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United Rugby Championship: l’analisi della quinta giornata

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Nella quinta giornata di United Rugby Championship le Zebre chiudono la prima parte di stagione con un punto di bonus in un campo difficilissimo come quello dell’Aviva Stadium di Dublino: la squadra di Brunello rimane attaccata a Leinster per tutto il primo tempo, paga l’inferiorità numerica nella ripresa e alla fine conquista comunque un bonus offensivo nel 50-26 finale. Beffa invece per il Benetton, che nel primo tempo tiene testa agli Stormers primi in classifica ma nella ripresa cede tra indisciplina ed errori al piede: finisce 31-16 per i Sudafricani. Un risultato che sa di beffa, perché la squadra di MacRae aveva tenuto bene e aveva dimostrato di poter giocare alla pari coi primi della classe, che però hanno saputo gestire meglio i momenti chiave della partita. Nonostante le sconfitte le due squadre arrivano alla pausa per le Quilter Nations Series molto vicine alla zona playoff: le Zebre sono none con 10 punti, il Benetton è decimo a quota 9, con i Lions ottavi a 11 punti e quindi vicinissimi.

Zebre, arriva un bonus a Dublino

La difesa di Leinster sale bene e mette grande pressione alla squadra di Brunello, che però palla in mano riesce comunque a rendersi pericolosa e a farlo in maniera costante: sia con le giocate dei singoli (soprattutto Pani, Dominguez e Belloni) sia con il drive, la vera sorpresa della prima parte di stagione della franchigia di Parma. Dall’altra parte, però, i troppi errori in difesa indirizzano la partita dall’altra parte. Leinster passa in vantaggio dopo un solo minuto con Kenny dopo un bel calcetto nell’angolo di Byrne, poi segna la seconda meta grazie al colpo di genio di Soroka che controlla col piede (quasi uno stop a seguire “calcistico”) il passaggio all’interno di Osborne e schiaccia. La reazione delle Zebre però è all’altezza di una squadra come Leinster: la maul fa sempre strada e proprio da questa piattaforma nasce la meta di Belloni al 10’, grazie anche allo splendido cross-kick di Dominguez. Gli errori purtroppo condizionano il primo tempo delle Zebre, che al 12’ concedono la terza meta: prima un calcio di Pani stoppato, poi Batista si fa anticipare da McLaughlin che serva a Soroka l’ovale del 19-7. All’Aviva però è un continuo botta e risposta, con le Zebre che tornano sotto grazie all’intuizione di Dominguez: dopo l’ennesima maul avanzante arriva un vantaggio che non si concretizza, e il mediano di mischia è rapidissimo a battere subito e a sorprende la difesa di Leinster, schiacciando in mezzo ai pali. La reazione di Leinster è ancora veemente: del resto, il multifase si conferma come sempre l’arma migliore delle squadre irlandesi, e quando Byrne allarga su Kenny la difesa della squadra di Brunello è tutta assorbita verso il punto d’incontro e non può nulla. Nel finale un cartellino per parte: un brutto fallo di Osborne su Pani viene punito con un rosso da 20 minuti, mentre Dominguez prende un giallo per uno “sgabello” su Culhane. L’inferiorità numerica cambia la partita, perché le Zebre devono giocare senza mediano di mischia e vengono messe sotto una pressione furiosa da Leinster. L’altra chiave del match è l’ingresso di RG Snyman, che dimostra ancora una volta di essere un fuoriclasse e trascina gli irlandesi fuori da una situazione molto pericolosa, perché la squadra di Brunello era stata pienamente attaccata alla partita: segnano Cahir, Byrne e lo stesso Snyman, poi Marco Zanon (dopo una bella azione di Batista e Bertaccini) trova la meritata meta del bonus, e la marcatura finale di Connors sa quasi di beffa, perché il 50-26 finale sembra eccessivo vista la prestazione offerta dalle Zebre.

Benetton, che peccato

Come prevedibile, gli Stormers provano subito ad imporsi sul piano fisico, ed è proprio grazie a una serie di cariche avanzanti che arriva la prima meta del match ad opera di Sandi. Il Benetton però è pienamente in partita, risponde colpo su colpo agli impatti dei sudafricani e trova il sorpasso con due grandi piazzati di Umaga da metà campo. Matthee risponde sempre al piede per il 6-8, ma la partita rimane tiratissima. Dopo mezz’ora di grande equilibrio è Leonardo Marin a sbloccare la situazione: grande giocata del centro/utility biancoverde che attacca la linea di taglio e apre lo spazio per Menoncello, Lynagh come sempre è ben piazzato per ricevere e finalizzare la meta del 13-8. Umaga allunga ancora dalla piazzola, ma nel finale di primo tempo commette un errore non da lui mancando un piazzato centrale: il Benetton va comunque all’intervallo davanti 16-8 e con la sensazione di poter portare a casa la partita, pur soffrendo un po’ in difesa. La chiave, alla fine, saranno i tanti placcaggi sbagliati: i biancoverdi chiudono con solo il 76% di efficacia, troppo poco per reggere le sfuriate degli Stormers che nella ripresa alzano ancora l’intensità degli impatti. Nella ripresa è Jurie Matthee a cambiare la partita, prima col piazzato che riporta gli Stormers sotto break, poi con la meta del sorpasso sfruttando un errore di posizionamento difensivo del Benetton per attaccare lo spazio lasciato libero verso il centro dei pali e schiacciare. La squadra di MacRae comunque rimane in partita, combatte in mezzo al campo e ha anche l’occasione di ribaltare l’incontro: ancora una giocata di Marin che serve un gran pallone al largo per Menoncello e poi riceve nuovamente l’ovale per la meta del pareggio, che viene però annullata per un in avanti di Mendy. Anche gli errori al piede non aiutano, perché Umaga dopo un gran primo tempo manca il secondo calcio facile della sua partita, mentre i sudafricani nel finale chiudono la questione con un altro piazzato di Matthee e poi con la meta di Smith all’80’ che vale il 31-16 finale.