
Il rugby italiano non può esimersi dal richiedere con forza che le Autorità sudanesi provvedano ad allineare immediatamente le insostenibili condizioni di carcerazione cui Marco è costretto agli standard detentivi internazionali, tenendo in dovuta considerazione le sue generali condizioni psico-fisiche, già precarie a causa di alcune patologie ed ora in rapido e preoccupante deterioramento.
“Conosco Marco personalmente avendo avuto la fortuna di essere stato suo allenatore alcuni anni fa, apprezzandone le qualità umane ancora prima che quelle tecniche o atletiche. Come Presidente della Federazione Italiana Rugby ritengo doveroso raccogliere l’appello della famiglia, invitando tutte le rugbiste e i rugbisti italiani a sostenere questo loro compagno di squadra nel momento più duro della sua vita.Abbiamo naturalmente la massima fiducia nel lavoro che il Governo Italiano, anche e soprattutto attraverso l’Ambasciata locale, sta incessantemente svolgendo per giungere ad una soluzione della vicenda: a Marco confermo tutto il mio affetto e la piena solidarietà della grande famiglia del rugby italiano, nella speranza che questo possa aiutarlo a sentirsi meno solo contribuendo altresì ad accelerare le risposte attese da parte delle Autorità sudanesi” ha dichiarato il Presidente della FIR, Marzio Innocenti.
La Federazione invita tesserati e Club ad aderire ad una campagna di sensibilizzazione veicolando attraverso i propri canali social l’hashtag #SosteniamoMarco
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