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ClubHouse – Vespe Cogoleto Rugby

Il Vespe Cogoleto Rugby non è solo un club sportivo: è una vera e propria comunità ovale, a trenta chilometri a ponente di Genova.Il suo cuore, i suoi polmoni pulsano nella Club House del Molinetto, luogo simbolo di una passione rugbistica autentica per intensità e spirito. La Club House è l’anima del Cogoleto Rugby, il frutto di sacrificio, volontariato e amicizia: valori che da sempre sostengono la sua storia. Come il campo, anche questa nasce dalla follia e dal coraggio di un gruppo di splendidi “matti” degli anni Settanta: Crukko, Giuliano, Furio, Gabe, Anto, Ivan, Marco, Oscar e Didin. Oscar Tabor, oggi dirigente emerito del club e già presidente del Comitato Regionale Liguria della FIR, è uno di quei ragazzi. Insieme a Giuliano Ibba racconta la nascita del campo e della Club House:«Il Campo delle Vespe e la sua Club House sono una conquista fatta di carriole, volontà e amicizia. All’inizio dividiamo il terreno con i calciatori, e i rapporti non sono certo idilliaci», sorride.«Ma lì accanto si estende l’area dell’ex cantiere del raddoppio autostradale: un terreno che, con un po’ di fantasia, ha quasi le misure giuste per un campo da rugby. È la nostra occasione. Firmiamo un accordo con il Comune e iniziamo, da volontari, a costruirlo con le nostre mani.» Nella primavera del 1976 parte quella che sembra un’impresa impossibile: realizzare un campo da rugby dal nulla.Il Comune fornisce camionate di terra di riporto, la squadra – armata di carriole, pale e rastrelli – si occupa di stenderla, livellarla, togliere pietre e macigni. «C’è più sasso che terra», ricordano. «Ma la volontà è più dura della fatica».Giorno dopo giorno, sera dopo sera, il sogno prende forma. Ogni pietra grande viene raccolta a mano e gettata verso il torrente, le più piccole ammassate e portate via con le carriole. La “schiena d’asino” del campo cresce metro dopo metro, con la testardaggine tipica di chi sa che sta costruendo qualcosa che resterà. Per tre anni, tra pomeriggi invernali e serate estive, quella fatica diventa la vita stessa del gruppo. Insieme, affrontano le difficoltà, gli imprevisti e persino gli intrusi: accampamenti improvvisati, fuoristradisti in cerca di spazio, coppie in cerca di riservatezza. E anche qualche visita della polizia, tra burocrazia e goliardia. «Senza campo, la Club House è solo un sogno», raccontano. «È come pensare a una dispensa senza la cucina».Ma quel sogno, a poco a poco, si fa realtà. Tra tragedie e gioie, il campo diventa il simbolo stesso della vita.Nel novembre 1977 arriva un dolore immenso: Marco Calcagno, detto “Testun”, giocatore e amico, perde la vita a Napoli in un incidente mentre presta servizio militare. Ha solo diciannove anni. Due anni dopo, nel settembre 1979, il campo viene inaugurato e dedicato a lui, con una partita contro i suoi compagni dell’Interforze Napoli.«Quel giorno – ricordano – ci sentiamo adulti. Abbiamo costruito il nostro Twickenham.» Ma i lavori non finiscono mai. Ogni stagione porta nuove migliorie: drenaggi, riporti di terra, concimazioni, impianti di irrigazione sempre più moderni. Poi arriva la Club House, dopo anni di terzi tempi improvvisati: pasti all’autogrill, cene nelle case, locali dell’entroterra o nei sotterranei di Villa Nasturzio – ribattezzati “Il Ghetto” – e poi nella Casa del Popolo, tra birre e risate infinite. La svolta arriva all’inizio degli anni ’90: il recupero degli spogliatoi dismessi del PalaPricone di Sciarborasca, destinati alla demolizione. Soci e genitori li rimontano al Molinetto, e da lì nasce la nuova Club House, più bella del Ritz o dell’Hilton – anche se la pasta, a volte, viene o scotta o cruda. Perché la bellezza non sta nei muri, ma nello spirito: nello stesso spirito che unisce chiunque abbia indossato la maglia del Cogoleto Rugby, anche chi oggi vive lontano. È il legame invisibile che trasforma ragazzi in uomini e compagni in amici per la vita. Non è un caso se chiunque entri alla Club House – da Diego Dominguez a Tommaso Castello, da Paul Griffen al più piccolo minirugbista – la sente come casa.È un luogo caldo, familiare, popolare, pieno di storie e di volti: i ragazzi degli anni Settanta, Maria “la nonna del rugby”, cuoca burbera e generosa, e le nuove generazioni che corrono sul prato del Molinetto. Marco, piccola Vespa bionda dell’Under 6, lo racconta così, con un sorriso:«Per me la Club House del Cogoleto non è solo un posto dove si gioca a rugby, è la mia cameretta quando non sono a casa. Ci sono sempre un sacco di giochi, e a volte possiamo anche mangiare le caramelle, poche però. Quando fa freddo c’è la stufa accesa: mi siedo, bevo il tè al limone e gioco coi Lego. Mio papà si beve una birra – una sola! – con gli altri genitori. E quando li sento ridere e scherzare, mi sembra proprio di essere a casa.»

dalla base | 20/11/2025

Italia, Varney tra rugby, il mental coach e i compagni: “Ho superato un periodo difficile, ora sto bene. E vogliamo chiudere alla grande col Cile”

Queste Quilter Nations Series hanno visto il ritorno ad alti livelli di Stephen Varney, autore di due ottime partite contro Australia e Sudafrica e vincitore anche del player of the match contro i Wallabies. Dopo una stagione difficile Varney ha ritrovato la forma migliore sia dal punto di vista fisico che mentale, e dopo un ottimo inizio a Exeter si è ripetuto in Nazionale. Contro il Sudafrica resta il rimpianto di non aver ottenuto qualcosa di più, come racconta il numero 9: “Dispiace perché siamo stati dominanti in mischia e in molti aspetti del gioco, e credo che giocare una partita così contro i campioni del mondo debba essere motivo d’orgoglio. Chiaramente rimane un po’ di amaro in bocca per il risultato finale, ma è anche vero che gli Springboks hanno dimostrato perché hanno vinto gli ultimi due Mondiali, giocando una grande partita anche in inferiorità numerica” Qual è stato il fattore chiave del match secondo te? “Probabilmente il non aver trasformato in punti i momenti in cui siamo stati dominanti durante la partita, e contro una squadra come il Sudafrica è necessario capitalizzare tutto. Però anche questa è una lezione per il futuro e sicuramente usciamo da questa partita con altre certezze importanti. Ora per completare un bel mese di novembre dobbiamo chiudere bene battendo il Cile: è una squadra coraggiosa e insidiosa, che affronterà questa partita al massimo. Una vittoria ci permetterebbe di chiudere al meglio queste Quilter Nations Series”. Sei tornato ad alti livelli dopo una stagione complicata: come hai vissuto quel periodo? “È stato un periodo difficile, nel quale ho cercato di concentrarmi su me stesso. Ho dovuto lasciare Gloucester e poi sono andato in Francia, e probabilmente non ho giocato quanto avrei voluto, ma è anche vero che ogni giocatore ha delle stagioni in cui fa fatica: la cosa importante è continuare a lottare e a impegnarsi per rimanere al top anche quando le cose non vanno come pensiamo. Ho sempre cercato di migliorare e di essere un buon giocatore, anche nei momenti più complicati. Il rugby non è uno sport semplice e ogni anno non è mai uguale ad un altro, una carriera vive di alti e bassi ma anche in questi momenti non ho mai smesso di dare il 100% di me stesso. La cosa importante è dare sempre il massimo nelle cose che possiamo controllare e continuare a migliorare, ed è ciò che ho fatto”. Hai raccontato di essere seguito da un mental coach: quanto è stato importante in questi anni? “Se ne parla ancora poco, ma curare l’aspetto mentale per me è molto importante. E ovviamente questo ha dei risvolti anche nel rugby, dove l’approccio mentale e la concentrazione vanno allenati esattamente come ci si allena per fornire una prestazione fisica e tecnica di livello. Ho attraversato periodi difficili, ma li ho superati bene e sono felice di questo. In questo periodo è stato importante anche l’aiuto del gruppo: alla fine si passa molto tempo insieme, e il loro supporto fa la differenza sia quando ti alleni sia durante le partite. È uno sport di squadra: si lavora insieme e si migliora insieme”. Hai debuttato giovanissimo, nel 2020 (Italia-Scozia in Autumn Nations Cup, a Firenze) a soli 19 anni. Cosa è cambiato in questi 5 anni? “Debuttare così giovane è fantastico, ma comporta anche delle responsabilità e bisogna imparare a gestire la pressione. Tutto questo comporta delle sfide. In questi 5 anni ho sempre cercato di dare il massimo ogni volta in cui sono stato chiamato dall’Italia, e ovviamente è bello vedere anche come i risultati della squadra siano migliorati. Nel 2020 facevamo molta fatica al Sei Nazioni, e adesso le cose vanno molto meglio: merito di tutto il gruppo per aver lavorato così duramente e per aver avuto sempre una grande voglia di lasciare un segno”. Cosa ti aspetti nel futuro dall’Italia? E da te? “Come squadra dobbiamo continuare a migliorare, con l’obiettivo di vincere più partite possibili al Sei Nazioni. Tra due anni ci sarà il Mondiale e speriamo di poter arrivare il più avanti possibile. Personalmente, cerco sempre di concentrarmi sul momento presente e di diventare un giocatore migliore giorno dopo giorno. So che un mio miglioramento – come quello di ogni giocatore – può aiutare anche l’Italia a migliorare”.

Italia | 19/11/2025

Italrugby, convocato Zilocchi in preparazione al Test Match contro il Cile

Torino – Ultimo giorno di allenamento a Torino per la Nazionale Italiana Maschile che prosegue la preparazione verso il Test Match contro il Cile, terza ed ultima partita dell’Italia nelle Quilter Nations Series in calendario sabato 22 novembre alle 21.10 allo Stadio Ferraris di Genova, partita che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport e Rai. Mattinata lunga di lavoro sul campo del Cus Torino con allenamento collettivo dove la squadra guidata da Gonzalo Quesada ha svolto l’ultima seduta della settimana che, per l’occasione, è stata aperta al pubblico con la presenza di numerosi tifosi e giovani rugbisti provenienti dalle squadre locali che hanno salutato gli Azzurri per l’ultimo allenamento a Torino nel 2025. In vista della partita contro il Cile, mancherà nell’elenco dei convocati Marco Riccioni. Il pilone azzurro ha subito un infortunio in allenamento che non gli permetterà di essere presente per l’ultimo Test Match della Nazionale Maschile nel 2025. Le condizioni del giocatore saranno seguite congiuntamente dagli staff medici della Nazionale e dei Saracens. In vista dell’ultima partita del 2025 lo staff tecnico dell’Italia ha convocato Giosuè Zilocchi. Il pilone, classe 1997 in forza al Benetton, ha raggiunto il raduno della Nazionale a Torino e si allenerà regolarmente con il gruppo azzurro nella giornata odierna. Questo il calendario completo delle partite dell’Italia: Italia v Australia 26-19, Udine – Bluenergy Stadium Italia v Sudafrica 14-32, Torino – Allianz Stadium Italia v Cile – 22.11.25 – Genova, Stadio L. Ferraris – ore 21.10 Questa la lista dei giocatori convocati: Piloni Simone FERRARI (Benetton Rugby, 68 caps) Danilo FISCHETTI (Northampton Saints 57 caps) Muhamed HASA (Zebre Parma 3 caps) Mirco SPAGNOLO (Benetton Rugby, 19 caps) Giosuè ZILOCCHI (Benetton Rugby, 24 caps) Tallonatori Tommaso DI BARTOLOMEO (Zebre Parma, 5 caps) Pablo DIMCHEFF (Colomiers Rugby, 2 caps) Giacomo NICOTERA (Stade Français, 36 caps) Seconde Linee Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 57 caps) Riccardo FAVRETTO (Benetton Rugby, 8 caps) Enoch OPOKU GYAMFI (Bath, esordiente) Federico RUZZA (Benetton Rugby, 66 caps) Andrea ZAMBONIN (Exeter Chiefs, 14 caps) Terze Linee Lorenzo CANNONE (Benetton Rugby, 32 caps) Alessandro IZEKOR (Benetton Rugby, 7 caps) Giacomo FERRARI (Zebre Parma, esordiente) Michele LAMARO (Benetton Rugby, 48 caps) David ODIASE (Zebre Parma, 3 caps) Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 37 caps) Mediani di mischia Alessandro GARBISI (Benetton Rugby, 18 caps) Martin PAGE-RELO (Bordeaux, 20 caps) Stephen VARNEY (Exeter Chiefs, 36 caps) Mediani di apertura Giacomo DA RE (Zebre Parma, 5 caps) Paolo GARBISI (Toulon, 49 caps) Centri Juan Ignacio BREX (Toulon, 48 caps) Leonardo MARIN (Benetton Rugby, 16 caps) Damiano MAZZA (Zebre Parma, esordiente) Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 33 caps) Ali/Estremi Mirko BELLONI (Zebre Parma, 2 caps) Ange CAPUOZZO (Stade Toulousain, 30 caps) Monty IOANE (Lione, 41 caps) Louis LYNAGH (Benetton Rugby, 9 caps) Lorenzo PANI (Zebre Parma, 8 caps) Edoardo TODARO (Northampton Saints, esordiente) Invitato Giovanni MONTEMAURI (Zebre Parma, esordiente) Atleti non considerati per infortunio: Tommaso ALLAN (Perpignan, 87 caps) Matteo CANALI (Zebre Parma, 2 caps) Dino LAMB (Canon Eagles, 12 caps) Gianmarco LUCCHESI (Toulon, 33 caps) Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 65 caps) Ivan NEMER (Benetton Rugby, 16 caps) Marco RICCIONI (Saracens, 36 caps) Jacopo TRULLA (Zebre Parma, 17 caps) Ross VINTCENT (Exeter Chiefs, 19 caps)

Italia | 19/11/2025

A Biella il primo Memorial Grazio Menga

La prima edizione del Memorial Grazio Menga è andata in scena domenica 16 novembre a Biella. Il quadrangolare è stato il risultato concreto della collaborazione tra il Comitato Regionale FIR Puglia e il Comitato Regionale FIR Piemonte, che insieme hanno promosso un’iniziativa mirata a rafforzare il percorso di crescita tecnica del rugby giovanile italiano. Un progetto condiviso, sostenuto dal consigliere federale Vittorio Musso, che ha voluto creare un’occasione di incontro tra realtà distanti geograficamente ma unite dalla stessa visione educativa e sportiva.L’evento ha ricordato Grazio Menga, già presidente del Comitato Regionale Pugliese e consigliere federale, figura di riferimento per tutto il movimento meridionale. Il torneo ha inteso celebrare la sua eredità: un rugby aperto, inclusivo, capace di superare le distanze territoriali attraverso lo spirito di collaborazione e la volontà di offrire ai giovani opportunità concrete di crescita.In questo quadro si inserisce la presenza della Selezione Under 16 della Puglia, ospite del Biella Rugby per l’intero fine settimana. La rappresentativa pugliese ha potuto vivere un’esperienza formativa che va oltre la semplice partecipazione a un torneo: la possibilità di confrontarsi sul campo con Biella Rugby, Novega e Urpa ha offerto ai suoi giovani atleti un livello di competizione altrimenti difficilmente raggiungibile nel normale contesto stagionale. Un’occasione preziosa per misurarsi con realtà strutturate del nord Italia, confrontandosi con stili di gioco e ritmi differenti, elementi fondamentali per consolidare il percorso tecnico dei ragazzi.L’ospitalità del Biella Rugby ha reso l’esperienza ancora più significativa, trasformando la Club House in un luogo di accoglienza, dialogo e condivisione tra dirigenti, tecnici e atleti. Un clima che ha rispecchiato appieno lo spirito del progetto, fondato sulla collaborazione e sulla volontà di creare una rete nazionale di opportunità per i giovani rugbisti.Soddisfazione è stata espressa dal presidente FIR Puglia, Leo Amoruso: «È stata un’esperienza preziosa per i nostri ragazzi e per tutto lo staff. Ringraziamo il Biella Rugby per l’ospitalità e la disponibilità dimostrate. Un ringraziamento particolare va al consigliere federale Vittorio Musso, che ha creduto in questo progetto condiviso con il Comitato Regionale Piemonte. Saremo lieti di ricambiare presto l’invito: aspettiamo con piacere le selezioni piemontesi in Puglia».Il quadrangolare di Biella rappresenta dunque un passo significativo verso un modello di collaborazione che favorisca la crescita del movimento giovanile su tutto il territorio nazionale. Dare continuità a iniziative di questo tipo significa proseguire nel solco tracciato da Grazio Menga e valorizzare il potenziale dei giovani atleti, offrendo loro esperienze tecniche e umane di alto profilo.

dalla base | 19/11/2025

Temuco 2013, Genova 2025: il filo che lega Italia e Cile nel ricordo di Maxime Mbandà

Temuco, Cile. È il 2 giugno 2013 e l’Italia under 20 sfida i padroni di casa nella semifinale del Junior World Rugby Trophy, la seconda divisione del Mondiale under 20. Quella guidata da Gianluca Guidi è una squadra che non solo poi vincerà il torneo ritornando nel Mondiale “A” senza andarsene più, fino ai risultati raggiunti oggi, ma è anche il trampolino di lancio di ragazzi che poi scriveranno pagine importanti del rugby italiano: Campagnaro, Negri, Padovani, Ruzza, Mbandà. E poi tanti altri che avrebbero vestito tante volte la maglia della Nazionale maggiore: Esposito, Odiete, Violi, Boni, Traoré, Panico. Inoltre, Tiziano Pasquali rimase fuori dal torneo per un infortunio. È proprio Maxime Mbandà a ricordare, a 12 anni distanza, quel Cile-Italia vinto 50-6. Non è solo la partita in sé a rimanere nella memoria, per quanto importante perché contribuì a riportare l’Italia under 20 sul palcoscenico più prestigioso, ma soprattutto il clima di festa e di amore per il rugby che si respirava in quei giorni in Cile. Lo stesso, amplificato, che si respirava a Vina del Mar quando Los Condores poco più di un mese fa hanno battuto le Samoa davanti a 20mila persone, conquistando la seconda qualificazione consecutiva alla Rugby World Cup. E adesso che Italia e Cile si sfideranno per la prima volta in un test match internazionale ricordare quella partita è come unire tutti i puntini, come arrivare alla pagina del libro più bella, più attesa. Atmosfera “Ricordo tantissimo l’atmosfera di quel Mondiale” racconta Mbandà: “C’erano migliaia di spettatori per quella semifinale, lo stadio era grande e credo ci fossero almeno 6000 persone a vederci. Ma era tutto il contesto ad emozionarci: quando avevamo dei momenti liberi e uscivamo la gente ci salutava, era affascinata dal vedere ragazzi che arrivavano da tutto il mondo. Pur essendo un Trophy, quindi una seconda divisione, partecipavano squadre con una storia rugbistica importante: l’Italia, Tonga, il Canada, la Namibia, il Giappone, e le persone intorno a noi percepivano questa cosa. Temuco poi era una zona incredibile: non è tra le più gettonate dal turismo ma trovammo un’accoglienza spettacolare e un luogo splendido, che ricordo ancora a distanza di 12 anni. Ricordo che mia madre venne in Cile a sostenerci, così come altri genitori, penso al papà di Seb Negri, e tutti trovarono un clima incredibile”. Verso Italia-Cile In Cile si respirava già una passione incredibile per il rugby, la stessa che poi sarebbe definitivamente esplosa con i primi grandi risultati della Nazionale maggiore, capace di qualificarsi al Mondiale nel 2023 e di ripetersi anche quest’anno: “C’era un entusiasmo palpabile già a quei tempi, e chiaramente adesso è tutto amplificato, anche perché il Cile è davvero una bella squadra, combattiva e molto migliorata anche dal punto di vista tattico. Magari 12 anni fa non pensavamo che il Cile sarebbe arrivato così in alto, l’attenzione era rivolta di più al Giappone e all’Uruguay, ma alla fine è sempre il campo a parlare e tutto quello che hanno ottenuto è davvero meritato, sarà bellissimo vederli affrontare l’Italia a Genova. E soprattutto più squadre crescono e diventano competitive più sarà possibile diffondere il rugby nel mondo, una cosa importantissima perché per me questo sport rimane incredibilmente formativo, soprattutto in un’età come quella dell’adolescenza. Il rugby può aiutare a crescere persone con dei valori che si possono poi trasferire anche all’esterno del campo”. Quella partita L’Italia, che cominciava quel Trophy da favorita alla promozione, sapeva di dover mettere subito le cose in chiaro, perché lasciare il Cile attaccato nel punteggio con quella garra e con quel pubblico sarebbe stato pericolosissimo. E infatti la squadra di Guidi sblocca subito la partita proprio con Mbandà: “Come gli argentini e gli uruguaiani i cileni si portano dietro la combattività tipica dei sudamericani. Con coach Guidi avevamo preparato molto bene la partita: sapevamo di dover giocare con pazienza, senza strafare, e aspettare l’occasione giusta per sbloccare il punteggio e indirizzare il match. Avevamo una under 20 piena di qualità, con tanto talento, ma sapevamo anche di essere ben strutturati fisicamente e impostammo la partita su questo: farli stancare e imporsi nelle fasi statiche, aprire il campo con la nostra fisicità e per poi far valere le caratteristiche tecniche dei nostri talenti, e il piano di gioco riuscì alla perfezione perché sbloccammo presto la partita e da lì creammo il distacco che ci permise di fare la partita che volevamo”. Alla fine, l’Italia vinse 50-6: segnarono subito Mbandà e Guarducci, il Cile rimase attaccato nel punteggio con i piazzati di Fernandez, ai quali rispose Violi con una meta trasformata e un altro piazzato. Poi dopo il 22-6 del primo tempo gli Azzurrini dilagarono nella ripresa: segnarono Daniele, ancora Guarducci, poi Salvetti e Marazzi con trasformazioni di Violi e Padovani per il 50-6 finale che valse l’accesso alla finale del Trophy, poi vinta contro il Canada.

Italia | 19/11/2025

Italrugby, Dimcheff: “Il Cile sarà una squadra molto motivata”

Torino – Mattinata tipicamente invernale a Torino dove la Nazionale Italiana Maschile prosegue la preparazione verso il Test Match contro il Cile, terza ed ultima partita nelle Quilter Nations Series per gli Azzurri in calendario allo Stadio Ferraris di Genova sabato 22 novembre alle 21.10. Le partite degli Azzurri sono trasmesse in diretta su Sky Sport e Rai. Allenamento intenso per la squadra guidata da Gonzalo Quesada che nella prima parte della mattinata ha svolto lavoro collettivo – e successivamente divisi in reparto – sul campo del Cus Torino. Nella seconda parte il gruppo si è spostato in palestra. “Con il Cile ci aspettiamo una partita molto dura soprattutto davanti – ha esordito Pablo Dimcheff nell’incontro stampa odierno – anche perché difendono molto bene. In attacco non calciano molto, amano avere il pallone in mano e giocare alla ricerca degli spazi. Ci aspettiamo sabato una grande battaglia: loro hanno tanta voglia di giocare un match così e saranno molto carichi, con l’obiettivo di fare la miglior partita possibile contro di noi. Stanno facendo un lavoro incredibile, si sono qualificati per il secondo Mondiale consecutivo e credo che continueranno a crescere”. “Con Gonzalo mi trovo molto bene. È un gran perfezionista ed è molto chiaro. Questo fa sì che la squadra lo segua al meglio: quello che facciamo in allenamento riusciamo a farlo anche in partita e questo è merito anche della sua chiarezza nel guidarci” ha sottolineato Dimcheff. Italia v Australia 26-19, Udine – Bluenergy Stadium Italia v Sudafrica 14-32, Torino – Allianz Stadium Italia v Cile – 22.11.25 – Genova, Stadio L. Ferraris – ore 21.10

Italia | 18/11/2025

Italrugby, Odiase: “Felice di avere avuto una nuova opportunità di rappresentare l’Italia”

Torino – Lunga mattinata di lavoro per la Nazionale Italiana Maschile che prosegue la preparazione verso il Test Match contro il Cile in calendario sabato 22 novembre alle 21.10 allo Stadio Ferraris di Genova, partita che chiuderà le Quilter Nations Series per gli Azzurri e che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport e Rai. Prima parte della giornata dedicata all’analisi video e al lavoro sul piano di gioco, mentre nella seconda parte della mattinata il gruppo azzurro si è allenato in palestra. “Sono molto felice di aver avuto ancora la possibilità di rappresentare l’Italia – ha dichiarato David Odiase nell’incontro stampa odierno – e di poter scendere in campo, giocare qualche minuto con questi nuovi compagni di squadra. Siamo riusciti a competere contro una squadra di tale livello e quindi penso che, nonostante la partita poi abbia preso una piega diversa verso la fine, ci siamo fatti vedere presenti contro una grande squadra e che, nonostante il risultato, ci sia stato qualcosa di positivo.” “Il Cile sarà una squadra che avrà molta voglia di mettersi in mostra. È la prima volta che giocano nelle Autumn Nations Series, è una grande opportunità per il loro paese e per i giocatori che verranno ad affrontarci. Saranno decisamente esaltati ed entusiasti, al di là della posizione che hanno nel ranking, penso che arriveranno con molta voglia di farsi vedere” ha sottolineato Odiase.

Italia | 17/11/2025

Nazionale U18 Femminile, le convocate per il raduno di Ancona

Sono 31 le atlete scelte dall'head coach della Nazionale U18 Femminile, Elisa Facchini, per prendere parte al raduno che si terrà ad Ancona dal 21 al 23 novembre. Primo momento d'incontro della stagione sportiva 2025/26, è anche il primo in cui l'ex Azzurra ricopre il ruolo di capo allenatore di un gruppo che apre il via alle convocazioni delle giovani giocatrici classe 2009, che avranno, assieme alle compagne nate nel 2007 e 2008, la possibilità di intraprendere il percorso di avvicinamento al livello internazionale, vivendo momenti di crescita collettiva, vestendo (in molti casi per la prima volta) la maglia Azzurra. Le convocate per il raduno di Ancona Aisosa Precious AIFUWA (Unione Rugbistica Anconitana)Carolina BAILEY (CUS Milano Rugby)Alessia BALDI (CUS Milano Rugby)Hajar BRUSADIN (Benetton Rugby Treviso)Alessia BUONO (ASD Neapolis R. Fem. T. Campania Felix)Giorgia CAPOCEFALO (Rugby IV Circolo Benevento)Matilde CECATI (Volvera Rugby)Gaia COLETTO (Benetton Rugby Treviso)Celeste CORTINI (Romagna RFC)Melissa DONATI (Pesaro Rugby)Luce FLORIDIA (Volvera Rugby)Caterina GARLET (Rugby Feltre)Myriam LAURENTI (Unione Rugby Capitolina)Federica LIVAN (Bisceglie Rugby)Roberta MASCALI (Rugby I Briganti)Zoe MASI (CUS Milano Rugby)Giada MAZZA (Rugby Rovato)Aurora MUCIGNATO (Rebels Rugby Vicenza Est)Sarah Michelle ORAZI (Pomezia–Torvaianica Rugby)Elisa PANIZZA (Ivrea Rugby Club)Chiara PARATO (Rugby Parabiago)Angela PERTILE (Valsugana Rugby Padova)Lara PETRETTI (Rugby Colorno)Francesca Romana PIERSANTI (Rugby Thiene)Beatrice POCCHETTO (Rugby Valdobbiadene Segusino)Lavinia PRATICHETTI (Unione Rugby Capitolina)Chiara RIZZI (Black Ducks Rugby)Virginia ROMOLO (US Roma Rugby)Fabiana RUSSO (AP Partenope)Kalkidan Soliyana SCHOLZ (Rugby Thiene)

Italia | 17/11/2025

Andrea Duodo sul Nations Championship: “Nuove opportunità di sviluppo sportivo, commerciale e di comunità”

“Il Nations Championship ufficializzato oggi dalla collaborazione tra Six Nations Rugby e SANZAAR inaugura una nuova stagione per il rugby internazionale, rendendo ancor più affascinanti e cariche di significato e rivalità le finestre di luglio e novembre” ha dichiarato il Presidente della FIR, Andrea Duodo. “Per il rugby italiano - ha aggiunto il Presidente federale - questa nuova competizione apre a inedite opportunità di sviluppo sportivo, commerciale e della nostra comunità. In un momento in cui la nostra Nazionale sta confermando il proprio percorso di crescita, continuando ad attrarre pubblico non solo a Roma per il Sei Nazioni ma anche durante le sfide autunnali, il Nations Championship ci consentirà di continuare a evolvere in campo, ma anche di attrarre nuovi partner e nuove risorse in gradi di contribuire al consolidamento e all’evoluzione di tutto il nostro movimento” ha aggiunto il massimo dirigente del rugby italiano.

Italia | 17/11/2025

Italrugby, gli Azzurri convocati per il Test Match contro il Cile. Rientra Lamaro

Torino – Iniziata ufficialmente la settimana in avvicinamento al Test Match contro il Cile, terzo ed ultimo appuntamento della Nazionale Italiana Maschile nelle Quilter Nations Series. Gli Azzurri affronteranno i sudamericani sabato 22 novembre alle 21.10 allo stadio Ferraris di Genova con diretta prevista sui canali Sky Sport e Rai. La squadra guidata da Gonzalo Quesada proseguirà la preparazione a Torino con allenamenti previsti nelle giornate di lunedì 17, martedì 18 e mercoledì 19 novembre presso gli impianti del Cus Torino. La partenza per Genova è in programma giovedì 20 novembre, mentre venerdì 21 novembre è in calendario alle 11.45 il Team Run allo Stadio Ferraris. Nel gruppo Azzurro, in preparazione all’ultimo Test Match del 2025, rientro nella lista dei convocati per Michele Lamaro che torna a disposizione dello staff tecnico dell’Italia dopo essersi fermato per infortunio a Udine in preparazione alla partita contro l’Australia. Invitato a prendere parte al raduno Giovanni Montemauri, mediano di apertura delle Zebre. Questo il calendario completo delle partite dell’Italia: Italia v Australia 26-19, Udine – Bluenergy Stadium Italia v Sudafrica 14-32, Torino – Allianz Stadium Italia v Cile – 22.11.25 – Genova, Stadio L. Ferraris – ore 21.10 Questa la lista dei giocatori convocati: Piloni Simone FERRARI (Benetton Rugby, 68 caps) Danilo FISCHETTI (Northampton Saints 57 caps) Muhamed HASA (Zebre Parma 3 caps) Marco RICCIONI (Saracens, 36 caps) Mirco SPAGNOLO (Benetton Rugby, 19 caps) Tallonatori Tommaso DI BARTOLOMEO (Zebre Parma, 5 caps) Pablo DIMCHEFF (Colomiers Rugby, 2 caps) Giacomo NICOTERA (Stade Français, 36 caps) Seconde Linee Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 57 caps) Riccardo FAVRETTO (Benetton Rugby, 8 caps) Enoch OPOKU GYAMFI (Bath, esordiente) Federico RUZZA (Benetton Rugby, 66 caps) Andrea ZAMBONIN (Exeter Chiefs, 14 caps) Terze Linee Lorenzo CANNONE (Benetton Rugby, 32 caps) Alessandro IZEKOR (Benetton Rugby, 7 caps) Giacomo FERRARI (Zebre Parma, esordiente) Michele LAMARO (Benetton Rugby, 48 caps) David ODIASE (Zebre Parma, 3 caps) Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 37 caps) Mediani di mischia Alessandro GARBISI (Benetton Rugby, 18 caps) Martin PAGE-RELO (Bordeaux, 20 caps) Stephen VARNEY (Exeter Chiefs, 36 caps) Mediani di apertura Giacomo DA RE (Zebre Parma, 5 caps) Paolo GARBISI (Toulon, 49 caps) Centri Juan Ignacio BREX (Toulon, 48 caps) Leonardo MARIN (Benetton Rugby, 16 caps) Damiano MAZZA (Zebre Parma, esordiente) Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 33 caps) Ali/Estremi Mirko BELLONI (Zebre Parma, 2 caps) Ange CAPUOZZO (Stade Toulousain, 30 caps) Monty IOANE (Lione, 41 caps) Louis LYNAGH (Benetton Rugby, 9 caps) Lorenzo PANI (Zebre Parma, 8 caps) Edoardo TODARO (Northampton Saints, esordiente) Invitato Giovanni MONTEMAURI (Zebre Parma, esordiente) Atleti non considerati per infortunio: Tommaso ALLAN (Perpignan, 87 caps) Matteo CANALI (Zebre Parma, 2 caps) Alessandro FUSCO (Zebre Parma, 20 caps) Dino LAMB (Canon Eagles, 12 caps) Gianmarco LUCCHESI (Toulon, 33 caps) Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 65 caps) Ivan NEMER (Benetton Rugby, 16 caps) Jacopo TRULLA (Zebre Parma, 17 caps) Ross VINTCENT (Exeter Chiefs, 19 caps)

Italia | 17/11/2025