Roma – Due giorni separano la Nazionale Italiana Rugby dall’inizio del secondo raduno a Pergine Valsugana in preparazione alla Rugby World Cup in Giappone 2019.
Gli Azzurri si ritroveranno in Trentino a partire da domenica 23 fino a mercoledì 26 giugno per proseguire il programma di allenamenti individuato dallo staff tecnico che ha come obiettivo quello di raggiungere una forma fisica ottimale – con carichi che andranno in graduale aumento e sempre più personalizzati in base ai bisogni dei singoli giocatori – e prepararsi nel migliore dei modi per il Mondiale in Sol Levante: “Abbiamo un obiettivo molto chiaro e ambizioso per questo gruppo – ha dichiarato Pete Atkinson, Responsabile della performance Atletica per l’Italia – quello di diventare la squadra più forte nella storia del rugby italiano. Per farlo dobbiamo passare il girone. Per raggiungerlo abbiamo bisogno di un livello di preparazione molto alto, a sua volta il migliore nella storia della nostra nazionale. Il primo obiettivo che abbiamo nella preparazione dei giocatori è che loro innanzitutto siano disponibili e che possano allenarsi ogni giorno, migliorare le proprie skills fisiche, tecniche e tattiche e che tutti siano disponibili ad allenarsi ad alto livello per sostenere il livello di gioco che noi vorremmo avere.
Il secondo obiettivo è quello di migliorare la propria performance potenziale conquistando una forma fisica sempre migliore diventando più forti, veloci e agili. Abbiamo una grande opportunità nei prossimi due mesi per influenzare entrambi questi aspetti.
Credo che la collaborazione che abbiamo con Zebre e Benetton è fondamentale. Abbiamo circa l’80-90% dei giocatori nelle due franchigie e possiamo lavorare a stretto contatto con i due staff visionando i giocatori ogni settimana e migliorare la collaborazione con loro.
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Abbiamo trascorso tantissimo tempo nelle ultime sei-otto settimane con i miei colleghi dei due staff per raccogliere informazioni sui singoli giocatori dei due gruppi circa la loro forma fisica cercando di convogliare ogni dettaglio in programmi personalizzati. Sappiamo che se vogliamo mantenere un alto livello di preparazione non possiamo fornire ai singoli giocatori non possiamo fornire loro dei programmi che non siano individuali. Quindi ogni giocatore deve allenarsi seguendo il proprio piano e i bisogni individuali.
Non faremo nulla di strano o insolito come allenarci con le truppe speciali, ma ci alleneremo per giocare un rugby migliore. Dopo ogni raduno possiamo evidenziare i progressi avendo a disposizione programmi sempre più specifici. Ci saranno delle giornate di lavoro con carichi di lavoro molto alti e altre con carichi minori. Noi seguiremo questa oscillazione nel tempo in base anche ai bisogni dei singoli giocatori. E’ così che noi pensiamo di raggiungere la vetta della montagna” ha concluso Atkinson.
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