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ITALIA, IL RITORNO DI MORISI: “NON VEDO L’ORA DI SCENDERE IN CAMPO”

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morisi intervistaChicago – Giornata libera da impegni lavorativi per la Nazionale Italiana Rugby. In attesa di assistere sugli spalti al match di NBA tra i Chicago Bulls, storico club americano di basket dove ha militato l’icona mondiale Micheal Jordan, e i Denver Nuggets, gli Azzurri avranno la possibilità di conoscere meglio Chicago nelle ore di relax a disposizione.

Uno dei volti “nuovi” – relativamente al 2018 – è quello di Luca Morisi. Centro della Benetton Treviso, unico giocatore dell’Italrugby ad aver realizzato due mete nel tempio del rugby a Twickenham, dopo una serie di infortuni che lo hanno costretto ad uno stop forzato sta ritrovando una continuità di prestazioni che gli ha permesso di riconquistare un posto nella rosa Azzurra: “E’ un piacere essere tornato nel gruppo Azzurro – ha dichiarato Morisi ai microfoni del Chicago Sun-Times – e finalmente ho la possibilità di tornare a giocare con l’Italia. Sono entusiasta. La partita contro l’Irlanda sarà molto difficile ma abbiamo una squadra molto unita che saprà affrontare al meglio l’impegno”.

“Dal mio punto di vista ho un mix di emozioni: ritorno a vestire la maglia Azzurra dopo tanto tempo in una città fantastica contro un avversario importante, la seconda squadra al mondo. Inizio ad essere molto eccitato all’idea di scendere in campo”.

“E’ impensabile prendere l’impegno sotto gamba – continua il centro dell’Italia – non siamo di certo in vacanza qui. E’ una grande occasione per tornare alla ribalta e, per tutti, per mettersi in luce. Manca meno di un anno al Mondiale e ogni occasione sarà fondamentale per poter conquistare un posto nella rosa che volerà in Giappone”.

Chiusura sulla sinergia tra staff Azzurro e franchigie: “E’ un lavoro molto importante. A Treviso è diventata una sana abitudine collaborare tutti i giorni sia dal punto di vista fisico che tecnico anticipando, per alcuni versi, quello che poi andremo a mostrare sul campo di allenamento con l’Italia. La crescita di ogni singolo giocatore passa anche da questo fattore”.