Roma – Con la riunione di ieri sera presso il Palazzo delle Federazioni di Viale Tiziano a Roma, dove ha incontrato le Società del Lazio, il Presidente della FIR Alfredo Gavazzi ha concluso il percorso di condivisione con la base del movimento avviato nella scorsa estate e che ha portato il massimo dirigente del rugby italiano a toccare tutte le strutture periferiche della Federugby ed a incontrare le Società del territorio.
“Il Presidente ed il Consiglio Federale, volendo assimilare la Federazione ad un’azienda, rappresentano il CDA eletto dai soci, che nel nostro caso sono le Società di tutta Italia. Trovo doveroso da parte nostra, in qualità di amministratori, mantenere uno stretto contatto con il rugby di base, sia per ascoltarne le istanze e conoscerne le difficoltà che per tenerlo aggiornato circa l’applicazione delle molteplici iniziative poste in atto dalla Federazione” ha dichiarato il Presidente federale.
“Giunti a metà del nostro mandato istituzionale – ha proseguito Gavazzi – abbiamo voluto condividere con il movimento quanto fatto in questi due anni e comprendere il punto di vista di chi opera con passione ed entusiasmo, 365 giorni l’anno, al servizio del nostro sport.
Sono fermamente convinto che solo con una presenza costante e con la reciproca conoscenza tra vertice e base sia possibile crescere in modo virtuoso”.
“Questo tour dei Comitati e delle Regioni – ha concluso il Presidente – è stata un’esperienza interessante e formativa per tutte le parti coinvolte, e ci ha sicuramente permesso di comprendere sempre più e sempre meglio le problematiche dei singoli territori e di valutare, in sinergia con i Presidenti di Comitati che sono per noi una fondamentale risorsa, iniziative ad hoc per ogni Regione.
Voglio approfittare delle imminenti festività natalizie per ringraziare, a nome di tutta la FIR, i Presidenti e delegati regionali e provinciali e tutte le Società che hanno partecipato agli incontri di questi mesi e garantito un così proficuo scambio di conoscenze ed informazioni che, senza dubbio, ci permetterà di operare sempre più efficacemente a trecentosessanta gradi sul sistema-rugby del nostro Paese”.
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