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AMATORI RUGBY TARANTO: RUGBY OLTRE LE SBARRE

Il progetto fra una società tarantina di prestigio, l’Amatori Rugby Taranto, e una rappresentativa di detenuti si concretizza, “terzo tempo” compreso, in un classico delle sfide con la palla ovale, sport nel quale spiccano lealtà, rispetto per l’avversario e delle regole. Quella disputatasi sul rettangolo di gioco dello stadio Iacovone è una gara combattuta. In campo, per la partita conclusiva di un ciclo di allenamenti all’interno della Casa circondariale di Taranto, due formazioni miste fra giocatori dell’Amatori rugby e detenuti. Per la cronaca finisce con la vittoria della formazione nella quale i detenuti sono in numero superiore. Un dettaglio, ma che spiega come gli “allievi” abbiano imparato la lezione dei “maestri” sul come meglio amministrare la palla ovale. Per andare oltre una vittoria, un dettaglio, appunto. Oltre una partita di rugby, come ricorda il progetto conclusosi con un “arrivederci”. Al di qua delle sbarre. L’iniziativa messa in campo è stata promossa dall’Amatori rugby Taranto d’intesa con la Direzione della Casa circondariale di Taranto, insieme con Delegazione provinciale Coni, Comitato pugliese Federugby, delegato provinciale FIR e il patrocinio della Presidenza della Federazione italiana rugby. Referente del progetto, la dottoressa Maria Roggero. C’è anche una mascotte all’interno della sfida, il piccolo Matteo, appassionato di rugby e della lealtà che circola in questo sport, dentro e fuori il rettangolo di gioco. Il corso svoltosi all’interno della Casa circondariale tarantina, è stato ideato e realizzato dall'Amatori Rugby Taranto, club presieduto da Ivan Zaccaria. Primo progetto in Puglia, secondo al sud solo a quello svoltosi a Napoli. C’è subito una curiosità che trapela a bordo campo: i detenuti inizialmente interessati a lezioni e allenamenti, non molto leggeri, perché coach e tecnici pare non abbiano fatto sconti a nessuno, erano sedici, in regime di semilibertà. Con il passare dei giorni e di un convincente “passa parola” gli allievi, nel complesso, sono diventati ventidue. (altro…)

Impegno Sociale | 12/07/2018

PROGETTO GIALLO DOZZA BOLOGNA RUGBY

Il rugbista che sbaglia finisce in punizione, è panchina, ci starà 10 minuti; è il cartellino giallo che viene mostrato a chi vìola le regole del gioco o non mostra il rispetto che gli è richiesto. Dieci minuti fuori dal gioco, ma poi torna a giocare. Anche in carcere si finisce per aver violato regole ben più importanti; i minuti diventano anni, ma poi si esce e si torna nel campo della Società. Finita la pena bisogna rimettersi in gioco, il Rugby diventa metafora della vita: dopo uno sbaglio ritorni e te la giochi con gli altri, TORNARE IN CAMPO appunto. Questo il progetto di "Giallo Dozza Bologna Rugby", Associazione nata per iniziativa di Bologna Rugby 1928 (la più antica società FIR). Siamo nel 2013, da una collaborazione con Il Provveditorato Regionale alle Case di Pena dell'Emilia Romagna e con l'Istituto penitenziario di Bologna, nasce una squadra di Rugby formata da soli detenuti. Dalle carceri emiliane, selezionati dalle Direzioni, arrivano alla Dozza di Bologna detenuti che, assieme al rugby, imparano il rispetto delle regole ed il valore della disciplina. Giocano a rugby e partecipano al Campionato FIR di serie C. Niente trasferte, ma partite vere, con atleti (liberi) delle squadre di altre città della Regione. Ogni confronto si conclude con il tradizionale "terzo tempo" in cui squadre (liberi e detenuti) , dirigenti e arbitri si incontrano attorno ad un piatto di maccheroni (niente birra!). Le dinamiche del Rugby sono determinanti per promuovere il rispetto. Con il rugby si cambia. I risultati sono evidenti, confermati e verificati regolarmente detenuti/atleti hanno firmato un patto, “Codice di comportamento” : rompi il patto e sei fuori dal Progetto. (altro…)

Impegno Sociale | 12/07/2018

L’AS RUGBY MILANO NELLE CARCERI MILANESI

Il senso di una meta - Istituto di Pena Minorile Beccaria di Milano Il progetto, iniziato nel settembre del 2008, prevede l’insegnamento e la pratica del rugby all’interno dell’Istituto di pena Minorile Cesare Beccaria di Milano. Lo scopo è quello di coinvolgere i ragazzi detenuti in un gioco di squadra che è anche sport di combattimento basato sulla gestione dell’aggressività e su un sistema di regole sia tecniche che etiche. Un’esperienza inedita e unica anche rispetto all’intera gamma di attività previste all’interno dell’Istituto. Al progetto, tutti i sabati, lavorano volontari a rotazione tra allenatori, educatori e giocatori dell’AS Rugby Milano coordinati da Valerio Savino e Filippo Bellati, leader del progetto sul campo, allenatori della categorie giovanili e seniores del nostro Club. Il 1° dicembre 2009 gli All Blacks sono scesi nel piccolo campo dell’Istituto insieme con i giovani che ogni settimana partecipano al progetto. Nel corso della stagione 2011/2012 è nato un vero e proprio Club all’interno del IPM Beccaria. Un apposito sondaggio tra loro ha determinato la scelta di un nome ufficiale “Freedom Rugby”. A questo scopo è stato realizzato uno stemma e una targa consegnata al capitano in occasione del Terzo Tempo organizzato subito dopo la partita natalizia contro una squadra AS Rugby Milano. Nel 2012 è stato realizzato un documentario per testimoniare l'esperienza. Lo stesso ha partecipato ad alcuni festival e ha vinto la menzione d’onore al Milano International Ficts Festival: https://youtu.be/qwn6xXx2Xh0?t=1s Ogni anno vengono organizzate all’interno dell’Istituto tre partite tra i volontari e i ragazzi della Freedom Rugby. (altro…)

Impegno Sociale | 12/07/2018

RUGBY OLTRE LE SBARRE, FIR LANCIA IL FILMATO UFFICIALE DEL PROGETTO

  Roma – “Rugby oltre le sbarre”, il progetto che porta il gioco all’interno degli istituti di pena italiani per supportare il trattamento rieducativo dei detenuti attraverso la pratica del rugby e l’applicazione concreta dei valori istituzionali tipici della palla ovale, entra nella sua terza stagione. Rafforzato e legittimato dalla firma, avvenuta durante il 6 Nazioni 2018, del protocollo sottoscritto dalla Federazione Italiana Rugby con il Dipartimento di Polizia Penitenziaria, il progetto si propone come strumento di riabilitazione personale per le persone detenute, per re-integrarsi nella società civile, acquisendo o ritrovando l’abitudine al rispetto delle regole e dell’avversario. (altro…)

Impegno Sociale | 10/07/2018

IN META PER LA SOLIDARIETA’: TORNEO TRIANGOLARE DI RUGBY A 7

L’Associazione Culturale Acuarinto e l’Associazione Polisportiva Valledora in collaborazione con la Cooperativa Altroché hanno organizzato un torneo di rugby a 7 nel quale giocheranno tre squadre formate  da richiedenti asilo. Le squadre che si sfideranno sono: Ass. Acuarinto- Valledora, 3 Rose di Casale Monferrato e Diavoli Rossi di  Varese. Il torneo si svolgerà presso Villa Govean, ad Alpignano, in data 14 luglio 2018 alla presenza dell'Assessore allo Sport Regione Piemonte, Augusto Ferraris, dell'Assessore alle pari Opportunità Regione Piemonte, Monica Cerutti, del Consigliere Regionale Nadia Conticelli,  della parlamentare Daniela Ruffino, del Sindaco di Alpignano, Andrea Oliva, e del Vice Sindaco Giovanni Brignolo.  L’evento sarà aperto al pubblico gratuitamente. L’inizio delle attività sportive è previsto per le ore 15:00. Pertanto si ipotizza di iniziare i preparativi intorno alle 12:00 e di concludere entro sera. Al termine del torneo gli enti promotori offriranno ai giocatori un momento di ristoro e la possibilità di condividere l’esperienza di gioco insieme. L’iniziativa ha l’obiettivo di coinvolgere attivamente la cittadinanza in modo da richiamare un’attenzione positiva riguardo al tema dell’immigrazione, spesso presentato unicamente come problematica, e ha lo scopo di dare risalto alle risorse e alle potenzialità del fenomeno migratorio. Lo sport, quale mezzo di comunicazione che non necessita dell’utilizzo della lingua, favorisce l’incontro e crea le condizioni affinché vi sia scambio e possibilità di stringere o rinsaldare i legami sociali tra persone che condividono lo stesso territorio. (altro…)

Impegno Sociale | 09/07/2018

MIXED ABILITY RUGBY, FIR E IRIDA PRESENTANO IL LOGO DEL PROGETTO

Roma – L’impegno della FIR per un rugby sempre più inclusivo e integrato a livello continentale, capace di superare le disabilità fisiche e mentali per offrire un Gioco aperto al maggior numero possibile di praticanti, è al cuore del “Progetto MIXAR”, sostenuto e finanziato dal Bando Erasmus+ Sport dell’Unione Europea e che vede la Federazione Italiana Rugby coordinare un gruppo di studio composto da IMAS (link), Federazione Spagnola di rugby, Università di Salamanca, Per Formare (link), Club irlandesi e esponenti della federazione fiamminga.  Lanciato in inverno per sviluppare un percorso formativo per tecnici mirato a creare strumenti e opportunità per una partecipazione integrata per tutti i Club volti a promuovere al proprio interno la piena inclusione, il “Progetto MIXAR” – dopo i primi incontri operativi tenutisi in Inghilterra in primavera ed in vista dei futuri appuntamenti previsti in Irlanda in autunno – può contare da oggi su un proprio logo istituzionale, per dare ulteriore concretezza al percorso e rafforzare il senso di appartenenza di tutti gli stakeholders coinvolti. Realizzato da Irida Produzioni, agenzia di comunicazione istituzionale da anni vicina alla Federugby, il logo presenta presenta l’acronimo MIXAR scritto con i cinque colori olimpici (azzurro, giallo, nero, verde, rosso) a simboleggiare l’internazionalità del progetto, mentre  sotto all’acronimo la dicitura per esteso del titolo del progetto - “Mixed Ability Rugby for All” - ha lo scopo di esplicitarne il contenuto. Il logotipo viene inscritto in una sagoma ovale che rappresenta il gioco del rugby, dove il pallone si trasforma in due mani tese che simboleggiano il sostegno e l’inclusione, ossia i cardini del rugby e del progetto MIXAR. Il colore scelto per la sagoma che completa il logo è il grigio, per proporre all’osservatore due piani di lettura differenti e per consentire ai colori del logo MIXAR di risaltare maggiormente. “MIXAR vuole trasferire, sperimentare e attuare un approccio innovativo e collaudato di inclusione sociale attraverso il rugby. Il modello prevede l’interazione di giocatori disabili e non disabili su base paritaria e a pieno contatto, promuovendo salute, equità, parità di appartenenza e coesione sociale, sfidando segregazione e stereotipi sulla disabilità. In questo senso i valori fondativi del rugby quali lavoro di squadra, integrità, rispetto, solidarietà e passione si allineano con la visione di una società pienamente inclusiva. Multiculturalismo, inclusione sociale, senso di appartenenza, opportunità omogenee e uguaglianza sono tutti tratti distintivi della progettualità che ritornano con forza nel logo che, negli anni a venire, potrà fornire un importante valore aggiunto al lavoro di tutte le componenti del progetto” ha dichiarato Daniele Pacini, Responsabile del Rugby di Base di FIR.

Impegno Sociale | 27/06/2018

MIXED ABILITY RUGBY, FIR E IRIDA PRESENTANO IL LOGO DEL PROGETTO

Roma – L’impegno della FIR per un rugby sempre più inclusivo e integrato a livello continentale, capace di superare le disabilità fisiche e mentali per offrire un Gioco aperto al maggior numero possibile di praticanti, è al cuore del “Progetto MIXAR”, sostenuto e finanziato dal Bando Erasmus+ Sport dell’Unione Europea e che vede la Federazione Italiana Rugby coordinare un gruppo di studio composto da IMAS (link), Federazione Spagnola di rugby, Università di Salamanca, Per Formare (link), Club irlandesi e esponenti della federazione fiamminga.  Lanciato in inverno per sviluppare un percorso formativo per tecnici mirato a creare strumenti e opportunità per una partecipazione integrata per tutti i Club volti a promuovere al proprio interno la piena inclusione, il “Progetto MIXAR” – dopo i primi incontri operativi tenutisi in Inghilterra in primavera ed in vista dei futuri appuntamenti previsti in Irlanda in autunno – può contare da oggi su un proprio logo istituzionale, per dare ulteriore concretezza al percorso e rafforzare il senso di appartenenza di tutti gli stakeholders coinvolti. Realizzato da Irida Produzioni, agenzia di comunicazione istituzionale da anni vicina alla Federugby, il logo presenta presenta l’acronimo MIXAR scritto con i cinque colori olimpici (azzurro, giallo, nero, verde, rosso) a simboleggiare l’internazionalità del progetto, mentre  sotto all’acronimo la dicitura per esteso del titolo del progetto - “Mixed Ability Rugby for All” - ha lo scopo di esplicitarne il contenuto. Il logotipo viene inscritto in una sagoma ovale che rappresenta il gioco del rugby, dove il pallone si trasforma in due mani tese che simboleggiano il sostegno e l’inclusione, ossia i cardini del rugby e del progetto MIXAR. Il colore scelto per la sagoma che completa il logo è il grigio, per proporre all’osservatore due piani di lettura differenti e per consentire ai colori del logo MIXAR di risaltare maggiormente. “MIXAR vuole trasferire, sperimentare e attuare un approccio innovativo e collaudato di inclusione sociale attraverso il rugby. Il modello prevede l’interazione di giocatori disabili e non disabili su base paritaria e a pieno contatto, promuovendo salute, equità, parità di appartenenza e coesione sociale, sfidando segregazione e stereotipi sulla disabilità. In questo senso i valori fondativi del rugby quali lavoro di squadra, integrità, rispetto, solidarietà e passione si allineano con la visione di una società pienamente inclusiva. Multiculturalismo, inclusione sociale, senso di appartenenza, opportunità omogenee e uguaglianza sono tutti tratti distintivi della progettualità che ritornano con forza nel logo che, negli anni a venire, potrà fornire un importante valore aggiunto al lavoro di tutte le componenti del progetto” ha dichiarato Daniele Pacini, Responsabile del Rugby di Base di FIR.

Impegno Sociale | 27/06/2018

RUGBY E INTEGRAZIONE: LE TRE ROSE RICEVONO I DIAVOLI ROSSI

Domenica 27 maggio, al campo del Ronzone, si è disputata una partita di rugby diversa da tutte le altre: il derby fra le prime due squadre multietniche italiane, le nostre Tre Rose e i Diavoli Rossi Varese. È la seconda volta che queste due squadre si affrontano: la prima fu a Varese, lo scorso autunno, per festeggiare la nascita del club lombardo che, proprio come le Tre Rose, ha scelto di integrare attraverso lo sport i migranti e profughi giunti in Italia dall'Africa. Ci sarà ancora un terzo incontro, fra due settimane, domenica 7 giugno, a Varese. Questi due club 'gemelli' erano stati inoltre invitati in primavera a Roma dalla Federazione Italiana Rugby per assistere alla partita del Sei Nazioni fra Italia e Scozia.Al Ronzone una partita di rugby diversa da tutte le altre: alla fine s'impongono i monferrini per 15 - 12, ma a vincere è la solidarietDopo  il rituale omaggio da parte del presidente Paolo Pensa dei Krumiri Rossi di Portinaro agli ospiti, la gara è cominciata e, nonostante il carattere amichevole, è stata combattuta e spigolosa, con qualche punta di nervosismo. Alla fine a vincere sono state Le Tre Rose, 15 – 12, con due mete realizzate da George Rosa Tuniok e da Abdoul Garafarou Agandja. Ma il risultato conta poco: l'importante è che progetti di integrazione come questi si diffondano in tutta Italia, coinvolgendo anche altri sport e altre realtà.

Impegno Sociale | 29/05/2018

LA FIR ISTITUISCE IL TROFEO “REBECCA BRAGLIA”

LA COPPA ITALIA FEMMINILE DEDICATA ALLA RUGBISTA 18ENNE Roma – La Coppa Italia Femminile seniores assegnerà, a partire dalla fase finale 2018 del prossimo 2/3 giugno in calendario il Trofeo “Rebecca Braglia”. La decisione assunta all’unanimità dal Consiglio Federale nella riunione di venerdì 25 maggio a Roma, dopo consultazioni con la famiglia Braglia, costituisce il primo passo di un percorso che la Federazione Italiana Rugby desidera intraprendere per tenere viva la memoria della diciottenne rugbista reggiana dell’Amatori Parma, prematuramente scomparsa il 2 maggio 2018 a seguito di un trauma cranico riportato in un concentramento di Coppa Italia Femminile disputato a Ravenna. Il Trofeo “Rebecca Braglia” sarà assegnato alla Società vincitrice della Coppa Italia Femminile seniores e consegnato al Capitano della squadra da un membro della famiglia della giovane, sfortunata giocatrice. (altro…)

Impegno Sociale | 28/05/2018

“RUGBY OLTRE LE SBARRE”, PRIMA RIUNIONE DEL GRUPPO DI LAVORO FIR/DAP

Roma – Prima riunione del gruppo di lavoro sviluppato dalla Federazione Italiana Rugby e dal Dipartimento di Polizia Penitenziaria, a margine del protocollo firmato lo scorso inverno, per lo sviluppo della progettualità FIR “Rugby oltre le Sbarre” che vede ad oggi due Società composte da detenuti dei carceri di Torino e Bologna partecipare al Campionato Italiano di Serie C e altre svolgere regolarmente attività rugbistica all’interno di numerosi istituti di pena. (altro…)

Impegno Sociale | 26/05/2018