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Summer Tour 2024: Gonzalo Quesada analizza le convocazioni per il tour estivo

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Il momento più difficile è arrivato: quello delle scelte. Gonzalo Quesada ha dovuto tagliare 6 dei 39 pre-convocati per arrivare ai 33 definitivi che partiranno per il tour estivo che vedrà gli Azzurri sfidare Samoa (5 luglio), Tonga (12 luglio) e Giappone (21 luglio). Delle scelte non facili ma necessarie, e che hanno rispettato dei criteri precisi, come spiegato dal capo allenatore della Nazionale: “Abbiamo dovuto fare delle valutazioni diverse rispetto al Sei Nazioni, dove in caso di necessità potevamo richiamare dei giocatori il giorno stesso. Stavolta non sarà possibile perché siamo davvero lontani e dobbiamo avere la massima copertura in tutti i ruoli, con giocatori in grado di occupare più posizioni in modo da poter rispondere ad ogni eventualità. Tra i fattori che abbiamo considerato c’è anche l’esperienza, perché sarà un tour molto duro e pieno di avversità, ma allo stesso tempo – come abbiamo fatto al Sei Nazioni – ogni raduno e ogni incontro sarà una possibilità di crescita per i più giovani. Dobbiamo già preparare dei giocatori che potranno essere con noi a novembre o il prossimo anno”.

Partendo dai trequarti, c’è ancora un nodo da sciogliere riguardo a Capuozzo, che sarà impegnato in Francia con le semifinali del Top 14. Come gestirete la cosa?

“Ange Capuozzo sarà con noi comunque vadano le cose in campionato. Nel caso dovesse giocare la finale partirà più tardi e non sarà disponibile per la prima partita, ma sarà comunque tra i convocati. Per questo, dopo l’infortunio di Lorenzo Pani, abbiamo deciso di chiamare due giocatori che possano coprire il ruolo di estremo e ala: Gallagher e Trulla, che potranno sostituire Ange nel caso non fosse disponibile ma che potranno anche giocare insieme a lui quando sarà a disposizione. Montemauri è stato inviato in raduno perché in ogni caso Paolo Garbisi non sarebbe stato con noi a L’Aquila: anche in caso di sconfitta di Tolone avevamo deciso di dargli dei giorni di riposo per recuperare, quindi avevamo necessità di avere un altro ragazzo del suo ruolo per poter lavorare in allenamento, inoltre sarà comunque un’ulteriore occasione per fare esperienza”.

François Mey, pur potendo giocare anche lui estremo, è stato inserito tra i convocati come centro: lo userete soprattutto in quel ruolo?

“Sì, a Clermont quest’anno ha giocato in entrambi i ruoli, ma lo abbiamo convocato soprattutto per coprire la posizione di 13 (secondo centro). Per la maglia numero 12 (primo centro) pensiamo possano giocare Menoncello e Zanon, anche se Tommaso può fare entrambe le cose, mentre Brex e Mey saranno i due 13. Ho parlato con François e lui è consapevole che avrà più opportunità come secondo centro che come estremo e pensiamo che abbia le qualità per farlo”.

Fra i trequarti è rimasto fuori Simone Gesi: è stato difficile escluderlo?

“Molto, perché lo abbiamo seguito tanto quest’anno e siamo molto contenti della sua stagione, ma Ioane e Lynagh sono stati davanti a lui come rendimento. Alla fine abbiamo deciso di convocare 2 ali, completando poi il gruppo con Trulla e Gallagher. Inoltre Gallagher ci permette di avere un altro mancino in squadra, una cosa importante per una squadra come la nostra che ha una buona alternanza nel gioco al piede”.

Leonardo Marin quest’anno ha giocato praticamente in tutti i ruoli dal 10 al 15: dove sarà utilizzato in questo tour estivo?

“Se consideriamo le aperture a disposizione abbiamo Paolo Garbisi, che ha già grande esperienza nonostante la giovane età, ma abbiamo bisogno di altri giocatori che possano occupare il ruolo: è giovane, ha bisogno di giocare e di svilupparsi in questo ruolo, così come anche Montemauri ha un potenziale importante. Per lui vale lo stesso discorso di Mey: in questa tournee lavorerà solo in posizione di numero 10, così come François lavorerà in posizione di 13. Questo permetterà loro di migliorare le loro capacità e alla Nazionale di avere più opzioni in questi ruoli: abbiamo bisogno di sviluppare un giocatore che possa arrivare allo stesso livello di Paolo Garbisi, per non ritrovarci con una sola opzione in un ruolo”.

Passando al pacchetto di mischia, molte scelte sono in continuità con il Sei Nazioni, ma fra le terze linee si registra l’esordio di Odiase, che come Mey ha giocato principalmente a livello di “Espoirs” francesi ma poco in prima squadra

“Giocatori come Odiase e Mey hanno un grande potenziale anche se purtroppo non giocano ancora a un livello più elevato. Dobbiamo accompagnarli, vederli e farli lavorare con noi e speriamo possano fare più esperienza con il loro club. Abbiamo deciso di chiamarli, anche in luogo di giocatori con maggiore esperienza, perché è importantissimo avere dei giovani con noi. Allo stesso modo tra i pre-convocati c’era Marini, che ha giocato quest’anno a Mogliano e sono sicuro che giocherà molto di più con il Benetton la prossima stagione.

Un altro esordiente è Loris Zarantonello: quando ci sono stati i primi contatti con lui?

“Dopo essere stato annunciato come nuovo capo allenatore Loris ha voluto farmi sapere tramite il suo procuratore che era eleggibile per l’Italia ed era molto motivato a vestire la maglia Azzurra. Ho trovato subito interessante il fatto che fosse stata una sua iniziativa: ho seguito la sua stagione a Castres e ha fatto molto bene. La mia priorità era completare il gruppo con Manfredi o Bigi, che però si sono infortunati, e a quel punto abbiamo scelto tra due esordienti: Zarantonello e Ribaldi. Il secondo lo conosciamo bene anche perché ha lavorato con Richard Hodges e Andrea Moretti alle Zebre, lo seguiamo e ha un bel potenziale, ma alla fine abbiamo scelto Loris per conoscerlo un po’ di più e per ricompensare la tua buonissima stagione in Francia, che è stata meritevole della convocazione”.

Sempre restando in prima linea, alla fine i piloni convocati sono stati 5, con Hasa fuori. Come si è arrivati alla decisione?

“È stata la decisione più lunga e difficile da prendere. Hasa è uno di quei giocatori che volevamo davvero avere con noi, ha avuto una crescita incredibile e ha una grande umiltà e dedizione al lavoro: esattamente il tipo di carattere di cui abbiamo bisogno. Abbiamo dovuto fare delle valutazioni: la nostra prima linea è molto forte e al Sei Nazioni ci sono stati dei ragazzi che non hanno mai avuto l’opportunità di giocare: chiamare 3 prime linee complete per sole 3 partite sarebbe stato un po’ troppo, quindi abbiamo preso 3 piloni destri con Simone Ferrari che può giocare anche a sinistra. Ho parlato con Hasa così come ho parlato con tutti i giocatori della lista che sono rimasti fuori, spiegando loro le motivazioni e la situazione. Credo che la chiarezza con i giocatori sia molto importante e so che la apprezzano, ‘Momo’ sa che è davvero parte di questo gruppo e sarà un pilone che vedremo con la Nazionale la prossima stagione”.

Avete già pensato a come gestirete le rotazioni? Giocheranno tutti o non è detto?

“Noi abbiamo 3 obiettivi chiari: il primo è sviluppare la nostra identità di squadra e questo tour è un’opportunità per continuare a farlo; il secondo è migliorare l’efficacia di ogni settore del nostro gioco, dopo aver analizzato nel dettaglio il nostro Sei Nazioni sappiamo di poter migliorare ancora in attacco, in difesa e nella conquista; il terzo obiettivo è avere un gruppo il più ricco e profondo possibile, ma sappiamo che forse non tutti e 33 potranno giocare, perché la priorità sarà sempre avere la squadra più competitiva possibile per ogni partita”.

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