PREMI ALLA CARRIERA PER BORTOLAMI, LO CICERO MASI E TONDINELLI
Roma – Un riconoscimento alla dedizione dimostrata alla maglia azzurra: la Federazione Italiana Rugby prosegue nel solco inaugurato nello scorso RBS 6 Nazioni da Mauro Bergamasco, fresco di partecipazione alla sua quinta Rugby World Cup, per celebrare le sue atlete ed i suoi atleti che più hanno contribuito alla causa del rugby italiano in occasione dei grandi appuntamenti internazionali nella Capitale.
Sabato pomeriggio, prima del calcio d’inizio del Crédit Agricole Cariparma Test Match contro i Campioni del Mondo della Nuova Zelanda, il Presidente federale Alfredo Gavazzi, insieme ai Consiglieri Federali Erika Morri e Paolo Vaccari ed alla responsabile del settore femminile Maria Cristina Tonna, scenderà sul prato dell’Olimpico per consegnare il premio alla carriera a quattro stelle del rugby italiano, alcuni tra i giocatori più presenti nella storia delle Nazionali.
Michela Tondinelli sarà la prima donna a ricevere il premio alla carriera FIR dopo aver concluso due anni fa uno straordinario percorso che l’ha portata ad indossare per ottantasei volte la maglia dell’Italdonne lungo un cammino inaugurato nel 1990 contro l’Inghilterra e concluso 23 anni più tardi, contro la Spagna, nel 2013.
Dopo di lei, a ricevere l’ovale di legno intagliato scelto come riconoscimento alle più prestigiose carriere internazionali, saranno tre Azzurri che hanno diviso per oltre un decennio lo spogliatoio dell’Italia collezionando complessivamente 308 caps: Marco Bortolami, per la prima volta capitano della Nazionale in carriera nel 2002 proprio contro la Nuova Zelanda e 112 caps, Andrea Lo Cicero secondo atleta italiano dopo Troncon ad infrangere il muro dei 100 caps ed Andea Masi, quattro Rugby World Cup all’attivo ed una carriera internazionale durata 16 anni, sono gli altri atleti a cui verrà consegnato il premio prima di Italia v All Blacks.
“La tradizione è uno dei nostri valori istituzionali ed è per noi motivo di grande orgoglio poter tributare il giusto riconoscimento a chi ha rappresentato con passione, professionalità ed impegno la maglia della Nazionale ed il nostro movimento. Michela, con una delle carriere internazionali più lunghe nella storia del nostro sport, è stata per oltre due decenni un esempio per tutte le Azzurre; Marco, Andrea e Masò sono stati non solo dei grandissimi giocatori e dei grandi interpreti dei rispettivi ruoli, ma hanno offerto con le loro esperienze oltreconfine un’immagine estremamente positiva del rugby italiano e sono stati un modello da seguire per migliaia di giovani praticanti” ha dichiarato il Presidente della FIR, Alfredo Gavazzi.
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