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GUINNESS SEI NAZIONI 2023, LA META DI BRUNO CANDIDATA COME MIGLIOR MARCATURA DEL TORNEO

  Roma – La meta di Pierre Bruno segnata contro l’Irlanda è candidata al premio di miglior meta del Guinness Sei Nazioni 2023. L’ala Azzurra in forza alle Zebre, sul finale del primo tempo della partita valida per la terza giornata del torneo disputata allo Stadio Olimpico di Roma, ha fermato un’azione della squadra campione dell’edizione 2023 del Sei Nazioni intercettando l’ovale e involandosi in meta dopo una corsa in solitaria di oltre 50 metri riaprendo il match. CLICCA QUI PER VOTARE LA META DI PIERRE BRUNO Sempre in chiave azzurra, Rugbypass – uno dei portali internazionali più conosciuti dedicato al mondo della palla ovale – ha inserito Sebastian Negri, terza linea in forza al Benetton, nel XV ideale del torneo.  

Italia | 20/03/2023

BOLLETTINO MEDICO NAZIONALE ITALIANA RUGBY MASCHILE

Lo staff medico della Nazionale italiana rugby ha emesso il seguente bollettino medico al termine di Scozia v Italia, partita valida per la quinta ed ultima giornata del Guinness Sei Nazioni 2023. Pietro Ceccarelli al termine del match ha riportato un infortunio alla spalla sinistra. Dagli esami clinici effettuati è emersa una sublussazione acromion-claveare. Il giocatore, rientrato in Francia, seguirà il percorso riabilitativo presso il proprio club di appartenenza.

Italia | 20/03/2023

LAMARO: “DIFESA A TRATTI ECCEZIONALE, MA DOBBIAMO MIGLIORARE L’ESECUZIONE PER VINCERE”

  CROWLEY: "DAL TORNEO OPPORTUNITÀ E LEZIONI DA IMPARARE"Edimburgo - “Ci sono opportunità e lezioni da trarre da questo Sei Nazioni e dalla partita di oggi. Nel primo tempo la Scozia ha dominato, noi abbiamo avuto il merito di non mollare, nel secondo tempo avremmo dovuto concretizzare maggiormente alcuni linebreak, come ha fatto la Scozia alla fine dell’incontro. Eravamo partiti per continuare sulla strada di conquistare rispetto e credibilità in questo Torneo, credo questo sia stato fatto. Dobbiamo accrescere l’esperienza di un gruppo giovane, che negli ultimi diciotto mesi ha visto oltre venti esordienti e che deve migliorare nei dettagli. Con alcuni episodi gestiti diversamente oggi potremmo essere qui a parlare di due, tre vittorie nel Torneo. Qui a Murrayfield abbiamo concesso nove penalità ed un giallo alla Scozia nel primo tempo, consentendo loro di tenerci sotto pressione, impiegando molte energie per difendere: è una delle aree su cui vogliamo e dobbiamo migliorare. Sono un ottimista di natura, questa sera la passeremo tra noi dopo il lungo percorso in questo Sei Nazioni, poi inizieremo a lavorare per la Rugby World Cup” sintetizza il CT azzurro Kieran Crowley in conferenza stampa ad Edimburgo a conclusione dell’ultima giornata del Guinness Sei Nazioni. Capitan Michele Lamaro è sulla stessa lunghezza d’onda del tecnico neozelandese: “L’accuratezza dell’esecuzione e le nostre skills individuali sono le aree dove dobbiamo continuare a lavorare maggiormente. Oggi abbiamo fatto cose a tratti incredibili, contro una grande Scozia, riuscendo a rimanere in partita sino alla fine. Gli ultimi cinque minuti devono essere una lezione per noi di come imparare a gestire i finali di partite come quella di oggi, così come il nostro modo di adattarci all’arbitro ed agli avversari, cosa che oggi soprattutto in mischia abbiamo fatto solo a tratti”. “Abbiamo avuto alti e bassi nel Torneo - ha aggiunto il flanker della Benetton - ed a questo livello è necessario essere più cinici e concreti. Quando lo siamo stati, contro avversari di alto livello come quelli del Sei Nazioni, abbiamo visto di poterli mettere in difficoltà ed oggi, a tratti, siamo stati eccezionali in difesa contro una Scozia che ha fatto vedere un ottimo rugby”.  

Italia | 18/03/2023

Sei Nazioni – Italia beffata nel finale: a Edimburgo passa la Scozia 26-14

  Nell’ultima giornata del Sei Nazioni 2023 un’Italia coraggiosa lotta fino all’80’ e sfiora il colpaccio al Murrayfield di Edimburgo, ma alla fine la Scozia tiene dopo un lunghissimo assalto azzurro e segna addirittura la meta della beffa a tempo scaduto. Dopo un primo tempo dominato sul piano del territorio ma concluso avanti solo di 6 punti, nella ripresa la squadra di Townsend ha prima dato l’impressione di poter chiudere la partita, poi ha invece subito la rimonta dell’Italia che con la meta di Allan e il piazzato di Garbisi si è riportata a -5. Il finale ha fatto sognare i tifosi di un’Italia più volte vicina al bersaglio grosso, poi è arrivata la beffa: in avanti a 30 secondi dalla fine, mischia scozzese vincente e ripartenza fulminea per il 26-14 finale. La cronaca di Scozia-Italia L’Italia parte bene, tiene nel ping pong tattico e costringe più volte la Scozia al fallo nel punto d’incontro. Allan sbaglia il primo calcio, non il secondo e porta in vantaggio gli Azzurri. La squadra di Townsend risponde con un’azione continuata, rinuncia ai pali e alla fine colpisce con Van der Merwe, che con un tuffo da acrobata marca alla bandierina. L’Italia risponde subito, gran placcaggio di Nicotera e Riccioni forza il tenuto: Allan segna il 5-6. I successivi 15 minuti sono un assalto scozzese: prima in rimessa, poi in mischia, la squadra di Townsend insiste nel tentativo di portare a casa la marcatura pesante. Il pacchetto azzurro soffre, Riccioni cede più di una volta e al 28’ paga con un giallo. I padroni di casa con l’uomo in più riescono a colpire: Kinghorn salta Fusco con un una bella finta e segna il 12-6. Nel momento più difficile, Fischetti prende in mano la mischia azzurra e guadagna un calcio fondamentale che permette ai suoi di tornare in attacco: l’azione sfuma per un in avanti di Ruzza su passaggio non perfetto di Iachizzi, ma permette comunque di far passare il tempo in 14. Nel finale la Scozia resiste all’ultimo assalto azzurro, contrattacca a sfiora la meta con una grande azione nella quale tutti i trequarti toccano il pallone. Gesi salva miracolosamente su Kyle Steyn a 2 metri dalla linea di meta e il primo tempo termina sul 12-6 per i padroni di casa. Nella ripresa la Scozia parte in quarta. Recupera il pallone con una controruck all’altezza dei 10 metri italiani, si porta nei 22 con un calcio di punizione e con un un’altra azione prolungata va a segnare con Kinghorn, che è bravo ad attaccare la linea e segnare il 19-6. Crowley cambia tanto: dentro i due piloni Zani e Ceccarelli, gli avanti Niccolò Cannone, Zuliani e Pettinelli e il mediano Alessandro Garbisi. Gli Azzurri accelerano e un bel calcetto di Paolo Garbisi manda in meta Allan alla bandierina: 19-11. Il mediano di Montpellier riporta gli azzurri sotto break subito dopo con il calcio del 19-14. Il finale è un assalto dell’Italia, che guadagna un altro calcio di punizione in maul. Gioca alla mano, va vicinissima più volte alla marcatura prima con Zuliani, poi con Alessandro Garbisi. A 30 secondi dalla fine un in avanti di Pettinelli vanifica l’ultima azione degli Azzurri. Il match però finisce con la beffa: la Scozia gioca la mischia dai propri 5 metri, attacca con Van der Merwe al largo e serve Kinghorn che vola in mezzo ai pali per il 26-14, punteggio con il quale finisce il match.   Edinburgo, Murrayfield StadiumGuinness Sei Nazioni, V giornataScozia v Italia 26-14Marcatori: p.t. 7’ cp. Allan (0-3); 12’ m. Van der Merwe (5-3); 15’ cp. Allan (5-6); 29’ m. Kinghorn tr. Kinghorn (12-6); s.t. 3’ m. Kinghorn tr. Kinghorn (19-6); 22’ m. Allan (19-11); 26’ cp. Garbisi P. (19-14); 80’ m. Kinghorn tr. Kinghorn (26-14)Scozia: Smith (27' st. Healy); Steyn, Jones, Tuipulotu (27' st. Redpath), Van der Merwe; Kinghorn, White (19' st. Price); Dempsey, Watson (10' st. Fagerson M.), Ritchie J. (cap); Gray J. (19' st. Cummings), Skinner; Fagerson Z. (30' st. Nel), Turner (10' st. Ashman), Schoeman (19' st. Sutherland)all. TownsendItalia: Allan; Bruno, Brex, Morisi (30' st. Zanon), Gesi S. (28'-39' pt. Ceccarelli); Garbisi P., Fusco (10' st. Garbisi A.); Cannone L. (20' st. Pettinelli), Lamaro (c), Negri (6' st. Zuliani); Ruzza, Iachizzi (22'-32' pt. e 6' st. Cannone N.); Riccioni (16'-39' st. Ceccarelli), Nicotera (32' st. Manfredi), Fischetti (16' st. Zani)all. CrowleyCartellini: 28' pt. giallo Riccioni (Italia)arb. Gardner (Australia)    

Italia | 18/03/2023

ITALRUGBY, LAMARO VERSO LA SCOZIA: “MOSTRIAMO LA MIGLIOR VERSIONE DI NOI STESSI”

  Edimburgo (Scozia) – Una giornata con temperature tipicamente invernali ha accolto l’Italia durante il Team Run al Murrayfield Stadium che domani ospiterà il quinto ed ultimo appuntamento degli Azzurri al Guinness Six Nations 2023 in calendario contro i padroni di casa della Scozia alle 12.30 locali (13.30 italiani) che sarà trasmesso in diretta su Sky Sport Uno e TV8. “Il nostro focus è sulla partita – ha esordito Michele Lamaro nella conferenza stampa alla vigilia del match – e sulla prestazione. Il risultato è condizionato da quello che fai in campo. E’ l’unico modo con cui possiamo provare a conquistare la vittoria. Dobbiamo migliorare ulteriormente sulla gestione della partita. Il nostro obiettivo è quello di andare a Murrayfield per fare una grande partita e cercare di portarla a casa” “Abbiamo una consapevolezza maggiore rispetto all’estate scorsa. Stiamo costruendo fondamenta solide. Siamo concentrati sul nostro prossimo impegno a prescindere da quello che è successo nella scorsa partita. Vogliamo mostrare la versione migliore di noi stessi in Scozia” CLICCA QUI PER IL VIDEO DELLA CONFERENZA DI MICHELE LAMARO “In questo Sei Nazioni mi è piaciuto l’approccio che abbiamo avuto alle settimane di raduno. Dobbiamo sicuramente migliorare la gestione delle partite e in particolare i momenti difficile. Siamo stati in partita contro ogni avversario e lottiamo fino alla fine in ogni azione. Questo aspetto deve rimanere, è uno degli aspetti che vogliamo portare dietro con noi nel nostro percorso  

Italia | 17/03/2023

SEI NAZIONI 2023, SCOZIA V ITALIA: LA PREVIEW DEL MATCH

Edimburgo - Scozia-Italia apre l’ultima giornata del Sei Nazioni, quella del Super-sabato con tutte le 3 partite nello stesso giorno, una dietro l’altra. Alle 13.30 ora italiana (diretta Sky Sport Uno, Tv8 e NOW) gli Azzurri scenderanno in campo al Murrayfield di Edimburgo per conquistare finalmente una vittoria troppe volte sfiorata e poi sfuggita sul più bello in questo Torneo. Entrambe le squadre giocano un rugby offensivo e coraggioso, e metterle una di fronte all’altra potrebbe far venire fuori una delle partite più belle dell’anno. Come arriva la Scozia La Scozia non ha più velleità di vittoria del Torneo dopo la sconfitta con l’Irlanda, ma ha la possibilità di concludere al terzo posto, praticamente il primo degli umani considerando che Francia (pur con qualche passo falso) e Irlanda hanno dimostrato di essere di un altro pianeta. Le assenze di Hogg e Russell hanno costretto Townsend a cambiare un po’ di cose, ma difficilmente cambierà l’intenzione di gioco degli scozzesi, che verosimilmente apriranno il match a ritmi folli e costringeranno l’Italia a stare loro dietro. Considerata l’assenza di Russell, il giocatore più pericoloso è sicuramente Duhan Van der Merwe, inarrestabile palla in mano e fisicamente dominante, anche se ha più di qualche lacuna in difesa. Come arriva l’Italia La sconfitta di sabato scorso ha fatto male, e nessuno tra giocatori e staff lo ha nascosto, ma è anche vero che la delusione per la mancata vittoria contro il Galles non deve far dimenticare che l’Italia non è mai stata così continua nel Sei Nazioni, a livello di continuità. Gli Azzurri se la sono giocata a viso aperto con tutte le formazioni del Torneo, e hanno ancora un’importante possibilità di conquistare una vittoria prestigiosa. Inoltre, classifica alla mano, l’Italia può ancora evitare l’ultimo posto in classifica (e di conseguenza il famigerato cucchiaio di legno) vincendo la partita e poi sperando che la Francia faccia il suo dovere contro il Galles. Non facile, certo, ma questi ragazzi ci hanno fatto capire che nulla è impossibile. Gli esordi di Gesi e Manfredi daranno nuova energia al gruppo dopo le fatiche di questo Sei Nazioni, così come le opportunità dal primo minuto per Fusco e Iachizzi potrebbero portare a un ulteriore cambio di passo. Tutte le informazioni per seguire Scozia-Italia Scozia-Italia, partita di apertura dell’ultima giornata del Sei Nazioni 2023, sarà trasmessa in tv su Sky Sport Uno e in chiaro su Tv8, mentre in streaming sarà visibile su NOW e Tv8.it. Il calcio d’inizio è previsto alle ore 13.30, ma il collegamento televisivo inizierà alle 12.45. L’arbitro del match sarà l’australiano Angus Gardner, con l’inglese Matthew Carley e il gallese Craig Evans come assistenti. Il TMO sarà l’australiano Brett Cronan. Il match assegnerà anche la seconda edizione della “Cuttitta Cup”, vinta lo scorso anno dalla Scozia battendo l’Italia 33-22 a Roma. Le formazioni di Scozia-Italia Scozia: 15. Ollie Smith; 14. Kyle Steyn, 13. Huw Jones, 12. Sione Tuipulotu, 11. Duhan van der Merwe; 10. Blair Kinghorn, 9. Ben White; 8 Jack Dempsey, 7 Hamish Watson, 6 Jamie Ritchie ©; 5 Jonny Gray, 4 Sam Skinner; 3 Zander Fagerson, 2 George Turner, 1 Pierre Schoeman A disposizione: 16. Ewan Ashman, 17. Rory Sutherland, 18. WP Nel, 19. Scott Cummings, 20. Matt Fagerson, 21. Ali Price, 22. Ben Healy, 23. Cameron Redpath Italia: 15. Tommaso Allan, 14. Pierre Bruno, 13. Juan Ignacio Brex, 12. Tommaso Menoncello, 11. Simone Gesi, 10. Paolo Garbisi, 9. Alessandro Fusco, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro ©, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Edoardo Iachizzi, 3 Marco Riccioni, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16. Marco Manfredi, 17. Federico Zani, 18. Pietro Ceccarelli, 19. Niccolo Cannone, 20. Giovanni Pettinelli, 21. Manuel Zuliani, 22. Alessandro Garbisi, 23. Luca Morisi

Italia | 17/03/2023

DUE SQUADRE VOTATE ALL’ATTACCO: L’ANALISI DELLE FORMAZIONI DI SCOZIA-ITALIA

  Edimburgo - L’ultima giornata del Sei Nazioni è così: si contano le energie rimaste, si pesca nelle riserve di benzina nelle gambe e nei muscoli e si butta il cuore oltre l’ostacolo per sfruttare l’ultima occasione concessa dal Torneo più antico del Mondo. Scozia e Italia devono far fronte entrambe a numerose assenze, schierando comunque la migliore formazione possibile. Le due squadre per certi versi si assomigliano: entrambe giocano il pallone, anche dai propri 22, prendono dei rischi sapendo di poter ottenere grandi risultati forzando la giocata, e si affidano a giocatore di grande talento e rapidità per farlo. Due esordi per l’ItaliaKieran Crowley cambia tanto rispetto alle uscite precedenti, inserendo due esordienti: Simone Gesi dall’inizio al posto di Padovani, e Marco Manfredi in panchina al posto di Luca Bigi. Per l’ala delle Zebre è un altro grande traguardo, dopo un percorso che dall’under 20 lo ha portato ad affermarsi come uno dei giocatori più promettenti dello United Rugby Championship. Il battesimo del livello internazionale non è mai facile, ma in assenza di Capuozzo serve un altro giocatore capace di battere l’avversario diretto, creando e finalizzando le occasioni: lui ha tutte le caratteristiche per farlo. Per quanto riguarda Manfredi, avrebbe potuto esordire molto prima se non fosse stato per la lunga serie di infortuni che lo ha costretto spesso a ricominciare sempre da capo. È il tipico tallonatore moderno, che lavora tanto in mezzo al campo, e queste sue qualità saranno fondamentali. Non sono però le uniche novità di formazione. Alessandro Fusco si è conquistato la prima occasione da titolare nel Sei Nazioni (la seconda totale in azzurro, dopo Lisbona la scorsa estate) dando sempre il suo contributo nei minuti finali delle partite precedenti. E in panchina c’è Alessandro Garbisi, che quest’anno al Benetton sta giocando con continuità, chissà che nella ripresa non possa trovarsi a giocare in coppia col fratello maggiore. Un altro giocatore che a suo di buoni ingressi a partita in corso si è guadagnato la maglia da titolare è Edoardo Iachizzi, fresco di firma col Benetton e autore di una bella prova nel delicato secondo tempo di sabato scorso contro il Galles. Per il resto, Crowley conferma Allan estremo, con il già citato Gesi e Bruno a formare una coppia di ali a dir poco elettrica. Menoncello ha recuperato dopo la botta contro il Galles e sarà al fianco di Brex, mentre Paolo Garbisi vestirà di nuovo la maglia numero 10. Davanti invece resta invariata la terza linea, compresi i due finisher Zuliani e Pettinelli in panchina, mentre in seconda come detto Iachizzi rileva Niccolò Cannone, pronto a subentrare. In prima linea tocca di nuovo a Riccioni dall’inizio, mentre Pietro Ceccarelli torna nei 23. Il nuovo volto della Scozia Se Kieran Crowley ha avuto più tempo per gestire le assenze di alcuni suoi pezzi pregati come Ioane, Lucchesi e per ultimo Capuozzo, Gregor Townsend si ritrova di colpo senza le sue due punte di diamante. Finn Russell in questo Sei Nazioni ha notevolmente ridotto la sua alternanza di errori e genialità (orientandosi verso le seconde): è stato il vero interruttore di questa Scozia, quando si è acceso ha risolto le partite con Inghilterra e Galles e stava per rimettere in piedi anche quella contro la Francia. La sua assenza da un lato rende la Scozia più prevedibile, dall’altro diminuisce il numero di giocate rischiose. Per Stuart Hogg invece è stato un torneo abbastanza sottotono, ma Townsend non ha mai voluto rinunciare a lui, anche per il carisma e la leadership in campo. Magari Ollie Smith – estremo di Glasgow che lo sostituirà – è maggiormente in forma, ma riuscirà a trascinare i compagni? Per quanto riguarda invece Russell, alla fine l’utility Kinghorn ha vinto il ballottaggio con Ben Healy, apertura di Munster eleggibile per la Scozia. Il talento di Edimburgo può coprire qualsiasi posizione lì dietro, ma gli Azzurri potranno e dovranno metterlo sotto pressione e costringerlo a prendere meno rischi possibili. La Scozia, come l’Italia, ha bisogno di forzare per dare il 100%, e riuscire depotenziare la loro mediana potrebbe essere la chiave giusta. L’attenzione andrà rivolta soprattutto alle due ali: Kyle Steyn e Duhan Van der Merwe stanno facendo sfracelli, e ogni pallone toccato da loro può trasformarsi in un pericolo. Occhio anche alla rodatissima coppia di centri Tuipulotu-Huw Jones, soprannominati ormai gli Huwipulotu per come si trovano a memoria in campo. Davanti si rivedono Sam Skinner e Hamish Watson dall’inizio, mentre per quanto riguarda il numero 8 Townsend ha scelto di nuovo Dempsey, con Matt Fagerson che parte dalla panchina. Le formazioni di Scozia-Italia Scozia: 15. Ollie Smith; 14. Kyle Steyn, 13. Huw Jones, 12. Sione Tuipulotu, 11. Duhan van der Merwe; 10. Blair Kinghorn, 9. Ben White; 8 Jack Dempsey, 7 Hamish Watson, 6 Jamie Ritchie ©; 5 Jonny Gray, 4 Sam Skinner; 3 Zander Fagerson, 2 George Turner, 1 Pierre Schoeman A disposizione: 16. Ewan Ashman, 17. Rory Sutherland, 18. WP Nel, 19. Scott Cummings, 20. Matt Fagerson, 21. Ali Price, 22. Ben Healy, 23. Cameron Redpath Italia: 15. Tommaso Allan, 14. Pierre Bruno, 13. Juan Ignacio Brex, 12. Tommaso Menoncello, 11. Simone Gesi, 10. Paolo Garbisi, 9. Alessandro Fusco, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro ©, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Edoardo Iachizzi, 3 Marco Riccioni, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti A disposizione: 16. Marco Manfredi, 17. Federico Zani, 18. Pietro Ceccarelli, 19. Niccolo Cannone, 20. Giovanni Pettinelli, 21. Manuel Zuliani, 22. Alessandro Garbisi, 23. Luca Morisi  

Italia | 17/03/2023

TOWNSEND: “EVITIAMO CHE L’ITALIA RIPETA L’IMPRESA DI CARDIFF”

  Edimburgo (Scozia) - Quattro i cambi apportati dal CT della Scozia Greg Townsend alla formazione titolare che sabato 18 marzo (13.30, diretta Sky Sport e TV8) affronta l’Italia a Murrayfield nell’ultima giornata del Guinness Sei Nazioni. “L’obiettivo per la partita contro l’Italia è quello di giocare il miglior rugby del nostro Sei Nazioni. Siamo molto determinati, l’Italia sta giocando un grande rugby in attacco, difende bene, gioca con passione, dovremo assicurarci che non riescano a chiudere il Torneo come sono riusciti a fare un anno fa di questi tempi a Cardiff contro il Galles”. 15 Ollie Smith (Glasgow Warriors) 2 caps 14 Kyle Steyn (Glasgow Warriors) 9 caps 13 Huw Jones (Glasgow Warriors) 35 caps 12 Sione Tuipulotu (Glasgow Warriors) – 15 caps 11 Duhan van der Merwe (Edinburgh Rugby) 27 caps 10 Blair Kinghorn (Edinburgh Rugby) 42 caps 9 Ben White (London Irish) 13 caps 8 Jack Dempsey (Glasgow Warriors) 8 caps 7 Hamish Watson (Edinburgh Rugby) 56 caps 6 Jamie Ritchie (Edinburgh Rugby) – capitano – 40 caps 5 Jonny Gray (Exeter Chiefs) – 76 caps 4 Sam Skinner (Edinburgh Rugby) 24 caps 3 Zander Fagerson (Glasgow Warriors) 57 caps 2 George Turner (Glasgow Warriors) 34 caps 1 Pierre Schoeman (Edinburgh Rugby) 20 caps a disposizione 16 Ewan Ashman (Sale Sharks) 6 caps 17 Rory Sutherland (Ulster Rugby) 22 caps 18 WP Nel (Edinburgh Rugby) 53 caps 19 Scott Cummings (Glasgow Warriors) 24 caps 20 Matt Fagerson (Glasgow Warriors) 32 caps 21 Ali Price (Glasgow Warriors) 60 caps 22 Ben Healy (Munster) esordiente 23 Cameron Redpath (Bath Rugby) 4 caps  

Italia | 16/03/2023

ITALIA, IL XV PER IL MATCH CONTRO LA SCOZIA NELLA SFIDA CHE VALE LA “CUTTITTA CUP”

  Roma – Kieran Crowley, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby Maschile, ha ufficializzato la formazione che sabato 18 marzo alle 12.30 locali (13.30 italiane) affronterà la Scozia al Murrayfield Stadium nella quinta ed ultima giornata del Guinness Sei Nazioni 2023, partita che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport Uno e Tv8. Sarà il confronto numero trentacinque tra le due squadre, il numero diciassette in Scozia, ed assegnerà la “Cuttitta Cup”. Quattro i cambi nel XV titolare rispetto alla sfida contro il Galles e due esordienti in lista gara, l’ala Simone Gesi ed il secondo tallonatore Marco Manfredi, che portano potenzialmente a ventitré - nel caso Manfredi dovesse scendere in campo - sul numero i giocatori che hanno giocato per la prima volta in Nazionale sotto la gestione Crowley. (altro…)

Italia | 16/03/2023

SIMONE FAVARO: VI RACCONTO I MIEI SCOZIA-ITALIA, GLI SCOZZESI MI DICEVANO ‘PREPARATI A FARE PANCHINA

  Roma - Scozia-Italia chiuderà l’avventura degli Azzurri al Sei Nazioni 2023: il match di Murrayfield, previsto sabato prossimo alle 13.30 ora italiana (diretta Sky Sport Uno e Tv8) porta con sé tante storie del passato, alcune felici e storiche, altre invece da dimenticare. Tutti ricorderanno quell’incredibile pomeriggio di Edimburgo nel 2015, quando l’Italia rimontò la partenza sprint degli scozzesi e vinse 22-19 dopo un eroico assalto finale. Allo stesso modo, le partite con la Scozia sono legate anche ad alcune cocenti delusioni, come quella del 2013 quando l’Italia arrivò con grandi aspettative dopo aver battuto la Francia ma non riuscì a confermarsi, riportando alla luce un tema purtroppo sempre attuale che è quello della continuità. In entrambe le partite c’era in campo Simone Favaro, una delle terze linee storiche di quel decennio azzurro, che ha raccontato i momenti di quelle due sfide così diverse ma entrambe importanti per tracciare quello che può essere il futuro della Nazionale. Simone, cosa ricordi di quel pomeriggio di Murrayfield nel 2015? “Eravamo in una fase di primo ricambio generazionale. Avevamo perso alcune pedine importanti e c’erano dei ragazzi che dovevano ancora formarsi. Il rugby è un gioco dove l’aspetto psicologico è fondamentale, mi sentivo molto lucido quel giorno e avevo anche tanta voglia di rivalsa nei confronti degli scozzesi: io avevo già firmato per Glasgow, molti di loro giocavano per la nazionale scozzese quel giorno e in campo mi provocavano dicendomi ‘preparati a fare panchina da noi’”. Dopo un inizio shock (10-0 in pochi minuti per la Scozia) cosa è scattato? “È successo che siamo stati più bravi noi nei momenti chiave. Loro ci soffrivano tantissimo nelle fasi statiche, e da quelle abbiamo preso fiducia per contrastarli in tutto il resto, riprendendo la partita in mano e portandola a casa. Ricordo una grande partita di Alessandro Zanni, poi c’erano state delle belle azioni di Sergio (Parisse, ndr) e personalmente ricordo essere sceso in campo con il fuoco dentro. Mi sentivo un toro col sangue agli occhi. Fu una grande partita, e giocare in Scozia non è per niente facile. Tutti parlano di Twickenham come tempio del rugby, ma personalmente non c’è cosa più bella di giocare a Murrayfield”. Due anni prima, invece, gli Azzurri andarono a Edimburgo quasi da favoriti e steccarono la partita. Perché? “Eravamo nel primo periodo del nuovo ciclo di Brunel. Gran parte della squadra giocava all’estero ed era arrivata al Sei Nazioni abbastanza usurata, al quale si erano aggiunte le fatiche della durissima partita che vincemmo contro la Francia, dove spendemmo tante energie fisiche e mentali. Rispetto all’Italia di oggi, che ha un’età media molto più bassa della nostra, noi eravamo nel pieno della maturità e arrivammo a Edimburgo un po’ scarichi, mentre la Scozia – che in quegli anni era la nostra competitor – era molto più affamata di noi quel giorno. Ricordo che provai a dare una scossa al match con alcuni placcaggi, ma loro stavano meglio di noi fisicamente. Se li avessimo incontrati in un altro momento del Torneo forse sarebbe stata un’altra storia, perché eravamo superiori a loro e infatti quell’anno giocammo un grande Sei Nazioni vincendo contro l’Irlanda e facendo una gran partita a Twickenham. Quel giorno, però, eravamo cotti, il rugby è uno sport molto fisico e in queste occasioni ti punisce”. Quali analogie e quali differenze vedi fra la “tua” Italia e questa? “Questa squadra ha finalmente deciso di essere sfrontata come le altre squadre, a differenza nostra che invece avevamo un gioco molto diverso, soprattutto con Mallett, poi con Jacques (Brunel, ndr) ci siamo aperti un po’ di più. I ragazzi stanno facendo lo stesso percorso che ha fatto la Scozia quando 6 anni fa prese Townsend come allenatore: l’obiettivo è giocare e mettere pressione attraverso il gioco. Per quanto riguarda le analogie, riconosco la presenza di un gruppo coeso, unito e in cui ognuno sa quello che deve fare. Così come ai miei tempi da me si aspettavano i placcaggi avanzanti, da Zanni si aspettavano la quantità di lavoro, da Sergio ti aspettavi la classe e la giocata, in questo gruppo da ogni giocatore sai cosa aspettarti e cosa deve fare. Non siamo ancora al massimo livello di maturità, ma secondo me ci si arriverà, e questo vuol dire che la miglior Italia deve ancora venire. L’importante è che questi giovani non si perdono e continuino a giocare con questa fame”. Cosa deve fare questa squadra per “superare” anche i successi ottenuti da voi? “Deve trovare la continuità. Mi è piaciuto molto il discorso fatto da Paolo Garbisi dopo Italia-Irlanda, quando ha detto che non c’è da essere felici solo per aver tenuto testa all’Irlanda, e in generale l’atteggiamento dopo queste sconfitte dove comunque siamo competitivi. Dobbiamo portare l’Italia del rugby ad essere quello che l’Italia è anche negli altri sport: una squadra che primeggia. Non bisogna essere ‘sazi’ a fine partita dopo le sconfitte, anche se arrivate con una buona prestazione”  

Italia | 13/03/2023