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I CT Azzurri Quesada e Roselli tra i relatori del corso su Psicologia dello sport ed efficienza operativa nelle Forze Armate, organizzato dal’Esercito Italiano

Si è concluso - presso la Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito – il corso sul tema "Dalla prestazione atletica a quella militare. Psicologia dello Sport ed efficienza operativa nelle Forze Armate" giunto alla settima edizione. Un momento di confronto importante in un evento organizzato dall’Ufficio di Psicologia e Psichiatria Militare del I Reparto dello Stato Maggiore dell’Esercito dove hanno partecipato illustri ospiti del mondo Accademico, sportivo e militare, oltre agli Ufficiali Psicologi e gli Ufficiali Medici Psichiatri della Difesa, nell’ambito del programma di Educazione Continua in Medicina previsto per l’aggiornamento delle professioni sanitarie. Tra i partecipanti presenti anche il Prof. Alberto Siracusano – Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, che ha aperto i lavori – e il Prof. Luciano Onder, giornalista conduttore televisivo e divulgatore scientifico. A rappresentare il mondo dello sport presenti Gonzalo Quesada e Fabio Roselli, Commissari Tecnici rispettivamente della Nazionale Italiana Maschile e Femminile che sono intervenuti in due momenti diversi della giornata con l’intervento di Roselli in programma nella mattinata, mentre Quesada ha aperto i lavori della seduta pomeridiana.  “Nel rugby, come in ogni sport di alto livello, l’aspetto psicologico è determinante quanto quello tecnico e fisico. Una squadra forte non è solo quella che esegue bene i gesti. Una grande squadra è quella dove ogni membro ha un altissimo livello di impegno verso la sua maglia, verso quello che rappresenta e verso i suoi compagni. Una grande squadra è quella che sa reagire alle difficoltà, quella che sa rimanere focalizzata sul piano di gioco anche dopo le azioni molto positive, quella che sa restare unita nei momenti complessi e mantenere sempre fiducia nella preparazione fatta, sul piano e strategie decise e nei loro compagni. Il mio lavoro è anche quello di aiutare i giocatori a sentirsi confidenti e responsabili: quando la testa è lucida e la fiducia è alta, anche la prestazione in campo cambia” ha dichiarato Gonzalo Quesada.  “L’aspetto psicologico col tempo – giustamente – ha avuto uno spazio sempre più importante al pari della preparazione fisica e tecnica. E’ una componente che incide realmente sulla prestazione. Oggi sul tema si ha una consapevolezza molto più ampia: la gestione delle emozioni, della pressione e della fiducia è fondamentale tanto quanto il lavoro in campo. Credo che aiutare gli atleti a stare bene mentalmente significa metterli nelle condizioni migliori per rendere, crescere e affrontare le difficoltà con maggiore equilibrio” ha sottolineato Fabio Roselli.

Nazionali | 18/12/2025

Nazionale Femminile, sono 25 le atlete contrattualizzate da FIR per l’anno solare 2026

La Federazione Italiana Rugby ha ufficializzato la lista delle ventincinque atlete contrattualizzate dall’organo di governo del rugby italiano all’interno del programma di alta prestazione della Squadra Nazionale Seniores Femminile. Il progetto di contrattualizzazione centralizzata, avviato proprio in avvicinamento alla Rugby World Cup in Nuova Zelanda nel post-pandemia, ha segnato una tappa di riferimento per il rugby femminile italiano. Un cammino proseguito nel successivo ciclo iridato e che entra, con il rinnovo 2026, nella terza fase, primo momento del percorso quadriennale verso l’appuntamento mondiale australiano. Nel 2026 il percorso prosegue, con la contrattualizzazione centralizzata a supporto delle atlete, permettendo loro di concentrarsi sull’attività sportiva di alto livello e sugli impegni internazionali. La Nazionale sarà nuovamente protagonista nel Guinness Women’s Six Nations 2026, aprendo ufficialmente il nuovo ciclo mondiale verso l’appuntamento iridato australiano del 2029. Il Direttore Tecnico FIR, Daniele Pacini, ha dichiarato: “Questo rinnovo conferma l’impegno di FIR verso lo sviluppo dell’alta prestazione femminile, offrendo alle atlete uno strumento concreto per concentrarsi con maggiore serenità sull’attività sportiva, conciliandola con maggiore efficacia con i propri percorsi scolastici o professionali. Continueremo a lavorare insieme ai nostri Club per valorizzare al meglio quanto il nostro movimento esprime per favorire l’evoluzione delle atlete, in campo e fuori. Voglio congratularmi con le atlete che entrano a far parte del progetto, firmando il loro primo contratto con la Federazione, ringraziando al contempo tutte quelle giocatrici che hanno partecipato in questi anni al percorso e che, con il loro impegno e la loro abnegazione, hanno permesso al rugby femminile italiano di consolidarsi stabilmente nella top-ten mondiale”. Queste le atlete contrattualizzate per l’anno solare 2026:(in grassetto le atlete al primo anno di contrattualizzazione)  Alia Bitonci (Valsugana Rugby Padova, 10 caps)Gaia Buso (Villorba Rugby, 4 caps)Giada Corradini (Montpellier Herault Rugby, 2 caps)Alyssa D’Incà (Blagnac Rugby, 35 caps)Giordana Duca (Valsugana Rugby Padova, 60 caps)Elena Errichiello (Unione Rugby Capitolina, 1 cap)Valeria Fedrighi (Rugby Colorno, 67 caps)Elisa Giordano (Valsugana Rugby Padova, 78 caps)Francesca Granzotto (Exeter Chiefs, 24 caps)Veronica Madia (Blagnac Rugby, 60 caps)Sara Mannini (Rugby Colorno, 12 caps)Gaia Maris (Valsugana Rugby Padova, 42 caps)Aura Muzzo (LOU Rugby, 58 caps)Vittoria Ostuni Minuzzi (Valsugana Rugby Padova, 44 caps)Alissa Ranuccini (LOU Rugby, 18 caps)Beatrice Rigoni (Sale Sharks, 87 caps)Sara Seye (Ealing Trailfinders, 37 caps)Francesca Sgorbini (ASM Clermont Rugby, 37 caps)Michela Sillari (Valsugana Rugby Padova, 94 caps)Sofia Stefan (RC Toulon, 101 caps)Emma Stevanin (Valsugana Rugby Padova, 27 caps)Sara Tounesi (Stade Bordelais, 52 caps)Silvia Turani (Harlequins, 47 caps)Vittoria Vecchini (Valsugana Rugby Padova, 41 caps)Beatrice Veronese (RC Toulon, 31 caps)

Italia Femminile | 18/12/2025

Ilaria Arrighetti lascia la Nazionale: “È stata la corsia preferenziale per crescere insieme ed esprimermi per come sono realmente”

Rientrata al suo club (lo Stade Rennais) dopo la Rugby World Cup, Ilaria Arrighetti annuncia il suo addio alla Nazionale. Classe 1993, la terza linea di Cernusco sul Naviglio lascia dunque le Azzurre dopo 63 caps conquistati nel corso di tredici anni.  Dall’esordio nel Sei Nazioni 2012 a Rovato, in una vittoria dell’Italia per 29-12 con la Scozia, fino all’ultima apparizione, nella RWC 2025 con la Francia, a Exeter, Arrighetti si è affermata come una delle più importanti atlete della storia del rugby italiano, e un autentico riferimento per compagne di squadra, staff, tifosi e appassionati, che hanno potuto ammirarla nel corso di tre Coppe del Mondo, in un’edizione di WXV e in ben tredici Sei Nazioni, mettendo a segno un totale di sette mete e divenendo capitana in un’occasione (in Italia v Giappone nel 2019 a L’Aquila). “La mia crescita personale è andata di pari passo con quella sportiva”, dice Arrighetti.  “Il percorso in Nazionale mi ha portato a capire molto di me stessa e mi ha permesso di esprimermi per come sono realmente. Non solo i momenti belli, ma anche quelli più duri, come gli infortuni o i momenti negativi, sono stati parte del percorso. Alla fine non contano solo i numeri, ma le esperienze. Sono cresciuta con questa squadra: nel corso degli anni si sono creati rapporti indissolubili, siamo diventate adulte, abbiamo gioito e pianto, sempre insieme. E devo dire che la molla che mi ha sempre spinta in avanti è stata la volontà di poter rappresentare al meglio l’Italia. La carriera nel club è stata importante, ma quando c’è l’inno, quando scendi in campo con la maglia Azzurra, tutta la fatica fatta, tutto l’impegno e il duro lavoro trovano un significato”. Assieme alla carriera da rugbista, Arrighetti ha portato avanti quella professionale, che l’ha portata a diventare una professoressa di italiano a Rennes, città in cui vive dal 2015: “Per anni mi sono presentata dicendo che ero Ilaria Arrighetti, professoressa e rugbista per l’Italia. Ora dovrò trovare un altro modo per presentarmi alle persone (ride, ndr.). Ora seguirò le partite con lo stesso coinvolgimento e con lo stesso calore: mi vedrete festeggiare, arrabbiarmi, tifare, forse con ancor più trasporto. Porterò per sempre memorie indelebili: dal secondo posto nel Sei Nazioni 2019 fino agli scherzi ai membri dello staff durante le Coppe del Mondo, ogni momento vissuto in Nazionale ha avuto e avrà sempre un sapore unico”. Il presidente FIR, Andrea Duodo, ha dichiarato: “È sempre difficile prendere atto dell’addio alla Nazionale di atleti importanti come Arrighetti, ma queste occasioni ci danno la possibilità di rimarcare l’importanza del contributo che persone come Ilaria hanno dato all’intero movimento e a chi ha condiviso con lei una parte del percorso in Azzurro. A lei va il ringraziamento più sentito e un in bocca al lupo per i suoi prossimi impegni, che sono certo porterà avanti - come ha fatto anche con la sua carriera internazionale - con determinazione, caparbietà ed energia. La stessa energia che ha contraddistinto ogni momento della sua esperienza con la nostra Nazionale”.

Italia | 08/10/2025

Una delle tre mete di Vittoria Ostuni Minuzzi contro il Brasile candidata al premio Try of The Year ai World Rugby Awards: votazioni aperte fino all’1 ottobre

La seconda delle tre mete segnate da Vittoria Ostuni Minuzzi (Valsugana Rugby Padova, 44 caps) nella sfida conclusiva del girone D della Rugby World Cup 2025 tra Italia e Brasile è tra le candidate al premio Try of the Year ai World Rugby Awards.  Per il terzo anno consecutivo dunque, la Nazionale Femminile dell’Italia rientra nella competizione per la miglior meta dell’anno: nel 2023 a trionfare fu la marcatura di Sofia Stefan contro l’Irlanda, nel 2024 fu Alyssa D’Incà a figurare nella shortlist (assieme a Lorenzo Pani, per il premio maschile), mentre quest’anno è la volta dell’estremo classe 2001 di Camposampiero, che ha concluso nel migliore dei modi un’azione collettiva iniziata dal break preso in velocità da Valeria Fedrighi.   A contendersi il prestigioso riconoscimento con Ostuni Minuzzi sono l’inglese Jess Breach, la neozelandese Maia Joseph e la figiana Kolora Lomani, scelte da un panel composto dalle ex atlete e ex atleti Rachel Burford, Lena Corson, Dean Mumm e Conrad Smith. Sarà possibile votare fino all’1 ottobre nel sondaggio che accompagna il post di annuncio delle candidate, a questo link (clicca qui)

Italia | 29/09/2025

I giocatori della Federazione Italiana Rugby diventano Campioni FAO 

La Federazione Italiana Rugby (FIR) entra a far parte della comunità dei Campioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) – “FAO Champions”. Insieme, celebreranno l’80º anniversario della FAO con una missione comune: promuovere diete sane,sostenibilità, e ridurre gli sprechi alimentari attraverso la forza dello sport. Annunciata in occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sulle Perdite e gli Sprechi Alimentari, la collaborazione sottolinea l’impegno collettivo del rugby nel promuovere scelte alimentari consapevoli e nel favorire la sostenibilità attraverso il linguaggio universale dello sport. Mentre la FAO celebra otto decenni di azione per una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore e una vita migliore per tutti, la FIR si impegna a coinvolgere atleti, tifosi e comunità in tutta Italia e oltre nel compiere scelte alimentari consapevoli. Il 16 e 17 ottobre, la Federazione – in particolare il Presidente FIR Andrea Duodo, la Vice Presidente Antonella Gualandri, i Centurioni Leonardo Ghiraldini, Sara Barattin e Lucia Gai, insieme a giocatori delle Nazionali maggiori e delle squadre giovanili – parteciperà alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione e alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione per i Giovani presso la sede della FAO a Roma. All’evento, che metterà al centro i giovani, si terrà una sessione di cucina interattiva guidata dallo chef Alessandro Borghese insieme ai giocatori della FIR, un’occasione per far conoscere ai bambini cosa signfica mangiare sano, in modo divertente e pratico. https://www.youtube.com/watch?v=im3NLdvuXT0 Il Vice Direttore Generale della FAO, Maurizio Martina, ha commentato: “Lo sport unisce e ispira. Attraverso collaborazioni come questa possiamo amplificare messaggi fondamentali sull’alimentazione sana, la riduzione dello spreco alimentare e la costruzione di un futuro alimentare sicuro, insieme.” Il Presidente della FIR, Andrea Duodo, ha dichiarato: “Siamo onorati di diventare Campioni della FAO. Il rugby ci insegna che i più grandi traguardi si raggiungono con coraggio, disciplina e lavoro di squadra, principi che vogliamo sostenere nella lotta contro la fame e a favore della sostenibilità.” Il Centurione ed ex Capitano dell’Italia Leonardo Ghiraldini, oggi membro del Consiglio Federale FIR con delega alla Sostenibilità, ha aggiunto: “Il rugby è una scuola di vita. Ci insegna ad avere cura degli altri e ad agire con consapevolezza. Con questa partnership vogliamo ispirare i giovani a comprendere l’impatto delle loro scelte sulla salute, sulle comunità e sul pianeta.”

Impegno Sociale | 29/09/2025

Le Azzurre del passato “annunciano” il XV dell’Italia per la sfida con il Brasile nella RWC a quarant’anni dall’esordio della Nazionale Femminile

Sono passati quarant’anni dallo storico esordio della Nazionale Femminile Italiana di rugby. Un traguardo che non è soltanto memoria sportiva, ma patrimonio di valori e di cultura condivisa. In questo arco di tempo, generazioni diverse di Azzurre si sono passate il testimone, contribuendo a scrivere una storia che oggi continua e che vede le atlete del CT Fabio Roselli protagoniste della Rugby World Cup 2025. Per celebrare questa ricorrenza, in occasione dell’ultimo turno della pool D del Mondiale, è stata ideata un’iniziativa dal forte valore simbolico: la formazione che affronterà il Brasile, domenica 7 settembre alle 15 italiane al Franklin’s Garden di Northampton (diretta su Rai Sport e Raiplay), è presentata da ventitré ex Azzurre. Un gesto che unisce idealmente il passato e il presente: rugbiste di tutte le età, protagoniste dagli anni Ottanta in avanti, hanno prestato la propria voce e la propria immagine per introdurre il XV scelto per sfidare il Brasile in una partita - tra Azzurre e verdeoro - che rappresenta un inedito. Un modo per ribadire il legame che unisce chi ha aperto la strada e chi oggi la percorre, sotto gli stessi colori e con la stessa passione. Dal sostegno della giocatrice più presente di sempre, Sara Barattin, alla “collega centuriona” Lucia Gai, passando per le pioniere che a Riccione, quarant’anni fa, affrontarono la prima partita della Nazionale, tutte insieme, in un ideale abbraccio che parte dall’Italia e arriva fino in Inghilterra, dove la squadra azzurra chiuderà il proprio cammino iridato. https://youtube.com/shorts/N6LWgtxgN-E?si=Cxoa7DFXfUdPbvUi La formazione dell’Italia per la sfida con il Brasile Michela Tondinelli, Azzurra numero 33, introduce: 15. Vittoria OSTUNI MINUZZI (Valsugana Rugby Padova, 43 caps)Sara Barattin, Azzurra numero 113, introduce: 14. Aura MUZZO (LOU Rugby, 57 caps)Erika Morri, Azzurra numero 34, introduce: 13. Giada CORRADINI (Montpellier Herault Rugby, 1 cap)Manuela Furlan, Azzurra numero 125, introduce: 12. Sara MANNINI (Rugby Colorno, 11 caps) Lorena Nave, Azzurra numero 10, introduce: 11. Francesca GRANZOTTO (Exeter Chiefs, 23 caps)Maria Grazia Cioffi, Azzurra numero 129, introduce: 10. Veronica MADIA (Blagnac Rugby, 59 caps)Lucia Gai, Azzurra numero 134, introduce: 9. Alia BITONCI (Valsugana Rugby Padova, 9 caps)Giuliana Campanella, Azzurra numero 63, introduce: 8. Elisa GIORDANO (Capitana, Valsugana Rugby Padova, 77 caps)Alessia Panzarotto, Azzurra numero 158, introduce: 7. Isabella LOCATELLI (Rugby Colorno, 55 caps)Licia Stefan, Azzurra numero 53, introduce: 6. Francesca SGORBINI (ASM Clermont Rugby, 36 caps)Sabrina Melis, Azzurra numero 41, introduce: 5. Alessandra FRANGIPANI (Villorba Rugby, 12 caps)Silvia Pizzati, Azzurra numero 60, introduce 4. Valeria FEDRIGHI (Rugby Colorno, 66 caps)Diletta Veronese, Azzurra numero 126, introduce: 3. Sara SEYE (Ealing Trailfinders, 36 caps)Maria Cristina Tonna, Azzurra numero 15, introduce: 2. Vittoria VECCHINI (Valsugana Rugby Padova, 40 caps)Veronica Schiavon, Azzurra numero 82, introduce: 1. Gaia MARIS (Valsugana Rugby Padova, 41 caps)  A disposizione:Valentina Schiavon, Azzurra numero 92, introduce: 16. Laura GURIOLI (Villorba Rugby, 15 caps)Melissa Bettoni, Azzurra numero 152, introduce: 17. Silvia TURANI (Harlequins, 46 caps)Marta Breda, Azzurra numero 4, introduce: 18. Alessia PILANI (Stade Bordelais Rugby, 8 caps)Leila Pennetta, Azzurra numero 135, introduce: 19. Beatrice VERONESE (RC Toulon, 30 caps)Alice Trevisan, Azzurra numero 140, introduce: 20. Alissa RANUCCINI (LOU Rugby, 17 caps)Silvia Gaudino, Azzurra numero 84, introduce: 21. Sofia STEFAN (RC Toulon, 100 caps)Elisa Facchini, Azzurra numero 86, introduce: 22. Emma STEVANIN (Valsugana Rugby Padova, 26 caps)Paola Berlato, Azzurra numero 2, introduce: 23. Gaia BUSO (Villorba Rugby, 3 caps)

Italia Femminile | 05/09/2025

Italia, Sara Mannini: “È un momento difficile ma il percorso continua, dal Brasile al prossimo Sei Nazioni”

Dopo la cocente sconfitta contro il Sudafrica, costata l’aritmetica eliminazione dalla Rugby World Cup, l’Italia è chiamata a ripartire. La sfida col Brasile di domenica alle 15 non è solo l’epilogo di un Mondiale, ma è il punto di ripartenza di una squadra che ha ancora molto da dire, come spiega Sara Mannini, centro di Colorno e della Nazionale Italiana: “Inutile negare che l’umore non sia dei migliori adesso. Perdere così, e in questo modo perdere anche l’opportunità di andare avanti non è bello, soprattutto perché ci eravamo date un obiettivo diverso. Sicuramente non siamo contente, ma bisogna ripartire dal Brasile per proseguire il nostro percorso, verso il prossimo Sei Nazioni e verso tutto quello che sarà”. Secondo te cosa è mancato contro il Sudafrica? “Non siamo riuscite ad imporre il gioco che volevamo proporre. C’era la voglia, c’era l’intenzione, forse non siamo riuscite ad essere lucide nei momenti chiave, e questo ci ha portate a concedere al Sudafrica delle occasioni che loro hanno sfruttato bene. Sicuramente la loro fisicità ha inciso, così come perdere presto giocatrici come Sara Tounesi e Michela Sillari: forse in quel frangente ci siamo un po’ disunite”. Può aver inciso la pressione di una partita da “dentro o fuori”, soprattutto in un gruppo ricco di giovani come il vostro? “Sicuramente la tensione c’era e sapevamo che per andare avanti dovevamo assolutamente vincere, perché era praticamente un ottavo di finale. Però eravamo riuscite a trasformare la tensione in voglia di fare, in voglia di giocare, di dimostrare che siamo in grado di fare le cose. Purtroppo non è bastato”. Come si affronta una partita come quella contro il Brasile, come si “resetta” tutto? “Si prova a cancellare tutto e ripartire. È difficile, non c’è altro da dire, e non ci sono altre parole per descrivere questo momento. Certo che bisogna rimanere forti, lo sport è fatto anche di questi momenti e bisogna andare avanti. Quello che possiamo fare è sfruttare la lezione di questa sconfitta per ripartire da zero e crescere come squadra a 360 gradi. Rimane comunque una settimana di preparazione per una partita del Mondiale e quindi va affrontata al 100%, anche se l’umore non è ovviamente dei migliori: vogliamo finire al meglio queto torneo per ripartire, quindi lavoreremo come sempre tutta la settimana tra campo, palestra, riunioni, videoanalisi, review”. Cosa significa per voi la partita contro il Brasile? “Sarà un primo passaggio fondamentale, una ripartenza verso il futuro, verso il prossimo Sei Nazioni e tutte le partite che affronteremo da qui in poi. Sappiamo di dover ricostruire e sicuramente questa partita per noi sarà importante: ripartiamo da qui, da noi, perché non si smette mai di andare avanti e di crescere”.

Italia Femminile | 04/09/2025

RWC 2025: la presentazione di Italia-Sudafrica

Calendario alla mano, Italia-Sudafrica è già decisiva. Le Azzurre devono assolutamente vincere per continuare la corsa verso i quarti di finale, fase invece alla quale le Springbok Women accederebbero battendo proprio le Azzurre, ma se non dovessero riuscirci poi la squadra di Roselli avrebbe il definitivo match point contro il Brasile. Di conseguenza, il match è praticamente uno spareggio. La squadra di De Bruin lo sa bene, e non è un caso che la seconda/terza linea Catha Jacobs abbia definito questo match “il più importante della storia del Sudafrica femminile”. L’Italia, che non ha mai perso con le Springbok Women, parte favorita ma dovrà gestire la tensione e l’importanza di un match decisivo. Si gioca domenica 31 agosto alle 16.30 al Community Stadium di York: diretta su Rai Sport e Rai Play. Come arriva l’Italia L’Italia ha esordito con il match più difficile, con la Francia. Il 24-0 di Exeter dispiace soprattutto perché mancando le fasi statiche le Azzurre non sono riuscite a tirare fuori tutto il loro potenziale in una partita che, a dispetto del punteggio, ha visto la squadra di Roselli combattere ed essere competitiva. Le Azzurre devono ripartire dalla grande difesa mostrata con le Bleus e dalle 3 vittorie consecutive con le quali erano arrivate a questo Mondiale, e con più possesso di qualità possono realmente fare la differenza in una partita già decisiva. Il 2025 è stato per l’Italia l’anno della rinascita, sono arrivate vittorie importanti al Sei Nazioni e nei test match, e per quanto difficile questa è una partita che le Azzurre sanno di dover portare a casa e sanno di avere le qualità per farlo. Come arriva il Sudafrica Il Sudafrica ha avuto una grande crescita negli ultimi anni, dimostrata anche con la netta vittoria sul Brasile per 66-6. Le Springbok Women sono una presenza costante al WXV 2 e si stanno dimostrando sempre più competitive: la sfida con l’Italia, per loro, vale un pezzo di storia, perché significherebbe qualificarsi per la prima volta ai quarti di finale di un Mondiale femminile e soprattutto battere per la prima volta una big. Per questo, è lecito aspettarsi una squadra che non lascerà nulla di intentato per provare ad inseguire un sogno. Tutte le informazioni per seguire Italia-Sudafrica Italia-Sudafrica si giocherà domenica 31 agosto alle 16.30 e sarà trasmessa in diretta tv su Rai Sport e in streaming su Rai Play. L’arbitra del match sarà l’australiana Ella Goldsmith, assistita da Precious Pazani (Zimbabwe) e Maria Heitor (Portogallo). Al TMO lo scozzese Andrew McMenemy, al bunker l’irlandese Ian Tempest. RWC 2025: le formazioni di Italia-Sudafrica Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari, 12 Beatrice Rigoni, 11 Alyssa D’Incà, 10 Emma Stevanin, 9 Sofia Stefan, 8 Elisa Giordano (C), 7 Beatrice Veronese, 6 Francesca Sgorbini, 5 Giordana Duca, 4 Sara Tounesi, 3 Sara Seye, 2 Vittoria Vecchini, 1 Silvia Turani A disposizione: 16 Laura Gurioli, 17 Emanuela Stecca, 18 Gaia Maris, 19 Valeria Fedrighi, 20 Alissa  Ranuccini, 21 Alia Bitonci, 22 Sara Mannini, 23 Francesca Granzotto Sudafrica: 15 Nadine Roos, 14 Byrhandré Dolf, 13 Zintle Mpupha, 12 Chumisa Qawe, 11 Ayanda Malinga, 10 Libbie Janse van Rensburg, 9 Unam Tose, 8 Aseza Hele, 7 Sinazo Mcatshulwa, 6 Sizophila Solontsi, 5 Danelle Lochner, 4 Nolusindiso Booi (C), 3 Babalwa Latsha (VC), 2 Lindelwa Gwala, 1 Sanelisiwe Charlie A disposizione: 16 Micke Gunter, 17 Yonela Ngxingolo, 18 Nombuyekezo Mdliki, 19 Vainah Ubisi, 20 Lerato Makua, 21 Catha Jacobs, 22 Eloise Webb, 23 Aphiwe Ngwevu

Italia Femminile | 31/08/2025

RWC, la formazione dell’Italia per la sfida di domenica con il Sudafrica

La Nazionale Femminile sta preparando a York la sfida valida per la seconda giornata della pool D della RWC 2025. Avversaria di giornata sarà il Sudafrica, che nella prima uscita nel torneo ha battuto il Brasile con il risultato di 66-6. Per una sfida intensa (che sarà possibile seguire domenica 31 agosto all 16.30 in diretta su Rai Sport e Raiplay), contro una squadra che le Azzurre hanno affrontato solo tre volte nella storia (nel 2018, 2023 e 2024), coach Roselli e il suo Staff optano per un XV rodato, che dosa l’esperienze di atlete come Sofia Stefan, che scendendo in campo a York domenica entrerà nel club dei Centurioni FIR, raggiungendo Sergio Parisse, Martin Castrogiovanni, Alessandro Zanni, Andrea Lo Cicero, Alessandro Troncon, Mauro Bergamasco, Marco Bortolami, Leonardo Ghiraldini, Sara Barattin e Lucia Gai.  Al di là di Stefan, che si appresta a celebrare un traguardo storico, arrivato nel palcoscenico più importante del rugby globale, l’Italia sfiderà il Sudafrica con una prima linea composta da Turani, Vecchini e Seye, seconda linea con Tounesi e Duca, terza linea con Sgorbini, Veronese e Giordano. Emma Stevanin affiancherà Sofia Stefan in mediana; i centri saranno Beatrice Rigoni e Michela Sillari, mentre il triangolo allargato sarà composto da D’Incà, Muzzo e Ostuni Minuzzi.  In panchina andranno Gurioli, Stecca, Maris, Fedrighi, Ranuccini, Bitonci, Mannini e Granzotto. Dopo una prova molto consistente in difesa con la Francia, il coach che cura questo aspetto, Francesco Iannucci, fa il punto in vista della partita con il Sudafrica: “Quello che è successo nella scorsa partita ci ha dato fiducia per costruire delle basi, ma non conta: quello che conta è la sfida incredibile che abbiamo davanti e che abbiamo preparato con entusiasmo e con un focus molto centrato sui nostri punti di forza e su ciò che dovevamo sistemare dopo la Francia. Conosciamo il Sudafrica, ma soprattutto conosciamo noi stesse: abbiamo grande fiducia nelle ragazze e in ciò che vogliamo creare”. La formazione delle Azzurre per Italia v Sudafrica  15 Vittoria OSTUNI MINUZZI (Valsugana Rugby Padova, 42 caps) 14 Aura MUZZO (LOU Rugby, 56 caps) 13 Michela SILLARI (Valsugana Rugby Padova, 93 caps) 12 Beatrice RIGONI (Sale Sharks, 86 caps) 11 Alyssa D’INCÀ (Blagnac Rugby, 34 caps) 10 Emma STEVANIN (Valsugana Rugby Padova, 25 caps)9 Sofia STEFAN (RC Toulon, 99 caps)8 Elisa GIORDANO (Capitana, Valsugana Rugby Padova, 76 caps) 7 Beatrice VERONESE (Valsugana Rugby Padova, 29 caps)6 Francesca SGORBINI (ASM Clermont Rugby, 35 caps) 5 Giordana DUCA (Valsugana Rugby Padova, 59 caps)4 Sara TOUNESI (Stade Bordelais Rugby, 51 caps)3 Sara SEYE (Ealing Trailfinders, 35 caps)2 Vittoria VECCHINI (Valsugana Rugby Padova, 39 caps)1 Silvia TURANI (Harlequins, 45 caps)A disposizione:16 Laura GURIOLI (Villorba Rugby, 16 caps)17 Emanuela STECCA (Villorba Rugby, 19 caps)18 Gaia MARIS (Valsugana Rugby Padova, 40 caps)19 Valeria FEDRIGHI (Rugby Colorno, 65 caps)20 Alissa RANUCCINI (LOU Rugby, 16 caps) 21 Alia BITONCI (Valsugana Rugby Padova, 8 caps)22 Sara MANNINI (Rugby Colorno, 10 caps)23 Francesca GRANZOTTO (Exeter Chiefs, 22 caps) I PROSSIMI IMPEGNI DELLE AZZURREDomenica 31 agosto 2025, ore 16:30, York, York Community Stadium, Rugby World Cup England 2025 – II giornataItalia v SudafricaDomenica 7 settembre 2025, ore 15:00, Northampton, Franklin’s Garden, Rugby World Cup England 2025 – III giornataItalia v Brasile

Italia Femminile | 29/08/2025

Italia, Aura Muzzo: “Il Sudafrica è cresciuto, ma noi ci siamo. Ripartiamo dalla difesa contro la Francia”

Seconda tappa del viaggio dell’Italia alla Rugby World Cup 2025: York, dove domenica 31 agosto alle 16.30 (diretta Rai Sport e Rai Play) le Azzurre giocheranno il secondo match del girone D contro il Sudafrica. È già una sfida decisiva, perché dopo la sconfitta contro la Francia per 24-0 all’esordio l’Italia sa di non poter più sbagliare: “Sappiamo di affrontare una sfida decisiva e tutto il gruppo è consapevole dell’importanza delle prossime due partite per il nostro cammino mondiale. Tensione? Alla fine è soggettivo. Alcune ragazze non la sentono, altre sì, altre magari più avanti, ognuna vive la partita a suo modo, ma siamo tutte consapevoli – e questo è quello che conta – di quanto questa partita sia importante” racconta Aura Muzzo, ala delle Azzurre e del Lione. Com’è iniziata questa seconda settimana? “Sta andando tutto bene. Questi primi giorni sono stati dedicati al recupero dopo il match con la Francia e soprattutto alla revisione della partita: abbiamo analizzato cosa è successo e ci siamo già focalizzate sulla prossima partita e sul prossimo obiettivo, il Sudafrica”. Cosa è venuto fuori dalla revisione del match con la Francia? “Sicuramente ci portiamo dietro da questa partita una buona prestazione difensiva. Siamo consapevoli di aver difeso bene e di aver risposto a una prova durissima, e alla fine siamo riuscite a non concedere il bonus offensivo alla Francia. Certo, dobbiamo lavorare tanto su molti altri aspetti: abbiamo avuto troppo poco possesso, ed è stato un peccato perché quando siamo riuscite ad avere il pallone in mano si sono viste delle cose positive. Bisogna dare merito alla Francia di essere riuscita a bloccare quelli che sono i nostri punti di forza, riuscendo ad avere più possesso di noi”. Come sta procedendo l’avvicinamento al Sudafrica? Si sente la pressione di una partita da dentro o fuori? “Sarà una sfida bella e stimolante. C’è tanta voglia di riscattare la sconfitta contro la Francia: più riusciremo ad essere ‘noi’, a mettere in campo la nostra identità, più saremo efficaci in campo. Sappiamo che dal punto di vista fisico sarà una sfida molto dura, ma sappiamo anche di avere le qualità per poter essere pericolose. Il Sudafrica ha fatto un grande percorso di crescita in questi anni: il nostro obiettivo non deve essere adattarci alle loro caratteristiche, ma far venire fuori al meglio le nostre”. È il tuo terzo Mondiale, dopo quello in Irlanda nel 2017 e in Nuova Zelanda nel 2022: cosa è cambiato in questi anni? “Sicuramente affronto questa competizione con una consapevolezza diversa. Nel primo Mondiale, nel 2017 in Irlanda, non ho mai giocato ma è stata un’esperienza pazzesca che mi ha permesso di crescere a una velocità che non avevo mai provato prima, anche grazie a tante persone che erano lì con me e che sono state fondamentali nel farmi crescere: prima tra tutte Sara Barattin, una persona che ancora oggi è importantissima per me. E poi Maria Grazia Cioffi, Alice Trevisan, Paola Zangirolami, Manuela Furlan, Melissa Bettoni, queste ultime due per più tempo perché hanno giocato anche il Mondiale successivo. Sicuramente avrò dimenticato qualche nome, ma tutte le ragazze con cui ho giocato hanno lasciato un segno. Nel 2022 ero già più consapevole del mio ruolo - anche dal punto di vista tecnico - e l’ho vissuto in un altro modo, pur essendo stato comunque un altro tassello importante della mia crescita. Anche in questo caso il gruppo è stato fondamentale per me, perché alla fine il rugby è uno sport di squadra e si cresce, si vince e ci si diverte insieme. Per quanto riguarda questo terzo Mondiale chissà quale viaggio mi riserverà, a fine percorso saprò dare una risposta (ride, ndr)”.

Italia Femminile | 26/08/2025