“Rugby per tutti. Sempre attivi” (RxTSA) è il progetto promosso dalla Federazione Italiana Rugby con l’obiettivo di incrementare la pratica del rugby, come strumento per promuovere il benessere psicofisico degli individui e per favorire processi di inclusione sociale.
Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di Sport e Salute e fino a dicembre 2023. Rugby Per tutti. Sempre attivi ha coinvolto club presenti in tutte le regioni italiane, in un percorso fatto di formazione, attività sportiva e momenti di confronto, con lo scopo di favorire la pratica gratuita dell’attività per persone che appartengono a categorie fragili e hanno accesso limitato all’ambito sportivo.
Linee di Intervento
Il progetto si è rivolto a 5 gruppi di persone, individuando altrettante linee di intervento puntando, in particolare, a:
- Promuovere l’attività sportiva e l’esercizio fisico in favore degli over65
- Promuovere l’attività sportiva e l’esercizio fisico in favore dei ceti con disagio socio-economico
- Supportare gruppi interessati da crisi umanitarie, flussi migratori e/o i richiedenti asilo
- Supportare persone affette o in recupero da disturbi del disagio sociale e/o psichico e/o comportamentale e/o disabilità
- Contribuire alla riduzione del Gender Gap
Per la realizzazione del progetto, FIR si è avvalsa di alcuni Partner sociali quali Save the Children,
Terre des Hommes, Accademia Nazionale di Cultura Sportiva e Treedom.
Da dove nasce il progetto?
L’idea di “Rugby per tutti. Sempre attivi” nasce da uno sguardo attento al contesto in cui viviamo, rispetto al quale, esperienze e dati, dimostrano come negli ultimi anni la percentuale di adulti fisicamente attivi sia diminuita, soprattutto a seguito della pandemia, toccando il minimo storico proprio nel 2020.
Nonostante il ruolo dello sport a beneficio di tutti sia ampiamente riconosciuto e l’impegno di molte associazioni sportive per aumentare la pratica sportiva sia in crescita, sport e movimento rimangono ancora fuori portata per alcune fasce di popolazione particolarmente svantaggiate. Persone con disabilità, malati cronici, anziani, carcerati, migranti, persone con basso livello di istruzione o in difficoltà economiche vivono ancora oggi con difficoltà l’accesso alla pratica sportiva. Ne deriva che, nonostante l’esercizio fisico possa essere per loro un potente strumento di prevenzione per la salute fisica, ma anche e soprattutto per la salute mentale e psicologica, esso è, nella realtà, ancora un miraggio.
Insieme all’importante ruolo nell’ambito della salute, lo sport è anche un importante strumento per incrementare la partecipazione attiva e l’inclusione sociale. La pratica sportiva ha, infatti, il forte potere di attirare le persone e ha la capacità di raggiungere grandi platee. In questo senso, lo sport acquista un ruolo fondamentale per favore integrazione e inclusione attraverso la sua capacità di coinvolgere, di contaminare e di abbattere i pregiudizi.
No Ragazze? No Rugby!
All’interno del panorama sportivo, il rugby occupa un posto particolare, supportato dalla sua vocazione altamente inclusiva e partecipativa. Basti pensare come il rugby sia l’unico sport in cui per avanzare si può passare la palla soltanto all’indietro.
Proprio da queste considerazioni, nasce “Rugby per tutti. Sempre attivi” con lo scopo di supportare un più ampio accesso alla pratica sportiva del rugby, favorendo sia un incremento dell’offerta sportiva inclusiva, che un’azione di sensibilizzazione ai benefici della pratica sportiva.
All’interno del progetto Rugby Per Tutti Sempre Attivi è nato No Ragazze? No Rugby!, il programma dedicato al Gender Gap. Il retaggio che vede i rugby come sport prettamente maschile alimenta lo stereotipo di genere limitando la partecipazione delle bambine, ragazze e donne al gioco della palla ovale. Per contribuire alla riduzione di tale gap, il programma No Ragazze? No Rugby! ha attivato percorsi di formazione e sensibilizzazione per i partecipanti e le partecipanti, diversificati tra atlete e comunità educante, avvalendosi di partner autorevoli come Terre des Hommes, studiosi e testimonial sportivi e manageriali con l’obiettivo di generare competenze specifiche per l’adozione di linguaggi e comportamenti più aderenti alle caratteristiche femminili: per il reclutamento di nuove praticanti, per l’allenamento di atlete, per la promozione dell’empowerment e della leadership femminile. Dopo un iniziale percorso formativo online, i momenti sportivi di rugby e di sensibilizzazione si sono realizzati attraverso un TOUR di 13 Tappe che ha attraversato tutta l’Italia raggiungendo complessivamente 5000 persone tra atlete, familiari, nuove giocatrici, tecnici e soci dei Club.
Risultati del Progetto
Con 199 Società e 16.310 atlete ed atleti coinvolti nel corso del 2023 la Federazione Italiana Rugby ed i propri partner sociali hanno portato a compimento la progettualità “Rugby per tutti sempre attivi” che, basata su cinque linee di intervento coerenti con l’Agenda ONU 2030, ha visto l’organo di governo del rugby italiano mettere a disposizione del movimento – attraverso risorse derivanti dai bandi dedicati di Sport&Salute – 595.400€ per contribuire in modo concreto alle esigenze della società civile.
Miniserie Rugby per tutti. Sempre attivi
Per raccontare questo cammino di formazione e coinvolgimento attivo del movimento di base che ha caratterizzato il 2023, all’interno della più ampia progettualità di CSR federale “Mondo Ovale Responsabile” è nata una miniserie di cinque episodi, uno per ciascuna linea progettuale, disponibili sul canale YouTube della FIR, che ripercorre e illustra l’evoluzione di “Rugby per tutti sempre attivi”, diffondendo i valori e le azioni poste in essere dai Club ma, soprattutto, vuole continuare a ispirare tutti i rugbisti d’Italia a proseguire sulla strada intrapresa, rendendo sempre più profondo il processo di contaminazione culturale del tessuto sociale italiano. La miniserie è preceduta da un sesto contenuto multimediale, che approfondisce e introduce gli obiettivi di progetto.
Guarda la miniserie qui sotto per scoprire di più sul progetto “Rugby per tutti. Sempre attivi” e sui suoi impatti positivi.
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