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Linee di meta: Giacomo Milano, Malik Faissal, Andrea Cinti, Marco Quagliotti

dalla base |

“Sono cresciuto nella Nuova Rugby Roma, dove ho incontrato Andrea Cinti, una persona fondamentale per la mia cresciuta rugbistica e umana. Mi ha allenato dai 13 ai 17 anni, ma soprattutto mi ha aiutato durante il periodo del Covid, quando riuscì a far risbocciare la passione per il rugby che non riuscivo più a far venire fuori” – Giacomo Milano

Marco Quagliotti, detto “Quaglio”, è stato molto più di un allenatore: è stato un vero esempio. Mi ha aiutato a crescere come rugbista e mi ha trasmesso l’importanza del rispetto verso gli avversari. Sempre al mio fianco, ha supportato ogni mia decisione, accompagnandomi dal primo allenamento con la selezione regionale fino al primo raduno con la Nazionale. Il suo amore per il rugby è stato una grande fonte di ispirazione, spingendomi costantemente a dare il massimo” – Malik Faissal

Far crescere i giovani non significa solo insegnare loro a giocare a rugby: vuol dire guidarli, aiutarli, mostrare loro la strada e la direzione giusta per farli diventare uomini e donne. E quello che è accaduto a Giacomo Milano e Malik Faissal, due grandi talenti aiutati da due grandi allenatori a superare ogni difficoltà.

È successo alla Nuova Rugby Roma, realtà nata nel 2005 e dedicata (per ora) esclusivamente al settore giovanile, con Andrea Cinti, che ha guidato Giacomo Milano – terza linea del Noceto – nel momento più delicato del suo percorso di crescita: “Ho dei ricordi bellissimi. Ha cominciato con noi da bambino, già si distingueva soprattutto a livello fisico, era impossibile non notarlo (ride, ndr). Lo abbiamo visto e seguito fin da piccolo, poi l’ho allenato in under 14, under 16 e poi 17, quando furono inserite le categorie dispari” racconta Cinti, 60 anni, che ha giocato da sempre a Roma, allena da 20 anni e adesso si occupa della formazione dei ragazzi che diventeranno poi gli educatori e allenatori della Nuova Rugby Roma.

Come raccontato da Giacomo Milano, Cinti è stato fondamentale durante il periodo del Covid, quando ha rischiato di lasciare: “Credo che il senso e l’obiettivo di tutto il nostro progetto sia proprio questo. Al di là del fatto che sia arrivato ad altissimi livelli, e ne sono ovviamente orgoglioso, dare questa motivazione ai ragazzi e aiutare chi in un determinato momento si sente in difficoltà è ciò che mi rende più felice, e il fatto che poi tutto questo abbia contribuito a far arrivare Giacomo così in alto è ovviamente un motivo d’orgoglio. Alla fine noi dobbiamo fare questo: contribuire alla crescita umana dei ragazzi, perché poi più saliranno di livello più troveranno allenatori bravissimi come quelli con cui Milano lavora adesso, ma è importante che il rugby di base formi prima di tutto la persona, in modo che poi il giocatore possa svilupparsi di conseguenza”.

“Sono da sempre alla Nuova Rugby Roma, un progetto nato nel 2005 anche grazie al presidente – e mio caro amico – Roberto Barilari, la vera anima del club” spiega Cinti: “La filosofia nel nostro club è sempre quella di ‘lasciare spazio’ ai ragazzi, insegnando loro i fondamentali dell’educazione e del rispetto ma lasciandoli liberi di divertirsi. Cerchiamo di non focalizzarci troppo sui risultati, mettendo al centro l’appartenenza, il gruppo, l’unità, tutti valori che rischiano di perdersi. Non bisogna mai perdere di vista questo principale obiettivo, soprattutto lavorando con persone che vivono comunque un’età particolare come quella della crescita e dell’adolescenza. Dopo tanti anni di lavoro con i giovani stiamo pensando di costruire anche una squadra seniores, che nasca proprio dai ragazzi che in questi anni sono cresciuti nella Nuova Rugby Roma”.

Lo stesso ha fatto Marco Quagliotti, allenatore dell’under 14 del Rugby Parma e responsabile del minirugby, che ha allenato l’ala degli Azzurrini e del Rugby Parma 1931 Malik Faissal: “Malik ha iniziato da piccolo, aveva 6 anni, e l’ho incontrato più avanti quando ha cominciato in under 12, proprio quando ho iniziato ad allenare. Alla fine siamo cresciuti insieme: io da allenatore, lui da giocatore. Malik era ed è un ragazzo fantastico anche fuori dal campo, non si arrabbia mai e – anzi – abbiamo dovuto spingerlo a tirare fuori un po’ di sana cattiveria agonistica. All’inizio tendeva a buttarsi giù, se faceva un errore andava nel pallone: abbiamo lavorato tanto su questo proprio per farlo crescere, prima di tutto a livello umano. Come caratteristiche era già molto simile ad ora, aveva delle doti atletiche e fisiche notevoli. Quello che gli mancava era un po’ la tenuta mentale, se sbagliava qualcosa non riusciva a reagire, adesso invece è diventato molto più forte da questo punto di vista”.

Quello di Faissal è “solo” un esempio di quello che Quagliotti e Cinti hanno sempre cercato di fare: “Credo sia fondamentale non limitare i ragazzi. Bisogna evitare di infondere loro la paura di sbagliare, magari riempiendoli di troppe nozioni tattiche o schemi prefissati quando dovrebbero essere liberi di provare a fare una giocata. Se un ragazzo non viene lasciato libero di provare qualcosa quando è giovane, quando crescerà non potrà farla. Dobbiamo crescere prima di tutto dei ragazzi, poi dei giocatori: abbiamo sempre cercato di far capire loro lo spirito del nostro sport, soprattutto dal punto di vista del rispetto degli avversari, delle regole, degli allenatori. Dal mio punto di vista è la base da cui parte tutto il resto: prima il rispetto, poi la tecnica”. Il percorso di Faissal si inserisce nella particolare storia recente del Rugby Parma, come racconta Quagliotti: “Dopo il fallimento del 2011 la società ha deciso di ripartire dal settore giovanile, e da lì sono stati anni crescita per i giovani, proprio quelli in cui si sono avvicinati al rugby ragazzi come Malik Faissal e Pietro Melegari, anche lui dell’under 20 italiana. Dopo tanto lavoro siamo tornati ad ottenere risultati importanti: la seniores ha ricominciato dalla Serie C2 con una squadra formata da ragazzi provenienti dal settore giovanile, e di promozione in promozione è arrivata in Serie A2 oltre ad avere una squadra cadetta in Serie C, più due under 18, due under 14 e tutte le categorie del minirugby. Per quanto riguarda i giovani, al momento abbiamo circa 230 tesserati solo per quanto riguarda il settore giovanile fino all’under 18”.

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