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DUE SQUADRE VOTATE ALL’ATTACCO: L’ANALISI DELLE FORMAZIONI DI SCOZIA-ITALIA

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Ruzza sco itaEdimburgo – L’ultima giornata del Sei Nazioni è così: si contano le energie rimaste, si pesca nelle riserve di benzina nelle gambe e nei muscoli e si butta il cuore oltre l’ostacolo per sfruttare l’ultima occasione concessa dal Torneo più antico del Mondo. Scozia e Italia devono far fronte entrambe a numerose assenze, schierando comunque la migliore formazione possibile. Le due squadre per certi versi si assomigliano: entrambe giocano il pallone, anche dai propri 22, prendono dei rischi sapendo di poter ottenere grandi risultati forzando la giocata, e si affidano a giocatore di grande talento e rapidità per farlo.

Due esordi per l’Italia
Kieran Crowley cambia tanto rispetto alle uscite precedenti, inserendo due esordienti: Simone Gesi dall’inizio al posto di Padovani, e Marco Manfredi in panchina al posto di Luca Bigi. Per l’ala delle Zebre è un altro grande traguardo, dopo un percorso che dall’under 20 lo ha portato ad affermarsi come uno dei giocatori più promettenti dello United Rugby Championship. Il battesimo del livello internazionale non è mai facile, ma in assenza di Capuozzo serve un altro giocatore capace di battere l’avversario diretto, creando e finalizzando le occasioni: lui ha tutte le caratteristiche per farlo. Per quanto riguarda Manfredi, avrebbe potuto esordire molto prima se non fosse stato per la lunga serie di infortuni che lo ha costretto spesso a ricominciare sempre da capo. È il tipico tallonatore moderno, che lavora tanto in mezzo al campo, e queste sue qualità saranno fondamentali.

Non sono però le uniche novità di formazione. Alessandro Fusco si è conquistato la prima occasione da titolare nel Sei Nazioni (la seconda totale in azzurro, dopo Lisbona la scorsa estate) dando sempre il suo contributo nei minuti finali delle partite precedenti. E in panchina c’è Alessandro Garbisi, che quest’anno al Benetton sta giocando con continuità, chissà che nella ripresa non possa trovarsi a giocare in coppia col fratello maggiore. Un altro giocatore che a suo di buoni ingressi a partita in corso si è guadagnato la maglia da titolare è Edoardo Iachizzi, fresco di firma col Benetton e autore di una bella prova nel delicato secondo tempo di sabato scorso contro il Galles.

Per il resto, Crowley conferma Allan estremo, con il già citato Gesi e Bruno a formare una coppia di ali a dir poco elettrica. Menoncello ha recuperato dopo la botta contro il Galles e sarà al fianco di Brex, mentre Paolo Garbisi vestirà di nuovo la maglia numero 10. Davanti invece resta invariata la terza linea, compresi i due finisher Zuliani e Pettinelli in panchina, mentre in seconda come detto Iachizzi rileva Niccolò Cannone, pronto a subentrare. In prima linea tocca di nuovo a Riccioni dall’inizio, mentre Pietro Ceccarelli torna nei 23.

Il nuovo volto della Scozia

Se Kieran Crowley ha avuto più tempo per gestire le assenze di alcuni suoi pezzi pregati come Ioane, Lucchesi e per ultimo Capuozzo, Gregor Townsend si ritrova di colpo senza le sue due punte di diamante. Finn Russell in questo Sei Nazioni ha notevolmente ridotto la sua alternanza di errori e genialità (orientandosi verso le seconde): è stato il vero interruttore di questa Scozia, quando si è acceso ha risolto le partite con Inghilterra e Galles e stava per rimettere in piedi anche quella contro la Francia. La sua assenza da un lato rende la Scozia più prevedibile, dall’altro diminuisce il numero di giocate rischiose. Per Stuart Hogg invece è stato un torneo abbastanza sottotono, ma Townsend non ha mai voluto rinunciare a lui, anche per il carisma e la leadership in campo. Magari Ollie Smith – estremo di Glasgow che lo sostituirà – è maggiormente in forma, ma riuscirà a trascinare i compagni?

Per quanto riguarda invece Russell, alla fine l’utility Kinghorn ha vinto il ballottaggio con Ben Healy, apertura di Munster eleggibile per la Scozia. Il talento di Edimburgo può coprire qualsiasi posizione lì dietro, ma gli Azzurri potranno e dovranno metterlo sotto pressione e costringerlo a prendere meno rischi possibili. La Scozia, come l’Italia, ha bisogno di forzare per dare il 100%, e riuscire depotenziare la loro mediana potrebbe essere la chiave giusta. L’attenzione andrà rivolta soprattutto alle due ali: Kyle Steyn e Duhan Van der Merwe stanno facendo sfracelli, e ogni pallone toccato da loro può trasformarsi in un pericolo. Occhio anche alla rodatissima coppia di centri Tuipulotu-Huw Jones, soprannominati ormai gli Huwipulotu per come si trovano a memoria in campo. Davanti si rivedono Sam Skinner e Hamish Watson dall’inizio, mentre per quanto riguarda il numero 8 Townsend ha scelto di nuovo Dempsey, con Matt Fagerson che parte dalla panchina.

Le formazioni di Scozia-Italia

Scozia: 15. Ollie Smith; 14. Kyle Steyn, 13. Huw Jones, 12. Sione Tuipulotu, 11. Duhan van der Merwe; 10. Blair Kinghorn, 9. Ben White; 8 Jack Dempsey, 7 Hamish Watson, 6 Jamie Ritchie ©; 5 Jonny Gray, 4 Sam Skinner; 3 Zander Fagerson, 2 George Turner, 1 Pierre Schoeman

A disposizione: 16. Ewan Ashman, 17. Rory Sutherland, 18. WP Nel, 19. Scott Cummings, 20. Matt Fagerson, 21. Ali Price, 22. Ben Healy, 23. Cameron Redpath

Italia: 15. Tommaso Allan, 14. Pierre Bruno, 13. Juan Ignacio Brex, 12. Tommaso Menoncello, 11. Simone Gesi, 10. Paolo Garbisi, 9. Alessandro Fusco, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro ©, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Edoardo Iachizzi, 3 Marco Riccioni, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti

A disposizione: 16. Marco Manfredi, 17. Federico Zani, 18. Pietro Ceccarelli, 19. Niccolo Cannone, 20. Giovanni Pettinelli, 21. Manuel Zuliani, 22. Alessandro Garbisi, 23. Luca Morisi