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U20 Women’s Summer Series, il bilancio di un torneo strategico nella crescita delle giovani Azzurre

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La prima edizione delle U20 Women’s Summer Series è terminata da meno di un giorno, ma è già tempo di bilanci per un nuovo torneo nel percorso di sviluppo delle giovani atlete, che ha visto l’Italia come paese ospitante e lo Stadio Sergio Lanfranchi come sede delle 9 gare tra le nazionali juniores delle sei Union del Sei Nazioni. 

“Prima di tutto ho piacere di annotare che la manifestazione è stata un vero successo – dice il direttore tecnico dell’Alto Livello Daniele Pacini-, che ha determinato i complimenti sia a parte di Six Nations che delle Union presenti, bissando così i risultati organizzativi e di soddisfazione dei partecipanti ottenuti per l’organizzazione del Festival del 6 Nazioni U18 maschile svoltosi nel mese di aprile sempre alla Cittadella di Parma.  Il merito del successo alla capacità del Direttore del torneo, Andrea de Marchi, e di tutto lo staff di supporto di FIR e Zebre che ha lavorato da gennaio su questo progetto con qualità e passione, ed ai quali vanno i più sentiti ringraziamenti. Dal punto di vista sportivo il primo torneo U20 femminile ha mostrato come il livello giovanile delle sei nazioni coinvolte, che ricordo hanno avviato programmi specifici sulle ragazze juniores solo dal 2021 con il primo festival U18 giocato ad Edimburgo nel 2022, cresca velocemente anno dopo anno sia al livello del gioco che relativamente alla prestazione individuale delle giocatrici. La nostra nazionale ha sicuramente su questi due aspetti performato in maniera egregia come collettivo, mettendo in luce la crescita delle ragazze conseguenza della presenza sempre più costante nelle prime squadre dei propri Club e dalla attività federale tramite raduni e competizioni internazionali, compresa la Latin Cup che ha visto molte delle protagoniste di questa squadra nazionale in campo con Zebre e Benetton. 

Lo Staff guidato dal capo allenatore Diego Saccà e dalla team manager Paola Zangirolami ha ben gestito in questi 14 giorni la squadra sottoposta alla sfida, non da poco, di giocare partite con soli 4 giorni di recupero per di più in pieno luglio. Ai risultati del campo si aggiungono due importanti indicatori da annotare: la tenuta fisico-atletica delle ragazze, in crescendo durante il torneo, e l’assenza di infortuni rilevanti, conseguenza sicuramente di un livello di allenamento individuale quotidiano adeguato delle nostre giocatrici oltre che dalla capacità di gestione dei nostri preparatori, medici e fisioterapisti durante la competizione. 

Il percorso U20 non si misura però solo sull’ “oggi” e, pur essendo tutti molto contenti dei risultati e ricavandone dagli stessi un maggior livello di consapevolezza delle capacità delle nostre giocatrici e del nostro sistema, il focus rimane sulla fase di transizione verso la Nazionale Maggiore, anche in ottica del prossimo Mondiale 2025 in Inghilterra. 

Attraverso il lavoro dei Club, delle Franchigie e delle squadre nazionali FIR sono sicuro che riusciremo a garantire buone opzioni nell’immediato futuro, per mantenere ed incrementare i nostri standard nell’élite mondiale”, ha concluso il Direttore Tecnico Pacini.

A fine Series solo due squadre sono arrivate a compiere un percorso senza sconfitte: la Francia e l’Italia. Le Azzurrine di coach Saccà hanno saputo battere Scozia, Irlanda e Galles, mettendo in campo buone prestazioni e consolidando un gruppo che ha lavorato molto su se stesso, terminando il torneo in crescendo.

Proprio l’allenatore livornese fa il punto dopo due settimane importanti: Le U20 Women’s Summer Series si inseriscono in un contesto di nuove competizioni per quanto riguarda lo sviluppo del gioco femminile giovanile. Sono il frutto di un lavoro nato tre anni fa con la nascita della Nazionale U18 Femminile. Tutte le ragazze, sia quelle a disposizione ora, che coloro che si snob messe ha disposizione nelle attività di preparazione negli anni hanno lavorato duramente e con impegno e contributo alla crescita del gruppo. Tornando alle Series, abbiamo giocato tre partite da 80 minuti in 11 giorni, con un gruppo di atlete  di età diverse (che va dalle rientranti del 2002 fino alle nate nel 2006) che è  sempre rimasto centrato sugli obiettivi sul campo che fuori, in un contesto in cui il clima positivo ha favorito l’apprendimento. Questo torneo è parte di un percorso fondamentale per le atlete e per lo staff, che ha lavorato in maniera instancabile, mettendo a disposizione la propria esperienza professionale (come quella della tecnica Elena Chiarella e della Video Analyst Arianna Corbucci, ma anche di ex Azzurre, come nel caso di Paola Zangirolami, Michela Tondinelli, Michela Merlo, Elisa Facchini, Melissa Bettoni) e rimanendo allineato nella condivisione di principi e nella comprensione dei bisogni delle atlete. 

Siamo felici per le ragazze ed  il risultato finale fa piacere, la priorità resta comunque analizzare le prestazioni sia individuali che di gruppo e supportare le ragazze nel loro percorso di crescita”.