©2023 Federazione Italiana Rugby

Torna indietro

Italia: una difesa da perfezionare e un attacco che dà fiducia. L’analisi del Sei Nazioni degli Azzurri

Italia Nazionali News |

L’Italia ha chiuso il Sei Nazioni 2025 al quinto posto con una vittoria, 4 sconfitte e 5 punti, maturati dal successo contro il Galles e dal bonus conquistato contro l’Irlanda. Gli Azzurri hanno quindi confermato il piazzamento del 2024, pur con qualche punto in meno, rimanendo per il secondo anno di fila davanti al Galles (battendolo nello scontro diretto per la terza volta in quattro anni) e – pur in un torneo tra alti e bassi – confermando di poter essere una squadra pericolosa per tutte le avversarie.

Le novità in attacco

L’Italia ha giocato un Sei Nazioni in crescendo soprattutto dal punto di vista dell’attacco. La squadra di Quesada non era riuscita ad esprimersi al meglio contro la Scozia, poi con il Galles è stata costretta a cambiare piano di gioco all’ultimo momento a causa del maltempo, giocando una partita di grande carattere nonostante le condizioni poco favorevoli. Contro Francia, Inghilterra e Irlanda però si sono visti i lanci di gioco su cui Quesada puntava tantissimo e hanno portato a un grande miglioramento della pericolosità offensiva degli Azzurri, con giocatori come Menoncello e Capuozzo sempre protagonisti e un Monty Ioane che si è calato bene nel ruolo di “disturbatore”, andando a disturbare la ricezione degli avversari sui calci dalla base e sugli un&under.

Le difficoltà nei secondi tempi

D’altro canto, il problema principale del Sei Nazioni dell’Italia è stato la difesa, in particolare nel secondo tempo. Gli Azzurri hanno sempre giocato delle prime frazioni di livello, tenendo testa ai ritmi folli imposti da Scozia e Francia, dominando il Galles e giocando alla pari con Inghilterra e Irlanda. Gli errori commessi nella ripresa, però, sono costati tanto in termini di punteggio, con Francia e Inghilterra che nel secondo tempo hanno preso il largo sfruttando ogni minimo errore degli Azzurri e chiudendo con dei distacchi anche eccessivi rispetto al valore mostrato dall’Italia in questo Sei Nazioni. Proprio le difficoltà nel secondo tempo hanno impedito all’Italia di conquistare più punti di quanti ne ha effettivamente ottenuti, considerando che gli Azzurri sono andati vicini al bonus difensivo con la Scozia e a una sola meta da quello offensivo con Francia e Inghilterra. Alla fine, anche le statistiche confermano l’Italia come quinta forza del torneo, essendo quinta anche per numero di punti fatti (106) e per numero di punti subiti (188).

Gioco al piede

Tra i miglioramenti principali, va sicuramente registrato quello nel gioco al piede. L’Italia è la seconda squadra del torneo per numero di calci (160 contro i 183 dell’Inghilterra) e spesso è riuscita a vincere la battaglia aerea o a mettere pressione ai ricevitori, in particolare contro Galles e Irlanda. Inoltre, grazie soprattutto alla precisione di Tommaso Allan, l’Italia è stata la seconda squadra del Sei Nazioni (dietro all’Inghilterra) per percentuale di riuscita nei piazzati, comprese le trasformazioni: gli Azzurri hanno piazzato con l’81.48% di efficacia.

Crescita e continuità

In questo senso, proprio nell’ultima partita contro l’Irlanda si è registrata la crescita che serviva, con l’Italia che non solo è riuscita a fare il suo gioco per 80 minuti (pur avendone giocati 30 con un uomo in meno) ma che è anche cresciuta nel finale di partita, accorciando con la meta di Varney e attaccando nel finale alla ricerca della meta del pareggio e del possibile sorpasso. Esattamente quello che serviva a Quesada e al suo staff per impostare al meglio il prosieguo del 2025, nonostante la palpabile delusione per una vittoria che a un certo punto sembrava alla portata, come dichiarato dal tecnico stesso. Proprio sulla continuità gli Azzurri dovranno continuare a lavorare: ad esempio, la percentuale di efficacia nei placcaggi è tutto sommato buona (85.52%, quarta nel torneo) ma è stata condizionata dai secondi tempi contro Francia e Inghilterra, altrimenti sarebbe stata ancora più alta. Infatti, l’Italia è la formazione che ha effettuato più placcaggi nel Sei Nazioni 2025 (839) ma anche quella che ne ha sbagliati di più (142)