Autore: amedia
SEI NAZIONI U20, L’INGHILTERRA SUPERA 27-17 GLI AZZURRINI E CONQUISTA IL TROFEO
Cardiff – L’Inghilterra supera 27-17 l’Italia nel quinto ed ultimo turno del Sei Nazioni U20 conquistando il Trofeo con annesso Grande Slam nell’edizione 2021. Partita che gli inglesi mettono nella propria direzione chiudendo sul 17-0 la prima frazione di gioco. Nella ripresa gli Azzurrini, mai domi, tentano la rimonta con una grande prestazione di squadra arrivando sul momentaneo 22-17 per il XV di Dickens che riesce a centrare il successo grazie anche ai due cartellini gialli rimediati nel finale dall’Italia. La squadra di Brunello in attesa di conoscere il proprio piazzamento finale (al momento quarto posto con il Galles che questa sera potenzialmente potrebbe superare gli Azzurrini), chiude il torneo con 7 punti in classifica. Partono bene gli inglesi che al 5’ sbloccano il risultato con una meta di Bailey che si infila tra le maglie azzurre sul lato destro d’attacco con Mathews che centra una trasformazione non semplice che vale il momentaneo 7-0. Lo stesso numero 10 inglese pochi minuti più tardi centra i pali su calcio piazzato da circa 30 metri che vale il 10-0 all’11’. Al 15’ arriva la seconda meta inglese con Bates che finalizza un’azione in velocità. Al 21’ gli Azzurrini vanno vicinissimi alla prima marcatura ma a pochi centimetri dalla linea di meta perdono il possesso dell’ovale. Molto chiuso il finale del primo tempo con entrambe le squadre che non concedono spazi e con il risultato che resta sul 17-0 all’intervallo. (altro…)
Italia U20 | 13/07/2021
MIRCO SPAGNOLO, ANELLO DI CONGIUNZIONE TRA CHECCO CAMPOSAMPIERO E CARDIFF
C come Cardiff. C come Checco Camposampiero. Cosa hanno in comune la capitale del Galles e il club di rugby del piccolo comune nel padovano? Così, su due piedi, sembrerebbe nulla. O forse qualcosa. L’indizio risiede nella palla ovale. “Cosa vorresti fare da grande?” E’ una delle frasi che ognuno di noi avrà sentito nella propria vita (insieme a “hai il/la fidanzato/a?” pronunciato dal parente di turno, che non vedi da tanto tempo, a Natale. Ma questa è un’altra storia). C’è chi sogna di essere uno sportivo affermato, chi l’astronauta, chi il medico, chi cerca di ripercorrere le orme dei propri genitori. C’è anche chi, invece, nelle proprie attività cerca di avere un filo diretto con i figli. Ed è quello che è successo ad Antonio Cavallin, fondatore del Checco Camposampiero Rugby, club nato in seguito ad un doppio fattore legato ai suoi figli: il più grande, Attilio, curioso di cimentarsi con la palla ovale nei primi anni della sua vita; il secondo, Francesco, scomparso tragicamente in un pomeriggio di aprile nel 2007.Un dramma improvviso che inevitabilmente ti cambia la vita. “Trasformare il veleno in medicina” è uno dei principi cardine della pratica buddista. Ed è da qui che tutto è ripartito in modo diverso: cercare di risolvere una situazione difficile e dolorosa modificandola in qualcosa di positivo. Perché in un mondo dove tutti aspirano ad essere eroi, Antonio ha scelto di essere Robin lavorando dietro le quinte e creando qualcosa di nuovo per i circa 12.000 abitanti di Camposampiero dove i veri protagonisti sono i tanti bambini che da quel 2007 hanno iniziato ad affollare il campo da rugby del comune padovano. “E’ nato tutto da una sfida personale – ha dichiarato Antonio Cavallin a federugby.it – e abbiamo altri obiettivi da raggiungere. Siamo partiti con cinque bambini, ora abbiamo Mirco Spagnolo che è cresciuto da noi e sta disputando il Sei Nazioni Under 20 con prestazioni importanti. Il sogno è quello di diventare una realtà di riferimento per il rugby nel padovano”. “A stagione in corso, nel febbraio 2015, Mirco si è avvicinato al Checco Camposampiero. Ci siamo accorti subito delle sue potenzialità: aveva tanta voglia di fare e doti fisiche non indifferenti. Si è inserito a perfezione nel contesto ed è amico di tutti. Ha giocato anche per un periodo con mio figlio Attilio. E’ un gran lavoratore: quando giocava da noi si divideva tra il campo, lo studio e il supporto all’attività lavorativa dei genitori. Ogni volta che è in zona passa sempre a salutarci, è rimasto molto legato al club”. “In ogni partita dell’Italia al Sei Nazioni Under 20 i suoi ex compagni si sono riuniti per fare il tifo per gli Azzurrini e sostenere, anche se a distanza, Mirco. Non c’è mai stata invidia da parte di nessuno nei suoi confronti ma solo sentimento di orgoglio nel vederlo indossare la maglia Azzurra” ha concluso Antonio Cavallin Dal piccolo club di rugby della provincia di Padova al Sei Nazioni Under 20 nella “bolla di Cardiff” e la prossima sfida all'Inghilterra. Un percorso, quello di Mirco Spagnolo, che lo ha portato ad affrontare alcune tra le migliori squadre a livello giovanili nel panorama rugbistico mondiale: “Mi sono avvicinato al rugby per caso. Ne avevo sempre sentito parlare. Quando ho provato… non sono andato più via dal campo. Giocare a Camposampiero è stato davvero speciale. Sono molto legato ai miei ex compagni e a tutte le persone che lavorano per il club. Quando i miei genitori non potevano accompagnarmi agli allenamenti c’era sempre un membro della società che si rendeva disponibile per portare i giocatori al campo”. “Sono una persona che cerca di approcciarsi sempre in modo umile e con la voglia di imparare, soprattutto negli ambienti nuovi dove non conosco bene le dinamiche. Cerco di prendere spunto dagli atleti più esperti di me negli allenamenti: non si smette mai di crescere e di migliorarsi. Spero con il lavoro di riuscire a vestire anche la maglia della Nazionale Italiana Maggiore”. La meta alla Scozia è stata la ciliegina sulla torta in una partita memorabile per l’Italia U20: “La prima persona che ho sentito è stato il ragazzo di mia sorella. Prima di partire per il Galles scherzosamente mi ha chiesto “La segni una meta per me?”. Era inevitabile il messaggio di rito. E’ stato emozionante ricevere anche l’affetto della mia famiglia e del Checco Camposampiero che posso considerare come una seconda casa”. “Il mio sogno? Sto vivendo una esperienza bellissima, sognavo di vestire la maglia Azzurra e ora sono qui. Ne ho altri che spero di realizzare, non mi accontento facilmente” ha concluso Mirco dal raduno dell’Italia U20 a Cardiff. Generazioni di persone sono cresciute con i “Classici” di Walt Disney. “Se puoi sognarlo, puoi farlo” era la frase cult dell’imprenditore cinematografico di Chicago che ha dato vita all’omonima casa di produzione che ha realizzato storie animate che hanno scritto pagine importanti nella storia del cinema. Alla fine, tutto torna. E… se puoi sognarlo, puoi farlo.
Italia U20 | 12/07/2021
SEI NAZIONI U20, IL XV DEGLI AZZURRINI PER LA SFIDA ALL’INGHILTERRA
Cardiff – Massimo Brunello, Responsabile Tecnico della Nazionale Italiana Under 20, ha ufficializzato la formazione che domani alle 13.45 locali (14.45 italiane) all’Arms Park di Cardiff affronterà l’Inghilterra nel quinto ed ultimo turno del Sei Nazioni Under 20. La partita sarà trasmessa in diretta su Sky Sport Arena. Sei i cambi nel XV titolare degli Azzurrini rispetto all’ultima partita contro l’Irlanda. Triangolo allargato formato da Pani, Gesi e Manoncello – spostato all’ala – con Schiabel dal primo minuto a fare coppia con Drago al centro. Cambia la mediana con Ferrarin e Garbisi schierati titolari. In terza linea insieme a capitan Andreani e a Cannone ci sarà Cenedese. In seconda linea Boschetti farà coppia con Piantella, mentre in prima linea Baldelli partirà dal primo minuto insieme a Rizzoli e Neculai. (altro…)
Italia U20 | 12/07/2021
CLUB E TERRITORI TORNANO AL CENTRO DEL PROGETTO FEDERALE
Prima convocazione della Conferenza degli Organi Territoriali dopo le elezioni dei Comitati Il Presidente Innocenti ribadisce il ruolo cruciale dei territori nella nuova architettura istituzionale della Federazione, presentati i Responsabili Area Tecnica Daniele Pacini e dell’Alto Livello Franco Smith. Al debutto ufficiale il nuovo comparto “Promozione & Sviluppo” Roma. L’Aula Magna del CPO “Giulio Onesti” del Coni ha ospitato nella mattinata di sabato la Conferenza degli Organi Territoriali della FIR, in prima convocazione dopo l’insediamento del nuovo Consiglio Federale ed il completamento delle assemblee elettive dei Comitati Regionali. Alla presenza di tutti i Presidenti neo-eletti e dei Delegati freschi di nomina, il Presidente federale Marzio Innocenti ha introdotto i lavori affiancato dal Direttore Generale Michele Signorini e dai vice-Presidenti Giorgio Morelli e Antonio Luisi. “Se oggi sono qui è grazie a molti di voi, dopo otto anni condivisi nel vostro stesso ruolo in Veneto”, le parole del presidente Innocenti. “Mi considero il Presidente del Comitato della Regione Italia, che con voi Presidenti regionali veste la stessa maglia della stessa squadra: nella nuova architettura della FIR il Consiglio dei Presidenti ha un reale ruolo sia propositivo che consultivo, che condivide pienamente con il Consiglio Federale la responsabilità di indirizzare e governare il rugby italiano”. “L’obiettivo è fare dei nostri Club, di ogni Club, un vero e proprio Centro di Formazione capace di costruire persone e atleti pronti per l’Alto Livello: il fondamentale obiettivo di sopravvivenza del nostro sport in questo momento storico è che le nostre Nazionali diventino competitive e vincenti, e questo è solo apparentemente un obiettivo distante dalla base. Noi Rugby italiano siamo un unico sistema, e un sistema funziona solo se tutte le sue parti lavorano in sincrono. Come diceva un allenatore di calcio qualche anno fa, dobbiamo riportare la chiesa al centro del villaggio, e quella chiesa è ogni singolo club, rappresentata dal proprio Comitato Regionale”. Articolato il confronto con la platea, che ha visto i quattro relatori rispondere su svariate questioni legate a strumenti, strutture e progettualità, sia dal lato tecnico, sia dal lato organizzativo ed operativo, con un approfondito passaggio a cura di Antonio Luisi sulla nuova Circolare Informativa e sulle misure a supporto della ripresa dei Club (obbligatorietà, tasse di tesseramento, attività minima relativa al voto di base, struttura dei campionati, status dei giocatori etc). I lavori sono poi proseguiti con gli interventi di Daniele Pacini, Direttore Area Tecnica FIR, e di Franco Smith, Direttore Alto Livello. “Vogliamo e dobbiamo costruire un sistema che individui in maniera condivisa obiettivi, strumenti e metodi di valutazione, partendo da un progetto tecnico che sposi le esigenze strategiche della Federazione con quelle dei territori, e che inevitabilmente passa attraverso la selezione delle migliori risorse tecniche di cui il nostro movimento può avvalersi, per competenza e per capacità di relazione. Ci attende una sfida enorme, quella di far ripartire il nostro sport dopo due stagioni durissime come quelle passate, una sfida fatta di senso di responsabilità e di flessibilità, con la Federazione pienamente a fianco dei Club”. “L’Alto Livello dipende da voi, dai territori, dal lavoro quotidiano dei Club con i propri bambini e i propri ragazzi. Non c’è possibilità di far crescere il rugby italiano senza che tutte le componenti lavorino assieme, e questo deve essere d’ora in avanti la cifra comune a tutto il nostro rugby se vogliamo che l’Italia diventi protagonista e non comprimario nel contesto competitivo internazionale”, ha dichiarato Smith. Presentata poi nel finale la nuova Area Promozione & Sviluppo, con il Direttore Francesco Urbani ed il Responsabile Tecnico Francesco Grosso a coordinare una struttura che si avvale anche del Coordinatore per la Comunicazione Territoriale Gianluca Galzerano, dei referenti territoriali Matteo Mizzon, Alessandro Cialone, Enrico Romei e della Consigliera delegata Francesca Gallina. Obiettivo della nuova Area, che ingloba anche l’ambito del Rugby Inclusivo (progetti sulla disabilità e sul disagio): aiutare i Club e i Comitati a far crescere il movimento, numericamente e in qualità, coordinando strumenti e strategie e favorendo la condivisione di competenze e buona pratiche. In chiusura il Responsabile Marketing di FIR Yannick Skender ha anticipato le linee guida di un nuovo, importante progetto esplicitamente destinato ai Comitati Regionali e prossimo alla definitiva approvazione.
News | 12/07/2021
LE CONGRATULAZIONI DI FIR ALLA NAZIONALE MASCHILE DI CALCIO
Roma - Inizia con Luca Bigi, Max Mbandà e Marcello Violi mescolati al pubblico dell’Olimpico di Roma per la sfida inaugurale, semplici tifosi decisi a sostenere gli Azzurri della palla tonda. Finisce con gli Azzurrini dell’Italia U20 che assistono alla Finale di Euro2020 nella sala riunioni del loro hotel di Cardiff, dove martedì affronteranno proprio i pari età dell’Inghilterra nell’ultima giornata del Sei Nazioni di categoria: quando Gigio Donnarumma si allunga per respingere il quinto, decisivo rigore dei Leoni in bianco esplode la gioia dei ragazzi di Massimo Brunello, ed è la stessa - incontenibile - di tutti gli sportivi italiani. La Federazione Italiana Rugby esprime le più sincere congratulazioni al Presidente FIGC Gabriele Gravina, al Commissario Tecnico Roberto Mancini, allo staff ed agli atleti della Squadra Nazionale Maschile per il titolo di Campioni continentali conquistato a Wembley contro l’Inghilterra nella Finale di Euro2020.Il Presidente federale Marzio Innocenti ha subito espresso di persona al numero uno di Via Allegri l’entusiasmo dell’intero mondo rugbistico italiano, che ha seguito passo dopo passo il cammino della Nazionale di calcio nella rassegna europea, con l’affetto e la passione che unisce due mondi separati dalla forma del pallone, ma inscindibilmente legati tra loro, in Italia come nel resto del mondo.
Italia | 12/07/2021
ILARIA ARRIGHETTI RICEVE IL TROFEO “REBECCA BRAGLIA” 2021
IL PREMIO CONSEGNATO ALLA FLANKER DI ITALDONNE DA GIULIANO BRAGLIA AL RADUNO DI PARMA Ilaria Arrighetti, terza linea della Nazionale femminile in forza allo Stade Rennais, 48 caps in maglia Azzurra, è stata insignita del Trofeo Rebecca Braglia per la stagione 2020-21. Il Trofeo, istituito nel 2018 in memoria della giovanissima atleta dell’Amatori Parma prematuramente scomparsa a seguito di un trauma cranico durante una partita di Coppa Italia, è stato quest’anno assegnato all’Azzurra che si è maggiormente distinta durante il Women’s Six Nations 2021. Arrighetti – inserita nel XV ideale del Torneo - è risultata la candidata più votata da un panel composto dalla Consigliera Federale Francesca Gallina, dal CT dell’Italdonne Andrea di Giandomenico e da Maria Cristina Tonna, Coordinatrice del settore femminile di FIR. Per il secondo anno consecutivo – a causa dello stop forzato dei campionati imposto dalla pandemia – l’assegnazione è avvenuta in deroga a quanto previsto dal regolamento del Trofeo, destinato alla Player of the Match della Finale di Campionato della Serie A Femminile, e conferito eccezionalmente alla rugbista che abbia dimostrato particolari meriti sportivi durante l’ultima finestra internazionale. Oltre a celebrare i risultati sportivi di una singola atleta mantenendo vivo il ricordo e il sogno di Rebecca Braglia, il Trofeo che porta il suo nome rappresenta anche uno strumento concreto per mantenere alta la consapevolezza dell’intero movimento e vivo l’impegno della Federazione Italiana Rugby sulle forme di tutela e formazione, implementando la diffusione della cultura del player welfare e della sicurezza sul campo, in linea con le direttive indicate da World Rugby per quanto attiene i potenziali rischi derivanti da traumi cranici. “Attribuire questo premio significa ricordare mia figlia. Sono felice di averlo consegnato ad Ilaria, non solo per i meriti sportivi, ma anche perché fa parte della stessa generazione di Rebecca – una volta, erano poche centinaia le ragazze che si confrontavano con i maschi, adesso il movimento femminile è strutturato e pronto per affrontare le difficoltà, come la recente pandemia. È come passare un testimone: mia figlia, nel suo piccolo, ha fatto la sua parte, ora tocca a Ilaria e alle altre atlete” ha detto Giuliano Braglia, padre di Rebecca. “Ringrazio il signor Braglia per il riconoscimento e per la continua testimonianza di fede e di speranza, trasmessa al movimento femminile attraverso la mia persona. Dedico questo premio alla mia squadra, perché un giocatore da solo non è mai forte, lo è il gruppo: lo dedico alle mie compagne, al loro impegno e ai sacrifici quotidiani” ha dichiarato Ilaria Arrighetti, inserita anche nel XV ideale del Sei Nazioni Femminile 2021. “Chi gioca a rugby vive di passione: così era per Rebecca. È sempre più necessario che tutte e tutti vivano la propria passione non solo con entusiasmo, ma in un ambiente che tuteli, per quanto possibile, il loro benessere. Lavorare insieme ai Club per tenere viva l’attenzione sulla formazione, la prevenzione e la salute di tutte e tutti è un asse portante della politica federale e deve tradursi in senso di responsabilità e azione quotidiana di chiunque sia chiamato a garantire a giocatrici e giocatori di vivere il rugby in sicurezza” ha commentato la Consigliera Federale FIR, Francesca Gallina. Trofeo “Rebecca Braglia” - Albo 2018 - Parabiago U16, Vincitore del Trofeo Interregionale Femminile (provvisorio) 2019 - Aura Muzzo 2020 - Valentina Cavina 2021 – Ilaria Arrighetti
Italia Femminile | 09/07/2021
SERGIO PARISSE INCONTRA IL PRESIDENTE MARZIO INNOCENTI PRESSO LA SEDE FIR
Roma - Due Capitani e oltre centottanta caps nella stessa stanza dell’Olimpico, a discutere di passato, presente e soprattutto futuro del rugby italiano. Epoche diverse, un gioco che si è profondamente modificato ed evoluto, la Rugby World Cup del 1987 in Nuova Zelanda come avventura di una vita e le quattro rassegne iridate che hanno costellato una delle più lunghe e prestigiose carriere della scena internazionale. Marzio Innocenti e Sergio Parisse si sono trovati presso il quartiere generale FIR di Roma l’8 luglio, primo incontro tra il numero uno del rugby italiano dopo l’insediamento della nuova governance federale il 13 marzo scorso e lo storico Capitano dell’Italrugby, secondo atleta più presente di tutti i tempi sul palcoscenico dei test-match con i suoi 142 caps in maglia azzurra, 38 anni il prossimo settembre ma pronto ad una nuova stagione nel TOP14 con il suo Toulon. (altro…)
Italia | 08/07/2021
SEI NAZIONI U20, L’IRLANDA SUPERA IN RIMONTA 30-23 GLI AZZURRINI NELLA QUARTA GIORNATA
Cardiff – Non basta un gran primo tempo all’Italia U20 che all’Arms Park di Cardiff viene superata dai pari età dell’Irlanda, in rimonta, con il risultato di 23-30 nella quarta giornata del Sei Nazioni di categoria. Inizio scoppiettante del match con l’Irlanda che sblocca il risultato al 4’ con la meta di De Buitlear e gli Azzurrini che ristabiliscono l’equilibrio pochi istanti più tardi con Gesi che sfrutta al meglio la sua velocità per andare in meta sul lato mancino d’attacco con un’azione solitaria. Il buon momento della squadra di Brunello prosegue e, dopo il giallo rimediato da Postlethwaite, Di Bartolomeo centra il sorpasso al 13’ finalizzando al meglio una maul in posizione centrale. Nonostante l’inferiorità numerica l’Irlanda torna di nuovo in vantaggio con la fisicità di Saunderson che va in meta in mezzo ai pali con Doak che realizza la prima trasformazione del match che vale il momentaneo 10-12 al 16’. Sul ribaltamento di fronte arriva il contro sorpasso dell’Italia con Marin che con un cambio di passo trova il varco giusto nella difesa avversaria con lo stesso numero dieci azzurro che trasforma la sua meta spostando il parziale sul 17-12. Nel finale di tempo Marin centra i pali in due occasioni su calcio piazzato (la seconda da 48 metri) chiudendo la prima frazione di gioco sul 23-12 per l’Italia. (altro…)
Italia U20 | 07/07/2021
OTTANT’ANNI DI MARCO BOLLESAN: OVALE D’ORO SU TRICOLORE ALLA MEMORIA PER LO STORICO CAPITANO
LA BENEMERENZA CONFERITA ANCHE AL PRESIDENTE ONORARIO DONDI, A DI ZITTI, ASCANTINI ED AL COMPIANTO MASSIMO CUTTITTA Roma - La cerimonia migliore, quella che lui avrebbe preferito, sarebbe stata un aperitivo alla Strambata, sulla spiaggia di Boccadasse, villaggio di pescatori ottocentesco, congelato nel tempo, nel cuore della sua Genova. Gin tonic e focaccia, un mix azzardato per i forestieri, da condividere insieme alle figlie Miride e Marella ed agli amici di lungo, lunghissimo corso del Cus Genova, con i superstiti del tour sudafricano del 1973, in piena apartheid. “I miei banditi”, li aveva sempre etichettati lui. (altro…)
Italia | 07/07/2021
GARBISI E CANNONE: FOCUS SULL’UNDER 20 CON L’OBIETTIVO “FRATERNO” DELL’ITALRUGBY
Compagni di squadra una volta, fratelli per sempre. Potrebbe suonare un po’ retorico, in realtà è uno di quegli assunti che chi ha vissuto uno spogliatoio di rugby conosce benissimo, e che semplicemente rendono il rugby… il rugby. Capita a volte che quel legame non sia solo spirituale ma anche di sangue: la storia del rugby italiano è disseminata di dinastie come quella dei Francescato, dei Piazza, dei Pavin, dei Gesi, dei Cuttitta, dei Bergamasco… E poi ancora delle quattro sorelle Cavina, di Valentina e Veronica Schiavon, o delle situazioni miste come quelle di Matteo, Marco e Martina Barbini, di Federico e Valentina Ruzza, di Massimo e Maria Grazia Cioffi. Una linea di continuità ora affidata agli alfieri della Generazione Z, quella con tutti e due i piedi nel nuovo millennio: Cannone, Garbisi, Firenze, Venezia, Lorenzo, Alessandro. In questa Under 20 pronta all’esame di maturità contro l’Irlanda, una miscela di ingredienti diversi eppur simili rende “Fanno” e Ale contemporaneamente fratelli di spogliatoio e di altri due Azzurri, Niccolò e Paolo, già tra i grandi anche se giovanissimi, resi più maturi della loro età proprio dal fatto di avere due “fratellini” lanciatissimi sulle loro tracce. DI IRLANDA Lorenzo: “Siamo carichi, il match con la Scozia ci ha resi consapevoli di quale livello possiamo gestire, e dopo la brutta sconfitta iniziale col Galles e l’amaro ancora non digerito di quella con la Francia, contro una squadra forte e completa come l’Irlanda abbiamo voglia di dimostrare davvero chi siamo, a noi stessi prima ancora che agli altri”. Alessandro: “Dopo i primi due match c’era tanto rammarico, ma non ci siamo mai abbattuti, continuando a lavorare sugli aspetti tecnici che ci avevano creato più problemi. Con la Scozia questo lavoro è emerso tutto, adesso contro l’Irlanda cerchiamo continuità, sempre con la stessa cura ai dettagli che anche questa settimana non è mancata”. DI FRATELLANZA Lorenzo: “Con mio fratello mi sento regolarmente, fin dal mio primo giorno di rugby mi ha incoraggiato e regalato consigli, e, quando meritati tipo dopo la Scozia, anche complimenti. Il rugby mi è entrato nel cuore esattamente la prima volta che ho visto Niccolò giocare, ero piccolino e lui mi sembrava già grande anche se abbiamo meno di tre anni di differenza. Ero a bordo campo e ho deciso che quello doveva essere anche il mio sport: tra Bombo e Florentia abbiamo condiviso propaganda e giovanili, poi l’Accademia federale, infine il passaggio in Veneto, col Petrarca. Anche le maglie azzurre sono state le stesse, e adesso che Treviso mi ha fatto l’onore di richiedermi, il prossimo obiettivo è dare il massimo lì per puntare alla Nazionale. Nessuna volontà di copiare mio fratello, ma il destino ci ha messo sullo stesso binario e io non voglio perdermi nemmeno una fermata”. Alessandro: “Giocare con Paolo, oltre che un onore e un piacere, rimane per me un obiettivo, ma anche se siamo fratelli e ci sosteniamo a vicenda da sempre, abbiamo sempre considerato i nostri due percorsi paralleli ma individuali, che si incrociano solo fino ad un certo punto. Di sicuro, uno di questi punti d’incrocio è la nostra famiglia: i nostri genitori sono sempre stati a sostegno di entrambi, ci hanno accompagnato ovunque per vederci giocare, in tutte le condizioni meteo possibili, dedicandoci sabati, domeniche e praticamente tutte le Feste comandate. A loro dobbiamo tantissimo, e questo vale per tutti e due”. DI CO-INQUILINI Lorenzo: “Come già da mesi, a Treviso condividerò l’appartamento con Niccolò: andiamo piuttosto d’accordo, nessun problema, anzi, sfrutterò la cosa per chiedergli qualche dritta su due aree di gioco che gli invidio, il ball-carrying e la rimessa laterale. Anche perché a 21 anni devo fare più minutaggio possibile a questo livello per alzare il mio, e averlo a portata di mano può essere utile”. Alessandro: “Abitando entrambi in famiglia, continueremo a restare co-inquilini ancora un bel po’ nella nostra abitazione di Martellago, tra Venezia e Mirano. Essendo piuttosto maniacali sui dettagli delle nostre partite, argomenti per discutere non ne mancano mai, sfrutteremo la convivenza per lavorare anche a casa”. DI HOBBY Lorenzo: “Una sola parola, pesca. E se proprio devo metterne un’altra, barca. E’ una passione grande, che mi aiuta a lavorare su pazienza e concentrazione, e che mi fa stare bene come nessun’altra”. Alessandro: “Una sola parola, sport. E se proprio devo metterne un’altra, sport. Sono onnivoro, lo seguo e mi piace studiarlo in tutte le sue forme. Ora tra la Nazionale di calcio e quella di basket mi sto proprio perdendo, in entrambi i casi stanno ottenendo risultati e reputazione grazie a spirito di squadra e forza del gruppo, qui in Under 20 è esattamente la stessa cosa e questo ci fa sicuramente da stimolo a puntare sempre più in alto, valorizzando ancor di più questa nostra caratteristica”. DI PIATTI Lorenzo: “Da pescatore e appassionato di mare scelgo diretto uno spaghetto o risotto allo scoglio, anche in questo caso stessa scelta di mio fratello…” Alessandro: “Sarò veloce e forse un po’ banale, ma per me la pizza è imbattibile, punto”.
Italia U20 | 06/07/2021
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