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Il Sei Nazioni dell’Italia femminile: un’impresa storica e un po’ di rimpianti

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Si è concluso il Sei Nazioni femminile 2024, vinto ancora una volta dall’Inghilterra sulla Francia. L’Italia ha chiuso al quinto posto, con una vittoria e 4 sconfitte (di cui 2 col bonus), davanti al Galles ma dietro a Irlanda e Scozia. Non mancano i rimpianti, soprattutto considerando che l’Irlanda – battuta dalle Azzurre a Dublino per la prima volta nella storia – alla fine ha raggiunto il podio del Sei Nazioni, conquistando anche la qualificazione al Mondiale 2025. Le Azzurre, invece, dovranno passare dal WXV (dove saranno nella divisione 2) per staccare il biglietto per l’Inghilterra.

L’impresa di Dublino

Proprio la sfida con l’Irlanda è stata quella in cui l’Italia ha espresso al meglio il suo potenziale: una partita rimessa in piedi nonostante una partenza difficile, nella quale la squadra di Raineri si è dimostrata superiore in tutti i fondamentali. Un successo che anche a livello mediatico – complice la collocazione nel giorno di Pasqua – ha avuto una eco importate anche al di fuori dell’ambiente rugbistico. Nonostante il brivido finale con la meta di Corrigan che ha riaperto i giochi al 78’, l’Italia ha sempre dato l’impressione di avere in mano la partita.

Alti e bassi

Come sottolineato anche da coach Raineri, spesso è mancata la costanza negli 80 minuti. L’Italia ha alternato grandi cose a errori che alla fine hanno compromesso delle partite pienamente alla portata delle Azzurre. Detto della vittoria di Dublino, tra le cose migliori di questa Italia c’è sicuramente il primo tempo contro l’imbattibile Inghilterra, con il risultato ancora sullo 0-0 dopo mezz’ora, e la ripresa di Parigi contro la Francia, quando con una reazione d’orgoglio e due mete di Alyssa D’Incà la squadra di Raineri ha fatto vedere ottime cose. Purtroppo nella giornata decisiva, la quarta, la Scozia è stata brava a togliere il possesso all’Italia, impedendole di fare il proprio gioco e trascinando la partita in una battaglia fisica nella quale alla fine hanno avuto la meglio. Alti e bassi anche a Cardiff, con l’Italia che ha dimostrato di essere superiore a livello tecnico, ma ha pagato la fisicità delle gallesi e il loro dominio in mischia.

Le migliori

È stato un altro grande Sei Nazioni per Sara Tounesi, che ha chiuso il Torneo con 57 placcaggi, quinto posto assoluto in graduatoria. La seconda/terza linea delle Sale Sharks è stata come sempre un elemento imprescindibile, soprattutto in difesa, così come lo è stata Francesca Sgorbini, grande lavoratrice in mezzo al campo che finalmente è riuscita a giocare per intero (ha saltato solo la Francia per un colpo al naso) un Sei Nazioni dopo tanti infortuni.

Per quanto riguarda le trequarti, la gestione del gioco e il carisma di Sofia Stefan si sono rivelati ancora una volta fondamentali per il gruppo azzurro. Questo è stato anche il Sei Nazioni dell’esplosione di Emma Stevanin, capace di rendere al meglio sia da apertura che da centro e di togliersi anche la soddisfazione di una meta al Millennium. Alyssa D’Incà si è confermata straripante in attacco, con 3 mete tra Francia e Scozia una più bella dell’altra, così come dall’altra parte Aura Muzzo ha sempre fatto bene.