno Sociale
Sondaggio sulla percezione del rugby da parte di ragazze e bambine
Tra le attività previste nel progetto WIR, nato per abbattere gli stereotipi legati all’esistenza di sport maschili e sport femminili attraverso la promozione del rugby femminile, vi era la somministrazione di un sondaggio ad atlete e non atlete, italiane e rumene, tra i 10 e i 18 anni. Il sondaggio, inviato a tutti i club che partecipano all’attività femminile U17 e U15, più a campione le U13, e diffuso tra alcune scuole, ha raccolto 385 risposte da bambine e ragazze italiane, che sono in via di analisi. I partner stranieri si stanno, invece, occupando dei dati di atlete e non atlete rumene. La survey, suddivisa in 4 questionari, è stata realizzata dalla psicologa dello sport Flavia Sferragatta, con il coordinamento della Coordinatrice dell’Attività Femminile, Cristina Tonna, e il settore Responsabilità Sociale FIR. Il sondaggio, somministrato in maniera anonima attraverso un link online, è rimasto aperto per circa un mese. L’indagine è dedicata all'orientamento e alla conoscenza del rugby nelle ragazze. La ricerca vuole essere un primo passo per procedere allo sviluppo di una proposta mirata e più attraente per il genere femminile e per realizzare una campagna di comunicazione che possa raggiungere e impattare il maggior numero possibile di ragazze. Il sondaggio ha coinvolto 4 gruppi di ragazze italiane: 10-13 anni che giocano a rugby 10-13 anni che non giocano a rugby 14-18 anni che giocano a rugby 14-18 anni che non giocano a rugby La prima domanda era rivolta a tutti i gruppi e in base alla risposta data si veniva indirizzati al questionario di riferimento. I questionari rivolti a chi gioca a rugby prevedevano 18 domande; mentre quelli rivolti a chi non gioca a rugby sono composti da 19 domande. Nella sezione Documenti è possibile consultare e scaricare il sondaggio con tutte le domande poste. English Version Among the activities planned in the WIR project, which was created to break down stereotypes related to the existence of male and female sports through the promotion of women's rugby, was the submission of a survey to female and non- female athletes, both Italian and Romanian, between the ages of 10 and 18. The survey, which was sent to all clubs participating in the U17 and U15 women's activities, plus a sample of the U13s, and circulated among some schools, collected 385 responses from Italian girls and boys, which are being analysed. The foreign partners are, on the other hand, dealing with data from Romanian athletes and non-athletes. The survey, which was sent to all clubs participating in the U17 and U15 women's activities, plus a sample of the U13s, and circulated among some schools, collected 385 responses from Italian girls, which are being analysed. The foreign partners are, on the other hand, dealing with data from Romanian athletes and non-athletes. The survey, divided into four questionnaires, was carried out by sports psychologist Flavia Sferragatta, with the coordination of the Women's Activity Coordinator, Cristina Tonna, and FIR's Social Responsibility sector. The survey, subdministered anonymously through an online link, remained open for about a month. The survey is dedicated to the orientation and knowledge of rugby in girls. The research is intended to be a first step towards the development of a targeted and more attractive proposal for the female gender and to realise a communication campaign that can reach and impact as many girls as possible. The survey involved 4 groups of Italian girls - 10-13 years old who play rugby - 10-13 years old who do not play rugby - 14-18 years old who play rugby - 14-18 years old who do not play rugby The first question was addressed to all groups and based on the answer given, one was directed to the relevant questionnaire. The questionnaires aimed at those who play rugby consisted of 18 questions; those aimed at those who do not play rugby consisted of 19 questions. The survey with all the questions can be viewed and downloaded in the Documents section.
Impegno Sociale | 03/07/2023
RUGBY OLTRE LE SBARRE, UNA ‘NORMALE’ DOMENICA DI RUGBY A LIVORNO
28 maggio, una normale domenica di rugby, ma qui nella sezione dell'alta sicurezza della Casa Circondariale di Livorno “le Sughere” oggi niente è normale: si festeggia la giornata dello “sport oltre le sbarre”. La prima cosa strana è che si terranno due partite nella stessa mattina: una di calcio e una di rugby, due partite ed un solo pubblico formato dai familiari dei detenuti, ed anche questo è un evento eccezionale. Si inizia alle 9,30 con la presentazione dell'evento da parte della responsabile degli educatori Marcella Gori, con il saluto del rappresentante del comune di Livorno consigliere Salvatore Nasca e del garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano. Prima di cominciare la Dott.ssa Gori ringrazia tutti i presenti, l’allenatore della squadra del carcere Paolo Stringara, la squadra avversaria della CGIL di Livorno, i referenti della FIR presenti, Daniela De Angelis e Marco Masetti. Due tempi da 20 minuti e la partita scorre via tranquilla. Alle 11 entrano in campo le squadre per l'attesa partita di rugby, molti degli spettatori non sanno cosa sia il rugby e soprattutto non hanno mai visto una partita. Da una parte la formazione delle Sughere le Pecore Nere dall'altra una rappresentativa delle squadre Old della toscana. Spesso quando si parla delle squadre Old si pensa a rugbysti con i capelli bianchi che dopo aver giocato festeggiano con terzi tempi fuori dalle righe, ma in toscana gli Old sono molto di più. Oltre ai Rino..cerotti, che sono i tutor delle Pecore Nere e che tutte le settimane si recano alle Sughere ad allenarle, tutte le altre squadre sono, di fatto, entrate nel progetto andando a giocare le partite del campionato all'interno del carcere. La partita di oggi è vera, come tutte le partite di rugby. Molto equilibrata con continui cambi di fronte e il pubblico, che partecipa attivamente, si sorprende che dopo uno scontro, un placcaggio o una mischia aperta i giocatori si alzino continuando a giocare tranquillamente. Dovrebbero essere due tempi da venti minuti ma i giocatori si divertono e il secondo ne dura quasi trenta; poi l'arbitro FIR Carlo Damasco si impone e fischia la fine. Nel corso della partita c'è stata un'altra bella novità perché gli ultimi dieci minuti della partita sono stati diretti da Tommaso uno dei nuovi arbitri diplomato al corso tenuto all'interno del carcere. Un breve intervento da parte del direttore dott. Giuseppe Renna che ringrazia tutti i partecipanti evidenziando il valore positivo dello sport, in particolare del progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, in una situazione di disagio come quella del carcere. Per concludere, come dopo ogni partita, entrano i “ragazzi” del terzo tempo, anche loro ‘ospiti’ del carcere, che dalle prime ore della mattina hanno lavorato per preparare un buffet davvero notevole. Per il loro impegno di tutto l'anno ricevono dai rappresentanti delle squadre toscane old il premio per il migliore terzo tempo del campionato. Un'altra iniziativa di successo all'interno del progetto Pecore Nere iniziato nel 2016 con la collaborazione della FIR e del Comitato Toscano e dedicato alla memoria di Manrico Soriani che, con Michele Niccolai e Massimo Soriani, ha portato il rugby alle Sughere.
Impegno Sociale | 12/06/2023
“RUGBY PER TUTTI SEMPRE ATTIVI”, UN NUOVO LOGO PER RIUNIRE LE PROGETTUALITA’
Roma - I valori del rugby e gli ambiti di intervento del progetto “Rugby per tutti sempre attivi” confluiscono in un logo sviluppato dalla Federazione Italiana Rugby insieme a Irida Produzioni, con l’obiettivo di unire sotto un’identità visiva unica e riconoscibile dall’intero movimento le progettualità che, nel corso della stagione 2022/23, sono state avviate e finanziate da FIR per tramite di Sport&Salute per promuovere un più ampio accesso alla pratica del rugby. Quasi seicentomila euro sono stati investiti e messi a disposizione dei Club per le linee di sviluppo legate alla pratica del rugby attraverso progetti dedicati a Over65, Disagio socioeconomico, Migranti e crisi umanitarie, disturbi del disagio sociale, psichico, comportamentale o disabilità, coinvolgendo nei processi di formazione partner di primo piano come Terres Des Hommes, Save the Children, l'Accademia Nazionale di cultura Sportiva con il Prof Michele Panzarino e il dott. Roberto Lombardi e favorendo un incremento dell’offerta sportiva e inclusiva a titolo gratuito per i partecipanti, acuendo il ruolo dei Club affiliati come reali erogatori di servizi per la comunità.
Impegno Sociale | 09/06/2023
IL PERCORSO PER IVAN NEMER CON “IL RAZZISMO E’ UNA BRUTTA STORIA”: UNA SCUOLA PRATICA DI ANTIRAZZISM
Il background è noto: a Natale 2022 il pilone della Benetton Rugby e dell’Italia Ivan Nemer, 25 anni, regala al compagno di squadra Cherif Traorè una banana marcia in occasione della pesca a sorpresa di squadra, l’episodio viene reso pubblico e Nemer riceve una squalifica di sei mesi per razzismo. Successivamente, la Federazione Italiana Rugby, in piena condivisione con la Franchigia di appartenenza dell’atleta, decide di intraprendere un lavoro più profondo insieme a Ivan Nemer, e coinvolge Il Razzismo è una brutta storia, associazione promossa dal Gruppo Feltrinelli per combattere razzismo e discriminazioni, nel proporre un percorso di formazione e sensibilizzazione antirazzista con il giocatore in prima linea. Perché regalare una banana marcia a una persona afrodiscendente è un gesto razzista? Perché se colonialismo e schiavitù fanno parte del passato un simbolo come la banana ferisce ancora oggi? Esiste un’eredità coloniale che si può ritrovare nella contemporaneità? Come si manifesta il razzismo in italia nel 2023 e come è possibile comprenderlo e decostruirlo? Cosa possono fare Nemer e tutta la comunità del rugby per trasformare quanto avvenuto in un’occasione di crescita per tutti? Dall'esigenza di rispondere insieme a queste domande è nato il percorso che ha coinvolto Nemer, insieme a un team di Razzismo Brutta Storia e FIR, in una riflessione da un lato su quanto è avvenuto e dall’altro su cosa significhi razzismo e antirazzismo in Italia oggi, attraverso momenti conoscitivi tra marzo e maggio 2023 e attività pratiche con realtà del network dell’associazione che lavorano in diverse aree d’Italia. Una prima formazione a marzo a Verona con autrici e autori della rivista Antirazine - Voci dal movimento antirazzista in Italia ha permesso di ragionare di razzismo come sistema e non come fenomeno interpersonale - quali leggi oggi in Italia favoriscono il perpetuarsi di una disuguaglianza? - e al contempo mettere a fuoco le emozioni e il trauma che suscita l’esperienza della discriminazione in chi la subisce. Un pomeriggio con la squadra di Rugby Le Tre Rose Nere composta da richiedenti asilo prevalentemente da Paesi dell’Africa Subsahariana a Casale Monferrato ha consentito di ragionare sugli ostacoli alla cosiddetta ‘integrazione’ e sull’importante ruolo dello sport come dimensione di socialità che permette anche di trovare sostegno e supporto nelle difficoltà. Tre giorni di lavoro in Piemonte al confine con la Francia, nel rifugio solidale di Oulx per persone migranti in transito e nel polo logistico di Bussoleno - gestiti dalla Fondazione Talità Kum di don Luigi Chiampo e da numerose associazioni e volontari da tutta Italia - hanno aperto spazio a riflessioni sulla dimensione europea della ‘gestione della migrazione’, sulle sue contraddizioni e sui rischi che tante persone assumono non potendo migrare attraverso canali regolari. QUI per il foto album di tutte le tappe. Quattro appuntamenti a Padova con le associazioni sportive meticce e solidali Polisportiva San Precario e ADS Quadrato Meticcio e loro utenti di età compresa tra i 6 e i 30 anni hanno generato momenti di gioco e discussione su goliardia, disuguaglianze interne alle città, svantaggi dovuti all’intreccio tra le proprie origini e la posizione che si occupa nella società, diritto allo sport. Infine un incontro con una classe prima dell’istituto professionale industriale Bernardi, frequentata da una maggioranza di ragazzi non autoctoni, si è concentrato sulle ragioni storiche che hanno portato alla costruzione del razzismo e su come si manifesti oggi, toccando tematiche quali il piano del linguaggio e il racial profiling. Da una banana, dunque, simbolo della deumanizzazione operata durante il colonialismo per giustificare la privazione della libertà, la violenza e lo sfruttamento, all’eredità concreta che quel sistema ha lasciato oggi in termini di diverso accesso ed esercizio dei diritti universali. L’esperienza - che ha impegnato Nemer in prima persona, accompagnato nel suo cammino dal team composto da Razzismo Brutta Storia e da FIR - la referente Giulia Frova, la collaboratrice Emma Borsani e il sociologo afrovenezuelano e attivista antirazzista Gustavo Garcia, insieme alla referente della responsabilità sociale FIR Daniela De Angelis - è stata forte e positiva per tutte le persone coinvolte e proseguirà con un coinvolgimento a luglio di tutta la squadra. Questa piccola e intensa ‘scuola pratica di antirazzismo’ rappresenta una preziosa opportunità di riflessione per tutta la comunità rugbistica che, responsabilmente, sviluppa il proprio sport nell’alveo di valori sempre più aderenti e coerenti con i bisogni e le istanze della società civile.
Impegno Sociale | 08/06/2023
SPECIAL OLYMPICS UNIFIED RUGBY TOURNAMENT, A PARIGI ANCHE UNA SELEZIONE ITALIANA
ROMA - Dall’11 al 14 maggio 2023, una selezione di Atleti Special Olympics, patrocinata dalla Federazione Italiana Rugby, parteciperà a Parigi al primo Torneo Internazionale di Rugby Unificato. Il torneo, organizzato dal Programma Special Olympics France, e supportato da Special Olympics Europa EurAsia, vede la presenza di 12 Team Special Olympics in rappresentanza di Francia, Svizzera, Romania, Irlanda. (altro…)
Impegno Sociale | 12/05/2023
IN CAMPO A TESTA ALTA… OLTRE LA PENA
Domenica 26 marzo la squadra dell’ASD Zona Orientale Rugby Popolare Salerno, #ZetaHydra, è tornata in campo tra le mura amiche dello Stadio Vestuti per la seconda di ritorno del campionato di serie C FIR Campania. Il risultato, con la netta vittoria dei tenaci calabresi dell’ ASD RUGBY RENDE per 3 a 32, passa in secondo piano rispetto a un altro mattoncino della storia del Club e del Progetto “Rugby Oltre le Sbarre” che ha preso forma: dopo aver già partecipato come guardalinee alla precedente gara casalinga, nel secondo tempo del match ha esordito Domenico, uno dei ragazzi che ha conosciuto il mondo ovale grazie al progetto #OltreLaPena, attraverso il quale la Zona Orientale Rugby Popolare Salerno garantisce il diritto allo sport per i detenuti dell'I.C.ATT. di Eboli. Domenico, che è il capitano della squadra del carcere soprannominata gli ‘Indios’, è un rugbista vero: lui racconta di essere caduto varie volte a terra durante la sua vita ma, al tempo stesso, di aver sempre trovato la forza di rialzarsi e continuare a lottare. Parole che si sposano alla perfezione con la filosofia alla base del nostro sport. Vedere l'emozione negli occhi di Domenico e in quelli della sua famiglia ha riempito il cuore d'orgoglio dei tecnici che operano nel progetto e di tutti i presenti all’incontro, un briciolo di splendida normalità in una cornice complicata e spesso marginalizzata qual è quella del carcere e di chi vi è recluso. Tutto lo staff della Zona Orientale Rugby Popolare Salerno ringrazia Domenico per aver raccolto la sfida, e rilanciano con l'obiettivo di allargare ad altre persone il percorso da lui iniziato. Il progetto Oltre la Pena, iniziato nel 2022, è dedicato alla memoria di Silvano Minelli ed è realizzato in collaborazione con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Regione Campania.
Impegno Sociale | 28/03/2023
RUGBY OLTRE LE SBARRE, A LIVORNO IL CORSO PER ARBITRI
L'aula è uguale a quella di tutti i corsi per arbitro tenuti dal C.N.Ar: le sedie, il proiettore, i regolamenti di gioco, i partecipanti (11) in silenzio, attenti a quello che viene detto dai due relatori. Tutto nella normalità, la differenza è che questo corso si tiene all'interno della Casa Circondariale delle Sughere di Livorno, e i partecipanti al corso sono detenuti. Un corso per arbitro tenuto all'interno di un carcere può sembrare una contraddizione, chi è privato della libertà per non aver rispettato le regole partecipa ad un corso per diventare, in campo, quello che farà rispettare le regole del gioco. Un altro gradino per il percorso educativo e di riscatto perché oltre alla possibilità di vivere la palla ovale come giocatori adesso c'è anche quella di poter essere arbitri. Infatti, in seguito al primo corso per arbitri tenuto nel 2019 nel carcere Villa Fastiggi di Pesaro, il Consiglio Federale FIR ha derogato la regola secondo cui non bisogna avere condanne penali per diventare arbitro per tutti coloro che hanno ottenuto l’idoneità durante la detenzione. Le Pecore Nere all'interno del progetto “Rugby oltre le sbarre” sono una realtà già da dieci anni con la squadra che gioca nel campionato Old toscano, un progetto che vede coinvolta la F.I.R., i Rinocerotti (la squadra Old dei Lions Amaranto), l'Amatori Rugby Toscana e che si avvale dell'attiva collaborazione della Direzione della Casa Circondariale di Livorno. Un ringraziamento ai docenti del corso: il designatore Masetti, gli arbitri Damasco, Liperini, Castagnoli e il presidente del Comitato Regionale Bonaccorsi. E già ci sono i presupposti per replicare a ottobre con un altro corso.
Impegno Sociale | 20/03/2023
SCOPRIAMO CHI SONO I PARTNER DEL PROGETTO WOMAN IN RUGBY
Capofila del progetto, il Valsugana Rugby Padova nasce nel 1982. In più di trent'anni di attività, il Valsu è riuscito ad avvicinare allo sport migliaia di giovani, aiutando le famiglie nell'educazione e nella crescita dei propri figli attraverso la palla ovale. L'ultima nata tra le grandi società padovane, oggi, con quasi 500 atleti tesserati, un centinaio di dirigenti, tecnici e collaboratori, strutture ben attrezzate, ma soprattutto la dedizione dei volontari e l'entusiasmo delle famiglie, il Valsu è diventato non solo il più grande club di rugby di Padova e provincia, ma soprattutto una delle più belle realtà del rugby italiano. Verso la metà degli anni Ottanta viene avviato anche il settore Juniores, mentre le infrastrutture si arricchiscono progressivamente di vari ambienti. Con il nuovo millennio irrompe sulla scena il settore Minirugby, che diventa ben presto l'anima pulsante del club, capace di avvicinare allo sport centinaia di bambini e di riempire gli scaffali della club house di coppe prestigiose, come quelle del Trofeo Topolino. Grazie a questo crescente successo, negli ultimi anni sono arrivati due titoli nazionali Under 16 e Under 18, la storica promozione del First XV al Top12 nel 2018, la nascita delle squadre junior e senior femminili, vincitrici per tre anni di fila del campionato nazionale, la convocazione di numerosi giocatori con le selezioni nazionali giovanili e femminili. Il Valsu ha una presenza importante a livello locale e nazionale, anche attraverso l'organizzazione di un torneo con più di 1000 partecipanti ogni anno. Il settore femminile, nello specifico, è presente con circa 90 tesserate, dall'under 14 fino alla serie A; 11 di queste atlete stanno giocano per la nazionale italiana nel "6 nazioni femminile". Il 3 giugno 2023 le atlete del Valsugana conquistano nuovamente il Titolo di Campione d’Italia dell’Eccellenza Femminile. Per conoscere meglio il Valsugana Rugby clicca qui Federazione Italiana Rugby La Federazione Italiana Rugby (FIR) è una Federazione Sportiva Nazionale appartenente al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) che regolamenta e governa l'attività rugbistica in Italia. Fondata nel 1928 per regolamentare, promuovere e sviluppare il gioco, la Vision della FIR nel ‘far sì che i valori culturali e sportivi del rugby contribuiscano in maniera significativa al processo educativo degli italiani’; mentre la Mission è ‘promuovere, regolamentare e sviluppare in Italia il gioco del rugby, in modo da espandere capillarmente ed affermare - in collaborazione con i Club - un prodotto attrattivo, inclusivo, di grande valore educativo e sportivo che esalta il sacrificio individuale a favore del gruppo’. I valori fondanti del rugby riconosciuti da FIR e che caratterizzano l’intero movimento rugbstico italiano sono la Sportività, il Divertimento, il Sostegno, il Coraggio, il Rispetto e la Tradizione. Da sempre consapevole dell’impatto generato dai propri valori nella società civile, FIR, ritenendosi una Organizzazione responsabile, promuove scelte in grado di tenere insieme le attività sportive con la dimensione etica, sociale e ambientale. Tra le varie progettazioni, FIR è impegnata nella promozione della parità di genere attraverso il gioco del rugby. Per raggiungere questo obiettivo, la FIR ha anche siglato una partnership con Terre des Hommes per collaborare alla campagna Indifesa con il progetto #iogiocoallapari e per sensibilizzare il mondo dello sport sull’uguaglianza di genere. La Squadra Nazionale Femminile è all’ottavo posto nel mondo e partecipa al più prestigioso torneo internazionale dell'emisfero settentrionale, il Sei Nazioni. I risultati della Nazionale Femminile stanno sostenendo la crescita del movimento rugbistico femminile in Italia e le atlete stanno diventando testimonial di empowerment femminile e diritto di praticare liberamente qualsiasi sport. Federazione Rumena di Rugby La Federazione Rumena di Rugby (FRR) è l'organismo di governo del rugby a 15 in Romania. Istituita nel 1931, fu nel 1934 tra i membri fondatori della Federazione Internazionale Amatori di Rugby (FIRA), oggi Rugby Europe. Sotto la sua giurisdizione operano le nazionali maschile e femminile a XV nonché quelle analoghe a VII. La FRR sviluppa programmi di rugby femminile a livello nazionale in collaborazione con il Ministero dello Sport. Negli ultimi anni i programmi di rugby che coinvolgono le donne sono aumentati grazie al sostegno del programma "Get into Rugby". Questo programma, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione ha introdotto il rugby femminile nelle scuole primarie e secondarie. La Nazionale di rugby a 15 femminile della Romania (in romeno Echipa națională de rugby feminin a României) è anche nota come Ghindele (ghiande). Costituitasi nel 2007 sotto la giurisdizione della Federația Română de Rugby, esordì sulla scena internazionale nel corso del Trofeo femminile FIRA di quell'anno. Ad oggi la squadra occupa la 40ª posizione del ranking World Rugby. Inoltre, la FFR vanta una valida squadra di 7s Femminile. Per conoscere meglio la Federazione Rumena di Rugby clicca qui Club Sportivo Aurora Baicoi Il CS Aurora Baicoi è un club di rugby per bambini, fondato nel febbraio 2012, nella città rumena di Baicoi (18.000 abitanti, 80 km a nord di Bucarest). L’obiettivo principale è quello di costruire un club di rugby che possa agire da elemento di sostegno per i bambini svantaggiati e da ponte sociale tra tutti i membri della comunità. Sebbene a Baicoi non si sia mai giocato a rugby, il club è riuscito a trasformare il rugby in un elemento di autentico interesse per la comunità al punto che ora ci sono circa 100 bambini e bambine (dai 7 ai 17 anni) che si allenano presso il club che sono divisi in 3 gruppi di età: U10, U12 e U14. Pur essendo nuovo sulla scena del rugby, il CS Aurora è riuscito a conquistare diversi trofei, i più importanti: vice-campioni nazionali U10 nel 2012, campioni primaverili del campionato U12 di Bucarest, campioni autunnali del campionato U12 di Bucarest, campioni autunnali del Campionato Bucarest U10 nel 2013 e vice-campioni nazionali U14 nel 2015. Il club si dedica allo stesso modo a un programma sportivo e sociale. In particolare, il rugby è uno strumento che coinvolge i bambini e i giovani (in particolare quelli con un background sociale problematico) nella zona in cui si trova la società con l'obiettivo di integrarli nella comunità. Ogni volta che il club riesce ad ottenere dei fondi, realizzano anche interventi di assistenza sociale per i bambini svantaggiati del club o per le loro famiglie (donazioni di cibo, opportunità di lavoro, sostegno materiale o finanziario per mitigare le difficoltà di vita). Per conoscere meglio il Club Sportivo Aurora Baicoi clicca qui
Impegno Sociale | 02/03/2023
KICK-OFF DEL PROGETTO, UNA GIORNATA AL VALSUGANA RUGBY
Uno degli aspetti positivi dei progetti Erasmus+ è l’opportunità di incontrare i partner con i quali si collabora. Per questo è importante il kick-off meeting che è la prima vera occasione per i partecipanti al progetto di interagire tra di loro, dopo tante call ed e-mail a distanza. Come previsto dal progetto, l’incontro iniziale di WIR si è tenuto nella sede del Capofila del progetto, il Valsugana Rugby situato nella città di Padova. Al meeting, organizzato nella giornata del 28 febbraio 2023, hanno partecipato due referenti del Valsugana Rugby, tra cui il Presidente, due della FIR, tra cui la Coordinatrice dell’attività femminile, un referente per la FFR e una per il Club Sportivo Aurora Baicoi. Dopo un pranzo a base di tipica cucina italiana, e padovana in particolare, organizzato dal Presidente del Valsu in un ristorante vicino al Club, il gruppo si è diretto alla Club House del Valsugana dove si è tenuto il meeting. Prima però è d’obbligo una visita guidata al Club a cura del Presidente che racconta come la società è cresciuta in questi anni. Dopo una passeggiata sul campo, l’incontro è pronto a partire con il primo intervento dell’agenzia Ecos, consulente del progetto, che presenta le attività e gli obiettivi di WIR. Seguono, come da agenda seguente, le presentazioni delle proprie realtà e della percezione del rugby femminile nei lori paesi da parte di Valsugana, FIR, FFR e Club Sportivo Aurora Baicoi. Dopo una breve pausa per apprezzare la caffetteria della Club House e confrontarsi sulle diverse situazioni presenti nei propri territori, il meeting prosegue con l’aggiornamento sulle attività in corso dei partner, sulla parte legata alla comunicazione del progetto e sugli aspetti amministrativi e finanziari. Agenda: 15.00 Presentations - Project Presentation - Valerio Di Tommaso - Lead Partner presentation - Valsugana Rugby - Partner presentation FIR, FRR, AURORA BAICOI 16.00 - Discussions - Partner Committments and roles - Executive actions and comunication - Executive Timetable 17.30 - Administrative and Financial - Grant Agreement and SYGMA Platform - Budget distribution - Reporting 18.30 End of the meeting Lo scambio fra maglie dei Club e la foto di rito sanciscono la fine del meeting con la promessa di rivedersi presto in Romania.
Bandi Europei e Nazionali | 28/02/2023
LA FIR IN PRIMA LINEA PER IL PROGETTO WOMAN IN RUGBY
La Federazione Italiana Rugby è partner del progetto Woman in Rugby che ha lo scopo di promuovere l’educazione nello sport attraverso il rugby e combattere qualsiasi forma di discriminazione e intolleranza, con particolare attenzione alla parità di genere. Woman in Rugby è il progetto Erasmus+ Sport che vede impegnate oltre alla Federazione Italiana Rugby, la Federazione Rumena Rugby ed i Club di Valsugana Rugby Padova e Sportivo Aurora Baicoi.Il Progetto, cofinanziato dal programma europeo Erasmus+, prevede l'organizzazione di attività educative e informative nelle scuole secondarie di primo e secondo grado in Italia ed in Romania e nei due Club partecipanti al progetto, per promuovere e incentivare la diffusione del Gioco femminile, far crescere una nuova visione del Rugby che favorisca l'integrazione delle donne ed abbatta al contempo lo stereotipo del rugby come sport per soli uomini valorizzandone la sua funzione ludica ed educativa. "Woman in Rugby" mira a incoraggiare un maggior livello di attività fisica per le ragazze, la loro leadership, la socialità e l'intuizione, tutte doti applicabili con successo anche fuori dal campo da gioco in termini di pianificazione del tempo, gestione delle relazioni sociali e aumento dell'autostima. Insieme ai propri partner, la Federazione Italiana Rugby promuove un contest per l’ideazione di un progetto grafico che sia in grado di comunicare la “vision” che è alla base del progetto comunitario, attraverso la realizzazione di un logo dedicato a "Woman in Rugby" che racchiuda le finalità che il progetto si prefigge di raggiungere. La partecipazione al contest è gratuita ed aperta a tutti le persone fisiche a partire dagli studenti e dalle studentesse degli Istituti scolastici primari e secondari che prendono parte al Progetto. Per partecipare è necessario inviare la proposta grafica insieme all’apposito form di partecipazione raggiungibile al seguente link entro e non oltre il giorno 15 Aprile 2023. CLICCA QUI PER PARTECIPARE AL CONTEST.
Impegno Sociale | 20/02/2023
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