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CARLO ORLANDI, DALLA MISCHIA DELLA NAZIONALE AL SETTORE TECNICO GIOVANILE

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136044231Roma – Dopo quasi dieci anni a dirigere la mischia della Nazionale, con tre Mondiali da assistente allenatore alle spalle, Carlo Orlandi ha iniziato una nuova vita ed una nuova carriera.

Nominato in estate coordinatore dell’alto livello giovanile, l’ex tallonatore piacentino che ha curato gli avanti dell’Italia sotto Kirwan, Berbizier, Mallett e nei primi mesi della gestione-Brunel oggi si divide tra le quattro accademie federali, frequenti visite ai club di Eccellenza, i raduni della Nazionale Emergenti e dell’Italia U20, tornata quest’anno sotto la direzione tecnica di Gianluca Guidi.

E proprio con Gianluca – spiega Orlandi, 42 caps con la maglia numero due della Nazionale prima del passaggio in panchina – cerchiamo di essere i più presenti possibile presso le Società del massimo campionato. Presentiamo nel dettaglio il progetto legato alla Nazionale Emergenti ed all’Italia U20, coinvolgiamo i Club per collaborare con loro nel modo più efficace possibile. Sono loro a vedere i giocatori d’interesse nazionale al lavoro giorno dopo giorno, quindi il loro contributo per essere costantemente aggiornati su quel centinaio di giocatori che, tra Emergenti ed U20, teniamo sotto osservazione è per noi fondamentale. Il focus di questa parte di lavoro è essere vicini ai club, essere per loro un aiuto ed una risorsa ed avere un proficuo interscambio”.

Nei prossimi giorni partiranno i raduni di preparazione autunnale – Italia U20 ed Emergenti si ritroveranno insieme a Tirrenia dal 21 al 23 ottobre – in attesa di far sul serio in inverno, con il 6 Nazioni giovanile ed una serie di incontri ufficiali per gli Emergenti, allenati da Andrea Sgorlon: “Avremmo voluto offrire un test importante all’Under 20 in novembre, con un’amichevole insieme alle Zebre: purtroppo la tragica morte di Nevin Spence e l’inevitabile posticipo della partita di PRO12 con Ulster hanno fatto venir meno questa opportunità. Stiamo valutando alternative”.

Come coordinatore dell’alto livello giovanile, Orlandi è direttamente coinvolto nel lavoro delle quattro accademie FIR: “Partendo dall’accademia nazionale di Tirrenia per arrivare alle tre zonali di Parma, Mogliano e Roma il primo obiettivo è quello di uniformare gli obiettivi tecnici ed avere un monitoraggio preciso dell’attività svolta dal momento che, insieme ai ragazzi che frequentano quotidianamente le accademie, sono molti gli esterni che nel corso delle varie settimane vengono invitati a lavorare presso queste strutture. Globalmente, per le tre sole zonali, gestiamo e teniamo sotto controllo circa centocinquanta giocatori di potenziale interesse nazionale”.

Con un percorso tanto lungo a livello internazionale – prima di divenire assistente della Nazionale ha guidato l’Under 21 – Orlandi è un punto di riferimento per i tecnici impegnati all’Accademia di Tirrenia: “Roland De Marigny e Luca Bot sono due ottimi tecnici, stanno facendo ottime cose con i giovani di Tirrenia e anche Gianluca Guidi è presente in Accademia per portare il proprio contributo e le sue esperienze degli ultimi anni con gli Emergenti e l’Under 20. Oggi il lavoro di Tirrenia è impostato sullo sviluppo individuale dell’atleta nei primi due giorni della settimana, mentre da mercoledì si lavora alla partita di Serie A del week-end preparando la competizione. E’ una metodologia che abbiamo adottato da quest’anno e che ci sta dando soddisfazioni”.

L’Accademia di Tirrenia, nel secondo turno di Serie A, ha battuto 88-0 in trasferta il San Gregorio dopo aver pareggiato con il Roccia Rubano nella prima giornata: “Ogni anno l’Accademia è una squadra nuova, il gruppo di quest’anno sta rispondendo molto bene al lavoro tecnico e fisico che viene proposto. Abbiamo una squadra con una buonissima attitudine generale ed uno spiccato senso di appartenenza: l’anno passato forse c’era qualche individualità in più, ma la voglia di emergere di questi ragazzi è davvero sorprendente”. 

Il 28 ottobre inizia il Trofeo delle Accademie che mette di fronte, in gare di andata e ritorno, i ragazzi di Parma, Roma e Mogliano: “Le tre zonali stanno proseguendo bene nel proprio lavoro, ma il Trofeo rappresenterà la prima verifica di quanto fatto in questi mesi. E’ chiaro che le partite delle Nazionali U18 ed U17 di questo inverno e della primavera a venire daranno un quadro più preciso di quanto fatto in questi mesi”.

Infine, una nota sull’Italia Emergenti, la seconda rappresentativa azzurra che nella passata stagione ha battuto ampiamente l’Inghilterra studenti ed ha sfiorato il successo nella IRB Nations Cup di Bucarest, battuta di misura nel match decisivo dalla prima squadra della Romania: “L’obiettivo ultimo dell’Italia Emergenti è chiaramente quello di proseguire il lavoro su quei giocatori di potenziale interesse per l’alto livello internazionale e per il PRO12 la cui crescita è stata meno rapida del previsto, ma che continuano a rappresentare una grande risorsa per il nostro rugby d’elite. La volontà è quella di concentrarci principalmente sui giocatori nati dal 1988 in poi, provenienti in larga parte dall’Eccellenza, ma non escludiamo di coivolgere anche giocatori di Benetton Treviso e Zebre o ragazzi impegnati nelle serie minori”.