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World Rugby U20 Championship 2025: il territorio protagonista delle attività di legacy

News Sostenibilità e Legacy del Mondiale U20 |

Con le finali in programma nel fine settimana a Calvisano e Rovigo, il World Rugby U20 Championship 2025 “Italia 2025” corona un mese di grande rugby internazionale, che ha portato sui campi di gara le future stelle del rugby internazionale, avviando iniziative collaterali orientate a coinvolgere attivamente il territorio e la comunità rugbistica italiana.

Il programma di legacy, come in occasione delle precedenti edizioni ospitate nel 2011 e nel 2015 dall’Italia, ha rappresentato un elemento portante della rassegna iridata giovanile, regalando a centinaia di giovani tesserati la possibilità di vivere un’esperienza diretta e coinvolgente al fianco delle future stelle del rugby mondiale, attraverso momenti di gioco, dialogo e condivisione destinati a ispirare le future generazioni di atlete e atleti italiani.

Tra i momenti più significativi del percorso di accompagnamento alla rassegna iridata, il successo dei tre Rugby Festival di Verona, Mantova e Brescia, punta dell’iceberg di una serie di attività diffuse, promosse con il pieno coinvolgimento delle Società, in collaborazione con World Rugby, le Nazionali partecipanti e la Federazione Italiana Rugby.

Nelle due prime settimane di luglio, poi, tutte le Nazionali impegnate nella rassegna iridata giovanile sono state protagoniste di eventi di legacy con le Società che hanno accolto gli allenamenti delle dodici squadre, dalla visita della Nazionale irlandese nella Bassa Bresciana  alla calda accoglienza riservata alla Georgia dal Dingo Rugby Club sino ad arrivare, nei giorni successivi al turno di semifinale, a Frassinelle e Rovato, che hanno accolto rispettivamente il Galles e la Francia: momenti di festa e divertimento, capaci di far respirare alle Nazionali il calore del movimento italiano, testimoniando al contempo la forza di un modello partecipativo che ha consentito di avvicinare le Nazionali ai territori, rafforzando il senso di appartenenza e contribuendo alla crescita culturale e tecnica delle comunità rugbistiche del territorio.

Momenti di confronto e formazione hanno a loro volta caratterizzato lo scambio tra i Club italiani e gli staff delle Nazionali impegnate nella rassegna iridata giovanile, portando a scambi di competenze profondi come in occasione del corso di aggiornamento tecnico organizzato dal Comitato Regionale Veneto in collaborazione con lo staff tecnico del Sudafrica e incentrato sul tema “La difesa da prima fase”, con la partecipazione di oltre quaranta allenatori che hanno potuto usufruire di un’opportunità formativa di alto profilo all’interno di un contesto internazionale.

“Uno degli obiettivi prioritari di questa edizione del Campionato del Mondo era lasciare un’eredità concreta al territorio – ha dichiarato Antonella Gualandri, Vicepresidente della Federazione Italiana Rugby e Presidente del Comitato Organizzatore “Italia 2025” – Siamo particolarmente orgogliosi della risposta delle nostre società, che hanno rappresentato un elemento imprescindibile per il successo dell’intero evento. La loro disponibilità, soprattutto in un periodo dell’anno tradizionalmente dedicato alla pausa dell’attività sportiva, è stata un segnale forte di attaccamento al movimento e di passione autentica. A tutte loro va il nostro più sincero ringraziamento”.

“Il programma di legacy è sempre una componente fondamentale dell’impatto che questo tipo di evento ha sul territorio – ha commentato Simon Kibble, Head of XV’s di World Rugby – e la FIR ha fatto davvero un ottimo lavoro nel coordinare il tutto in modo puntuale e professionale. Il nostro ringraziamento, come sempre, va alle squadre per il loro coinvolgimento, così come ai club e ai territori ospitanti per la calorosa accoglienza”.