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Italia, Paolo Garbisi: “Nessuno è contento del risultato, ma abbiamo tanti margini di miglioramento”

Italia Nazionali News |

Un successo sfiorato che dà un lato rende orgogliosi, dall’altro lascia tanto amaro in bocca. Gli Azzurri ripartono da questo Italia-Inghilterra, terminato 27-24 per gli inglesi, per lanciarsi verso la sfida che sulla carta è la più difficile del torneo: domenica si gioca a Dublino, contro l’Irlanda detentrice del Grande Slam e che nella prima giornata ha demolito la Francia a Marsiglia. “La partita di Roma ci lascia tanta amarezza. Nessuno è contento del risultato” ha commentato Paolo Garbisi, mediano d’apertura dell’Italia e del Montpellier: “Certo, ci sono degli aspetti positivi nella nostra prestazione, altrimenti non saremmo stati così vicini nel punteggio. Allo stesso modo, però, ci sono delle cose da migliorare, altrimenti avremmo vinto la partita (ride, ndr). In generale tenderei a vedere il bicchiere mezzo pieno, perché abbiamo assimilato tante informazioni nuove e molte siamo riuscite a portarle in campo. Nelle prossime partite faranno la differenza le cose che dovremo ancora migliorare”.

L’Inghilterra ha messo una pressione furiosa sulla mediana, e l’Irlanda verosimilmente farà lo stesso. Come vi state preparando?

“La difesa dell’Inghilterra è sempre stata aggressiva, lo era anche durante la Coppa del Mondo e con l’arrivo del nuovo allenatore della difesa proveniente dal Sudafrica lo è ancora di più. Non siamo riusciti sempre a trovare le contromisure adatte, però questo tipo di difesa è sempre una scommessa: quando hanno sbagliato la salita li abbiamo puniti con le due mete. Nel secondo tempo avremmo dovuto avere maggiore organizzazione in attacco per creare altre opportunità e avere più opzioni intorno al portatore di palla, per neutralizzare una difesa così aggressiva”.

Un tempo si diceva che l’Italia, per vincere con questi avversari, doveva fare la partita perfetta. Adesso, pur non essendo stati perfetti, soprattutto nel secondo tempo, siete andati molto vicini al colpaccio…

“Sì, ci sono tanti margini per progredire. Non è stata per niente una partita perfetta e dobbiamo ancora migliorare. Abbiamo difeso bene, ma abbiamo difeso troppo: siamo stati troppo tempo negli ultimi 30 metri e dobbiamo fare meglio in fase di liberazione al piede. Allo stesso modo dobbiamo lavorare sulle palle alte, sul breakdown, sulla precisione nei lanci di gioco, sulla touche, sul sistema d’attacco che non si è visto quanto volevamo. Non dobbiamo illuderci, domenica affrontiamo una squadra ancora più in forma dell’Inghilterra, e giocheremo fuori casa, quindi dovremo alzare ancora di più il livello”.

A livello personale ti abbiamo visto protagonista in entrambe le mete. Come giudichi la tua prestazione?

“Mi darei una sufficienza, un 6. Sicuramente ho fatto degli errori, ci sono state delle imprecisioni e delle opportunità non sfruttate che a questo livello si pagano. La cosa che mi rimprovero di più e di non essere riuscito a trovare delle contromisure nel secondo tempo, quando la partita è andata nella direzione sbagliata, con tante interruzioni e tanto gioco al piede: una situazione in cui non siamo molto a nostro agio”.

Sei sempre molto severo quando giudichi le tue prestazioni. È un pregio, un limite o entrambe le cose?

“Penso che non esiste persona al mondo più esigente con me di quanto non lo sia io stesso. Credo sia una cosa buona perché mi permette di lavorare al massimo per cercare di migliorare sempre di più. A volte magari è anche una cosa negativa. Potrei godermi di più le cose? Forse sì”