Bourgoin-Jallieu – Quando si parla della preparazione di una partita, spesso si pensa esclusivamente al lavoro sul campo, tralasciando quella che in realtà è una parte fondamentale del lavoro settimanale: la video analisi. I giocatori hanno a disposizione database completissimi su tutte le giocate degli avversari, grazie al grande lavoro dello staff, e sono sempre più responsabilizzati ad intervenire in prima persona durante le riunioni. Come funziona questo processo? Lo ha spiegato il video analyst dell’Italrugby, Massimo Lombardo.
A livello di analisi video, com’è la settimana ‘tipo’ in Nazionale, quindi il percorso tra l’analisi dell’ultimo match e quello successivo?
“Prendiamo ad esempio l’ultima partita contro il Giappone. Subito dopo il termine del match facciamo un’analisi collettiva e individuale della prestazione. Durante la notte analizziamo le giocate, le azioni, i lanci di gioco, l’efficacia di gruppo e individuale, in modo da dare ai ragazzi appena svegli la mattina dopo un report sulla loro prestazione e un feedback tecnico agli allenatori. Successivamente facciamo delle riunioni sia collettive che di reparto: attacco, difesa, mischia, touche. Questo nei primi due giorni, poi chiudiamo la review della partita precedente e iniziamo con la preview degli avversari successivi, alla quale noi analisti abbiamo cominciato a lavorare già da prima. Analizziamo il loro attacco, la loro difesa, come giocano in prima fase, come si muovono in campo, il loro gioco al piede e tutte le varie situazioni. Durante la settimana ci sono delle riunioni collettive e di reparto dove prepariamo la partita successiva.
Una volta uscita la formazione degli avversari come si svolgono le analisi finali?
“Già da prima abbiamo a disposizione tutti i dati degli avversari in base alle formazioni delle loro ultime partite, per cui siamo tutti preparati da subito. Quando poi dichiarano i 23 che scendono in campo provvediamo a fornire ai giocatori clip individuali degli avversari, in base al ruolo e alle esigenze. Ad esempio le prime linee vogliono vedere come gli avversari ingaggiano in mischia, i centri e mediani come si muovono i loro compagni di ruolo, eccetera. In ogni caso, si arriva all’annuncio della formazione già con una piena conoscenza degli avversari.
Nel periodo di preparazione alla Rugby World Cup su cosa vi siete concentrati?
“Verso il Mondiale abbiamo lavorato molto su noi stessi, analizzando il nostro sistema offensivo e difensivo. Le 4 partite le abbiamo preparate meno strategicamente rispetto a un Sei Nazioni o a una Coppa del Mondo, perché volevamo concentrarci sulle nostre prestazioni. Adesso invece torneremo a studiare gli avversari come facciamo sempre”.
Come sarà l’approccio alle 4 avversarie del Mondiale?
“L’approccio è sempre lo stesso: noi crediamo molto nella nostra prestazione e nel nostro gioco. Poi ovviamente in ogni partita si inseriscono delle ‘giocate strike’, delle cose nuove pensate per quell’incontro, ma il nostro sistema offensivo non viene mai stravolto”.
Come si pongono i ragazzi rispetto alla video analisi?
“Negli anni la video analisi è cambiata molto. Noi lavoriamo per fornire ai giocatori un database completo: gli avanti, ad esempio, hanno tutti i dati possibili sulla touche, la mischia e la conquista degli avversari; i trequarti hanno a disposizione tutti i dati sulle giocate avversarie, sia dalle fasi statiche che in campo aperto. Adesso sono i ragazzi a gestire le riunioni: i leader dell’attacco propongono i lanci di gioco, i leader della difesa pongono il focus sulle giocate che gli avversari fanno più spesso e sui loro giocatori chiave.
Quali sono i leader?
“La cosa bella è che in realtà tutti possono intervenire e proporre e davvero tutti lo fanno, ed è un modo anche per responsabilizzarli. Tutti i ragazzi lavorano tantissimo al computer e hanno tutti i mezzi online per vedere ogni cosa di cui hanno bisogno. Poi ci sono dei giocatori più esperti che intervengono più spesso, ad esempio Nacho Brex per la difesa. Per l’attacco solitamente intervengono i mediani, in particolare i 10, quindi Tommy Allan e Paolo Garbisi. Per la touche ci sono Ruzza e Lamaro. Come detto, però, per ogni partita gli interventi sono vari, soprattutto in una fase di preparazione in cui abbiamo giocato sempre con formazioni diverse.
Come vi interfacciate con lo staff tecnico?
“Siamo molto fortunati perché siamo davvero parte integrante dello staff tecnico, per cui quando proponiamo qualcosa viene sempre ascoltata. Ad esempio, avevamo proposto dei lanci di gioco per la partita vinta contro l’Australia che poi sono stati eseguiti in campo. Ogni partita è una proposta costante sia da parte nostra, sia da parte dello staff tecnico: si mette insieme tutto e si crea un piano di gioco”.
Completa la registrazione