ll Grosseto si è imposto per cinque mete a zero, ma ben più del dato tecnico e delle marcature realizzate nell’arco della partita (un ‘test-match’, visto che nel gioco del rugby non si può mai parlare di ‘amichevole’), quello vissuto in questa ventosa seconda domenica del mese di dicembre è stato un momento di grande partecipazione emotiva.
L’evento, reso possibile grazie alla sensibilità delle direzione e del personale della casa circondariale ‘Le Sughere’ di Livorno, si è consumato sul campo sportivo dello stesso istituto di massima sicurezza. Ad assistere alla partita l’assessore al turismo della Regione Toscana (ex rugbista) Stefano Cioffo, l’assessore allo sport del Comune di Livorno Andrea Morini, il vicepresidente della FIR Nino Saccà, il responsabile FIR per i progetti di responsabilità sociale, Stefano Cantoni, il segretario della stessa Federazione Claudio Perruzza, il referente di FIR per la strategia e responsabilità sociale, Daniela De Angelis, i consiglieri del comitato toscano della FIR Luca Sardelli e Marco Bertotti, in rappresentanza dell’Associazione Amatori Rugby Toscana Arienno Marconi, il garante dei detenuti Giovanni De Peppo, il funzionario dell’area giuridica pedagogica del carcere labronico Patrizia Citti, e, in rappresentanza dei Lions Amaranto Livorno – la società che da quattro anni rende possibile il progetto di una palla ovale da far rotolare all’interno del carcere – il presidente Mauro Fraddanni e l’addetto stampa Fabio Giorgi.
La formazione del Grosseto – fino alla stagione 2016/17 protagonista in C2 e composta da elementi di tutto rispetto per la C – ha superato la rappresentativa dei detenuti (squadra che con grande autoironia si è autobattezzata ‘Pecore Nere’), con mete di ottima fattura. Gara lunga 50’ (due tempi da 25’), diretta dall’arbitro sanvincenzino Milio Giannellini. I maremmani si sono presentati all’intervallo in vantaggio tre marcature a zero. Le caratteristiche del campo in sintetico, dalle dimensioni piuttosto ridotte, senza le classiche porte ‘ad acca’ hanno determinato varie deroghe al regolamento. Squadre composte da soli 13 elementi (con sostituzioni libere, come nel basket), niente touche, niente spinta nei raggruppamenti ordinati e nessun calcio da fermo.
Al termine della partitella, disputata su buoni ritmi, le due formazioni si sono simpaticamente ‘mischiate’ per effettuare un tempo supplementare di altri 10’. Nella squadra delle ‘Pecore Nere’ (che ha indossato la maglia della nazionale, donata dalla FIR), anche Michele Niccolai, l’allenatore Lions che, insieme a Manrico Soriani, si sta prodigando, ogni settimana, per allenare questa squadra ‘speciale’, composta da atleti con detenzioni piuttosto lunghe. Significativi, al termine della parte agonistica e prima del ‘tradizionale’ terzo tempo, gli interventi al microfono di Saccà, Cioffo, Morini e Citti. Una mattinata del tutto particolare, ch ha regalato forti sensazioni a tutti gli intervenuti. Una mattinata di sport e di amicizia, che solo il rugby può regalare.
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