Una vittoria e una sconfitta con bonus per le franchigie italiane scese in campo nella settima giornata di United Rugby Championship. A Parma le Zebre tornano al successo battendo gli Ospreys 22-17 in una partita sempre condotta dai ragazzi di Massimo Brunello, nonostante il brivido finale dopo la meta di Lloyd che aveva riaperto i giochi al 72’. Le Zebre abbandonano l’ultimo posto, superano i Dragons e raggiungono proprio i gallesi a quota 11 in classifica. A Edimburgo il Benetton sfiora una clamorosa rimonta dopo un primo tempo da dimenticare: sotto 35-0 all’intervallo, la squadra di Bortolami si è riportata sotto con una grande reazione. Cinque mete e partita addirittura riaperta, con Edimburgo che ha dovuto chiuderla negli ultimi minuti con la meta di Muncaster e il piazzato di Healy per il 50-33 finale. Ora i biancoverdi sono al 12° posto a quota 14 punti in classifica. Nulla è compromesso per i playoff: l’8° posto dista solo 4 punti.
Festa a Parma
Le Zebre tornano a vincere e lo fanno con una partita di grande sostanza: al Lanfranchi di Parma gli Ospreys sbattono contro una grandissima difesa, vanno sotto fin da subito e inseguono per 80 minuti senza però trovare mai il colpo del sorpasso. La squadra di Brunello è brava a sfruttare la lentezza della mediana gallese per riposizionarsi velocemente e chiudere ogni spazio. Al resto ci pensa un attacco bravo a capitalizzare le poche occasioni avute: Simone Gesi firma una doppietta, prima finalizzando un’ottima azione di tutti i trequarti delle Zebre, poi tenendo in campo un pallone difficilissimo con un gioco di prestigio prima di marcare in bandierina. Nella ripresa la meta di Trulla, dopo un’altra bellissima azione, scava il solco definitivo. Un po’ di brividi nel finale, con Lloyd che al 72’ riapre la partita per il 22-17, ma il punteggio non cambierà più e addirittura le Zebre non faranno più entrare gli Ospreys nei 22.
Quella di Parma è stata anche la partita dei ritorni e dei nuovi inizi: Enrico Lucchin, dopo i 20 minuti giocati con gli Scarlets, è tornato a vestire la maglia da titolare e lo ha fatto con la solita prestazione di sostanza, dando avanzamento in attacco e placcando qualsiasi cosa in difesa. Prima da titolare per Bautista Stavile, una spina nel fianco costante per i gallesi in mezzo al campo e miglior placcatore del match con 16 interventi, mentre Nasove ha bagnato il suo esordio assoluto in maglia Zebre con un’ottima prestazione difensiva. Al fianco di Lucchin ennesima conferma per Giulio Bertaccini, sempre più a suo agio a questo livello, ma è difficile trovare una prestazione negativa nel match di Parma: premio di migliore in campo per Simone Gesi, non solo per la doppietta ma anche per la sua costante pericolosità in attacco e per l’ottima prestazione difensiva. Più volte infatti l’ala delle Zebre ha tenuto a bada Kasende, il più pericoloso degli Ospreys.
Benetton a due facce
È un punto particolare quello ottenuto dal Benetton nella pazza serata di Edimburgo. Da un lato, i biancoverdi erano arrivati in Scozia per giocarsi la partita e si sono ritrovati sotto 33-0 all’intervallo dopo un primo tempo non all’altezza, dall’altro con una grandissima reazione è arrivato un punto di bonus in una partita che a quel punto sembrava andata e che invece la squadra di Bortolami era addirittura riuscita a riaprire. La prima meta del Benetton nasce da un gran passaggio di Umaga su Smith – con Odogwu che finalizza – ma anche e soprattutto da un evidente cambio di marcia da parte di tutto il XV biancoverde, trascinato da un Agustín Creevy in grande spolvero. L’argentino segna due mete e in generale, con la sua leadership, rimette in pista una squadra che col passare dei minuti prende sempre più fiducia. Lo dimostra la reazione alla meta del 40-19 di Price che – dopo le tre mete del Benetton – avrebbe potuto nuovamente minare la fiducia della squadra di Bortolami, che invece ha assorbito bene il colpo e ha continuato a spingere alla ricerca del bonus. Segna subito Izekor, e il primo obiettivo è raggiunto, poi Umaga sfiora una meta che avrebbe avuto dell’incredibile con 3 calcetti uno dietro l’altro (l’ultimo fuori misura) e alla fine Fekitoa riapre per davvero i giochi. Sul 40-33 però si fa sentire la fisiologica stanchezza dopo una rincorsa incredibile, Edimburgo riesce a chiudere la partita con Muncaster e poi Healy fissa il punteggio sul definitivo 50-33. Un match a due facce per il Benetton, che si proietta alla doppia sfida di Champions contro Clermont e Bath consapevole di avere le carte in regola per giocarsela, ma anche di non potersi più permettere regali.
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