– Il Presidente della Federazione Giancarlo Dondi e il Consiglio tutto ribadiscono la totale stima e fiducia nei confronti delle Amministrazioni della Capitale, della Provincia di Roma, della Regione Lazio e dei loro Rappresentanti, sentimenti mai messi in dubbio nel corso del processo di selezione per la Magners Celtic League come sembra, invece, adombrare il comunicato stampa divulgato nella serata di ieri dalla franchigia Praetorians.
– La FIR non ha il compito di scegliere, bensì di raccomandare al Board di Magners Celtic League due candidate per l’ammissione al torneo dalla stagione 2010/2011. Tale raccomandazione deve avvenire dopo che sia stata verificata, insieme ad altre prescrizioni, la oggettiva sussistenza di talune condizioni economiche-finanziarie, da sottoporsi al decisivo processo di revisione, peraltro già impostato, da parte di una società internazionale di revisione nominata dalla stessa Magners Celtic League, che dovrà avere termine entro il 31.12.2009 e sul quale si fonderà la decisione finale circa la partecipazione italiana al torneo.
– La decisione in merito alla candidatura della franchigia Praetorians è stata presa a maggioranza assoluta dal Consiglio Federale in considerazione della mancanza di un attuale, oggettivo riscontro in relazione a taluni rilevanti ricavi indicati nel budget preventivo relativo alle tre stagioni sportive oggetto della valutazione.
– Non si è trattato pertanto di valutare una dichiarazione di sostegno, anche organizzativo, alla candidatura da parte delle Amministrazioni, sulla quale nessuno può o sì è permesso di dubitare, ma della verifica della copertura finanziaria di voci di bilancio liberamente predisposti dalla candidata (e che avrebbero potuto essere anche altrimenti indicati o garantiti), che non può che esser effettuata su riscontri del tutto oggettivi.
– Relativamente al Torneo delle 6 Nazioni, il Presidente della Federazione Giancarlo Dondi ha più volte ribadito la sua strenua volontà e quella del Consiglio di mantenere la Città di Roma come sede eletta e naturale degli incontri interni della Squadra Nazionale nelle stagioni a venire, senza con ciò non rilevare l’impellente necessità di portare a compimento lavori di ammodernamento e adeguamento dello Stadio Flaminio agli standard richiesti dal Torneo ed oggetto di una aumentata, particolare attenzione da parte dello stesso Comitato del Torneo delle 6 Nazioni.
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