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LEONARDO ED EDOARDO, FRATELLI AZZURRI

Italia U20 |

112571767A MENO DI UN MESE DAI MONDIALI U20, IL VICE-CAPITANO DELLA NAZIONALE MAGGIORE A CONFRONTO CON IL FRATELLO MINORE ED AZZURRINO, EDOARDO
Padova – Uno flanker, l’altro tallonatore. Entrambi di cognome fanno Ghiraldini. Il primo è Edoardo, il più piccolo, che fra un mese disputerà il Junior World Championship in Italia; il secondo è Leonardo, il più grande, che a settembre-ottobre sarà impegnato nella Coppa del Mondo di rugby in Nuova Zelanda.

Fratelli, sette anni di differenza, entrambi nati a Padova. Il primo gioca nella squadra under 20 del Petrarca e si sta formando all’Accademia “Ivan Francescato” di Tirrenia, l’altro – che ha cominciato la carriera sempre a Petrarca – ha appena terminato con successo la prima stagione in Celtic League con il Benetton, dopo aver vinto due scudetti: uno a Calvisano nel 2008, l’altro a Treviso nel 2010.

I fratelli Ghiraldini oltre al nome e alla passione, condividono la maglia azzurra: Edoardo è stato convocato per il raduno di Tirrenia dal 22 al 25 maggio durante il quale sarà scelta la rosa che parteciperà al Mondiale Under 20, Leonardo – 37 caps con la Nazionale Maggiore – è stato chiamato per il raduno che si terrà a Cesena dal 24 al 26 maggio in preparazione alla Coppa del Mondo.

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Un legame molto forte quello tra i due fratelli, protagonisti del panorama nazionale della palla ovale. “Abbiamo un bellissimo rapporto – racconta Edoardo – parliamo sempre di rugby, ma anche di altro, della nostra vita, dei nostri interessi. Fin da quando sono piccolo, ho spesso sentito il “peso” della fama di mio fratello, dapprima a Petrarca, poi nella Nazionale. All’inizio mi creava qualche timore, però oggi non mi crea problemi: siamo due persone diverse”.

Leonardo ha seguito Edoardo al Sei Nazioni under 20 e viceversa, “Sono contento che entrambi siamo riusciti a portare a casa un successo con le rispettive selezioni: noi contro la Francia, loro contro la Scozia – spiega il tallonatore, vice –capitano della Nazionale Maggiore – Credo che giocare i Mondiali in casa per l’Under 20 dell’Italia, sia un’opportunità bellissima, soprattutto in Veneto, terra storicamente legata alla tradizione della palla ovale. Il livello è altissimo, basti pensare che molti giovani giocatori, sono già impegnati nei massimi campionati internazionali. Ci sarà l’occasione di vedere dal vivo il futuro del rugby mondiale. Sarà un bellissimo appuntamento, ne sono sicuro, invito tutti gli appassionati a venire a vedere questa manifestazione”.

Nati rugbisticamente entrambi come flanker, oggi Leonardo è tallonatore. “Un po’ me lo invidia – dice Edoardo – il passaggio di ruolo non è stato facile per lui. Io invece mi trovo molto bene nella mia posizione, devo migliorare la fase di attacco, mentre sono più sicuro e mi diverto di più in difesa”.

Cresce per entrambi la tensione in vista dei rispettivi Mondiali. “A volte è pressante pensarci, – spiega Edoardo – ma deve essere un’emozione stupenda giocare a pochi chilometri da casa. Siamo inseriti in un girone di ferro. Non è sicuramente dei più facili. Non è, soprattutto, un inizio facile quello contro la Nuova Zelanda, mentre speriamo di fare due bellissime gare contro Argentina e Galles”.
Il pronostico di Leonardo è che “l’Under 20 raccolga i frutti di un ottimo lavoro che sta già facendo da tempo. Conosco personalmente Andrea Cavinato, allenatore della Nazionale, è una guida molto preparata. Devono ripartire dal buon Sei Nazioni disputato, curare i dettagli, rimanere sereni e soprattutto divertirsi. Per quanto riguarda il nostro percorso – prosegue Leonardo – l’obiettivo è raggiungere i quarti di finale per completare con successo il lavoro iniziato con Nick Mallett”.
Il fratello maggiore seguirà il minore? “Spero che venga, almeno in occasione di qualche gara che si disputerà vicino a casa, ma in cuor mio sono certo ci sarà. Altrimenti, vediamo se riuscirò a seguirlo anche io in Nuova Zelanda”. Peccato che Edoardo dovrà darsi da dare su un altro campo in quelle settimane: dovrà impegnarsi sui libri per affrontare la temuta prova di maturità e ottenere il diploma al liceo scientifico. Leonardo promette: “Certo che ci saro’, verrò a vedere l’Italia soprattutto per far sentire il mio sostegno anche fuori dal campo”.
di Alice Sponton – Ufficio Stampa JWC “Italy 2011”