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Guinness Sei Nazioni, Italia tra sorprese e continuità. Inghilterra, prima linea da 206 caps: l’analisi delle formazioni

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Comincia il Guinness Sei Nazioni 2024 dell’Italia. Tante conferme e qualche sorpresa da parte di Gonzalo Quesada, che contro l’Inghilterra farà il suo esordio da capo allenatore degli Azzurri. Il tecnico lancia Alessandro Garbisi dal primo minuto al fianco del fratello Paolo: il più giovane dei fratelli Garbisi, infatti, conosce meglio di tutti il pacchetto di mischia azzurro, formato in gran parte da giocatori del Benetton, e il tecnico lo ha ritenuto il più adatto ad iniziare il nuovo corso. Quesada è stato costretto anche a fare due cambi dell’ultimo minuto: fuori Capuozzo causa gastroenterite, dentro Pani, con Mori in panchina. Fuori anche Iachizzi per un problema alla spalla, al suo posto Izekor, al possibile esordio. Dall’altra parte, Steve Borthwick si affida a una prima linea di consolidata esperienza: Marler, George e Stuart insieme fanno 206 presenze, e dalla panchina è pronto ad aggiungerne altre 107 l’inossidabile Cole. Qualche sorpresa in più invece fra i trequarti, dove Mitchell e Freeman saranno tra i più pericolosi, ma occhio anche all’esperto Slade, che con Daly e Ford forma anche una batteria di piazzatori che potrebbe punire severamente ogni fallo dell’Italia.

La battaglia davanti

Come accaduto nelle ultime sfide, l’Inghilterra proverà ad imporsi dal punto di vista fisico, cercando di trovare subito possesso e avanzamento per impedire che l’Italia possa allargare il campo e fare il suo gioco. In questo senso, Quesada si è affidato a un pacchetto di mischia ormai rodato, con il rientrante Lucchesi ad affiancare Fischetti e Ceccarelli in prima linea, e ha optato per una panchina con 6 avanti per avere più freschezza e ricambi possibili in un match che si preannuncia durissimo dal punto di vista fisico. L’Inghilterra schiera una prima linea espertissima con Marler, George e Stuart. Inoltre, bisognerà fare molta attenzione alla panchina, con il possibile esordiente Mirco Spagnolo che potrebbe trovarsi di fronte l’inossidabile Dan Cole, alla presenza numero 108 con la maglia dell’Inghilterra.

Le opzioni dietro

Se davanti le scelte di Quesada sono state in continuità con le ultime apparizioni dell’Italia, dietro il tecnico ha riservato la vera sorpresa di questa formazione, con Alessandro Garbisi che ha superato la concorrenza di Varney e Page-Relo e partirà dall’inizio. Insieme a lui ci sarà il fratello Paolo, con Tommaso Allan estremo a fungere da doppia apertura come già visto in molte occasioni nel 2023. A Ioane verrà chiesto di inventare in attacco, con Lorenzo Pani che garantirà grande potenza nel gioco al piede e inventiva in attacco, mentre il rientrante Menoncello torna di fianco al solito Brex, su cui la difesa azzurra farà come sempre grande affidamento.

Proprio quella dei centri sarà una sfida molto particolare, visto che l’Inghilterra schiera un esordiente assoluto – Fraser Dingwall, protagonista della scalata di Northampton in vetta alla classifica di Premiership – e un espertissimo e ritrovato Henry Slade. Sempre a proposito dei Saints, gli azzurri non dovranno mai perdere di vista Alex Mitchell e Tommy Freeman: il primo, mediano di mischia, sta aprendo in due le tutte difese della Premiership, mentre il secondo – ala – sta segnando mete a raffica: 11 in stagione tra campionato e coppe. Per evitare che l’Inghilterra acceleri sarà importante far giocare sotto ritmo Mitchell insieme a Ford, giocatore di talento ed esperienza, ma al rientro da un infortunio.

Le panchine

Proprio nell’ottica di una battaglia furiosa davanti, l’apporto di chi entrerà a partita in corso sarà fondamentale. Detto della possibile sfida Spagnolo-Cole, dall’altra parte il rientrante Zilocchi si troverà di fronte Ellis Genge. Nel suo 6+2, Quesada ha portato in panchina anche Zambonin, che sarà fondamentale come ulteriore opzione in rimessa laterale nella ripresa, quando gli inglesi potrebbero aver intuito i lanci azzurri. Presente un altro possibile esordiente: Alessandro Izekor. A chiudere il reparto degli avanti c’è Manuel Zuliani, una furia nel breakdown.

Borthwick ha invece scelto una seconda linea con 3 caps (Alex Coles) e una terza esordiente, giovane ma molto promettente: Chandler Cunningham-South degli Harlequins, 20 anni. In mediana, Quesada si affiderà al ritmo che potrà imporre Varney e al piede e alla potenza fisica di Federico Mori, mentre Borthwick punterà sulla grande esperienza di Danny Care e sul talento degli esordienti Fin Smith e Immanuel Feyi-Waboso.

Le formazioni di Italia-Inghilterra

Italia: 15 Tommaso Allan, 14 Lorenzo Pani, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Alessandro Garbisi, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (c), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Pietro Ceccarelli, 2 Gianmarco Lucchesi, 1 Danilo Fischetti

A disposizione: 16 Giacomo Nicotera, 17 Mirco Spagnolo, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Andrea Zambonin, 20 Alessandro Izekor, 21 Manuel Zuliani, 22 Stephen Varney, 23 Federico Mori

Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Tommy Freeman, 13 Henry Slade, 12 Fraser Dingwall, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Alex Mitchell, 8 Ben Earl, 7 Sam Underhill, 6 Ethan Roots, 5 Ollie Chessum, 4 Maro Itoje, 3 Will Stuart, 2 Jamie George (c), 1 Joe Marler

A disposizione: 16 Theo Dan, 17 Ellis Genge, 18 Dan Cole, 19 Alex Coles, 20 Chandler Cunningham-South, 21 Danny Care, 22 Fin Smith, 23 Immanuel Feyi-Waboso