Dublino – Partita dura per la mischia italiana a Edimburgo, che dopo un buon primo tempo contro la Scozia ha accusato delle difficoltà nella ripresa, cedendo gradualmente il passo. Il pilone destro dell’Italia e di Perpignan Pietro Ceccarelli ha analizzato sia la prestazione complessiva degli Azzurri, sia quella della prima linea, in cui è stato protagonista con alcune mischie fondamentali vinte nel primo tempo, tra cui quella che ha permesso di chiudere in vantaggio all’intervallo.
Pietro, è stata la partita che vi aspettavate?
“Ci aspettavamo una partita dura, del resto la Scozia è quinta nel ranking mondiale, e c’era un po’ di ruggine da togliere essendo la prima uscita. C’è ancora da lavorare e sapevamo che alcune cose non sarebbero state perfette. La delusione però resta ed è tanta, perché abbiamo chiuso il primo tempo in vantaggio (6-5) e non succedeva da tempo. Con un po’ di precisione in più avremmo potuto vincere la partita, o almeno chiudere entro il break”.
Effettivamente 25-13 è parso un risultato un po’ eccessivo…
“Sì, anche perché sia noi che loro eravamo alla prima partita, ma comunque il pomeriggio di sabato ci ha dato molti spunti su cui lavorare e ci permetterà di affinare i dettagli in vista della Coppa del Mondo”.
Che partita è stata davanti? Quanto è stata importante la mischia, nel bene e nel male, in questo match?
“In mischia è sempre dura. Le mischie sono fondamentali non solo per la lotta davanti in sé, ma perché ti permettono di avere una conquista pulita e un attacco avanzante anche con i trequarti. E poi ti permettono anche di guadagnare calci di punizione, come quello con cui siamo andati davanti alla fine del primo tempo. Nel secondo tempo abbiamo patito un po’ il cambio della loro prima linea, e questo ci ha messi in difficoltà. Era una cosa che non doveva assolutamente succedere, avremmo dovuto trovare il modo di reagire, ma come detto era la prima partita e non ci sono ancora tutti gli automatismi che servono”.
Ti abbiamo visto parlare con l’arbitro O’Keeffe nel primo tempo e poi vincere due mischie di fila: cosa vi siete detti?
“Credo che la comunicazione con gli arbitri sia fondamentale. Il direttore di gara non discute: un giocatore deve solo capire e lavorare insieme a lui, bisogna capire quale margine vuole in mischia ed è quello che abbiamo provato a fare. Inizialmente non capivamo alcune decisioni, quindi abbiamo lavorato con l’arbitro, parlandone, per capire come potevamo reagire. Nel secondo tempo invece credo sia mancata un po’ di malizia da parte nostra nel contrastare gli scozzesi, ma come detto prima, trattandosi del primo test, non siamo ancora pienamente rodati negli automatismi”.
Un giudizio complessivo su questa prima uscita?
“Chiaramente quando si perde non si può essere soddisfatti, ma quello in realtà non bisogna esserlo mai del tutto, per poter migliorare. Abbiamo perso 25-13 in una partita che poteva essere abbordabile, abbiamo commesso degli errori che sono normali in un primo test, ma bisogna fare in modo di ridurli col passare delle partite. In particolare, abbiamo bisogno di più precisione e più disciplina”.
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