Udine – Consapevoli del peso specifico di una sconfitta così larga, ma pronti a dimostrare sul campo già la prossima settimana di poterne fare tesoro preparando la grande sfida di Genova alla Georgia: Gonzalo Quesada e Michele Lamaro hanno risposto schiettamente alla stampa presente numerosa alla conferenza del BluEnergy Stadium, riconoscendo appieno sia il meriti dei Pumas, sia i demeriti Azzurri.
Gonzalo Quesada (head coach Italia): “Queste sconfitte così larghe lasciano il segno, sono dolorose, ma oggi credo che il divario nel punteggio non traduca correttamente la differenza di livello tra le due squadre. L’Argentina è stata estremamente pragmatica, cinica, noi abbiamo commesso degli errori decisivi, indirizzando il match in un certo modo già nella fase iniziale. È vero che la squadra non giocava assieme da luglio e che non abbiamo avuto molto tempo per ritrovarci e lavorare in profondità: è chiaro che c’è bisogno di ricostruire certe dinamiche, i Pumas sono insieme da tre mesi, vengono da vittorie importanti nel Championship, e questo ha avuto un impatto notevole sul match. Adesso dovremo rientrare a Roma, per poi spostarci su Genova nei prossimi giorni: tutto il nostro focus è sulla Georgia”.
Michele Lamaro (capitano Italia): “Piccola storta alla caviglia, nulla di serio. Ora dobbiamo prepararci al meglio contro una squadra come la Georgia che contro di noi ha sempre molta fame, ripartendo da quello che il match di oggi ci lascia come coordinate generali. Sarà fondamentale recuperare fisicamente, ma soprattutto mentalmente, quell’unità del gruppo fondamentale per scendere in campo a Genova al massimo delle nostre possibilità”.
GQ: “Nella revisione del match dobbiamo chiaramente analizzare la nostra strategia, l’Italia ha qualità e non è stata presunzione la volontà di tentare il gioco alla mano, però è vero che in alcuni passaggi avremmo dovuto alternare di più il gioco al piede. Ci lavoreremo, siamo consapevoli delle nostre qualità e del lavoro da fare”.
ML: “Sul breakdown bravi loro a sporcare tanti palloni, ma anche demerito nostro per non aver gestito meglio questa area del gioco. Anche con l’arbitro abbiamo sicuramente commesso l’errore di non rendere più evidenti alcuni loro atteggiamenti davvero al limite della legalità, cosa che probabilmente avrebbe trasformato dei turn-over a loro favore in punizioni a favore nostro”.
GQ: “Loro hanno deciso di mettere tantissima pressione in ogni punto di incontro, come ha detto Mitch colpa nostra non aver evidenziato alcuni loro atteggiamenti al limite. Chiaro che con le nuove regole sulle protezioni dei calci alti non siamo stati efficaci, questo aspetto va verificato e migliorato. 50 punti sono pesanti, ma proprio i Pumas hanno preso questa estate questa tariffa con gli All Blacks andando poi a giocare un grande match subito dopo con l’Australia, Anche noi possiamo reagire allo stesso modo, questo gruppo ha le qualità per farlo”.
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