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Manuel Zuliani ospite della Juventus nell’esordio in Champions League

Torino – Mancano poco meno di due mesi al calcio d’inizio di Italia-Sudafrica in programma sabato 15 novembre alle 13.30 all’Allianz Stadium di Torino. Lo stadio della Juventus – che ha già ospitato per la prima volta una partita di rugby internazionale lo scorso anno quando l’Italia ha affrontato gli All Blacks – ha avuto un primo assaggio della palla ovale nella serata di martedì 16 settembre. In occasione dell’esordio della Juventus nell’edizione 2025/26 della Champions League, l’azzurro Manuel Zuliani – 35 caps e 3 mete segnate con Italrugby – è stato ospite della squadra di casa andando a svolgere una serie di attivazioni nel pre-partita con Sky Sport prima, a bordo campo, e successivamente nel cuore dello stadio insieme ai tifosi dove Zuliani ha partecipato ad un quiz – a tema rugby – che ha messo in palio una maglia della Nazionale, con l'azzurro che ha ricevuto la terza maglia stagionale dei bianconeri personalizzata con il suo nome. L’Azzurro è stato accolto dagli applausi dei tifosi presenti allo stadio che, al termine dell’attività, si sono fermati con Zuliani per la classica seduta di selfie e autografi prima di assistere allo spettacolare pareggio per 4-4 nel match tra Juventus e Borussia Dortmund valido per la prima giornata di Champions League.

Italia | 17/09/2025

Italrugby, due mesi alla sfida contro il Sudafrica a Torino

Il grande Rugby torna a Torino con gli Azzurri che affrontano i Campioni del Mondo in carica Torino – La città di Torino è pronta ad accogliere nuovamente il grande Rugby Internazionale. Mancano due mesi esatti al ritorno della Nazionale Italiana Maschile nella città della Mole che negli ultimi anni è diventata uno dei palcoscenici più importanti nell’ospitare eventi sportivi di livello mondiale. Gli Azzurri guidati da Gonzalo Quesada saranno nuovamente protagonisti sul campo dell’Allianz Stadium di Torino sabato 15 novembre alle 13.30 per affrontare il Sudafrica nel secondo dei tre Test Match in calendario nella finestra internazionale di novembre delle Quilter Nations Series. L’appuntamento porterà nella città piemontese i Campioni del Mondo in carica pronti a sfidare gli Azzurri in un confronto di altissimo livello tecnico e sportivo. Per l’Italia sarà una prova di grande prestigio e una nuova occasione – la terza quest’anno dopo i due Test Match giocati a Pretoria e Port Elizabeth nello scorso Tour Estivo – per misurarsi con una delle nazionali più forti e blasonate della storia del rugby. Lo stadio – casa della Juventus – tornerà ad essere un palcoscenico dedicato al mondo della palla ovale a un anno di distanza dalla prima volta assoluta quando nel novembre 2024 l’Italia ha affrontato gli All Blacks nell’ultimo match dell’anno, regalando un evento da tutto esaurito e uno straordinario spot per il Gioco a livello italiano e mondiale. Sarà il confronto numero diciannove tra la squadra guidata da Gonzalo Quesada e quella di Rassie Erasmus, il nono in Italia e il primo a Torino a trenta anni esatti di distanza dal primo confronto avvenuto a Roma il 12 novembre del 1995 quando gli Azzurri allo Stadio Olimpico affrontarono il Sudafrica, fresco del primo successo iridato che avrebbe contribuito radicalmente al processo di transizione democratica della rainbow nations, raccontato anche nel film di Clint Eastwood “Invictus”. Un primo anticipo del ritorno del rugby all’Allianz è previsto nella giornata di martedì 16 settembre quando l’azzurro Manuel Zuliani, tifoso juventino, sarà ospite nel pre-partita dell’esordio della Juventus in Champions League nel match valido per la prima giornata contro i tedeschi del Borussia Dortmund. I biglietti per la partita dell’Italia contro il Sudafrica sono disponibili su federugby.ticketone.it.  Qui di seguito la tabella dei prezzi: Italia v Sudafrica – Torino, 15 novembre – ore 13.40Settore Ovest 1 – da 69€Settore Est 1 – da 59€Settore Ovest 2 – da 54€Settore Est 2 e Settore Sud 1 da 39€Settore Nord 1 e Settore Sud 2 da 35€Settore Nord 2 da 32€

Italia | 15/09/2025

ClubHouse – il rugby oltre il rugby, Rugby Calvisano e Rugby Viadana 1970

La prima tappa del nostro viaggio nelle ClubHouse italiane: Rugby Calvisano e Rugby Viadana 1970 C’è un luogo, nel rugby, dove il gioco non finisce al fischio dell’arbitro. Dove la fatica si scioglie in una birra, i racconti si allungano fino a notte fonda e i ricordi trovano pareti su cui appendersi. Quel luogo si chiama clubhouse. Non è solo un ristorante, non è solo un bar. È un punto di ritrovo, una seconda casa, un pezzo di memoria collettiva. Ed è anche il cuore vivo e accogliente di ogni comunità ovale.Nel corso del World Rugby U20 Championship 2025, interamente disputato in Italia, quattro città hanno fatto da teatro al torneo e ai suoi protagonisti: Calvisano, Viadana, Rovigo e Verona. E in ognuna di queste, la clubhouse ha avuto un ruolo chiave non solo per accogliere squadre, tifosi e staff, ma per rappresentare l’anima stessa del rugby italiano.Iniziamo questo viaggio proprio da Calvisano e Viadana, due luoghi dove il terzo tempo dura tutto l’anno e dove la Clubhouse non è un contorno, ma parte del piatto principale. RUGBY CALVISANO - La clubhouse come eredità e missioneA Calvisano, la clubhouse è più di un edificio: è la continuazione naturale del campo da gioco. Una struttura cresciuta negli anni grazie alla passione e al lavoro volontario di chi il rugby l’ha vissuto e continua a restituirlo. Come Daniele Davo, 27 anni da giocatore giallonero, un passato da nazionale e un presente da punto di riferimento per tutti:“Il rugby mi ha salvato – racconta – e ora sento il dovere di restituire. Dopo la morte di Alfredo Gavazzi mi ero un po’ allontanato, ma quando i ragazzi mi hanno chiesto di tornare a dare una mano, non ho potuto dire di no”.La clubhouse di Calvisano è aperta a tutti, non solo a chi gioca. Il venerdì sera c’è un menù fisso per chiunque voglia unirsi alla cena della squadra. È un modo per coinvolgere il paese, per tenere vivo un legame profondo.“È un luogo dove si sta assieme, dove si ritrovano vecchi compagni di squadra, dove si torna indietro con la memoria – dice Marco Gavazzi, cresciuto nel club fin da bambino – Abbiamo cambiato l’impostazione negli ultimi anni, grazie anche alla presenza stabile di Diana Appiani che gestisce tutto con grande professionalità”.La Clubhouse è nata dalla “festa della birra” che per anni ha animato le estati calvine: dai proventi di quella manifestazione è stata costruita la cucina, il bar, l’intera struttura. Un investimento sociale e affettivo, che ha dato vita a un luogo in cui ogni generazione trasmette qualcosa alla successiva.“Chi ha giocato – prosegue Marco Gavazzi – poi aiuta a portare avanti la Clubhouse. È un passaggio di testimone. Quando vinci uno scudetto, come nel 2005 o negli anni successivi, la festa non è in centro o altrove. È qui, in casa tua, dove tutto è cominciato”.E i ricordi sono tanti, a Calvisano. Dal celebre scudetto del 2005 festeggiato per tre giorni senza dormire, agli appuntamenti futuri, come l’intitolazione del campo ad Alfredo Gavazzi, prevista per settembre, in occasione del ventennale di quel trionfo. RUGBY VIADANA 1970 - Dove ogni giorno è un terzo tempoA Viadana, la Clubhouse ha un nome che è già una storia: “1.3”, come i numeri di maglia di Riccardo e Mattia Cagna, fratelli, ex piloni, oggi gestori del cuore culinario e sociale del Rugby Viadana.“Siamo aperti tutti i giorni – racconta Riccardo – per i giocatori e per la comunità. Dopo l’allenamento si mangia qui, si scherza, si sta insieme. La Clubhouse è la casa del rugby, e in un posto come Viadana, dove il rugby è una religione, è un punto di ritrovo quotidiano”.Non solo nei giorni di partita: pizzate infrasettimanali, terzi tempi post trasferta, serate di festa che iniziano all’imbrunire e finiscono col sole che sorge. Una decina di persone ci lavora stabilmente, ma la Clubhouse è anche viva grazie ai tifosi, ai gruppi storici come i Miclas e ai nuovi come i River Boys. Tutti uniti da una stessa passione.Massimo “Ska” Catalano, team manager del club, è una delle anime storiche del Viadana. Ex giocatore, ex allenatore, da anni anima organizzativa e memoria vivente del club:“La Clubhouse racconta la storia della società – dice “Ska” indicando le maglie e le foto alle pareti – È nata perché dopo le partite non si sapeva dove andare. Oggi è il nostro punto di riferimento. Abbiamo cambiato il bancone, ampliato gli spazi, e vissuto serate indimenticabili”.Come quella volta in cui un papà australiano, forse troppo allegro, si tuffò a volo d’angelo su una fila di tavoli dopo averli cosparsi d’acqua. O le feste con DJ fino all’alba, e il rituale non scritto del giocatore che balla in abbigliamento non particolarmente “consono” sul tavolo – il cui nome resta top secret “perché fa ancora l’allenatore…”.A Viadana, la Clubhouse è dove si tifa, si mangia, si cresce e si trasmette il senso profondo di una comunità. Il rugby non finisce al fischio finaleIn un torneo come il Mondiale Under 20, le luci dei riflettori si accendono sul campo, ma le storie più calde si raccontano nei luoghi come questi. Dove si mescolano dialetti e accenti, sorrisi e sudore. Le clubhouse di Calvisano e Viadana non sono solo strutture. Sono identità, sono memoria, sono futuro.Sono rugby, fuori dal campo.E presto il nostro viaggio continuerà: con le storie, le voci e le tradizioni delle Clubhouse di Rovigo e Verona. Perché il rugby italiano, prima di tutto, è una comunità che sa ritrovarsi attorno a un tavolo.

dalla base | 10/09/2025

Italia U18 v Irlanda U18 Maschile a Cosenza, il rugby internazionale torna al Sud

La Nazionale Italiana Maschile U18 affronterà i pari età dell’Irlanda sabato 1 novembre allo Stadio “Macrì” di Cosenza, riportando un test-match nel Sud Italia sei anni dopo il pareggio tra Italia e Galles nella sfida del Sei Nazioni Femminile disputata a Lecce nella primavera del 2019. La sfida che segnerà il debutto di Alessandro Lodi sulla panchina degli Azzurrini è stata ufficializzata dalla Federazione Italiana Rugby nel corso di una serie di riunioni con i territori che hanno visto i rappresentanti del Consiglio Federale presieduto da Andrea Duodo incontrare le realtà locali in una serie di momenti di aggiornamento e di ascolto in vista dell’avvio della Stagione Sportiva 2025/26. Andrea Duodo, Presidente della Federazione Italiana Rugby, ha dichiarato: “Il rilancio del nostro movimento nel meridione costituisce, per nostra amministrazione, una delle aree d’intervento più sensibile e più strategica per la crescita del sistema-rugby in Italia. Mentre, insieme ai Presidenti di Comitati, continuiamo con la nostra Commissione Sud ad operare per garantire il pieno supporto ai nostri Club del territorio, impegnati nel dare continuità e sviluppo al movimento, non possiamo prescindere dal creare momenti di aggregazione e comunicazione che diano visibilità al nostro sport ed entusiasmo alla nostra base.L’amore che tutti noi condividiamo per la maglia azzurra è un indiscusso elemento aggregativo e non vediamo l’ora di lavorare con la delegazione calabrese e le nostre affiliate locali per offrire un grande pomeriggio di sport e divertimento, capace di generare attenzione e entusiasmo verso il nostro sport. Accendiamo un riflettore sul Gioco attraverso un evento internazionale senza perdere di vista, insieme ai Comitati e ai Club dell’Area, la necessità di continuare il lavoro avviato per assicurare infrastrutture adeguate e strumenti di formazione e partecipazione, essenziali per ridare al nostro sport la solidità e la profondità necessarie anche in aree del Paese troppo a lungo trascurate”.

 Gabriele Gargano, Presidente della Commissione Sud, ha commentato: “Abbiamo posto il rilancio del rugby nel Sud del Paese come uno dei punti cardine del nostro progetto quadriennale e siamo consapevoli di come questo obiettivo passi dalla capacità di garantire impianti, formazione e supporto concreto alle Società del territorio. Ma lo sport vive anche di entusiasmo e momenti simbolici: mi piace pensare che il ritorno dell’azzurro al di sotto del Lazio, dopo tanti anni, sia uno di questi”.

Italia U18 | 08/09/2025

RWC 2025: l’Italia chiude con una bella vittoria. Brasile battuto 64-3

L'Italia batte il Brasile 64-3 e chiude con una bella vittoria la sua avventura alla Rugby World Cup 2025: non è stato il Mondiale che le Azzurre si aspettavano, ma a Northampton arriva comunque un successo importante per il morale e per il futuro, con ben 12 mete segnate alle Yaras e una prestazione di livello anche da parte delle ragazze lanciate da Roselli in occasione di questo match. Le Azzurre vanno a segno con due triplette di Ostuni Minuzzi e Granzotto e una doppietta di Buso, con le altre mete firmate da Mannini, Fedrighi, Corradini e Stefan. Per il Brasile a segno Kochhann con un piazzato in apertura di partita. Player of the match per Isabella Locatelli, autrice di un'ottima prestazione. La cronaca di Italia-Brasile Il Brasile parte forte: lunga serie di cariche con Pamela Santos tra le più attive e primo calcio di punizione guadagnato, ma l'Italia è brava sporcare la rimessa laterale brasiliana e a vanificare la prima azione delle Yaras. Un gran placcaggio di Nicolau consente a Coimbra di conquistare un tenuto che riporta il Brasile in attacco: arriva un altro calcio di punizione all'interno dei 22 e stavolta le sudamericane vanno per i pali con Kochhann per il 3-0. L'Italia reagisce con una bella accelerazione: Ostuni Minuzzi attacca la la linea e si porta dietro tre avversarie, poi sul placcaggio le brasiliane non rotolano via e regalano il primo calcio di punizione per le Azzurre, che però non sfruttano la prima opportunità. Al 13' però la meta arriva: grande imbucata di Isabella Locatelli, che va via in mezzo a tre avversarie e poi ricicla bene per Mannini, che finalizza e marca la sua prima meta in Nazionale. Granzotto colpisce il palo sulla trasformazione: 5-3. La squadra di Roselli accelera il ritmo e mette in grande difficoltà il Brasile. Bella serie di offload con Vecchini e Seye che danno continuità all'azione, la linea difensiva delle Yaras è in ritardo e concede un fuorigioco. Madia trova la rimessa ai 5 metri, Frangipani vince la touche e innesca la serie di cariche delle Azzurre e Fedrighi finalizza per il 10-3. L'Italia spinge ancora ed esce dai 22 con Locatelli che arriva fino a metà campo, poi Seye trova un bell'intervallo per la corsa di Frangipani. La seconda linea di Villorba supera Kochhann con una finta e viene placcata solo nei 22 brasiliani, poi Bitonci e Madia allargano subito per Granzotto che marca la terza meta, 15-3. Al 23' arriva anche la meta del bonus: la segna Vittoria Ostuni Minuzzi con una grande cavalcata in bandierina. Ostuni Minuzzi si ripete un minuto dopo: grande azione alla mano delle trequarti azzurra, Fedrighi apre lo spazio e poi serve Locatelli, bel passaggio per la numero 15 azzurra che firma il 25-3. Al 35' viene annullata una meta al Brasile: Barth aveva intercettato un pallone non controllato da Corradini, ma lo aveva fatto toccandolo in avanti prima di riprenderlo. Le Yaras spingono nel finale di primo tempo ma non trovano spazi contro un'ottima difesa azzurra, e alla fine la meta la segna proprio la squadra di Roselli con l'intercetto di Francesca Granzotto, brava a leggere un passaggio troppo prevedibile di Larissa Carvalho. Il primo tempo si chiude sul 30-3 per l'Italia. Il secondo tempo comincia a ritmi più bassi, poi l'Italia alza l'intensità del match e torna a rendersi pericolosa: bell'azione da mischia della squadra di Roselli con Madia che apre al largo per la corsa di Muzzo. Seguono delle belle percussioni delle avanti con Pilani che arriva corta, poi Bitonci apre su Mannini, sostegno di Corradini che trova lo spazio per marcare la prima meta della sua carriera in azzurro. Bitonci trasforma per il 37-3. Al 60' la grande pressione delle Azzurre nei 22 brasiliani porta a recupero palla di Turani, Corradini segue l'azione e poi serve Ostuni Minuzzi al largo, che batte in velocità Barth e segna l'ottava meta dell'Italia. Un ottimo recupero di Locatelli disinnesca la reazione brasiliana: le Yaras cercano insistentemente la meta ma la difesa della squadra di Roselli è sempre avanzante. Negli ultimi 10 minuti il Brasile resta in 14 a causa dell'infortunio di Kochhann. Al 72' Stefan gioca velocemente un calcio di punizione e Stevanin innesca ancora la solita corsa di Ostuni Minuzzi che porta le Azzurre nei 22. Veronese arriva corta, ma sull'azione successiva Stevanin si inventa uno strepitoso offload da terra per la corsa di Buso, che firma il 47-3. Nel corso dell'azione c'è anche un fallo di Prioste su Ranuccini, che costa il giallo alla prima linea brasiliana. Al 75' Gaia Buso si concede anche la doppietta personale con una bella corsa in bandierina dopo un bellissimo passaggio di Mannini. Nel finale Ostuni Minuzzi con un bel calcetto innesca la corsa di Granzotto: la trequarti di Exeter riesce ad anticipare Tenorio, recupera il pallone e schiaccia la meta numero 11 per le Azzurre, trovando poi anche la trasformazione per il 59-3. A tempo scaduto arriva anche la meta di Sofia Stefan dopo una bella azione di Turani e Locatelli per il 64-3 con cui si chiude il match. Northampton, Franklin’s Garden, 7 settembre 2025Rugby World Cup - III giornataItalia v Brasile 64-3 (30-3)Marcatrici: p.t 8’ cp. Kochhann (0-3); 13’ m. Mannini (5-3); 18’ m. Fedrighi (10-3); 20’ m. Granzotto (15-3); 23’ m. Ostuni Minuzzi (20-3); 25’ m. Ostuni Minuzzi (25-3); 41’ m. Granzotto (30-3 s.t 9’m. Corradini tr. Bitonci (37-3); 20’ m. Ostuni Minuzzi (42-3), 33' m. Buso (47-3), 36' m. Buso (52-3), 38' m. Granzotto tr. Granzotto (59-3), 40' m. Stefan (64-3) Italia: Ostuni Minuzzi; Muzzo (10’st Buso), Corradini, Mannini, Granzotto; Madia (21’st Stevanin), Bitonci (25’st Stefan); Giordano (Cap), Locatelli, Sgorbini (10’st Ranuccini); Fedrighi (15’st Veronese), Frangipani; Seye (40’pt. Pilani), Vecchini (2’st Gurioli), Maris (4’st Turani)all. Fabio RoselliBrasile: Tenório; Barth, Fioravanti (8’st Santini), Nicolau, Silva; Kochhann, Bednarski (8’st Silva); C.Carvalho (temp 21-34’ pt. Medeiros), L. Carvalho (21’st Medeiros), Henwood; Dakar (1’st Cruz), Coimbra (Cap, 21’st Santana); Santos (1’st Prioste), Leni (21’st Mamede), Barros (8’st Saccomanno)all. Emiliano Caffera Arb: Maggie Cogger-Orr (NZRU)assistenti: Ella Goldsmith (RA); Maria Heitor (POR)TMO: Andrew McMenemy (SRU)Cartellini: giallo a Prioste 34' s.t. (BRA) Calciatrici: Kochhann (1/1); Granzotto (1/4); Bitonci (1/8)Player of the Match: Isabella Locatelli (Italia)Punti assegnati: Italia 5; Brasile 0Note: Pomeriggio caldo, Sofia Stefan (101 caps) diventa la seconda Azzurra più presente della storia,

Italia Femminile | 07/09/2025

RWC 2025: la presentazione di Italia-Brasile

L’Italia chiude il suo girone di Rugby World Cup contro il Brasile: la sfida sulla carta più agevole, ma anche quella che in questo momento serve alle Azzurre per ripartire dopo la delusione contro il Sudafrica. A prescindere da chi sia l’avversaria, alla squadra di Roselli serve una grande partita per ricominciare. Calcio d’inizio alle 15 di domenica 7 settembre al Franklin's Gardens di Northampton, diretta Rai Sport e Rai Play. Come arriva l’Italia La delusione dell’eliminazione anticipata contro Francia e Sudafrica ha lasciato il segno, ma questo è il momento di mettere da parte tutto, assorbire il colpo e ripartire verso i traguardi futuri. L’Italia può e deve chiudere il suo 2024 con una vittoria, un’annata comunque piena di segnali positivi, a cominciare da un Sei Nazioni incoraggiante e in crescendo e da un’ottima doppietta estiva con le vittorie contro Scozia e Giappone nei test match. È mancata, purtroppo, la vittoria più importante, quella sul Sudafrica, ma è il momento di ripartire verso il 2026, magari con un bel successo. Come arriva il Brasile Il Brasile ha già ottenuto la sua vittoria, diventando la prima sudamericana della storia a qualificarsi a un Mondiale femminile. Le Yaras nelle prime due partite hanno portato a casa anche gli altri obiettivi che si erano prefissati: segnare punti e riuscire a marcare la loro prima meta mondiale, con Bianca Silva contro la Francia. Adesso, il Brasile vuole chiudere nel modo migliore la sua avventura, e proverà a giocarsi il tutto per tutto contro l’Italia, con la consapevolezza di poter giocare senza pressione. Tutte le informazioni per seguire Italia-Brasile Italia-Brasile, sfida valida per la terza giornata della Rugby World Cup, si giocherà domenica 7 settembre alle ore 15, al Franklin's Gardens di Northampton. La partita sarà trasmessa in diretta tv in chiaro su Rai Sport e in diretta streaming su Rai Play. L’arbitra del match sarà la neozelandese Maggie Cogger-Orr. Le assistenti saranno l’australiana Ella Goldsmith e la portoghese Maria Heitor. Al TMO lo scozzese Andrew McMenemy, al bunker l’irlandese Leo Colgan. Le formazioni di Italia-Brasile Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Giada Corradini, 12 Sara Mannini, 11 Francesca Granzotto, 10 Veronica Madia, 9 Alia Bitonci, 8 Elisa Giordano, 7 Isabella Locatelli, 6 Francesca Sgorbini, 5 Alessandra Frangipani, 4 Valeria Fedrighi, 3 Sara Seye, 2 Vittoria Vecchini, 1 Gaia Maris A disposizione: 16 Laura Gurioli, 17 Silvia Turani, 18 Alessia Pilani, 19 Beatrice Veronese, 20 Alissa Ranuccini, 21 Sofia Stefan, 22 Emma Stevanin, 23 Gaia Buso Brasile: 15 Fernanda Tenório, 14 Giovanna Barth, 13 Marina Fioravanti, 12 Mariana Nicolau, 11 Bianca Silva, 10 Raquel Kochhann, 9 Aline Mayumi Bednarski, 8 Camilla Ísis Carvalho, 7 Larissa Carvalho, 6 Larissa Henwood, 5 Dayana Dakar, 4 Eshyllen Coimbra (c), 3 Pâmela Santos, 2 Júlia Leni, 1 Franciele Barros A disposizione: 16 Isabela Saccomanno, 17 Taís Prioste, 18 Giovana Mamede, 19 Marcelle Cruz, 20 Ana Carolina Santana, 21 Letícia Medeiros, 22 Leila Silva, 23 Edna Santini

Italia Femminile | 07/09/2025

RWC 2025: Italia, spazio a Corradini e Frangipani. Brasile, occhio a Bianca Silva. L’analisi delle formazioni

Fabio Roselli cambia tanto per l’ultima sfida della Rugby World Cup contro il Brasile. Il capo allenatore dell’Italia lancia 2 giocatrici all’esordio assoluto in un Mondiale, più altre 3 che potrebbero entrare nella ripresa: Giada Corradini e Alessandra Frangipani dall’inizio, Alessia Pilani, Laura Gurioli (in lista gara col Sudafrica, ma non entrata) e Gaia Buso dalla panchina. Dall’altra parte il Brasile cambia ben 11 giocatrici e rischiera dall’inizio la numero 10 Raquel Kochhann e lancia dal primo minuto l’ala Bianca Silva, autrice – dopo essere subentrata dalla panchina – di una meta strepitosa contro la Francia. Si gioca alle 15 italiane al Franklin's Gardens di Northampton. Turnover L’Italia riparte da una formazione nuova, costruita per dare spazio a chi non ne ha avuto nelle prime due partite, ma anche per cercare soluzioni nuove per il futuro, considerando che è proprio guardando al futuro che bisogna approcciare questa partita. Giada Corradini ha già dimostrato nel test contro il Giappone di poter essere una giocatrice importante nell’ottica di un ricambio generazionale, e al suo fianco avrà la giovanissima Sara Mannini per una coppia di centri del tutto inedita, e che soprattutto ha la freschezza atletica e la capacità tecnica di sfruttare le indecisioni difensive del Brasile e metterlo sotto pressione. Dietro Roselli dà spazio ad Alessandra Frangipani, giocatrice che da 3 anni è sempre nel gruppo azzurro e che ha una grande occasione di mettersi in mostra: la seconda linea di Villorba (che può giocare anche terza) avrà al suo fianco l’esperta Fedrighi, mentre in terza linea il tecnico ha scelto Locatelli per avere più centimetri e peso nel pacchetto di mischia e avere un’opzione in più in rimessa laterale. Confermate la capitana Giordano e Francesca Sgorbini, che dovranno garantire avanzamento palla in mano. Dall’altra parte, Mariana Nicolau torna a ricomporre la coppia di centri titolare con Fioravanti, mentre alle ali vengono schierate Giovanna Barth e Bianca Silva, autrice di una gran meta con la Francia, battendo 2 avversarie con una finta nella propria metà campo e facendosi 70 metri di corsa per andare a schiacciare. Cambia anche la coppia di mediane, con Aline Mayumi e Raquel Kochhann, molto pericolosa anche nei piazzati. Tra le avanti, confermate solo la capitana Eshyllen Coimbra e Larissa Carvalho. Le chiavi del match Prima da titolare in questo mondiale per Alia Bitonci: la sua rapidità e la sua capacità di alzare il ritmo del gioco saranno fondamentali contro una squadra che soffre i multifase giocati con una certa intensità. Per garantire ulteriore velocità Roselli ha schierato all’ala Francesca Granzotto, confermando ad estremo Ostuni Minuzzi e Aura Muzzo dall’altra parte. L’Italia deve ripartire anche da ciò che è mancato contro il Sudafrica: le fasi statiche. Confermate Vecchini e Seye, a sinistra c’è Maris che rappresenta comunque una garanzia, con Turani che partirà dalla panchina insieme a Gurioli e Pilani, che potrebbe fare il suo esordio mondiale. Mettere in difficoltà in mischia il Brasile non è solo una necessità, ma anche un modo per riprendere morale in vista del futuro. Allo stesso modo sarà importante avere palloni di qualità in rimessa laterale per poter poi giocare al ritmo che serve. Per questo Roselli schiera ben 3 possibili opzioni in rimessa laterale con Fedrighi, Locatelli e Giordano. Dalla panchina Veronese e Ranuccini possono poi garantire dinamismo e avanzamento quando gli spazi si apriranno ulteriormente e subentrerà la stanchezza. Le formazioni di Italia-Brasile Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Aura Muzzo, 13 Giada Corradini, 12 Sara Mannini, 11 Francesca Granzotto, 10 Veronica Madia, 9 Alia Bitonci, 8 Elisa Giordano, 7 Isabella Locatelli, 6 Francesca Sgorbini, 5 Alessandra Frangipani, 4 Valeria Fedrighi, 3 Sara Seye, 2 Vittoria Vecchini, 1 Gaia Maris A disposizione: 16 Laura Gurioli, 17 Silvia Turani, 18 Alessia Pilani, 19 Beatrice Veronese, 20 Alissa Ranuccini, 21 Sofia Stefan, 22 Emma Stevanin, 23 Gaia Buso Brasile: 15 Fernanda Tenório, 14 Giovanna Barth, 13 Marina Fioravanti, 12 Mariana Nicolau, 11 Bianca Silva, 10 Raquel Kochhann, 9 Aline Mayumi Bednarski, 8 Camilla Ísis Carvalho, 7 Larissa Carvalho, 6 Larissa Henwood, 5 Dayana Dakar, 4 Eshyllen Coimbra (c), 3 Pâmela Santos, 2 Júlia Leni, 1 Franciele Barros A disposizione: 16 Isabela Saccomanno, 17 Taís Prioste, 18 Giovana Mamede, 19 Marcelle Cruz, 20 Ana Carolina Santana, 21 Letícia Medeiros, 22 Leila Silva, 23 Edna Santini

Italia Femminile | 06/09/2025

Le Azzurre del passato “annunciano” il XV dell’Italia per la sfida con il Brasile nella RWC a quarant’anni dall’esordio della Nazionale Femminile

Sono passati quarant’anni dallo storico esordio della Nazionale Femminile Italiana di rugby. Un traguardo che non è soltanto memoria sportiva, ma patrimonio di valori e di cultura condivisa. In questo arco di tempo, generazioni diverse di Azzurre si sono passate il testimone, contribuendo a scrivere una storia che oggi continua e che vede le atlete del CT Fabio Roselli protagoniste della Rugby World Cup 2025. Per celebrare questa ricorrenza, in occasione dell’ultimo turno della pool D del Mondiale, è stata ideata un’iniziativa dal forte valore simbolico: la formazione che affronterà il Brasile, domenica 7 settembre alle 15 italiane al Franklin’s Garden di Northampton (diretta su Rai Sport e Raiplay), è presentata da ventitré ex Azzurre. Un gesto che unisce idealmente il passato e il presente: rugbiste di tutte le età, protagoniste dagli anni Ottanta in avanti, hanno prestato la propria voce e la propria immagine per introdurre il XV scelto per sfidare il Brasile in una partita - tra Azzurre e verdeoro - che rappresenta un inedito. Un modo per ribadire il legame che unisce chi ha aperto la strada e chi oggi la percorre, sotto gli stessi colori e con la stessa passione. Dal sostegno della giocatrice più presente di sempre, Sara Barattin, alla “collega centuriona” Lucia Gai, passando per le pioniere che a Riccione, quarant’anni fa, affrontarono la prima partita della Nazionale, tutte insieme, in un ideale abbraccio che parte dall’Italia e arriva fino in Inghilterra, dove la squadra azzurra chiuderà il proprio cammino iridato. https://youtube.com/shorts/N6LWgtxgN-E?si=Cxoa7DFXfUdPbvUi La formazione dell’Italia per la sfida con il Brasile Michela Tondinelli, Azzurra numero 33, introduce: 15. Vittoria OSTUNI MINUZZI (Valsugana Rugby Padova, 43 caps)Sara Barattin, Azzurra numero 113, introduce: 14. Aura MUZZO (LOU Rugby, 57 caps)Erika Morri, Azzurra numero 34, introduce: 13. Giada CORRADINI (Montpellier Herault Rugby, 1 cap)Manuela Furlan, Azzurra numero 125, introduce: 12. Sara MANNINI (Rugby Colorno, 11 caps) Lorena Nave, Azzurra numero 10, introduce: 11. Francesca GRANZOTTO (Exeter Chiefs, 23 caps)Maria Grazia Cioffi, Azzurra numero 129, introduce: 10. Veronica MADIA (Blagnac Rugby, 59 caps)Lucia Gai, Azzurra numero 134, introduce: 9. Alia BITONCI (Valsugana Rugby Padova, 9 caps)Giuliana Campanella, Azzurra numero 63, introduce: 8. Elisa GIORDANO (Capitana, Valsugana Rugby Padova, 77 caps)Alessia Panzarotto, Azzurra numero 158, introduce: 7. Isabella LOCATELLI (Rugby Colorno, 55 caps)Licia Stefan, Azzurra numero 53, introduce: 6. Francesca SGORBINI (ASM Clermont Rugby, 36 caps)Sabrina Melis, Azzurra numero 41, introduce: 5. Alessandra FRANGIPANI (Villorba Rugby, 12 caps)Silvia Pizzati, Azzurra numero 60, introduce 4. Valeria FEDRIGHI (Rugby Colorno, 66 caps)Diletta Veronese, Azzurra numero 126, introduce: 3. Sara SEYE (Ealing Trailfinders, 36 caps)Maria Cristina Tonna, Azzurra numero 15, introduce: 2. Vittoria VECCHINI (Valsugana Rugby Padova, 40 caps)Veronica Schiavon, Azzurra numero 82, introduce: 1. Gaia MARIS (Valsugana Rugby Padova, 41 caps)  A disposizione:Valentina Schiavon, Azzurra numero 92, introduce: 16. Laura GURIOLI (Villorba Rugby, 15 caps)Melissa Bettoni, Azzurra numero 152, introduce: 17. Silvia TURANI (Harlequins, 46 caps)Marta Breda, Azzurra numero 4, introduce: 18. Alessia PILANI (Stade Bordelais Rugby, 8 caps)Leila Pennetta, Azzurra numero 135, introduce: 19. Beatrice VERONESE (RC Toulon, 30 caps)Alice Trevisan, Azzurra numero 140, introduce: 20. Alissa RANUCCINI (LOU Rugby, 17 caps)Silvia Gaudino, Azzurra numero 84, introduce: 21. Sofia STEFAN (RC Toulon, 100 caps)Elisa Facchini, Azzurra numero 86, introduce: 22. Emma STEVANIN (Valsugana Rugby Padova, 26 caps)Paola Berlato, Azzurra numero 2, introduce: 23. Gaia BUSO (Villorba Rugby, 3 caps)

Italia Femminile | 05/09/2025

Italia, Sara Mannini: “È un momento difficile ma il percorso continua, dal Brasile al prossimo Sei Nazioni”

Dopo la cocente sconfitta contro il Sudafrica, costata l’aritmetica eliminazione dalla Rugby World Cup, l’Italia è chiamata a ripartire. La sfida col Brasile di domenica alle 15 non è solo l’epilogo di un Mondiale, ma è il punto di ripartenza di una squadra che ha ancora molto da dire, come spiega Sara Mannini, centro di Colorno e della Nazionale Italiana: “Inutile negare che l’umore non sia dei migliori adesso. Perdere così, e in questo modo perdere anche l’opportunità di andare avanti non è bello, soprattutto perché ci eravamo date un obiettivo diverso. Sicuramente non siamo contente, ma bisogna ripartire dal Brasile per proseguire il nostro percorso, verso il prossimo Sei Nazioni e verso tutto quello che sarà”. Secondo te cosa è mancato contro il Sudafrica? “Non siamo riuscite ad imporre il gioco che volevamo proporre. C’era la voglia, c’era l’intenzione, forse non siamo riuscite ad essere lucide nei momenti chiave, e questo ci ha portate a concedere al Sudafrica delle occasioni che loro hanno sfruttato bene. Sicuramente la loro fisicità ha inciso, così come perdere presto giocatrici come Sara Tounesi e Michela Sillari: forse in quel frangente ci siamo un po’ disunite”. Può aver inciso la pressione di una partita da “dentro o fuori”, soprattutto in un gruppo ricco di giovani come il vostro? “Sicuramente la tensione c’era e sapevamo che per andare avanti dovevamo assolutamente vincere, perché era praticamente un ottavo di finale. Però eravamo riuscite a trasformare la tensione in voglia di fare, in voglia di giocare, di dimostrare che siamo in grado di fare le cose. Purtroppo non è bastato”. Come si affronta una partita come quella contro il Brasile, come si “resetta” tutto? “Si prova a cancellare tutto e ripartire. È difficile, non c’è altro da dire, e non ci sono altre parole per descrivere questo momento. Certo che bisogna rimanere forti, lo sport è fatto anche di questi momenti e bisogna andare avanti. Quello che possiamo fare è sfruttare la lezione di questa sconfitta per ripartire da zero e crescere come squadra a 360 gradi. Rimane comunque una settimana di preparazione per una partita del Mondiale e quindi va affrontata al 100%, anche se l’umore non è ovviamente dei migliori: vogliamo finire al meglio queto torneo per ripartire, quindi lavoreremo come sempre tutta la settimana tra campo, palestra, riunioni, videoanalisi, review”. Cosa significa per voi la partita contro il Brasile? “Sarà un primo passaggio fondamentale, una ripartenza verso il futuro, verso il prossimo Sei Nazioni e tutte le partite che affronteremo da qui in poi. Sappiamo di dover ricostruire e sicuramente questa partita per noi sarà importante: ripartiamo da qui, da noi, perché non si smette mai di andare avanti e di crescere”.

Italia Femminile | 04/09/2025

RWC 2025, verso Italia-Brasile: statistiche e curiosità sulle Yaras, al primo Mondiale della storia

Il girone D, quello in cui milita l’Italia, si chiude con un match inedito: le Azzurre sfideranno il Brasile per la prima volta nella loro storia. Per le Yaras, infatti, è la prima Rugby World Cup in assoluto, e per la palla ovale brasiliana si tratta di un passo avanti importantissimo e storico, soprattutto considerando che il rugby femminile si diffuse nel Paese negli anni ’80 e che la Nazionale brasiliana a XV nacque ufficialmente nel 2008, quando disputò il primo match della sua storia contro l’Olanda (sconfitta per 10-0). La Nazionale Seven, che ha vinto numerosi titoli continentali, era invece già nata nel 2004. La storia e il cammino verso il Mondiale Il Brasile negli anni si è fatto conoscere rugbisticamente soprattutto nel Seven. La Nazionale brasiliana femminile, negli ultimi 20 anni, si è imposta come dominatrice del rugby a sette femminile sudamericano, conquistando 21 titoli continentali dal 2004 ad oggi. Un cammino di crescita costante che ha portato le Yaras a chiudere le SVNS (le World Series Seven) al 9° posto, miglior risultato di sempre della loro storia. Negli ultimi anni è cresciuto sempre di più anche il movimento a XV, e dal 2019 la Nazionale maggiore femminile ha intensificato notevolmente la sua attività internazionale. Da lì, si può dire che è partito il cammino che ha portato il Brasile a conquistare la qualificazione al Mondiale 2024. C’è stata la Colombia nel destino delle Yaras: nel 2023, nelle due gare di qualificazione al WXV, erano arrivate 2 sconfitte per 24-23 e 30-19. L’anno dopo, invece, nella partita più importante della storia brasiliana, è arrivato il successo più bello: ad Asunciòn – Paraguay – il Brasile ha vinto 34-13 lo spareggio che valeva la qualificazione al Mondiale. Al momento, dopo le prime due partite del Mondiale contro Sudafrica e Francia, il Brasile ha disputato in totale 24 partite internazionali, ottenendo 7 vittorie, un pareggio, e 16 sconfitte. Il successo più largo risale al test pre-Mondiale contro la Colombia, vinto 58-7, mentre la peggiore sconfitta è l’84-5 subito dalla Francia nella seconda giornata della Rugby World Cup. Il soprannome Yaras Il soprannome Yaras deriva da Yara, conosciuta anche come Iara o Mãe d'Água, una figura leggendaria del folklore popolare brasiliano. Viene descritta come una sirena o donna incantata che vive nei fiumi e nei laghi d’acqua dolce dell’Amazzonia e di altre regioni del Brasile. Secondo la leggenda, Yara attira pescatori e uomini negli abissi con il suo canto ipnotico, proteggendo la natura e le foreste intorno a lei. Simboleggia la forza e il mistero dell’acqua, rappresentando al tempo stesso il legame spirituale dei popoli indigeni con l’ambiente. È vista sia come una protettrice delle acque, sia come una figura che ammonisce al rispetto della natura, riflettendo i valori ancestrali della cultura indigena brasiliana. La capitana, l’allenatore e la giocatrice simbolo A guidare il gruppo due leader: la capitana Eshyllen Coimbra e l’allenatore Emiliano Caffera. Coimbra è nata il 18 agosto 2000 a Rio de Janeiro, è una seconda linea arrivata al rugby a XV – come tante compagne – dal Seven: si è avvicinata al gioco grazie ad un progetto sociale nella sua città natale, Rio de Janeiro, si è innamorata di questo sport ed è diventata una giocatrice chiave della Nazionale Seven, con la quale ha disputato le Olimpiadi di Tokyo nel 2021. Poi si è spostata maggiormente sul rugby a XV, diventando la capitana della Nazionale brasiliana: conta 16 caps. Il tecnico Caffera, uruguaiano, è stato un importante mediano di mischia e ha giocato la Rugby World Cup 2003 maschile come numero 9 dei Los Teros. Ha disputato anche altri due Mondiali come parte dello staff tecnico: nel 2015 ancora con l’Uruguay e nel 2023 con l’esordiente Cile. Una delle storie più importanti e rappresentative riguarda sicuramente la numero 10 Raquel Kochhann, non solo perché è la giocatrice con più presenze nella storia della Nazionale Seven e una delle sole due rugbiste brasiliane ad aver disputato tutte le tre ultime Olimpiadi, ma soprattutto perché ha affrontato e sconfitto un tumore al seno, subendo una mastectomia bilaterale preventiva e affrontando la chemioterapia. È tornata in campo e adesso rappresenta la sua Nazionale nella competizione più importante – ha giocato titolare all’esordio col Sudafrica – e alle Olimpiadi di Parigi 2024 è stata anche portabandiera del Brasile.

News | 04/09/2025