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RUGBY OLTRE LE SBARRE, A LIVORNO IL CORSO PER ARBITRI

L'aula è uguale a quella di tutti i corsi per arbitro tenuti dal C.N.Ar: le sedie, il proiettore, i regolamenti di gioco, i partecipanti (11) in silenzio, attenti a quello che viene detto dai due relatori. Tutto nella normalità, la differenza è che questo corso si tiene all'interno della Casa Circondariale delle Sughere di Livorno, e i partecipanti al corso sono detenuti. Un corso per arbitro tenuto all'interno di un carcere può sembrare una contraddizione, chi è privato della libertà per non aver rispettato le regole partecipa ad un corso per diventare, in campo, quello che farà rispettare le regole del gioco. Un altro gradino per il percorso educativo e di riscatto perché oltre alla possibilità di vivere la palla ovale come giocatori adesso c'è anche quella di poter essere arbitri. Infatti, in seguito al primo corso per arbitri tenuto nel 2019 nel carcere Villa Fastiggi di Pesaro, il Consiglio Federale FIR ha derogato la regola secondo cui non bisogna avere condanne penali per diventare arbitro per tutti coloro che hanno ottenuto l’idoneità durante la detenzione. Le Pecore Nere all'interno del progetto “Rugby oltre le sbarre” sono una realtà già da dieci anni con la squadra che gioca nel campionato Old toscano, un progetto che vede coinvolta la F.I.R., i Rinocerotti (la squadra Old dei Lions Amaranto), l'Amatori Rugby Toscana e che si avvale dell'attiva collaborazione della Direzione della Casa Circondariale di Livorno. Un ringraziamento ai docenti del corso: il designatore Masetti, gli arbitri Damasco, Liperini, Castagnoli e il presidente del Comitato Regionale Bonaccorsi. E già ci sono i presupposti per replicare a ottobre con un altro corso.  

Impegno Sociale | 20/03/2023

IL RUGBY SBARCA NEL CARCERE MINORILE DI CASAL MARMO

Da metà ottobre al carcere minorile di Casal del Marmo a Roma parte un progetto per lo sport in carcere. Cinque giorni a settimana i detenuti potranno praticare diverse discipline sportive. Le prime che partiranno saranno calcio, rugby, tennistavolo, zumba e fitness. Un protocollo di intesa che durerà tre anni tra il dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, Sport e Salute, la società del ministero dell'Economia, che si occupa della promozione dello sport sul territorio, e il Dipartimento per lo sport. E' stata firmata questo pomeriggio, nel carcere stesso alla presenza di 40 giovani detenuti da Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute, Giuseppe Cacciapuoti direttore generale del DGCM, e Stefania Pizzolla, dirigente del Dipartimento per lo sport, l'intesa che punta a migliorare il benessere psico-fisico dei detenuti. Da Casal Del Marmo partirà un vero e proprio piano nazionale per lo sport in carcere, che ha l’obiettivo di strutturare un’offerta sportiva diffusa in tutti gli istituti del Paese. Introdotti dalla vicedirettrice dell’istituto Elisabetta Ferrari erano presenti anche il professor Natalino Irti e Silvio Martucelli del cda della Fondazione Nicola Irti, che sostiene i progetti sportivi in carcere nel Lazio e in Abruzzo. La firma apre di fatto le attività della Settimana europea dello sport. Dopo le attività istituzionali è iniziato lo sport. I ragazzi hanno potuto cimentarsi nel rugby e nel tennistavolo, grazie alla collaborazione delle due Federazioni. “Lo sport supera le barriere – ha detto Cozzoli -. E’ una straordinaria opportunità di crescita, qui più che altro. Lo sport è un diritto, soprattutto in carcere. Per questo abbiamo deciso di investire nel progetto anche grazie al supporto finanziario della sottosegretaria allo Sport Vezzali”. Il protocollo prevede la redazione di un programma annuale, riservato ai minorenni e ai giovani adulti in carico alla Giustizia minorile, di attività sportive sia di squadra che individuali, la fornitura di materiale e attrezzature necessarie per l’arredo di impianti sportivi e di mezzi da competizione. E ancora l'organizzazione di corsi per la formazione di istruttori, educatori e personale della Polizia penitenziaria. Sport e Salute, inoltre renderà disponibili tecnici e allenatori qualificati al fine di predisporre un’adeguata attività formativa e educativa dei giovani detenuti, con la speranza che lo sport possa aiutarli ad avere un ruolo attivo nella società civile. Per la realizzazione degli obiettivi indicati nel Protocollo e per consentire la pianificazione strategica degli interventi programmati, sarà costituito un Comitato tecnico-scientifico paritetico composto da sei componenti.

FIR per il Sociale | 22/09/2022

Rugby oltre le sbarre: rinnovata l’intesa FIR-DAP

l nuovo accordo quadriennale punta a intensificare le occasioni di pratica agonistica e amatoriale con la palla ovale in favore di detenuti e personale. Roma - Sarà potenziata la sinergia già in atto fra Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Federazione Italiana Rugby per attivare percorsi di pratica sportiva e formativa in favore di detenuti e personale. È quanto prevede il protocollo d’intesa “Rugby oltre le sbarre”, sottoscritto dal Capo del Dap Carlo Renoldi e dal Presidente della Federazione Italiana Rugby Marzio Innocenti, con il quale è stato rinnovato per altri quattro anni, fino a marzo 2025, l’accordo già siglato nel 2018. La collaborazione, peraltro già attiva da diversi anni in alcuni istituti penitenziari, intende innanzitutto contribuire a migliorare la condizione psico-fisica dei detenuti attraverso l’avviamento alla pratica del rugby, considerato il valore fortemente educativo e formativo dello sport della palla ovale. Viene rinnovata la partecipazione di squadre formate da detenuti ai campionati ufficiali federali – attualmente sono iscritte le squadre “Dozza” a Bologna, “Drola” a Torino e “Pecore Nere” a Livorno, che disputano gli incontri sempre in casa - nonché l’organizzazione di attività sportive non agonistiche. Con l’intesa si punta inoltre a programmare corsi per arbitri e tecnici destinati sia alla popolazione detenuta che al personale dell’Amministrazione, attraverso l’impiego di tecnici qualificati della Federazione coadiuvati da personale del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre della Polizia Penitenziaria. La FIR tra gli altri impegni collaborerà all’attuazione di un programma sportivo annuale in favore del personale dell’Amministrazione Penitenziaria finalizzato a favorirne il benessere psico-fisico. Un apposito Comitato tecnico-scientifico, composto da due delegati FIR e due del Dipartimento, si occuperà di verificare la realizzazione degli obiettivi del protocollo e di pianificare gli interventi programmati. “Lo svolgimento di attività sportive in carcere” ha sottolineato il Capo del Dap Renoldi, “costituisce un aspetto trattamentale di primaria importanza per la popolazione detenuta e al tempo stesso un fattore importantissimo per il benessere psico-fisico del personale dell’Amministrazione. Sono grato alla Federazione Italiana Rugby per aver accettato con entusiasmo di continuare sulla strada già intrapresa anni fa che, oltre alla pratica sportiva, vuole rendere vivi e ben visibili nei nostri istituti i valori di rispetto e senso di appartenenza che sono propri di questa disciplina”. “Siamo fortemente determinati a garantire continuità a “Rugby oltre le sbarre” perché abbiamo sempre creduto in un progetto che può aiutare la società civile attraverso i valori che il nostro sport incarna.” – ha dichiarato Marzio Innocenti – “Abbiamo trovato da parte del DAP altrettanto entusiasmo e determinazione ad aiutare chi ha sbagliato a crescere come individuo in un contesto di comuni intenti e rispetto delle regole naturale in una squadra di rugby e che, da sempre, consideriamo uno dei traguardi più prestigiosi che possiamo raggiungere attraverso questa peculiarità. Con Rugby oltre le sbarre e con la collaborazione che rinnoviamo oggi con il Dipartimento proseguiamo un lungo un cammino che, negli anni, ci ha portato a modificare le norme federali per consentire una partecipazione attiva e reale dei tesserati detenuti all’attività agonistica e per permettere l’inquadramento nella categoria arbitrale a coloro che hanno sostenuto il corso federale durante la propria permanenza negli istituti raggiunti dal progetto. Inoltre, insieme al DAP, siamo al lavoro per sviluppare un programma sportivo per il personale dell’Amministrazione che siamo certi potrà rappresentare una pietra miliare nell’evoluzione dei rapporti tra il personale stesso ed i detenuti, accomunati dalla passione per uno sport che fa della capacità di aggregazione un proprio tratto distintivo”.  

Impegno Sociale | 22/07/2022

Palio delle repubbliche marinare 2022, ad Amalfi “Pecore Nere” protagonistePALIO DELLE REPUBBLICHE MARINARE 2022, AD AMALFI “PECORE NERE” PROTAGONISTE

Livorno - Non finisce di regalare emozioni il progetto "Pecore Nere" di Livorno, recentenente salito agli onori della cronaca non solo ovale per l'inaugurazione del nuovo manto in erba sintetica presso il campo da gioco dedicato alla memoria di Manrico "Chico" Soriani all'interno dell'Istituto detentivo di Livorno. (altro…)

Impegno Sociale | 04/06/2022

L’ULTIMO REGALO DI CHICO ALLE SUE PECORE NERE

    A Livorno una domenica speciale in memoria di Manrico Soriani, anima del progetto che ha visto l'Istituto Penitenziario "Le Sughere" inaugurare il nuovo campo da gioco (altro…)

Impegno Sociale | 25/05/2022

IL CONSIGLIO FEDERALE FIR APRE LE PORTE DEL PERCORSO ARBITRALE AGLI ISTITUTI PENITENZIARI

  Roma – Il Consiglio Federale FIR, nel corso della sua ultima riunione, ha deliberato l’approvazione della proposta presentata dalla C.N.Ar per il riconoscimento della qualifica e del relativo svolgimento delle funzioni di Arbitro per coloro che hanno ottenuto l’idoneità durante la detenzione. Una decisione importante e in linea con il percorso intrapreso dalla Federazione Italiana Rugby – sempre attiva sulle tematiche di Responsabilità Sociale - di equità e integrazione che impegna quotidianamente il modo della palla ovale che porterà gli individui presenti all’interno delle case circondariali, che ne avranno interesse, ad avere la possibilità di diventare a tutti gli effetti arbitri FIR con lo status che andrà rinnovato di anno in anno fino al termine della pena detentiva. (altro…)

Impegno Sociale | 23/12/2021

WALTER RISTA, AZZURRO 234, NOMINATO COMMENDATORE DAL PRESIDENTE MATTARELLA

  Roma - Walter Rista, Azzurro 234 e anima del progetto “Rugby Oltre le Sbarre” e del Club de "La Drola" sorto all'interno del carcere di Torino per contibuire alla riabilitazione dei detenuti carcerari tramite il Gioco di rugby, è stato insignito del titolo di Commendatore dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  Rista fa parte del novero di trentatré cittadine e cittadiini italiani a cui il Presidente Mattarella, motu proprio, ha voluto conferire le onorificenze per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità, del diritto alla salute e dei diritti dell’infanzia. Il Presidente Mattarella ha individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani. La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà al Palazzo del Quirinale il 29 novembre 2021 alle ore 11.00 e riguarderà gli insigniti del 2020 e 2021. Nello specifico, l’ex ala della Nazionale, 5 caps tra il 1968 ed il 1969, è stato nomitato Commendatore al Merito della Repubblica Italiana “per la professionalità e la generosità dimostrate nella promozione di percorsi di risocializzazione per i detenuti”. A Rista vanno le più sentite congratulazioni del Presidente Marzio Innocenti e di tutto il Consiglio Federale per il proprio impegno e per aver, con la propria opera, contribuito a rafforzare la reputazione del Gioco di Rugby nel nostro Paese, dopo averne rappresentanti i colori sul campo.  

Impegno Sociale | 14/11/2021

IL RUGBY IN CARCERE, UNA GUIDA PER OPERATORI PENITENZIARI, SOCIALI, SPORTIVI

In seguito alle esperienze del progetto Rugby Oltre le Sbarre nasce ‘Il Rugby in Carcere – Una guida per operatori penitenziari, sociali, sportivi’ a cura di Paolo Maddonni, strumento utile per chi già si adopera per il rugby in carcere e stimolo per chi invece non lo fa ancora, ma ne intuisce le potenzialità. Con questa guida si vuole incoraggiare la diffusione della pratica del rugby nei penitenziari italiani, mostrando quanto già esiste e quanto ancora si può mettere in campo per sviluppare le finalità di recupero sociale della persona che sconta una condanna, indicate dalla Costituzione della Repubblica Italiana e attuabili con gli strumenti delle leggi penitenziarie. L’autore, Paolo Maddonni, è funzionario giuridico-pedagogico (educatore) per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Ministero della Giustizia. Negli istituti in cui ha operato ha introdotto il Rugby e attualmente lavora negli istituti penitenziari di Civitavecchia dove il Rugby è stato attivo fino allo scoppiare della pandemia. Inoltre, fa parte del gruppo di lavoro dell’Ufficio Responsabilità Sociale FIR per il progetto nazionale di promozione del Rugby nelle carceri italiane. La guida per operatori penitenziari, sociali, sportivi è frutto del pensiero di persone che lavorano o operano da anni nelle carceri italiane come animatori di un progetto sportivo, culturale o sociale, conoscono e apprezzano lo sport del Rugby e credono che sia uno strumento utile di intervento sulla persona detenuta perché può incidere positivamente sul suo livello psicologico, fisico e culturale creando le condizioni favorevoli per un suo cambiamento. Il documento è stato realizzato all’interno del progetto “Rugby Oltre le Sbarre” che I Bisonti di Rebibbia, il Giallo Dozza del carcere Dozza di Bologna e La Drola del carcere Lorusso e Cutugno di Torino hanno presentato e vinto all’interno dell’avviso pubblico per la selezione di progetti finalizzati alla “inclusione sociale attraverso lo sport”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio per lo Sport. Il progetto presentato dalle tre società affiliate FIR ha l’obiettivo di promuovere la loro attività all’interno delle carceri nelle quali già operano, di diffonderla in nuove realtà penitenziarie e di favorire un percorso di sviluppo del progetto in tutte le sue specificità attraverso molteplici strumenti, come la guida ‘Rugby in Carcere’, che saranno a disposizione di tutto il movimento rugbistico.

Impegno Sociale | 03/05/2021

IL RUGBY OLTRE LE SBARRE: DOVE LA PALLA OVALE DIVENTA OCCASIONE DI RISCATTO

“Ci sono cose che solo il rugby riesce ad insegnarti” … Sono parole di Walter Rista, Presidente dell’Associazione Onlus “Ovale oltre le Sbarre”, promotrice al fianco del penitenziario “La Drola” di Torino e del suo direttore Pietro Buffa, del progetto federale “Il Rugby nelle Carceri”, iniziativa che ad oggi porta la palla ovale in 18 istituti penitenziari italiani. Nato quasi per caso nel 2010, il progetto ha permesso l’abbassamento dal 70% al 20% del tasso di recidiva per i detenuti coinvolti, sviluppando un trend positivo che ha sensibilmente abbassato i costi governativi relativi al mantenimento dei carcerati. “E’ buffo vedere fin dove ci siamo spinti ripensando a come nacque tutto questo”, racconta Walter Rista. “Ero in Argentina con un mio amico tanti anni fa, quando col pullman facemmo un incidente con un altro pullman. Noi scendemmo subito in strada, mentre dall’altro pullman ci accorgemmo che non scendeva nessuno. Solo qualche minuto dopo, quando vedemmo che i passeggeri erano tutti incatenati, ci rendemmo conto che era un pullman di carcerati. Ripensai per settimane alle facce di quei ragazzi … Fu davvero un episodio che mi rimase impresso nella memoria, al punto che mi dissi che quando sarei andato in pensione avrei fatto qualcosa per aiutare i detenuti. Un sogno divenuto reale quando ho conosciuto il direttore de “La Drola” Pietro Buffa, col quale abbiamo tentato l’esperimento di organizzare una partita dimostrativa all’interno del penitenziario. Il giorno dopo, 130 detenuti che ci chiedevano di poter cominciare a giocare a rugby, ci ha convinti che eravamo sulla strada giusta. L’obiettivo dichiarato del progetto? Far capire alle persone che questi ragazzi non sono un voto a perdere, ma esseri umani in cerca di un’occasione per riscattarsi”. (altro…)

Impegno Sociale | 17/09/2020

PROMOSSA DALLE RICCE DI VILLORBA UN ASTA IN FAVORE DELLA CROCE ROSSA

  Le ragazze dell'Arredissima Villorba promuovono un'asta benefica online Il forzato stop al campionato non ferma le “ricce” dell’ArredissimA Villorba Rugby, che in questi giorni lontane dai campi di gioco pensano anche agli altri. Lo fanno organizzando un'asta online per raccogliere denaro a favore della Croce Rossa Italiana che, come molti, oggi si batte per sconfiggere il corona virus. “La FIR – spiegano – aveva donato nel 2018, materiale della Nazionale utile per il progetto “Rugby oltre le sbarre” presso il carcere della Giudecca, dove è stata organizzata l'anno scorso un'amichevole di touch tra le "Belle Dentro" (la squadra femminile del carcere), le ragazze del Venezia Rugby e quelle del Villorba. Il progetto, purtroppo, a settembre 2019 non è ripartito, ma parte del materiale è ancora a disposizione. Le detenute, nelle scorse settimane, proprio quando sono scoppiate rivolte in molti istituti circondariali d'Italia, hanno voluto lanciare un messaggio diverso dagli altri e lo hanno fatto attraverso una lettera: “Per far sentire la nostra voce – hanno scritto – che pare non essere udita, in segno di non violenza e di solidarietà abbiamo deciso di raccogliere dei fondi a favore dell'ospedale dell'Angelo di Mestre raccogliendo un euro a detenuta”. Da questo gesto di solidarietà le “ricce” hanno preso spunto per lanciare il progetto, mettendo all’asta calzettoni, maglie azzurre, palloni, e dare al loro messaggio ancora più voce. “Quel che raccoglieremo abbiamo deciso di destinarlo alla Croce Rossa Italiana. Il lancio dell'iniziativa è pronto: abbiamo registrato nei giorni scorsi un video promo con il quale lanciare l’iniziativa. Crediamo che questo sia un bel modo per far sentire che il mondo del rugby femminile è vicino in questi difficili momenti a chi si sta adoperando per il bene comune. Speriamo che in molti ci seguano sui social e l'hashtag ufficiale #sostegnoltrelesbarre che molti aderiscano all'asta on line”. PER DONARE CLICCA QUI  

Impegno Sociale | 23/04/2020