Una delegazione di Atleti delle Squadre Nazionali Maggiori Maschile e Femminile di rugby dell’Italia ha preso parte a una visita nella Casa Circondariale di Ferrara, struttura in cui è attivo il progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, attualmente presente in sedici istituti penitenziari in tutta Italia.
Grazie a questa progettualità i detenuti hanno la possibilità di allenarsi e di conoscere il mondo del rugby nonostante la misura restrittiva cui sono sottoposti. Inoltre, nell’ambito dello stesso progetto, i detenuti possono partecipare ai corsi per ottenere la qualifica di arbitro. Il 2023 ha visto, nel mese di ottobre, il debutto al di fuori della struttura per un arbitro che aveva ottenuto il diploma durante la detenzione e che era ancora soggetto a questo regime di limitazione della libertà personale.
All’interno della struttura di Ferrara, Aura Muzzo (Villorba Rugby, 40 caps in Azzurro) Marco Zanon (Benetton Rugby Treviso, 17 caps in Azzurro) e Giacomo Nicotera (Benetton Rugby Treviso, 15 caps in Azzurro) hanno conosciuto i detenuti della struttura e li hanno guidati, assieme ai tecnici che solitamente tengono gli allenamenti che si svolgono due volte a settimana, attraverso esercizi atletici, tecnici e vere e proprie fasi di gioco guidate da un ex arbitro dedito all’attività sociale che mira alla rieducazione.
Da questo principio, sancito dall’articolo 27 della Costituzione, prende ispirazione il nome della squadra della Casa Circondariale, chiamata per l’appunto “Rugby 27 Ferrara”, in onore del relativo articolo costituzionale. Squadra che per ora si allena, ma che sogna di replicare l’esperienza dei corregionali del “Giallo Dozza”, formazione della Casa Circondariale di Bologna che è iscritta al campionato di Serie C regionale dell’Emilia Romagna.
La richiesta di poter entrare in una struttura in cui è attivo il progetto “Rugby Oltre le Sbarre” e di poter seguire una sessione di allenamento è arrivata direttamente dai tre Azzurri, che hanno espresso la volontà di restituire in un ambito sociale di particolare rilevanza ciò che hanno imparato sui campi a livello di club, di franchigie e di nazionale.
Appena evidenziata questa voglia di impegnarsi in un contesto complesso come quello delle carceri, è stato attivato l’iter burocratico che ha permesso loro di accedere alla Casa Circondariale ferrarese e di partecipare a una giornata piena di significato all’insegna della condivisione dei valori propri dello sport in generale e del rugby in particolare.
“Io consiglierei alle mie compagne di squadra di dedicarsi a questi progetti perché penso che sia un’esperienza che poche volte si ha l’opportunità di vivere e che può migliorare una persona, può fargli vedere le cose in modo diverso”, ha dichiarato Muzzo a margine dell’allenamento e della visita.
All’ala Azzurra hanno fatto eco Zanon e Nicotera: “È stato incredibile, i ragazzi mettono una grande energia. Abbiamo trovato un gruppo molto preparato e allenato. La nostra voglia di entrare in questo progetto deriva dal fatto che viviamo, come atleti, una vita particolare: lo sport ha un grande potere comunicativo, quindi è giusto restituire qualcosa in termini di impegno sociale”.
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