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L’Italia raggiunge il decimo posto nel ranking mondiale

World Rugby, ha aggiornato oggi, a conclusione della terza giornata del Guinness Six Nations 2024, il ranking mondiale delle squadre nazionali maschili. Ranking che riporta gli Azzurri tra le prime dieci squadre al mondo a distanza di undici anni dall’ultima volta, quando la squadra allenata da Brunel superò in casa Irlanda e Francia nell’edizione 2013 del Sei Nazioni raggiungendo il nono posto nella classifica mondiale. La squadra allenata da Gonzalo Quesada – dopo il pareggio per 13-13 contro la Francia a Lille domenica 25 febbraio nella terza giornata del Guinness Sei Nazioni – ha guadagnato una posizione superando in classifica le Fiji incrementando la distanza Giappone, Georgia e Samoa, dirette inseguitrici. Questa la classifica del ranking aggiornata: 1 Sudafrica 94.542 Irlanda 92.113 Nuova Zelanda 89.804 Francia 86.39 (-1.00)5 Inghilterra 84.93 (-0.96)6 Scozia 84.29 (+0.96)7 Argentina 80.688 Galles 79.549 Australia 77.4810 (↑11) Italia 76.58 (+1.00)

Italia | 26/02/2024

Francia-Italia, Lamaro e Quesada in conferenza: “Un calcio dentro o fuori non pregiudica una prestazione ottima”

Gonzalo Quesada e Michele Lamaro riflettono in conferenza stampa sull’impresa sfiorata dagli Azzurri, che pareggiano 13-13 allo Stade Mauroy di Lille con la Francia e si vedono negata la vittoria dal palo a tempo scaduto, dopo una prova molto fisica in cui gli Azzurri hanno difeso per gran parte della prima frazione, uscendo nella ripresa. “Si parla di dettagli perché spesso è l’insieme di piccole cose che fa la differenze – dice Lamaro -. Abbiamo avuto difficoltà ad uscire dalla nostra metà campo nel primo tempo, ma abbiamo difeso in modo eccezionale e a restare in partita per il secondo tempo. La punizione al 40’ scoccato ci ha dato morale. La partita ai mondiali di qualche mese fa è stata particolare: ognuno di noi aveva qualcosa da dimostrare. Non siamo felici del risultato di oggi, ma non sarà un calcio a cambiare la nostra prestazione”. “Credo – afferma Quesada – che abbiamo giocato praticamente due partite diverse tra primo e secondo tempo. Il primo tempo è il risultato del lavoro disciplinato e coraggioso dei nostri giocatori: una cosa che conferma che i ragazzi sono assolutamente consapevoli del livello di sforzo che possono sostenere. All’intervallo abbiamo parlato tra di noi e ci siamo detti di mantenere la palla e obbligare la difesa francese a occupare tutta la larghezza del campo. Mi sento molto più felice che dopo le partite con Inghilterra e Irlanda: possiamo lavorare bene in vista delle prossime due partite”. Lamaro parla anche della linea e dell’approccio del tecnico argentino: “Gonzalo ci sta portando un approccio imprevedibile, che ci permette di essere liberi in situazioni come quella della meta di Capuozzo, che nasce da una ripartenza alla mano dai nostri 22, dopo che nel primo tempo e per larghi tratti di gara avevamo usato il piede”.Quesada parla dell’impatto sulla partita dell’ultimo calcio: “Abbiamo giocato bene, il palo ci ha negato la possibilità di una prima storica vittoria al Sei Nazioni in Francia, ma una palla che entra o non entra non pregiudica ciò che di buono abbiamo fatto: sono contento della prestazione”.

Italia | 25/02/2024

Sei Nazioni 2024: una grande Italia pareggia 13-13 e sfiora l’impresa con la Francia

L'Italia pareggia 13-13 a Lille contro la Francia dopo un grandissimo secondo tempo: la squadra di Gonzalo Quesada riprende i padroni di casa (avanti prima 10-0 e poi 13-3) con la meta di Capuozzo e i piazza di Paolo Garbisi, che all'80' ha colpito il palo in occasione del calcio che avrebbe potuto regalare la vittoria agli Azzurri (oggi in maglia bianca). In ogni caso, è il secondo risultato utile della storia italiana in terra francese, dopo la vittoria di Grenoble del 1997. L'Italia porta a casa 2 punti e raggiunge il Galles in classifica, la Francia - in 14 per tutto il secondo tempo per l'espulsione di Danty - con questo pareggio invece rimane al quarto posto. La cronaca di Francia-Italia Grande battaglia nel punto d'incontro, con un turnover per parte (Zilocchi per l'Italia, Cros per la Francia) a caratterizzare l'inizio di partita. La squadra di Galthié costruire la sua prima azione su drive e mischia, che avanzano e guadagnano due calci di punizione: al 6' Woki trova una gran carica verso il centro dei pali, viene fermato da Lamaro ma riesce a riciclare su Ollivon che segna la prima meta del match, convalidata dopo un controllo del TMO. La Francia continua a mettere pressione in mischia ordinata, e al 14' guadagna il penalty del 10-0, messo a segno da Ramos. L'Italia ha una bella reazione, entra nei 22 dopo ottimo scambio tra Nicotera e Page-Relo, guadagna un calcio di punizione che gioca in rimessa laterale, ma nel prosieguo dell'azione è bravo Danty a riconquistare l'ovale nel punto d'incontro. Dall'altra parte la Francia si affida ancora alla mischia, spinge in maniera forsennata ma gli Azzurri riescono con grande caparbietà a resistere, inquinando il punto d'incontro e costringendo Lucu e Jalibert a giocare dei palloni sempre lenti. Al 30' la squadra di Quesada esce dalla pressione con Zilocchi, che si prende una bella rivincita contro Baille in mischia, soffre ancora nei minuti successivi ma non concede altri punti ai Bleus. Nel finale l'Italia torna a spingere, bellissimo pallone di Menoncello per Mori che si fa strada sul lato destro, la Francia si difende ma Danty placca alto Brex, colpendolo sulla testa. Il primo centro francese viene inizialmente ammonito - con controllo del bunker - e Page-Relo piazza dalla lunga distanza per il 10-3 con cui si chiude il primo tempo. Nell'intervallo il secondo controllo alza la sanzione: è cartellino rosso, Francia in 14. Nella ripresa è la Francia a marcare per prima con il piede di Ramos, poi l'Italia ha una grande occasione con Garbisi che serve Menoncello all'ala con un calcetto, l'ala italiana calcia a sua volta aprendosi lo spazio, ma non riesce a raggiungere il pallone prima che vada fuori. La Francia fa ben 5 cambi contemporaneamente: dentro Marchand, Sebastian e Romain Taofifenua, Aldegheri, Roumat e Le Garrec. L'Italia sostituisce invece Favretto con Zuliani e mette dentro Spagnolo e Lucchesi in prima linea. La sfida si accende in mezzo al campo, aumentano i falli nel punto d'incontro da una parte e dall'altra: al 60' Garbisi accorcia per il 13-6. Col passare dei minuti la Francia patisce l'inferiorità numerica. Menoncello parte dai suoi 22 e arriva fino alla metà campo, Ioane dà continuità all'azione così come tutti gli avanti. L'Italia spinge in maniera forsennata, Cannone trova un'altra grande carica, poi Marin si inventa un offload capolavoro per Capuozzo che marca in bandierina. Paolo Garbisi trova una grandissima trasformazione per il pareggio: 13-13. La Francia risponde con una grande azione di Penaud, che supera Ioane sul lato destro e scavalca Garbisi con un calcetto, Marin riesce a salvare e respira nuovamente l'apertura degli Azzurri, che sotto pressione non riesce a calcare e concede un in avanti ai padroni di casa: sulla mischia successiva però Spagnolo, Lucchesi e Ferrari distruggono la prima linea avversaria e guadagnano un altro calcio di punizione. La Francia le prova tutte, attacca dai 22 a tempo scaduto ma Manuel Zuliani trova uno strepitoso tenuto: al momento di piazzare però il pallone cade dalla piazzola, Garbisi è costretto a lottare contro il tempo e a calciare prima che scada lo "shot clock", colpendo il palo a tempo scaduto. Finisce 13-13, con l'Italia che da un lato può dirsi orgogliosa della prestazione, dall'altro però c'è il dispiacere per un'impresa mai così vicina nella storia del Sei Nazioni. Lille, Stade Pierre Mauroy, 26 febbraio 2024Guinness Men’s Six Nations– III GiornataFrancia v Italia 13-13 (10-3)Marcatori: p.t. 7’ m. Ollivon tr. Ramos (7-0); 14’ cp. Ramos (10-0); 44’ cp Page-Relo (10-3) s.t. 4’ cp. Ramos (13-3); 21’ st. cp. P.Garbisi (13-6); 30’st. m. Capuozzo tr. P. Garbisi (13-13)Italia: Capuozzo; Menoncello, Brex, Mori (26’st. Marin), Ioane; P.Garbisi, Page-Relo (14’ st. Varney); Vintcent, Lamaro (Cap), Favretto (8’st. Zuliani); Ruzza (26’ st. Zambonin), N.Cannone; Zilocchi (24’st. Ferrari), Nicotera (17’ st. Lucchesi), Fischetti (17’st Spagnolo)all. Gonzalo QuesadaFrancia: Ramos; Penaud, Fickou, Danty, Lebel; Jalibert (37’ pt. Moefana), Lucu (8’st. Le Garrec); Cros, Ollivon (Cap), Boudehent; Tuilagi (7’ st. R.Taofifenua), Woki (8’st. Roumat); Atonio (8’ st. Aldegheri), Mauvaka (8’st. Marchand), Baille (7’ st. S.Taofifenua)all: Fabien Galthiéarb: Christophe Ridley (RFU)gdl: Matthew Carley (RFU); Craig Evans (WRU)TMO: Ian Tempest (RFU)Cartellini: 43’ pt. Rosso Danty (FRA)Calciatori: Ramos (3/3); Page-Relo (1/1); Garbisi (2/3)Player of the match: Tommaso Menoncello (ITA)Note: 50000 spettatori

Italia | 25/02/2024

Sei Nazioni 2024: la presentazione di Francia-Italia

Torna in campo l’Italia nella terza giornata del Sei Nazioni 2024: a Lille gli Azzurri sfidano la Francia, calcio d’inizio domenica alle 16 (diretta Sky Sport Uno, Tv8 e NOW). Le due squadre hanno iniziato il Torneo tra alti e bassi: i Bleus non possono più sbagliare, dopo aver perso la prima partita con l’Irlanda e aver vinto con molta fatica contro la Scozia. L’Italia, dopo il buon esordio con l’Inghilterra, ha avuto una battuta d’arresto a Dublino, e deve ripartire dalle basi della bella prestazione dell’Olimpico per continuare il suo percorso di crescita, contro una squadra che – seppur fortissima – ha dimostrato di avere dei punti deboli. Come arriva la Francia L’assenza di Dupont – impegnato con la Francia a 7 in preparazione alle Olimpiadi di Parigi – si è fatta sentire fin dalla prima giornata. Quella di Alldritt, infortunatosi contro la Scozia, ha tolto ulteriormente certezze a una squadra che sta faticando a trovare la quadra dopo la cocente delusione dell’ultimo Mondiale, quando furono eliminati ai quarti dal Sudafrica, poi futuro campione del mondo. Contro una Scozia dominante ma sprecona c’è voluta la magia di Bielle-Biarrey a ribaltare una partita che sembrava persa, contro gli Azzurri invece Galthié ha schierato una formazione di grande peso e potenza fisica, per provare a sfinire la squadra di Quesada a suon di impatti. Al di là delle difficoltà, la Francia mantiene un potenziale tecnico incredibile: dal “regista” Fickou a Penaud, da Ramos a Ollivon, passando per l’onnipresente Woki e gli esperti piloni Baille e Atonio. Come arriva l’Italia Anche Quesada ha dovuto affrontare i tanti infortuni dell’ultimo periodo, da Negri a Lorenzo Cannone fino a Ceccarelli, oltre all’assenza di Allan per motivi personali. Contemporaneamente, il tecnico dell’Italia ha dovuto lavorare sulle contromisure da prendere dopo il passo indietro del match contro l’Irlanda, dove i campioni in carica sono usciti fuori alla distanza disarmando l’attacco azzurro, che invece contro l’Inghilterra aveva ben costruito e finalizzato le occasioni a disposizione. La sfida di Lille sarà difficile, ma la Francia è una squadra che se messa sotto pressione può sbagliare, e gli Azzurri devono far leva su questo per costruire la loro partita. Sarà fondamentale muovere velocemente il pallone e non dare punti di riferimento ai francesi in difesa, e le scelte del tecnico (da Favretto in terza linea a Mori centro con Menoncello ara) sembrano andare proprio in questa direzione. Tutte le informazioni per seguire Francia-Italia La sfida tra Francia e Italia, prevista domenica 25 febbraio alle ore 16, sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport Uno e in chiaro su Tv8, con un ampio pre-partita dalle 15.15. In streaming, la sfida di Lille sarà visibile su NOW e Tv8.it. L’arbitro del match sarà l’inglese Christophe Ridley, assistito dal connazionale Matthew Carley e dal gallese Craig Evans. Al TMO l’inglese Ian Tempest. Le formazioni di Francia-Italia Francia: 15 Thomas Ramos, 14 Damian Penaud, 13 Gaël Fickou, 12 Jonathan Danty, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Matthieu Jalibert, 9 Maxime Lucu, 8 François Cros, 7 Charles Ollivon (c), 6 Paul Boudehent, 5 Posolo Tuilagi, 4 Cameron Woki, 3 Uini Atonio, 2 Peato Mauvaka, 1 Cyril Baille A disposizione: 16 Julien Marchand, 17 Sebastien Taofifenua, 18 Dorian Aldegheri, 19 Romain Taofifenua, 20 Alexandre Roumat, 21 Esteban Abadie, 22 Nolann Le Garrec, 23 Yoram Moefana Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Tommaso Menoncello, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Federico Mori, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Ross Vintcent, 7 Michele Lamaro (c), 6 Riccardo Favretto, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Giosuè Zilocchi, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Mirco Spagnolo, 18 Simone Ferrari, 19 Matteo Canali, 20 Andrea Zambonin, 21 Manuel Zuliani, 22 Stephen Varney, 23 Leonardo Marin

Italia | 25/02/2024

Italrugby, Lamaro verso la Francia: “Competitivi sul lato fisico e alzare la pressione”

Lille – Una mattinata con temperatura rigida e cielo grigio ha fatto da sfondo al Captain’s Run della Nazionale Italiana Rugby Maschile presso lo Stadio Pierre Mauroy di Lille che nella giornata di domani – domenica 25 febbraio alle 16 – ospiterà il match tra la Francia e l’Italia valido per la terza giornata del Guinness Sei Nazioni 2024 con diretta su Sky Sport Uno e in chiaro su TV8. “La reazione dopo Dublino arriverà, ne sono assolutamente convinto. Conosciamo quali sono le qualità della Francia – ha esordito Michele Lamaro nella conferenza stampa pre-partita – e siamo consapevoli di dover mettere in campo tutto quello che abbiamo. Dovremo essere competitivi dal punto di vista fisico e cercare di alzare il livello della pressione a differenza di quanto fatto nella scorsa partita” “Noi affrontiamo ogni partita per vincerla e cercare di dominare ogni singolo momento. Il nostro focus è solo su questa partita: vogliamo mostrare quali sono le nostre abilità. Questa partita è una tappa importante e dobbiamo sfruttare oggi occasione in nostro favore” CLICCA QUI PER IL MEDIA BIN FIR “Francia senza Dupont? Non è sicuramente una squadra senza guida. Hanno giocatori per sostituirlo e una qualità immensa. L’ultimo confronto di Lione non l’abbiamo dimenticato. Fa parte di noi e cercheremo di non vivere più quei momenti. Adesso stiamo vivendo un momento diverso” “Alcune assenze nella rosa della Francia non vanno viste come un vantaggio. Chi arriva porta tanta energia con l’obiettivo di restare nel gruppo anche nelle prossime partite. Proveranno a imporsi fisicamente al centro del campo per poi sfruttare la qualità che hanno verso l’esterno. Bisognerà essere precisi, cercare di non dare loro troppe opzioni e sfruttare noi le occasioni che avremo” ha concluso il capitano azzurro.

Italia | 24/02/2024

Guinness Sei Nazioni 2024: i precedenti tra Francia e Italia

Francia-Italia si giocherà in una sede inedita: lo stadio Pierre Mauroy di Lille, che sarà teatro della sfida numero 49 tra le due squadre. La prima fu addirittura nel 1937, vinta dai francesi 45-5 al Parco dei Principi di Parigi. Il bilancio vede 45 vittorie per i francesi e 3 per l’Italia, con 559 punti segnati dagli azzurri e 1517 subiti. La vittoria più larga dell’Italia è il celebre 40-32 di Grenoble, nel 1997, mentre il miglior successo dei francesi risale all’ultima partita disputata: 60-7 a Lione nell’ultima gara del girone della Rugby World Cup 2023. Le vittorie dell’Italia Il primo successo azzurro arrivò a Grenoble, nell’ormai storica finale della Coppa Europa 1997, vinta 40-32. Le altre due vittorie sono invece arrivate al Sei Nazioni, entrambe in casa. Nel 2011 in rimonta al Flaminio, contro una Francia ancora in lotta per la vittoria del torneo e fermata da un’Italia eroica, capace di rimontare lo svantaggio iniziale con i calci di Mirco Bergamasco e la meta di Andrea Masi, per poi resistere all’assalto finale dei transalpini e vincere 22-21 con una strenua resistenza nel finale contro la mischia francese. Nel 2013 l’Italia si ripeté, stavolta all’Olimpico, con gli Azzurri che dominarono la partita passando in vantaggio con Parisse e gestendo il gioco grazie a una splendida prestazione di Luciano Orquera, che nel secondo tempo propiziò anche la meta di Castrogiovanni. A mettere il sigillo sulla partita ci penso Burton col drop del 23-18 finale. C’è stato anche un pareggio tra le due formazioni, nel 1983 a Rovigo, e un’altra vittoria nella Coppa FIRA 1993 per 16-9 a Monigo, ma in entrambe le occasioni la Francia non assegnò il “cap”. Vicini al successo Dal suo ingresso nel Torneo, l’Italia ha trionfato due volte contro i Bleus, come detto: nel 2011 e nel 2013. Altre volte, però, gli Azzurri sono andati vicini al colpaccio: nel 2016 un’Italia piena di giovani fece venire i brividi alla Francia, ammutolendo lo Stade de France e giocando una grande partita. Protagonista assoluto fu Carlo Canna, unico italiano in grado di mettere a segno un “full house” (almeno una meta, un calcio di punizione, una trasformazione e un drop) in una partita del Sei Nazioni. L’attuale 10 delle Fiamme Oro sbloccò il risultato con un drop, poi Parisse rispose alla meta di Vakatawa, prima della marcatura al 33’ di Chouly per il 10-8. Nella ripresa Canna firmò prima il sorpasso dalla piazzola, per poi segnare – e trasformare – la meta del 10-18. Negli ultimi 20 minuti la Francia risalì la china: meta di Bonneval con trasformazione di Plisson, che al 68’ firmò anche il piazzato del sorpasso. Haimona rispose per il nuovo vantaggio italiano, ma a 5 minuti dalla fine un discusso calcio concesso alla Francia consentì a Plisson di firmare il definitivo 23-21. A nulla valse il tentativo di drop nel finale di Parisse, terminato a lato. Le ultime sfide Anche nell’ultimo incontro nel Sei Nazioni, nel 2023, gli Azzurri sono andati vicinissimi a conquistare la quarta vittoria della loro storia. Dopo una partenza-sprint, la Francia infatti subì il ritorno dell’Italia, che rimase attaccata alla partita con il piede di Allan e poi ritornò sotto grazie alla meta di Capuozzo. Il secondo tempo fu un assalto, con la squadra di Crowley che passò in vantaggio grazie a una meta tecnica conquistata con una maul devastante e a un penalty di Allan. La Francia risolse il match solo nel finale, con una splendida meta di squadra finalizzata da Jalibert per il 29-24 finale. Nulla da fare invece alla Rugby World Cup 2023, con una Francia scatenata che vinse 60-7 a Lione e vinse il girone, condannando l’Italia all’eliminazione.

Italia | 24/02/2024

Quesada ne cambia 6, Galthié gioca la carta Tuilagi: l’analisi delle formazioni di Francia-Italia

A Lille si affrontano due formazioni piene di novità. L’Italia cambia 6 giocatori rispetto alla sfida di Dublino: in terza linea Gonzalo Quesada gioca la carta Favretto – prima assoluta da titolare – per aggiungere un’opzione in rimessa laterale, mentre fra i trequarti Federico Mori ritorna dall’inizio a 2 anni dalla sua ultima partita dal primo minuto con la Nazionale (Italia-Inghilterra del 13 febbraio 2022). Di fronte c’è una Francia senza i due leader più importanti (Dupont e Alldritt) e alla ricerca di certezze: Galthié ha optato per una formazione molto fisica, con giocatori come Posolo Tuilagi (alla prima assoluta da titolare) e Boudehent schierati dall’inizio col chiaro obiettivo di dare battaglia in mezzo al campo. La battaglia fisica Dal punto di vista del gioco, in queste prime due partite la Francia è sembrata aver fatto un passo indietro rispetto al recente passato. La scelta di Galthié, che ha bisogno di ritrovare certezze in un periodo complicato, di sostituire l’infortunato Alldritt con il potente Boudehent e di giocarsi Tuilagi dal primo minuto fa capire quanto la Francia vorrà provare subito ad imporsi dal punto di vista fisico, contro un’Italia che potrebbe patire particolarmente questo aspetto. Di fronte alla fisicità francese, gli Azzurri proveranno a rispondere con il dinamismo dei loro avanti: Vintcent è meno ballcarrier rispetto a Lorenzo Cannone, ma è un giocatore rapidissimo e che sa lavorare molto bene nel punto d’incontro. Sarà come sempre fondamentale l’apporto in mezzo al campo di giocatori come Fischetti e Nicotera, forti nel breakdown, i placcaggi di Lamaro, Zilocchi e Niccolò Cannone e l’ordine che Ruzza e Favretto sapranno dare in mezzo al campo, contro una formazione che presumibilmente userà i propri avanti per attaccare dritto per dritto. Le fasi statiche Nelle prime 2 partite l’Italia ha sofferto tantissimo in touche: e la scelta di Quesada di schierare Favretto come flanker e di portarsi in panchina Canali e Zambonin per un totale di 5 possibili seconde linee nei 23 rappresenta una contromisura importante per risolvere quello che è stato il problema principale degli Azzurri fino a questo momento. Dall’altra parte la Francia, un po’ per necessità e un po’ per scelta, ha rinunciato a un po’ di dinamismo davanti per aggiungere peso e potenza. Fischetti sarà chiamato a una grande sfida contro Atonio, ma anche Zilocchi avrà un compito non facile con Baille davanti. Talento e fisicità dietro La Francia ha deciso di non cambiare niente per quanto riguarda la mediana e i trequarti, affidandosi all’ormai rodata coppia di centri Danty-Fickou, con il primo a fare da “ariete” e il secondo a fungere da regista del reparto. Dall’altra parte Quesada schiera contemporaneamente Mori e Menoncello (all’ala) per avere maggiori alternative in attacco, con il solito Brex chiamato a fare un grande lavoro in difesa e Ioane che come sempre verrà a prendersi il pallone anche in mezzo al campo. Gli Azzurri dovranno fare molta attenzione alle magie di Bielle-Biarrey, che dal nulla ha risolto una partita contro la Scozia che sembrava già persa, alla classe di Penaud e al piede di Thomas Ramos. In questo senso Capuozzo sarà chiamato a un grande lavoro di copertura dietro, e sarà verosimilmente sostenuto anche da Paolo Garbisi che potrebbe arretrare per giocarsi la battaglia tattica con l’estremo francese. In ogni caso, entrambe le formazioni presentano giocatori di grandissimo talento, che potrebbero far svoltare il match da una parte e dall’altra con una singola giocata. Le panchine In previsione di un match che si preannuncia di altissima intensità, entrambe le squadre scenderanno in campo con una panchina 6+2. L’Italia, come detto, porta ben 2 seconde linee: Canali – all’esordio – e Zambonin, con il primo che garantirà fisicità e potenza al reparto avanzato e il secondo che invece aggiungerà centimetri in rimessa laterale. Presenti anche Lucchesi e il confermato Spagnolo, oltre al rientrante Simone Ferrari che aggiungerà grande esperienza in prima linea. Chiude il reparto degli avanti Manuel Zuliani, chiamato a dare una bella accelerazione nel secondo tempo. Fra i trequarti c’è Varney come mediano di riserva – ma considerando la duttilità di Page-Relo, il “9” di Gloucester potrebbe anche entrare per un altro giocatore – e Leonardo Marin a coprire gli slot di apertura, centro ed estremo, mentre per quello di ala non dovrebbero esserci problemi essendo in campo ben 5 giocatori che possono svolgere il ruolo (Capuozzo, Ioane, Menoncello, Mori e Page-Relo). Tanta fisicità anche nella panchina francese, con i due Taofifenua pronti ad aggiungere potenza a partita in corso insieme agli esperti Marchand (tallonatore) e Aldegheri (pilone). Completano il reparto degli avanti Roumat e il possibile esordiente Abadie. Fra i trequarti, invece, c’è il mediano di mischia Le Garrec e il centro-ala Moefana. Francia: 15 Thomas Ramos, 14 Damian Penaud, 13 Gaël Fickou, 12 Jonathan Danty, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Matthieu Jalibert, 9 Maxime Lucu, 8 François Cros, 7 Charles Ollivon (c), 6 Paul Boudehent, 5 Posolo Tuilagi, 4 Cameron Woki, 3 Uini Atonio, 2 Peato Mauvaka, 1 Cyril Baille A disposizione: 16 Julien Marchand, 17 Sebastien Taofifenua, 18 Dorian Aldegheri, 19 Romain Taofifenua, 20 Alexandre Roumat, 21 Esteban Abadie, 22 Nolann Le Garrec, 23 Yoram Moefana Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Tommaso Menoncello, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Federico Mori, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Ross Vintcent, 7 Michele Lamaro (c), 6 Riccardo Favretto, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Giosuè Zilocchi, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Mirco Spagnolo, 18 Simone Ferrari, 19 Matteo Canali, 20 Andrea Zambonin, 21 Manuel Zuliani, 22 Stephen Varney, 23 Leonardo Marin

Italia | 23/02/2024

Quesada in conferenza: “Ci aspetta una gara fisica, abbiamo lavorato duramente per questo”

Il Commissario tecnico dell'Italia, Gonzalo Quesada, ha parlato delle scelte di formazione per la sfida di domenica allo stadio Pierre Mauroy di Lille, dove gli Azzurri giocheranno con la Francia per la terza giornata del Guinness Men's Six Nations. “Non ho contato quanti cambi ho fatto nella formazione rispetto alla partita con l’Irlanda. Ci stiamo adattando alla partita di domenica e fronteggiando qualche infortunio. Il gruppo è lo stesso che ha lavorato per tre settimane insieme. Mi sto impegnando per dare il massimo delle opportunità ai giocatori che sentiamo essere pronti: cerchiamo di mantenere l’impegno”, dice il coach Azzurro, che parla anche del lavoro per migliorare le fasi di conquista, che non hanno funzionato al meglio nelle prime due gare del torneo: “La conquista non è stata il nostro punto forte contro Inghilterra e Irlanda, quindi dobbiamo continuare a lavorare in questo senso. La Francia vorrà portare molta fisicità, ma noi dobbiamo fare la nostra partita e imporre le nostre idee di gioco. Da vero latino - prosegue - mi piace la fase di conquista, anche se non è il mio settore specifico: abbiamo lavorato tanto con Andrea Moretti per migliorare mischia e touche. I giocatori hanno messo un impegno e un senso di responsabilità enorme: non smettono di sorprendermi per l’etica del lavoro che hanno. Quella con la mischia francese sarà una bella sfida: spero che avremo dei palloni di qualità, perché con l’Irlanda non ci siamo riusciti: per esprimere al meglio il nostro rugby dobbiamo avere il possesso della palla, è importantissimo”. Sul merito delle scelte e sull'inserimento di Favretto come titolare, Quesada ha spiegato: “Inserendo in formazione Favretto, abbiamo numerose opzioni d’attacco anche in rimessa laterale, ma abbiamo anche tante possibilità diverse nel gioco aperto. Nelle scorse partite Izekor è partito dalla panchina, poi è stato titolare, ora la stessa cosa tocca a Vintcent. La nostra priorità è stata predisporre una panchina 6+2 perché sarà una partita molto dura dal punto di vista fisico”.

Italia | 23/02/2024

Italrugby, il XV per la sfida alla Francia

Roma – Gonzalo Quesada, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby Maschile, ha ufficializzato la formazione che affronterà la Francia domenica 25 febbraio alle 16 allo Stadio Pierre Mauroy di Lille nella partita valida per la terza giornata del Guinness Sei Nazioni 2024 che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport Uno e in chiaro su TV8. Sarà il confronto numero 50 tra le due squadre, il primo a Lille nel match – diretto dall’inglese Christophe Ridley – che metterà in palio il Trofeo Garibaldi. Triangolo allargato formato da Capuozzo, Menoncello e Ioane con la coppia di centri formata da Brex e Federico Mori che torna nel XV titolare a distanza di quasi due anni. Chiavi della mediana affidate a Garbisi e Page-Relo, al primo cap da titolare nel Sei Nazioni. In terza linea insieme a capitan Lamaro scenderanno per la prima volta in campo dal primo minuto Vintcent e Favretto: la terza linea azzurra in forza ad Exeter vestirà la maglia numero 8, mentre il giocatore in forza al Benetton torna a giocare con l’Italia dopo la sua unica presenza nel Sei Nazioni 2021 in Scozia con la gestione di Franco Smith. Confermati in seconda linea Ruzza e Niccolò Cannone, mentre in prima linea scenderanno in campo Zilocchi, Nicotera e Fischetti. Pronti a subentrare dalla panchina – insieme all’esordiente Canali – Lucchesi, Spagnolo, Ferrari – quest’ultimo al rientro dopo l’infortunio – Zambonin, Zuliani, Varney e Marin che torna in lista gara con la maglia della Nazionale Maggiore dopo l’ultima apparizione nel tour estivo 2022. Questa la squadra che scenderà in campo: 15 Ange CAPUOZZO (Stade Toulousain, 17 caps) 14 Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 14 caps) 13 Juan Ignacio BREX (Benetton Rugby, 32 caps) 12 Federico MORI (Bayonne, 15 caps) 11 Monty IOANE (Lione 27 caps) 10 Paolo GARBISI (Montpellier, 33 caps) 9 Martin PAGE-RELO (Lione, 5 caps) 8 Ross VINTCENT (Exeter, 1 cap) 7 Michele LAMARO (Benetton Rugby, 35 caps) – capitano 6 Riccardo FAVRETTO (Benetton Rugby, 1 cap) 5 Federico RUZZA (Benetton Rugby, 51 caps) 4 Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 38 caps) 3 Giosuè ZILOCCHI (Benetton Rugby, 18 caps) 2 Giacomo NICOTERA (Benetton Rugby, 20 caps) 1 Danilo FISCHETTI (Zebre Parma, 38 caps) A disposizione 16 Gianmarco LUCCHESI (Benetton Rugby, 19 caps) 17 Mirco SPAGNOLO (Benetton Rugby, 2 caps) 18 Simone FERRARI (Benetton Rugby, 50 caps) 19 Matteo CANALI (Zebre Parma, esordiente) 20 Andrea ZAMBONIN (Zebre Parma, 5 caps) 21 Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 19 caps) 22 Stephen VARNEY (Gloucester, 26 caps) 23 Leonardo MARIN (Benetton Rugby, 6 caps)

Italia | 23/02/2024

27 anni dopo Grenoble: cosa lascia in eredità quell’impresa? Il racconto di Alessandro Troncon

Sono passati 27 anni da quel pomeriggio di Grenoble che cambiò per sempre il rugby italiano: il successo dell’Italia contro la Francia nella finale della Coppa FIRA sancì – di fatto – l’ingresso degli Azzurri tra i grandi della palla ovale: “A pensarci adesso, è quasi strano che una partita di quasi 30 anni fa venga ricordata ancora così tanto, per noi fu una grandissima gioia, un tatuaggio indelebile” racconta Alessandro Troncon, mediano di mischia di quell’Italia e attualmente allenatore dell’attacco del Benetton. Perché secondo lei, dopo tutto questo tempo, si parla ancora di Grenoble? “Nell’immaginario collettivo è stato il momento in cui l’Italia ha dimostrato di essere competitiva a livello europeo. Battere quella Francia, che aveva appena fatto il Grande Slam, a casa loro e giocando una grande partita rappresenta un ricordo importante per tutti, me compreso ovviamente. Evidentemente fu qualcosa che impressiono talmente tutti da diventare, nella narrazione successiva, la partita che cambiò il rugby italiano, quindi è giusto che venga ricordata, anche se in realtà il nostro percorso iniziò ancor prima”. Sì, prima ancora di quella partita l’Italia aveva già ottenuto risultati importanti… “Era una squadra forte e molto sicura di se stessa. Avevamo vinto 3 volte consecutive contro l’Irlanda, 3 volte contro la Scozia, avevamo rischiato di vincere a Twickenham. Nel 1994 poi avevamo fatto una grande tournee in Australia, all’epoca i Wallabies erano i campioni del mondo in carica e noi andammo vicinissimi a batterli: purtroppo un giovane mediano che non capiva nulla di rugby giocò un calcio di punizione veloce a 5 metri dalla linea di meta sprecando un’occasione, e quel giocatore ero io (ride, ndr). Eravamo 20-11 per noi e mancavano 15 minuti, avremmo potuto segnare altri 3 punti e invece finì 23-20 per loro. Al di là di questo, i risultati ci davano fiducia ed eravamo competitivi con tutti. Solo con gli All Blacks abbiamo sempre subito a livello mentale, e di conseguenza anche sul piano del gioco, ma con tante altre squadre eravamo estremamente competitivi, se non superiori”. Quanto contava l’unità di quel gruppo? “Avevamo un gruppo davvero coeso, che contribuiva ad aumentare la sicurezza nei propri mezzi. Era l’inizio di un professionismo ‘velato’, con George Coste avevamo iniziato a concentrarci solo sul rugby, anche grazie al sostegno della Federazione. Era una squadra con grande qualità morali, fisiche e tecniche”. Se dovesse ricordare un solo “flash” della partita di Grenoble, quale sceglierebbe? “Ho in mente la meta di Croci, arrivata dopo un bellissimo contrattacco. Fu una splendida azione di squadra, toccammo il pallone in tanti e con quei punti scavammo un solco importante sulla Francia. E poi chiaramente la fine, la gioia dopo il fischio finale. Per chi ha giocato quella partita è un ricordo indelebile, un tatuaggio che non si può più rimuovere, fortunatamente”. Per chiudere il cerchio, secondo lei quale eredità lascia questa partita anche a chi inizia adesso o inizierà in futuro a giocare a rugby? “Insegnamenti ce ne possono essere tanti. Dobbiamo partire dal presupposto che quella partita non è stata vinta solo in quel giorno, ma nei 2-3 anni precedenti nei quali è stata costruita quella squadra e quei giocatori. Eravamo estremamente avanti per i tempi per quanto riguardi allenamenti, sia a livello tecnico che fisico. Avevamo allenatori di altissimo livello come Isaia Di Cesare, purtroppo scomparso. Eravamo seguiti davvero in quasi tutti gli aspetti, avevamo lo psicologo dello sport, una cosa molto avanti per i tempi. Quello era un gruppo vero che voleva provare a cambiare qualcosa, e ci è riuscito”.

Italia | 22/02/2024