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Gli Azzurri al fianco di LILT per la prevenzione dei tumori maschili

Durante il mese di novembre, periodo dell’anno dedicato alla prevenzione dei tumori maschili, la LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – promuove la campagna di sensibilizzazione focalizzata sulle patologie tumorali della sfera genitale maschile. Quest’anno l’iniziativa Nastro Blu – LILT for Men è in programma dal 18 al 26 novembre, per incentivare le visite di controllo presso gli ambulatori LILT distribuiti su tutto il territorio nazionale e diffondere conoscenza su queste patologie attraverso la distribuzione dell’opuscolo informativo: una pubblicazione nella quale vengono forniti approfondimenti sulle neoplasie “esclusivamente” maschili, come il tumore della prostata, il tumore al testicolo ed il carcinoma del pene. È sul tema dell’autoesame che la campagna 2023 vuole accendere i riflettori. Grazie al recente protocollo di intesa tra LILT e la Federazione Italiana Rugby, i giocatori della Nazionale Italiana Rugby Michele Lamaro, Federico Ruzza e Giacomo Nicotera hanno prestato il loro volto per mettere in luce il valore della prevenzione, invitando tutti gli uomini a scendere in campo con loro ed effettuare visite di controllo. «Il supporto della FIR e il coinvolgimento di questi tre giovani sportivi, che si fanno veicolo di un messaggio così importante verso i propri coetanei - afferma il Presidente Nazionale LILT Prof. Francesco Schittulli - non può che renderci fieri del lavoro di educazione alla salute che stiamo portando avanti da oltre cento anni. La prevenzione e la diagnosi precoce oggi guariscono oltre il 65% dei casi di cancro e intensificando le campagne di sensibilizzazione potremmo arrivare già oggi a una guaribilità superiore all’85%.»  «Come Presidente della Federazione sono sempre felice di vedere le atlete e gli atleti delle nostre Nazionali impegnati nel ruolo di testimonial di importanti campagne sociali. Come medico, sono doppiamente entusiasta della collaborazione tra FIR e LILT per sensibilizzare ragazzi e uomini di tutte le età ad un tema come quello della prevenzione dai tumori genitali maschili. Novembre è il mese della prevenzione e il rugby italiano, con i suoi Azzurri, è impegnato a fare la propria parte al fianco della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori» ha commentato il Presidente della FIR, Marzio Innocenti.

FIR per il Sociale | 16/11/2023

“Rugby oltre le sbarre”, debutta il primo arbitro del progetto

sabato 28 ottobre la prima direzione di gara di un arbitro formato dalla CNA in un istituto detentivo Il rugby come strumento di risocializzazione attraverso la collaborazione FIR/DAP Roma - La Federazione Italiana Rugby e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria hanno raggiunto un nuovo traguardo nel proprio progetto di collaborazione dopo che un direttore di gara proveniente da un istituto detentivo ha fatto il proprio debutto come primo arbitro in un incontro Under 14 del Comitato Piemonte. Sabato 28 ottobre il direttore di gara designato dalla CNA dopo l’approvazione del magistrato di sorveglianza è sceso in campo per la prima partita della propria carriera dopo aver partecipato al progetto “Arbitro oltre le sbarre”, una più recente linea progettuale di “Rugby Oltre le Sbarre”, il percorso che vede la Federazione Italiana Rugby impegnata nel contribuire - attraverso il protocollo in essere con il DAP - al percorso di risocializzazione di detenuti attraverso la pratica del rugby in oltre quattordici istituti su tutto il territorio nazionale.  (altro…)

Rugby oltre le sbarre | 31/10/2023

Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, l’impegno di FIR per il rugby femminile

In occasione della giornata internazionale delle bambine e delle ragazze dell’11 ottobre, FIR ribadisce il proprio impegno alla promozione, alla diffusione e al libero accesso allo sport, senza distinzioni di genere. Tra le numerose progettualità sviluppate nel corso degli anni dall’organo di governo del rugby italiano a sostegno dello sviluppo del Gioco al Femminile, una delle più attuali è rappresentata da “Woman in Rugby”, progetto Erasmus+ Sport che vede impegnate la Federazione Italiana Rugby, la Federazione Rumena Rugby ed i Club di Valsugana Rugby Padova e Sportivo Aurora Baicoi impegnati nel promuovere l’educazione nello sport, combattendo contestualmente qualsiasi forma di discriminazione e intolleranza, con particolare attenzione alla parità di genere. Nell’ambito del progetto, FIR e tutti gli stakeholders coinvolti hanno realizzato un’indagine online volta a meglio comprendere la percezione del Gioco al femminile tra giovani atlete e potenziali praticanti, col fine di meglio indirizzare le strategie di sviluppo e di influenzare positivamente la pratica del rugby tra giovani e giovanissime. L’indagine, condotta su quattro gruppi diversi di ragazze italiane (10-13 anni che giocano a rugby, 14-18 anni che giocano a rugby, 10-13 anni che non giocano a rugby, 14-18 anni che non giocano a rugby) ha consolidato l’immagine di uno sport percepito positivamente, sia sul fronte della pratica diretta che dell’approccio ad esso come potenziali fans.Permane una generale difficoltà percepita ad accedere al Gioco al di fuori delle progettualità scolastiche condotte da FIR, mentre in particolare tra le generazioni più giovani vanno via via riducendosi i bias e gli stereotipi di genere r, con un numero crescente di atlete che riporta feedback positivi da parte dei familiari e del contesto sociale di riferimento in rapporto alla scelta dello sport di rugby.  clicca qui per leggere i risultati dell’indagine  Un traguardo raggiunto anche grazie a progetti paralleli di FIR, tra cui "Rugby per tutti sempre attivi”, che ha in una delle sue linee di intervento proprio la promozione del gioco femminile e l'abbattimento del cosiddetto "gender gap", temi affrontati nel corso delle feste del rugby che stanno animando diversi club in Italia anche grazie alla collaborazioni di partner sociali come Terres Des Hommes.Elisa Giordano, Capitana della Nazionale Femminile e leader del Valsugana, ha commentato: “Siamo consapevoli di come la crescente visibilità del nostro sport comporti una continua evoluzione delle nostre responsabilità nei confronti del movimento e del numero sempre crescente di giovani donne che si avvicinano al nostro sport. Vestire la maglia dell’Italia è il sogno che ciascuna bambina che si approccia al rugby deve avere, ma il messaggio più importante, oggi come ogni giorno, è che il nostro sport è e deve essere sempre più per tutte e per tutti e tutte e tutti devono viverlo con gioia e divertimento, senza dover essere in alcun modo limitato da preconcetti e stereotipi. Abbiamo fatto passi avanti straordinari in questi anni e dobbiamo continuare su questa strada per rendere il Gioco femminile, in Italia e nel mondo, sempre più uno straordinario strumento per una reale parità di genere”.

Impegno Sociale | 12/10/2023

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE BAMBINE E DELLE RAGAZZE, L’IMPEGNO DI FIR PER IL RUGBY FEMMINILE

  In occasione della giornata internazionale delle bambine e delle ragazze dell’11 ottobre, FIR ribadisce il proprio impegno alla promozione, alla diffusione e al libero accesso allo sport, senza distinzioni di genere. Tra le numerose progettualità sviluppate nel corso degli anni dall’organo di governo del rugby italiano a sostegno dello sviluppo del Gioco al Femminile, una delle più attuali è rappresentata da “Woman in Rugby”, progetto Erasmus+ Sport che vede impegnate la Federazione Italiana Rugby, la Federazione Rumena Rugby ed i Club di Valsugana Rugby Padova e Sportivo Aurora Baicoi impegnati nel promuovere l’educazione nello sport, combattendo contestualmente qualsiasi forma di discriminazione e intolleranza, con particolare attenzione alla parità di genere. Clicca qui per il risultato della survey condotta da FIR Nell’ambito del progetto, FIR e tutti gli stakeholders coinvolti hanno realizzato un’indagine online volta a meglio comprendere la percezione del Gioco al femminile tra giovani atlete e potenziali praticanti, col fine di meglio indirizzare le strategie di sviluppo e di influenzare positivamente la pratica del rugby tra giovani e giovanissime. L’indagine, condotta su quattro gruppi diversi di ragazze italiane (10-13 anni che giocano a rugby, 14-18 anni che giocano a rugby, 10-13 anni che non giocano a rugby, 14-18 anni che non giocano a rugby) ha consolidato l’immagine di uno sport percepito positivamente, sia sul fronte della pratica diretta che dell’approccio ad esso come potenziali fans. Permane una generale difficoltà percepita ad accedere al Gioco al di fuori delle progettualità scolastiche condotte da FIR, mentre in particolare tra le generazioni più giovani vanno via via riducendosi i bias e gli stereotipi di genere r, con un numero crescente di atlete che riporta feedback positivi da parte dei familiari e del contesto sociale di riferimento in rapporto alla scelta dello sport di rugby.  Un traguardo raggiunto anche grazie a progetti paralleli di FIR, tra cui "Rugby per tutti sempre attivi”, che ha in una delle sue linee di intervento proprio la promozione del gioco femminile e l'abbattimento del cosiddetto "gender gap", temi affrontati nel corso delle feste del rugby che stanno animando diversi club in Italia anche grazie alla collaborazioni di partner sociali come Terres Des Hommes. Elisa Giordano, Capitana della Nazionale Femminile e leader del Valsugana, ha commentato: “Siamo consapevoli di come la crescente visibilità del nostro sport comporti una continua evoluzione delle nostre responsabilità nei confronti del movimento e del numero sempre crescente di giovani donne che si avvicinano al nostro sport. Vestire la maglia dell’Italia è il sogno che ciascuna bambina che si approccia al rugby deve avere, ma il messaggio più importante, oggi come ogni giorno, è che il nostro sport è e deve essere sempre più per tutte e per tutti e tutte e tutti devono viverlo con gioia e divertimento, senza dover essere in alcun modo limitato da preconcetti e stereotipi. Abbiamo fatto passi avanti straordinari in questi anni e dobbiamo continuare su questa strada per rendere il Gioco femminile, in Italia e nel mondo, sempre più uno straordinario strumento per una reale parità di genere”.  

FIR per il Sociale | 11/10/2023

FESTE DEL RUGBY FEMMINILE, PROSEGUE IL TOUR IN ITALIA

Roma - Prosegue il programma, fitto di eventi, delle feste del rugby femminile, nell'ambito del progetto "Rugby per tutti, sempre attivi", che hanno già fatto tappa in diverse regioni italiane e che continueranno fino a fine novembre. Dopo il successo della tappa d'esordio del 24 settembre a Messina, dove ha partecipato anche la terza linea Azzurra Giada Franco, le feste hanno toccato lo scorso 30 settembre Imperia, Teramo e Cuneo. L'impegno per la diffusione e la rappresentazione del rugby per ragazzi e ragazze è dunque continuo e conta, soprattutto nella sua declinazione al femminile, sui dati in crescita per quanto riguarda le giovani che si affacciano per la prima volta a questa disciplina.  Durante le Feste si coniuga divertimento e formazione, sensibilizzando anche i più grandi, grazie a incontri con adulti e giocatrici di tutte le età.  Il focus rimane ovviamente il rugby femminile, con un piano che agisce su cinque linee d'intervento: Promuovere l’attività sportiva e l’esercizio fisico in favore degli over65 Promuovere l’attività sportiva e l’esercizio fisico in favore dei ceti fragili Supportare gruppi interessati da crisi umanitarie, flussi migratori e/o i richiedenti asilo Supportare persone affette o in recupero da disturbi del disagio sociale e/o psichico e/o comportamentale Diffondere lo Sport tra la popolazione femminile. Per ciascuna di queste linee, ad eccezione di quella relativa alla diffusione del rugby nella popolazione femminile e sull'abbattimento del gender gap, è prevista una parte di formazione rivolta a tecnici e dirigenti dei club, nonché una parte di attività fisica erogata gratuitamente. Nella quinta linea di intervento (gender gap) è prevista una parte di formazione che passa anche  dall'organizzazione delle feste del rugby al femminile. Queste ultime sono 13 in diverse regioni italiane e vengono realizzate a forma di tour sotto l'hashtag comune a tutte le tappe "No Ragazze? No Rugby". FIR è inoltre lieta di potersi avvalere della preziosa collaborazione di Terres Des Homes (per la formazione riguardo la linea gender gap), di Save The Children (per la formazione riguardo la linea disagio socioeconomico e migranti), ma anche dei proff. Panzarino e Lombardi dell'Accademia Nazionale di Cultura Sportiva (per la linea Over 65) e di Francesco Grossi (per la linea disturbi del disagio sociale e/o psichico e/o comportamentale). Il progetto realizzato dalla FIR si propone di raggiungere i seguenti obiettivi: promuovere l’attività fisica accrescendo la consapevolezza dei suoi benefici; rendere il Rugby accessibile a tutti e a tutte, con un occhio di riguardo alla sua diffusione nel Sud Italia; favorire l’invecchiamento attivo contrastando la sedentarietà; supportare gruppi socioeconomici fragili, migranti e/o richiedenti asilo e/o rifugiati per crisi umanitarie, persone con disabilità e/o con disturbi riconducibili al disagio sociale e/o psichico e/o comportamentale; colmare il gender gap nello sport, in particolare nel rugby, contribuendo a contrastare gli stereotipi di genere e ad aumentare le praticanti donne; favorire un cambiamento individuale e collettivo culturale e attraverso percorsi di formazione e attività di sensibilizzazione; formare i tecnici dei Club su tematiche sociali e inclusive; aumentare il numero di tesserati e di partecipanti alla pratica del rugby Inoltre, i risultati che FIR si attende da tale progetto prevedono di creare una realtà tale da prevedere che:  vengano incluse di circa 975 persone appartenenti a categorie che hanno maggiore difficoltà di accesso allo sport; i referenti di progetto individuati dai Club acquisiscano competenze organizzative con ricadute positive nel Club; tutta la comunità del Club acquisisca nuova consapevolezza sul ruolo del rugby per generare un impatto positivo inclusivo, contrastare le discriminazioni e gli stereotipi di genere; il club diventi uno spazio aperto a tutta la cittadinanza, un polo educativo che offre accoglienza, competenza, formazione e favorisce un cambiamento culturale sul territorio. Le giornate proseguiranno il prossimo 7 ottobre con un evento a Verona (che vedrà anche la presenza delle atlete della Nazionale Femminile U20) e uno a Cisterna di Latina.  Tutte le informazioni sono consultabili qui IL CALENDARIO COMPLETO: 24 settembre: Messina Rugby 2016 ASD 30 settembre: Imperia Rugby ASD 30 settembre: ASD Teramo Rugby Femminile 2009 30 settembre: ASD Cuneo Pedona 7 ottobre: Rugby West Verona Rugby Union ASD 7 ottobre: Cisterna Rugby ASD 15 ottobre: ASD Rugby Orio 22 ottobre: ASD Valle d'Itria RUGBY 27 ottobre: Olbia Rugby 1982 ASD 28-29 ottobre: ASD Rimini Rugby 4 novembre: US Rugby Benevento 25-26 novembre: ASD Foligno Rugby 25-26 novembre: ASD Rugby Lucca

Impegno Sociale | 09/10/2023

Sondaggio sulla percezione del rugby da parte di ragazze e bambine

Tra le attività previste nel progetto WIR, nato per abbattere gli stereotipi legati all’esistenza di sport maschili e sport femminili attraverso la promozione del rugby femminile, vi era la somministrazione di un sondaggio ad atlete e non atlete, italiane e rumene, tra i 10 e i 18 anni. Il sondaggio, inviato a tutti i club che partecipano all’attività femminile U17 e U15, più a campione le U13, e diffuso tra alcune scuole, ha raccolto 385 risposte da bambine e ragazze italiane, che sono in via di analisi. I partner stranieri si stanno, invece, occupando dei dati di atlete e non atlete rumene. La survey, suddivisa in 4 questionari, è stata realizzata dalla psicologa dello sport Flavia Sferragatta, con il coordinamento della Coordinatrice dell’Attività Femminile, Cristina Tonna, e il settore Responsabilità Sociale FIR. Il sondaggio, somministrato in maniera anonima attraverso un link online, è rimasto aperto per circa un mese. L’indagine è dedicata all'orientamento e alla conoscenza del rugby nelle ragazze. La ricerca vuole essere un primo passo per procedere allo sviluppo di una proposta mirata e più attraente per il genere femminile e per realizzare una campagna di comunicazione che possa raggiungere e impattare il maggior numero possibile di ragazze. Il sondaggio ha coinvolto 4 gruppi di ragazze italiane: 10-13 anni che giocano a rugby 10-13 anni che non giocano a rugby 14-18 anni che giocano a rugby 14-18 anni che non giocano a rugby La prima domanda era rivolta a tutti i gruppi e in base alla risposta data si veniva indirizzati al questionario di riferimento. I questionari rivolti a chi gioca a rugby prevedevano 18 domande; mentre quelli rivolti a chi non gioca a rugby sono composti da 19 domande. Nella sezione Documenti è possibile consultare e scaricare il sondaggio con tutte le domande poste. English Version Among the activities planned in the WIR project, which was created to break down stereotypes related to the existence of male and female sports through the promotion of women's rugby, was the submission of a survey to female and non- female athletes, both Italian and Romanian, between the ages of 10 and 18. The survey, which was sent to all clubs participating in the U17 and U15 women's activities, plus a sample of the U13s, and circulated among some schools, collected 385 responses from Italian girls and boys, which are being analysed. The foreign partners are, on the other hand, dealing with data from Romanian athletes and non-athletes. The survey, which was sent to all clubs participating in the U17 and U15 women's activities, plus a sample of the U13s, and circulated among some schools, collected 385 responses from Italian girls, which are being analysed. The foreign partners are, on the other hand, dealing with data from Romanian athletes and non-athletes. The survey, divided into four questionnaires, was carried out by sports psychologist Flavia Sferragatta, with the coordination of the Women's Activity Coordinator, Cristina Tonna, and FIR's Social Responsibility sector. The survey, subdministered anonymously through an online link, remained open for about a month. The survey is dedicated to the orientation and knowledge of rugby in girls. The research is intended to be a first step towards the development of a targeted and more attractive proposal for the female gender and to realise a communication campaign that can reach and impact as many girls as possible. The survey involved 4 groups of Italian girls - 10-13 years old who play rugby - 10-13 years old who do not play rugby - 14-18 years old who play rugby - 14-18 years old who do not play rugby The first question was addressed to all groups and based on the answer given, one was directed to the relevant questionnaire. The questionnaires aimed at those who play rugby consisted of 18 questions; those aimed at those who do not play rugby consisted of 19 questions. The survey with all the questions can be viewed and downloaded in the Documents section.

Impegno Sociale | 03/07/2023

RUGBY OLTRE LE SBARRE, UNA ‘NORMALE’ DOMENICA DI RUGBY A LIVORNO

28 maggio, una normale domenica di rugby, ma qui nella sezione dell'alta sicurezza della Casa Circondariale di Livorno “le Sughere” oggi niente è normale: si festeggia la giornata dello “sport oltre le sbarre”. La prima cosa strana è che si terranno due partite nella stessa mattina: una di calcio e una di rugby, due partite ed un solo pubblico formato dai familiari dei detenuti, ed anche questo è un evento eccezionale. Si inizia alle 9,30 con la presentazione dell'evento da parte della responsabile degli educatori Marcella Gori, con il saluto del rappresentante del comune di Livorno consigliere Salvatore Nasca e del garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano. Prima di cominciare la Dott.ssa Gori ringrazia tutti i presenti, l’allenatore della squadra del carcere Paolo Stringara, la squadra avversaria della CGIL di Livorno, i referenti della FIR presenti, Daniela De Angelis e Marco Masetti. Due tempi da 20 minuti e la partita scorre via tranquilla. Alle 11 entrano in campo le squadre per l'attesa partita di rugby, molti degli spettatori non sanno cosa sia il rugby e soprattutto non hanno mai visto una partita. Da una parte la formazione delle Sughere le Pecore Nere dall'altra una rappresentativa delle squadre Old della toscana. Spesso quando si parla delle squadre Old si pensa a rugbysti con i capelli bianchi che dopo aver giocato festeggiano con terzi tempi fuori dalle righe, ma in toscana gli Old sono molto di più. Oltre ai Rino..cerotti, che sono i tutor delle Pecore Nere e che tutte le settimane si recano alle Sughere ad allenarle, tutte le altre squadre sono, di fatto, entrate nel progetto andando a giocare le partite del campionato all'interno del carcere. La partita di oggi è vera, come tutte le partite di rugby. Molto equilibrata con continui cambi di fronte e il pubblico, che partecipa attivamente, si sorprende che dopo uno scontro, un placcaggio o una mischia aperta i giocatori si alzino continuando a giocare tranquillamente. Dovrebbero essere due tempi da venti minuti ma i giocatori si divertono e il secondo ne dura quasi trenta; poi l'arbitro FIR Carlo Damasco si impone e fischia la fine. Nel corso della partita c'è stata un'altra bella novità perché gli ultimi dieci minuti della partita sono stati diretti da Tommaso uno dei nuovi arbitri diplomato al corso tenuto all'interno del carcere. Un breve intervento da parte del direttore dott. Giuseppe Renna che ringrazia tutti i partecipanti evidenziando il valore positivo dello sport, in particolare del progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, in una situazione di disagio come quella del carcere. Per concludere, come dopo ogni partita, entrano i “ragazzi” del terzo tempo, anche loro ‘ospiti’ del carcere, che dalle prime ore della mattina hanno lavorato per preparare un buffet davvero notevole. Per il loro impegno di tutto l'anno ricevono dai rappresentanti delle squadre toscane old il premio per il migliore terzo tempo del campionato. Un'altra iniziativa di successo all'interno del progetto Pecore Nere iniziato nel 2016 con la collaborazione della FIR e del Comitato Toscano e dedicato alla memoria di Manrico Soriani che, con Michele Niccolai e Massimo Soriani, ha portato il rugby alle Sughere.      

Impegno Sociale | 12/06/2023

“RUGBY PER TUTTI SEMPRE ATTIVI”, UN NUOVO LOGO PER RIUNIRE LE PROGETTUALITA’

Roma - I valori del rugby e gli ambiti di intervento del progetto “Rugby per tutti sempre attivi” confluiscono in un logo sviluppato dalla Federazione Italiana Rugby insieme a Irida Produzioni, con l’obiettivo di unire sotto un’identità visiva unica e riconoscibile dall’intero movimento le progettualità che, nel corso della stagione 2022/23, sono state avviate e finanziate da FIR per tramite di Sport&Salute per promuovere un più ampio accesso alla pratica del rugby. Quasi seicentomila euro sono stati investiti e messi a disposizione dei Club per le linee di sviluppo legate alla pratica del rugby attraverso progetti dedicati a Over65, Disagio socioeconomico, Migranti e crisi umanitarie, disturbi del disagio sociale, psichico, comportamentale o disabilità, coinvolgendo nei processi di formazione partner di primo piano come Terres Des Hommes, Save the Children, l'Accademia Nazionale di cultura Sportiva con il Prof Michele Panzarino e il dott. Roberto Lombardi e favorendo un incremento dell’offerta sportiva e inclusiva a titolo gratuito per i partecipanti, acuendo il ruolo dei Club affiliati come reali erogatori di servizi per la comunità.

Impegno Sociale | 09/06/2023

IL PERCORSO PER IVAN NEMER CON “IL RAZZISMO E’ UNA BRUTTA STORIA”: UNA SCUOLA PRATICA DI ANTIRAZZISM

  Il background è noto: a Natale 2022 il pilone della Benetton Rugby e dell’Italia Ivan Nemer, 25 anni, regala al compagno di squadra Cherif Traorè una banana marcia in occasione della pesca a sorpresa di squadra, l’episodio viene reso pubblico e Nemer riceve una squalifica di sei mesi per razzismo.  Successivamente, la Federazione Italiana Rugby, in piena condivisione con la Franchigia di appartenenza dell’atleta, decide di intraprendere un lavoro più profondo insieme a Ivan Nemer, e coinvolge Il Razzismo è una brutta storia, associazione promossa dal Gruppo Feltrinelli per combattere razzismo e discriminazioni, nel proporre un percorso di formazione e sensibilizzazione antirazzista con il giocatore in prima linea. Perché regalare una banana marcia a una persona afrodiscendente è un gesto razzista? Perché se colonialismo e schiavitù fanno parte del passato un simbolo come la banana ferisce ancora oggi? Esiste un’eredità coloniale che si può ritrovare nella contemporaneità? Come si manifesta il razzismo in italia nel 2023 e come è possibile comprenderlo e decostruirlo? Cosa possono fare Nemer e tutta la comunità del rugby per trasformare quanto avvenuto in un’occasione di crescita per tutti? Dall'esigenza di rispondere insieme a queste domande è nato il percorso che ha coinvolto Nemer, insieme a un team di Razzismo Brutta Storia e FIR, in una riflessione da un lato su quanto è avvenuto e dall’altro su cosa significhi razzismo e antirazzismo in Italia oggi, attraverso momenti conoscitivi tra marzo e maggio 2023 e attività pratiche con realtà del network dell’associazione che lavorano in diverse aree d’Italia. Una prima formazione a marzo a Verona con autrici e autori della rivista Antirazine - Voci dal movimento antirazzista in Italia ha permesso di ragionare di razzismo come sistema e non come fenomeno interpersonale - quali leggi oggi in Italia favoriscono il perpetuarsi di una disuguaglianza? - e al contempo mettere a fuoco le emozioni e il trauma che suscita l’esperienza della discriminazione in chi la subisce.  Un pomeriggio con la squadra di Rugby Le Tre Rose Nere composta da richiedenti asilo prevalentemente da Paesi dell’Africa Subsahariana a Casale Monferrato ha consentito di ragionare sugli ostacoli alla cosiddetta ‘integrazione’ e sull’importante ruolo dello sport come dimensione di socialità che permette anche di trovare sostegno e supporto nelle difficoltà.  Tre giorni di lavoro in Piemonte al confine con la Francia, nel rifugio solidale di Oulx per persone migranti in transito e nel polo logistico di Bussoleno  - gestiti dalla Fondazione Talità Kum di don Luigi Chiampo e da numerose associazioni e volontari da tutta Italia - hanno aperto spazio a riflessioni sulla dimensione europea della ‘gestione della migrazione’, sulle sue contraddizioni e sui rischi che tante persone assumono non potendo migrare attraverso canali regolari. QUI per il foto album di tutte le tappe. Quattro appuntamenti a Padova con le associazioni sportive meticce e solidali Polisportiva San Precario e ADS Quadrato Meticcio e loro utenti di età compresa tra i 6 e i 30 anni hanno generato momenti di gioco e discussione su goliardia, disuguaglianze interne alle città, svantaggi dovuti all’intreccio tra le proprie origini e la posizione che si occupa nella società, diritto allo sport.  Infine un incontro con una classe prima dell’istituto professionale industriale Bernardi, frequentata da una maggioranza di ragazzi non autoctoni, si è concentrato sulle ragioni storiche che hanno portato alla costruzione del razzismo e su come si manifesti oggi, toccando tematiche quali il piano del linguaggio e il racial profiling. Da una banana, dunque, simbolo della deumanizzazione operata durante il colonialismo per giustificare la privazione della libertà, la violenza e lo sfruttamento, all’eredità concreta che quel sistema ha lasciato oggi in termini di diverso accesso ed esercizio dei diritti universali.  L’esperienza - che ha impegnato Nemer in prima persona, accompagnato nel suo cammino dal team composto da Razzismo Brutta Storia e da FIR - la referente Giulia Frova, la collaboratrice Emma Borsani e il sociologo afrovenezuelano e attivista antirazzista Gustavo Garcia, insieme alla referente della responsabilità sociale FIR Daniela De Angelis - è stata forte e positiva per tutte le persone coinvolte e proseguirà con un coinvolgimento a luglio di tutta la squadra.  Questa piccola e intensa ‘scuola pratica di antirazzismo’ rappresenta una preziosa opportunità di riflessione per tutta la comunità rugbistica che, responsabilmente, sviluppa il proprio sport nell’alveo di valori sempre più aderenti e coerenti con i bisogni e le istanze della società civile.    

Impegno Sociale | 08/06/2023

SPECIAL OLYMPICS UNIFIED RUGBY TOURNAMENT, A PARIGI ANCHE UNA SELEZIONE ITALIANA

ROMA - Dall’11 al 14 maggio 2023, una selezione di Atleti Special Olympics, patrocinata dalla Federazione Italiana Rugby, parteciperà a Parigi al primo Torneo Internazionale di Rugby Unificato. Il torneo, organizzato dal Programma Special Olympics France, e supportato da Special Olympics Europa EurAsia, vede la presenza di 12 Team Special Olympics in rappresentanza di Francia, Svizzera, Romania, Irlanda.  (altro…)

Impegno Sociale | 12/05/2023