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INTERVISTA A MATTEO LIPERINI, ARBITRO DELLA FINALE DI ECCELLENZA 2015/16

Arbitri |

 

liperiniRiportiamo le interviste realizzate dall’Ufficio Stampa del CR Toscano a Matteo Liperini e  Riccardo Angelucci, rispettivamente Direttore di Gara e  Quarto Uomo nella finale del Campionato Italiano d’Eccellenza 2015/16. 

La finalissima del Campionato di Eccellenza, giunto alla sua 86° edizione, si svolgerà al “Battaglini” di Rovigo il 28 Maggio con fischio di inizio alle ore 19.05. Due toscani saranno presenti: Matteo Liperini e Riccardo Angelucci, il primo nella veste di direttore di gara ed il secondo come quarto uomo. Entrambi fanno parte del Gruppo Arbitri Toscano ed in particolare della sezione di Livorno, che conferma la propria tradizione nella formazione di figure arbitrali che raggiungono ottimi livelli. Oltre ai due già citati, sono numerosi i giovani che si stanno affacciando al mondo arbitrale in Toscana e la cui presenza fa ben sperare per il futuro. Così come per allenatori e giocatori, anche gli arbitri seguono un preciso percoso di formazione, preparandosi e aggiornandosi costantemente dal punto di vista tecnico e fisico.

Di seguito, proponiamo l’intervista a Matteo Liperini e Riccardo Angelucci.

Matteo Liperini

Come hai iniziato ad arbitrare?


Nella stagione 2004/2005, durante una partita, subii un brutto colpo ad una spalla che mi costrinse a  fermarmi e successivamente ad operarmi. Dopo l’operazione e la relativa riabilitazione provai nuovamente a scendere in campo come giocatore, ma mi resi subito conto che non era più la stessa cosa. In quel periodo inoltre, era uscita una direttiva federale per cui le società dovevano mettere a disposizione un giocatore per il corso da arbitro, e così un po’ obbligato dalla mia società ed un po’ per gioco, seguii il mio primo corso. Dopo le prime partite vidi che ad arbitrare ci si divertiva comunque ed allora decisi di abbandonare la mia “carriera” da giocatore.

 

Cosa ti aspetti dalla finale di Eccellenza?

Cosa aspettarmi da questa partita non lo so nemmeno io. Come tutte le finali sarà molto sentita e combattuta. Le emozioni in campo e fuori saranno sicuramente molte, anche perché giocheremo allo Stadio “Battaglini” di Rovigo, uno dei templi sacri del rugby italiano. Cerchero’ senza dubbio di   mettercela tutta mettendomi a disposizione del gioco e dello spettacolo, in modo da poter contribuire ad una bella finale. Spero di riuscire a far bene in primis per me e poi per tutte le persone che mi sono sempre state vicine e mi hanno permesso di arrivare fino a qui. Inoltre spero di godermi ogni secondo di questa partita perché la “prima finale non si scorda mai”.

Quali obiettivi hai per il futuro?


Con questa partita credo, come arbitro, di aver raggiunto uno dei miei obiettivi. Ho arbitrato anche altre  belle partite all’estero, nel passato, ma credo comunque che la Finale del Campionato Italiano, rimanga sempre un traguardo che ogni arbitro italiano vorrebbe raggiungere. Spero comunque di avere ancora molti anni per arbitrare davanti a me ( alla fine ho solo 34 anni).
 Mi piacerebbe inoltre dedicarmi alla formazione e allo sviluppo di nuovi e giovani arbitri, cosa che per il nostro movimento e’ di fondamentale importanza.

Un consiglio per i giovani arbitri che sono all’inizio di questo percorso

Il mio consiglio potrebbe riassumersi in 3 parole: passione, sacrificio ed umiltà. Dobbiamo capire che ci sarà sempre qualcosa su cui lavorare per poterci migliorare e che il percorso per raggiungere un ottimo livello e’ molto lungo, e deriva da tanto lavoro (atletico e tecnico) e da tanta esperienza. Probabilmente i sacrifici da fare sono molti ma posso giurarti che le soddisfazioni sono senza dubbio di più.

Riccardo Angelucci

Quale é la partita alla quale sono legati più ricordi e perchè?

Ho iniziato come arbitro in deroga, in realtà un po’ per gioco e i miei cari ricordi sono legati proprio alle prime partite che ho arbitrato da giocatore. La prima è stata un Under 14 e ricordo ancora quanto fossi agitato! A pensarci mi viene da sorridere perchè avevo appena 18 anni e guardando indietro mi rendo conto di quanta strada ho fatto, passo dopo passo, fino a raggiungere un grande traguardo che è l’Eccellenza! Tutto è iniziato dalle partite Under 14, che mi hanno fatto intraprendere questo percorso con tanta determinazione e passione portandomi dove sono adesso.

Cosa puoi dirci della finale Under 16 Nazionale che hai diretto lo scorso week-end?

Lo scorso week-end ho affrontato la mia prima finale del torneo nazionale e devo dire che mi sono divertito molto. Tra me e i giocatori si è creata fin da subito una bella armonia dovuta anche alla loro ottima preparazione tecnica. E’ stata una bellissima partita giocata con passione e contesa fino alla fine! Bella l’atmosfera creatasi con il vasto pubblico che sentiva molto la partita, senza trasmettere tensione ma solo voglia di vedere i ragazzi giocare a rugby. Anche il post partita è stato organizzato molto bene con la premiazione al tutto il team arbitrale! Posso dire che sono uscito dal campo soddisfatto e con il desiderio di arbitrare un’altra finale..magari ad un livello più alto!

Quali obiettivi hai per il futuro?

In questi anni di carriera ho avuto sempre un solo obiettivo, che mi ha portato ad essere quello che sono: migliorarmi e perfezionarmi sempre di più. Non mi sono mai fatto abbattere dagli errori e dalle critiche, anzi è proprio da queste che ho imparato molto. Devo ringraziare tutte quelle persone che hanno da subito creduto in me trasmettendomi la loro esperienza e insegnandomi davvero tanto. Con grande soddisfazione, dopo la serie B e la serie A , ho raggiunto il traguardo   dell’ Eccellenza e proprio questo mi spinge ad andare ancora più in alto. Quest’anno ho avuto la possibilità di andare all’estero, è stata una grande esperienza ed è cresciuto in me il desiderio già esistente di arbitrare a livello internazionale. Non ho intenzione di bruciare le tappe e so di dover ancora migliorare aspetti fondamentali per intraprendere questa direzione, ma ho tanta voglia di imparare e sono pronto e determinato a mettermi in gioco.

Come si prepara un arbitro prima di ogni gara?

Ci sono dei punti fondamentali che un arbitro prima di ogni gara tiene conto:

Allenamento durante la settimana per arrivare alla domenica in ottima condizione fisica.
Analisi video della tua ultima partita per capire su cosa lavorare e migliorarsi.
Analisi video delle squadre per capire che tipo di gioco prediligono.
Preparare uno schema di priorità su cui focalizzare l’attenzione in funzione di quella che potrà essere la partita.
Contattare il tuo team per condividere le tue priorità e definire le loro.
Pianificare e organizzare la trasferta al meglio.

Brevi cenni sulle carriere sportive

Matteo Liperini: ho iniziato a giocare all’età di 14 anni nel Rugby Livorno, sempre nel ruolo di tallonatore (ed alcune volte come pilone destro).
 Nel 2000, con l’U18 del Rugby Livorno, abbiamo vinto il campionato italiano di categoria e nella stagione 2001/2002 ho esordito da giocatore in Serie A, sempre con il Rugby Livorno. Per quanto riguarda la carriera arbitrale ho iniziato nel 2006
 e dal 2008 al 2011 ho frequentato l’Accademia Arbitrale di Tirrenia. Nel 2009 ho fatto il mio esordio da arbitro in Serie A1 nella partita Noceto vs Brescia, nel 2010 ho fatto il mio esordio in Eccellenza nella partita L’Aquila-Rovigo.

Nel 2011 ho arbitrato la finale di Serie A Femminile Benetton Treviso vs Riviera del Brenta.

Nel 2012 ho arbitrato la finale di Serie A Fiamme Oro vs San Donà e nello stesso anno ho fatto il mio esordio nel campionato Guinness Pro 12 nello stadio di Murrayfield in occasione della partita Edimburgo vs Treviso.

Nel 2013 ho arbitrato il Derby di Guinness Pro 12 Benetton Treviso vs Zebre e ho arbitrato la mia prima Semifinale di Eccellenza Mogliano vs Viadana.

Nel 2014 ho arbitrato la Semifinale di Eccellenza Mogliano vs Rovigo e ho fatto da assistente nella Finale di Eccellenza Calvisano vs Rovigo.

Nel 2015 ho arbitrato la Semifinale di Eccellenza Calvisano vs Mogliano e ho arbitrato la Finale del Campionato Italiano U18 Capitolina vs Mogliano.

Riccardo Angelucci: La mia passione per il rugby è nata all’età di 14 anni, è passata attraverso 5 anni di gioco e sta proseguendo a livello arbitrale. A 19 anni,a seguito di molteplici infortuni, ho smesso di giocare e dedicarmi a 360° all’arbitraggio. Nel 2012 Sono stato ammesso all’ Accademia Nazionale Arbitri e questo mi ha dato la possibilità di formarmi e crescere in breve tempo: durante i raduni che si tenevano ogni mese, per 4 giorni a settimana si faceva molta attività fisica e lunghe lezioni di regolamento in aula. Al termine di questo percorso, 3 anni, ero maturato molto sia a livello professionale che tecnico ed ero pronto ad affrontare partite di livelli superiori. Credo che per un arbitro sia importante avere una formazione del genere perchè permette di ricevere in poco tempo tutte le basi necessarie per affrontare al meglio questa professione! Nella stagione 2013/14 ho esordito in Serie B a Modena, nella successiva in Serie A a Treviso e nell’attuale stagione ho esordito in Eccellenza a Roma.