Gonzalo Quesada e Michele Lamaro riflettono in conferenza stampa sull’impresa sfiorata dagli Azzurri, che pareggiano 13-13 allo Stade Mauroy di Lille con la Francia e si vedono negata la vittoria dal palo a tempo scaduto, dopo una prova molto fisica in cui gli Azzurri hanno difeso per gran parte della prima frazione, uscendo nella ripresa.
“Si parla di dettagli perché spesso è l’insieme di piccole cose che fa la differenze – dice Lamaro -. Abbiamo avuto difficoltà ad uscire dalla nostra metà campo nel primo tempo, ma abbiamo difeso in modo eccezionale e a restare in partita per il secondo tempo. La punizione al 40’ scoccato ci ha dato morale. La partita ai mondiali di qualche mese fa è stata particolare: ognuno di noi aveva qualcosa da dimostrare. Non siamo felici del risultato di oggi, ma non sarà un calcio a cambiare la nostra prestazione”.
“Credo – afferma Quesada – che abbiamo giocato praticamente due partite diverse tra primo e secondo tempo. Il primo tempo è il risultato del lavoro disciplinato e coraggioso dei nostri giocatori: una cosa che conferma che i ragazzi sono assolutamente consapevoli del livello di sforzo che possono sostenere. All’intervallo abbiamo parlato tra di noi e ci siamo detti di mantenere la palla e obbligare la difesa francese a occupare tutta la larghezza del campo. Mi sento molto più felice che dopo le partite con Inghilterra e Irlanda: possiamo lavorare bene in vista delle prossime due partite”.
Lamaro parla anche della linea e dell’approccio del tecnico argentino: “Gonzalo ci sta portando un approccio imprevedibile, che ci permette di essere liberi in situazioni come quella della meta di Capuozzo, che nasce da una ripartenza alla mano dai nostri 22, dopo che nel primo tempo e per larghi tratti di gara avevamo usato il piede”.
Quesada parla dell’impatto sulla partita dell’ultimo calcio: “Abbiamo giocato bene, il palo ci ha negato la possibilità di una prima storica vittoria al Sei Nazioni in Francia, ma una palla che entra o non entra non pregiudica ciò che di buono abbiamo fatto: sono contento della prestazione”.
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